Cambia data di uscita il film
Quello che tu non vedi, il film
romantico con Charlie Plummer che uscirà 26 novembre distribuito da
01 Distribution. Il film è diretto da Thor
Freudenthal e scritto da Nick
Naveda. Nel cast Charlie Plummer, Taylor Russell,
Andy Garcia, AnnaSophia Robb, Beth Grant. Basato
sull’omonimo romanzo di Julia
Walton edito in Italia da
Sperling&Kupfer.
In
Quello che tu non vedi Adam (Charlie Plummer, Premio
Marcello Mastroianni come miglior attore emergente a Venezia 74°
per Lean on Pete) è un adolescente brillante ma
introverso, con il sogno nel cassetto di diventare chef. Adam
soffre di allucinazioni visive e vive circondato da amici
immaginari che si presentano nei momenti meno opportuni. Espulso a
metà del suo ultimo anno di liceo a causa di un incidente durante
la lezione di chimica,si
trasferiscein una scuola privata per finire l’anno.
Adam ha poche speranze di riuscire ad adattarsi e vorrebbe solo
mantenere il segreto sulle sue continue visioni fino a quando non
prenderà il diploma e potrà iscriversi all’università di cucina. Ma
quando incontra Maya (Taylor Russell, Escape Room),
schietta e tremendamente intelligente, scatta un’intesa istantanea
alla quale non potrà resistere. Man mano che la loro storia d’amore
diventa più importante, lei lo spinge ad aprire il suo cuore e a
non chiudersi nella sua condizione. Grazie all’amore e al sostegno
sia della sua ragazza che della famiglia, Adam lotta per la prima
volta per uscire dal tunnel e per fronteggiare le sfide che lo
attendono.
E’ stata rilasciata online una clip
per il nuovo film di Gabriele Muccino,
Quello che so sull’amore (Playing for
Keeps) in Italia dal 31 Gennaio 2013. Il regista romano nella
sua
Gabriele Muccino torna al cinema dopo
Sette Anime, e lo fa con Quello
che so sull’amore: una commedia sui sentimenti, sulla
maturità e sulla necessità di crescere. Il regista italiano
trapiantato a Hollywood racconta la storia di un ex calciatore
professionista che cerca di recuperare il rapporto con il figlio,
mentre la sua ex moglie sta per risposarsi. Impantanato in
un’esistenza infantile, il protagonista di Quello che so
sull’amore si trova una via di salvezza nella relazione
con suo figlio, diventando l’allenatore della sua squadra di calcio
e suscitando grande scompiglio nelle mamme single dei ragazzini.
Alla fine però, il nostro cercherà di emergere dal baratro del
fallimento innescando una serie di reazioni impreviste e
cominciando, per la prima volta, a prendersi delle responsabilità
verso le persone che ama.
Il film di
Muccino è una storia semplice e lineare, che
dall’inizio annuncia il suo lieto fine, con uno svolgimento un po’
insolito per il regista, che in Italia ci aveva abituato a storie
tragiche e donne isteriche. Quello che so
sull’amore non racconta nulla di tutto ciò, mostra
solamente, in tono purtroppo piatto, una piccola parte della vita
di una persona, nel momento in cui decide di diventare un uomo
diverso. Ad interpretare il protagonista è Gerard Butler, affiancato da un gruppo di
bellissime capeggiato da Jessica Biel, a cui fanno seguito
Catherine Zeta-Jones e Uma Thurman.
Piccolo e colorito ruolo anche per
Dennis Quaid che sembra calato a pennello nel
personaggio del viscido riccone. Il film arriva in Italia dopo un
sonoro insuccesso al botteghino in America che ha fatto discutere
molto intorno alla validità del film. In realtà, lungi dall’essere
un film di Muccino, quello in questione è una classica commedia
americana a sfondo romantico, in cui dopo tante scelte sbagliate i
protagonisti si ritrovano e si perdonano. Unica nota diversa è che
il film manca di brio e di spinta, rivelandosi un ozioso
trascinarsi in avanti di scene, legate da una trama, ma senza
nessun sobbalzo emozionale. Un po’ in ombra anche la colonna sonora
del sempre bravo Andrea Guerra, che continua la fortunata
collaborazione con Muccino, ma che qui si distingue un po’ meno
rispetto al suo solito.
Sappiamo però bene che Gabriele
riesce a realizzare ottimi film, e anche in questo caso, la sua
regia accompagna di discrezione gli eventi, riservandosi qualche
guizzo estetico, senza però strafare. Quello che so
sull’amore è un film godibile, senza pretese, che
siamo sicuri possa riscuotere un buon successo qui in Italia,
soprattutto considerando il forte seguito che il regista continua
ad avere in patria.
Diretto da Gabriele Muccino, Quello che so
sull’amore (qui
la recensione) è una commedia drammatica che segna una
parentesi particolare nella carriera del regista italiano. Girato
interamente negli Stati Uniti e interpretato da Gerard Butler, Jessica Biel, Uma Thurman e Catherine Zeta-Jones, il film racconta la
storia di un ex calciatore caduto in disgrazia che cerca di
riconquistare la stima del figlio e della ex moglie allenando la
squadra di calcio del figlio stesso. Attraverso un tono più leggero
rispetto ad altre sue opere, Muccino affronta i temi ricorrenti del
suo cinema: la disgregazione familiare, la fragilità delle
relazioni e il bisogno di redenzione.
All’interno della filmografia di Muccino, Quello che so
sull’amore rappresenta un esperimento di mediazione tra il
cinema europeo e quello hollywoodiano. A differenza dei suoi
precedenti lavori americani come La ricerca della
felicità e Sette anime, il film
abbandona l’intensità drammatica per avvicinarsi a una narrazione
più convenzionale e a tratti ironica. Questa scelta stilistica ha
generato reazioni contrastanti, ma rivela un tentativo interessante
di esplorare il tema della paternità da una prospettiva più
disincantata e quotidiana, mettendo in scena un protagonista in
bilico tra il fallimento personale e il desiderio di
ricostruzione.
Nel corso dell’articolo
analizzeremo più nel dettaglio il significato del finale del film,
che mette in discussione l’idea stessa di successo e realizzazione.
Nonostante l’apparente leggerezza, Muccino costruisce un epilogo
che parla di priorità emotive e di scelte intime, distanti dai
cliché americani della vittoria a ogni costo. Attraverso un
percorso di maturazione silenziosa, il personaggio di George scopre
che l’amore, più che una conquista, è una responsabilità. Un
messaggio che, pur nella cornice commerciale, resta profondamente
coerente con l’universo narrativo del regista.
Il film raccont la storia di
George Dryer (Gerard
Butler), un ex calciatore professionista che ha dovuto
ritirarsi dal mercato a causa di un gravissimo infortunio. George
non si da per vinto e decide di dare libero sfogo alla sua
ambizione, costruendo una nuova carriera come cronista sportivo,
pensando di poter sfruttare i vantaggi del suo passato glorioso. Il
successo tanto desiderato, però, tarda ad arrivare. Il lavoro non è
l’unica cosa che va male nella vita dell’uomo: sua moglie
Stacie (Jessica
Biel), infatti, lo ha lasciato da tempo. Anche con suo
figlio Lewis (Noah Lomax) non va
per niente bene, perché i due si vedono davvero poco e non riescono
a costruire un vero rapporto, solido e stabile.
Quando Stacie gli comunica poi che
vuole sposare il suo nuovo compagno, George cade nello sconforto.
