Manca molto all’arrivo
di New Girl 4, quarto ciclo di
episodi della serie di successo targata targata FOX. Ebbene oggi
arriva la notizia che un nome molto importante sarà fra le guest
star dei prossimo episodi. Si tratta di Jessica
Biel interpreterà il personaggio
di Kat, una scienziata particolarmente sexy
che finirà per competere con Jess, la
protagonista dello show interpretata da Zooey
Deschanel.
Inoltre, pare che il
gruppo di Jess si sfiderà per scoprire
che riuscirà ad avere fortuna con gli incontri all’ultimo
matrimonio della stagione e la situazione diventerà complicata
quando Kat e Jess mettono
gli occhi sullo stesso ragazzo, facendo di tutto per avere un
appuntamento con lui.
New
Girl è una serie
televisiva statunitense prodotta dal 2011.
Ambientata a Los Angeles, vede protagonista Zooey
Deschanel nel ruolo di Jess, una ragazza che, dopo essere
andata a vivere assieme a tre ragazzi, fnisce per sconvolgerne le
vite coi suoi bizzarri modi di fare.
È trasmessa
in prima visione assoluta negli Stati Uniti
da Fox a partire dal 20 settembre
2011. In Italia la serie è in onda in prima visione
sul canale satellitare Fox dal 25
gennaio 2012, mentre in chiaro ha debuttato
su MTV il 25 dicembre 2012.
Nessuna della due attrici è stata
ancora scritturata ufficialmente, ma la fonte è attendibile.
Deadline annuncia che Maggie Grace
(Io vi troverò, Lost) interpreterà la vampira Irina del clan Denali
in The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte II; invece il ruolo
della piccola Renesmee ci sarà Mackenzie Foy: la giovanissima
attrice ha 9 anni ed è stata protagonista di molti spot tv
americani e di alcune puntate di serie tv. Senza rivelare nulla
della trama possiamo anticipare che la ragazzina avrà un ruolo
cruciale nel prossimo film. Forse le sarà affiancata un’altra
attrice più piccola, per motivi legati alla sceneggiatura.Ecco le
nostre due nuove protagoniste:
The Twilight Saga: Breaking Dawn –
Parte I e Parte II sono attualmente in fase di preproduzione,
e saranno girati a partire da novembre, tra Baton Rouge (Louisiana)
e Vancouver; rimane in forse la possibilità di girare alcune scene
in Brasile.
Il cast de Lo Hobbit
non è ancora completo, o meglio non ERA ancora completo poichè
mancava all’appello l’attore che avrebbe dato corpo a Dain
Piediferro, ovvero il Re sotto la Montagna, nobile tra i Nani.
Un’altra novità nel cast di
Pirates of the Caribbean: On Stranger Tides, il
quarto episodio della serie fantasy che con questo aggiornamento si
conferma formato principalmente sulla trama di Mari Stregati di Tim
Powers.
Ian McShane (Deadwood) è infatti in
trattative avanzate per interpretare il leggendario pirata
Barbanera. Vero nome Edward Teach, Barbanera era un pirata inglese
che terrorizzò i mari delle indie occidentali e le coste delle
colonie americane nei primi anni del settecento.
Se i rumors saranno confermati,
dopo Penelope Cruz ad affiancare Jack Sparrow ci sarà anche
MaShane. Possiamo immaginare che Jack Sparrow non sarà l’unico vero
protagonista del film come invece si supponeva. Lo ha rivelato lo
stesso Depp a Cinematical:
Non ci saranno Keira Knightley o
Orlando Bloom nel film, ma non so… Non penso che ci sarà tantissimo
Jack Sparrow. In realtà ci sarà un po’… di tutti.
Paramount+ ha pubblicato il video
musicale ufficiale del singolo “New Cool” tratto dalla nuova serie
originale di prossima uscita Grease: L’ascesa delle Pink
Ladies. Dopo la première negli Stati Uniti e in
Canada, la serie sarà presentata in anteprima con due episodi il 7
aprile in Italia, oltre che nel Regno Unito, in Australia, America
Latina, Germania, Svizzera, Austria e Francia, e successivamente in
Corea del Sud. Dopo la prima, i nuovi episodi della stagione
saranno disponibili per lo streaming ogni venerdì.
“New Cool”, che presenta il
personaggio di Cynthia, interpretato da Ari Notartomaso e i
T-Birds, è la prima canzone originale della serie ad essere
pubblicata e sarà presente nel primo episodio del 7 aprile. “New
cool” è una delle 30 canzoni originali presenti nella prima
stagione di GREASE: RISE OF THE PINK LADIES, con il produttore
musicale esecutivo e cantautore nominato ai GRAMMY Award Justin
Tranter al timone. Come visto nel video musicale “New Cool”, ogni
canzone della serie sarà accompagnata da un numero di ballo
coreografato, guidato dal coreografo Jamal Sims.
I dettagli sull’uscita della
colonna sonora completa di GREASE: RISE OF THE PINK LADIES della
Capitol Records saranno annunciati in un secondo momento.
Grease: Rise of the Pink
Ladies vede protagonisti Marisa Davila nei panni di Jane,
Cheyenne Isabel Wells nei panni di Olivia, Ari Notartomaso nei
panni di Cynthia, Tricia Fukuhara nei panni di Nancy, Shanel Bailey
nei panni di Hazel, Madison Thompson nei panni di Susan, Johnathan
Nieves nei panni di Richie, Jason Schmidt nei panni di Buddy,
Maxwell Whittington-Cooper nei panni di Wally e Jackie Hoffman nei
panni dell’Ass. Preside McGee. La serie musicale si svolge quattro
anni prima dell’originale “Grease”.
Da Paramount Television Studios,
Grease: Rise of the Pink Ladies è scritto da
Annabel Oakes (“Agraphical”, “Minx”), che è anche produttrice
esecutiva, showrunner e ha diretto uno degli episodi sucessivi al
pilot. Alethea Jones (“Made for Love”, “Dollface”, “Evil”) ha
diretto il pilot e altri due episodi e ne è la produttrice
esecutiva. Marty Bowen e Wyck Godfrey sono i produttori esecutivi
di Temple Hill. Tra i produttori esecutivi anche Adam
Fishbach oltre a Erik Feig e Samie Kim Falvey, tramite
PICTURESTART. La serie è prodotta inoltre da Grace Gilroy. La
coreografia è di Jamal Sims, mentre la musica è del candidato ai
GRAMMY Awards e produttore musicale esecutivo Justin Tranter.
Sarà Patrick Tatopoulos a dirigere
il progetto fantasy originale New Babylon. A
confermarlo è stato il sito Deadline che aggiunge
che Patrick Tatopoulos, per molti anni
scenografo prima di debuttare alla regia nel 2009
con Underworld: Rise of the Lycans,
dirigerà la pellicola su uno script scritto
da David LoPresti e basato su un
soggetto originale di Joshua
Wassung.
New Babylon, racconta di un
futuristico Medio Oriente, dove la guerra tra angeli e demoni è
culminata nella costruzione di una nuova Torre di Babele.
Un altro
scenografo Robert Stromberg, che farà il suo
debutto alla regia con l’atteso
Maleficient, sarà il produttore esecutivo
del film al fianco di Chris Edwards, che
produrrà con la sua Hydra. Tra i produttori
anche Nathan Santell e Joel
Newton.
Gli spettatori non hanno certo
l’imbarazzo della scelta quando si tratta di serie televisive
ambientate in ospedale, ma New Amsterdam è ormai
da tempo una delle preferite dai fan. La serie segue le vicende del
dottor Max Goodwin (Ryan
Eggold), direttore sanitario di uno degli ospedali più antichi
del Paese, e le innumerevoli vicissitudini professionali e
personali che accompagnano il suo lavoro. Nota per le sue relazioni
romantiche e il suo cuore familiare, la cancellazione dello show è
stata una sorpresa non solo per i fan, ma anche per i creatori. Con
una reputazione così forte tra i fan, la quinta stagione è
l’occasione per i personaggi di ottenere il finale che
meritano.
Le trame della quinta stagione di
New Amsterdam hanno già entusiasmato i fan e, per la maggior parte,
il piano di puntare in grande o rinunciare sta producendo risultati
soddisfacenti. Con il finale di stagione che offre ai fan molte
risposte su cosa succederà a Max, Luna e al resto dello staff di
New Amsterdam, c’è ancora molto spazio per interpretare dove
potrebbe portarli il futuro. Anche se la serie giunge al termine,
almeno per ora, non c’è motivo di pensare che non rivedremo mai più
i nostri personaggi preferiti. Ecco cosa c’è da sapere sul finale
della quinta stagione di “New Amsterdam”. Attenzione: spoiler in
arrivo.
Il finale è vago per un
motivo
Sebbene i fan abbiano iniziato la
quinta stagione sapendo che “New Amsterdam” sarebbe terminato
presto, la storia è rimasta aperta. Sebbene il percorso di ciascuno
dei nostri personaggi principali sia stato concluso in modo
ordinato con risposte definitive, c’è abbastanza margine di manovra
per interpretare ciò che potrebbe accadere in futuro. L’esempio più
chiaro è Max, che sta per intraprendere una nuova avventura dopo
aver ricevuto una nuova offerta di lavoro. Il produttore esecutivo
David Schulner e il regista Peter Horton affermano che la vaghezza
è fondamentale per ciò che volevano dire sulle relazioni di Max con
sua figlia ed Elizabeth.
Parlando con TV Line, Horton ha
spiegato: “Amiamo molto l’ambiguità e volevamo lasciare un po’ in
sospeso la questione del suo rapporto con [Elizabeth] Wilder. Con
[Max] che le dà le chiavi del New Amsterdam, è chiaro che in questo
momento non stanno insieme. Lui sta partendo per Ginevra con sua
figlia. Sono ancora innamorati, ma il futuro è ambiguo e volevamo
lasciare questo tono”. Questa decisione non solo dà ai fan molti
spunti di speculazione, ma non fornendo una risposta chiara apre la
serie a potenziali reboot e spin-off.
Max ha gatti più grossi da
pelare
Essendo il personaggio più centrale
del finale della quinta stagione, l’azione di “New Amsterdam” ruota
attorno alle decisioni personali di Max. Non solo Max lascia
l’ospedale per lavorare per l’Organizzazione Mondiale della Sanità,
ma l’episodio finale riguarda il suo futuro romantico con Elizabeth
Wilder. Con l’episodio strutturato in modo da seguire il suo ultimo
giorno in ospedale, non è un segreto che i fan si stiano preparando
all’addio sin dall’inizio della stagione. Dopo il dramma della
quarta stagione con la dottoressa Helen Sharpe, il fatto che la
quinta stagione di Max lo prepari a cambiare completamente vita ha
perfettamente senso. La sorpresa più grande sarà probabilmente
vedere Max giocare con due donne diverse in un modo nuovo: questa
volta, la sua fiamma della quinta stagione contro sua figlia.
