L’universo di Star Wars è pieno di villain iconici: Boba Fett, Generale Grievous, Asajj Ventress, Darth Maul, Jabba the Hutt e Moff Gideon. Senza dubbio, però, i due cattivi più grandi dell’intera saga sono Darth Vader e Palpatine. Il primo è stato elogiato come uno dei cattivi più raffinati del grande schermo fin dalla sua prima apparizione in Una Nuova Speranza del 1977, mentre l’Imperatore si è rivelato essere il burattinaio che controllava le sue azioni.
Stiamo parlando dei due malvagi Sith che hanno distrutto la Repubblica e l’hanno trasformata nell’Impero. Ecco cinque motivi per cui Darth Vader è il miglior cattivo della saga di Star Wars e cinque per cui potrebbe essere Palpatine:
Vader: un simbolo del male senza volto
Sebbene la trilogia prequel, attraverso il personaggio di Anakin, abbia in un certo senso imposto allo spettatore di immaginare il volto di Darth Vader sotto la maschera mentre si riguarda la trilogia originale, Vader è un personaggio che funziona brillantemente anche senza un volto identificativo, come una personificazione “senza volto” del male. La sua maschera ha tratti palesemente umani, ma gli occhi scuri, senz’anima, la bocca robotica e la cupola corazzata gli donano tutte qualità ossessivamente disumane.
Palpatine: il villain di tutte e tre le trilogie
Anakin Skywalker è stato un Jedi per la maggior parte della trilogia prequel, trasformatosi poi in Darth Vader giusto in tempo per governare la Galassia con pugno di ferro durante la trilogia originale. E a parte il suo elmetto carbonizzato e un breve cameo vocale, non è apparso affatto nella trilogia sequel. Sheev Palpatine, invece, è stato il nemico supremo dietro tutte e tre le trilogie della saga degli Skywalker. Inizialmente non era previsto nella trilogia sequel, ma alla fine abbiamo scoperto che anche Snoke era soltanto una creazione dell’Imperatore.
Vader: una presenza intimidatoria innegabile
Ogni volta che Darth Vader entra in scena, la sua presenza viene percepita immediatamente. Grazie alla minacciosa corporatura di David Prowse e al costume ispirato agli antichi samurai, il personaggio ha una presenza innegabilmente inquietante. Impossibile non ricordare la sua prima apparizione in Una Nuova Speranza del 1977, quando emerse da una nuvola di fumo su Tantive IV ed estrasse le informazioni da un indifeso soldato ribelle.
Palpatine: il grande potere della manipolazione
Sebbene Palpatine sia uno dei più forti detentori della Forza che siano mai esistiti, con il potere di muoversi a spirale nell’aria e sparare fulmini dalle dita, il suo più grande potere è senza dubbio la manipolazione. Non ha mai avuto bisogno di usare la sua spada laser per prendere il controllo del Senato Galattico: ha soltanto manipolato i funzionari eletti della Galassia per farsi dare in custodia le chiavi. Né ha avuto bisogno di usare la Forza per far cadere l’Ordine Jedi: gli è bastato manipolare Anakin Skywalker raccontandogli la Tragedia di Darth Plagueis il Saggio.
Vader: l’incredibile doppiaggio di James Earl Jones
L’attore che si trova sotto il costume di Darth Vader è David Prowse, ma il personaggio nella versione originale dei vari film è stato doppiato da James Earl Jones, capace di definire la personalità del villain attraverso il suo timbro marcato ma al tempo stesso così glaciale. Qualsiasi battuta pronunciata da Jones – “Trovo insopportabile la tua mancanza di fede”, “Se tu solo conoscessi il potere del Lato Oscuro…” – ha sempre assunto contorni tanto iconici quanto terrificanti…
Palpatine: la performance di Ian McDiarmid
George Lucas non avrebbe potuto scegliere un attore più incredibile del leggendario Ian McDiarmid per interpretare Sheev Palpatine. Nella trilogia prequel, si nascondeva sotto le mentite spoglie di un Senatore, risultando ugualmente sinistro nella sua vera forma di Signore dei Sith. Nella trilogia originale, era un cattivo che amava gioire dei suoi piani oscuri piani con voce ringhiante, ma c’era ancora tanto da scoprire. E sebbene la sua apparizione ne L’Ascesa di Skywalker sia stata forzata e non pianificata, McDiarmid ha continuato ad interpretare il villain come ha sempre saputo fare.
Vader: il raggiungimento della redenzione
La redenzione è un’espediente narrativo molto abusato nei racconti cinematografici, specialmente nelle storie fantasy o di fantascienza, ma la redenzione di Darth Vader è un qualcosa che ha pochi eguali. Vede che l’Imperatore fa esplodere senza reticenze suo figlio con un fulmine della Forza, mentre il bene ancora presente in Anakin ritorna in superficie. Uccidere Palpatine non redime improvvisamente Vader per aver massacrato i giovani Jedi e fatto saltare in aria il pianeta di Leia (e tutte le altre azioni malvagie che ha compiuto), ma è stato sicuramente catartico vederlo sollevarsi al di sopra dell’uomo che lo ha manipolato al fine di commettere tutti quegli atti orribili e, dunque, opporsi al male.
Palpatine: un arco narrativo più coerente
Mentre il ritorno di Vader al Lato Chiaro della Forza è uscito trattato con un po’ di superficialità, l’arco narrativo di Palpatine è stato coerente per l’intera saga degli Skywalker. In ogni trilogia, Palpatine voleva soltanto che il suo apprendista diventasse abbastanza potente da ucciderlo e prendere il suo posto. Alla fine è andata proprio così, ma il suo apprendista è comunque morto, nonostante i ribelli siano riusciti a ristabilire la pace nella Galassia. Palpatine è tornato ne Il Risveglio della Forza sotto forma di clone (dettaglio spiegato nel romanzo, non nel film) per provare a fare la stessa cosa con la sua nipote Rey. Sheev p stato un personaggio coerente dall’inizio alla fine della saga. Le sue motivazioni – e il motivo per cui le aveva – sono sempre state chiare. Ogni volta che i suoi piani venivano sventati, semplicemente li riadattava.
Vader: un eroe tragico
La trilogia originale descriveva Darth Vader come un cattivo puro, ma la trilogia prequel ha rivelato che la cosa era molto più complessa di così. La trilogia prequel è servita a mostrarci la sua storia passata. I fan di Star Wars sono rimasti sorpresi (altri delusi) nel vedere che un tempo Vader, quando aveva solo 9 anni, era uno schiavo ribelle su Tatooine. Fu addestrato come Jedi, lodato come “Il Prescelto” che avrebbe distrutto i Sith, e alla fine cadde in disgrazia quando Palpatine lo condusse al Lato Oscuro della Forza. È un eroe tragico, senza dubbio… al pare di Amleto, Romeo, Gatsby.
Palpatine: il maestro di Darth Vader
Per quanto Darth Vader sia iconico, non possiamo negare il fatto che Palpatine abbia insegnato a Vader tutto ciò che egli conosce sul Lato Oscuro della Forza. Obi-Wan Kenobi gli ha insegnato le vie della Forza, ma Palpatine gli ha insegnato molte abilità che alcuni considerano innaturali. In un certo senso, ciò rende Sheev automaticamente superiore a Vader. Proprio quando sembrava che Vader fosse la mente malvagia responsabile dell’Impero nella trilogia originale, si è scoperto che stava semplicemente eseguendo gli ordini di un una mente ancora più perfida e potente, che in realtà manipolava tutto.
Fonte: ScreenRant