L’ex calciatore vuole però a tutti i costi riconquistare la fiducia
della sua famiglia e, per farlo, decide di cogliere al volo una
preziosa occasione: diventare l’allenatore della squadra di calcio
del figlio. Quando comincia ad allenare i bambini, tuttavia,
rapisce l’attenzione soprattutto delle loro mamme, attratte dalla
sua prestanza e, ovviamente, dal suo fascino. Prima fra tutte
Barb (Judy Greer), divorziata,
poi Denise (Catherine
Zeta-Jones), ex giornalista sportiva, e infine
Patti (Uma
Thurman), una bellissima donna ancora sposata. Per
lui, la situazione si complicherà non poco.
Il significato del finale del
film
Nel corso di Quello che so
sull’amore, George George continua a legare con Lewis e
gradualmente riaccende la sua intimità con Stacie, creando
complicazioni nella relazione di lei con Matt. Le sue prospettive
di carriera migliorano poi quando Denise conferma che ESPN gli sta
offrendo un lavoro in Connecticut. Tuttavia, George inizia a
chiedersi se le sue priorità siano in linea con ciò che conta
davvero. La nuova opportunità lavorativa potrebbe rilanciare
definitivamente la sua carriera, ma accettarla significherebbe
trasferirsi a New York e allontanarsi di nuovo dal figlio
Lewis.
Mentre George valuta il da farsi,
emergono però una serie di incomprensioni e scontri. Patti appare
in alcune foto fuorvianti scattate da un investigatore privato
assunto da Carl, e la confusione che ne deriva crea una nuova
frattura tra George e Stacie. Tuttavia, George alla fine decide di
rifiutare l’offerta della ESPN e di rimanere in Virginia,
concentrandosi sull’essere un padre e un compagno migliore. Stacie,
invece, rompe il fidanzamento con Matt, capendo di essere ancora
innamorata di George. Nel finale, quest’ulitmo diventa un cronista
sportivo locale, ritrovando una stabilità personale e professionale
e ricostruendo anche la sua vita familiare.
Il significato ultimo del finale
risiede dunque nella maturazione personale di George: per tutta la
vita ha cercato approvazione nel successo e nelle relazioni
superficiali, ma solo quando rinuncia all’ambizione e si assume la
responsabilità delle proprie scelte riesce a essere davvero amato.
Così facendo riesce a ritrovare un equilibrio nella propria vita,
capendo cosa è davvero l’amore e cosa si può essere o meno disposti
a fare per esso. Muccino sembra dunque suggerire che la vera
vittoria è interiore: amare significa restare, esserci, anche
quando nessuno guarda.
Quello che so sull’amore,
edizione DVD in vendita dal 15 maggio
2013. Gabriele Muccino dirige un cast di vere
stelle nel suo ultimo lavoro dietro la macchina da presa.
Arriverà il 31 maggio 2017 al cinema
Quello che so di lei, il film diretto
da Martin Provost, con protagonista
assoluta Catherine Deneuve.
Quello che so di
lei – trama
Il film, per la regia di Martin
Provost, è la storia dell’incontro di due donne molto diverse,
la rettitudine in persona Claire, un’ostetrica di 50 anni, e lo
spirito libero Béatrice, interpretata da Catherine Deneuve, l’ex
amante del padre defunto di Claire. Una riflessione sulla vita
e sui sentimenti che si sviluppa nel tentativo di comunicazione tra
due personalità opposte, ma accomunate dal bisogno di trovare un
senso all’esistenza, in un momento particolare del loro
percorso.
Di seguito il poster del film:
Musa ispiratrice di registi di fama
internazionale come François Truffaut, Luis Buñuel e Roman
Polanski, la magnifica Catherine Deneuve torna sul grande schermo
in Quello che so di lei, diretto da Martin Provost, al cinema dal
31 maggio grazie a BIM Distribuzione. Al fianco della Deneuve, il
Premio César® Catherine Frot (La cena dei cretini, La cuoca del
presidente e Marguerite), e Olivier Gourmet, presenza costante nei
lavori dei fratelli Dardenne, da Rosetta a La ragazza senza
nome.
Il film è la storia dell’incontro di due donne molto diverse, la
rettitudine in persona Claire (Catherine Frot), un’ostetrica di 50
anni, e lo spirito libero Béatrice, interpretata da Catherine
Deneuve, l’ex amante del padre defunto di Claire.
Una riflessione sulla vita e sui sentimenti che si sviluppa nel
tentativo di incontro tra due personalità opposte, ma accomunate
dal bisogno di cambiare, di trovare un senso alla propria
esistenza.
Dopo Séraphine e Violette, Martin Provost torna con una storia
tutta al femminile sull’importanza dei legami affettivi e sulla
possibilità di cambiare in ogni momento della vita. ‘Claire e
Béatrice sono radicalmente agli antipodi – afferma il regista – ma
poco a poco, questa opposizione diventa fonte di complementarità,
di scambio reciproco, di saggezza. ‘
“Ho subito amato questo personaggio non appena ho letto la
sceneggiatura – afferma Catherine Deneuve, parlando del suo ruolo
nel film. Béatrice è un’avventuriera gioiosa, è un personaggio da
commedia che vive dei momenti drammatici. È l’immagine riflessa del
film: Provost riesce a parlarci con leggerezza di cose serie, senza
che prevalga mai un senso di pesantezza. La commedia interviene in
ogni momento a disinnescare il dramma senza che questo avvenga a
discapito dell’emozione.”
“È un ruolo che mi ha appassionato fin dall’inizio – racconta
Catherine Frot. Sapevo che Martin Provost l’aveva scritto per me. È
un autore estremamente sensibile, in grado di cogliere con
esattezza la psicologia femminile e di trascriverla con precisione
in immagini. Ho apprezzato molto il suo universo e il modo che
aveva di parlarmi del personaggio.”
La leggerezza del perdono, la
prepotente presenza di un passato messo in un angolo chiuso del
cuore. La vita, tutto ciò che la segna, che l’accende, che la rende
una dura e amabile maestra. È di questo che ci parla Martin
Provost con Quello che so di lei, in
uscita nelle sale italiane l’1 giugno.
Claire (Catherine Frot) è una donna
inflessibile, dedita a uno stile di vita nel rispetto dell’essere
umano e della terra. Il suo modo di essere si sposa bene con la sua
scelta nel campo lavorativo: è un’ostetrica esperta e devota a una
professione che è a un punto cruciale di trasformazione. Le
cliniche, infatti, si trasformano sempre più in vere e proprie
“fabbriche di bambini” e le macchine sostituiscono il gesto umano
che dona la vita.
Béatrice (Catherine Deneuve) si avvia alla fine
della sua vita. Avventurosa, spregiudicata, viziosa e frivola, è il
perfetto opposto di Claire della quale è stata, 30 anni prima, la
venerata matrigna, colei che ne aveva amato e poi abbandonato il
compianto padre.
Quello che so di lei – la
recensione
Il racconto del loro ritrovarsi non
riserva particolari sorprese. Non è il cinema del colpo di scena o
dei facili sentimentalismi. Martin Provost è accanto alle due
protagoniste e guarda da una finestra il naturale risolversi dei
conflitti generati da un amore deluso ma mai cessato.
Quello che so di lei scorre così come potrebbe
scorrere la vita di qualsiasi persona, con gli abbandoni e i
ritorni, e gli ennesimi nuovi inizi di percorsi interrotti che, con
naturalezza, vengono ripresi esattamente dal punto in cui erano
rimasti.
Naturale come lo scorrere
dell’acqua del lago dove il figlio di Claire è solito nuotare,
naturale come la nascita delle vite che passano dalle mani
dell’ostetrica, naturale come la morte di Béatrice, che affronta la
malattia come ha affrontato la vita: sprezzante del pericolo,
incurante delle conseguenze.
