Home Blog Pagina 992

Queer as Folk: recensione della serie in arrivo su Starzplay

0
Queer as Folk: recensione della serie in arrivo su Starzplay

Così come il 2022 non è come il 2000, Queer as Folk, la nuova serie Peacock che arriva in Italia su STARZPLAY a partire dal 31 luglio, non è l’originale inglese dello show, uscita invece tra il 2000 e il 2005, creata da Russell T Davies e della quale questa versione USA di cui parliamo è una re-immaginazione.

Queer as Folk, la trama

La serie, affidata a Stephen Dunn che scrive e dirige il primo episodio e partecipa in maniera sostanziale a tutta la produzione degli 8 episodi complessivi, è il racconto delle conseguenze di un trauma. Un gruppo di amici, conoscenti, amanti è vittima di un incidente, un mass shooting in un locale, un crimine d’odio a sfondo omofobo/razzista al locale queer Babylon, a New Orleans.

Queer as Folk racconta gli effetti di questa tragedia su questa piccola comunità, che si unisce intorno alla traumatica esperienza comune. C’è chi deve elaborare un lutto, chi il senso di colpa per esserci stato o per non esserci stato, chi è rimasto ferito fisicamente e tutti, nessuno escluso, devono fare i conti con la loro fiera appartenenza a una comunità che ancora non viene considerata da tutti degna e libera di esistere, secondo le proprie regole. Queer as Folk è il racconto collettivo di una sindrome da stress post traumatico.

Tanti temi e sguardi sulla comunità queer

Se la trama portante di Queer As Folk può racchiudersi in poche righe, sarebbe difficile fare lo stesso con la molteplicità di temi, punti di vista, condizioni e emozioni che la serie abbraccia. E nonostante il primo episodio sembra voglia introdurci a un mondo queer che segue degli stereotipi quindi eccessivo, libertino, colorato, pieno di glitter, musica e eccessi, l’avvento della tragedia riposiziona tutti gli equilibri, e soprattutto il tono. In particolare secondo e terzo episodio, quelli immediatamente successivi allo scoppio della violenza, sono estremamente bui, anche per la scelta di una messa in scena che racconta essa stessa molto bene il senso di quello che sta succedendo.

In questa comunione di sofferenza condivisa, però, Queer as Folk non dimentica di sviluppare il racconto delle individualità, portando avanti delle esistenze che nella loro bolla si rivelano esattamente simili a quelle di persone etero normate, ma che fuori dalla loro bolla vivono ancora in un mondo estraneo e nella peggiore delle ipotesi ostile.

Lo straordinario cast di Queer as Folk

Fiore all’occhiello di Queer as Folk è il cast, fluido, diverso, inclusivo e risplendente delle mille sfaccettature che la natura può offrire. Brodie Beaumont (Devin Way) è il complicato protagonista. Brodie abbandona la scuola di medicina per tornare a casa al NOLA, fatica a riconnettersi con il suo ex partner Noah, così come con amici e familiari. La notte della sparatoria a Babylon, prende un proiettile nel braccio salvando Mingus dal cecchino. Nella stessa notte, il suo amico Shar (con la loro compagna Ruthie) dà alla luce due gemelli, di cui è il donatore di sperma / bio-papà. Mingus (Fin Argus), un’adolescente non binaria e un’aspirante drag queen. È lei che si sta esibendo sul palco del Babylon nel momento in cui esplode la violenza, e nell’elaborazione della sofferenza e del trauma che seguono il tragico evento, si innamora di Brodie.

Shar (CG), il partner di Ruthie, dà alla luce due gemelli la notte della sparatoria, bambini che sono nati grazie a Brodie, donatore di sperma per la coppia di amici, nonostante Shar disapprovi Brodie per il suo stile di vita. Usa i pronomi al plurale e il termine genitoriale “Zaddy”. Ruthie O’Neil (Jesse James Keitel) è la compagna di Shar e la migliore amica di Brodie da quando hanno frequentato insieme il liceo cattolico. Ruthie è una donna trans ed è anche l’insegnante di inglese di Mingus.

Julian Beaumont (Ryan O’Connell) è il fratello di Brodie. Anche lui è gay, ma nessuno lo immaginava, nemmeno il fratello, fino a che non viene arrestato per aver fatto sesso nel bagno del centro commerciale. Noah Hernandez (Johnny Sibilly), l’ex fidanzato di Brodie, è un avvocato che, dopo la morte del suo amante, Daddius, nella sparatoria a Babylon, lotta con la dipendenza e il dolore.

Una feroce vitalità

Brodie, Shar, Ruthie, Mingus, tutte queste vite, queste aspettative, questi sogni, ma anche queste ferite, vengono raccontate con un’autenticità rara che a tratti paga il prezzo di una eccessiva cupezza, ma che sa esplodere anche in eccessi di feroce vitalità in cui queste creature rivendicano con passione il loro diritto a esistere.

Queer as Folk arriva in Italia dal 31 luglio sul servizio streaming di STARZPLAY.

Queens: Le regine della natura, trailer della docuserie

0
Queens: Le regine della natura, trailer della docuserie

È disponibile il trailer della docuserie al femminile Queens: Le regine della natura che debutterà il 5 marzo su Disney+ in Italia. Sulle note del brano elettropop di Billie Eilish “you should see me in a crown”, il trailer introduce gli spettatori in sei mondi iconici governati dalle fiere  matriarche del regno animale, ponendo le basi per una serie innovativa.

Iscriviti a Disney+ per guardare le più belle storie Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

 

Con un team di produzione composto da donne provenienti da tutto il mondo – una novità assoluta nel settore della storia naturale – e narrata, nella versione originale, dalla potente voce della pluripremiata attrice Angela Bassett (Black Panther: Wakanda ForeverThe FloodGood Night Oppy), Queens: Le regine della natura mette a fuoco per la prima volta il mondo naturale attraverso la lente femminile, raccontando storie di sacrificio e resilienza, ma anche di amicizia e amore. Dalle bonobo amanti della pace del bacino del Congo alle spietate jewel bees della Costa Rica, fino alle potenti elefantesse della Savana: osservando le loro lotte, i successi e i dolori, è possibile capire l’importanza dell’amore ela determinazione con cui una madre lotta per i propri figli, come la sete di potere possa distruggere le famiglie e come, anche di fronte alla tragedia, una madre debba andare avanti.

Realizzata in quattro anni, Queens: Le regine della natura si avvale di tecnologie all’avanguardia per rivelare come le popolazioni femminili del mondo naturale salgano al potere, spesso affidandosi alla cooperazione e alla saggezza piuttosto che alla forza. Le telecamere hanno catturato per la prima volta molti momenti sbalorditivi, tra cui un infanticidio di iena, la prima ripresa ai bonobo tra le canopie realizzata da una piattaforma tra gli alberi, la documentazione a colori del cratere di Ngorongoro durante la notte e un time-lapse di sviluppo di una covata di api delle orchidee. L’episodio finale della serie celebra le donne che si sono spinte fino ai confini della Terra e hanno dedicato la loro vita a documentare e proteggere le regine animali.

Queens: Le regine della natura è prodotta da Wildstar Films per National Geographic. Per Wildstar Films, Vanessa Berlowitz è produttrice esecutiva e Chloe Sarosh è showrunner e sceneggiatrice. Sophie Darlington e Justine Evans sono i direttori della fotografia della serie. Per National Geographic, Pamela Caragol è produttrice esecutiva e Janet Han Vissering è senior vice president of Development and Production.

Queenmaker, recensione della nuova serie Netflix

0
Queenmaker, recensione della nuova serie Netflix

Secondo molte rappresentazioni cinematografiche, dietro ad ogni grande figura di potere ce n’è un’altra, ancora più potente, che tira veramente le fila delle vicende. Queenmaker racconta tutti I sotterfugi politici che esistono dietro alla ricca e potente famiglia a capo della Eunsung. La serie, formata al momento da una sola stagione di undici episodi, ognuno da circa un ora, è un dramma politico sudcoreano prodotto da Netflix. Scritto da Moon Ji-young e diretto da Oh Jin-seok, Queenmaker è caratterizzato da un cast di figure note prevalentemente nel panorama cinematografico nazionale: ritroviamo l’attrice Kim Hee-ae nel ruolo di Hwang Do-hee. Moon So-ri interpreta Oh Seung-sook, un’avvocatessa per i diritti umani che lotta per i diritti delle donne lavoratrici; affianco ad esse abbiamo Ryu Soo-young nel ruolo di Baek Jae-min.

Queenmaker: una famiglia al potere

Hwang è la figura di riferimento nella società Eunsung, braccio destro di Son Young-sim per più di dieci anni. Hwang è colei che si occupa di risolvere tutti i problemi causati dai vari membri della famiglia di Son, nascondendo scheletri segreti e mantenendo pulita la reputazione della nobile stirpe. Hwang è, insieme a Baek Jae-min, marito di una delle figlie di Son, una figura esterna, e quindi per questo mai totalmente accettata; lei è trattata come il cane da guardia della famiglia.

Quando Jae-min commetterà l’ennesimo abuso su una delle ragazze che lavorano alla Eunsung, la quale arriverà a suicidarsi nella disperazione, Hwang si rifiuterà di insabbiare anche questo delitto, lasciando la società per sempre. A questo punto, Son le si rivolterà contro: tra le due si instaurerà una guerra continua che si combatterà nel campo di battaglia delle elezioni per il sindaco della città di Seul; mentre Son cercherà in ogni modo di portare il proprio genero alla vittoria, Hwang collaborerà con Oh Seung-sook, stravagante avvocatessa per i diritti umani e per i lavoratori.

Una campagna elettorale tra imbrogli ed ipocrisie

Una caratteristica interessante di Queenmaker è il fatto che vengono toccate diverse tematiche rilevanti ed interessanti a  livello sociale.