Come vediamo nel corso
dell’episodio, alla fine è sua figlia Luna ad avere la meglio. È un
punto di svolta per l’evoluzione del personaggio di Max, che
riconosce che costruire una buona relazione a lungo termine con
Luna deve venire prima di qualsiasi altra cosa. Anche se alcuni fan
hanno definito il suo comportamento passato fastidioso e
irrealistico, questo nuovo senso di stabilità è forse la direzione
migliore per mandare Max per la sua strada. Allo stesso tempo, il
finale incompiuto tra lui ed Elizabeth lascia spazio a un
potenziale ritorno, anche se la fine della loro relazione mostra un
senso di crescita e maturità.
Il futuro di Luna viene
rivelato
Mentre la maggior parte delle
stagioni di “New Amsterdam” seguono una linea temporale lineare nel
presente, il finale della quinta stagione decide di fare le cose in
modo diverso. Alternando il presente e un futuro non troppo
lontano, l’episodio offre agli spettatori alcuni scorci di una
donna sconosciuta, anche se il suo nome non viene mai menzionato
nella conversazione. Alla fine dell’episodio, viene rivelato il suo
legame con il resto della trama: la donna è Luna nel futuro,
tornata in ospedale per prendere il posto di suo padre. È un finale
che alcuni fan non si aspettavano, che amplia l’universo di “New
Amsterdam” in un modo che potrebbe portare a infinite possibilità.
Nello spirito dei nuovi inizi, non è troppo azzardato pensare che
questa trama potrebbe avere lo stesso impatto che “Private
Practice” ha avuto su “Grey’s
Anatomy”, portando un personaggio particolare in una direzione
completamente nuova.
Il finale della quinta stagione è
incentrato sul ritorno alle origini. Il discorso commovente di Luna
nell’auditorium su Max ricorda quello della prima stagione, in cui
lui citava la famiglia e la sorella come motivi per cui voleva
diventare direttore medico. Anche se il rapporto di Luna con il
padre è stato analizzato e criticato, il finale dell’episodio è un
modo bellissimo per sottolineare che, nonostante i drammi, la
famiglia viene sempre al primo posto.
C’è speranza per Sharpwin?
Mentre Max rafforza il suo rapporto
con Luna, molto resta in sospeso per la vita sentimentale di Max.
Sebbene Elizabeth sia stata la pupilla di Max per gran parte della
quinta stagione, il finale di “New Amsterdam” porta la loro
relazione appena sbocciata a una fine improvvisa. Max ammette il
suo amore per Elizabeth, ma tecnicamente lascia la serie da single.
Tenendo questo a mente, è possibile che la sua ex fiamma, la
dottoressa Helen Sharpe, possa tornare in qualche modo. Infatti, fa
un cameo nell’ultima stagione, apparendo su uno schermo televisivo
in sottofondo per rappresentare la lotta del servizio sanitario
nazionale contro il cancro.
Dato che i fan hanno tifato per
“Sharpwin” per gran parte della serie, avrebbe senso che la coppia
tornasse se “New Amsterdam” dovesse mai tornare sui nostri schermi.
Mentre alcuni hanno considerato l’uscita di Helen dalla serie come
una cosa positiva, altri si aggrappano a ciò che la relazione
potrebbe significare e a come si è evoluta nel tempo. Se
consideriamo come si conclude “New Amsterdam”, non c’è motivo di
pensare che la relazione tra Sharpwin non possa essere ricucita.
Chi può dire che il nuovo lavoro di Max non lo riporterà
direttamente da Helen?
Elizabeth è lasciata in balia di
se stessa
Sebbene il futuro sembri essere già
deciso per Max, lo stesso non si può dire per Elizabeth. Ora che ha
rifiutato l’opportunità di dirigere un ospedale gestito da medici
non udenti, tutto ciò che resta da fare a Elizabeth è essere
respinta dall’uomo per cui prova dei sentimenti. A parte rivelare
una determinazione professionale alimentata dall’esperienza
infantile di essersi sentita dire che non avrebbe potuto realizzare
ciò che desiderava, non succede molto altro per Elizabeth.
Alcuni fan pensano che il finale di
stagione sia stato affrettato e che ci sarebbe stato sicuramente
più spazio per sviluppare il percorso di Elizabeth.
Essendo una donna di successo, è un
peccato che sia considerata degna di apparire sullo schermo solo
quando è coinvolta con Max. Anche se il suo futuro da sola non
viene particolarmente esplorato, il finale di stagione fa luce sul
suo potenziale ruolo nella vita di Max. Le teorie dei fan includono
l’idea che Max non potrà mai stare lontano dall’ospedale, il che
significa che il suo percorso è destinato a incrociare nuovamente
quello di Elizabeth, indipendentemente dal fatto che tornino
insieme o meno. Altri spettatori credono che Elizabeth sia la
matrigna non ufficiale di Luna, il che significa che i legami
familiari potrebbero essere più forti di quanto pensiamo.
Il romanticismo è nel futuro di
Floyd
Mentre Max è decisamente sfortunato
in amore, il finale della quinta stagione di “New Amsterdam”
dimostra che Floyd è tutto il contrario. È un momento di
consapevolezza per lui, sia nella vita personale che in quella
professionale. Nel lavoro, Floyd capisce finalmente che la sua
ispirazione per fare ciò che fa deriva dal bisogno di unire le
persone. Questo si riflette nella sua vita sentimentale: professa
il suo amore per la fidanzata Gabrielle nel tentativo di
convincerla a rimanere a New York. Per coronare il tutto, Floyd
riesce a salvare un ultimo paziente prima dei titoli di coda,
confermando forse di essere il medico migliore per restare in
ospedale.
Se alcuni fan erano preoccupati che
Floyd fosse noioso nelle stagioni precedenti, non si può dire lo
stesso del suo finale. Dopo aver dovuto affrontare la malattia di
sua madre e una rottura sentimentale nella terza stagione, sembra
giusto che il viaggio di Floyd in “New Amsterdam” si concluda con
l’amore, la speranza e la felicità che merita. È anche destinato a
diventare il medico capo indiscusso dell’ospedale, dopo aver messo
in discussione l’integrità di Max in numerose occasioni.
Iggy e Martin mantengono il
riserbo
Molte relazioni sono nate e finite
nel corso di “New Amsterdam”, ma forse nessuna è stata più dolorosa
di quella tra Iggy e Martin. Sebbene molti fan adorino la coppia,
le tendenze narcisistiche e il comportamento predatorio di Iggy
hanno spesso causato controversie. Per quanto riguarda Martin,
alcuni spettatori ritengono che potrebbe trovare di meglio, ma il
finale della quinta stagione mostra la coppia impegnata a
ricostruire il proprio amore. Dopo essersi concessi un appuntamento
per ritrovarsi, i due finalmente si risposano in una chiesa
tranquilla e senza pretese.
Sebbene alcuni spettatori più
attenti abbiano notato alcune piccole discrepanze, la scena
contribuisce in qualche modo a proiettare il futuro di Iggy e
Martin. Il tempo è completamente flessibile durante l’episodio, il
che indica che il loro matrimonio deve aver avuto luogo qualche
tempo dopo, piuttosto che immediatamente dopo, il loro
appuntamento. La decisione di ricongiungere i due alimenta anche il
pensiero positivo di David Schulner e Peter Horton. “La speranza è
di per sé un potere, e quel testimone continuerà a essere passato e
la speranza continuerà”, ha detto Horton a TV Line.
Vanessa e Lauren si ritrovano
Sebbene Lauren abbia avuto un ruolo
importante nel viaggio di “New Amsterdam”, nel finale della quinta
stagione passa in secondo piano. Con la trama dell’aborto
affrontata in precedenza nella serie, si potrebbe dire che i
momenti finali non rendono giustizia al percorso personale di
Lauren, né al suo rapporto con Max.
Almeno i fan possono vederla
riunirsi con sua sorella Vanessa mentre vende il suo appartamento.
Con l’intenzione di ristrutturare la sua casa, il finale potrebbe
essere interpretato come una rottura netta di Lauren con il passato
di droga da cui ha cercato con tutte le sue forze di uscire.
Con il personaggio di Vanessa che
appare solo nella quinta stagione, il rapporto tra le due donne è
indicativo di quanto Lauren sia cresciuta. L’episodio finale serve
a fornire le storie delle origini di tutti i personaggi attivi in
“New Amsterdam”, quindi l’idea che Lauren possa avere un rapporto
sano con un membro della sua famiglia compensa il trauma infantile
che Iggy ha vissuto nella prima stagione. Dopo aver sofferto la
riabilitazione e un brutto incidente in ambulanza, una fine lenta e
sottile del viaggio di Lauren potrebbe essere esattamente la pace
mentale che il suo personaggio merita.
I figli del creatore sono stati
coinvolti
Sebbene la famiglia sia al centro
del finale della quinta stagione di “New Amsterdam”, è dietro le
quinte che questo modo di pensare ha il maggiore impatto. La
rivelazione che Luna è la misteriosa adulta che è stata inserita
nella trama è un colpo di scena che gli spettatori non si
aspettavano. In un certo senso, nemmeno i creatori se lo
aspettavano. Dato che i legami tra padre e figlia sono così forti
in questo episodio, è soddisfacente e appropriato sapere che i
momenti finali sono nati da una conversazione fugace al tavolo
della colazione.
Parlando con NBC Insider, David
Schulner spiega che sua figlia di 11 anni è stata l’ispirazione
dietro al cambiamento. “Ho detto: ‘Ok, figlia di 11 anni. Lascia
scrivere a me“, scherza. ”Mangia i tuoi cereali”. E io l’ho
completamente ignorata. Poi, una settimana dopo, Laura Valdivia,
una delle nostre sceneggiatrici, mi ha proposto lo stesso finale. E
allora ho detto: ‘Oh, ok, ti ascolterò perché ti pago per trovare
idee’. E poi, una settimana dopo, [la sceneggiatrice] Erika Green
ed io eravamo sedute sul set e lei mi ha detto: ‘Dammi pure della
pazza, ma che ne diresti se Luna tornasse come direttore medico nel
finale?’. Quindi, in poco più di tre settimane, c’era qualcosa
nell’aria che puntava proprio in quella direzione”.