Il regista ci tiene particolarmente
a incidere il concetto di naturalezza in tutte le fasi del
suo film. Nella scrittura, così come nella fotografia non c’è
tentativo di abbellire o romanzare, e così vengono percepite vere
tutte le emozioni che attraversano i volti delle due straordinarie
protagoniste. La delusione, la paura, la vitalità, la rabbia che è
in realtà malcelata impazienza di cedere al perdono, all’affetto,
alla tenerezza.
Quello che so di
lei è perfetto quando non si sa bene di che “genere
di film” si abbia più bisogno, perché è in grado di parlare a
tutti, in qualunque periodo della vita ci si possa trovare, in
qualsiasi stato d’animo si possa essere intrappolati.
È stato diffuso il nuovo trailer
italiano di Quello che non Uccide, il nuovo film
con protagonista Claire Foy (The
Crown, Il Primo Uomo). Il film è l’adattamento del
quarto romanzo della saga di Millennium di
Stieg Larsson completato e firmato
da David Lagercrantz.
I protagonisti dei romanzi di
Larsson sono stati già portati sul grande schermo da David
Fincher con Millennium – Uomini che odiano le
donne, in cui Rooney Mara e Daniel Craig davano vita ai
protagonisti. A seguire anche il poster italiano con la Foy nei
panni di Lisbeth Salander.
Quello
che non uccideè stato
pubblicato in seguito alla morte improvvisa dell’autore e consta di
200 pagine dattiloscritte che avrebbero poi completato quello che,
nelle intenzioni, doveva essere una storia in dieci
capitoli. Scott Rudin e Amy
Pascal tornano a produrre il film.
La vincitrice del Golden Globe,
Claire Foy (The Crown), protagonista nel trailer internazionale di
Quello che non uccide. Nel film, nuova pellicola della serie
Millenium, creata da Stieg Larsson, e tratto del best seller di
David Lagercrantz (edito da Marsilio Editori), Claire Foy
interpreta l’iconico ruolo dell’hacker informatico Lisbeth
Salander. Nel cast anche Sverrir Gudnason (Borg McEnroe), nella
veste del giornalista Mikael Blomkvist, Sylvia Hoeks (Blade Runner
2049, La migliore offerta), Lakeith Stanfield (Selma – La strada
per la libertà, Scappa – Get Out) e Stephen Merchant (Logan – The
Wolverine). Il film, diretto da Fede Alvarez (Man in the Dark), al
cinema dal 31 ottobre distribuito da Warner Bros. Enterteinment
Italia.
Sinossi: Lisbeth Salander, figura di
culto e personaggio principale dell’acclamata serie di libri
‘Millennium’ creata da Stieg Larsson, tornerà sul grande schermo in
Quello che non uccide, il primo adattamento del recente bestseller
mondiale scritto da David Lagercrantz. La vincitrice del Golden
Globe, Claire Foy protagonista della serie The Crown, interpreterà
l’iconica hacker sotto la direzione di Fede Alvarez, regista del
thriller del 2016, Man in the dark; la sceneggiatura di questo
nuovo capitolo è di Steven Knight, Fede Alvarez e Jay Basu.
Millennium – Quello che non uccide,
recensione del film con Claire
Foy
Quello che non
uccide arriverà nelle sale americane il 5 ottobre 2018. Il
film, che sarà l’adattamento del romanzo di David
Lagercrantz, che fa da sequel ai romanzi
di Stieg Larsson che compongono la trilogia
Millennium,era da tempo in fase di
pre-produzione ma sembra che adesso la Sony abbia premuto il piede
sull’acceleratore, e dopo l’annuncio del regista Fede Alvare,
si parla anche di trovare un nuovo volto alla protagonista del
film.
Secondo
Variety la prima shortlist di nomi in lizza vede due volti
particolarmente noti e amati del panorana cinematografico mondiale:
Scarlett Johansson e
Natalie Portman.
Tuttavia per adesso nulla è ancora
confermato. Vi terremo aggiornati.
Al momento, vale la pena ricordarlo,
non c’è nulla di confermato.
Ricordiamo che Rooney Mara interpretò Lisbeth
Salander per David Fincher, al fianco di
Daniel Craig, tuttavia nessuno nella
vecchia squadra sembra interessato a tornare a partecipare al
progetto.
Quello
che non uccideè stato
pubblicato in seguito alla morte improvvisa dell’autore e consta di
200 pagine dattiloscritte che avrebbero poi completato quello che,
nelle intenzioni, doveva essere una storia in dieci
capitoli.
Scott Rudin e
Amy Pascal tornano a produrre il film.
Millennium – Quello che non uccide,
recensione del film con Claire
Foy
SonyPicturesIT il primo trailer e il
teaser poster ufficiali italiani di Quello che non
uccide, pellicola tratta dal quarto romanzo della saga
‘Millennium’, il primo della serie scritto dallo
scrittore e giornalista svedese David Lagercrantz
(edito in Italia da Marsilio Editori), che ha raccolto il testimone
di Stieg Larsson – autore dei primi tre romanzi.
Il film sarà dal 31 ottobre al cinema con Warner Bros. Pictures.
Nel film Claire Foy eredita il ruolo di
Rooney Mara, la Lisbeth
Salander nata dalla mente di Stieg
Larsson.
Ecco il trailer italiano:
Ecco il poster:
Quello
che non uccideè stato
pubblicato in seguito alla morte improvvisa dell’autore e consta di
200 pagine dattiloscritte che avrebbero poi completato quello che,
nelle intenzioni, doveva essere una storia in dieci
capitoli.
Scott Rudin e
Amy Pascal tornano a produrre il film.
Sinossi di Quello che non uccide
Lisbeth Salander indaga ancora una
volta al fianco del giornalista Mikael Blomkvist. L’oggetto delle
investigazioni questa volta è una rete di spie governative e
criminali informatici che hanno come obiettivo l’assassinio.
Millennium – Quello che non uccide,
recensione del film con Claire
Foy
SONY ha diffuso il primo trailer
di Quello che non uccide, il film con
Claire Foy che eredita il ruolo di
Rooney Mara, la Lisbeth
Salander nata dalla mente di Stieg
Larsson.
Ecco il trailer del film che si
presenta come il sequel di Millennium – Uomini che Odiano
le Donne, film di David Fincher.
Quello che non
uccide arriverà nelle sale americane il 9 novembre 2018.
Il film, che sarà l’adattamento del romanzo
di David Lagercrantz, che fa da
sequel ai romanzi di Stieg Larsson che
compongono la trilogia Millennium,era
da tempo in fase di pre-produzione ma sembra che adesso la Sony
abbia premuto il piede sull’acceleratore, e dopo l’annuncio del
regista Fede Alvare, si parla anche di
trovare un nuovo volto alla protagonista del film.
Quello
che non uccideè stato
pubblicato in seguito alla morte improvvisa dell’autore e consta di
200 pagine dattiloscritte che avrebbero poi completato quello che,
nelle intenzioni, doveva essere una storia in dieci
capitoli.
Scott Rudin e
Amy Pascal tornano a produrre il film.
Sinossi di Quello che non uccide
Lisbeth Salander indaga ancora una
volta al fianco del giornalista Mikael Blomkvist. L’oggetto delle
investigazioni questa volta è una rete di spie governative e
criminali informatici che hanno come obiettivo l’assassinio.
Millennium – Quello che non uccide,
recensione del film con Claire
Foy
Si arricchisce il cast
di Quello che non uccide, il sequel di
Millennium che sarà però basato sul quarto libro postumo della saga
di Stieg Larsson.
Insieme a Claire
Foy (The
Crown) e a Sylvia
Hoeks (Blade Runner 2049), al cast
del film si unisce anche Lakeith Stanfield che ha interpretato
L in Death Note e che abbiamo visto sul grande
schermo in Scappa
– Get Out.
