The Breakfast Club: recensione del film con Molly Ringwald #Cult

Teen comedy per la regia di John Hughes, ambientata in un liceo di Chicago. Fu un successo nel 1985.

The Breakfast Club

I film e le serie tv destinati agli adolescenti sono da tempo un settore importante dell’industria cinematografica. Ma è con gli anni Ottanta che questo genere ha acquisito una sua autonomia ed ha trovato numerose fortunate strade, sia sul grande che sul piccolo schermo, lanciando attori e attrici che ancora oggi li popolano. Così hanno iniziato Michael J. Fox, John Cusack, Demi Moore e Leonardo DiCaprio, solo per citarne alcuni.

 

The Breakfast Club e il “brat pack” 

È il caso di The Breakfast Club, un piccolo cult del 1985 diretto da John Hughes, oggi disponibile su Netflix, che portò alla ribalta il cosiddetto “brat pack”, ovvero un manipolo di attori che divennero noti appunto per aver interpretato una serie di pellicole incentrate sugli adolescenti e le loro problematiche. Del gruppo facevano parte tutti i protagonisti del film: Molly RingwaldEmilio Estevez, Anthony Michael Hall, Judd Nelson e Ally Sheedy.

La Trama

Un gruppo di liceali, studenti alla Shermer High School di Chicago, è costretto a passare il sabato nella biblioteca della scuola per punizione. Il preside Richard Vernon, Paul Gleason, li sorveglia, non sempre con scrupolo, e assegna loro un tema dal titolo: chi sono io? Per spingerli a riflettere. Claire, Molly Ringwald, John, Judd Nelson, Andrew, Emilio Estevez, Brian, Anthony Michael Hall, e Allison, Ally Sheedy, sono molto diversi, ma tutti accomunati da un cattivo rapporto coi genitori e da problemi in famiglia, che pian piano li faranno avvicinare uno all’altro, rendendo quest’esperienza di condivisione un’opportunità per crescere, abbandonare i propri pregiudizi e aprirsi agli altri. Non mancheranno poi goliardate, balli e fumo per combattere la noia delle lunghe ore a scuola.

Un film senza sorprese, che però si riscatta nel finale

Dopo Sixteen candles – Un compleanno da ricordare, che nel 1984 aveva fatto conoscere al pubblico la giovane Molly Ringwald e portato sullo schermo un altrettanto giovane John Cusack in una delle sue prime apparizioni, Hughes ci riprovò l’anno successivo con questo The Breakfast Club, costruendo attorno ai giovani attori del brat pack un film per teenagers corale e senza grosse sorprese.

La prima parte del film è piuttosto scontata e poco coinvolgente, a tratti perfino fastidiosa, in particolare il personaggio di John, interpretato da Judd Nelson, è davvero sgradevole. L’attore interpreta anche bene il classico giovanotto spavaldo e strafottente, dai modi bruschi e aggressivi, ma senza neppure quella vena di ironia o simpatia che lo possa rendere in qualche modo accattivante. Le dinamiche fra i vari personaggi sono fin troppo prevedibili e rendono il film piatto. Ognuno è intrappolato in uno stereotipo: c’è Claire la snob, Brian il secchione, Andrew lo sportivo, Allison la pazza e appunto John, lo spaccone aggressivo.  Ciascuno guarda gli altri dall’alto in basso, sentendosi migliore. Nulla di nuovo o di particolarmente esaltante.

Nella seconda parte e verso il finale il film si riscatta, acquista un po’ di spessore e riesce a catturare l’attenzione perché Hughes, anche sceneggiatore e produttore, scompagina le carte e toglie le certezze, rimescolando tutto. Soprattutto, scopre il vero animo dei protagonisti e le loro fragilità. Qui entra finalmente in gioco un po’ di empatia che coinvolge lo spettatore. Cadono così i pregiudizi e nessuno si sente più diverso o meglio dei compagni.

Nell’interminabile giornata a scuola, poi, non mancano momenti goliardici, balletti in stile Footloose o Saranno Famosi, inevitabili figli dell’epoca. Nella colonna sonora, da segnalare Don’t you (forget about me), scritta appositamente per il film da Keith Forsey e Steve Schiff che accompagna i titoli di testa e quelli di coda ed è diventata uno dei maggiori successi dei Simple Minds.

The Breakfast Club Molly RingwaldMolly Ringwald e compagni oggi

Che fine hanno fatto oggi Molly Ringwald e compagni? La bella Claire è apparsa di recente in due prodotti di successo come la serie tv Riverdale, dove ha interpretato la madre di Archie – KJ Apa – Mary Andrews, e nel film Netflix The Kissing Booth (2018) che, seppur non apprezzato dalla critica, ha raccolto un buon successo di pubblico sulla piattaforma.

Emilio Estevez, figlio d’arte, non sembra aver avuto la stessa fortuna professionale del padre Martin Sheen. Oltre a quella di attore ha intrapreso la carriera di regista, ma il suo nome resta legato ai lavori degli anni Ottanta. Tra gli altri, fu nel cast de I ragazzi della 56a strada di Francis Ford Coppola già nel 1983, poi in Young guns – Giovani pistole di Christopher Cain (1988). Più recentemente è stato regista di un film su Bob Kennedy, Bobby (2006) e ha diretto sé stesso e il padre ne Il cammino per Santiago (2010).

Per quel che riguarda  Judd Nelson, si ricorda la sua partecipazione in Fandango accanto a Kevin Costner (1985). Prosegue poi la sua carriera di attore, che lo ha visto recentemente prendere parte al film di James Cox Billionaire Boys Club con Emma Roberts, Kevin Spacey e Ansel Elgort.

Anthony Michael Hall ha partecipato a film come Edward mani di forbice di Tim Burton (1990) ed è apparso come guest star in diverse serie tv. Recentemente è entrato nel cast di Foxcatcher – Una storia americana di Bennett Miller ed ha partecipato ad un episodio della serie Riverdale.

Infine, il nome di Ally Sheedy è rimasto principalmente legato alle pellicole anni Ottanta. Oltre a The Breakfast Club, vi sono St. Elmo’s Fire di Joel Shumacher e Wargames – Giochi di guerra di John Batham.

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