La serie, come dramma politico, va ad analizzare la realtà della politica e delle campagne elettorali: non è la prima volta che tali tematiche vengono portate sul grande schermo. Finora molte sono state le serie ed i film con tematiche simili: si pensi alle  serie Scandal di Shonda Rhimes e House of Cards con Kevin Spacey. Un elemento che accomuna questi tre esempi è il fatto che luogo di ambientazione sono sempre gli Stati Uniti d’America. Invece, in Queenmaker l’elemento politico si fonde con il contesto culturale sudcoreano, caratterizzato da specifici comportamenti e  tradizioni.

Un elemento da notare già dai primi episodi, prima dell’inizio effettivo della campagna elettorale, è il ruolo dei media; questi vengono facilmente manovrati dalla stessa Hwang. Vengono intessute articolate storie da semplici foto o notizie non accertate, così da creare forti mobilitazioni anche sui social network.

Queenmaker Cr. Kim Ji-yeon/Netflix © 2023

Un altro fattore che rende Queenmaker una  serie accattivante è la presenza di molte figure femminili forti e determinate; guardando la serie con un occhio attento, emerge chiaramente come tutti i personaggi più affermati, più potenti, sono donne. Si pensi alla signora Son, a capo della colossale società Eunsung, o anche alla avvocatessa Oh Seung-sook, così legata alla sua causa per la salvaguardia delle donne lavoratrici da occupare per settimane e settimane il tetto di uno dei grattaceli della Eunsung.

Discriminazioni di classe e di genere

Tutta la serie Queenmaker è strutturata sulla contrapposizione tra le elite politiche ed economiche, rappresentate dal gruppo Einsung, e da tutto il resto del popolo, rappresentati da Hwang e Oh Seung-sook.

Son e Jae-in, dall’alto dei loro grattaceli, si impongono con tutta la loro forza su tutti, corrompendo e ricattando per il proprio tornaconto personale; per questo, si sentono invincibili. Le stesse elezioni sono solamente un modo per ottenere maggiore potere, e per vincere sono disposti anche ad imbrogliare i più poveri, considerati come inferiori ed insignificanti. La stessa Hwang, pur  avendo fatto parte del nobile mondo di Son  per fin troppo tempo, non è mai stata realmente accettata: è stata  ed è rimasta solamente una sottoposta, un cane da guardia da sfruttare.

Questo senso di superiorità espresso da tutte le figure della famiglia di Son emerge anche dal trattamento disumano e degradante con cui talvolta vengono trattati tutti gli impiegati. Lo stesso Jae-min non ha alcuno scrupolo nell’approfittarsi sessualmente della propria segretaria, vista semplicemente come una donna inferiore: talvolta, a fianco delle discriminazioni di classe, si vengono ad affiancare anche velate discriminazioni di genere.

QUEEN UNSEEN, arriva a Milano la mostra dedicata alla band rock britannica

0

Fans e appassionati sono già in fermento per l’arrivo a Milano, presso la Fondazione Luciana Matalon, in Foro Buonaparte 67, della tappa lombarda del tour europeo della mostra – evento “QUEEN UNSEEN | Peter Hince, in programma dall’ 8 febbraio al 21 aprile 2024, un vero e proprio viaggio esperienziale nel mondo della celeberrima band da vivere attraverso le immagini inedite fermate nel tempo da chi i QUEEN li ha conosciuti davvero bene, vivendoci in simbiosi per oltre dieci anni. Dopo lo straordinario successo riscosso a Torino, Rimini e Roma, arriva anche a Milano la mostra-evento del gruppo inglese che ha segnato la storia della musica rock e che intrattiene con la città un rapporto speciale, essendosi esibito in Italia in concerto soltanto al Palasport di San Siro accanto allo stadio nel 1984 (nello stesso anno erano stati ospiti anche al Festival di Sanremo).

“QUEEN UNSEEN | Peter Hince si compone di oltre 100 fotografiedel road manager e assistente personale di Freddie Mercury – Peter Hinceappunto, mai esposte in precedenza in nessun Paese europeo, e di cui alcune in assoluta anteprima internazionale, e di oltre un centinaio di cimeli, memorabilia, oggetti e documenti vari, tutti rigorosamente originali: tra di essi figurano l’asta del microfono utilizzata da FreddieMercury nel suo ultimo concerto, una chitarra autografata di Brian May, i costumi usati per il videoclip di Radio Gaga, un piatto autografato e le bacchette della batteria di Roger Taylor, materiale proveniente in parte da dalla raccolta personale di Niccolò Chimenti, uno dei maggiori collezionisti europei dell’universo Queen. Completa la mostra la proiezione di video rari e di spezzoni dei più famosi concerti della band. A 50 anni dall’uscita del primo disco, l’omonimo Queen, l’esposizione rappresenta un’occasione imperdibile, per i fan di scoprire aspetti e dettagli inediti delgruppo e del suo carismatico front-man e per il grande pubblico di ampliare la propria conoscenza sulla band che ha rivoluzionato la musica degli ultimi 50 anni e che ancora oggi riesce ad essere straordinariamente attuale.

Grazie alla fortuna di aver lavorato per una delle più famose fabbriche di hit musicali degli anni Settanta e Ottanta, Ratty – come era soprannominato Peter Hince – ha potuto avere accesso, sia professionale che privato, ai momenti salienti che hanno contraddistinto la band di Bohemian Rhapsodyche è riuscito a fermare nel tempo e rendere eterni con i suoi memorabili scatti. Il sodalizio tra Hince e i Queen inizia nel 1975, quando la band si stava apprestando a registrare A Night at the Opera. Peter era la persona responsabile di strumenti e soundcheck che doveva vigilare affinché la performance della banda sul palco filasse come da copione; presto si guadagnò la fiducia di Freddie, Brian, John e Roger. Di quei primi anni purtroppo non esistono fotografie che invece Peter inizia a scattare a partire dal 1977, quando ormai la band aveva raggiunto l’apice del proprio successo mondiale, fino al 1986. In virtù dello stretto rapporto personale particolare esistente tra Hince e Freddie Mercury la mostra dedicherà una particolare attenzione al cantante della band. Tra gli scatti di Hince spiccano certamente alcune tra le immagini più iconiche del cantante, catturate in studio di registrazione, sul set dei video musicali più trasmessi nel mondo o su quello fotografico, in cui Hince ha immortalato Freddie abbigliato come una vera regina. Freddie, immigrato nell’Inghilterra degli anni ’70, è stato una delle figure chiave non solo della rivoluzione musicale della seconda metà del XX secolo, ma anche di quelle sociale e culturale, che lo hanno reso uno dei principali ed indiscussi protagonisti di quegli anni gloriosi. E se le fotografie di Hince ci offrono uno spaccato unico ed un accesso privilegiato alla band e al suo front-man, la carriera dei Queen nella mostra è documentata nel dettaglio da un ricco allestimento che include anche materiale video e oggetti fisici. La mostra, quindi, non rappresenta soltanto un inedito viaggio fotografico attraverso i momenti più importanti della band, ma un vero e proprio percorso esperienziale.

Nato a Hereford, Inghilterra nel 1955, Peter Hince inizia la sua avventura nel mondo della musica nel 1973 come giovane roadie con David Bowie. Nello stesso anno, lavorando per i Mott The Hoople, incontra una band semisconosciuta, i Queen, gruppo di supporto nel tour britannico dei Mott. In quel periodo Peter continua a lavorare con altri grandi artisti, tra cui Mick Ronson, Lou Reed, Eno (Roxy Music), Supertramp, George Benson e Kevin Ayers, entrando a far parte dei Queen a tempo pieno nel 1975. Peter è stato assistente personale di Freddie Mercury e del bassista John Deacon, diventando in seguito capo della road crew dei Queen. Durante gli anni passati con i Queen, Peter coltiva la passione per la fotografia riuscendo a scattare foto intime e sincere della band in studio di registrazione, durante le riprese dei videoclip, le prove dei tour e, in rare occasioni, anche durante gli spettacoli dal vivo. Scatta inoltre alcuni ritratti alla band, diventati iconici. L’archivio di Peter Hince è unico e copre non solo un ampio periodo della carriera pubblica dei Queen, ma contiene anche rare immagini riprese dietro le quinte. Pur non essendo mai stato nominato come fotografo ufficiale dei Queen, la band si sentiva rilassata e a proprio agio con lui. “Durante gli anni con i Queen ero in una posizione privilegiata e poiché la band si fidava di me e delle mie macchine fotografiche, sono riuscito a catturare queste rare immagini. Potreste dire che sono stato fortunato, ma nella vita ho scoperto che più lavori duramente, più ti applichi, riconosci e cogli le opportunità, più sei fortunato”. Dopo l’ultimo tour dei Queen nel 1986, Peter ha avuto una carriera di successo come fotografo pubblicitario, continuando sempre a fotografare Freddie Mercury e gli altri membri della band. Peter Hince ha vinto premi internazionali per il suo lavoro commerciale e per le sue immagini subacquee in bianco e nero, che sono state esposte numerose volte. Nel 2009 il suo archivio fotografico dei Queen è stato esposto in Australia nella mostra intitolata “Queen – The Unseen Archive”. Nel novembre 2021 si è tenuta a Monaco di Baviera una nuova mostra di grande successo, per celebrare Freddie Mercury, in cui sono state esposte alcune foto di Hince. Peter ha anche trasformato la sua prima passione per la scrittura in un libro di memorie: “Queen Unseen”, acclamato dalla critica e pubblicato in oltre venti Paesi di tutto il mondo. Un nuovo libro fotografico che segue il viaggio di Peter con i Queen sarà pubblicato anche in Italia a fine febbraio a oltre 50 anni dal loro primo incontro. Oggi vive tra Londra e Monaco, scrivendo, esponendo e gestendo il suo archivio fotografico ed è spesso chiamato per rilasciare interviste e invitato a fare da relatore e rappresentante del mondo della musica negli anni ’70 e ’80.