L’attore interpreterà un agente di
sicurezza NSA incaricato di seguire le tracce di
Lisbeth Salander e di Mikael
Blomkvist (interpretato da Sverrir
Gudnason).
Quello che non
uccide: Claire Foy è Lisbeth Salander,
ufficiale
Quello che non
uccide arriverà nelle sale americane il 19 ottobre 2018.
Il film, che sarà l’adattamento del romanzo
di David Lagercrantz, che fa da
sequel ai romanzi di Stieg Larsson che
compongono la trilogia Millennium,era
da tempo in fase di pre-produzione ma sembra che adesso la Sony
abbia premuto il piede sull’acceleratore, e dopo l’annuncio del
regista Fede Alvare, si parla anche di
trovare un nuovo volto alla protagonista del film.
Quello che non
uccideè stato pubblicato
in seguito alla morte improvvisa dell’autore e consta di 200 pagine
dattiloscritte che avrebbero poi completato quello che, nelle
intenzioni, doveva essere una storia in dieci capitoli.
Scott Rudin e
Amy Pascal tornano a produrre il film.
Millennium – Quello che non uccide,
recensione del film
con Claire Foy
Sylvia Hoeks, la
Luv di Blade Runner
2049, è entrata a far parte del cast di Quello
che non uccide, nuovo capitolo del franchise di
Millennium che comincerà la produzione a Gennaio
tra Berlino e Stoccolma.
La Hoeks sarà Camilla, la
sorella gemella segreta di Lisbeth Salander, che sarà invece
interpretata da Claire Foy (The
Crown). A riportare la notizia è Variety. questo filmA differenza della sorella,
Camilla è una sociopatica che da bambina si divertiva ad abusare
della madre e ha seguito l’esempio criminale del padre. Il
personaggio compare per la prima volta in Quello che non
uccide, il romanzo su cui è basato , pubblicato dopo la
morte di Stieg Larsson da David
Lagercrantz.
Quello che non
uccide arriverà nelle sale americane il 19 ottobre 2018.
Il film, che sarà l’adattamento del romanzo
di David Lagercrantz, che fa da
sequel ai romanzi di Stieg Larsson che
compongono la trilogia Millennium,era
da tempo in fase di pre-produzione ma sembra che adesso la Sony
abbia premuto il piede sull’acceleratore, e dopo l’annuncio del
regista Fede Alvare, si parla anche di
trovare un nuovo volto alla protagonista del film.
Quello
che non uccideè stato
pubblicato in seguito alla morte improvvisa dell’autore e consta di
200 pagine dattiloscritte che avrebbero poi completato quello che,
nelle intenzioni, doveva essere una storia in dieci
capitoli.
Scott Rudin e
Amy Pascal tornano a produrre il film.
Millennium – Quello che non uccide,
recensione del film con Claire
Foy
Dopo il report di Variety, che voleva
Scarlett Johansson e
Natalie Portman in lizza per il ruolo di
Lisbeth Salander in Quello che non
uccide, THR riferisce invece che la
Regina Elisabetta, Claire Foy è tra le finaliste
per la parte.
La Foy è reduce da un glorioso anno
televisivo su Netflix, per lo show The
Crown, in cui interpreta proprio Elisabetta II. Il
ruolo le ha regalato il primo Golden Globe della carriera, premio
assegnato anche alla serie e a John Lithgow per il
ruolo di Winston
Churchill. La Foy è in trattative anche per il ruolo
da protagonista nel biopic su Neil Armstrong che
sarà diretto da Damien Chazelle e avrà come
protagonista maschile Ryan Gosling.
Lo stesso report fa anche il nome di
Felicity Jones tra le possibili scelte dello
studio per interpretare il ruolo che è stato di Noomi
Rapace e di Roney Mara.
Quello che non
uccide arriverà nelle sale americane il 5 ottobre 2018. Il
film, che sarà l’adattamento del romanzo di David
Lagercrantz, che fa da sequel ai romanzi
di Stieg Larsson che compongono la trilogia
Millennium,era da tempo in fase di
pre-produzione ma sembra che adesso la Sony abbia premuto il piede
sull’acceleratore, e dopo l’annuncio del regista Fede
Alvare, si parla anche di trovare un nuovo volto alla
protagonista del film.
Quello
che non uccideè stato
pubblicato in seguito alla morte improvvisa dell’autore e consta di
200 pagine dattiloscritte che avrebbero poi completato quello che,
nelle intenzioni, doveva essere una storia in dieci
capitoli.
Scott Rudin e
Amy Pascal tornano a produrre il film.
Millennium – Quello che non uccide,
recensione del film con Claire
Foy
Dopo le voci che si rincorrevano già
dal maggio scorso, arriva la
conferma da Variety che Claire
Foy sarà la nuova Lisbeth Salander in
Quello che non uccide.
Il nuovo capitolo del franchise di
Millennium comincerà la produzione a Gennaio tra Berlino e
Stoccolma. Il film sarà diretto da Fede Alvarez,
balzato al successo internazionale con Man in the
dark.
Il ruolo era già appartenuto a
Noomi Rapace e a Rooney Mara che ne avevano fatto due
ritratti differenti ma ugualmente efficaci all’interno del film che
raccontavano. Vedremo cosa sarà capace di fare la Foy, dato il suo
versatile talento.
Ecco cosa ha dichiarato il regista
in merito alla conferma della Foy: “Non potrei essere più
elettrizzato riguardo a Claire che prende le redini dell’iconico
personaggio di Lisbeth Salander. Claire ha un talento raro e
incredibile, che proietterà una nuove linfa nel personaggio di
Lisbeth. Non vedo l’ora di portare sullo schermo questa nuova
storia per il grande pubblico, con Claire Foy al timone.”
Quello che non
uccide arriverà nelle sale americane il 19 ottobre 2018.
Il film, che sarà l’adattamento del romanzo
di David Lagercrantz, che fa da
sequel ai romanzi di Stieg Larsson che
compongono la trilogia Millennium,era
da tempo in fase di pre-produzione ma sembra che adesso la Sony
abbia premuto il piede sull’acceleratore, e dopo l’annuncio del
regista Fede Alvare, si parla anche di
trovare un nuovo volto alla protagonista del film.
Quello
che non uccideè stato
pubblicato in seguito alla morte improvvisa dell’autore e consta di
200 pagine dattiloscritte che avrebbero poi completato quello che,
nelle intenzioni, doveva essere una storia in dieci
capitoli.
Scott Rudin e
Amy Pascal tornano a produrre il film.
Millennium – Quello che non uccide,
recensione del film con Claire
Foy
La produzione di Quello che
non uccide (The Girl in the Spider’s Web), prossimo
capitolo della saga cinematografica tratta dalla serie
Millenium, ha aggiunto al proprio cast ufficiale
Vicky Krieps. L’attrice è apparsa quest’anno
nell’ultimo film di Paul Thomas AndersonIl filo nascosto, al fianco di Daniel Day
Lewis.
La pellicola, come annunciato negli
scorsi mesi, non sarà un sequel diretto di Millenium – Uomini che
odiano le donne di David Fincher e vedrà nel ruolo
della protagonista Lisbeth Salander la star di The
CrownClaire Foy.
Da qualche tempo “Millennium”
non naviga in buone acque e Mikael Blomkvist, il giornalista duro e
puro a capo della celebre rivista d’inchiesta, non sembra più
godere della popolarità di una volta. Mai come ora, avrebbe bisogno
di uno scoop capace di risollevare le sorti del giornale insieme
all’immagine – e al morale – del suo direttore responsabile. In una
notte di bufera autunnale, una telefonata inattesa sembra
finalmente promettere qualche rivelazione succosa…Lisbeth Salander,
la ragazza col tatuaggio della quale da troppo tempo non ha più
notizie, torna così a incrociare la sua strada, guidandolo in una
nuova caccia ai cattivi che punta al cuore stesso dell’Nsa, il
servizio segreto americano che si occupa della sicurezza
nazionale.
