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Nomadland, il film vincitore dell’Oscar dal 29 Aprile al cinema

nomadland recensione

Nomadland, il lungometraggio Searchlight Pictures vincitore di tre Premi Oscar come Miglior film, Miglior regista (Chloé Zhao) e Miglior attrice (Frances McDormand), arriverà il 29 aprile nelle sale italiane e il 30 aprile su Star all’interno di Disney+.

Diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao e interpretato dall’attrice Premio Oscar Frances McDormand, il film è basato sul libro di Jessica Bruder “Nomadland. Un racconto d’inchiesta”, edito in Italia da Edizioni Clichy.

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Dopo il collasso economico di una città aziendale nel Nevada rurale, Fern carica i bagagli sul proprio furgone e si mette in strada alla ricerca di una vita fuori dalla società convenzionale, come una nomade moderna. Terzo lungometraggio della regista Chloé Zhao, Nomadland vede nel cast la presenza dei veri nomadi Linda May, Swankie e Bob Wells nel ruolo di mentori e compagni di viaggio di Fern durante il suo vagare attraverso i vasti paesaggi dell’Ovest americano.

 
 

Nomadland vince il premio del pubblico al Toronto Film Festival 2020

NOMADLAND Gotham Awards 2020

Come previsto, Nomadland di Chloe Zhao, già vincitore del Leone d’Oro a Venezia 77, ha vinto il premio People’s Choice del Toronto International Film Festival, che in molte occasioni si è rivelato una buona spia per il destino del film vincitore in vista degli Oscar.

One Night in Miami di Regina King, anche questo visto a Venezia 77, si è classificato al secondo posto, e Beans è arrivato terzo nella competizione del festival che quest’anno è stata presentata in formazione ridotta, con un sesto dei film in gara.

Ora la stagione autunnale dei Festival continua con il New York Film Festival, già cominciato e anch’esso in forma ridotta data la pandemia di COVID-19 che sta costringendo tutto il mondo a rallentare.

 
 

Nomadland in streaming dal 30 aprile 2021 su Star

NOMADLAND Gotham Awards 2020

Searchlight Pictures ha annunciato oggi i seguenti piani di rilascio per l’Italia dell’acclamato lungometraggio diretto da Chloé Zhao, Nomadland, vincitore del Golden Globe nelle categorie Miglior film drammatico e Miglior regia, del Leone d’Oro come Miglior film alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e del People’s Choice Audience Award al Toronto International Film Festival.

La pellicola arriverà prossimamente al cinema. Nomadland debutterà il 30 aprile 2021 su Star all’interno di Disney+ e sarà disponibile per tutti gli abbonati Disney+ senza costi aggiuntivi.

Iscriviti a Disney+ per guardare le più belle storie di Star e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Nomadland è interpretato dalla due volte vincitrice dell’Academy Award Frances McDormand (Fargo; Tre manifesti a Ebbing, Missouri), dal candidato all’Academy Award David Strathairn (Good Night, and Good Luck), e dai veri nomadi Swankie, Bob Wells e Linda May, i quali sono apparsi nell’acclamato libro di Jessica Bruder “Nomadland. Un racconto d’inchiesta” (edito in Italia da Edizioni Clichy), adattato per lo schermo da Chloé Zhao. Nomadland è incentrato su Fern (McDormand) che, dopo il collasso economico di una città aziendale nel Nevada rurale, carica i bagagli sul proprio furgone e si mette in strada alla ricerca di una vita fuori dalla società convenzionale, come una nomade moderna.

Il film è stato prodotto da McDormand (Olive Kitteridge), Peter Spears (Chiamami col tuo nome), Dan Janvey (Re della terra selvaggia), Mollye Asher (The Rider – Il sogno di un cowboy) e Chloé Zhao (The Rider – Il sogno di un cowboy). Zhao si è inoltre occupata del montaggio, con il direttore della fotografia e scenografo Joshua James Richards (La terra di Dio – God’s Own Country) e insieme al team addetto al suono composto da M. Wolf Snyder (The Rider – Il sogno di un cowboy), Sergio Diaz (Roma) e Zach Seivers (Assassins).

 
 

Nomad: In the Footsteps of Bruce di Werner Herzog alla Festa del cinema

Nomad: In the Footsteps of Bruce Chatwin

Alle 22.30, nella stessa sala, si terrà la proiezione di Nomad: In the Footsteps of Bruce Chatwin di Werner Herzog. Con il suo nuovo film, il visionario regista offre il ritratto di uno degli scrittori più carismatici del ’900.

In Nomad: In the Footsteps of Bruce Chatwin  quando Chatwin stava morendo, mandò a chiamare il suo amico Werner Herzog, chiedendogli di vedere il suo recente film sulle tribù del Sahara, e in cambio, come regalo d’addio, gli donò lo zaino che aveva portato con sé nei suoi viaggi per il mondo. Trent’anni dopo, prendendo con sé lo zaino di Chatwin, Herzog compie un viaggio ispirato dalla loro comune passione per la vita nomade, lungo il quale incrocia storie di dinosauri, tribù perdute, tradizioni aborigene, viandanti e sognatori. Dalla Patagonia, al Galles, fino all’Australia, il viaggio setaccia l’irrequietezza e l’erranza umane.

NOTE DI REGIA Bruce Chatwin era uno scrittore come nessun altro. Ha trasformato storie mitiche in viaggi della mente. Eravamo spiriti affini, lui come scrittore, io come regista. Volevo fare un film che non fosse una biografia tradizionale, ma una serie di incontri ispirati ai viaggi e alle idee di Bruce.
 Werner Herzog
 Louis Caulfield, Mike Paterson
 Marco Capalbo
 Ernst Reijseger
 Lucki Stipetic, Steve O’Hagan
 BBC Studios
 Sideways Film

 
 

Nolan svela Inception ad Empire

Inception

Il nuovo numero di Empire Magazine dedica buona parte dei propri articoli a Christopher Nolan e al suo ritorno sul grande schermo dopo il successo mondiale del Cavaliere Oscuro.
La copertina, ovviamente, è occupata interamente da Leonardo DiCaprio nei panni del protagonista di Inception, il kolossal fantascientifico di Nolan in arrivo a luglio negli Stati Uniti e in Inghilterra. Potete vederla qui sotto:

Un articolo è dedicato al film, ed ecco alcuni estratti grazie al forum di nolanfans.com: Leonardo DiCaprio: “Non c’è alcun playback né grossi monitor o sistemi particolari. C’è Christopher con le sue cineprese a mano, che gira, gira e gira materiale. Se gli piace, visto nel suo piccolo monitor a occhio nudo, in pellicola, andrà tutto bene. E’ molto veloce, efficiente, e non ci sono intoppi. Lui, i cameraman e gli attori. Boom, boom boom.”

Christopher Nolan: “Questo è assolutamente il mio film alla James Bond. Mi sono aggirato tra i film di Bond in qualsiasi cosa abbia fatto finora. Sono cresciuto adorandoli, e hanno sempre avuto una grande influenza sul mio lavoro. Quando devo costruire uno scenario completamente dalla mia immaginazione, penso che il mondo dei film di James Bond sia il posto naturale dove cercare ispirazione. Credo che Al Servizio Segreto di Sua Maestà sia il mio Bond preferito. E’ fantastico, regge benissimo anche visto oggi. Quello che ho cercato di replicare in Inception è l’equilibrio perfetto tra l’azione, l’epicità, il romanticismo, la tragedia e l’emozione. Di tutti i film di Bond, è sicuramente il più emozionante. C’è una storia d’amore. Anche Inception è una storia d’amore. Mi sto addolcendo, invecchiando..

Nel cast del film Leonardo DiCaprio, Ken Watanabe, Joseph Gordon-Levitt, Marion Cotillard, Ellen Page, Tom Hardy, Cyllian Murphy. Inception uscirà il 16 luglio 2010 negli USA, da noi 24 settembre.

Fonte:Empire,

 
 

Nolan su Batman 3 e Superman

Superman II film

Christopher Nolan, durante un’intervista con Geoff Boucher, ha svelato i primi dettagli dei suoi piani per rilanciare il franchise di Superman, ma ha anche parlato del terzo film di Batman, che sarà il suo prossimo progetto dopo Inception.