Tutti hanno il loro momento di
chiusura
Quando si tratta del finale di una
serie TV, di solito ci sono molti nodi da sciogliere.
Fortunatamente per i fan di “New Amsterdam”, i creatori hanno
lavorato duramente per realizzare un finale soddisfacente sotto
tutti i punti di vista. Max ha davanti a sé sua figlia e il suo
futuro professionale, Floyd sta vivendo l’amore, Iggy e Martin sono
tornati in carreggiata e Luna è destinata a seguire le orme di suo
padre. Tutti questi personaggi chiave ottengono finalmente ciò di
cui non sapevano di aver bisogno nella prima stagione, rendendo
molto più facile da digerire un addio definitivo.
Allo stesso tempo, ci sono
abbastanza casi di curioso dubbio da mantenere vive le speranze dei
fan. Parlando con EW, Peter Horton ha detto che lasciare qualche
elemento di mistero serve alla curiosità dello spettatore. “Una
volta uno sceneggiatore mi ha spiegato che c’è una differenza tra
confusione e ambiguità”, ha ricordato. “Nella narrazione non si
vuole creare confusione, ma ambiguità. Volevamo lasciare il
pubblico con un interrogativo, in modo che potesse partecipare. Se
diciamo loro cosa succede, non possono immaginarlo e prendere la
direzione che vogliono. Volevamo dare loro questa libertà”.
L’intervento finale rivela un volto familiare
I fan di lunga data di “New
Amsterdam” avranno notato che la dottoressa Helen Sharpe non è
stata l’unica faccia familiare ad apparire nel finale della quinta
stagione. Anche se era stato silenziosamente eliminato dopo la sua
rottura con Helen nella terza stagione, il dottor Cassian Shin ha
riservato un’ultima piacevole sorpresa, riapparendo per l’ultimo
intervento in “New Amsterdam”.
Nello spirito di creare un finale
soddisfacente, non sorprende che i creatori abbiano scelto di
affrontare una questione che gli spettatori si sono chiesti, in
particolare, dove fossero finiti Cassian e il suo interprete, il
volto noto della televisione Daniel Dae Kim. Tuttavia, parlando con
TV Line, David Schulner ha rivelato che le domande scottanti dei
fan non avevano nulla a che fare con il ritorno di Kim. “Uno dei
motivi per cui abbiamo deciso di dedicare il finale a questa storia
medica è stato perché ci ha dato l’opportunità di riportare tutti i
personaggi che abbiamo amato in questi cinque anni. Quindi, se
avete operato al New Amsterdam, abbiamo fatto del nostro meglio per
farvi partecipare al finale, all’ultima operazione”.
Potrebbe esserci una futura
stagione di New Amsterdam o uno spin-off?
Dopo la pausa di metà stagione
durante la quarta stagione e l’annuncio ufficiale della
cancellazione nel marzo 2022, al momento non ci sono piani per
riportare in vita “New Amsterdam”. Tuttavia, con il finale della
quinta stagione lasciato così com’è, non si può escludere la
possibilità di un reboot o di uno spin-off.
Non sorprende che ci siano molti
fan che sarebbero interessati a uno spin-off di “New Amsterdam”, ma
alcuni preferirebbero un rilancio incentrato su determinati
personaggi. Con il finale della quinta stagione che vede una Luna
ormai adulta pronta a prendere il centro della scena, forse
scoprire come sarà l’ospedale sotto la sua guida è il modo più
probabile per far continuare il programma.
Allo stesso tempo, anche la storia
di Max potrebbe essere approfondita. Sebbene il suo lavoro con
l’Organizzazione Mondiale della Sanità rimanga piuttosto vago, il
suo nuovo ruolo potrebbe dare spazio a molti drammi medici. Allo
stesso modo, il nuovo inizio di Lauren potrebbe essere collegato a
questo, insieme alla carriera di Elizabeth e alla nuova vita di
Iggy e Martin. Anche Helen potrebbe avere un suo ramo separato
dell’universo di “New Amsterdam”, approfondendo il suo lavoro con
il Servizio Sanitario Nazionale.
Tutti i veri fan di Harry Potter
sanno che, nonostante si sia un po’ allontanato dal grande schermo,
Matthew Lewis, l’imbranato e cicciottello Neville
Paciock, è uno dei componenti del cast della saga che è “cresciuto
meglio”, insieme a Emma Watson, s’intende.
Il giovane attore ha posato in
biancheria intima per Attitude e ovviamente le fan hanno scatenato
i loro ormoni, ma qualcuno non l’ha presa troppo bene! Zia Rowling,
l’autrice dei libri di Harry Potter e per estensione anche un po’
zia dei giovani attori che hanno portato sullo schermo i suoi
personaggi, ha commentato su Twitter le foto della rivista:
Non così brutto come vedere Dan in Equus, ma quasi. Avvertimi la
prossima volta, per amore del cielo.
Immediata la risposta, con la replica della Rowling a seguito,
da parte di Matthew Lewis:
-Che situazione strana, Scusa Jo… -Ti supporterò sempre, qualunque
cosa tu decida di fare, Matthew. Ora vai a metterti qualcosa
addosso.
Ma quali sono le immagini incriminate? Eccole di seguito!
Dopo essere stato malamente
investito da un carroattrezzi, un uomo si rianima sfidando ogni
logica e, ai limiti dell’inverosimile, si trascina sull’asfalto per
cercare di recuperare il bignè che è volato a poca distanza da lui
dopo l’incidente. È questa una delle tante, bizzarre,
immagini che restano impresse dopo la visione del film Nevermind,
diretto da Eros Puglielli e presentato alla
scorsa edizione di Alice nella Città, durante la
Festa del Cinema
di Roma. In sala dal 1 agosto, la pellicola è composta
da cinque episodi in cui persone comuni sono costrette a subire
situazioni ed eventi estremamente singolari e paradossali. Tra i
protagonisti dell’opera si ritrovano Andrea Sartoretti, Paolo Sassanelli,
Giulia Michelini e Massimo
Poggio.
Nevermind
segue così la vita di cinque differenti protagonisti, ognuno
coinvolto in situazioni paradossali eppure non implausibili. Da un
avvocato con un’abitudine molto particolare ad una babysitter alle
prese con un nuovo inquietante lavoro; da un vecchio amico
d’infanzia dal torbido presente ad un cuoco con un’ossessione che
non gli dà tregua, fino ad uno psicologo perseguitato da un
carroattrezzi. Situazioni folli e ai confini della realtà,
collegate tra loro attraverso personaggi in comune.
Dopo un breve preludio, che sembra
dettare già il tono dell’opera, il film si apre con un episodio
decisamente grottesco, dove il regista calca la mano su una serie
di sottolineature che hanno come fine non solo quello di presentare
i personaggi protagonisti, ma anche di provocare una reazione di
fastidio nello spettatore, che si ritrova così a vivere un
malessere dato da una vicenda tanto scomoda perché particolarmente
plausibile. Ed è su questa idea che si costruiscono anche i
successivi episodi, sull’idea che per quanto assurdo ciò che
vediamo potrebbe trovare un corrispettivo nella realtà che viviamo.
Eccezion fatta, forse, per l’episodio che conclude il film.
Con Andrea Sartoretti
nel ruolo di un cuoco alle prese con un problema apparentemente
insormontabile, l’episodio conclusivo è, probabilmente, anche il
più affascinante del gruppo. Dai toni grotteschi, sino a questo
momento vigenti sull’intero film, si arriva ad una narrazione che
sfiora il fantasy, con un climax che porta a compimento l’intero
scopo del film: affrontare in chiave umoristica e cinica i desideri
oscuri, scomodi e inconfessabili che si annidano in ognuno di noi e
nel nostro quotidiano.
Nonostante i bizzarri eventi dei
vari episodi, i quali riescono a proporre alcune idee affascinanti,
ciò che penalizza Nevermind è la mancanza
di un più approfondito studio della messa in scena. Puglielli
sembra voler giocare con il genere senza però realmente entrarvi
dentro, non dotando il film di alcune scelte stilistiche, dalla
fotografia alla scenografia, che avrebbero invece potuto
caratterizzare ulteriormente gli episodi e le loro storie. A dar
vita al grottesco è dunque quasi unicamente la sceneggiatura,
scritta insieme a Giulia Gianni, Antonio Muoio e Francesca
Sambataro, e alcune precise inquadrature. Inquadrature che però,
come si diceva, accennano al genere senza realmente
abbracciarlo.
Si resta dunque storditi da alcune
immagini, e altre ancora potranno rimanere impresse nella mente, ma
si avverte anche la sensazione di alcune mancanze che, qualora
fossero state colmate, avrebbero potuto rendere
Nevermind il piccolo cult che vorrebbe
essere. Per quanto si rida o si provi un ricercato fastidio, il
film non riesce così a compiere uno scarto decisivo, affermandosi
come poco più di un buon prodotto di cinico intrattenimento.
Dopo essere stato presentato nella
sezione Alice nella città della Festa del
Cinema di Roma, si appresta a fare il suo debutto in sala
dal 1 agosto il nuovo film di Eros Puglielli, dal
titolo Nevermind (strano, ma vero). Il film segue
le vite di cinque persone stravolte da situazioni sconvolgenti e
paradossali. Un film ad episodi, collegati tra loro attraverso la
presenza di personaggi in comune, dove i personaggi si trovano ad
affrontare eventi difficili da decodificare, in cui lo spettatore
potrà ritrovare i lati oscuri, scomodi e inconfessabili che si
annidano nel quotidiano.
Alla conferenza stampa di
presentazione erano presenti il regista con tre dei protagonisti,
Andrea
Sartoretti, Gualtiero Burzi e
Paolo Sassanelli. Alberto Crespi,
moderatore della conferenza, rivolge la prima domanda a Puglielli,
chiedendogli di illustrare la genesi dell’opera.
“Fare un film ad episodi è
complicato. – esclama Puglielli – il luogo comune è che al
cinema non vadano bene, mentre spesso questa credenza viene poi
smentita. Ciò che scoraggia nella realizzazione è sicuramente il
trovare la quadratura di una storia corale a livello drammaturgico.
È fondamentale dare armonia ai vari segmenti. Ho deciso di non
farmi scoraggiare e di non rinunciare a questa possibilità,
guardando anche ad un modello come Luis
Buñuelche nei suoi
film corali era solito ancorarsi ad uno dei personaggi secondari,
rendendolo poi protagonista dell’episodio successivo.”