“QUEEN UNSEEN | Peter Hince” a Milano è prodotta ed organizzata dalla Blu&Blu Network di Roma e realizzata in collaborazione con Fondazione Luciana Matalon e con il supporto di Anteo Palazzo del Cinema e Hard Rock Cafe Milan, due importanti special partner che promuoveranno in modi diversi l’evento.

La Fondazione Matalon, impegnata dal 2000 nella promozione dell’arte e della cultura per volere della sua fondatrice e artista Luciana Matalon, collabora con entusiasmo alla realizzazione del progetto espositivo milanese. I Queen rappresentano infatti un fenomeno culturale che ha significativamente rivoluzionato il mondo della musica, dell’arte e dello spettacolo. La documentazione fotografica di Peter Hince rappresenta un punto di vista iconico e unico del percorso artistico della band, che la Fondazione e il suo presidente, dott. Nello Taietti, sono lieti di poter annoverare all’interno del proprio programma espositivo dedicato alla fotografia e ai diversificati utilizzi di questo medium artistico.

“QUEEN UNSEEN | Peter Hince prosegue inoltre all’Hard Rock CafeMilan, il locale più rock’n’roll nel cuore del capoluogo meneghino di via Dante 5, che durante tutta la durata della mostra ospiterà sulle proprie pareti fotografie esclusive, cimeli e video musicali che gli appassionati della storica band potranno ammirare solo lì. Un viaggio esperienziale unico cha farà anche da trait d’union, infatti chiunque farà un acquisto al Rock Shop di Hard Rock riceverà un voucher da presentare alla mostra per richiedere il biglietto ridotto. Ma non solo, chi visiterà prima l’esibizione riceverà uno sconto da utilizzare al Rock Shop di Hard Rock Cafe Milan.

Anteo Palazzo del Cinema ospiterà un incontro per il pubblico con Peter Hince martedì 6 febbraio alle ore 18 moderato dal curatore della mostra Niccolò Chimenti. I biglietti per assistere alla conversazione in lingua inglese sono in vendita a 5 euro sul sito del cinema. Inoltre presentando il biglietto d’ingresso per Anteo Palazzo del Cinema emesso dal 6 febbraio al 21 aprile si otterrà l’ingresso ridotto alla mostra.

Anche per la tappa milanese i ringraziamenti vanno estesi a FAI – Fondo Ambiente Italiano, Multivision, Ledvision, Primafila Magazine, Franciosa Comunicazione, P&B Communication e la radio partner Radio Bruno.  

La mostra sarà visitabile dall’8 febbraio al 21 aprile dal martedì alla domenica, dalle ore 10.00 alle ore 19.00, con costo del biglietto intero € 18,00 e biglietto ridotto € 12,00.

QUEEN UNSEEN – Peter Hince, la mostra dedicata alla band rock britannica gratis con Cinefilos.it

In occasione della permanenza a Roma della mostra QUEEN UNSEEN – Peter Hince, Cinefilos.it offre 20 ingressi singoli al WeGil, dove la mostra sarà in esposizione fino al 4 febbraio.

Per avere la possibilità di ottenere un biglietto, inviate una email a [email protected] con NOME E COGNOME.

La mostra di Roma è organizzata da Gianni Chimenti e Stefano Melone per la Blu&Blu Network, con la direzione artistica di Niccolò Chimenti, il patrocinio della Regione Lazio, il sostegno di Lazio Crea, il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma e la sponsorizzazione di Poste Italiane e di Coldwell Banker Italy.

La mostra “QUEEN UNSEEN | Peter Hince” racconta, attraverso le fotografie del road manager e assistente personale di Freddie Mercury – Peter Hince appunto – e una ricca selezione di memorabilia, lo straordinario percorso umano e professionale dei Queen e del suo carismatico front-man.

Grazie alla fortuna d’aver lavorato per una delle più famose fabbriche di hit musicali degli anni Settanta e Ottanta, Ratty – come era soprannominato Hince – ha potuto avere accesso, sia professionale che privato, ai momenti salienti che hanno contraddistinto la band di Bohemian Rhapsody che è riuscito a fermare nel tempo e rendere eterni con i suoi memorabili scatti. Il sodalizio tra Hince e i Queen inizia nel 1975, quando la band si stava apprestando a registrare A Night at the Opera. Peter era la persona responsabile di strumenti e soundcheck che doveva vigilare affinché la performance della banda sul palco filasse come da copione; presto si guadagnò la fiducia di Freddie, Brian, John e Roger. Di quei primi anni purtroppo non esistono fotografie che invece Peter inizia a scattare a partire dal 1977, quando ormai la band aveva raggiunto l’apice del proprio successo mondiale, fino al 1986. In virtù dello stretto rapporto personale particolare esistente tra Hince e Freddie Mercury la mostra dedicherà una particolare attenzione al cantante della band. Tra gli scatti di Hince spiccano certamente alcune tra le immagini più iconiche del cantante, catturate in studio di registrazione, sul set dei video musicali più trasmessi nel mondo o su quello fotografico, in cui Hince ha immortalato Freddie abbigliato come una vera regina. Freddie, immigrato nell’Inghilterra degli anni ’70, è stato una delle figure chiave non solo della rivoluzione musicale della seconda metà del XX secolo, ma anche di quelle sociale e culturale, che lo hanno reso uno dei principali ed indiscussi protagonisti di quegli anni gloriosi. E se le fotografie di Hince ci offrono uno spaccato unico ed un accesso privilegiato alla band e al suo front-man, la carriera dei Queen nella mostra è documentata nel dettaglio da un ricco allestimento che include gli oggetti provenienti dalla raccolta personale di Niccolò Chimenti, uno dei maggiori collezionisti europei dell’universo Queen. La mostra, quindi, non rappresenta soltanto un inedito viaggio fotografico attraverso i momenti più importanti della band, ma un vero e proprio percorso esperenziale impreziosito da memorabilia, dischi, poster, strumenti musicali, abiti ed accessori, documenti, rarità e cimeli originali appartenuti ai membri della band (dall’asta del microfono di Mercury, ai costumi per il video di Radio Gaga e molto altro). E ancora, a concludere il percorso espositivo i visitatori avranno accesso ad una sala video in cui verranno proiettati rari spezzoni dei principali concerti internazionali della band. “QUEEN UNSEEN | Peter Hince” si compone di oltre 90 immagini del fotografo londinese, mai esposte in precedenza in nessun Paese europeo, e di cui alcune in assoluta anteprima internazionale, e di oltre un centinaio di cimeli, memorabilia, oggetti e documenti vari, tutti rigorosamente originali, tra i quali l’asta del microfono utilizzata da Freddie Mercury nel suo ultimo concerto, una chitarra autografata di Brian May, un piatto autografato e le bacchette della batteria di Roger Taylor. Completa l’esposizione la proiezione di video rari e di spezzoni dei più famosi concerti della band. A 50 anni dall’uscita del primo disco, l’omonimo Queen, l’esposizione rappresenta un’occasione imperdibile per i fan di scoprire aspetti e dettagli inediti sul gruppo e per il grande pubblico di ampliare la propria conoscenza sulla band che ha rivoluzionato la musica degli ultimi 50 anni e che ancora oggi riesce ad essere straordinariamente attuale.

Nato a Hereford, Inghilterra nel 1955, Peter Hince inizia la sua avventura nel mondo della musica nel 1973 come giovane roadie con David Bowie. Nello stesso anno, lavorando per i Mott The Hoople, incontra una band semisconosciuta, i Queen, gruppo di supporto nel tour britannico dei Mott. In quel periodo Peter continua a lavorare con altri grandi artisti, tra cui Mick Ronson, Lou Reed, Eno (Roxy Music), Supertramp, George Benson e Kevin Ayers, entrando a far parte dei Queen a tempo pieno nel 1975. Peter è stato assistente personale di Freddie Mercury e del bassista John Deacon, diventando in seguito capo della road crew dei Queen. Durante gli anni passati con i Queen, Peter coltiva la passione per la fotografia riuscendo a scattare foto intime e sincere della band in studio di registrazione, durante le riprese dei videoclip, le prove dei tour e, in rare occasioni, anche durante gli spettacoli dal vivo. Scatta inoltre alcuni ritratti alla band, diventati iconici. L’archivio di Peter Hince è unico e copre non solo un ampio periodo della carriera pubblica dei Queen, ma contiene anche rare immagini riprese dietro le quinte. Pur non essendo mai stato nominato come fotografo ufficiale dei Queen, la band si sentiva rilassata e a proprio agio con lui. “Durante gli anni con i Queen ero in una posizione privilegiata e poiché la band si fidava di me e delle mie macchine fotografiche, sono riuscito a catturare queste rare immagini. Potreste dire che sono stato fortunato, ma nella vita ho scoperto che più lavori duramente, più ti applichi, riconosci e cogli le opportunità, più sei fortunato”. Dopo l’ultimo tour dei Queen nel 1986, Peter ha avuto una carriera di successo come fotografo pubblicitario, continuando sempre a fotografare Freddie Mercury e gli altri membri della band. Peter Hince ha vinto premi internazionali per il suo lavoro commerciale e per le sue immagini subacquee in bianco e nero, che sono state esposte numerose volte. Nel 2009 il suo archivio fotografico dei Queen è stato esposto in Australia nella mostra intitolata “Queen – The Unseen Archive”. Nel novembre 2021 si è tenuta a Monaco di Baviera una nuova mostra di grande successo, per celebrare Freddie Mercury, in cui sono state esposte alcune foto di Hince. Peter ha anche trasformato la sua prima passione per la scrittura in un libro di memorie: “Queen Unseen”, acclamato dalla critica e pubblicato in oltre venti Paesi di tutto il mondo. Un nuovo libro fotografico che segue il viaggio di Peter con i Queen sarà pubblicato nell’autunno 2023, a 50 anni dal loro primo incontro. Oggi vive tra Londra e Monaco, scrivendo, esponendo e gestendo il suo archivio fotografico ed è spesso chiamato per rilasciare interviste e invitato a fare da relatore e rappresentante del mondo della musica negli anni ’70 e ’80.