Millennium – Quello che non uccide,
recensione del film con Claire
Foy
Quello che non
uccide arriverà nelle sale americane il 9 novembre
2018 con la regia di Fede Alvarez, si parla
anche di trovare un nuovo volto alla protagonista del film.
Lo skyline di Stoccolma fa da sfondo
alle prime foto ufficiali con il cast di Quello che non
uccide (The Girl in the Spider’s Web), il
nuovo film della serie Millenium creata da
Stieg Larsson e tratto del best seller di
David Lagercrantz. Protagonista del film è
l’attrice vincitrice del Golden Globe® Claire Foy
(The
Crown) che interpreta il personaggio iconico di
Lisbeth Salander.
Nel cast anche Sverrir
Gudnason (Borg McEnroe), nel ruolo del
giornalista Mikael Blomkvist, Sylvia
Hoeks (Blade Runner 2049, La migliore
offerta), Lakeith Stanfield
(Selma – La strada per la libertà, Scappa – Get
Out) e Stephen Merchant (Logan –
The Wolverine). Il film, diretto da Fede
Alvarez (Man in the Dark), al cinema dal
29 novembre distribuito da Warner Bros. Enterteinment Italia.
Quello che non
uccide arriverà nelle sale americane il 9 novembre 2018.
Il film, che sarà l’adattamento del romanzo
di David Lagercrantz, che fa da
sequel ai romanzi di Stieg Larsson che
compongono la trilogia Millennium,era
da tempo in fase di pre-produzione ma sembra che adesso la Sony
abbia premuto il piede sull’acceleratore, e dopo l’annuncio del
regista Fede Alvare, si parla anche di
trovare un nuovo volto alla protagonista del film.
Quello
che non uccideè stato
pubblicato in seguito alla morte improvvisa dell’autore e consta di
200 pagine dattiloscritte che avrebbero poi completato quello che,
nelle intenzioni, doveva essere una storia in dieci
capitoli.
Scott Rudin e
Amy Pascal tornano a produrre il film.
Sinossi di Quello che non uccide
Lisbeth Salander indaga ancora una
volta al fianco del giornalista Mikael Blomkvist. L’oggetto delle
investigazioni questa volta è una rete di spie governative e
criminali informatici che hanno come obiettivo l’assassinio.
Millennium – Quello che non uccide,
recensione del film con Claire
Foy
Il genere Young
Adult vanta un seguito pressocché unico nel mondo della
narrativa. Seguito che poi si sposta anche sul grande schermo nel
momento in cui un libro di questo genere viene traposto in film. È
quello che è accaduto per titoli come
After o il recente Fabbricante
di lacrime, ma anche per opere di genere come Twilight e Hunger Games. Un altro lungometraggio che fa parte di
questa categoria è il film del 2021 Quello che non so di
te, diretto da Brian Baugh, noto
anche per i film I’m Not Ashamed e The World We
Make.
Quello che non so di
te è infatti l’adattamento di un noto romanzo, pubblicato
in realtà ben dieci anni prima della realizzazione di questo film.
Pur se limitato nella sua circolazione dalla pandemia di Covid-19,
tale lungometraggio ha piano piano trovato il proprio pubblico,
affermandosi come un discreto successo. Il pubblico lo ha infatti
apprezzato per la sua affascinante leggerezza e il tagliente
umorismo proposto, che si sono rivelati sufficienti a conquistare i
cuori degli appassionati di opere romantiche come è questa.
Grazie ora al suo passaggio
televisivo, sarà possibile anche al pubblico italiano di scoprirlo
e lasciarsi ammaliare tanto dalla storia d’amore narrata e dai suoi
valori quanto anche dalle splendide location dove si sono svolte le
riprese. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle
principali curiosità relative a Quello che non so di
te. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e alle location dove è
stato girato. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Il libro da cui è tratto il film
Come anticipato, il film è tratto da
un libro pubblicato nel 2011, There You’ll Find
Me, scritto da Jenny B. Jones,
autrice vincitrice di diversi premi letterari e nota per i suoi
romanzi di genere sentimentale e mistery. È nota in particolare per
le serie The Charmed Life, Sugar Creek e Enchanted
Event. There You’ll Find Me è invece, ad oggi, un
libro a sé, appartenente – come un po’ tutti i romanzi di Jones –
al genere Young Adult, cui solitamente appartengono tutti quei
libri destinati a un pubblico adolescente, più o meno dai 12 ai 18
anni di età e nei quali si affrontano le sfide dei giovani, motivo
per cui questi libri vengono spesso classificati anche come romanzi
di formazione.
La trama e il cast di Quello che non so di
te
Protagonista del film è
Finley Sinclair, un’aspirante violinista, che dopo
un’audizione non andata a buon fine presso un prestigioso
conservatorio di New York, parte per studiare in Irlanda, dove farà
un incontro inaspettato. Mentre è su un volo diretto nell’Isola di
Smeraldo per trascorrere un semestre di studi in un villaggio sulla
costa irlandese, la ragazza conosce Beckett Rush,
giovane star del cinema, impegnato a girare alcune scene del suo
nuovo film fantasy di ambientazione medievale.
Nonostante la fama di Beckett come
rubacuori, tra i due nasce una storia d’amore, nella quale Finley
sarà spinta dall’attore a lasciar andare via il nervosismo che
tanto la contraddistingue e viversi la vita. Dal canto suo, la
violinista aiuterà Beckett a fare i conti con il suo futuro e con
quello che vuole veramente. Il loro amore, però, vivrà giorni duri
quando il mondo dello spettacolo, a cui appartiene il ragazzo,
inizierà a fare sempre più pressioni sulla coppia e a frapporsi tra
loro, portando Finley a chiedersi se sia veramente pronta a
rischiare la sua tranquilla vita per amore.
Ad interpretare Finley Sinclair vi è
l’attrice Rose Reid, divenuta celebre proprio
grazie a questo ruolo. Per poterlo interpretare, si è sottoposta a
tre mesi di allenamento con il violino, arrivando a poter eseguire
i brani che le si vedono suonare nel film. Accanto a lei, nel ruolo
di Beckett Rush vi è invece Jedidiah Goodacre,
noto per aver interpretato Dorian Gray in Le terrificanti avventure di Sabrina. Completano il
cast Katherine McNamara nel ruolo di Taylor
Risdale, Patrick Bergin in quelli di Seamus e
Saoirse-Monica Jackson in quello di Emma
Callaghan. La premio Oscar
Vanessa Redgrave interpreta invece Cathleen
Sweeney.
Le location dove è stato girato il film
Per quanto riguarda i luoghi dove si
sono svolte le riprese del film, questi si possono ritrovare in
Irlanda. Quello che non so di
te è infatti stato girato a Dublino
ma anche nee dintorni, come nella Contea diClaire, zona dell’Irlanda che offre panorami e
paesaggi unici al mondo e di notevole bellezza, la Contea
diOffaly, il cui paesaggio è in gran
parte pianeggiante ed è ben noto per le sue vaste estensioni di
brughiere e paludi, e la Contea di Kildare.
Il “set del villaggio” del film è stato invecce allestito nella
splendida cittadina di Carlingford. Tra le altre
location si annoverano però anche le statunitensi New
York, Los Angeles e
Nashville, in Tennessee.
Il trailer di Quello che
non so di te e dove vederlo in streaming e in TV
È possibile fruire di Quello
che non so di te grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,
Goole Play, Apple TV, Tim
Vision e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 2
maggio alle ore 21:20 sul canale
Rai 2.
