I morti non muoiono: la spiegazione del finale del film

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I morti non muoiono è un film di zombie con una sottile prospettiva filosofica del tutto affascinante da esaminare. Diretta dall’iconico regista indie Jim Jarmusch, questa commedia tocca temi sociali attuali esplorando il dramma di una piccola città durante un’apocalisse zombie, mentre gli agenti di polizia Cliff Robertson (Bill Murray) e Ronnie Peterson (Adam Driver) indagano sull’omicidio di due persone in una tavola calda di Centerville. Il fatto è stato commesso da due zombie (Iggy Pop, Sara Driver) – personaggi non morti meno interessati alla carne e più al caffè, a dimostrazione che non si tratta del tipico film di zombie.

Si preannuncia infatti da subito l’imminente apocalisse. Di atto in atto, il Ronnie Peterson di Driver afferma con enfasi che “finirà tutto male”. Il Robertson di Murray cerca invece di capire perché la fine stia arrivando. Alla fine, i due vengono consumati da concetti che non riescono a comprendere appieno, mentre un emarginato della società (Tom Waits nel ruolo di Hermit Bob) sopravvive all’intera prova, osservando da lontano i due agenti combattere fino alla morte. Il finale vede anche Zelda Winston (Tilda Swinton), salvata da un UFO, il che aumenta la complessità del finale, di cui forniamo però qui una spiegazione.

Cosa ha causato l’insurrezione degli zombie in I morti non muoiono

A Centerville, gli zombie emergono a causa del “fracking polare” e del conseguente spostamento dell’asse terrestre. Mentre molti dei migliori film post-apocalittici si concentrano sull’esposizione, Jarmusch non esplora i dettagli, forse per far capire che gli esseri umani sono ignari degli eventi collettivi che hanno portato allo sfruttamento del territorio e allo spostamento dell’asse. A un certo punto, il personaggio di Driver ribadisce questo concetto ricordando ai conoscenti (e al pubblico) che ci sono due cause, e solo due, per la situazione in cui si trovano.

I morti non muoiono cast

In superficie, la rivolta degli zombie può essere spiegata, ma la vera causa è la fondamentale mancanza di conoscenza dei personaggi sul mondo in cui vivono. L’idea della conoscenza diventa un fattore ricorrente in tutto il film. Il proprietario di una stazione di servizio, Bobby Wiggins, non emana fascino sociale, ma la sua “impressionante” comprensione del cinema viene riconosciuta dalla Zoe di Selena Gomez, poco prima che il suo gruppo di hipster lo lasci al suo mondo e si avvii verso la morte inevitabile. Ma nonostante l’educazione cinematografica di Bobby – e la sua comprensione di mondi artificiosi – alla fine anche lui viene ucciso dagli zombie.

 Chi sopravvive in I morti non muoiono e come

Alla fine, solo due abitanti di Centerville sopravvivono alla rivolta degli zombie: Zelda e Hermit Bob. Il personaggio di Waits sopravvive perché è l’unica cosa che sa fare. Nel nuovo mondo, non avrà bisogno di un titolo ufficiale o di molti soldi. Invece, si limiterà all’essenziale, un concetto che gli è più che familiare. Il suo commento finale può essere interpretato in diversi modi. L’eremita Bob parla di “anime perdute” e di persone infatuate da “cose nuove” in questo “mondo fottuto”. È quasi come ascoltare una figura paterna che dice “Te l’avevo detto!”.

La Zelda della Swinton, invece, è il personaggio jolly di Jarmusch in I morti non muoiono. Se ne sta per conto suo, si concentra sul lavoro e persegue hobby artistici. È strana, certo, ma è anche la più efficiente nell’uccidere gli zombie. In un altro film, Zelda potrebbe essere un personaggio cattivo; qualcuno che ha familiarità con i morti e si ribella ai vivi. Ma nel film di Jarmusch, questo personaggio altamente competente capisce che gli esseri umani non sono il nemico; sono solo mal consigliati e mal educati. Di conseguenza, l’apocalisse zombie sembra un passo logico successivo, una punizione per essere stati stupidi e ingenui.

Selena Gomez in I morti non muoiono

La spiegazione del commento metaforico del film

Dall’inizio alla fine, I morti non muoiono presenta una qualità metacinematografica. I personaggi riconoscono apertamente di essere in un film e la canzone country di Sturgill Simpson “The Dead Don’t Die” (titolo originale del film) diventa un motivo musicale ricorrente. L’Hermit Bob di Waits sembra un lontano parente del cercatore d’oro che interpreta nel film Netflix dei fratelli Coen del 2018, La ballata di Buster Scruggs, e non è un caso che entrambi i personaggi emergano come sopravvissuti dei rispettivi mondi.