Collaborano all’organizzazione e alla promozione GLOBO VINTAGE, emittente ufficiale della mostra, FAI – Fondo Ambiente Italiano,

MEDEVI, PRIMAFILA MAGAZINE, MULTIVISION. LEDVISION, FRANCIOSA COMUNICAZIONE e P&B COMMUNICATION.

Dopo Roma la mostra farà tappa a Milano dall’8 febbraio al 22 aprile 2024 e successivamente a Budapest e in altre principali città europee.

Queen Rock Montreal il 16, 17 e 18 marzo al cinema

0
Queen Rock Montreal il 16, 17 e 18 marzo al cinema

QUEEN_posterlimitededitionOggi i Queen suonano al Forum di Assago, ma, per chi volesse vederli in azione nella formazione originale, saranno al cinema il 16, 17 e 18 marzo con il leggendario concerto Queen Rock Montreal. Registrato al Forum di Montreal il 24 novembre del 1981, è stato il primo concerto a essere interamente ripreso nel formato cinematografo 35mm, e ora è stato restaurato e rimasterizzato in ultra HD e con un magnifico surround sound. Per celebrare l’evento, la casa di distribuzione Microcinema ha deciso di lanciare un’iniziativa speciale dedicata ai fan del gruppo.

Infatti, gli spettatori che acquisteranno il biglietto in prevendita a soli 10 euro presso i cinema che hanno aderito all’iniziativa, potranno ricevere in omaggio (fino a esaurimento copie) il poster dei QUEEN “Limited Edition”, un autentico oggetto da collezione. Anche per chi acquisterà il biglietto nelle prevendite online, sarà possibile richiedere il poster alla cassa del cinema. L’elenco delle sale che partecipano alla promozione sarà disponibile (e costantemente aggiornato) nei prossimi giorni sul sito www.microcinema.eu

La straordinaria performance dei Queen sul palco di Montreal faceva parte del The Game Tour, che ha fatto segnare dei numeri record, come i 300.000 spettatori del concerto di Buenos Aires e i 250.000 complessivi delle due date a San Paolo. Il concerto di Montreal presenta molti dei loro brani più celebri: We Will Rock You (in una duplice versione), Let Me Entertain You, Play The Game, Somebody To Love, Killer Queen, I’m In Love With My Car, Save Me, Love Of My Life, Under Pressure, Keep Yourself Alive, Crazy Little Thing Called Love, Bohemian Rhapsody, Tie Your Mother Down, Another One Bites The Dust e We Are The Champions.

Questa uscita al cinema rappresenta l’occasione per gli appassionati di celebrare la straordinaria prova di Freddie Mercury, uno dei più acclamati cantanti e frontman della storia del rock. Insomma, Queen Rock Montreal rappresenta l’apoteosi dell’evento musicale sul grande schermo e un appuntamento imperdibile per i fan del gruppo e di Freddie Mercury.

Ecco il trailer:

Queen Rock in Montreal: una clip dal film concerto

0
Queen Rock in Montreal: una clip dal film concerto

Sarà al cinema solo il 16, 17 e 18 marzo Queen Rock in Montreal, il leggendario concerto dei Queen che si tenne al Forum di Montreal il 24 novembre del 1981, considerato una delle loro migliori esibizioni.

Di seguito una clip:

E’ stato il primo concerto a essere interamente ripreso nel formato cinematografo 35mm e oggi  le riprese originali dell’intero show sono state restaurate e rimasterizzate in Ultra HD con un magnifico surround sound.

La straordinaria performance dei Queen sul palco di Montreal faceva parte del Game Tour, che ha fatto segnare dei numeri record, come i 300.000 spettatori del concerto di Buenos Aires e i 250.000 complessivi delle due date a San Paolo. Il concerto di Montreal presenta molti dei loro brani più celebri: We Will Rock You (in una duplice versione), Let Me Entertain You, Play The Game, Somebody To Love, Killer Queen, I’m In Love With My Car, Save Me, Love Of My Life, Under Pressure, Keep Yourself Alive, Crazy Little Thing Called Love, Bohemian Rhapsody, Tie Your Mother Down, Another One Bites The Dust We Are The Champions.

Queen of The Tearling: Emma Watson sul film

0

Sembra proprio che i buoni propositi siano fatti per essere infranti se si pensa ad Emma Watson che poco meno di un anno fa si diceva decisa ad intraprendere una nuova direzione artistica dopo le fatiche della saga di Harry Potter. Ebbene potremmo dire che l’attrice britannica non riesca a stare lontana da quei mondi in cui la magia regna sovrana in virtù del suo coinvolgimento in Queen of The Tearling, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di prossima uscita.

Queste le prime parole di Emma Watson circa il progetto: “Ho detto che on avrei mai più fatto una saga, per cui speravo con tutte le mie forze di odiarlo. Sfortunatamente non ho dormito per una settimana perché non riuscivo a smettere di leggere quel dannato libro. È onesto dire che sono diventata ossessionata dal ruolo e dal libro. Ora mi sto occupando della produzione esecutiva.”

Il libro, scritto Erika Johnsen sarà il primo di una trilogia incentrata sulla principessa Kelsea Glynn (Emma Watson) che, in seguito alla dipartita della madre, sarà chiamata a reclamare il proprio trono nonché a salvare il regno dalla malefica Red Queen. I diritti del film sono stati acquistati dalla Warner e la pellicola sarà prodotta dal solito David Heyman storico produttore della saga dedicata al maghetto nato dalla penna di J. K. Rowling.

Fonte: Coming Soon

Queen of the Desert: primo trailer con Nicole Kidman

0
Queen of the Desert: primo trailer con Nicole Kidman

Ecco il primo trailer di Queen of the Desert, nuovo film del maestro Werner Herzog con protagonistia Nicole Kidman. Nel cast del film anche James Franco, Robert Pattinson e Damian Lewis.

https://www.youtube.com/watch?v=aOFo1rpUTrY

[nggallery id=1401]

Queen of the desertIl film si incentrerà sulla storia di Gertrude Bell – personaggio realmente esistito – una donna inglese dalla vita ricca e avventurosa che, all’alba del XX secolo, fu viaggiatrice, scrittrice, archeologa, esploratrice, cartografa, agente segreto e diplomatica per conto dell’Impero Britannico. La Bell, inoltre, fu una specie di Lawrence d’Arabia al femminile, svolgendo attività a sostegno della Rivolta araba nel corso della Prima Guerra Mondiale ed ebbe un ruolo di primo piano nella creazione di stati arabi come l’Iraq e la Giordania.

Queen of the Desert vede protagonista nel ruolo dell’esploratrice Nicole Kidman accanto a James Franco (sempre visibile nelle foto sotto), oltre a Robert Pattinson e Damian Lewis.

Circa una settimana fa, dopo grande attesa da parte di fan e cinefili, è arrivata la notizia che il film sarà presentato in concorso al prossimo imminente Festival Internazionale del Film di Berlino, il quale ricordiamo avrà luogo dal 5 al 15 febbraio 2015.  Queen of the Desert non ha ancora trovato distribuzione ma è probabile che ne trovi una, se non italiana almeno internazionale, all’interno dell’European Film Market, il mercato cinematografico che affianca la Berlinale.

Queen of the Desert: primo poster con Nicole Kidman

0
Queen of the Desert: primo poster con Nicole Kidman

Ecco il primo poster di Queen of the Desert, nuovo film del maestro Werner Herzog con protagonistia Nicole Kidman. Nel cast del film anche James Franco, Robert Pattinson e Damian Lewis.

[nggallery id=1401]

Queen of the desertIl film si incentrerà sulla storia di Gertrude Bell – personaggio realmente esistito – una donna inglese dalla vita ricca e avventurosa che, all’alba del XX secolo, fu viaggiatrice, scrittrice, archeologa, esploratrice, cartografa, agente segreto e diplomatica per conto dell’Impero Britannico. La Bell, inoltre, fu una specie di Lawrence d’Arabia al femminile, svolgendo attività a sostegno della Rivolta araba nel corso della Prima Guerra Mondiale ed ebbe un ruolo di primo piano nella creazione di stati arabi come l’Iraq e la Giordania.

Queen of the Desert vede protagonista nel ruolo dell’esploratrice Nicole Kidman accanto a James Franco (sempre visibile nelle foto sotto), oltre a Robert Pattinson e Damian Lewis.

Circa una settimana fa, dopo grande attesa da parte di fan e cinefili, è arrivata la notizia che il film sarà presentato in concorso al prossimo imminente Festival Internazionale del Film di Berlino, il quale ricordiamo avrà luogo dal 5 al 15 febbraio 2015.  Queen of the Desert non ha ancora trovato distribuzione ma è probabile che ne trovi una, se non italiana almeno internazionale, all’interno dell’European Film Market, il mercato cinematografico che affianca la Berlinale.

Queen of the Desert: prime immagini con Nicole Kidman e James Franco

0

Sono finalmente disponibili le prime immagini dal nuovo film del maestro tedesco del cinema Werner Herzog, Queen of the Desert. Di seguito le prime immagini dal film:

[nggallery id=1401]

Il film si incentrerà sulla storia di Gertrude Bell – personaggio realmente esistito – una donna inglese dalla vita ricca e avventurosa che, all’alba del XX secolo, fu viaggiatrice, scrittrice, archeologa, esploratrice, cartografa, agente segreto e diplomatica per conto dell’Impero Britannico. La Bell, inoltre, fu una specie di Lawrence d’Arabia al femminile, svolgendo attività a sostegno della Rivolta araba nel corso della Prima Guerra Mondiale ed ebbe un ruolo di primo piano nella creazione di stati arabi come l’Iraq e la Giordania.