Ecco il trailer italiano di
Quello che non so di lei, il nuovo film di
Roman Polanski, presentato a Cannes 2017.
Protagoniste magnifiche sono Emmanuelle
Seigner e Eva Green.
Di seguito la trama ufficiale del
film:
Delphine è una scrittrice di
successo. Il suo ultimo romanzo, quello più personale in cui
racconta la storia della sua famiglia, è diventato un best-seller
mondiale. Scrivendolo si è messa completamente a nudo, al punto da
essere accusata di aver strumentalizzato il suo dolore.
Tutti aspettano un suo nuovo romanzo, ma Delphine è paralizzata, ha
un blocco creativo.
Un giorno, per caso, incontra Leila, una giovane donna affascinante
e misteriosa, comparsa dal nulla, eppure capace con naturalezza di
entrare nella sua vita, come amica e confidente.
La presenza di Leila in poco tempo diventa imprescindibile e quella
che sembrava essere un’amicizia si trasforma in un rapporto morboso
e ambiguo.
Ma chi è davvero Leila? E cosa vuole
realmente da Delphine?
Quello che non so di lei arriverà in
sala l’1 Marzo 2018.
Per i fan più appassionati ecco
tutto quello che c’è da sapere sul Marvel Cinematic
Universe in un video che dura appena 13 minuti:
Il
Marvel Cinematic Universe (MCU) (in italiano
“Universo cinematografico Marvel”) è un media franchise
cinematografico e televisivo creato e prodotto dai Marvel Studios,
basato sui personaggi apparsi nei fumetti Marvel Comics. I film e gli altri media
appartenenti a questo franchise condividono l’ambientazione e
alcuni personaggi, nonché alcuni elementi della trama che fanno da
filo conduttore tra di essi.
Il primo film del Marvel Cinematic
Universe è stato Iron Man (2008), che ha aperto la Fase Uno,
conclusasi nel 2012 con The Avengers;, la Fase Due è
iniziata con Iron Man 3 (2013) e si concluderà con l’uscita
di Ant-Man (2015). La Fase Tre, attualmente in sviluppo,
comincerà con Captain America: Civil
War (2016). Oltre ai film, il franchise si è espanso
in fumetti, in una serie di cortometraggi chiamati Marvel One-Shots
e in serie televisive (sviluppate dalla Marvel Television),
tra cui Agents of S.H.I.E.L.D. e Agent Carter. La
Marvel ha inoltre molteplici film e serie tv in varie fasi di
sviluppo.
I film del Marvel Cinematic
Universe hanno ricevuto sia elogi dalla critica che successo al
botteghino, rendendo il franchise il secondo più redditizio nella
storia del cinema dopo Harry Potter.
Taylor Sheridan, noto per aver
scritto numerosi film ambientati nel moderno West, tra cui la
tetralogia della frontiera americana, composta dai film
Sicario, Hell or High Water,
I segreti di Wind River e
Soldado, ma anche per
aver ideato la popolare serie TV Yellowstone, nel 2021 ha
portato al cinema il suo terzo film da regista. Si tratta di
Quelli che mi vogliono morto, basato
sull’omonimo romanzo di Michael Koryta. Il film è
un thriller d’azione che ruota attorno a temi come la redenzione e
la lotta per la sopravvivenza, mescolando suspense, azione e
dramma, offrendo quindi al pubblico un’esperienza cinematografica
intensa e coinvolgente.
Il film affronta però anche
tematiche più ampie, come la corruzione e il potere, attraverso la
figura di assassini senza scrupoli che cercano qui di eliminare
qualsiasi testimone scomodo. Questo aggiunge un livello di
complessità alla trama, offrendo al pubblico qualcosa su cui
riflettere oltre all’azione avvincente. Sheridan riesce infatti a
costruire una tensione costante nel film, combinando abilmente
sequenze d’azione mozzafiato con momenti di suspense e dramma
emotivo. La fotografia del film, girato principalmente in
ambientazioni naturali, offre poi allo spettatore la bellezza
maestosa e allo stesso tempo minacciosa delle foreste del
Montana.
Quelli che mi vogliono
morto è dunque un thriller avvincente che offre una
combinazione di emozioni forti, azione mozzafiato e interpretazioni
potenti. Con una trama avvincente, una regia magistrale e un cast
stellare, il film è destinato a tenere gli spettatori sul bordo del
loro sedile dall’inizio alla fine. In questo articolo approfondiamo
alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla spiegazione del finale.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Angelina Jolie e Jon Bernthal in Quelli che mi
vogliono morto
La trama e il cast di
Quelli che mi vogliono morto
La trama segue la storia di
Hannah Faber, una specialista di soccorso in
Montana che si è ritirata dopo un tragico incidente. La sua ricerca
di tranquillità viene però spezzata quando incontra un ragazzino di
nome Connor che è fuggito dalla sua casa dopo
essere stato testimone di un omicidio brutale e ora in fuga da
coloro che vogliono eliminarlo. Con lui, Hannah si imbarca dunque
in una pericolosa fuga attraverso il selvaggio paesaggio montano.
La situazione diventerà ulteriormente pericolosa, però, quando un
grosso incendio divampa nel bosco in cui i due si trovano,
costringendo Hannah a scontrarsi con i propri traumi passati.
Ad interpretare Hannah Faber vi è
l’attrice Angelina Jolie,
che prima di questo film aveva ridotto la propria presenza in
progetti cinematografici. Ad averla convinta a partecipare a
Quelli che mi vogliono morto, tuttavia, è stata la
possibilità di lavorare con Sheridan. Quest’ultimo, inoltre, aveva
scommesso con i produttori che se fosse riuscito ad avere Jolie nel
ruolo della protagonista, allora avrebbero dovuto affidargli la
regia. Contrariamente alle previsioni dei produttori, Sheridan ha
effettivamente coinvolto l’attrice, ottenendo dunque la possibilità
di dirigere il film. Per il ruolo di Hannah, Jolie si è poi
preparata incontrando veri vigili del fuoco, apprendendo da loro i
segreti del mestiere ma anche i tanti pericoli in cui si può
incorrere.
Accanto a lei, nel ruolo del giovane
Connor, vi è l’attore Finn Little, già visto anche
in Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare,
Angel of Mine e nel ruolo di Carter nella serie Yellowstone. Nicholas Hoult
interpreta invece Patrick Blackwell, mentre Aidan Gillenè
Jack Blackwell. I due ricoprono nel film il ruolo degli assassini
in cerca di Connor. Jake Weber interpreta
Owen Casserly, padre di Connor, mentre Jon Bernthal è
Ethan, ex-fidanzato di Hannah e vice-sceriffo. L’attore
Tyler Perry interpreta Arthur Phillipp, il
mandante dei due assassini, Boots Southerland è lo
sceriffo e Medina Senghore ricopre il ruolo
Allison Sawyer, moglie di Ethan. Per il film, il team di produzione
ha allestito un enorme set boschivo, che è stato incendiato in
tutta sicurezza.
Finn Little e Angelina Jolie in Quelli che mi vogliono
morto
La spiegazione del finale
Nel finale, i due fratelli Blackwell
convincono Ethan – ex fidanzato di Hannah – a condurli alla ricerca
del bambino attraverso il bosco, dirigendosi verso la torre di
sorveglianza. Arrivativi, lo costringono a cercare Connor mentre lo
sorvegliano da un albero. Nonostante Ethan tenti di convincerli che
la torre sia vuota, Patrick lo vede parlare e gli spara, ferendolo
gravemente. Vedendo Hannah e Connor fuggire dal retro, i Blackwell
provano a prenderli ma vengono attaccati da Allison – moglie di
Ethan – che li ha seguiti, e quindi si dividono.
