Leonardo DiCaprio rivela che Killers of the Flower Moon “…è stato una vera e propria rivelazione”

Leonardo DiCaprio 2023
Leonardo DiCaprio al Festival di Cannes - Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Il capolavoro di Grann del 2017 Killers of the Flower Moon: The Osage Murders and the Birth of the FBI (pubblicato in Italia con il titolo Gli assassini della terra rossa), è una rara gemma letteraria, una storia americana di crimini a sfondo razzista, che esplora il passato e il presente della nazione. Ambientata negli anni Venti, nel crepuscolo del Vecchio West, la storia racconta le razzie perpetrate nella Contea degli Osage e la nascita di una squadra speciale, creata appositamente per indagare in merito.

 

Al centro del libro di Grann c’è la Nazione Osage, la tribù di nativi americani costretta a spostarsi verso ovest dall’Ohio e dalle valli del Mississippi, attraverso il Missouri e il Kansas, per giungere infine, per ordine del governo americano, nel cosiddetto “territorio indiano” dell’Oklahoma, dove rimase fino alla fine del 1800. Proprio queste e altre peculiarità del film hanno attratto l’attore Leonardo DiCaprio, che è stato promotore egli stesso di un adattamento per il cinema.

Questo libro è stato una vera e propria rivelazione”, dichiara l’attore Leonardo DiCaprio, ricordando anche il massacro di Tulsa del 1921 (che apre la serie Watchmen della HBO), un altro orribile episodio di violenza dei bianchi contro una minoranza, avvenuto in un territorio poco distante (purtroppo sono trascorsi cento anni prima che queste ingiustizie fossero rese note). “Mentre il massacro di Tulsa è stato un palese attacco contro un’intera comunità afroamericana, la strage degli Osage è stata più machiavellica e si è protratta per anni; i suoi effetti si ripercuotono anche nel nostro presente”.

Leonardo DiCaprio e Martin Scorsese in Killers of the Flower Moon
Gentile concessione di © 01 Distribution

Dopo aver opzionato i diritti del manoscritto di Grann nel 2016, prima della pubblicazione del libro, la squadra di Leonardo DiCaprio ha presentato il progetto al regista Martin Scorsese per realizzare una potenziale sesta collaborazione con lui, dopo i trionfi di Gangs of New York, The Departed – Il bene e il male e The Wolf of Wall Street. Tuttavia Scorsese in quel momento era molto impegnato sia con il montaggio di un suo progetto di lunga gestazione, il film epico e spirituale Silence, che con l’importante produzione di The Irishman. Quindi ha potuto iniziare a scrivere il copione di Killers of the Flower Moon, insieme a Eric Roth, solo nel gennaio 2017.

Ci è voluto molto tempo per perfezionare la storia”,  ha ammesso Leonardo DiCaprioper riuscire, insieme a Eric e Martin, ad acquisire una prospettiva della vicenda degli Osage per evitare di fare un film esclusivamente sull’indagine svolta dall’FBI. Nel libro la storia funziona benissimo ma abbiamo voluto evitare di raccontare l’ennesima storia di un agente FBI bianco che salva la situazione, perché il rischio di questo cliché era concreto. David Grann è stato sempre molto chiaro: ‘Se dovete fare un film su questo argomento, è importante capire il ruolo degli Osage’”.

Leonardo DiCaprio Ernest Burkhart in Killers of the Flower Moon
Gentile concessione di © 01 Distribution

Il lavoro è durato anni, e nel frattempo i protagonisti si sono destreggiati fra altri impegni di lavoro: DiCaprio ha recitato in C’era una volta… a Hollywood di Quentin Tarantino; Roth si è immerso nella scrittura dell’epico film in due parti Dune, diretto da Denis Villeneuve, mentre Scorsese discuteva la logistica di The Irishman.

Alla fine, però, la soluzione è arrivata direttamente dalle trascrizioni del tribunale e dal racconto in prima persona di Grann del processo per omicidio degli Osage, a cui Roth ha dato la forma drammatica nella sceneggiatura. Alla sbarra c’era Ernest Burkhart, un ambiguo veterano della Prima Guerra Mondiale che aveva trovato lavoro nei giacimenti petroliferi di Fairfax, in Oklahoma. Burkhart ha fornito una testimonianza sulla sua partecipazione a un complotto criminale ideato da suo zio: un complotto che prevedeva il suo matrimonio con una donna di una ricca famiglia Osage e il successivo omicidio dei parenti della moglie, fra cui sorelle, cognato, cugino e persino la madre, il tutto allo scopo di ereditare le concessioni terriere. Mollie, sua moglie, sarebbe stata la sua prossima vittima.

Quello è stato il momento più emozionante”, racconta DiCaprio.“Dare vita a una vicenda così complessa, oscura, con personaggi affascinanti, raccontare il modo in cui queste due persone rimangono insieme, anche dopo il processo, e si separano solo alla fine. Martin è un maestro nel conferire umanità a personaggi pieni di conflitti e tutto sommato incolori. Questo doveva essere il fulcro del film, non l’indagine condotta da un forestiero che cerca di capire chi abbia commesso i crimini”.

Leonardo DiCaprio set Killers of the Flower Moon

Cercare la Mollie giusta per il film Killers of the Flower Moon

Subito dopo aver incontrato Lily Gladstone su Zoom, Martin ha capito di aver trovato “Mollie”, racconta DiCaprio. “Lily non solo possiede una grazia incredibile, ma essendo una nativa americana appartenente ai Blackfeet, ha portato molto della sua cultura nel film. È molto raro che Martin, quando sceglie un attore, lo incontri una sola volta e non faccia neanche un’audizione. Ma negli occhi di Lily, nella sua anima, ha visto subito Mollie, e ovviamente aveva già apprezzato le sue interpretazioni precedenti”.

Leonardo DiCaprio spiega che Lily Gladstone era interessata a esplorare i conflitti interni di Mollie e a sottolineare il senso di auto distruzione nel suo rapporto con Ernest. “Ha dato al personaggio spessore e consapevolezza”, spiega l’attore. “Mollie è scettica nei confronti di Ernest, lo considera un disonesto, un imbroglione. Lo provoca dicendo “Il coyote vuole i soldi!” e frasi del genere. Devo ammettere che Lily è stata una partner professionale aperta e coraggiosa. Anche se non è di discendenza Osage, si è immersa completamente in questa cultura. Per me e Martin è stata un faro nella storia, la nostra musa, in tutta la lavorazione del film”.

Leonardo DiCaprio Robert De Niro Killers of the Flower Moon
Gentile concessione di © 01 Distribution

In questo film Leonardo DiCaprio ritrova poi Robert De Niro trent’anni dopo Voglia di ricominciare. “Il primo film che ho fatto all’inizio della mia carriera, è stato con De Niro. Interpretava il ruolo del mio patrigno, un uomo violento non così diverso da Hale. Ed eccomi di nuovo al fianco di Bob in Killers of the Flower Moon, che sembra quasi un’evoluzione della stessa dinamica. Abbiamo analizzato a fondo il loro rapporto, cercando di comprendere i personaggi e giungere alla loro verità”.

Killers of the Flower Moon arriva al cinema dal 19 ottobre 2023 distribuito da 01 Distribution.

- Pubblicità -