Il caso Spotlight: 10 cose che non sai sul film

Il caso Spotlight è uno dei maggior film d’inchiesta degli ultimi anni. Un film in grado di riportare a galla l’indagine giornalistica, svolta dal Boston Globe nel 2002, che cercava di approfondire la questione degli abusi sessuali clericali.

 

Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2015, questo film ha avuto moltissimi riscontri positivi in tutto il mondo, vincendo anche l’Oscar come Miglior Film e Migliore Sceneggiatura Originale.

Ecco dieci cose da sapere su Il caso Spotlight.

Il caso Spotlight film

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1. Un grande set per dare vita al Boston Globe. Durante un’intervista alla National Public Radio, dal nome di Fresh Air, il regista Tom McCarthy ha rivelato che era stato realizzato un set enorme per poter rappresentare molti degli uffici del Boston Globe, dove si svolgono le parti della storia. Molti dei giornalisti rappresentati nel film, una volta visto il set, si sono anche messi ad organizzare gli oggetti su quelle che erano le loro scrivanie.

2. Ha puntato una luce sul giornalismo d’inchiesta. Il vero Walter Robinson ha rivelato che l’avvento del web ha privato i giornali dei fondi necessari per effettuare il giornalismo d’inchiesta, con tanti posti di lavoro andati persi. Secondo lui “Gli editori, americani e in tutto il mondo, sono folli perché se chiedi ai lettori per quale motivo comprano i giornali, la risposta è il giornalismo d’inchiesta, eppure i quotidiani sono pronti a tagliare proprio in questo settore”.

3. Il come fonte di informazione. Nel 2016, Il caso Spotlight è stato presentato al National Center for Victims of Crime, ovvero al National Training Institute Conference, a Philadelphia. Il pubblico partecipante include avvocati delle vittime di abuso, forze dell’ordine, assistenti sociali e tutti i professionisti che operano con le vittime e che arrestano gli abusatori.

Il caso Spotlight streaming

4. Il film è disponibile in streaming. Chi desiderasse vedere o rivedere Il caso Spotlight, è possibile farlo grazie alle diverse piattaforme di streaming digitale legale. Infatti, il film è disponibile su Chili, Rakuten Tv, Google Play e iTunes.

Il caso Spotlight trailer

5. Il trailer e la voglia di scoperta. I trailer sono una delle parti più importanti della promozione di un film e, quando si tratta de Il caso Spotlight, il suo promo non può far altro che destare interesse e volontà di scoperta.

Tradimento. Il caso Spotlight

6. Il film si è ispirato ad un libro. Il caso Spotlight non è un film nato dal nulla, ma si è basato sul libro che, in italiano, è stato intitolato Tradimento. Il caso Spotlight. Questo libro è il racconto passo passo dell’indagine condotta dalla squadra del Boston Globe che si è dedicata all’inchiesta e alle vicende delle molestie clericali.

7. Il libro ha vinto il Pulitzer. Nel 2003, Tradimento. Il caso Spotlight ha vinto il prestigioso premio Pulitzer per il coraggio e l’audacia nel rivelare il più grande scandalo di pedofilia nella Chiesa cattolica, decretando un effetto che ha coinvolto molte diocesi e che è arrivato fin dentro le mura Vaticane. Ma non solo: questo libro è anche una dichiarazione d’amore per la professione giornalistica d’inchiesta.

Il caso Spotlight cast

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8. Michael Keaton ha ricercato il vero Walter Robinson. Quando Michael Keaton accettò il ruolo, si mise a rintracciare colui che avrebbe dovuto impersonare, scoprendo che viveva nella sua stessa zona. Dopo aver ottenuto alcuni suoi video e audio, e dopo averlo incontrato dal vivo, Robinson era quasi spaventato dalle tante informazioni in possesso dell’attore.

9. Rachel McAdams e Mark Ruffalo non sono stati delle prime scelte. Per poter dare vita a personaggi come quelli di Sacha Pfeiffer e Michael Rezendes si erano cercati degli attori che si avvicinassero ad essi anche fisicamente. Per questo, per il ruolo di Sacha erano state considerate Margot Robbie, Amy Adams e Michelle Williams, anche se poi è andato a Rachel McAdams, mentre per il ruolo di Michael erano stato considerato Matt Damon, prima che andasse a Mark Ruffalo.

10. Jimmy LeBlanc è stato vittima di abusi clericali. L’attore americano, in passato, ha vissuto gli abusi di cui il film tratta e, quando Tom McCarthy lo ha portato con sé per le prove con Mark Ruffalo, Michael Keaton e Stanley Tucci, era preoccupato di rivisitare questo passato violento e traumatico.

Fonti: IMDb, Bustle

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