Patrick insegue Hannah e Connor,
mentre Jack rimane indietro per uccidere Allison, ma si fa invece
uccidere da quest’ultima. Hannah distrae e trattiene Patrick per
permettere a Connor di scappare, ma quest’ultimo, quando Patrick
minaccia di uccidere la donna, ritorna sui suoi passi. Patrick
tenta allora di ucciderlo, ma viene colpito da un colpo d’ascia di
Hannah e muore nell’incendio. Allison si ricongiunge con Ethan ma a
causa delle ferite riportate da lui non possono scendere dalla
torre quindi rimangono lí in attesa del loro destino.
Per loro fortuna, Allison verrá
salvata, mentre Hannah e Connor saltano in un fiume e guardano da
sott’acqua l’incendio che divora la foresta. Il mattino seguente,
la squadra dei vigili del fuoco di Hannah arriva e la salva insieme
a Connor e Allison, mentre Ethan muore per via delle ferite
riportate. Connor prepara poi le prove di suo padre da dare ai
media, e Hannah gli promette di aiutarlo a superare il suo presente
incerto. Insieme, dunque, capiscono di aver affrontato e superato
le loro più grandi paure.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire di Quelli
che mi vogliono morto grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,
Tim Vision, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 19 settembre alle ore
21:20 sul canale Rai 2.
Sono anni che ad Hollywood si parla
di un remake di Quella Sporca Dozzina, uno dei
film di guerra più celebri della storia del cinema, basato sul
romanzo omonimo di E.M. Nathanson, diretto nel 1967 da Robert
Aldrich e interpretato da grandi star quali Lee Marvin, Ernest
Borgnine e Robert Ryan.
Adesso, dopo tanto tempo dalle
ultime indiscrezioni emerse sul progetto, sembra che il remake sia
ufficialmente tornato a far parte dei piani della Warner Bros.:
come svelato da The Hollywood
Reporter, infatti, il regista David Ayer
sarebbe in trattative con lo studio per scrivere e dirigere il
nuovo film.
Quella Sporca
Dozzina è ambientato nel 1944, alla vigiglia dello Sbarco
in Normandia delle Truppe Alleate, e racconta la storia di un
gruppo di dodici detenuti che viene addestrato dall’esercito
americano per compiere una rischiosa missione segreta al fine di
ottenere la commutazione della pena: prendere d’assalto un castello
francese che i tedeschi utilizzano come centro di riposo per gli
ufficiali.
Un progetto che, almeno sulla carta,
si rivela essere particolarmente nelle corde di David
Ayer. Il film segnerà la seconda collaborazione tra il
regista e sceneggiatore e la Warner Bros. dopo Suicide
Squad, film che era stata apprezzato dal
pubblico, ma non dalla critica. Nonostante le chiacchierate voci
sui presunti dissapori nati durante la produzione del cinecomic DC,
sembra che il passato non abbia poi scalfito più di tanto i
rapporti tra la major e il regista.
Il remake sarà prodotto da
Simon Kinberg, storico produttore della saga di
X-Men e regista del recente
X-Men: Dark
Phoenix, e anche produttore di
Assassinio sull’Orient
Express di Kenneth Branagh.
Dopo Camera con vista, Casa
Howard e Quel che resta del giornoJames
Ivory torna a fare i conti con la trasposizione di un
romanzo con Quella sera dorata, anche se, come
tiene a precisare, gli adattamenti cinematografici sono solo il 60%
della sua produzione.
Torna anche a collaborare con
quello che può essere considerato il suo attore feticcio: Anthony Hopkins, il sui alter ego mancato, dal
momento che: “Io non sono inglese, lui si! Lui è stato sposato tre
volte, io no!” come osserva il regista dando il via ad un lungo
elenco di evidenti differenze. Quella sera dorata
(“The city of our final destination”), tratto dall’omonimo romanzo
di Peter Cameron è un ottimo esempio di compenetrazione tra parola
e immagine. Questo grazie alla collaborazione stretta tra
James Ivory e la sua fidata sceneggiatrice Ruth
Prawer Jhabvala; se la prima è più attenta alla forma in cui la
storia è narrata e a restituire l’essenza dei personaggi, il
secondo, da cineasta puro, sottolinea le atmosfere e gli spunti
visivi. Così il film trasforma in immagini suggestive quelle che
erano le suggestioni di un Sud America in cui l’autore del romanzo
non era mai stato, anche se era riuscito a evocare con sorprendente
precisione.
La trama è esile, ma carica di un
grande potenziale emotivo. Omar Razaghi, un giovane ricercatore
universitario, si reca in Uruguay per trovare i parenti di Jules
Gund, l’autore di un unico romanzo-capolavoro morto suicida, di cui
vuole scrivere una biografia. Omar si trova così catapultato
in un microcosmo popolato da personaggi un po’ stravaganti, ognuno
a suo modo molto attraente. Due uomini e due donne uniti da legami
forti: amore, amicizia e una rivalità divenuta con gli anni
complicità. I quattro e una bambina conducono la loro esistenza
isolata in un paradiso esotico in cui, a fronte di uno sconfinato
paesaggio, la sensazione è a tratti claustrofobia. Una condizione
di stasi, quasi cechoviana e di nostalgia per la vecchia Europa,
dalla quale i protagonisti sono fuggiti, caratterizza l’andamento
del film.
Ognuno vive questa situazione
secondo la propria indole, tra leggerezza, cinismo, devozione e
disincanto. Ma in questo affresco carico di atmosfere, personaggi
interessanti interpretati da splendidi attori in cui l’azione è
ridotta all’essenziale, traspare uno schema da commedia
hollywoodiana classica, con il protagonista che sviluppa tutto
“l’arco del personaggio” (come osserva il regista con un pizzico di
sarcastica diligenza). Il protagonista è il personaggio che più di
tutti cambia: alla fidanzata iniziale con cui è evidente sin
dall’inizio la scarsa affinità si sostituisce la fidanzata ideale
(Charlotte Gainsbourg), al freddo Colorado il
caldo ma piovoso Uruguay e dalla biografia di un singolo
l’interesse si aprirà ad un gruppo di individui. Quella
sera dorata, presentato lo scorso anno alla Festa del
cinema di Roma, uscirà nelle sale il prossimo 8 ottobre,
distribuito da Teodora Film.
Arriva anche in Italia
Quella Casa nel Bosco (The
Cabin in the wood), opera prima di Drew Goddard (già produttore e
sceneggiatore di Cloverfield,Alias e Lost), scritta
assieme a Joss Whedon, regista dell’imminente
The Avengers.
La pellicola è reboante e ribalta
completamente il genere, rendendolo cruento, allucinogeno e
terrificantemente divertente. Quella casa nel
bosco comincia come tantissimi horror: un gruppo di
giovani sfrenati composto da cinque compagni di college va in gita
in campagna, in un’isolatissima casetta, per un week-end di
dissolutezze, ma subisce l’attacco di orripilanti essere
sovrannaturali e trascorre una notte di infinito terrore tinto da
fiumi di sangue. I ragazzi cominciano a comportarsi come tutti gli
eroi dei tipici film horror, mentre un gruppo di tecnici rinchiusi
in una sala operativa scruta, e spesso controlla, ogni mossa dei
ragazzi. La storia dietro il loro coinvolgimento è solo l’ombra di
un’inquietante e sorprendente verità.
