I Tre Moschettieri: una lunga storia d’amore con il cinema

In attesa di I tre moschettieri - D’Artagnan, in uscita al cinema il 6 aprile distribuito da Notorious Pictures, un lungo racconto degli adattamenti del romanzo di Dumas per il grande (e piccolo) schermo.

Tutti per uno, uno per tutti” è un motto entrato nel linguaggio comune che tutti usano e che quasi tutti sanno provenire da I Tre Moschettieri, di Alexandre Dumas (padre) che, insieme a Auguste Maquet, nel 1844 cominciò a pubblicare a puntate sul giornale Le Siècle quella che sarebbe diventata la più avvincente avventura mai raccontata. La storia di Athos, Porthos e Aramis, tre leggende al servizio di Luigi XIII Re di Francia e della Regina Anna, la loro lotta contro il potere del Cardinale Richelieu e contro le malizie di Milady de Winter, il loro farsi carico di quel guascone romantico di nome Charles D’Artagnan, è diventata mito letterario e, grazie al cinema, rivive periodicamente sul grande schermo da quando esiste la settima arte.

Dal 1909, quando è stato realizzato il primo cortometraggio ispirato alla storia de I Tre Moschettieri, fino al 2023, anno in cui arriva al cinema il 6 aprile I tre moschettieri – D’Artagnan, prima parte di un dittico che sarà completato alla fine dell’anno con l’uscita di I tre moschettieri – Milady, ecco una cronistoria della lunghissima relazione d’amore tra il cinema e I Tre Moschettieri.

9La lettura di Giovanni Veronesi

Moschettieri del Re
 

Tra il 2018 e il 2020 sono usciti in Italia due adattamenti da Dumas. Il primo è Moschettieri del re – La penultima missione e il secondo Tutti per 1 – 1 per tutti. Alla regia e scrittura c’era Giovanni Veronesi che si è avvalso di un quartetto di assi d’eccezione per mettere in scena dei Moschettieri alla fine della loro carriera, con qualche acciacco, qualche considerazione più o meno disfattista sulla loro vita, ma con ancora tanto coraggio e dedizione alla cappa. Pierfrancesco Favino è D’Artagnan, Rocco Papale è Athos, Valerio Mastandrea è Porthos e Sergio Rubini è Aramis. A conferire grazia e bellezza a questi quattro moschettieri cialtroni, Margherita Buy nei panni della Regina Anna. L’esperimento in costume in una cornice immaginaria è vincente per quanto riguarda l’esito del box office e insolito per la produzione nazionale. Certo forse non brilla per fattura, ma il dittico di Veronesi è una lettura all’italiana divertente e sincera del classico.