A quanto pare è Jonathan Nolan che attualmente fa il duro lavoro di scrivere la sceneggiatura basandosi su una storia di Goyer (com’era già accaduto per i primi due episodi del “nuovo” Batman): Mio fratello sta scrivendo la sceneggiatura per me, e aspetteremo di vedere come verrà fuori… sta combattendo duramente per mettere insieme una storia epica proprio come la volete voi.

Il prossimo passo quale sarà? Il Cavaliere OscuroSenza entrare troppo nello specifico, il cardine del terzo film è che ci dà la possibilità di concludere la nostra storia. Il nostro approccio sarà quello di concludere la storia, piuttosto che rimbalzarla continuamente in avanti per espanderla. I personaggi dei primi due film – e gli attori che li interpretano – saranno tutti nell’ultimo episodio. Abbiamo un ottimo gruppo, è una delle cose che mi fa venir voglia di girare questo terzo film, visto che abbiamo passato degli ottimi anni insieme.

Inutile dirlo: Nolan non vuole dire nulla sul villain del nuovo film…

Sono molto eccitato all’idea del finale che daremo al film, la conclusione, e quello che abbiamo fatto con i personaggi. Mio fratello ha tirato fuori delle idee molto eccitanti. Al contrario dei fumetti, queste non sono cose che vanno avanti all’infinito, e vedere tutto questo con la prospettiva di una storia con un finale ci è di grande utilità. Vedere il film come un finale, ti mette sulla strada giusta per trovare la conclusione adatta e trovare l’essenza di quello che stai raccontando, cioè la realtà in queste storie fantastiche. Ecco quello che facciamo.

Geoff Boucher, inoltre, ha pubblicato sul suo blog all’interno del sito del Times la versione estesa dell’articolo.

Ecco alcuni dei passi più interessanti:

E’ veramente eccitante, abbiamo una storia fantastica. E siamo sicuri di poterla fare al meglio. Conosciamo il genere e sappiamo come realizzare bene un film di questo tipo.

Nolan si riferisce al team che ha lavorato al riavvio di Batman: lui, suo fratello Jonathan Nolan (che, si rumoreggia, potrebbe dirigere la nuova pellicola di Superman) e David S. Goyer.

Il regista di Inception e del Cavaliere Oscuro, assieme a sua moglie – la produttrice Emma Thomas – intende mantenere il riserbo più assoluto sul progetto, ma anche fare chiarezza su alcuni punti e svelare i primi dettagli del prossimo film su Batman (che potete leggere qui). La Thomas si cela dietro una sorta di silenzio stampa:

Non so da dove sono venuti gli ultimi rumour…Nolan ammette di aver ammirato il film di Bryan Singer, in particolare per come si collega alla versione di Superman di Richard Donner, ma spiega che il suo film sarà molto diverso e vivrà di vita propria:

Molte persone si sono avvicinate a Superman in modi diversi. Io so solo la maniera che ha funzionato al meglio per noi è quella che applicherò per il film. Il mio Batman vive in un mondo nel quale sa di essere l’unico supereroe, e il nostro Uomo d’Acciaio avrà lo stesso approccio. Ciascuno dei due ha una logica interna, nella storia. Non hanno nulla a che fare l’uno con l’altro.

Nolan spiega che l’idea di lavorare a un nuovo film di Superman è arrivata in un momento di totale mancanza di ispirazione per il terzo episodio di Batman (che, conferma, ora invece è in via di sviluppo): Goyer ha proposto al regista una sua versione “ideale” di un film su Superman:

In pratica mi ha detto: “Ho questa idea su come potresti lavorare a Superman.” Io l’ho capita subito, mi è piaciuta e ho pensato: ecco un approccio alla storia che non avevo mai visto prima, e che la rende incredibilmente eccitante. Ho coinvolto subito Emma per portare avanti il progetto e ottenere il via libera da parte deloo studio.

Goyer ora sta scrivendo la sceneggiatura, mentre Nolan tiene tutto sotto controllo. Sull’approccio vero e proprio al progetto, comunque, non dice nulla: non conferma se dirigerà il terzo episodio di Batman (anche se è praticamente scontato), perché come sempre vuole annunciarlo dopo aver finito di lavorare a Inception; e tuttavia conferma che non dirigerà lui il film di Superman, anche se non ha ancora idea di chi potrebbe farlo.

Il nostro approccio sarà simile a quello dei moderni film d’azione, nel senso che la gente troverà una storia incredibile cui tenere. Penso che l’approccio di David sia l’ideale da questo punto di vista.

 
 

Nolan ritorna a parlare di Batman 3 e Superman

Il regista Christopher Nolan ha parlato brevemente di Superman e Batman 3  durante l’Hero Complex Film Festival, dove ha rivelato anche qualche aneddoto sul Cavaliere Oscuro…

 
 

Nolan ritorna a parlare di Batman 3 e Superman

Superman II film

Il regista Christopher Nolan ha parlato brevemente di Superman e Batman 3  durante l’Hero Complex Film Festival, dove ha rivelato anche qualche aneddoto sul Cavaliere Oscuro…

Per prima cosa Nolan ha parlato del suo coinvolgimento nel reboot di Superman: Geoff Boucher (il giornalista di LA Times) ha spiegato che probabilmente “è troppo presto per parlarne” ma ha chiesto comunque a Nolan come mai lui, i cui personaggi sono di solito tormentati, vuole essere coinvolto nel reboot di Superman, un personaggio che non è tormentato. Ha dichiarato che lui sarà solo il produttore e ha raccontato nuovamente la storia di David S. Goyer che gli ha fornito un idea interessante. Non ha voluto dire quale sia l’idea.

Nolan ha poi parlato di Batman 3, spiegando che non intende seguire nessuna delle teorie dei fan e assolutamente di non leggerle:

Hanno chiesto a Nolan se è divertito dei fan cast su internet. Nolan ha risposto che non va su internet e non ha nemmeno l’e-mail o il telefono cellulare. Ha imparato molto presto sul set di Batman Begins che non è una grande idea leggere cosa dicono i fan. Dopo aver spiegato che la scena preferita de Il Cavaliere Oscuro è quella dell’interrogatorio tra Joker e Batman, Nolan ha provato a spiegare il perchè del successo del film:

Nolan si è detto totalmente sorpreso dal successo ottenuto da Il Cavaliere Oscuro e ha spiegato che il successo è dovuto ad un paio di ragioni tra le quali Heath Ledger. Un altro motivo è che quando uscì Batman Begins le persone erano nervose per via dei film precedenti e perchè l’idea del reboot era ancora estranea, a quel tempo. Quando uscì il Cavaliere Oscuro, le persone erano pronte a fidarsi di più.

Nolan ha concluso spiegando di non apprezzare la tecnologia 3D (trovate maggiori informazioni su cosa ne pensa del 3D sul nostro blog 3D-Life.it), ma nell’ultimo reportage su Hero Complex Geoff Boucher ha concluso spiegando che non è un mistero che la Warner Bros. abbia intenzione di fare pressioni per distribuire Superman e Batman 3 in 3D nel 2012, e che Nolan speri che ci siano dei miglioramenti tecnologici nel campo del 3D ora di allora:

Sono piacevolmente colpito da come si presenta Inception, è molto chiaro e molto nitido, quindi se la tecnologia migliorerà, queste differenze [con il cinema 3D] non si faranno più sentire, e questo è quello che spero.

Fonte: collider.com

 
 

Nolan e Inception: film senza limiti

christopher nolan inceptionDopo la presentazione allo ShoWest 2010 dell’altro giorno, Christopher Nolan è stato intervistato da MTV, cui ha parlato ovviamente di Inception.

 
 

Nolan e Inception: film senza limiti

Inception

Dopo la presentazione allo ShoWest 2010 dell’altro giorno, Christopher Nolan è stato intervistato da MTV, cui ha parlato ovviamente di Inception.