Fin dalle prime battute
Quella casa del bosco rappresenta un film
che ha nelle sue peculiarità intrinseche la capacità di dispiegare
con assoluta efficacia i tipici cliché del genere che hanno fatto
la storia dell’Horror. Tuttavia, quello che colpisce della
pellicola, e che gli conferisce autorevolezza, è la capacità
incredibile di demolire passo dopo passo le convenzioni del genere
stesso con vertiginosa e spietata follia. Questo avviene grazie
alla capacità degli autori di saper giocare con una certa maestria
con le regole del gioco, sovvertendole a più riprese e rendendo la
narrazione davvero sorprendente e coinvolgente. Questo permette al
film non solo di intrattenere lo spettatore con entusiasmanti colpi
di scena e macabre deliranze ma crea anche uno spunto riflessivo e
intelligente su tutto il genere horror che negli ultimi dieci anni
ha assunto delle pieghe poco piacevoli, trame prevedibili, assoluta
incapacità di sorprendere e la becera esasperazione della violenza.
Quella casa del bosco, con la sua fresca passionalità per il
genere, dispiega sobriamente tutti gli stilemi tipici senza
eccessivi sproloqui che sarebbero fuori luogo e alleggerendolo da
quelle figure “idiote” che spesso popolano negli ultimi anni questa
tipologia di storia.
Sorprende anche in questo contesto
la capacità di Goddard e
Whedon di offrire al pubblico più fedele e
appassionato gloriosi momenti di grande meta-cinema, con continue
citazioni di personaggi e avvenimenti che hanno segnato la storia
di tutto il genere, instaurando con lo spettatore un vero proprio
gioco volto a cogliere quella o l’altra citazione, riuscendo a
rimanere sempre fedele alle proprie intenzioni.
Quella casa nel
bosco offrirà gloriosi momenti di meta-cinema insieme a
omaggio al genere horror.
La forza del film è proprio quella
di saper strizzare l’occhio al genere ma al contempo allontanandosi
ed offrendo un nuovo ritorno al rituale del cinema horror, quello
che non deprezza la suspence, i colpi di scena e il sano humor, a
discapito di strumenti di tortura, dialoghi inutili e giovani
protagonisti omologati.
Arriva il poster italiano di
Quella Casa
nel Bosco, il thriller deretto dallo sceneggiatore di
Cloverfield Drew
Goddard, in uscita distribuito dalla M2 Pictures il 13 Aprile.
L’immagine raffigura la medesima “casetta di Rubik” della locandina
originale:
Arriva anche in Italia
Quella Casa nel Bosco (The
Cabin in the wood), opera prima di Drew Goddard (già produttore e
sceneggiatore di Cloverfield,Alias e Lost), scritta
assieme a Joss Whedon, regista dell’imminente
The Avengers.
La pellicola è
reboante e ribalta completamente il genere, rendendolo cruento,
allucinogeno e terrificantemente divertente. Quella
casa nel bosco comincia come tantissimi horror:
(la trama) un gruppo di giovani sfrenati composto
da cinque compagni di college va in gita in campagna, in
un’isolatissima casetta, per un week-end di dissolutezze, ma
subisce l’attacco di orripilanti essere sovrannaturali e trascorre
una notte di infinito terrore tinto da fiumi di sangue. I ragazzi
cominciano a comportarsi come tutti gli eroi dei tipici film
horror, mentre un gruppo di tecnici rinchiusi in una sala operativa
scruta, e spesso controlla, ogni mossa dei ragazzi. La storia
dietro il loro coinvolgimento è solo l’ombra di un’inquietante e
sorprendente verità.
Quella casa nel
bosco è un horror esilarante e citazionista, colmo di
mostri storici del genere
Fin dalle prime battute
Quella casa del bosco rappresenta un
film che ha nelle sue peculiarità intrinseche la
capacità di dispiegare con assoluta efficacia i tipici cliché del
genere che hanno fatto la storia dell’Horror.
Tuttavia, quello che colpisce della pellicola, e che gli conferisce
autorevolezza, è la capacità incredibile di demolire passo dopo
passo le convenzioni del genere stesso con vertiginosa e spietata
follia.
Questo avviene grazie alla capacità degli autori di saper
giocare con una certa maestria con le regole del gioco,
sovvertendole a più riprese e rendendo la narrazione davvero
sorprendente e coinvolgente.
Questo permette al film non solo di
intrattenere lo spettatore con entusiasmanti colpi di scena e
macabre delirante ma crea anche uno spunto riflessivo e
intelligente su tutto il genere horror che negli ultimi dieci anni
ha assunto delle pieghe poco piacevoli, trame prevedibili, assoluta
incapacità di sorprendere e la becera esasperazione della
violenza.
Quella casa del bosco, con la sua
fresca passionalità per il genere, dispiega sobriamente tutti gli
stilemi tipici senza eccessivi sproloqui che sarebbero fuori luogo
e alleggerendolo da quelle figure “idiote” che spesso popolano
negli ultimi anni questa tipologia di storia.
Sorprende anche in questo contesto
la capacità di Goddard e
Whedon di offrire al pubblico più fedele e
appassionato gloriosi momenti di grande meta-cinema, con continue
citazioni di personaggi e avvenimenti che hanno segnato la storia
di tutto il genere, instaurando con lo spettatore un vero proprio
gioco volto a cogliere quella o l’altra citazione, riuscendo a
rimanere sempre fedele alle proprie intenzioni.
Quella casa nel bosco: la
recensione del film
La forza del film è proprio quella
di saper strizzare l’occhio al genere ma al contempo allontanandosi
ed offrendo un nuovo ritorno al rituale del cinema horror, quello
che non deprezza la suspence, i colpi di scena e il sano humor, a
discapito di strumenti di tortura, dialoghi inutili e giovani
protagonisti omologati.
Secondo quanto rivelato da Drew
Goddard, regista di Quella Casa nel
Bosco, horror uscito da noi nel 2012, la Lionsgate
vorrebbe realizzare un sequel.
Sono venuti da noi [lo stesso
Goddard e Joss Whedon] a chiedercelo. La cosa divertente è che non
credo avessimo realizzato il film prevedendone un sequel,
sapete?
Il giornalista ha sottolineato come
il finale del film non lasciasse spazio a un sequel, Goddard ha
risposto all’osservazione:
Non lasciava porte aperte. Ma, detto
questo, le regole del film sono folli. Sono certo che potremmo
trovare la soluzione se fossimo ispirati. Conosco Joss e entrambi
pensiamo che non vogliamo offuscare quanto fatto nel primo
episodio.
Il regista ha confermato però che al
momento non sta lavorando con Joss Whedon a un sequel.
Quella Casa nel
Boscoè un thriller diretto dallo
sceneggiatore di Cloverfield,Drew
Goddard, in uscita distribuito dalla M2 Pictures il 13
Aprile. L’immagine raffigura la medesima “casetta di Rubik” della
locandina originale:
Quella casa nel
bosco è uno degli horror di migliore fattura dello
scorso anno. Adesso, il film scritto da Joss
Whedon e diretto da Drew Goddard sta per
diventare un’attrazione per l’annuale notte Horror di Halloween nel
parco giochi a tema della Universal ad Orlando.
L’attrazione, che avrà la forma di un
labirinto, includerà una storyline scritta da Goddard e esplorerà
l’organizzazione che nel film è nascosta dietro alla casupola nel
profondo del bosco.
“I miei desideri per questa
storia erano sempre rivolti al fatto che sarebbe potuta vivere
anche al di fuori del film – dice Goddard – e non potevo
immaginare una migliore per quello che stiamo cercando di fare con
il film e con il labirinto che ne verrà fuori”.
La Universal ha anche dichiarato
che in aggiunta ai mostri visti nel film, l’attrazione comprenderà
anche i classici mostri Universal che già appaiono nel parco.
“Stiamo costruendo completamente la casa – ha detto la
compagnia – Dovrete camminare attraverso un bosco per
raggiungerla. Andrete nella casa, e andrete nelle celle a forma di
cubo…”.
Il labirinto
di Quella casa nel bosco sarà aperto
nel parco di Orlando per le notti selezionate che vanno dal 20
settembre al 2 novembre prossimo.