“Una volta scritta la storia
avevamo bisogno di un titolo. – continua Puglielli –
Quello originale era “può succedere”, ma proprio in quei mesi
una serie di film o serie hanno sfoggiato titoli simili, e così
abbiamo deciso di cambiarlo. Nevermind è ancora
più azzeccato, sembra la risposta al quesito del film. È un po’ una
chiave di lettura, un suggerimento o un approccio da adottare nei
confronti di episodi come quelli nel film, che possono riproporsi
anche nella vita. E questo titolo ci sta portando anche molta
fortuna, è diventato un po’ come un passe-partout che ci ha
permesso di portare con successo il film anche in numerosi festival
esteri.”
Chiamato a parlare della sua
esperienza sul set, Sartoretti ricorda che
“quando Eros mi parlò del mio episodio fu molto tecnico. Non mi
diede indicazioni riguardo le emozioni o il mood, ma parlò davvero
per immagini, di come aveva pensato le varie inquadrature, degli
obiettivi che avrebbe usato. Capii ben presto che dovevo ricercare
l’emotività del personaggio e dell’episodio in quelle indicazioni
tecniche. Era attraverso la messa in scena che lui puntava a farle
trasparire.”
“A me ha permesso di fare cose
mai fatte prima. – afferma invece Burzi –
ho avuto una libertà creativa incredibile. Potevo sperimentare,
giocare, azzardare. E per il mio personaggio Eros ha sempre
dimostrato non solo una visione tecnica, ma anche molta
empatia.”
Gli effetti speciali sono un
elemento fondamentale del film, a cui il regista si è dedicato
molto per ottenere il risultato sperato. “E’ stato complicato,
ma siamo riusciti ad utilizzarli in vari modi, – spiega
Puglielli – Li abbiamo usati per adattare lo location o ancora
per intervenire nella narrazione. L’uomo invisibile presente
nell’episodio con Sartoretti, ad esempio, è stato realizzato grazie
ad una tuta verde indossata dall’attore. In America queste pratiche
sono all’ordine del giorno, qui abbiamo dovuto lavorare molto per
ricostruire determinati dettagli. Ciò è stato possibile grazie
all’impegno di un talentuoso team di esperti. C’è dietro tanta
passione, e spero che tutto ciò possa essere replicato. Abbiamo
fatto fuochi d’artificio con dei fiammiferi.”
“Il film vuole proporre una
visione della realtà. – conclude Puglielli – La realtà è
il filo conduttore, che poi evolve in modi inaspettati, ma non poi
così assurdi. Ogni personaggio cerca di risolvere il proprio
groviglio di problemi, e si rimanda ad una condizione umana
universale. La realtà offre davvero tanti spunti inaspettati, e
penso che un format di questo tipo possa funzionare anche in tv.
Non è un film criptico, anzi è molto esplicito, catartico nelle sue
risoluzioni.”
Sarà il regista di
WarriorGavin O’ Connor a
dirigere Neverland, prequel alle avventure di Peter Pan sull’Isola
che non c’è che racconterà la storia dell’eterno bambino e di
Capitan Uncino prima di diventare nemici.
Il progetto era già stato avviato
in passato e poi messo da parte col titolo di Peter Pan
Begins, ma le trattative avviate dalla Sony per acquisirlo
stavolta fanno ben sperare. Poco o nulla si sa ancora di trama e
cast, salvo la presenza di Channing Tatum in uno
dei ruoli principali.
Ritorna un classico per
la gioia di grandi e piccini, infatti è una nuova
rivisitazione della storia di Peter Pan di Matthew
Barry, Neverland La vera storia di Peter
Pan, il film che vi segnaliamo
oggi. Neverland La vera storia di Peter
Pan è in programmazione su Italia 1 alle 21:05. Nel
cast del film anche attori del calibro di Rhys Ifans, Anna Friel
e Bob Hopkins.
Neverland – La vera storia di Peter
Pan è una miniserie televisiva in 2 episodi prodotta nel 2011 da
Parallel Films e Sky Movies Production, prequel e reinterpretazione
della storia di Peter Pan. La prima messa in onda è avvenuta negli
Stati Uniti d’America il 4 e 5 dicembre 2011 su Syfy, il 9 e 16
dicembre è andata in onda nel Regno Unito su Sky Movies, mentre in
Italia su Sky Uno il 28 dicembre 2011 e il 4 gennaio 2012. La prima
visione in chiaro è andata in onda su Italia 1 il 3 e 4 gennaio
2013.
Curiosità:
Le riprese si sono svolte in Irlanda, a Dublino e Swords, e a
Genova sul galeone Neptune.
Bob Hoskins interpreta nuovamente il personaggio di Spugna
dopo Hook – Capitan Uncino, film
del 1991 diretto da Steven Spielberg. Lo
stessoGiorgio Lopez, che doppia Spugna nella versione italiana, lo
aveva già doppiato nel film del 2003
Trama: La storia inizia
nel cosmo, dove si segue il volo di 2 meteore fino ad un
pianeta. Poi la scena passa ad un bosco dal quale si
affaccia una piccola e strana creatura argentata ed alata, con il
viso di donna. Questa creatura guarda davanti a sé, dove, un uomo
incappucciato, si trova su di una roccia, mentre le meteore stanno
per colpirlo. Lei vola fino a lui, ma non si vede cosa succede se
non che le meteore cadono nel punto dove si trovava
l’incappucciato. La scena si sposta nel Mar dei Caraibi, dove
un vascello di pirati sta compiendo un arrembaggio verso
una nave spagnola. Quando l’arrembaggio si conclude si vede
una piratessa, che sembra essere il capitano del vascello, aprire
uno scrigno che sembrerebbe contenere il bottino di guerra. Quando
la donna lo apre, tuttavia, al suo interno trova soltanto una sfera
di cristallo dentro cui si vede dapprima un bosco incantato e di
seguito la creatura alata. Elizabeth Bonny, capitano della nave
pirata, pensando che la sfera sia diabolica tenta di distruggerla
sparandole, ma, non appena la pallottola colpisce la sfera, si
verifica un’esplosione che fa svanire la nave, mentre la scialuppa
di spagnoli sopravvissuti all’arrembaggio, ancora lì vicino,
recupera la sfera, intatta. La scena cambia nuovamente, spostandosi
a Londra e mostrandoci una banda di ragazzi, dediti a piccoli furti
e guidati da uno di loro, chiamato Peter. La banda i ragazzi sono
al servizio di uno spadaccino detto “Jimmy”. Ladro professionista,
un giorno Jimmy incarica i ragazzi di derubare un negozio
d’antichità. Sebbene all’inizio sia il solo Peter ad essere
d’accordo con il progetto, questi riesce in breve a convincere
anche gli altri e così, quando Jimmy comunica a Peter di aver
cambiato idea e di ritenere il furto troppo pericoloso per loro, il
ragazzo decide di agire comunque. Una volta entrato nel negozio,
dopo un acceso confronto con Jimmy che gli rimprovera la sua
avventatezza, all’interno della cassaforte trova una scrigno che,
una volta aperto, rivela la sfera già vista in precedenza.
La storia di Peter
Pan è nota a grandi e piccoli, ma probabilmente meno si sa
del suo scrittore, James Matthew Barrie. Vissuto
tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima del Novecento egli ha
trovato nuova popolarità al cinema grazie al film biografico a lui
dedicato e intitolato Neverland – Un sogno per
lavita, diretto da Marc
Forster (Ritorno al Bosco del
100 Acri). Il film narra infatti in maniera piuttosto
fedele quella che è la vita dello scrittore al momento
dell’ideazione del celebre personaggio di fantasia nonché della
celebre Isola che non c’è, in inglese chiamata appunto
Neverland.
Il film è basato sull’opera teatrale
The Man Who Was Peter Pan, scritta nel 1988 da
Allan Knee. Composto da un cast di celebri
interpreti, il film è stato presentato Fuori Concorso alla Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2004. Qui è
stato accolto in maniera particolarmente positiva dalla critica,
che lo ha definito un gioioso e magico racconto su una delle più
celebri storie della letteratura. Spinto da tali pareri, come anche
dai nomi legati al film, al momento della sua uscita al cinema il
titolo si è rivelato anche un buon successo di box office. A fronte
di un budget di 25 milioni di dollari, questo ne ha infatti
incassati globalmente circa 118.
Neverland – Un sogno per la
vita è poi stato anche uno dei principali protagonisti durante
la stagione dei premi. Il film guadagnò infatti ben 11 nomination
ai Bafta Awards e 5 ai Golden Globe. Ai prestigiosi premi Oscar si
presentò poi con 7 candidature, tra cui quella per il miglior film,
il miglior attore protagonista e la miglior sceneggiatura non
originale. Vinse però soltanto come miglior colonna sonora,
composta dal polacco Jan Andrzej Paweł
Kaczmarek. Prima di una visione del titolo in
streaming o in TV, proseguendo nella lettura sarà possibile
scoprire i principali dettagli sulla trama e il cast di attori
presenti nel film.
Neverland – Un sogno per la vita:
la trama del film
Nei primi del Novecento James
Matthew Barrie è uno stimato autore teatrale. Nonostante i suoi
lavori trovino spesso l’approvazione del pubblico, egli continua a
sentire in essi la mancanza di quel qualcosa che potrebbe
permettergli di ottenere un successo ancor più ampio. Mentre egli è
alla ricerca di un perfezionamento delle sue storie, è costretto a
dover buttar giù sempre più copioni, richiesti a gran voce dal
produttore dei suoi spettacoli, Charles Frohman, disperato per gli
incassi non eccellenti. Per Barrie tutto cambia nel momento in cui,
intento a scrivere su di una panchina, si imbatte in Sylvia Llewlyn
Davies e i suoi quattro figli. In questi ultimi, lo scrittore trova
una preziosa fonte di ispirazione, avvertendo in sé la nascita di
una storia dal grande potenziale.
James inizia così a trascorrere
sempre più tempo con i bambini, impegnandosi nel trovare per loro
degli intrattenimenti con cui possano divertirsi. In particolare,
egli stringe un rapporto speciale con Peter, il più taciturno dei
quattro. Questi è poco incline al sorriso, rimasto profondamente
turbato dalla scomparsa del padre. Per aiutarlo ad esprimere le sue
paure, James lo invoglia alla scrittura. Sarà però proprio Peter a
dare origine a quello che diventerà il personaggio noto come Peter
Pan. Mentre si cimenta nella stesura della sua nuova promettente
opera, James deve però fare i conti con la malattia di Sylvia,
affetta da tubercolosi. Capirà allora di avere una grande
responsabilità nei confronti di quella famiglia e in particolare
nei confronti dei bambini.