In I morti non muoiono, l’Eremita Bob può sembrare un emarginato irrilevante, ma è preparato e dà priorità alla vita pratica rispetto alle piccole lamentele. Allo stesso modo, l’enigmatica Zelda Winston di Tilda Swinton, veterana del cinema horror, è un’impresaria di pompe funebri che comprende le verità fondamentali sulla vita e sulla morte, ed è anche una sopravvissuta. A differenza di Hermit Bob e di tutti gli altri, però, Zelda vede il quadro più ampio e sfugge all’inferno sulla Terra con l’aiuto di esseri extraterrestri.

Jarmusch ha poi scelto Selena Gomez (celebre pop star) come figura hipster che alla fine viene uccisa dagli zombie e decapitata dall’agente Ronnie Peterson. “Uccidi la testa”, dicono spesso i personaggi de I morti non muoiono. Tagliando la testa della Gomez e mostrandola al pubblico, Jarmusch sembra implicare che la cultura della celebrità non significherà nulla quando il mondo finirà – o forse la lezione è che l’adorazione delle celebrità contribuisce a un senso distorto della realtà.

La Zelda Winston di Tilda Swinton è un alieno?

Tornando a Zelda, abbiamo detto che sembra essere una sorta di infiltrata aliena, come dimostrano una sequenza di hacking e il suo salire a bordo di un UFO. Una visione multipla potrebbe rivelare motivazioni alternative, ma è chiaro che ha organizzato una fuga e non sembra affatto turbata dagli zombie. In alternativa, forse Zelda non è un’aliena. Forse è solo un personaggio altamente intelligente destinato a sopravvivere mentre i personaggi stupidi muoiono. Proprio come l’agente Peterson sa di essere in un film e che le cose finiranno male, Zelda potrebbe rendersi conto che sopravviverà perché ha letto il copione e sa di essere il personaggio intelligente.

I morti non muoiono film

È qui che risiede la bellezza di I morti non muoiono, poiché l’approccio narrativo unico di Jarmusch consente diverse interpretazioni. Funziona sia in senso letterale che figurato: Zelda potrebbe essere un essere extraterrestre o un’umana altamente intelligente. O forse è solo Tilda Swinton che recita in un film di zombie consapevole e ammiccante. Dopotutto, il nome Zelda Winston assomiglia molto a quello di Tilda Swinton, contribuendo ad un ulteriore gioco metacinematografico.

Il significato del finale di I morti non muoiono

Il finale de I morti non muoiono suggerisce dunque che il consumismo di massa ispira comportamenti tossici. La maggior parte dei personaggi sono egocentrici e ingenui, motivo per cui non sopravvivono. Gli zombie di Jarmush sono inoltre caratterizzati dai vizi avuti in vita, che siano questi relativi a sostanze stupefacenti o a strumenti tecnologici come gli smartphone. Più che incutere timore, dunque, i suoi zombie diventano specchio di ciò che l’essere umano è già, perso nelle tante distrazioni che vengono oggi propinate. Inoltre, ogni personaggio va ad incarnare un preciso aspetto dell’America, da chi si dimostra conservatore e razzista a chi risolverebbe tutto con la violenza.

Da chi è vigliacco e rifugge ogni decisione fino alle comunità hipster e nerd, colpevoli di essere gi ignavi di questo secolo. Ognuno viene dal regista messo alla berlina e solo chi si dimostra capace di vivere al di fuori degli schemi della società può aspirare a mantenere intatta la propria testa, il proprio pensiero, e a sopravvivere. Coloro che vengono uccisi, invece, è perché si concentrano principalmente sugli interessi personali, rimanendo ingenui di fronte a verità sotto gli occhi di tutti. Quando l’agente Peterson vede inizialmente le vittime della tavola calda, la sua reazione è eloquente: “Che schifo!”. Reagisce alla scena del crimine come se fosse il set di un film, il che ha senso visto che sembra capire di vivere all’interno di un film.

Con I morti non muoiono, Jarmusch sottolinea dunque che avere opinioni forti non conta molto se si rimane ingenui e passivi quando la posta in gioco è alta. I personaggi si sentono fortemente legati a particolari nozioni e ideali, ma il film suggerisce che l’umanità non ha una comprensione più ampia del mondo, il che mette tutti a rischio. Questo potrebbe anche essere una metafora del cambiamento climatico o delle questioni sociali in generale: I morti non muoiono accusa la società dei consumi e l’avidità di essere i principali fattori di rischio per la longevità umana.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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