2012: la spiegazione del finale del film e della profezia Maya

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La previsione dei Maya che il 21 dicembre 2012 avrebbe portato alla fine del mondo si è rivelata errata, ma ciò non ha impedito che il concetto venisse utilizzato come base per il film di Roland Emmerich, 2012. Uscita nel 2009, la pellicola ha visto il maestro dei film catastrofici usare questo concetto come trampolino di lancio per un blockbuster di ampio respiro che ha visto l’apocalisse emergere sotto forma di maremoti, esplosioni vulcaniche e ogni altro disastro immaginabile. All’interno della filmografia dell’autore di film come Independence Day, The Day After Tomorrow e Moonfall, 2012 ricopre dunque un posto speciale per tutta la carica distruttiva che porta sullo schermo.

Da questo punto di vista, il film mantiene indubbiamente le sue promesse. Il Washington Monument si spacca a metà. La Basilica di San Pietro si rovescia, con tanto di crepa estremamente evidente tra i polpastrelli di Dio e Adamo nella famosa scena della Creazione di Adamo di Michelangelo. Los Angeles sprofonda nei mari. La caldera di Yellowstone erutta in una grandinata di meteore infuocate. Una portaerei viene sollevata a riva da un’onda enorme e schiaccia la Casa Bianca. Ma come si svolge esattamente il tutto e cosa cerca di dirci sulle persone e sulle interazioni con l’ambiente?

La trama e il cast di 2012

Il film è incentrato sul padre divorziato Jackson Curtis (John Cusack) che cerca di aiutare i suoi figli, Noah (Liam James) e Lily (Morgan Lily), nonché la sua ex moglie Kate Curtis (Amanda Peet) e il suo fidanzato Gordon (Tom McCarthy), a mettersi in salvo nel bel mezzo dell’apocalisse. Allo stesso tempo, il geologo Adrian Hemsley (Chiwetel Ejiofor) viene a sapere che il governo si sta preparando per questa esatta situazione, costruendo una gigantesca arca in grado di ospitare il resto dell’umanità – o, almeno, le persone che ogni governo ritiene degne di essere salvate.

Oliver Platt e Chiwetel Ejiofor in 2012
Oliver Platt e Chiwetel Ejiofor in 2012

La spiegazione della profezia Maya

Nel film 2012, il teorico della cospirazione Charlie Frost (Woody Harrelson) presenta un’interpretazione della profezia Maya che afferma che questa antica premonizione indica la fine del mondo il 21 dicembre 2012 a causa dei cambiamenti polari. Anche se inizialmente Jackson Curtis lo considera un pazzo, Frost e le sue teorie cospirazioniste (tra cui una su come i governi mondiali stiano tenendo segreta l’imminente fine del mondo) si rivelano vere e aiutano Curtis a salvare la sua famiglia da un terremoto catastrofico. Frost può essere riuscito ad aiutare il protagonista del film, ma quando si tratta della sua accuratezza sulla profezia Maya relativa al 21 dicembre 2012, si rivela molto più scarso.

In realtà, la profezia Maya è un po’ più complessa di come la presenta il film di Emmerich. Per cominciare, la data del 21 dicembre 2012 aveva un significato particolare per la cultura Maya, ma non per i motivi che film come questo fanno pensare. Si trattava della fine di una sezione del calendario mesoamericano del Conto Lungo che durava da 5.126 anni. Questa durata era correlata a un altro aspetto importante della cultura Maya: secondo il testo Maya Popol Vuh, il mondo abitato dagli uomini prima della Terra era durato 5.125 anni. Questo dato è stato interpretato come la durata di vita prevista per la Terra. Il modo in cui prevedevano la fine del mondo non è mai stato specificato, né tantomeno è stato definito come precisamente attribuibile agli spostamenti polari.

Sebbene l’idea che le civiltà Maya prevedano un’apocalisse nel 2012 sia stata ampiamente divulgata da autori come Michael D. Coe e William S. Burroughs II, molti hanno sostenuto che gli antichi testi Maya intendessero in realtà un momento di grande gioia. In effetti, la poca arte arcana Maya sul 2012 che è stata scoperta raffigura celebrazioni con gli dei piuttosto che un’apocalisse di fuoco. Inoltre, molti manufatti delle antiche culture Maya mostrano opere d’arte e astrologie che si svolgono ben oltre l’anno 2012. Mentre i moderni teorici della cospirazione hanno interpretato il 21 dicembre 2012 come un giorno di sventura a lungo pensato, per le culture Maya il 21 dicembre 2012 era visto quindi come qualcosa di molto diverso.