Neverland – Un sogno per la vita:
il cast del film
Per garantire un buon successo al
film, i produttori si sono assicurati di poter aver in questo
alcuni tra i maggiori attori di quel momento. Nel ruolo di James
Matthew Berrie è così possibile ritrovare Johnny
Depp, che grazie a questo film ottenne la sua seconda
nomination al premio Oscar. Per la sua interpretazione, egli si
documentò molto sulla vita e le opere dello scrittore, cercando
attraverso tali fonti di ricostruire il suo personaggio. Per lui fu
inoltre importante sviluppare un ottimo rapporto con i giovani
interpreti dei bambini. Ciò avrebbe permesso loro di risultare
ancor più realistici nell’interazione tra i loro personaggi. In
particolare, Depp rimase particolarmente colpito da Freddie
Highmore, che ricopre qui il ruolo di Peter.
Questi divenne noto proprio grazie a
tale film. Una delle prime scene da lui girate, inoltre, fu proprio
una delle più intense del personaggio, dove scoppia a piangere e
distrugge una casa per le bambole. La sua interpretazione di tale
momento gli fece guadagnare le attenzioni e il rispetto di tutti
gli altri membri del cast. Nel film è poi presente la premio Oscar
Kate
Winslet nel ruolo di Sylvia Llewelyn Davies, la madre
dei ragazzi. Anche in questo caso, l’attrice ricevette numerosi
riconoscimenti per il suo ruolo, ancora oggi ricordato come uno dei
suoi più noti. In ruoli di rilievo si ritrovano poi anche due
celebri veterani della recitazione. Il primo è Dustin
Hoffman, il quale interpreta l’impresario Charles
Frohman. La seconda è l’attrice Julie Christie,
nei panni della madre di Sylvia.
Neverland – Un sogno per la vita:
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. Neverland – Un sogno
per la vita è infatti presente su Chili Cinema, Google
Play e Now TV. Per poter usufruire del film, sarà
necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il
singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in
tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di
tempo. Il film è inoltre in programma in televisione
per venerdì 23 ottobre alle
ore 21:15 sul canale Paramount
Channel.
Il regista di Never Let
Go affronta molti grandi interrogativi sul finale del
film horror. Il film segue una madre e i suoi gemelli che si
rinchiudono in una capanna per proteggersi da un’entità chiamata il
Male, con la corda come unico mezzo per tenerli al sicuro.
Tuttavia, man mano che la storia procede, cresce lo
scetticismo sul fatto che il Male esista o che la mamma
(Halle
Berry) si stia inventando tutto. Anche con il tragico finale di
Never Let Go, ci sono alcune domande senza risposta, come
ad esempio quale sia la figura nella Polaroid.
Quando il film è uscito nelle sale,
la regista Alexandra Aja ha risposto a diverse domande sul finale.
In un’intervista con Gizmodo, la regista ha spiegato la scena finale,
quando Sam pronuncia la battuta finale del film. Ha spiegato che
Sam dice effettivamente la frase “mi ama”, indicando che
ha ancora l’oscurità che ha colpito anche sua madre, che
rimarrà “per il resto della sua
vita”.
Leggi la citazione completa.
Questa domanda è una delle mie
preferite perché, in effetti, quando viene pronunciata la prima
battuta, non si sa se l’ha detta.E anche se si guarda al
modo in cui Samuel si è difeso e ha detto: “No, non l’ho detto”,
non sembra un modo genuino, in un certo senso.L’ha detto
lui?L’ha detto il male?[È questo che passa per la
testa di Nolan.C’è gelosia tra i due fratelli?Ma
alla fine, quando arriva, è chiaro che è lui a dirlo.Quindi
è chiaro che Samuel è passato completamente dall’altra parte.E ora, a prescindere da tutto, sarà ancora sulla corda per il
resto della sua vita.Sarà ancora infettato dal trauma
familiare o dall’oscurità che sua madre aveva dentro di sé.
In un’altra intervista sul finale
rilasciata a Entertainment Weekly, il regista ha parlato della
polaroid che sembra mostrare il Male che tocca la spalla di Sam.
Aja ha dichiarato che la mano afferma ulteriormente che
l’oscurità è ancora dentro Sam, il che significa che non
si libererà del trauma, a differenza di suo fratello Nolan. Leggete
la citazione qui sotto:
Per me il film è una favola.È una storia raccontata per immagini, e ogni immagine ha un
coinvolgimento.Ma per me la presenza di quella mano
malvagia sulla sua spalla è solo per dire che è incasinato.Non si libererà mai di quel trauma, come suo fratello,
abbracciando l’oscurità di sua madre.Alla fine, uno dei due
sarà salvo.L’altro non riuscirà mai a liberarsi e rimarrà
sempre su quella corda.
Infine, per quanto riguarda il
futuro dei gemelli dopo il salvataggio, il regista ha dato il suo
contributo sulle conseguenze, parlando più diffusamente di Nolan.
Ha dichiarato che crede davvero che Nolan si sia liberato
dall’oscurità tagliando la corda e lasciandosi alle spalle
la sua vita nella baita. Aja ha anche condiviso che non avrebbe
immaginato una conclusione diversa da quella che è stata stabilita
nel climax del film. Leggete il commento completo qui sotto:
Penso che Nolan sia libero.Quando dice “Siamo liberi”, penso che lo sia.Penso che
abbia fatto il lavoro.È riuscito ad abbracciare l’oscurità
della sua famiglia e di tutto quello che è successo, e sta davvero
tagliando la corda e lasciandosi tutto alle spalle.Sento
che più avanti cercherà di salvare il fratello dai suoi demoni, ma
in realtà è libero.Ci sono state molte conversazioni su
questo finale, sul fatto che avremmo dovuto avere un altro
finale?Ad un certo punto è stata una vera e propria lotta
per me come regista per mantenere questa versione del film.E devo dire che senza Halle forse non ci sarei riuscito, perché
entrambi abbiamo condiviso questa visione fin dall’inizio.Non potevo immaginare un altro finale in cui Nolan non fosse
libero e Samuel non fosse ancora sotto l’influenza.
Tuttavia, lo stesso regista non dà
una risposta diretta ai momenti del finale e se il Male sia reale,
condividendo che ci sono molteplici interpretazioni a causa
dei “molti strati”del
film.Una crede a tutto
quello che dice, l’altra si interroga e dubita“.
Cosa significa la spiegazione
del regista per il finale di Never Let Go
Nel corso di Never Let Go,
alcuni indizi indicano che il Male sembrava essere stato immaginato
dalla mamma di Berry. Questi indizi includono il fatto che i
gemelli non hanno visto la creatura sinistra prima e le
allucinazioni della mamma stessa con la madre e il marito defunti.
Tuttavia, sembra anche che l ‘oscurità immaginata da Momma
possa indicare che soffre di qualche disturbo mentale.
Sembra che lo ammetta poco prima della sua morte, dicendo che è
stata lei a portare il Male. Purtroppo, il film non approfondisce
mai la storia di Momma, anche se ci sono forti riferimenti alla
religione e alla sua vita prima di risiedere nella capanna.
Tuttavia, se il Male sia reale o
meno è una questione di interpretazione, e persino il regista
riconosce che non c’è una risposta chiara. È il caso della Polaroid
che mostra la mano sulla spalla di Sam. Tuttavia, Nolan non è stato
consumato dall’oscurità poiché ha sfidato le convinzioni della
madre. Tuttavia, non si può dire lo stesso di Sam, visto che è più
obbediente e crede a sua madre riguardo al Male. Pertanto, Sam era
incline a consumare le stesse paure subite da sua madre, come
mostrato nell’atto finale del film. Sebbene questo sollevi il
dibattito sull’esistenza del Male, non cambia il fatto che
i gemelli siano rimasti traumatizzati dagli eventi.
Spiegazione del finale di Never
Let Go
Come ha detto il regista, anch’io
ho la mia interpretazione di ciò che è accaduto in Never Let
Go. Credo che il film parli di filosofia e
psicologia, dove Nolan mette in discussione la realtà
mentre la mamma ha a che fare con problemi di salute mentale. Il
fatto che Sam abbia essenzialmente ereditato questa oscurità
rafforza la mia idea che possa trattarsi di qualcosa di
geneticamente trasmesso, soprattutto dopo che la morte della madre
lo ha traumatizzato. Tuttavia, nemmeno io riesco a spiegare la
Polaroid e il suo ruolo nella mia teoria.
La ragione principale del finale
ambiguo deriva dal passato di Momma stessa. Sebbene abbia
menzionato dettagli sulla sua vecchia vita in città, sui tatuaggi,
sulla religione e sul rapporto con i suoi genitori, anche il suo
passato non è del tutto chiaro. A meno che non sia prevista una
continuazione della storia per fornire qualche chiarimento, il
finale di Never Let Go potrebbe non avere
una risposta definitiva e suscitare molteplici teorie da parte del
pubblico.
L’ultimo thriller horror di
Alexandre Aja, Never Let Go, segna il
ritorno di
Halle Berry all’horror e mette lei e i suoi due figli
piccoli contro un male post-apocalittico che li tiene intrappolati
nella loro casa. Never Let Go è ora in programmazione
nelle sale e presenta una storia ansiogena che tiene il pubblico
coinvolto con la sua ambiguità e un narratore inaffidabile. Le
recensioni sono state in gran parte contrastanti, ma finora
Never Let Go ha dato ad Halle Berry il
punteggio più alto su Rotten Tomatoes in oltre cinque anni.
Ambientato in una foresta
opprimente nei suoi grovigli di alberi e rampicanti, Never Let
Go vede
Halle Berry nei panni di un personaggio riconosciuto come mamma
solo dai suoi due giovani figli, interpretati dagli esordienti
Percy Daggs IV e Anthony B. Jenkins. I tre sono isolati nella loro
casa nel bosco dopo che, come descrive la mamma, “il mondo è
finito”, e sono intrappolati lì da un’entità mutaforma che si
aggira per la foresta e che solo la mamma può vedere. Ogni volta
che escono dalla casa, devono legarsi ad essa con delle corde,
perché la natura benedetta della casa li tiene al sicuro.
Uno dei ragazzi, Nolan, comincia a
chiedersi se ciò che la mamma dice loro sia reale o meno dopo che,
in più occasioni, i ragazzi finiscono fuori senza legarsi e non
succede loro nulla. Suo fratello Sam crede completamente alla mamma
e, nel corso degli eventi del film, si crea una frattura tra i due.
Dopo un inverno brutale che impoverisce le loro scorte di cibo,
Momma decide di uccidere il loro cane Koda per mangiare, cosa che
spinge un furioso Nolan a intrappolarla nella loro serra senza
legami per salvare Koda. Nella serra, Momma muore dopo un incontro
con l’entità maligna, che prende le sembianze di sua madre.