Il regista ha spiegato che il suo nuovo film ha l’ambizione di… non avere limiti:

“Penso che ci sia un equilibrio tra intrigare le persone sulla trama di un film, creare eccitazione e aumentare il senso di attesa nel pubblico per vedere qualcosa di originale e diverso dal solito. Presto dovremo iniziare a spiegare qualcosa sul film, rivelare alle persone di cosa parla Inception. Il film è un kolossal d’azione su larga scala. Inception parla del mondo dei sogni, e l’interno della mente umana. Racconta le vicende del personaggio interpretato da Leonardo DiCaprio, che guida un team di persone le quali possono entrare nelle menti della gente tramite i loro sogni. Questo ci ha permesso di creare un film senza limiti, un film grazie al quale potremo portarvi ovunque vorremo, mostrare qualsiasi tipo di scenario d’azione, realtà differenti, giocare con il tessuto stesso che compone solitamente un grande film d’azione estivo.
Ovviamente abbiamo cercato di fondere alcuni degli elementi più intimi dell’animo umano e di come interagiscono gli umani tra loro, elementi che io trovo affascinanti, e uno stile di regia di larga scala come quello del Cavaliere Oscuro o Batman Begins…  ”

Inception  uscirà il 16 luglio 2010 negli USA, da noi 3 settembre 2010. La produzione è a cura di Emma Thomas e Nolan stesso, come accaduto per Il Cavaliere Oscuro.

Fonte: MTV

 
 

Nolan alla ricerca della location perfetta!

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Christopher Nolan, script alla mano, è già alla ricerca di location per girare The Dark Knight Rises. Lo rivela Geoff Boucher del Los Angeles Times, che lo ha contattato per un commento a caldo sulle nomination ai Golden Globes ottenute da Inception:

 
 

Nolan alla ricerca della location perfetta!

The Dark Knight Rises

Christopher Nolan, script alla mano, è già alla ricerca di location per girare The Dark Knight Rises. Lo rivela Geoff Boucher del Los Angeles Times, che lo ha contattato per un commento a caldo sulle nomination ai Golden Globes ottenute da Inception:

Chris Nolan sta visitando una serie di location in Asia per le riprese di Dark Knight Rises, è entusiasta delle nomination ai Globes.

Batman Begins era parzialmente ambientato in Tibet (ma le riprese erano state effettuate in Islanda), mentre Il Cavaliere Oscuro è stato girato in parte a Hong Kong. E’ possibile che nel terzo episodio Batman torni a visitare questi luoghi, ma alcuni sospettano che questo possa essere un indizio sull’ingresso nel cast di Talia Al Ghul (la cui madre, nei fumetti, è Cinese), possibile villain femminile per cui Nolan ha tenuto dei casting alcune settimane fa.

 
 

Noise: tutto quello che c’è da sapere sul film Netflix

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Uno dei vantaggi apportati dalle piattaforme streaming è la possibilità di entrare in contatto con prodotti, siano essi film o serie, proveniente da paesi diversi dai soliti Stati Uniti, Inghilterra e Francia. Si ha invece ora modo di imbattersi anche in opere proveniente da paesi poco esplorati a livello cinematografico, che proprio grazie a piattaforme come Netflix hanno dunque l’occasione di mostrarsi al mondo intero. Uno dei più recenti esempi a riguardo è il thriller Noise, proveniente dal Belgio. Diretto da Steffen Geypens, è questo un titolo che unisce mistero, introspezione psicologica e tanti colpi di scena.

Il risultato è un godibile film di genere che sta facendo parlare molto di sé. Attualmente, infatti, aiutato anche dal buon passaparola, si trova al 2° posto nella Top 10 dei film più visti in Italia. Elemento su cui si fonda questo film è, come il titolo suggerisce, il sonoro. I rumori a cui si fa riferimento diventano infatti l’origine di una ricerca ossessiva da parte del protagonista, chiamato a risolvere grandi misteri sul proprio passato. Ma procediamo con ordine. Esploriamo qui di seguito sia la trama che il cast di attori protagonisti di Noise, per poi cercare di far luce sul suo significato complessivo.

La trama e il cast di Noise

Il film racconta la storia di Matthias, influencer e giovane genitore del neonato Julius, che, dopo essersi trasferito con la sua famiglia nella sua casa di infanzia,  scopre un oscuro segreto appartenente al passato del padre colpito da demenza. Inizia così un’indagine approfondita che lo porterà ad aprire un vero e proprio vaso di Pandora pieno di segreti e a scatenare più drammi familiari del previsto. Più prosegue nella sua ricerca ossessiva, più Matthias inizia dunque a sviluppare una forma di follia incontrollabile, che non può che preoccupare sua moglie Liv. La donna, pronta a tutto pur di non perderlo, dovrà però scontrarsi col fatto che potrebbe essere già troppo tardi per salvare l’uomo che ama.

Il bello di imbattersi in film proveniente da paesi cinematograficamente poco o per nulla a noi noti è dato anche dal fatto di scoprire nuovi attori, come quelli protagonisti di Noise. Ad interpretare Matthias, dunque, ritroviamo Ward Kerremans, noto in patria per serie come Grond, Billie vs Benjamin e Black Out. Accanto a lui, poi, vi è l’attrice Sallie Harmsen nel ruolo di Liv. La Harmsen è nota anche a livello internazionale per aver interpretato una replicante nel film Blade Runner 2049 e Carrie Price nella serie Diavoli. Vi è poi Johan Leysen nel ruolo di Pol, padre di Matthias. Questi è un prolifico attore belga, con all’attivo oltre 160 lavori tra cinema e televisione. Infine, George Kluger interpreta Julius, figlio di Matthias.

Noise-spiegazione

Noise: la spiegazione del film

Nel procedere ora con la spiegazione del film Noise, si renderà necessario riportare alcuni dettagli di trama che potrebbero rappresentare spoiler per chi non avesse ancora visto il film. Se dunque si desidera vederlo senza essere a conoscenza di tali dettagli, si suggerisce di interrompere qui la lettura e tornare ad essa in un secondo momento. Ma se invece si è già visto il film e si è in cerca di chiarimenti sul significato del suo racconto, ecco di seguito ciò che c’è da sapere.

Il mistero dietro la ricerca del protagonista porta ad avere a che fare con una fabbrica misteriosamente abbandonata vicino alla propria casa e che suo padre, Pol, gli mostra. Matthias scopre poi che il posto era un impianto chimico che era stato fondato ed era gestito dallo stesso Pol molti anni fa. Sebbene l’istituzione fosse stata accolta con favore dalla comunità dei quartieri circostanti in quanto creava opportunità di lavoro, le cose non sono rimaste a lungo così positive. Le acque reflue tossiche che venivano rilasciate dall’impianto chimico avevano infatti causato danni alle persone, tra cui irritazione agli occhi e difficoltà respiratorie.

Quando poi le camere della fabbrica un giorno si allagano e cinque lavoratori rimangono uccisi nell’incidente, Pol viene licenziato e la fabbrica viene chiusa. Nel portare Matt per la prima volta ai cancelli della fabbrica, Pol gli rivela che ci sono alcune cose che sono state accuratamente tenute nascoste ai media e che altri segreti erano rimasti taciuti. Da qui ha dunque inizio la ricerca ossessiva per la verità di Matthias, che porterà però a scoprire semplicemente che non ci sono affatto altri segreti. La follia che Matthias sviluppa nel corso di questa ricerca, però, si rivela essere il frutto di una psicosi postparto ereditata da sua madre.

Questa malattia spiega dunque la crescente instabilità mentale del protagonista, che ha iniziato a mostrarla già dopo la nascita del suo bambino. Mentre inizialmente sembrava che tutto ciò fosse dovuto alla sua indagine sulla fabbrica chimica, ora diventa chiaro che in realtà era il fatto di diventare genitore a causare questo cambiamento in lui. Impedendogli di suicidarsi come sua madre fece, Liv e Pol riescono infine a farlo rinsavire, ristringendo i rapporti con lui, così che Matthias possa a sua volta accettare il proprio ruolo di padre e assumersene le responsabilità. Tuttavia, viene lasciato il dubbio che la mente del protagonista non sia del tutto guarita, lasciando dunque spazio a possibili nuovi pericoli.

Il trailer di Noise e dove vederlo in streaming

Come anticipato, è possibile fruire di Noise grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.