John Cusack in 2012
John Cusack in 2012

2012 non è un film sulla distruzione del mondo ma sulle classi sociali

Nel film, un eccesso di un nuovo tipo di radiazione solare viene intrappolato nel nucleo della Terra e la riscalda a livelli pericolosamente insostenibili. A parte questa spiegazione, Emmerich non è però interessato alla meccanica specifica del disastro. Come per il suo The Day After Tomorrow, né i risultati né il processo con cui i pericoli dati da questo cambiamento climati sono presentati nel film, reggono all’esame scientifico. In 2012 non c’è speranza di invertire o mitigare il disastro in arrivo e un anno dopo la scoperta di esso, i governi del mondo stanno già costruendo una serie di enormi arcate destinate a preservare una piccola parte dell’umanità dai cataclismi che verranno. Ed è in ciò che ritroviamo il vero messaggio del film.

Piuttosto che analizzare il modo in cui il mondo potrebbe mobilitarsi per rispondere a un disastro incombente, il film mette in evidenza il cinismo con cui le persone al potere trattano la popolazione generale. Le arche vengono finanziate vendendo alcuni dei loro posti per 1 miliardo di euro l’uno, e gran parte della quota rimanente viene assegnata a persone ritenute abbastanza importanti da meritare di essere salvate. Tutti gli altri sono abbandonati a loro stessi. Questo filo conduttore è stato poi ripreso per la campagna marketing ancora prima che il film arrivasse nelle sale.

Il primo teaser del film presenta un testo che chiede: “Come farebbero i governi del mondo a preparare sei miliardi di persone per la fine del mondo?” e poi lo stesso teaser risponde alla domanda mentre una massiccia marea di acqua alluvionale si riversa sull’Himalaia: “Non lo farebbero”. Il trailer completo mostra il geologo Adrian Helmsley che chiede al capo dello staff della Casa Bianca Carl Anheuser: “Allora, quando lo farai sapere alla gente?”. L’occhiata di sfida che Anheuser gli rivolge è sufficiente, ma il trailer include la sua risposta sulla necessità di preservare la continuità della specie e l’incredulità di Helmsley sul fatto che non daranno alla gente la possibilità di lottare per la propria vita.

John Cusack e Amanda Peet in 2012
John Cusack e Amanda Peet in 2012

La spiegazione del finale del film

È esattamente quello che tenta però di fare Jackson Curtis per i suoi due figli e la sua ex moglie Kate. Curtis è uno scrittore di fantascienza in difficoltà che lavora in nero come autista, che si imbatte in prove di ciò che sta accadendo nel Parco Nazionale di Yellowstone e intraprende un viaggio disperato per garantire la sopravvivenza sua e della sua famiglia. Ma dalla loro parte c’è il poter contare su legami con persone in grado di metterli al riparo. Kate esce con un medico con brevetto di pilota che li aiuta a fuggire da una Los Angeles che sta crollando. Jackson lavora invece per un miliardario russo il cui aereo li porta in Cina per raggiungere le arche.

La famiglia, sprovvista di biglietto, viene respinta all’ingresso, ma riesce a imbarcarsi clandestinamente su un’altra arca, salvandola anche dall’inondazione per buona misura. Il film parla quindi anche del più antico dei temi: il desiderio totalizzante di un padre di garantire la sicurezza della propria famiglia. Mentre la famiglia Curtis viene salvata, fuori imperversano le inondazioni. La loro famiglia di quattro persone ce l’ha fatta, ha sconfitto il sistema e l’insensibile indifferenza di chi si stava preparando alla catastrofe. Miliardi di altre persone non sono però state così fortunate. Ventisette giorni dopo, le acque si stanno ritirando. Le arche si avvicinano al Capo di Buona Speranza, mentre Adrian e Laura iniziano una relazione e Jackson e Kate si riconciliano.

Il finale alternativo del film

Nel DVD del film, è stato insierito anche un finale alternativo girato ma poi non utilizzato. In esso, dopo che il capitano Michaels dell’Arca 4 annuncia che si stanno dirigendo verso il Capo di Buona Speranza, Adrian apprende per telefono che suo padre Harry e l’amico Tony Delgatto, sono sopravvissuti a un megatsunami che ha rovesciato la loro nave da crociera Genesis. Adrian e Laura stringono amicizia con la famiglia Curtis, Kate ringrazia Laura per essersi presa cura di Lilly e Laura dice a Jackson di aver apprezzato il suo libro Addio Atlantide. Inoltre, Jackson e Adrian hanno una conversazione che riflette sugli eventi della crisi mondiale. Nell’ultima scena, l’Arca trova il Genesis naufragato e i suoi sopravvissuti su una spiaggia.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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