I ragazzi, affamati, vengono
lasciati soli e in breve tempo un escursionista si imbatte nella
loro baita, rivelando che il mondo non è finito e che la mamma
mentiva o delirava. Sam, affamato e malato, uccide l’escursionista
credendolo una manifestazione dell’entità malvagia e
successivamente incontra la figlia dell’escursionista. Tuttavia, si
scopre che la ragazza è in realtà l’entità malvagia e Sam ne è
posseduto e tenta di uccidere il fratello. Il film si conclude con
Nolan che affronta il male sotto forma di madre ed entrambi i
ragazzi vengono salvati dai moderni soccorritori.
Il male in Never Let Go è
reale?
Per la maggior parte di Never Let Go, Aja non conferma mai se l’entità
malvagia sia effettivamente reale o semplicemente una
manifestazione della paranoia e forse della malattia mentale di
mamma. Prima della sua morte, è l’unica in grado di vedere l’entità
mutaforma, che assume la forma di persone del suo passato (la madre
e l’ex marito, il più delle volte), ma in forme distorte, simili a
serpenti. La mamma crede davvero che il male stia cercando di
possedere lei e i suoi ragazzi per entrare in casa e costringerli a
uccidersi a vicenda. Tuttavia, lo scetticismo di Nolan mette in
dubbio la sua convinzione.
Al pubblico viene mostrato ciò che
vede la mamma e a un certo punto Sam ha quello che sembra essere un
incontro con il male una volta che è stato accidentalmente slegato
(almeno lo sente e prova paura e terrore). La rivelazione
finale che il male potrebbe essere reale arriva quando Sam viene
posseduto dalla creatura a più mani che si maschera da
figlia dell’escursionista. Tuttavia, anche questo non risponde alla
domanda, poiché Sam è prigioniero delle credenze della madre e in
uno stato di quasi morte per fame; potrebbe anche avere delle
allucinazioni.
Il confronto finale di Nolan con
l’entità malvagia, che prende le sembianze di sua madre prima di
rivelarsi un mostro serpente umanoide e squamoso, non fornisce
ulteriori chiarimenti, dato che anche lui è quasi morto di fame e
sta inalando enormi quantità di fumo. Aja getta il dubbio
un’ultima volta rivelando il selfie che Sam scatta mentre
la loro casa brucia con Nolan all’interno, mentre la mano del
mostro serpente viene mostrata sulla sua spalla e nei fotogrammi
finali sembra essere ancora posseduto mentre ripete una frase di
prima su sua madre che lo ama di più.
Il finalediNever Let Godel regista Alexandre Ajavuole essere
ambiguo e lasciare al pubblico la possibilità di decidere
se il male sia reale o meno. Si tratta di scegliere quali istanze
credere come eventi reali e quali come allucinazioni o
manifestazioni di malattie mentali e fisiche. Non è un finale
soddisfacente per la sua mancanza di chiarezza e definitività, ma è
chiaramente intenzionale da parte di Aja, data l’ambiguità delle
scene finali del film.
La mamma di Halle Berry è
rappresentata come prigioniera delle sue stesse paure per tutta la
durata di Never Let Go, che si manifestano nella creatura
malvagia che vede periodicamente e che assume le sembianze di
persone del suo passato. Alla fine soccombe al male non attraverso
un incontro diretto o una possessione, ma attraverso il suicidio.
Si taglia la gola quando viene messa alle strette
dall’entità malvagia nella serra, in modo che questa non
abbia la possibilità di possederla e quindi di costringerla a
uccidere i suoi figli. Il suo suicidio è il risultato diretto del
fatto che il male l’ha finalmente raggiunta.
È un finale tragico per un
personaggio chiaramente traumatizzato fino alla malattia mentale,
aggravata dalle continue sofferenze e dalla fame. La sua storia non
viene mai rivelata in dettaglio, ma è chiaro che la sua educazione
è stata fortemente religiosa fino a traumatizzarla, dopo di che è
stata esposta ai mali del mondo di cui probabilmente era stata
messa in guardia in gioventù. Il suo trauma del passato
modella il suo stato mentale distrutto inNever LetGo e la rende
così inaffidabile come narratrice che è difficile credere a tutto
ciò che dice o vede.
Cole l’escursionista era una
persona reale o parte del male?
Ci sono sottili indizi sulla
sua vera identità
Il pubblico vede ciò che un Sam
forse delirante vede nel suo incontro con la figlia
dell’escursionista, il che mette in dubbio che l’escursionista,
Cole, fosse reale o una manifestazione del male. Tuttavia, ci sono
indizi su quanto fosse reale. Ad esempio, Nolan vede Cole
con un iPhone, che non avrebbe mai visto prima e di cui
non conosceva l’esistenza. Nolan recupera anche del cibo vero dalla
borsa di Cole, con tanto di pubblicità del prodotto Hormel Chili.
Sembra che Cole fosse davvero reale e che Sam abbia davvero ucciso
un uomo innocente nella sua paranoia.
Perché la mamma ha mentito
sullo stato del mondo
La storia di Momma non viene mai
rivelata nei dettagli, ma in Never Let Go ci sono indizi
che forniscono al pubblico informazioni sufficienti per trarre
alcune conclusioni in merito. È cresciuta nella casa in cui sono
intrappolati, che ha le benedizioni letteralmente scolpite nel
legno, a indicare quanto fosse fanaticamente religiosa la
sua educazione. L’intercapedine sotto il pavimento in cui
mette i ragazzi è chiaramente qualcosa in cui ha passato molto
tempo da bambina e che ha contribuito ai suoi traumi passati.
Anche le cicatrici sulla schiena
potrebbero aver avuto origine in gioventù, poiché ricordano
in qualche modo i segni della fustigazione o
dell’autoflagellazione, una punizione religiosa comune
nelle sette cristiane più estreme. Questo potrebbe essere stato un
fattore che l’ha spinta a lasciare la casa dei suoi genitori, dopo
di che sembra essersi immersa nelle parti più sgradevoli del mondo.
L’unica foto che conserva la ritrae con un abbigliamento
decisamente non conservatore ed è ricoperta di tatuaggi di ragni e
di un enorme serpente.
È probabile che a un certo punto la
mamma abbia mentito ai suoi figli sullo stato del mondo ,
nel tentativo di tenerli isolati e lontani dalle cose orribili che
lei stessa ha sperimentato una volta che vi è entrata.
Dopo aver trascorso più tempo nella sua vecchia casa, quella bugia
potrebbe essersi trasformata in una vera e propria convinzione per
lei, a causa dei suoi traumi passati e probabilmente di una qualche
forma di malattia mentale. Le sue intenzioni iniziali erano quelle
di tenere al sicuro i suoi ragazzi, ma col tempo è diventata
fanatica proprio come lo erano i suoi genitori nella casa
isolata.
Il simbolismo religioso in
Never Let Go spiegato
Never Let Go è ricco di
simboli cristiani, con un’enorme metafora al centro. Il male assume
la forma di un mostro-serpente e le manifestazioni che Momma vede
hanno tutte caratteristiche simili a quelle di un serpente, tra cui
una lingua biforcuta. Si tratta di un riferimento diretto
al Libro della Genesi della Bibbia; Adamo ed Eva vengono
cacciati dal Giardino dell’Eden quando Eva viene tentata da Satana
sotto forma di serpente.
La metafora si fa più diretta
quando Momma si uccide, poiché muore letteralmente nella sua serra
quando viene messa alle strette dal male che appare come una
versione serpentiforme di sua madre. Un serpente invade il
suo giardino, proprio come Satana invase il giardino
dell’Eden sotto forma di serpente. Il suo tatuaggio a
forma di serpente è un ulteriore esempio della metafora, in quanto
è una rappresentazione degli incontri passati di Momma con il male
nel mondo e la segna come infettata da quel male e da quella paura
durante gli eventi di Never Let Go.
Il vero significato del finale
di Never Let Go
Never Let Go è un thriller
soprannaturale, ma come i film horror esplora alcuni temi più
profondi attraverso i suoi elementi horror. Never Let Go è
guidato dall’interpretazione di Halle Berry nel ruolo di Momma, e
la sua prospettiva è il punto di partenza di molti dei temi più
potenti del film. L’attrice si confronta con la paura
universale di tutti i genitori, ovvero come proteggere i
propri figli dai mali del mondo. Le azioni estreme del suo
personaggio nell’isolare i suoi ragazzi provengono inizialmente da
un luogo di amore, ma la sua paura e il suo trauma alterano
l’esecuzione dei suoi doveri di madre nel proteggere i suoi
figli.
Le sue allucinazioni
toccano anche la potenza del dolore, poiché il male che
vede si manifesta come persone del suo passato che ha perso.
Racconta ai suoi ragazzi di aver ucciso entrambi i suoi genitori e
il loro padre perché il male li aveva raggiunti, anche se non è
possibile sapere se questo è ciò che è realmente accaduto o se si è
trattato solo di un esempio estremo per garantire che i suoi
ragazzi rimangano timorosi e attenti. Che li abbia uccisi lei o che
siano morti per altre cause, è chiaro che porta con sé il dolore e
il trauma della perdita di quei cari, che contribuisce
ulteriormente al suo stato mentale instabile.
Il finale diNever Let Goesplora anche i
danni che i genitori possono arrecare ai loro figli,
intenzionalmente o meno. Momma è stata chiaramente danneggiata
dalla sua educazione, che a sua volta ha alimentato l’estremismo
con cui ha cresciuto i suoi figli. Le intenzioni dei suoi genitori
possono anche essere state pure in origine, in quanto hanno cercato
di proteggerla dai mali del mondo proprio come lei ha fatto con i
suoi figli, ma alla fine quel trauma si trasmette, diventando quasi
genetico in casi estremi.
Dopo diversi anni di presenza alla
Berlinale, Malgorzata Szumowska e Michal
Englert vengono selezionati nel
concorso di Venezia 77 con il loro ultimo film, Never
Gonna Snow Again, che Szumowska scrive e dirige
mentre Englert, come da tradizione nella loro lunga collaborazione
artistica, fotografa, apportando il suo contributo alla scrittura e
alla regia. La storia è definita un dramma fantastico e ruota
completamente intorno a Alec Utgoff, attore ucraino naturalizzato
inglese conosciuto a Hollywood e dintorni per vari ruoli tra cui
l’ultimo nella serie TV Stranger Things, e qui nei
panni di un massaggiatore ucraino che va a Varsavia e lavora per la
borghesia della città.