Fonti: IMDb, DMTalkies

 
 

NoirFest2019 – Il festival fa pokerissimo

noir in festival

Cambia la scena e cambiano i protagonisti ma il Noir in Festival che si apre venerdì 6 dicembre a Como non abbassa la guardia: tre giorni fitti di impegni, spettacoli e protagonisti sulle rive del Lago con un’offerta che raddoppia grazie alla collaborazione con AGICI (Associazione Generale Industrie Cine-Audiovisive Indipendenti), che ha scelto il festival come partner per il suo evento annuale, MICI19.

Come sempre in sintonia con la Città dei Balocchi grazie all’impegno dell’Associazione Amici di Como, storico partner del festival, il Noir 2019 si inaugura quest’anno nella cornice suggestiva di Villa Olmo messa cortesemente a disposizione dall’Amministrazione Comunale e per la quale ringraziamo l’attenzione dell’Assessore Carola Gentilini. Sullo sfondo neoclassico della storica Villa si daranno il cambio, tra venerdì e domenica, ospiti eccellenti provenienti da tutta Europa. Si comincia venerdì con i segreti del set più misteriosi nella storia del Noir, Il terzo uomo di Carol Reed con Orson Welles, Alida Valli e Joseph Cotten, raccontati da una protagonista d’eccezione come Angela Allen (allora segretaria di edizione a fianco del regista) che dialogherà con il direttore di Film London, Adrian Wootton, al termine della proiezione nella magnifica versione restaurata.

Sarà poi la volta di tre scrittori che declinano in modo personale il loro rapporto col genere: Piernicola Silvis, il cui racconto della corruzione negli organi dello stato è destinato a fare clamore (Gli illegali, SEM editore), presentato da Vittorio Nessi il 6 dicembre alle ore 18:15; Gino Vignali (della premiata ditta Gino&Michele) con le sue storie di cabaret e intrighi sul filo dell’ironia collocate questa volta nel mondo del fashion e dello spettacolo a Rimini (La notte rosa, Solferino Editore) presentato da John Vignola sabato 7 dicembre alle ore 18:00; per finire con Giancarlo De Cataldo, il maestro di Romanzo Criminale, che a Como porta il suo nuovo giallo storico, Quasi per caso, edito da Mondadori e ambientato ai tempi della repubblica romana nel 1848. A presentarlo sarà ancora John Vignola sabato 7 dicembre alle ore 19:00.

Il noir scandinavo è protagonista anche quest’anno a Como con l’anteprima della serie televisiva Stockholm Requiem in onda a gennaio su LaF dai romanzi di Kristina Ohlsson (da non perdere venerdì e sabato alle ore 15:00) ma anche con la trilogia cinematografica Intrigo diretta dal regista di Millennium, Daniel Alfredson, e ispirata ai romanzi dell’asso del noir svedese Håkan Nesser. Entrambi sono presenti al Noir per accompagnare l’anteprima italiana della trilogia di cui a Como sabato 7 dicembre si vedono i due primi capitoli Morte di uno scrittore (con Ben Kingsley) e Samaria. “Sin dall’inizio – dice Daniel Alfredson – ho avuto l’idea della trilogia, o meglio di un’antologia: tre storie ambientate nello stesso mondo creato da Nesser. Non perché coinvolgano gli stessi personaggi, ma perché affrontano gli stessi temi e il tempo ha in tutte le tre storie un ruolo essenziale. Così è nato il progetto Intrigo”.

E per finire il vincitore del Raymond Chandler Award, il grande scrittore americano Jonathan Lethem che riceverà il prestigioso riconoscimento, una sorta di Nobel per la letteratura noir, dalle mani di Dario Argento che torna a Como per il suo grande affetto per questa terra e i suoi misteri. Esponente di spicco della migliore letteratura postmoderna americana, grande appassionato di cinema e di noir, autore di Motherless Brooklyn, oggi diventato film con la regia di Edward Norton e presente in libreria con il suo romanzo Il detective selvaggio (La Nave di Teseo), Jonathan Lethem dialogherà a Villa Olmo con il critico Sebastiano Triulzi.

Ma il programma nel Noir 2019 (totalmente a ingresso libero) ha anche altre frecce al suo arco: dalla mostra dedicata a Diabolik, il campione del fumetto thriller all’italiana nell’anno in cui il festival celebra anche gli 80 anni del Cavaliere Oscuro, Batman, agli incontri del MICI19 che portano a Como oltre 50 tra autori, produttori e addetti ai lavori in un’edizione spettacolare tutta dedicata al cinema e alla televisione di genere, con la collaborazione della Ticino Film Commission, fino alla presentazione dei nuovi libri di Pietro Berra e Michele Lo Foco (il primo autentico genius loci del cinema sul Lario e il secondo comasco d’adozione).

E poi, da domenica sera… tutti a Milano nel campus universitario di IULM per un programma cinematografico e letterario ricco di sorprese da scoprire giorno dopo giorno, nel segno del noir all’italiana (con la presenza d’eccezione di Marco Bellocchio, invitato da IULM che gli conferisce la Laurea Honoris Causa) e del concorso internazionale per il cinema. Si chiude con le premiazioni la sera di mercoledì 11 dicembre per darsi appuntamento tra un anno, dal 4 al 10 dicembre 2020.

 
 

NoirFest 2014: a Courmayeur la doppia anima del Noir

Sullo sfondo le montagne alla luce delle stelle; sulla neve le tracce di un delitto, un detective dalla silhouette inconfondibile e un enorme monolite-cinepresa caduto dallo spazio e piantato a terra. E’ l’immagine dell’anno disegnata per il Courmayeur Noir in Festival da Guido Manuli, il maestro del fumetto italiano cui rendiamo omaggio con una personalissima Compilation Noir.
Sarà un’edizione ricca di sorprese ed imprevisti quella che Giorgio Gosetti e Marina Fabbri hanno ideato e che andrà in scena ai piedi del Monte Bianco dal 9 al 14 dicembre.
Cominciamo dalla fine: un festeggiamento speciale per Gabriele Salvatores che quest’anno, con Il ragazzo invisibile, trasporta la sua passione per il mistero sul pianeta della fantasia raccontando quell’età inconoscibile che è il passaggio dall’infanzia all’adolescenza. E poi: un pupazzo di neve… molto speciale per festeggiare l’inizio della stagione invernale; due compleanni altrettanto speciali per chi ama il giallo&nero in tutte le sue sfumature; e perfino un torneo di tennis tra appassionati e star all’insegna del Doppio Giallo.

Temi conduttori di quest’edizione saranno il Doppio, la Paura, la Memoria: tre facce di un solo percorso che da più di vent’anni caratterizza un festival unico nella sua “specialità della casa”.
L’ospite d’onore in una rassegna che da sempre mette insieme cinema e letteratura, sarà Jeffery Deaver, vincitore del Raymond Chandler Award nell’anno in cui Rizzoli manda in libreria L’ombra del collezionista che segna il ritorno della coppia Lincoln Rhyme / Amelia Sachs amati dal pubblico di tutto il mondo fin dai tempi de Il collezionista di ossa.
Esattamente 50 anni fa Mario Bava inaugurava il filone del thriller all’italiana con Sei donne per l’assassino, inimitabile modello per tutto un genere. Oggi, in occasione del centenario della nascita del regista, grazie ad Arrow Films e Cineteca di Bologna il film ritorna con uno smagliante restauro e lo accompagnano il figlio Lamberto Bava e Dario Argento, che presenterà a Courmayeur l’autobiografia, appena pubblicata da Einaudi, Paura. Ma sempre nel 1964 vedeva anche la luce il personaggio di George Smiley, il “doppio” letterario di John le Carré. Si girava La spia che venne dal freddo di Martin Ritt e Smiley faceva capolino nel coro degli agenti segreti a Berlino durante la Guerra Fredda.

A Courmayeur, in coincidenza con l’uscita de La Spia – A Most Wanted Man, di Anton Corbijn, i mille volti di George Smiley saranno raccontati dal direttore di Film London, Adrian Wootton.
Protagonisti del festival saranno inoltre, come ogni anno, le anteprime cinematografiche della Selezione ufficiale e i best seller della stagione letteraria proposti negli Incontri con gli autori. Tra i film confermati: l’inglese Snow in Paradise dell’esordiente Andrew Hulme; l’americano Things People Do di Saar Klein con il Wes Bentley di Hunger Games; la rivelazione dell’ultimo festival di Cannes, White God dell’ungherese Kornél Mundruczó, candidato all’Oscar; l’irlandese Calvary di John Michael McDonagh con un formidabile Brendan Gleeson, sacerdote alle prese con il segreto del confessionale e una minaccia di morte; l’opera prima italiana In the Box di Giacomo Lesina con Antonia Liskova; la travolgente black comedy prodotta da Almodóvar, Storie pazzesche di Damián Szifron e il western noir The Salvation di Kristian Levring con Mads Mikkelsen vendicatore solitario nel solco di Sergio Leone.