Queen of the Desert vede protagonista nel ruolo dell’esploratrice Nicole Kidman accanto a James Franco (sempre visibile nelle foto sotto), oltre a Robert Pattinson e Damian Lewis.

Circa una settimana fa, dopo grande attesa da parte di fan e cinefili, è arrivata la notizia che il film sarà presentato in concorso al prossimo imminente Festival Internazionale del Film di Berlino, il quale ricordiamo avrà luogo dal 5 al 15 febbraio 2015.  Queen of the Desert non ha ancora trovato distribuzione ma è probabile che ne trovi una, se non italiana almeno internazionale, all’interno dell’European Film Market, il mercato cinematografico che affianca la Berlinale.

Queen of the Desert: nuovo trailer con Nicole Kidman

0
Queen of the Desert: nuovo trailer con Nicole Kidman

Ecco un nuovo trailer di Queen of the Desert, film del maestro Werner Herzog con protagonistia Nicole Kidman. Nel cast anche James Franco, Robert Pattinson e Damian Lewis. Potete vedere il trailer di seguito:

https://youtu.be/tJ0xy9euq24

[nggallery id=1401]

Queen of the desertIl film si incentrerà sulla storia di Gertrude Bell – personaggio realmente esistito – una donna inglese dalla vita ricca e avventurosa che, all’alba del XX secolo, fu viaggiatrice, scrittrice, archeologa, esploratrice, cartografa, agente segreto e diplomatica per conto dell’Impero Britannico. La Bell, inoltre, fu una specie di Lawrence d’Arabia al femminile, svolgendo attività a sostegno della Rivolta araba nel corso della Prima Guerra Mondiale ed ebbe un ruolo di primo piano nella creazione di stati arabi come l’Iraq e la Giordania.

Queen of the Desert vede protagonista nel ruolo dell’esploratrice Nicole Kidman accanto a James Franco (sempre visibile nelle foto sotto), oltre a Robert Pattinson e Damian Lewis.

Circa una settimana fa, dopo grande attesa da parte di fan e cinefili, è arrivata la notizia che il film sarà presentato in concorso al prossimo imminente Festival Internazionale del Film di Berlino, il quale ricordiamo avrà luogo dal 5 al 15 febbraio 2015.  Queen of the Desert non ha ancora trovato distribuzione ma è probabile che ne trovi una, se non italiana almeno internazionale, all’interno dell’European Film Market, il mercato cinematografico che affianca la Berlinale.

Queen of the Air: Margot Robbie sarà una celebre trapezista

0

Secondo quanto riportato da Hollywood Reporter, la star di Suicide Squad, Margot Robbie ha firmato per la Warner Bros. Reciterà nel biopic Queen of the Air, basato sul libro di Dean N. Jensen.

Il film si basa sulla vita e la tragica morte della trapezista di fama mondiale Lillian Leitzel, le cui favolose acrobazie per Ringling Bros. e Barnum & Bailey Circus la resero una celebrità. Il film riguarderà anche il suo appassionato e tempestoso matrimonio con collega Alfredo Corona.

Andrew Lazar (American Sniper) produrrà il film, costruito a partire da una da una sceneggiatura di Cat Vasko (Grrl scout).

Mentre Warner Bros. sta sviluppando un film in solitaria su Harley Queen, rivedremo Margot Robbie nel thriller Terminal. L’attrice dovrebbe anche recitare accanto a  Domhnall Gleeson nel biopic Goodbye Christopher Robin.

Fonte: CS

Queen of Katwe: il poster dal film con Lupita Nyong’O

0
Queen of Katwe: il poster dal film con Lupita Nyong’O

Ecco il suggestivo poster di Queen of Katwe, il prossimo film con protagonista il premio Oscar Lupita Nyong’O e diretto da Mira Nair. A diffondere l’immagine il sito Impawards.

Potete vederla di seguito:Queen of Katwe

Queen of Katwe è diretto da Mira Nair su una sceneggiatura di William Wheeler e basata a sua volta sul romanzo omonimo di Tim Crothers.

Nel cast il nominato al Golden Globe David Oyelowo, il premio Oscar e nominata ai Tony Awards Lupita Nyong’O e l’esordiente Madina Nalwanga. Il film arriverà negli Stati Uniti il 23 settembre 2016.

Lupita Nyong’o protagonista della nuova featurette di Queen of Katwe

Il film segue la storia di Phiona Mutesi (Nalwanga), una ragazza che vive con la madre Harriet (Nyong’o) a Katwe, a Kampala, in Uganda. Un giorno la giovane incontra l’ex giocatore di calcio Robert Katende (Oyelowo), che la introduce al popolare gioco degli scacchi. La ragazza inizia ad avere successo nei tornei locali, fino a quando la madre non deciderà di sostenerla per cercare di evare da una condizione di povertà e degrado.

Prossimamente vedremo Lupita Nyong’o in Black Panther, cinecomic Marvel in cui l’attrice reciterà al fianco di Chadwick Boseman. Quest’anno l’abbiamo vista prestare la voce al personaggio di Raksha ne Il Libro della Giungla di Jon Favreau. L’attrice è attualmente impegnata sul set di Star Wars Episodio VIII.

Queen Of Katwe: David Oyelowo e Lupita Nyong’o

0
Queen Of Katwe: David Oyelowo e Lupita Nyong’o

David Oyelowo e Lupita Nyong’o sono in negoziazione per partecipare alla nuova produzione Disney Queen Of Katwe, la conferma arriva dall’ Hollywood Reporter. Il film parlerà di una ragazza originaria dei bassifondi dell’ Uganda che, con l’aiuto del suo coach, diventerà un prodigio degli scacchi. La storia è tratta da un articolo di ESPN Magazine e da The Queen of Katwe: A Story of Life, Chess, and One Extraordinary Girl’s Dream of Becoming a Grandmaster, bestseller di Tim Crothers.

Il film sarà diretto da Mira Nair su una sceneggiatura di William Wheeler (il quale ricordiamo aver già collaborato con la Nair con la sceneggiatura de The Reluctant Fundamentalist). Oyelowo interpreterà il suolo del coach Robert Katende, mentre al premio oscar Nyong’o sarà affidato il ruolo della protagonista Harriett Mutesi; un duo assolutamente promettente che ritroveremo in Americanah, storia di due giovani immigrati nigeriani.

Apprezzatto dalla critica per il suo Martin Luther King (per il quale gareggerà ai Golden Globes questo week end), Oyelowo è recentemente apparso in A Most Violent Year e Interstellar. La Nyong’o, dopo il suo esordio da Oscar in 12 Years A Slave, è già coinvolta in alcune delle più importanti produzioni hollywoodiane: avrà una parte in Star Wars: Episode VII – The Force Awakens e doppierà uno uno dei personaggi in The Jungle Book.

Queen Live – Hungarian Rhapsody 1986 – Trailer Italiano

Queen Live – Hungarian Rhapsody 1986 – Trailer Italiano

Ecco il Trailer di Queen Live – Hungarian Rhapsody 1986, il documentario dedicato all’incredibile Live dei Queen, l’esibizione rimasta nella storia e nel cuore

Queen Latifah e Jada Pinkett Smith per Girl Trip della Universal

0
Queen Latifah e Jada Pinkett Smith per Girl Trip della Universal

Queen Latifah e Jada Pinkett Smith sono prossime alla firma con Universal per Girl Trip, commedia che vede già nel cast Regina Hall. Dietro la macchina da presa c’è Malcom Lee, che lavorerà sulla sceneggiatura di Kenya Barris e Tracy Oliver (Black-ish).

Girl Trip racconta il viaggio di quattro amiche verso New Orleans per l’annuale Essence Festival: una buona occasione per rinsaldare i legami di amicizia e “sorellanza” senza farsi mancare qualche bicchiere di troppo, storie d’amore e anche qualche zuffa.

L’uscita del film è prevista per il 21 luglio 2017. Queen Latifah e Jada Pinkett Smith, che hanno collaborato in diversi progetti in veste di produttrici, tornano a recitare insieme dopo Set It Off (1996) di F. Gary Gray.

Fonte

Queen conferme sul film: Peter Morgan alla sceneggiatura

0

Queen

Con una mossa sorprendente, il mese scorso Sacha Baron Cohen ha annunciato che intepreterà il cantante Freddie Mercury in un film dedicato ai Queen. Ora sappiano anche che il progetto potrà  contare sullo sceneggiatore che meglio di chiunque altro ha dimostrato di saper raccontare la storia inglese recente (e non solo), Peter Morgan, autore di The Queen, Frost/Nixon, The Last King of Scotland e Invictus.

Queen Charlotte: la storia vera dei figli del re e della regina nello spin-off di Bridgerton

La regina Carlotta: A Bridgerton Story (Queen Charlotte: A Bridgerton Story) è una storia alternativa, in cui i reali sono romanzati e abbelliti per creare una trama avvincente. I personaggi e gli eventi storici sono stati modificati per adattarsi alla narrazione piuttosto che per dare una lezione di storia.

Questo spin-off si basa sul fascino di Bridgerton come serie piena di intrighi romantici e scandali dell’alta società. Golda Rosheuvel riprende il suo ruolo di Regina Carlotta nel 1814, mentre India Ria Amarteifio rappresenta perfettamente la sua versione più giovane. Spostandosi avanti e indietro tra il presente di Bridgerton e il passato matrimoniale della regina, lo spettacolo racconta la storia delle tumultuose prime esperienze di matrimonio tra Charlotte e Re Giorgio III (interpretato da Corey Mylchreest). Come nella vita reale, il re è affetto da un costante declino della sua stabilità mentale, che ha portato la storia a etichettarlo come “re pazzo”.