La trama di Never Gonna Snow Again
Un massaggiatore entra nelle case e
nelle vite dei cittadini di un ricco quartiere residenziale, i cui
abitanti, a dispetto della loro ricchezza, trasudano tristezza
interiore e desiderio. Le mani del misterioso nuovo arrivato hanno
proprietà curative, i suoi occhi penetrano le loro anime. Alle loro
orecchie, il suo accento russo suona come una melodia del passato,
un ricordo di un’infanzia più sicura e protetta. Zhenia, questo è
il suo nome, cambierà le loro vite.
Il film si muove sul filo della
metafora geopolitica. Il protagonista è nato nel cuore del
fallimento dell’Unione Sovietica, a Pryp”jat’, città fantasma
teatro del disastro della centrale di Chernobyl. Dalle ceneri di
questa cittadina, il russo arriva in Polonia, sempre più proiettata
verso l’Europa e distaccatasi dalla Russia, e diventa un simbolo
con molteplici vesti.
L’uomo che viene dal freddo risveglia lo spirito
Zhenia porta ai ricchi borghesi
annoiati il risveglio del corpo: i suoi massaggi sono un toccasana,
le donne che lo chiamano sono tutte bramose del suo aitante giovane
corpo, le sue mani compiono miracoli. Ma Zhenia risveglia anche il
loro spirito: attraverso l’ipnosi li rimette in contatto con se
stessi, svelandone tutte le debolezze, i desideri, le pulsioni
nascoste. Lo fa con un tocco delicato, etereo, come la fotografia
del film, tenue eppure ricca di guizzi di luce.
La metafora geopolitica sembra
raccontare allo spettatore che il sogno della Russia appartiene ad
un passato antico e percepito come saggio e taumaturgico, ma che è
destinato a scomparire, così come la neve nel titolo misterioso.
Non cadrà più la neve, come una bambina spiega a Zhenia nel film,
ma questo fenomeno rappresenta davvero un bene per un uomo che
viene proprio dalla terra del freddo?
Never Gonna Snow
Again è un ritratto metaforico di una società che,
annoiata dal suo status, fatica a ritrovarsi e il protagonista
rappresenta proprio la necessità di ricongiungersi con ciò che c’è
di primigenio ma che è destinato a scomparire, proprio come accade
a lui.
Neve Campbell
ritorna in SCREAM,
nell’iconico ruolo di Sidney Prescott protagonista dei quattro film
precedenti della fortunata serie cinematografica che ha incassato
oltre 600 milioni di dollari in tutto il mondo. Campbell si unisce
ai membri del cast già annunciati, David Arquette e Courteney Cox
che torneranno nei panni di Dewey Riley e Gale Weathers, così come
ai nuovi membri del cast Jack Quaid (“The Boys”), Melissa Barrera
(“In The Heights”) e Jenna Ortega ( “Tu”). Questo nuovo capitolo,
prodotto da Paramount Pictures, sarà distribuito al cinema da Eagle
Pictures nel 2022.
“Non vedo l’ora di ricominciare nel
ruolo di Sidney Prescott e tornare a Woodsboro – ha detto l’attrice
– . I produttori e il cast tecnico hanno mostrato un tale amore per
il franchise che non potevo non esserci”. Scream è diretto
da Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett del gruppo di registi
Radio Silence, il film nasce da una sceneggiatura di James
Vanderbilt (Murder Mystery, Zodiac, The
Amazing Spider-Man) e Guy Busick (Pronto o no,
Castle Rock). Il creatore Kevin Williamson e il terzo
membro del trio di Radio Silence, Chad Villella, sono produttori
esecutivi con Vanderbilt di Project X Entertainment, Paul Neinstein
e William Sherak come produttori.
Resa celebre dalla sua
partecipazione nella serie tv “Party of Five”, Neve Campbell ha
ricoperto ruoli importanti in film come The Craft e
Three to Tango. Ha recitato e prodotto The
Company, diretto da Robert Altman, e partecipato alla serie
“House of Cards”. Più di recente, ha recitato nel thriller d’azione
Skyscraper, nella commedia drammatica politica Hot
Air e nel dramma Castle in the Ground.
Neve Campbell ha
annunciato oggi sulle sue piattaforme di social media che
tornerà nei panni di Sidney Prescott per il prossimo
Scream. In un post su Instagram ha detto che le è
stato chiesto di tornare ed è felice di farlo. Ha anche annunciato
che lo sceneggiatore originale di Scream,Kevin Williamson, dirigerà il film da una
sceneggiatura scritta da Guy Busick.
Il film, prodotto da
Spyglass, ha affrontato alcuni problemi negli
ultimi mesi dopo che la star Melissa Berrea è
stata licenziata a causa dei commenti che ha fatto sui social
media sul conflitto tra Israele e Hamas. Anche Jenna
Ortega avrebbe
lasciato il progetto per motivi di programmazione. Queste
notizie sembravano aver messo a rischio il film, ma la
partecipazione di Neve Campbell sembra aver rimesso il progetto in
carreggiata.
Neve Campbell è in trattative per
interpretare Singularity, diretto da Roland Joffé. Il film sarà un
dramma che attraversa diversi livelli temporali: Josh Hartnett sarà
un capitano britannico nell’India coloniale del 1778, e un
archeologo che finisce in coma nel 2015.
Oggi Apple TV+
ha svelato il trailer della nuova dramedy multilingue
franco-giapponese Nettare degli dei (Drops of
God). Girata in francese, giapponese e inglese, la serie ha come
protagonisti Fleur Geffrier (“Das Boat”, “Elle”) e Tomohisa
Yamashita (“The Head”, “Tokyo Vice”, “Alice in Borderland”) ed è
ambientata nel mondo della gastronomia e dei vini pregiati.
Nettare degli dei: quanco esce e
dove vederlo in streaming
Da Legendary Entertainment, è
tratta dall’omonima serie manga giapponese bestseller del New York
Times e farà il suo debutto il 21 aprile con i primi due episodi
degli otto totali, seguiti da un nuovo episodio a settimana, fino
al 2 giugno.
La trama e il cast di
Nettare degli dei
Il francese Alexandre Léger,
creatore della famosa Guida dei vini Léger e figura emblematica
dell’enologia, si è appena spento nella sua casa di Tokyo all’età
di 60 anni. Lascia una figlia, Camille (Fleur Geffrier), che vive a
Parigi e non vede il padre dalla separazione dei genitori avvenuta
quando lei aveva nove anni. Camille vola a Tokyo per assistere alla
lettura del testamento di Léger e scopre che suo padre le ha
lasciato una straordinaria collezione di vini, la più grande al
mondo secondo gli esperti. Ma, per rivendicare l’eredità, Camille
deve competere con un giovane e brillante enologo, Issei Tomine
(Tomohisa Yamashita). Figlia biologica contro figlio spirituale: il
duello sta per iniziare. Le prove da superare sono tre, tutte
legate alla degustazione del vino. Il vincitore erediterà l’impero
di Léger, il perdente se ne andrà a mani vuote. Ma come può Camille
vincere un simile duello? Non sa nulla di vino, e peggio ancora:
non ne ha mai bevuto nemmeno un goccio.
Scritta dal creatore della serie Quoc Dang Tran
(“Marianne”, “Parallel”), con Klaus Zimmermann (“Borgia”,
“Trapped”) in veste di produttore esecutivo e diretta da Oded
Ruskin (“No Man’s
Land“, “Absentia”), “Nettare degli dei” (Drops of God) è
prodotta da Les Productions Dynamic in associazione con 22H22 e
Adline Entertainment. La serie è presentata in collaborazione con
France Télévisions e Hulu Japan ed è ispirata alla serie manga
giapponese bestseller del New York Times creata e scritta dal
pluripremiato Tadashi Agi, con disegni di Shu Okimoto, e pubblicata
da Kodansha.
Le prime immagini di Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence nella commedia di
Adam McKay, Don’t Look Up, sono arrivate grazie al trailer
Netflix che mostra i film che la piattaforma in streaming proporrà
ai suoi abbonati nel corso del 2021. Un film nuovo ogni
settimana.
Trai titoli più attesi, oltre al
nuovo di Adam McKay, ci sono Army
of the Dead di Zack Snyder, Bruised
di Halle Berry,
Escape from the Spiderhead con Chris Hemsworth e Sweet
Girl con Jason Momoa. Dato che trai protagonisti della
prossima stagione dei premi ci saranno sicuramente Da 5 Bloods di Spike Lee,
Mank di David Fincher e
Il processo ai Chicago 7 di Aaron
Sorkin, tutti e tre film Netflix, è plausibile che anche
in questo reel ci saranno dei film che riusciranno a lasciare il
segno nell’anno cinematografico.
A introdurre il reel, ci sono
Dwayne
Johnson,
Gal Gadot e Ryan Reynolds che pubblicizzano la loro spy
comedy Red Notice, che senza dubbio sarà una delle
maggiori attrattive di Netflix nel 2021.
Netflix arricchisce il suo catalogo
per questo mese di ottobre, aprendo ufficialmente la stagione
autunnale. Tante le novità, fra queste l’attesissima terza parte di
Lupin e Fair
Play, thriller erotico con Phoebe
Dynevor, e molti ritorni imperdibili e amati dai fan come
American Beauty, il franchise di Mission Impossible, The
Amazing Spider-Man e Dune. Ma quali
sono tutti i prodotti che si potranno fruire sulla piattaforma
della N rossa? Scopriamolo insieme con le tutte le uscite del
mese.
Netflix ha
posticipato sei dei suoi prossimi titoli cinematografici al 2024.
Diversi progetti cinematografici e televisivi stanno, come noto,
subendo diversi ritardi nelle loro uscite per via degli scioperi
della Writers Guild of America (WGA) e della Screen Actors Guild (SAG-AFTRA).
Mentre attori e scrittori lottano per una paga equa, molte
produzioni di imminente uscita sono infatti state bloccate. Questo
anche perché le star non possono promuovere i progetti a cui hanno
preso parte, riducendo dunque la capacità di questi di raggiungere
un più ampio pubblico.
Secondo Digital Spy, sei titoli Netflix
sono ora stati posticipati al 2024, incluso Damselcon Millie Bobby
Brown, originariamente previsto per il 13
ottobre. Gli altri titoli che sono stati posticipati sono
A Family Affair con Zac Efron e
Nicole Kidman,
Lift con Kevin Hart,
Players con Damon Wayans
Jr. e Gina Rodriguez,
Shirley con Regina King e
Spaceman con Adam Sandler.
Non si sa se questi ritardi siano una reazione ai doppi scioperi in
corso o ci siano altre spiegazioni ad ora non fornite. Al momento
non sono però note le nuove date di uscita di tali film.