In prima internazionale assoluta entra in concorso anche Black Sea di Kevin Macdonald (trionfatore all’oscar con Forest Whitaker per L’ultimo re di Scozia) con un luciferino Jude Law degno della prossima statuetta come miglior attore. Black Sea viene distribuito in italia da Notorius Pictures cui va uno speciale ringraziamento del festival per aver creduto in noi come ideale piattaforma per un vero thriller d’autore.
È un grazie anche alla Walt Disney Italia che porta nella giornata conclusiva del NoirFest la prima assoluta di Big Hero 6 di Don Hall, Chris Williams, il fantastico cartoon natalizio per grandi e piccoli con Flavio Insinna a prestar voce all’avventuroso Baymax.

Tra gli scrittori attesi, oltre ai cinque finalisti del Premio Giorgio Scerbanenco – La Stampa per il miglior romanzo noir italiano dell’anno: Gianrico Carofiglio (La regola dell’equilibrio, Einaudi), Carlo Lucarelli (Albergo Italia, Einaudi), Stefano Tura (Tu sei il prossimo, Fazi), Joakim Zander (Il nuotatore, Bompiani), Robert Karjel (Lo svedese, Rizzoli), Ingrid Astier (Omicidi sulla Senna, Bompiani), i campioni del noir Fois, Dazieri, Bonini, De Cataldo, Pandiani e Morchio con l’antologia I semi del male (Rizzoli) e la nuova “signora del thriller italiano” Elisabetta Cametti (K. Nel mare del tempo, Giunti).

Per i 90 anni dell’Istituto Luce il festival rinnova la collaborazione con Istituto Luce Cinecittà, dedicata alla memoria italiana e si associa al Festival Trame per una giornata speciale intitolata Trame, il Sud in Bianco e Nero condotta da Gaetano Savatteri con materiali rari e inediti dell’archivio storico del Luce. In quest’occasione viene presentato anche il film-documento di Toni Trupia, Malerba (work in progress).
Insieme alla Scuola Holden il Noirfest organizza un incontro-laboratorio sulla nuova serialità televisiva con gli sceneggiatori e docenti della Scuola Stefano Sardo, Dario Bonamin e Francesca De Lisi, mentre Sky Atlantic e Fox Crime propongono le grandi serie americane che domineranno la prossima annata televisiva.

Tra le sorprese che non ti aspetteresti, ci saranno quest’anno una imprevedibile web-serie firmata dai Manetti Bros. con al centro il mitico Rex; i ritorni di Federico Zampaglione, Luca Argentero e Domiziano Cristopharo; un’incursione psycho-rock della band Bébé Donge che da sempre si ispira alla controversa personalità dell’avvelenatrice di Simenon; il controcanto delle ballate della mala di Stefano Covri; una serie di incontri con protagonisti dello spettacolo che prende il via in occasione dei festeggiamenti per i 10 anni di Officine Artistiche.
E infine un insolito cocktail di campioni della racchetta, attori, registi e semplici appassionati, che danno vita alla prima edizione di Doppio Giallo, torneo di tennis a inviti che accoppierà a sorpresa le star e i dilettanti in una sfida all’ultimo tie break. Ricordando Farley Granger e la più bella partita di tennis della storia del cinema in Strangers on a Train di Alfred Hitchcock dal romanzo di Patricia Highsmith.

 
 

Noir in Festival: tra attualità e fantapolitica, arriva Vicente Vallés mentre le proteste infiammano la Scala

Vicente Vallés noir in festival

Per il suo quinto giorno di appuntamenti tra letteratura e cinema il Noir in Festival, la più importante manifestazione italiana dedicata al genere noir che si svolge a Milano fino all’8 dicembre, partecipa in pieno al dibattito culturale e politico che ruota intorno all’apertura della Scala prevista per oggi 7 dicembre a Milano con l’opera russa Boris Godunov.

Ospite letterario di oggi 7 dicembre, alle ore 17.00, nella libreria Rizzoli Galleria a due passi dalla Scala, è infatti il noto volto del giornalismo spagnolo Vicente Vallés che presenta il suo romanzo di spionaggio Operazione Kazan (Salani) accompagnato dallo storico e scrittore Aldo Giannuli, che ha da poco pubblicato per Ponte alle Grazie il suo Spie in Ucraina, proprio sugli antefatti che hanno portato alle vicende belliche in corso in quella martoriata parte di Europa.

“Il noir si conferma essere il genere che più di ogni altro registra i cambiamenti della nostra epoca” – ribadiscono i direttori della rassegna Marina Fabbri e Giorgio Gosetti – “e lo vediamo proprio con Operazione Kazan di Vicente Vallés, che racconta in forma di romanzo fantapolitico l’elezione in USA del prossimo Presidente (una donna) come il completamento di un grande complotto russo per impadronirsi dell’Occidente, cominciato dalla Rivoluzione di Ottobre e arrivato fino ai nostri giorni”.

Oggi pomeriggio Aldo Giannuli e Vicente Vallés discuteranno di questo argomento, condotti da Luca Crovi, a due passi dalla piazza in cui la comunità ucraina milanese ha annunciato di voler protestare contro la scelta dell’opera di apertura della stagione scaligera caduta proprio sul Boris Godunov del russo Mussorgsky.

 
 

Noir in Festival: omaggio a Lucio Fulci

Noir in Festival

“Se rimango nella memoria di chi mi ha amato e mi ricorda, io vivo lo stesso. Questa almeno è la mia tesi”. Così si racconta Lucio Fulci, regista matto, geniale, allegro e disperatissimo, davanti alla regista Antonietta De Lillo e al critico Marcello Garofalo nella sorprendente e unica conversazione uncut Fulci Talks, che si vedrà in anteprima sulla piattaforma MYmovies lunedì 8 marzo nell’ambito del programma del Noir in Festival.

Il Noir in Festival, nella sua edizione del Trentennale in programma online dall’8 al 13 marzo prossimi, a 30 anni dal suo ultimo lavoro (Le porte del silenzio) rende omaggio a Lucio Fulci, che rimane un autore di culto e uno sperimentatore che non è possibile costringere dentro una sola definizione, anche se il suo successo si deve soprattutto a pellicole in cui il mistero e l’horror vanno a braccetto. “Alcuni mi ritengono completamente pazzo”, diceva di sé, “perché tento sempre di uscire dal genere, tento di essere un terrorista del genere”.

“Sono grata a Marcello Garofalo” – scrive Antonietta De Lillo nella presentazione al film – “per aver reso possibile questo incontro e per la sua lungimiranza nell’aver capito con tanto anticipo che il futuro del cinema sarebbe stato nel superamento delle barriere tra il cinema di genere e quello d’autore”. Dopo la presentazione del film, martedì 9 marzo verrà proposto un focus sul ritratto, alla presenza di Antonietta De Lillo, Marcello Garofalo, del musicista Fabio Frizzi e della figlia Antonietta Fulci, per raccontare il lavoro di recupero del materiale inedito di una delle ultime lunghe interviste rilasciate dal maestro trent’anni fa, in un’operazione di found footage e rielaborazione già sperimentata dalla regista in La pazza della porta accanto con la sua conversazione con Alda Merini. Questo incontro sarà visibile sui canali social del Festival (Facebook e YouTube).

L’omaggio a Lucio Fulci, che sarà articolato riproiettando 5 suoi film cult, prenderà il via, ad accesso gratuito e posti limitati, nella sala virtuale di MYmovies, al termine della serata di pre-apertura del Noir in Festival, domenica 7 marzo. A introdurre il primo film della rassegna, Una sull’altra (1969), una live notturna su social del festival tra Giorgio Gosetti e lo youtuber Federico Frusciante. Nelle altre serate della manifestazione verranno proiettati: Non si sevizia un paperino (1972), Sette note in nero (1977), Quando Alice ruppe lo specchio(1988) e il film di commiato Le porte del silenzio (1991).