Questo e molti altri elementi dello spettacolo rappresentano un certo grado di accuratezza storica. Un punto interessante è che la Regina Carlotta ritrae i 15 figli della coppia nelle scene del presente, dove è chiaro che è sorta una crisi di successione a causa dell’assenza di un erede legittimo.

L’accuratezza dei fatti varia quando si tratta di rappresentare i figli di Carlotta e Giorgio III, dove granelli di verità storica sono stati inseriti senza problemi in questa narrazione decisamente romanzata. In particolare, tre dei 15 figli della coppia morirono giovani. Due non sopravvissero all’infanzia, mentre l’ultima figlia, la principessa Amelia, morì di salute all’età di 27 anni. Questo aspetto non viene toccato nello spettacolo, che si concentra sui figli maggiori e più noti della regina.

Nascite, morti e crisi di successione per la famiglia della regina Carlotta

La regina Carlotta

Uno dei momenti chiave del primo episodio della serie è la rivelazione che la nipote e unica erede legittima della regina è morta di parto insieme al figlio appena nato. Si tratta di un momento storicamente accurato, che fa riferimento alla morte della principessa Charlotte del Galles, deceduta nel 1817 dopo aver dato alla luce un bambino nato morto. Tuttavia, poiché la serie è ambientata nel 1814, la data è cambiata.

La principessa Charlotte era figlia del figlio maggiore della regina, George, che sarebbe poi diventato re Giorgio IV (Ryan Gage). Questa tragedia scatenò una crisi di successione nella serie e nella vita reale, in cui la famiglia reale si trovò improvvisamente senza un legittimo erede al trono. Sebbene Charlotte si sia assicurata il posto di regina con così tanti figli, sembrava che la linea reale si sarebbe conclusa con la generazione successiva.

Non ci fu alcun erede diretto al trono fino al 1819; i figli della regina avevano generato numerosi figli, ma nessuno dalle loro mogli. Nello spettacolo, la regina si lamenta del fatto che le sue figlie non sono sposate e che i suoi figli hanno generato solo figli fuori dal matrimonio.

Sebbene i suoi figli abbiano avuto molti figli illegittimi, non è vero che la regina desiderasse che le sue figlie si sposassero. Al contrario, è un dato di fatto che il re e la regina non desideravano che le loro figlie trovassero marito. Le figlie ebbero un’educazione per lo più appartata fino a quando non si presentò loro l’opportunità di trovare marito. Si pensa che la regina preferisse tenere con sé le figlie per la loro compagnia, soprattutto quando la salute del re declinava. Al contrario, nello spettacolo le rimprovera di essere zitelle.

Lo spettacolo lascia anche intendere che molte delle figlie della regina rimasero zitelle, ma molte condussero una vita altrettanto scandalosa dei loro fratelli. La principessa Sophia (Eliza Capel), ad esempio, si pensava avesse una relazione sentimentale con il capo scudiero del re, il maggiore generale Thomas Garth, che aveva più di 30 anni in più di lei. Si dice addirittura che abbia partorito in segreto un figlio illegittimo di Garth. Tuttavia, la Principessa Elisabetta (Sabina Arthur) era sposata con il Principe Federico d’Assia-Homburg, come lei stessa racconta nella serie. Tuttavia, questo avvenne solo all’età di 47 anni e rimase senza figli per tutta la vita.

La regina Carlotta parla di aborti spontanei quando Elizabeth e suo fratello affrontano la madre per la pressione che sta esercitando su di loro e sui loro fratelli, il che non è fuori dal regno della possibilità, ma lo show aggiunge il dettaglio per dimostrare la durezza della “corsa al bambino”. Diverse figlie di Charlotte si diceva fossero coinvolte in scandali, cosa che non viene mostrata nella serie, costringendole a perdere un po’ della loro individualità ai fini di una narrazione efficace. Le loro vite reali erano molto più complesse di quanto gli spettatori siano stati portati a credere.

La Regina Carlotta esplora le voci, gli scandali e le decine di figli illegittimi

queen charlotte figlie

Il figlio maggiore della regina, Giorgio, divenne Principe Reggente nel 1811, quando la salute del padre peggiorò irrimediabilmente. Alla fine divenne re Giorgio IV alla morte del padre nel 1820. La Regina Carlotta include la realtà della sua reggenza, come spiegano espositivamente i suoi fratelli mentre cercano di usarlo per bloccare i matrimoni che Charlotte organizza.

In qualità di capo del Paese e della famiglia, deve approvare qualsiasi matrimonio e, nonostante le sollecitazioni dei fratelli, segue gli ordini della madre e li costringe a sposarsi. Nello spettacolo, George viene caratterizzato con una certa simpatia come genitore in lutto per la figlia, e viene mostrato mentre agisce distrattamente in accordo con i desideri della regina. Al contrario, il pubblico ha generalmente percepito negativamente il vero Giorgio IV per le sue sfarzose abitudini di spesa e le continue relazioni extraconiugali.

Un episodio chiave della serie presenta una conversazione tra la regina Carlotta, Lady Danbury (Adjoa Andoh) e Lady Bridgerton (Ruth Gemmell), in cui Carlotta lamenta la sfortuna che i suoi figli siano innamorati di attrici e cattoliche e che abbiano numerosi figli da queste donne invece che dalle loro mogli. Si tratta di una rappresentazione veritiera del caso in cui Giorgio IV era noto per la sua relazione con l’attrice e poetessa Mary Robinson e aveva una relazione a lungo termine con la devota cattolica Maria Fitzherbert.

La coppia si sposò in realtà con un matrimonio segreto, che fu poi ritenuto non valido dal re. George si sposò infine con sua cugina Caroline nel 1795, ma l’amore tra i due fu scarso e non ebbero figli oltre alla sfortunata principessa Charlotte. Lo show riconosce l’esistenza di figli illegittimi nelle conversazioni di Charlotte con i suoi figli, ma il fatto viene messo da parte perché Charlotte punta a un nipote legittimo.

Inoltre, lo spettacolo mostra come il terzogenito della regina, William (Seamus Dillane), sia stato incoraggiato a sposarsi per poter generare un erede legittimo. Fu convinto a sposare la principessa Adelaide nel 1818, ma non ebbe figli. In precedenza, William ebbe una lunga relazione con l’attrice comica Dorothea Jordan, con la quale si pensa abbia generato 10 figli illegittimi. Alla morte del fratello, nel 1830, Guglielmo divenne re Guglielmo IV e mantenne la corona fino alla sua morte, avvenuta nel 1837.

La regina Carlotta ottiene finalmente un erede

queen charlotte golda rosheuvel

La pressione per la produzione di un erede, rappresentata dalla Regina Carlotta, spinse William a sposare la Principessa Adelaide. La crisi di successione continuò fino a quando il quinto figlio della regina, Edward (Jack Michael Stacey), ebbe una figlia che sarebbe poi diventata la Regina Vittoria. Nell’episodio finale dello show, la regina si mostra confortata dalla notizia di un’erede donna e osserva che il Paese trarrà beneficio dall’avere una regina forte.

Anche se la reazione di Charlotte alla notizia della nipote può essere solo una speculazione, questa affermazione si dimostra vera. È opinione diffusa che la Regina Vittoria abbia riparato i danni causati alla reputazione della monarchia durante i regni degli zii. Regnò per quasi 64 anni, più a lungo di tutti i suoi predecessori. Tuttavia, c’è una differenza importante. Come molti elementi di questa trama, la data è cambiata per la storia. Mentre la Regina Vittoria nacque nel 1819, l’annuncio dell’imminente nascita della Regina Carlotta avviene nel 1814, il che pone la sua nascita qualche anno prima rispetto alla realtà. Tuttavia, questo piccolo cambiamento permette alla serie di concludere la trama.

Lo spin-off Queen Charlotte, in definitiva, combina un mondo di fantasia con momenti di storia reale autentica. Nel caso dei numerosi figli del re e della regina, la storia vera sembra ancora più tumultuosa e complessa dell’adattamento fittizio. Poiché la maggior parte della storia si svolge nel 1761, quando viene raccontato il matrimonio di Charlotte e George, c’è poco tempo per esplorare i loro figli e, dato che sono così tanti, è difficile distinguerli nel tempo a disposizione, non c’è da stupirsi che le loro storie siano semplificate o tralasciate. Tuttavia, la trama della famiglia reale è un’area in cui Queen Charlotte dimostra la sua ispirazione storica.

Queen Charlotte: A Bridgerton Story, la prima foto dallo spin-off prequel di Bridgerton

0

Netflix ha svelato una nuova foto dal suo attesissimo spin-off prequel di Bridgerton, intitolato Queen Charlotte: A Bridgerton Story. La foto ci offre il nostro primo sguardo al ritratto di Arsema Thomas della giovane Lady Agatha Danbury, interpretata da Adjoa Andoh nella serie originale. Il prequel dovrebbe fare il suo debutto quest’anno.”Con una profonda conoscenza della scena sociale un tempo divisa e delle complessità del matrimonio, Agatha diventa una luce guida per la nuova regina, il tutto trovando la propria voce e il proprio potere”, si legge nella descrizione ufficiale del suo personaggio.

La trama e il cast di Queen Charlotte: A Bridgerton Story

Queen Charlotte: A Bridgerton Story si basa sulle origini della figura storica Queen Charlotte. Sebbene la serie sia incentrata sull’ascesa e sulla vita amorosa di una giovane regina Charlotte, racconterà anche di Violet Bridgerton e Lady Danbury. “Incentrato sull’ascesa alla ribalta e al potere della regina Charlotte, questo prequel in versi di Bridgerton racconta la storia di come il matrimonio della giovane regina con re George abbia scatenato sia una grande storia d’amore che un cambiamento sociale, creando il mondo del Ton ereditato dai personaggi di Bridgerton”, si legge nel logline.

