Mission: Impossible – Rogue Nation, come Tom Cruise ha realizzato lo stunt dell’aereo

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Contro ogni previsione, Tom Cruise ha superato sé stesso ancora una volta con la sua pericolosa acrobazia aerea in Mission: Impossible – Rogue Nation (qui la recensione), ma come ci è riuscito? L’attore ha una lunga lista di film di grande successo, ma le sue abilità non sono l’unico strumento per mantenere il suo status di superstar di Hollywood. Nel corso degli anni, ha infatti compiuto molte acrobazie folli che hanno ripetutamente messo a rischio la sua vita – si veda quella sul Burj Khalifa in Mission: Impossible – Protocollo fantasma – ma ogni volta che l’attore sembra aver raggiunto il suo limite, se ne esce con una dimostrazione ancora più folle di coraggio e abilità fisica.

Tom Cruise è dunque ormai diventato il volto di elaborate sequenze d’azione, attirando folle enormi sempre desiderose di vederlo scalare una montagna a mani nude (Mission: Impossible 2) o gettarsi con la moto da un dirupo (Mission: Impossible – Dead Reckoning). Per il quinto film della saga, sia Cruise ha dunque deciso di alzare la posta in gioco. Ma andiamo con ordine. In questo film, l’agente dell’MF Ethan Hunt è alle prese con una nuova missione, con la quale viene a conoscenza dell’attività criminale internazionale chiamata il Sindacato, un gruppo addestrato di spie rinnegate che hanno intenzione di riscattarsi creando un nuovo programma che intimorisca la civiltà.

Come Tom Cruise ha girato la scena dell’aereo in Mission: Impossible – Rogue Nation

Nel tipico stile della saga, Mission: Impossible – Rogue Nation si apre con l’agente William Brandt (Jeremy Renner) che guida una missione per intercettare un aereo cargo a Minsk, in Bielorussia. Quando lo specialista informatico Benji Dunn (Simon Pegg) e l’agente dei servizi segreti Luther Stickell (Ving Rhames) non riescono a penetrare nel sistema dell’aereo, Ethan Hunt arriva in soccorso. L’agente salta dunque sull’aereo, afferrando una delle porte laterali proprio mentre decolla. Come ci si aspetterebbe da lui, è stato davvero Tom Cruise ad appendersi all’aereo, senza quasi nessun aiuto da parte della CGI e con misure di sicurezza minime. L’acrobazia è risultata così intensa che è stata inserita in tutti i contenuti promozionali del film, compreso il poster principale.

Tom Cruise in Mission Impossible - Rogue Nation
Tom Cruise in Mission: Impossible – Rogue Nation. Foto di Christian Black – © 2015 – Paramount Pictures

Curiosamente, l’intera sequenza è stata inserita nella sceneggiatura solo dopo che il regista Christopher McQuarrie ha immaginato Cruise che penzolava da un aereo cargo. L’attore, da temerario atletico qual è sempre stato, ha proposto di eseguire l’acrobazia senza schermi verdi o controfigure. Così, lui, il regista e il coordinatore degli stunt Wade Eastwood hanno girato otto diverse riprese, elevando l’aereo a un’altitudine di circa 5.000 piedi e inclinandolo con un’angolazione più pronunciata rispetto a quella che avrebbe normalmente un normale aereo cargo quando decolla. Naturalmente, nessuno è abbastanza forte da aggrapparsi alla porta di un aereo a 260 miglia orarie.

Nonostante si tratti dell’acrobazia più estrema di Tom Cruise in un film di Mission: Impossible, egli era in realtà legato a un’imbracatura integrale che a sua volta era cablata e imbullonata all’interno dell’aereo. Tuttavia, un’acrobazia a una velocità così elevata sarebbe comunque potuta incorrere in molti rischi. È stato necessario fare alcune prove in anticipo senza la star per trovare le condizioni giuste per le riprese. La troupe si è quindi assicurata che l’aereo decollasse con il tempo ideale e con l’ambiente più limpido, in modo che l’attore potesse godere del volo più fluido possibile. Inoltre, ha dovuto indossare speciali lenti a contatto per proteggere gli occhi dal vento e dai detriti.

Dopo che Tom Cruise è atterrato sano e salvo per l’ottava volta, l’unica cosa che è rimasta da fare al regista è stato il montaggio dei cavi e delle telecamere aggiuntive che erano attaccate all’aereo. Mission: Impossible – Rogue Nation ha dunque mantenuto la tradizione del franchise di alzare la posta in gioco fin dall’inizio. Pochissime altre saghe tengono il pubblico sul filo del rasoio con rischi reali di questo genere. Tutto questo grazie a Tom Cruise, che continua a ingannare la morte sullo schermo e fuori dallo schermo con un livello di audacia che nessun altro attore importante ha mai eguagliato.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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