“Il recupero di una tradizione preziosa del cinema italiano di genere”, dicono Giorgio Gosetti e Marina Fabbri, “una stagione in cui tra gli anni ’60 e ’70 fiorì una generazione di talenti che faceva della trasgressione e dell’inventiva la bandiera creativa, senza preclusioni e steccati fra cinema ‘alto’ e cinema ‘popolare’, è una delle caratteristiche del nostro programma di quest’anno. Siamo grati ad Antonietta De Lillo così come alle società di distribuzione Minerva Group e R.T.I. per averci consentito un’incursione nella memoria che è  indicazione preziosa per una nuova generazione di autori e spettatori”.

 
 

Noir in Festival: Mia cugina Rachele con Rachel Weisz apre il festival

Rachel

Sarà l’attesa anteprima italiana di Rachel con una formidabile Rachel Weisz ad aprire la selezione internazionale del Noir in Festival lunedì 4 dicembre all’Anteo Palazzo del Cinema di Milano.

La regia è di Roger Michell (Notting Hill) mentre “sulla scena” troviamo una straordinaria coppia di protagonisti come Rachel Weisz e Sam Claflin (Hunger Games), affiancati dal nostro Pierfrancesco Favino e da Iain Glen (Il Trono di Spade). Il film è stato definito dal severo critico del “Guardian” Peter Bradshaw “un meraviglioso incrocio tra Il talento di mr. Ripley e Via dalla pazza folla: del primo ha l’ambiguità in perfetto stile noir, del secondo la magnifica ambientazione d’epoca e un’eroina forse malefica e terribilmente seducente.

Non è un caso che Rachel Weisz avesse cercato a lungo di comprare i diritti del remake dopo il romanzo di Daphne du Maurier e il film del 1952 di Henry Koster con Olivia De Havilland e Richard Burton. Ma i curiosi intrecci non finiscono qui: la sorella di Olivia, Jane Fontane, era stata Rebecca nell’omonimo film di Hitchcock, che a sua volta ha tratto dai romanzi della du Maurier, una delle regine della suspense più amate dal cinema con oltre 10 trasposizioni cinematografiche tratte dalle sue opere, Gli Uccelli, capolavoro omaggiato quest’anno dal Noir in Festival grazie alla splendida immagine realizzata da Alessandro Baronciani.

“Dobbiamo alla splendida collaborazione con 20th Century Fox” – dice Giorgio Gosetti – “se il festival si illumina fin dall’inizio con un grande film che riannoda la migliore tradizione del genere con il gusto contemporaneo. Del resto nello stesso spirito accompagniamo in sala da questa settimana un altro film FOX da noi molto amato come Assassinio sull’Orient Express”.

 
 

Noir in Festival: Manuele Fior firma il manifesto della 33° edizione

noir in festival

Il Noir in Festival torna a Milano dal 1 al 7 dicembre 2023 con un programma poliedrico che attraversa secoli e generi, autori e visioni, finendo per specchiarsi nel cinema e nella letteratura contemporanei. Un’inquietudine di fondo risuona tra le pieghe della 33a edizione del festival, che trova il suo ideale baricentro a metà strada tra l’agitazione di un autore milanese doc come Andrea G. Pinketts, storico frequentatore del Noir scomparso esattamente cinque anni fa, e il manifesto malinconico e allo stesso tempo proiettato verso il futuro firmato da un maestro del fumetto nostrano, Manuele Fior.

noir in fest 2023

Tra i più apprezzati artisti di graphic novel e illustratori, recentemente uscito in libreria con le graphic novel Celestia (Oblomov edizioni, 2019-2020) e Hypericon (Coconino Press, 2022), Fior ha all’attivo collaborazioni con i più importanti nomi dell’editoria italiana e internazionale: Coconino Press, Oblomov, La Repubblica, La Stampa, Internazionale, Einaudi, Feltrinelli, Mondadori, La nave di Teseo, Dargaud, Futuropolis, L’école des loisirs, Gallimard, Le Monde, The New Yorker, Dark Horse, etc. Negli anni la sua opera è stata premiata con alcuni tra i massimi riconoscimenti del settore: il Fauve d’or al festival di Angoulême, il Micheluzzi Award del Napoli Comicon, il Gran Guinigi e il Yellow Kid di Lucca Comics & Games e l’Inkpot award al San Diego Comic-Con. Il Noir in Festival l’ha scelto per firmare l’immagine della 33° edizione, unendosi alla galleria di artisti eccellenti che ha visto sfilare, dal 1991 ad oggi, nomi come Paolo Bacilieri, Gigi Cavenago, Lorenzo De Felici, Mario Alberti, Hugo Pratt, Lorenzo Mattotti, Bill Plympton, Charles Schultz, Mojmir Jezek e molti altri.

Una collaborazione, quella tra Manuele Fior e il Noir in Festival, che ha il sapore della predestinazione. Sue, infatti, sono le recenti copertine dei romanzi editi da La Nave di Teseo di Giorgio Scerbanenco, autore al quale il festival intesta dal 1997 il premio per la miglior opera di narrativa italiana dell’anno di genere noir. Il segno magico e onirico di Fior, sospeso tra il blu notte di Eyes Wide Shut e le fascinazioni cyberpunk di Ghost in the Shell, ci trasporta nello scenario misterioso di una Piazza Duomo insolita e immersa nel silenzio, dove si aggira una figura enigmatica: un detective? Un assassino? O il riflesso delle angosce di cui è portatore sano l’uomo contemporaneo?

“L’essenza del genere noir”, dichiarano i direttori Giorgio Gosetti e Marina Fabbri, “è quella di rimescolare le carte in tavola, rifuggire lo status quo, evadere dalle consuetudini. E quale modo migliore di rappresentare la sua anima più moderna se non giocare sul contrasto che Manuele Fior, potentemente, rappresenta nell’immagine di quest’anno: la Milano del Duomo, quella da cartolina che tutti conosciamo, si scontra con la Milano del futuro, un groviglio di grattacieli luminescenti che rappresenta la finanza, il virtuale, le intelligenze artificiali. Da questo attrito tra vecchio e nuovo nascono non rovine ma dubbio, curiosità, dibattito e conoscenza. Questo è esattamente lo spirito che anima l’edizione 2023 e ringraziamo Manuele per averlo affrescato in modo così preciso e appassionato.”

 
 

Noir in Festival: Les oiseaux ivres conquista il Black Panther 2021

Alla fine le Giurie hanno espresso il loro verdetto. Quella del Concorso Internazionale, composta da Raúl Arévalo, Silvia D’Amico e Jerzy Oskar Stuhr ha attribuito il Black Panther 2021 per il miglior film al canadese Les oiseaux ivres di Ivan Grbovic, con la seguente motivazione:

Les Oiseaux Ivres è un viaggio di speranza e libertà. Un noir che arriva a contraddire il genere lasciando un messaggio positivo mentre si nutre di poesia, metafore e tecniche di altri mondi narrativi. Un film sul cammino di un uomo raccontato attraverso la fotografia della cruda realtà e le suggestioni del mistero. Un’opera intrigante e universale.”

Marlena vive in Messico ed è la giovane moglie di un uomo molto ricco e potente. Willy è il suo amante. Temendo il peggio, i due fuggono e prendono direzioni diverse con la speranza di ritrovarsi in un luogo più sicuro. Willy pensa che Marlena si nasconda a Montreal, così prende la via del Quebec dove viene assunto come contadino stagionale alla fattoria Bécotte. Mentre tra i lavoratori stranieri nascono delle amicizie, crescono i dissidi tra i componenti della famiglia Bécotte. Oltretutto, senza volerlo, Willy suscita un forte desiderio in Julie, la moglie del proprietario. La situazione avrà delle serie conseguenze.

Inoltre la Giuria ha deciso di segnalare con una Menzione specialeDe uskyldige – The Innocents di Eskil Vogt, con la seguente motivazione:

“Per la capacità di offrire allo spettatore un punto di vista nuovo: quello intimo, spontaneo e autentico degli innocenti. Un riconoscimento alla capacità di stimolare le sensazionali interpretazioni dei suoi attori-bambini.”