Indipendentemente dal fatto che
questi titoli vengano ritardati o meno a causa degli scioperi,
questo tipo di spostamento di massa è sorprendente da Netflix. In
genere, il servizio di streaming ha mesi di contenuti preparati in
anticipo, quindi anche con un’interruzione come gli scioperi,
dovrebbe avere delle garanzie. Ciò è stato dimostrato nel 2020,
quando Netflix ha continuato a rilasciare nuovi titoli nonostante
le interruzioni della produzione in tutto il mondo durante la prima
pandemia di COVID-19.
Questa importante decisione risulta
dunque particolarmente sorprendente, ma ciò non significa che fino
al 2024 Netflix non avrà altro da proporre. Al momento sono ancora
molti i titoli Original previsti per i
prossimi mesi, dal thriller di spionaggio Heart of
Stone con Gal Gadot
(prevista per l’11 agosto) passando per The Fall of the
House of Usher di Mike Flanagan, il
reboot Spy Kids:
Armageddon e Chicken Run: Dawn of the
Nugget. Anche Rebel Moon di Zack
Snyder rimane previsto per il 22 dicembre. Sarà però da
vedere quanto ancora potrebbe cambiare se gli scioperi dovessero
protrarsi ancora a lungo.
Netflix ha diffuso
i dati di visualizzazione per i film originali più visti nel
periodo da ottobre 2018 a settembre 2019.
Di seguito potete quindi vedere
quali sono stati i film originali di maggiore successo distribuiti
sulla piattaforma streaming. I dati sono stati rilasciati da
Netflix come parte del rapporto sugli utili del terzo trimestre per
il 2019.
Ecco i dieci film Netflix
originali più visti della stagione 2018/2019:
Netflix, il più grande servizio di
intrattenimento via Internet del mondo, continua ad ampliare con
successo la sua programmazione di titoli anime originali. In
occasione dell’Anime Lineup Presentation all’Akiba Theatre di
Tokyo, Netflix ha presentato alcune importanti novità per il
prossimo anno.
I titoli annunciati si aggiungono
alla crescente offerta Anime di Netflix, che ha già conquistato i
fan di tutto il mondo con serie come DEVILMAN
Crybaby e B: The Beginning.
Nel corso del 2019, gli utenti di tutto il mondo potranno scoprire
nuovi contenuti Anime, ma anche rivivere alcune delle storie che
già conoscono e amano, tra cui I CAVALIERI DELLO
ZODIACO: SAINT SEIYA,
ULTRAMAN e NEON GENESIS
EVANGELION.
Netflix è la
principale piattaforma di streaming per gli adattamenti di fumetti
e graphic novel e si dice che il 2022 sarà un anno importante per
il lancio di alcune di queste colorate trame dal mondo della
narrativa. I franchise Marvel
e DC si sono essenzialmente accaparrati la maggior
parte dei progetti più attesi del cinema e della televisione e, con
il trasloco della Marvel
verso Disney+,
Netflix si
sta avvicinando in maniera inedita al mondo dei fumetti e delle
graphic novel.
1The Sandman (DC)
Non
sorprende che questo adattamento sia quello che i fan dei fumetti
attendono di più, dato che l’opera magna di
Neil Gaiman
è rimasta a lungo nel limbo della pre-produzione, con gli studios e
Gaiman stesso riluttanti ad adattare una saga così pregna di
mitologia e contenuti per adulti.
Il racconto narra la storia di
Morpheus, divinità che incarna la personificazione
del sogno e della realtà e naviga attraverso il tempo e la storia
stessa come un’entità guidata dalle sue lotte esistenziali
interiori. Anche se il concept dell’opera ha faticato a trovare una
degna traduzione cinematografica, Netflix ha
saggiamente optato per farne una serie televisiva a più stagioni,
con Gaiman che supervisiona personalmente il
processo, il che garantirà sicuramente una visione intensa e
coinvolgente.
In attesa dell’arrivo dell’ultimo
dell’anno, Netflix ha reso nota la lista dei film
più visti e popolari dell’anno 2022. I due elenchi che troverete di
seguito sono divisi in quanto la piattaforma streaming americana
divide le opere Netflix Original in film in lingua
inglese e film non in lingua inglese.
1I film in lingua inglese più visti nel
2022 su Netflix
Jamie Foxx interpreta un padre che lavora sodo
per offrire una vita decente alla figlia intelligente e vivace, ma
il suo modesto lavoro di pulizia di piscine è una copertura per la
vera fonte di reddito: stanare e uccidere vampiri per un gruppo
internazionale di cacciatori di vampiri.
9. The Man from Toronto
Un caso di scambio
d’identità emerge dopo che un consulente fallito e il killer più
pericoloso al mondo, noto solo come “L’uomo di Toronto”, si
incontrano per caso in una casa in affitto per le
vacanze.
8. Cheerleader per sempre (Senior
Year)
Dopo un coma durato
vent’anni a causa di un’acrobazia da cheerleader finita
tragicamente, una trentasettenne si risveglia decisa a realizzare
un sogno, ovvero diventare reginetta del ballo.
7. Enola Holmes 2
Harry Bradbeer firma la
regia di
ENOLA HOLMES 2, mentre Jack Thorne la sceneggiatura ed Harry
Bradbeer e Jack Thorne il soggetto. Tra nuovi amici e nemici, il
cast comprende Millie Bobby Brown, Henry Cavill, David Thewlis,
Louis Partridge, Susan Wokoma, Adeel Akhtar, Sharon Duncan-Brewster
ed Helena Bonham Carter.
Fresca del successo del suo primo caso
risolto, Enola Holmes (Millie Bobby Brown) decide di seguire le
orme del famoso fratello Sherlock (Henry Cavill) e apre la sua
agenzia investigativa, scoprendo che la vita da detective a
contratto non è priva di problemi. Rassegnata ad accettare la
gelida realtà della vita adulta, la giovane sta per chiudere
bottega quando una fiammiferaia squattrinata le offre il suo primo
vero incarico: ritrovare la sorella scomparsa. Ma il caso è più
complesso del previsto ed Enola si ritrova in un mondo pieno di
pericoli, dalle sinistre fabbriche e i vivaci auditorium londinesi
all’alta società fino al 221B di Baker Street. Davanti a un
pericoloso complotto, Enola chiede l’aiuto degli amici e anche del
fratello per andare a fondo del mistero. L’agenzia si rimette in
moto!
6. Il mostro dei mari (The Sea
Beast)
In un’epoca in cui
creature terrificanti solcano i mari, i cacciatori di mostri sono
considerati veri e propri eroi. E il grande Jacob Holland è di
certo il più osannato. Ma quando la giovane Maisie Brumble
s’imbarca clandestinamente sulla sua nave leggendaria, l’uomo trova
a sorpresa un’alleata. Insieme intraprendono un viaggio epico in
acque inesplorate ed entrano nella storia. Con la regia del premio
Oscar Chris Williams (Oceania, Big Hero 6, Bolt: un eroe a quattro
zampe), Il mostro dei mari conduce lo spettatore ai confini del
mondo, dove ha inizio la vera avventura.
5. Il truffatore di Tinder
Tra uno swipe e l’altro,
trovare l’amore online non è facile. Per questo Cecilie non crede
ai propri occhi quando fa match con un playboy ricco e belloccio,
scoprendo che è l’uomo dei suoi sogni. Ma la realtà si rivela ben
diversa: quando la donna si rende conto che il sedicente uomo
d’affari internazionale non è chi dice di essere, lui le ha già
preso tutto e la favola lascia il posto a un thriller con vendetta.
Cecilie scopre chi sono le altre persone finite nel mirino, le
donne uniscono le forze e smettono di essere vittime, dando a IL
TRUFFATORE DI TINDER pane per i suoi denti. Questo avvincente
documentario dai produttori di L’impostore – The Imposter e Giù le
mani dai gatti: caccia a un killer online racconta la loro storia
mentre svelano la sua vera identità e si battono per consegnarlo
alla giustizia.
4. Hustle
Dopo aver scoperto un
giocatore eccezionale ma dal passato turbolento, un talent scout
del basket (Adam
Sandler) in cerca di riscatto decide di convincere il
fenomeno sportivo a trasferirsi negli Stati Uniti senza chiedere
l’approvazione della squadra. Contro ogni previsione, i due avranno
un’ultima occasione per dimostrare di essere all’altezza
dell’NBA.
Nonostante le loro differenze, la cantautrice
in difficoltà Cassie (Sofia Carson) e il marine tormentato Luke
(Nicholas Galitzine) decidono di sposarsi unicamente per ottenere
le agevolazioni offerte dall’esercito, ma il confine tra finzione e
realtà si fa più labile quando sono colpiti da una
tragedia.
2. The Adam Project
Un pilota viaggia nel
tempo e fa squadra con se stesso ragazzino e il padre defunto per
fare i conti con il passato e salvare il futuro.
Ryan Gosling interpreta l’Uomo grigio, mentre
Chris Evans è l’antagonista psicopatico in
questo thriller prodotto da Netflix/AGBO, diretto da Anthony e Joe Russo e interpretato da
Ana de Armas, Regé-Jean Page, Billy Bob Thornton, Jessica
Henwick, Dhanush, Wagner Moura e Alfre Woodard. Tratto dal
romanzo “Tre giorni per un delitto” di Mark Greaney, il film è
sceneggiato da Joe Russo, Christopher Markus e Stephen McFeely. La
produzione è affidata a Joe Roth, Jeffery Kirschenbaum, Anthony
Russo, Joe Russo, Chris Castaldi e Mike Larocca, mentre la
produzione esecutiva è di Patrick Newall, Jake Aust, Todd Makurath,
Palak Patel e Geoffrey Haley.
Ecco tutte le novità in arrivo e
tutti i film originali Netflix in uscita durante
il mese di Aprile 2019.
I FILM ORIGINALI NETFLIX
THE PERFECT DATE
12/04/2019
Il giovane studente Brooks Rattigan (Noah Centineo) nel
fingersi fidanzato di una donna per guadagnare soldi, scopre di
avere un vero e proprio talento come accompagnatore. Decide così di
lanciare di un’app con cui si offre come +1 a pagamento
per tutte le occasioni.
THE SILENCE
12/04/2019
Il mondo è sotto attacco: creature terrificanti danno la caccia
agli uomini, individuandoli tramite i suoni che emettono. La
giovane Ally (Kiernan Shipka), che ha perso l’udito da
bambina, e la sua famiglia cercano riparo e scoprono che in molti
sono pronti a sfruttare i sensi amplificati di Ally.