Nel cast anche India Amarteifio (Line of Duty) nei panni di una giovane regina Charlotte, Corey Mylchreest (Sandman) nei panni di un giovane re Giorgio e la  veterana di Game of Thrones,  Michelle Fairley nei panni della principessa Augusta. Il cast aggiuntivo include Sam Clemmett (Harry Potter e la maledizione dell’erede) nei panni di Young Brimsley, Richard Cunningham (The Witcher) nei panni di Lord Bute, Tunji Kasim (Nancy Drew) nei panni di Adolphus, Rob Maloney (Casulty) nei panni del dottore reale, Cyril Nri (Cucumber) come Lord Danbury e Hugh Sachs (Bridgerton  Stagioni 1 e Bridgerton  2) come Brimsley OLD).

Queen Charlotte: A Bridgerton Story è stato creato e scritto da Shonda Rhimes, che è anche la showrunner. I produttori esecutivi del prequel sono Rhimes, Betsy Beers e Tom Verica.

Queen Charlotte: A Bridgerton Story, il primo sguardo allo spin-off/prequel

0

In occasione di TUDUM, l’evento di Netflix dedicato ai fan, è stato diffuso il first look di Queen Charlotte: A Bridgerton Story, una storia a metà tra prequel e spin-off per Bridgerton. Charlotte, lui è George. Il primo incontro nella storia d’amore che ha dato vita alla società di Bridgerton che ben conosciamo sarà al centro di Queen Charlotte: A Bridgerton Story.

Queen Bees – Emozioni senza età: la storia vera dietro il film

Queen Bees – Emozioni senza età: la storia vera dietro il film

Sono numerosi, fortunatamente, i film che hanno il coraggio di affrontare la terza età, spesso dimostrando come questo periodo della vita possa essere ancora ricco di sorprese e nuove occasioni. Film come Ella e John, Le nostre anime di notte, Marigold Hotel o l’italiano Free – Liberi, sono solo alcuni esempi tra i tanti in cui si affronta l’anzianità sotto sfumature diverse, con temi che vanno dalla memoria e il tempo alla malattia, senza dimenticarsi però di raccontare anche delle relazioni e delle nuove avventure che si possono vivere. Un altro titolo appartenente a questa categoria è Queen Bees – Emozioni senza età.

Diretto nel 2021 da Michael Lembeck – noto per i film Che fine ha fatto Santa Claus? (2002) e Santa Claus è nei guai (2006) – questo offre agli spettatori una storia tanto commovente quanto divertente su quella fase di vita troppo spesso considerata in termini negativi. Originariamente il titolo del film era Welcome to Pine Grove!, ma è poi stato cambiato in Queen Bees – Emozioni senza età, che a parte per il sottotitolo italiano fa riferimento alle api regine e al loro essere il cuore dell’alveare e di quanto avviene in esso. Così sono anche le protagoniste di questo film, donne ricche di risorse e sorprese.

Si tratta dunque di una spensierata commedia che offre molteplici spunti di riflessione e buoni sentimenti, che grazie ora al suo passaggio televisivo può essere scoperta o riscoperta. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Queen Bees – Emozioni senza età. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera a cui ci si ispira. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Queen Bees - Emozioni senza età trama film

La trama e il cast di Queen Bees – Emozioni senza età

Protagonista del film è Helen Wilson, un’anziana vedova che ha conquistato una sua indipendenza e vive serenamente la sua routine quotidiana. Quando però la casa in cui abita deve essere ristrutturata, la donna è costretta a trasferirsi per il periodo necessario in una comunità per anziani, la Pine Grove Senior Community. Inizialmente non è facile per lei abituarsi a dividere lo spazio con altre persone, e le dinamiche interne del centro la spiazzano. Le sembra di essere tornata ai tempi del liceo, deve partecipare ad attività di gruppo e corsi di vario genere.

Si trova infatti a relazionarsi con vedove ancora energiche e vitali, spietati tornei di bridge e un gruppetto di prepotenti “cattive ragazze”. Saranno però proprio queste ultime a riuscire nel farla uscire dal suo guscio e rimettersi in gioco. Piano piano, Helen riscopre così grazie alle sue nuove amiche la gioia della condivisione e, contro ogni sua aspettativa, ha di nuovo anche l’occasione d’innamorarsi, dopo tanti anni, grazie all’arrivo di Dan, un nuovo ospite della struttura. Ben presto, Helen si troverà dunque a dover scegliere dove desidera trascorrere il resto della sua vita.

Ad interpretare Helen Wilson vi è l’attrice Ellen Burstyn, attrice premio Oscar celebre per i film L’esorcista (1973) e Alice non abita più qui (1975). Accanto a lei, nel ruolo di sua figlia Laura vi è l’attrice Elizabeth Mitchell, mentre il nipote Peter Crane è interpretato da Matthew Barnes. Recitano poi nel film Loretta Devine nel ruolo di Sally Hanson, Jane Curtin in quello di Janet Poindexter, Ann-Margret in quello di Margot Clark e l’attore Christopher Lloyd – l’iconico Doc di Ritorno al futuro – nel ruolo di Arthur Lane. Ad interpretare Dan Simpson, l’uomo di cui Helen si innamora, vi è invece James Caan, qui alla sua ultima apparizione cinematografica prima della scomparsa.

Queen Bees - Emozioni senza età cast

La storia vera dietro il film

Pur non essendo un vero e proprio adattamento di una reale vicenda, Queen Bees – Emozioni senza età è in ogni caso basato su una storia realmente avvenuta alla nonna del produttore del film Harrison Powell, la quale ha trovato una seconda possibilità d’amore dopo essersi trasferita in una comunità di pensionati da vedova. Stando a quanto raccontato da Powell, nel nuovo ambiente la nonna si è trovata innanzitutto a confrontarsi con una serie di dinamiche come gruppi di amici, simpatie e antipatie, scherzi e giochi. Inizialmente, sempre secondo le parole del produttore, la donna non voleva saperne di tutto ciò.

Ma la riluttanza iniziale pian piano ha lasciato spazio alla voglia di rimettersi in gioco. È così tornata a fare amicizia, a ridere, a nuotare e persino a innamorarsi. Ha anche conosciuto un uomo meraviglioso e ha finito con lo sposarlo. La sua è stata una lezione di vita che meritava di essere raccontata. In fondo, è un invito a non chiudere mai le porte e a rimanere ottimisti, qualunque sia l’età che ognuno abbia”. È così che, guardando alla seconda vita avuta da sua nonna, Powell ha avuto l’ispirazione per il film, incentrato sulle seconde possibilità della vita e sul non smettere mai di sorprendersi.

Il trailer di Queen Bees – Emozioni senza età e dove vederlo in streaming e in TV

Sfortunatamente Queen Bees – Emozioni senza età non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di venerdì 26 aprile alle ore 21:20 sul canale Rai 3. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Queen and Country recensione del film di John Boorman

queen and countryReduce dalla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes, Queen and Country è il sequel del famoso Hope and Glory (1987), sempre ad opera del grande regista inglese John Boorman, il quale ha diretto pellicole del calibro di Point Blank, Un tranquillo Weekend di paura, Excalibur, La Foresta di Smeraldo.

Queen and Country catapulta con grazia e maestria in vicende molto distanti emotivamente dallo spettatore: dopo la Londra dei bombardamenti, ora il protagonista Bill Rohan vive lontano dalla famiglia la leva obbligatoria per la guerra di Korea.

La breve clip iniziale da Hope and Glory suggella immediatamente l’intimo collegamento con il precedente film e offre la chiave di lettura del film, che è quella dell’ironia, della leggerezza e della memoria.

Conferma è data dalla spassosa scena del nazista che si getta nel Thames, ucciso a ripetizione: Bill abita infatti con la famiglia in un’isoletta vicino agli Shepperton Studios e il cinema avrà un ruolo fondamentale nella sua vita. Del resto si tratta di eventi in parte autograbiografici.

La leva rispetto alla pace idilliaca della casa sul fiume viene qui vissuta come una vera e propria prigionia, della quale però Bill e l’inseparabile amico Percy cercano lati buffi e comici, pur tra i soprusi di sadici e nevrotici superiori: le atmosfere e l’ironia con cui questa prigionia è trattata tende a ricordare Stalag 17 di Wilder e La Grande Fuga di Sturges.

Del resto è il punto di vista dei due scapestrati amici a rendere Queen and Country del tutto peculiare: la regina e la nazione del titolo sono vissuti più come zimbelli che simboli ispiratori di comportamenti virtuosi ed esser lavativi non è un disonore ma un furbo stile di vita per portare a casa pelle e mente integri, il tutto da contrapporre all’addestramento che insegna invece, lavando il cervello, gesti del tutto innaturali e folli, come il lanciarsi contro una mitragliatrice.

Il film mostra al contrario un addestramento al piacere e alla vita nonostante tutto: nonostante la miseria umana, nonostante i traumi inferti dalle guerre, le regole imposte

Parte integrante del percorso è la vita amorosa, la quale, come la vita militare è vissuta all’ombra del repressivo fantasma della nazione, analogamente è resa ostica dal fantasma morale della regina, che aleggia su testa e cuore delle ragazze, in particolare della misteriosa Ophelia amata dal Bill.

Queen and Country, perfetto e gradevolissimo per stile registico ed estetica in generale, è un film estremamente personale che poco si cura delle convenzioni narrative. Ha il respiro dei film autobiografici e malinconici, che si basano sulle piccole cose importanti e nei quali non si percepisce alcun bisogno di stupire: un bellissimo e sentito ritratto di un’epoca, una galleria di personaggi difficili da dimenticare.

Queen A night in Bohemia: 16, 17 e 18 maggio al cinema

0
Queen A night in Bohemia: 16, 17 e 18 maggio al cinema

Tre giorni per un nuovo evento cinematografico senza precedenti: solo il 16, 17 e 18 maggio arriverà nelle sale italiane, distribuito da Microcinema, il leggendario concerto Queen A night in Bohemia, strepitosa performance del gruppo rock inglese all’Hammersmith Odeon di Londra, del 24 dicembre 1975, considerato il giorno della consacrazione ufficiale della band.