Il film segue quattro bambini che diventano amici durante le vacanze estive. Fuori dalla vista degli adulti, scoprono di avere poteri nascosti. Mentre esplorano le loro nuove abilità nelle foreste e nei parchi, il loro gioco innocente prende una piega oscura e cominciano ad accadere cose strane.

Parallelamente il Premio Caligari per il miglior film noir italiano dell’anno è stato assegnato a La terra dei figli di Claudio Cupellini, il film più votato dalla Giuria del Premio, composta da 80 tra studenti IULM e appassionati di cinema affiancati da Maurizio Di RienzoAlessandro Gamma e Anna Maria Pasetti. Sul podio salgono anche Isabella Sandri con Un confine incerto e Rohan Roan Johnson con State a casa.

La fine della civiltà è arrivata. Non sappiamo come. Un padre e suo figlio, un ragazzino di quattordici anni, sono tra i pochi superstiti: la loro esistenza, su una palafitta in riva a un lago, è ridotta a lotta per la sopravvivenza. Non c’è più società, ogni incontro con gli altri uomini è pericoloso. In questo mondo regredito, il padre affida a un quaderno i propri pensieri, ma quelle parole per suo figlio sono segni indecifrabili. Alla morte del padre, il ragazzo decide di intraprendere un viaggio verso l’ignoto alla ricerca di qualcuno che possa svelargli il senso di quelle pagine misteriose. Solo così potrà forse scoprire i veri sentimenti del padre e un passato che non conosce.

 
 

Noir in Festival: l’omaggio a Caligari e al cinema francese

Noir in Festival

Il Noir in Festival rende omaggio a un maestro del genere con un incontro dedicato ai finalisti del Premio Caligari, il riconoscimento che premia il miglior film noir di produzione italiana.

Martedì 6 alle ore 17.00 presso l’Università IULM il pubblico del festival potrà dialogare con gli autori e gli interpreti delle opere finaliste, uscite in sala nell’ultimo anno. Il film vincitore del Premio Caligari 2022 e quello che riceverà la Menzione Speciale di Cinecittà News saranno invece annunciati in sala mercoledì 7 dicembre (ore 21.00, Cinema Arlecchino).

La giornata del 6 dicembre al Noir celebra anche il cinema francese con uno dei titoli più acclamati del 2022 ovvero Saturn Bowling, co-produzione franco-belga diretta da Patricia Mazuy, che introdurrà il film (ore 19.00, Cinema Arlecchino). Inserito dai Cahiers du Cinema nella classifica dei migliori dieci film dell’anno, il film racconta la storia di due fratelli intrappolati in una spirale di oscurità in seguito alla morte del padre.

Il Noir in Festival vuole inoltre rendere omaggio al grande regista Bertrand Tavernier, a un anno dalla sua scomparsa: grazie alla collaborazione tra il festival, l’Institut Français di Milano e il festival lionese Quais du Polar, presso il CinéMagenta63 sarà presentata una delle pellicole più amate di tavernier, Quai d’Orsay (ore 18.00).

 
 

Noir in Festival: Jo Nesbø riceve il premio Raymond Chandler 2018

A consegnare sabato 8 dicembre alle ore 21.00, presso il Teatro Sociale di Como, il Premio Raymond Chandler 2018 alla carriera al norvegese Jo Nesbø sarà Alexander Greene, oggi nel board dei Direttori del consiglio amministrativo di Raymond Chandler Ltd., nonché nipote dello scrittore Graham Greene,  l’indimenticabile autore de Il fattore umano,  e anche il primo vincitore del Raymond Chandler Award nel 1988.

Nel segno del grande Raymond Chandler, il premio vuole celebrare la carriera di uno scrittore europeo che ha saputo affermarsi in tutto il mondo con il suo originale e contraddittorio protagonista, il detective Harry Hole, che aggiunge al chandleriano Marlowe non solo l’accento nordico ma anche il ritmo della suspense e la complessità degli intrecci che non dimenticano mai di essere disegnati sullo sfondo di una società, opulenta e controversa, come quella del Nord Europa. Nei suoi romanzi, Nesbø non dimentica nemmeno di raccontare i demoni che hanno attraversato ieri e attraversano oggi il nostro Occidente: la fascinazione collettiva del male, la dittatura del denaro, il vuoto dei valori umani nella solitudine delle metropoli, l’intolleranza nei confronti del diverso.

Jo Nesbø, classe 1960, pubblicato in più di cinquanta lingue, con la serie di Harry Hole – il suo poliziotto specializzato in serial killer – ha venduto più di 30 milioni di copie, e oltre 40 con tutti i suoi romanzi. Fin dalle  prime opere raggiunge la vetta delle classifiche in patria e ben presto si piazza nelle top ten europee, unico autore non anglofono a conquistare la vetta nella diffidente Inghilterra prima ancora del fenomeno Stieg Larsson, di cui viene considerato l’erede. Ha all’attivo una ventina tra romanzi thriller, storie per bambini, saggi e racconti. Dalle sue opere sono stati tratti due film come Headhunters, di Morten Tyldum (Premio Leone Nero al Noir in Festival 2011) e L’uomo di neve, di Tomas Alfredson (2017) con Michael Fassbender nei panni di Harry Hole, e la serie TV Occupied (2015 Rai 2 e 2018 Netflix).

Pubblicato oggi integralmente dall’editore Einaudi, che ha tradotto nel 2017 l’ultimo titolo, Sete, Nesbø  venne scoperto in Italia dall’editore Piemme, mentre Rizzoli ha dato alle stampe di recente il suo Macbeth, rifacimento della tragedia di Shakespeare in chiave thriller, nell’ambito del progetto di Hogarth Press per i 400 anni del Bardo, che ha visto tra gli altri protagonisti anche la scrittrice canadese Margaret Atwood, Premio Chandler 2017 al Noir in Festival.

 
 

Noir in Festival: Il sale sulla ferita di Cristina Rava vince il Premio Giorgio Scerbanenco per il cinema 2024

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La speciale giuria del Premio Giorgio Scerbanenco per il cinema 2024, iniziativa nata in accordo con Cecilia Scerbanenco dal Noir in Festival e Lo Scrittoio, con il sostegno di Lombardia Film Commission e Fondazione Cariplo, presieduta dallo scrittore e regista Donato Carrisi e composta da quattro professionisti del settore produttivo cinematografico e televisivo – Carlo Degli EspostiLuca LuciniGiorgia Priolo e Paolo Vari, in dialogo con un gruppo di lettura formato da membri del Circolo dei Lettori di Milano – ha assegnato il premio a Il sale sulla ferita (Rizzoli) di Cristina Rava con la seguente motivazione:

Per la carica emotiva del personaggio centrale che è in grado di incontrare un pubblico ampio e traversale e perché si presta alla serialità lasciando spazi e margini per un ulteriore sviluppo creativo e narrativo”.

La giuria intende inoltre segnalare con una menzione speciale il romanzo di Bruno Morchio La fine è ignota (Rizzoli) – già vincitore del Premio Giorgio Scerbanenco per la letteratura 2023 – per un potenziale sviluppo destinato alla sala cinematografica.

Il premio è stato consegnato al vincitore venerdì 12 aprile 2024 a Casa Manzoni di Milano, con la partecipazione di gruppo di studenti del Triennio in Cinema e Animazione del campus di Milano di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, che ha realizzato i pitch dei progetti audiovisivi tratti dai romanzi candidati.

 
 

Noir in Festival: il programma della 29a edizione

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Si apre nel segno della memoria la 29a edizione del Noir in Festival in programma a Como e Milano dal 6 al 12 dicembre con la direzione di Giorgio Gosetti, Marina Fabbri e Gianni Canova (delegato IULM): il festival ricorda gli 80 anni di Batman, cavaliere nero nato dalla graphic novel e diventato icona cinematografica, grazie al tratto di Lorenzo De Felici che firma l’immagine dell’anno e poi svela i segreti di un classico anomalo del genere come The Third Man di Carol Reed con Joseph Cotten, Alida Valli e Orson Welles che 70 anni fa vinceva il Grand Prix al Festival di Cannes. Sono due estremi del genere, da un lato il fantasy, dall’altro la scena storica tra spionaggio, corruzione e guerra fredda che indicano bene come il campo d’azione del genere debba essere guardato con occhi diversi, nell’ottica dell’ibridazione e del rinnovamento.

