Longlegs: la storia vera che ha ispirato il film e Osgood Perkins

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Osgood Perkins potrebbe essere un nome nuovo per i fan occasionali dell’horror grazie al suo terrificante film del 2024, Longlegs, ma il lavoro di Perkins nel regno dell’horror va ben oltre il trucco terrificante di Nicolas Cage. Dal suo ruolo accattivante ed esilarante in Legally Blonde (sì, interpretava uno dei compagni di legge di Elle), ha regalato al mondo una varietà di film terrificanti, dall’horror psicologico di The Blackcoat’s Daughter alla sua rivisitazione contorta di una fiaba classica con Gretel & Hansel del 2020. L’orrore scorre anche nelle sue vene, essendo figlio di Anthony Perkins, l’attore che ha interpretato uno dei più grandi cattivi del cinema di tutti i tempi, Norman Bates in Psycho di Alfred Hitchcock.

L’ispirazione di Hitchcock per il film derivava dalla fattoria degli orrori di Ed Gein e dalla paralizzante presa psicologica che la madre morta aveva su di lui. È giusto che il pubblico si ponga la domanda: da dove traggono ispirazione gli scrittori di horror? E il più delle volte si ispirano a casi reali? Nel caso di Osgood Perkins, questo è vero. In una recente intervista, Perkins ha raccontato agli spettatori di essersi ispirato, per la stesura del film, al tragico omicidio di JonBenét Ramsey, una bambina di sei anni trovata morta nella sua casa nel 1996. Il caso, sebbene ricco di possibilità, rimane irrisolto, rendendo ancora più inquietante il suo collegamento con uno dei film horror più terrificanti di quest’anno.

In che modo il caso JonBenét Ramsey ha influenzato Longlegs?

Nicolas Cage in Longlegs (2024)
Nicolas Cage in una scena di Longlegs – Credits: NEON

Perkins afferma: “Nel libro si dice che i genitori avevano fatto per lei, per Natale, una bambola a grandezza naturale che era vestita come lei e giaceva in una scatola di cartone in cantina”. Chi ha visto Longlegs sa che gran parte della premessa si basa sulle bambole a grandezza naturale che le vittime ricevono poco prima della loro morte. Questo permette all’assassino (Longlegs) di entrare nella casa delle vittime “senza essere realmente presente”. Longlegs, interpretato da Nicolas Cage, assomiglia a un essere umano afflitto da una macabra chirurgia plastica. I tratti del suo personaggio sono nitidi e inquietanti e lo rendono irriconoscibile per il pubblico. Inoltre, offre una performance ancora più raccapricciante, difficile da guardare ma impossibile da distogliere, come un incidente d’auto in autostrada.

Qual è il significato delle bambole in Longlegs?

LONGLEGS Maika Monroe
Maika Monroe in una scena di Longlegs – Credits: NEON

L’inquietante riferimento del film è più simile al caso Ramsey di quanto si possa pensare, soprattutto perché il corpo di JonBenét è stato trovato nel seminterrato, lo stesso luogo in cui la versione in bambola di se stessa era stata conservata per Natale. Non si può fare a meno di riflettere sulla tragica ironia di questo piccolo ma potente dettaglio del caso. I bambini spesso bramano le loro bambole perché le vedono come un’estensione di loro stessi, ma Longlegs prende letteralmente questa azione innocente e la perverte, come se commentasse l’idea che la vanità di una persona può portare a un’ignoranza così accecante da condurre alla sua morte.

È importante ricordare che Perkins, pur avendo creato un film dell’orrore che lascerà un’eco e un’impronta per le generazioni future, si è ispirato a un caso di cronaca vera che riguarda la morte di un bambino. Sebbene Perkins affermi nell’intervista che il caso Ramsey sia stato risolto e che sia stato un “vagabondo” a uccidere la bambina, il caso è in realtà considerato tuttora irrisolto. L’inquietante presenza delle bambole in tutto il film e il modo in cui si collegano direttamente ai raccapriccianti omicidi delle vittime rendono il collegamento tra Longlegs e l’omicidio di JonBenét Ramsey profondamente inquietante, oltre che immensamente ben realizzato da Perkins.

Quanto c’è di vero in Longlegs?

Naturalmente, dati gli elementi soprannaturali della trama, non sarà una sorpresa che alcuni aspetti del film non siano basati sulla vita reale.

Ma anche nessuno degli aspetti più concreti del film è basato su una storia vera, né lo sceneggiatore/regista Osgood Perkins si è ispirato a serial killer realmente esistiti per creare l’antagonista principale. Infatti, durante una recente apparizione al podcast Inside Total Film, Perkins ha rivelato di avere una certa avversione per i crimini veri.

“Non riesco a guardare le cose reali. Non mi piacciono. Non mi piacciono. Non voglio sapere”, ha spiegato. “Tutte queste cose non potrebbero essere più romanzate e totalmente inventate”. E ha aggiunto: “Questo è parte del divertimento per me. È come se dicessi: ‘Oh, è così che probabilmente parlano le persone dell’FBI. Oh, è così che probabilmente entrerebbero in una stanza. Non so, forse è qualcosa di simile”. Onestamente, è una parte di ciò che lo rende leggero per me. Non mi interessa quello che fanno questi malati. Per me, questo è un tipo diverso di poesia, sai, ed è totalmente una finzione”. Ecco quindi che il film non è nemmeno lontanamente basato su una storia vera. E questa consapevolezza renderà sicuramente più facile andare a dormire dopo aver visto il film…

Redazione
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