Infatti, questo rivoluzionario concerto è stato trasmesso in diretta, durante il programma musicale di BBC Two “Old Grey Whistle Test”, e riprende il gruppo al massimo del loro splendore, mentre suona grandi successi come Killer Queen, Liar, Keep Yourself Alive e Now I’m Here. Inoltre, a rendere leggendario il concerto c’è un ulteriore aspetto: quella notte a Londra, è stata eseguita e registrata per la prima volta in assoluto, l’indimenticabile BohemianRhapsody.

I fan potranno godere di una straordinaria esperienza in sala, grazie a questa versione del concerto, rimasterizzata e restaurata in ultra HD con un magnifico surround sound, mai vista prima.

La performance dei Queen in questo evento straordinario è una delle più coinvolgenti con cui la band abbia mai intrattenuto e divertito il suo pubblico, grazie ai virtuosismi con la voce e al pianoforte dell’indimenticabile Freddie Mercury, con costumi e luci curati nei minimi particolari, in una perfetta sincronia tra i movimenti dei quattro musicisti sul palco e i brani da loro eseguiti. Spettacolare e imperdibile per tutti gli appassionati, inoltre, lo straordinario assolo di chitarra di Brian May, apoteosi dell’eccellenza musicale con cui il musicista e il gruppo da sempre hanno divertito e incantato il loro pubblico.

Queen A night in Bohemia comprende anche 25 minuti di immagini e interviste assolutamente inedite, e vanta tanto materiale d’archivio imperdibile per fan e appassionati, come la prima intervista televisiva di sempre alla band, alcuni spezzoni dei video di Keep Yourself Alive e Liar, l’esibizione a “Top of The Pops” (in cui eseguono Now I’m Here) e momenti dei concerti svolti a Hyde Park, al Rainbow e all’Hammersmith, in quello che è stato un anno fondamentale nella loro storia. Infatti, nel 1975 i Queen catturano il cuore e le menti inglesi con quella che diventerà la loro canzone più popolare di sempre, Bohemian Rhapsody.

Come ricorda Brian May, “è stato un concerto speciale, perché era la prima volta che suonavamo un set completo in diretta televisiva e si trattava del Concerto di Natale! La qualità delle immagini, grazie a un ottimo lavoro di restauro digitale, è straordinaria. E sullo schermo risulta evidente l’energia che sprigionavamo”.

Di seguito il trailer del film concerto:

Queen A night in Bohemia: 16, 17 e 18 maggio al cinema

0
Queen A night in Bohemia: 16, 17 e 18 maggio al cinema

Si rivolge al pubblico con un energico “Come On!” Freddie Mercury, prima di intonare ai cembali Keep Yourself Alive seguito dalla chitarra di Brian May, con il ritmo incalzante di questo brano hard rock che entra a far parte della rosa dei successi del leggendario concerto Queen A night in Bohemia che arriva sul grande schermo in Italia, distribuito da Microcinema, per tre giorni indimenticabili: solo il 16, 17 e 18 maggio.

Questo rivoluzionario concerto del 24 dicembre 1975 all’Hammersmith Odeon di Londra, è stato trasmesso in diretta, durante il programma musicale di BBC Two “Old Grey Whistle Test”, e riprende il gruppo al massimo del loro splendore, mentre suona grandi successi come Killer Queen, Liar, Keep Yourself Alive e Now I’m Here. Inoltre, a rendere leggendario il concerto c’è un ulteriore aspetto: quella notte a Londra, è stata eseguita e registrata per la prima volta in assoluto, l’indimenticabile Bohemian Rhapsody.

queenI fan potranno godere di una straordinaria esperienza in sala, grazie a questa versione del concerto, rimasterizzata e restaurata in ultra HD con un magnifico surround sound, mai vista prima.

La performance dei Queen in questo evento straordinario è una delle più coinvolgenti con cui la band abbia mai intrattenuto e divertito il suo pubblico, grazie ai virtuosismi con la voce e al pianoforte dell’indimenticabile Freddie Mercury, con costumi e luci curati nei minimi particolari, in una perfetta sincronia tra i movimenti dei quattro musicisti sul palco e i brani da loro eseguiti. Spettacolare e imperdibile per tutti gli appassionati, inoltre, lo straordinario assolo di chitarra di Brian May, apoteosi dell’eccellenza musicale con cui il musicista e il gruppo da sempre hanno divertito e incantato il loro pubblico.

Queen A night in Bohemia comprende anche 25 minuti di immagini e interviste assolutamente inedite, e vanta tanto materiale d’archivio imperdibile per fan e appassionati, come la prima intervista televisiva di sempre alla band, alcuni spezzoni dei video di Keep Yourself Alive e Liar, l’esibizione a “Top of The Pops” (in cui eseguono Now I’m Here) e momenti dei concerti svolti a Hyde Park, al Rainbow e all’Hammersmith, in quello che è stato un anno fondamentale nella loro storia. Infatti, nel 1975 i Queen catturano il cuore e le menti inglesi con quella che diventerà la loro canzone più popolare di sempre, Bohemian Rhapsody.

Come ricorda Brian May, “è stato un concerto speciale, perché era la prima volta che suonavamo un set completo in diretta televisiva e si trattava del Concerto di Natale! La qualità delle immagini, grazie a un ottimo lavoro di restauro digitale, è straordinaria. E sullo schermo risulta evidente l’energia che sprigionavamo”.

Queen & Country: un regista per Ellen Page

0
Queen & Country: un regista per Ellen Page

Il regista britannico Craig Viveiros è stato scelto per guidare lo spy thriller Queen & Country, con protagonista Ellen Page. Il progetto è basato su una serie a fumetti della Oni Press, “Queen and Country” di Greg Rucka, e racconta le vicende di un agente britannico, Tara Chace, che cerca di sventare una minaccia terroristica contro l’Inghilterra. Ellen Page è associata al progetto nei panni della protagonista del film dallo scorso settembre.

“Sono eccitato all’idea di lavorare con la Fox e con Ellen con il compito di portare sullo schermo Tara Chace e ‘Queen & Country’ – ha dichiarato Viveiros – La possibilità di fare un ottimo lavoro è già custodita e promessa dallo straordinario lavoro originale di Greg.

Vi ricordiamo che a breve rivedremo Ellen Page nei panni di Kitty Pride in X-Men Giorni di un Futuro Passato, in un ruolo sicuramente più importante e corposo rispetto alle sue precedenti apparizioni nella squadra degli X-Men.

Queen & Country

Fonte: Variety

Quay: trailer del nuovo cortometraggio di Christopher Nolan

0
Quay: trailer del nuovo cortometraggio di Christopher Nolan

Guarda il trailer ufficiale di Quay, il cortometraggio di Christopher Nolan dedicato ai fratelli Quay e che sarà proiettato al New York Film Forum:

Quattro video dal backstage de Les Misérables

0
Quattro video dal backstage de Les Misérables

Il sito italiano Badtaste.it ha pubblicato quattro interessantissime featurette direttamente dal backstage dell’atteso Les Misérables in cui possiamo entrare dentro

Quattro registi che torturano i loro attori

0

Non è un segreto che moltissimi registi spesso pretendono tanto, troppo dai loro attori. Questo non deriva solo dalla volontà di ottenere il meglio per determinate scene, ma anche dal particolare tipo di carattere che spesso un grande regista o un regista con una grande personalità possiede. E’ stato il caso di Abdellatif Kechiche per esempio, che è stato accusato dalle protagoniste di La vita di Adele, Léa Seydoux e Adèle Exarchopoulos, di essere troppo duro sul set, ma molti altri registi sono stati tacciati di eccessiva durezza, scortesia o addirittura di essere dei veri e propri violenti dittatori sui loro set.

Ecco quattro registi che nel corso degli anni hanno consolidato questa loro fama di essere intrattabili arrivando quasi a torturare i loro protagonisti.

1- Lars von Trier: sia con Nicole Kidman che con Charlotte Gainsbourg si sprecano le storie di come il regista abbia sempre preteso il massimo dalle sue attrici.

[iframe width=”640″ height=”360″ src=”//www.youtube.com/embed/ZR3VNBtyaB4″ frameborder=”0″ allowfullscreen][/iframe]

2- Darren Aronofsky: Ellen Burstyn, Mickey Rourke e Natalie Portman sono stati portati allo stremo da Aronofsky tanto che man mano che la pellicola procede, i loro corpi si deformano, quasi scompaiono e la macchina di Darren si avvicina sembre di più.

[iframe width=”640″ height=”360″ src=”//www.youtube.com/embed/ns34Vv5d9RY” frameborder=”0″ allowfullscreen][/iframe]

Alfred Hitchcock: Tippi Hedren deve al grande Maestro la nascita e la morte della sua carriera. Hitch fu definito dall’attrice de Gli Uccelli eMarnie uno stalker ossessivo. I graffi sul volto dell’attrice ne Gli Uccelli sono veri, perchè il regista volle usare veri uccelli, e così anche la paura espressa dalla Hedren è vera.registi che torturano4- Stanely Kubrick: i maltrattamenti subiti da Shelley Duvall . Ma quel gioco del terrore servì alla causa. Non si è mai vista infatti una donna sullo schermo più terrorizzata della signora Torrance.

[iframe width=”640″ height=”480″ src=”//www.youtube.com/embed/35RwbQhMVUE” frameborder=”0″ allowfullscreen][/iframe]

Quattro nuovi poster per Machete Kills

0
Quattro nuovi poster per Machete Kills

Dopo le prosperose immagini di Sofia Vergara, ecco quattro nuovi poster in ateprima per i protagonisti del cast del nuovo Machete Kills diretto da Robert Rodriguez. Che dire? Da paura!!!

machete4

 

machete3

machete2

machete1