“A quest’idea – dicono Marina Fabbri e Giorgio Gosetti – si ispira tutto il programma dell’anno, costruito sulla doppia suggestione della tradizione e degli sconfinamenti, con un legame più forte di sempre tra cinema e letteratura, storia e cronaca, a cominciare dal vincitore del Raymond Chandler Award, Jonathan Lethem, nuova stella della letteratura post-moderna americana, premiato a Como la sera del 7 dicembre e poi protagonista di un incontro con i lettori domenica 8 dicembre a Milano”.

I sei film in concorso per il cinema, giudicati da una giuria tutta al femminile composta dall’attrice Lucia Mascino, dalla regista Patricia Mazuy e dalla produttrice/festival manager Mira Staleva portano in primo piano la “nuova onda” del cinema sudamericano con il cileno Araña di Andrés Wood, il brasiliano Bacurau di Kleber Mendonça Filho e Juliano Dornelles, l’argentino 4X4 di Mariano Cohn, film giocati su registri molto diversi – dal pamphlet civile alla fantascienza distopica alla commedia nera – ma tutti fortemente collegati da uno sguardo politico che rilancia uno degli aspetti distintivi dell’idea di narrazione in noir. Insieme a questi Dear Agnes di Daniel Alfredson, l’ultimo film della trilogia svedese di “Intrigo” ideata da Håkan Nesser (ospite d’onore per la letteratura), il coreano The Beast di Lee Jeong-ho (remake di un classico del polar come “36 Quai des Orfèvres”), il sorprendente cinese Il lago delle oche selvatiche di Diao Yinan, rivelazione all’ultimo festival di Cannes.

Altrettanto compatta la squadra degli autori letterari che forniscono a quest’edizione la “spina dorsale” di una rassegna in grande trasformazione: autori affermati come Giancarlo de Cataldo, Gianrico Carofiglio, Maurizio De Giovanni, Donato Carrisi (tutti da tempo strettamente legati anche al cinema e alla serialità televisiva), talenti emergenti come Piernicola Silvis o Andrea Purgatori, incursori di grandissima qualità come Antonio Moresco e Guido Vitiello, outsider inattesi come Gino Vignali. E naturalmente i cinque finalisti del Premio Giorgio Scerbanenco che si contendono il titolo di autore italiano noir dell’anno.

In parallelo con la letteratura, anche il cinema italiano mette in gara i suoi finalisti della stagione con il Premio Caligari promosso da IULM in accordo con il Noir in Festival: sono sei i film italiani che saranno visti e giudicati dalla grande giuria popolare presente all’Auditorium IULM di Milano. Tra questi anche qui domina la varietà e l’idea di trasformazione del genere tra il labirinto kafkiano di Donato Carrisi e il road movie di Guido Lombardi, il realismo di Renato De Maria e Claudio Giovannesi e la dark comedy di Vincenzo Alfieri, la graphic novel diventata cinema di Igort. Fino all’omaggio fuori concorso che sottolinea il valore de Il Traditore, l’ultimo lavoro di Marco Bellocchio, insignito da IULM della Laurea Honoris Causa negli stessi giorni del Festival a Milano.

Tra gli eventi speciali in programma: l’anteprima della nuova serie svedese Stokholm Requiem dai romanzi di Kristina Ohlsson (in onda su LaF a gennaio), l’edizione completa della trilogia Intrigo di Daniel Alfredson da Håkan Nesser, per la prima volta in Italia; il Premio Svizzeretto assegnato al produttore-regista Claudio Bonivento, vero “maverick” del cinema italiano; l’omaggio di Antonietta De Lillo a un altro grande outsider del genere come Lucio Fulci; la conversazione con Andrea Purgatori sulla “nuova guerra fredda” raccontata da un giornalista (“Atlantide”),  scrittore (Quattro piccole ostriche), sceneggiatore (Il muro di gomma); il doppio incontro con Adrian Wootton che racconta il rapporto col cinema di Graham Greene e intervista Angela Allen, unico testimone vivente del set di The Third Man; la Giornata dedicata a Giorgio Scerbanenco giornalista, realizzata insieme al Master in Giornalismo IULM; il premio alla carriera a un maestro anche del noir come Bertrand Tavernier; le ormai tradizionali “Pillole in Luce” che quest’anno hanno per tema le grandi (e piccole) rapine; una mostra organizzata in collaborazione con Astorina su un altro importante protagonista del fumetto, questa volta tutto italiano, che si aggirerà per villa Olmo nei giorni comaschi di festival: Diabolik, il personaggio nato dalla penna delle sorelle Giussani, di cui vestirà i panni Luca Marinelli nel nuovo film dei Manetti bros., in uscita nel 2020.

Infine la collaborazione con AGICI (Associazione Generale Industrie Cine-Audiovisive Indipendenti) che per il secondo anno sceglie il nostro festival come partner di riferimento e quest’anno organizza a Como, dal 6 all’8 dicembre, il suo evento nazionale MICI19 dedicato alla produzione audiovisiva di genere e alle prospettive di internazionalizzazione transfrontaliera con la collaborazione della Ticino Film Commission.

Reso possibile dal sostegno della Direzione Generale Cinema del MiBACT, dalla coproduzione con l’Università IULM di Milano, dall’impegno di Istituto Luce – Cinecittà, SIAE e Associazione Amici di Como, dalla collaborazione con il Comune di Como, il Noir in Festival conferma anche questa volta la vitalità di un genere che è ormai indiscusso punto di riferimento del nostro tempo.

 
 

Noir in Festival: il programma dell’evento di Milano

Cinque i luoghi coinvolti dalla programmazione di quest’anno: la IULM – Università di comunicazione e lingue (Via Carlo Bo, 7 – Metro Romolo), che nel suo magnifico Auditorium ospiterà l’inaugurazione de festival, le proiezioni e i registi dei migliori film italiani noir del 2017 che concorrono al Premio Caligari 2017 e nella Sala dei 146 vedrà nomi illustri del cinema e della letteratura coinvolti in masterclass sul genere noir; la sala Astra di Anteo Palazzo del Cinema dove sarà proiettata la prima metà del programma cinematografico assieme a omaggi, film fuori concorso e la consegna del premio Giorgio Scerbanenco 2017 (4 dicembre, ore 22).

La Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, che nella Sala lettura ospiterà i finalisti dello Scerbanenco 2017 e Marcos Chicot mentre in Sala polifunzionale darà la possibilità al pubblico di incontrare Margaret Atwood; la Sala Bianca di Como che torna ad accogliere gli autori di letteratura più amati che presenteranno al pubblico i loro ultimi lavori; infine il Teatro Sociale di Como, gioiello dell’Ottocento nella cui splendida cornice il Noir in Festival approderà per la seconda metà del programma cinematografico e una intensa serata di chiusura con lo spettacolo GUL – uno sparo nel buio di Gemma Carbone e Giancarlo De Cataldo e l’attesissima anteprima di Wonderstruck, di Todd Haynes, con Julianne Moore e Michelle Williams.

Ecco alcuni degli appuntamenti imperdibili.

Margaret Atwood incontrerà gli studenti della IULM alle ore 12 in Sala dei 146 il 6 dicembre, spostandosi poi alle 18 dello stesso giorno nella Sala polifunzionale della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e ricevendo il Raymond Chandler Award nella serata inaugurale della parte comasca del festival il 7 dicembre alle ore 21 nel Teatro Sociale di Como.

Il Premio Caligari, che sarà decretato da una giuria composta da 100 tra studenti e pubblico, da domenica 3 dicembre animerà l’Auditorium della IULM 6 ogni giorno alle 17.30 e alle 20, ad eccezione di mercoledì 6 (proiezioni alle 15.30 e 17.00). Ogni proiezione sarà accompagnata dal regista, lo sceneggiatore, il direttore della fotografia o il produttore del film. Il titolo vincitore, annunciato il 6 dicembre ad Anteo Palazzo del Cinema, verrà proiettato sabato 9 dicembre alle 16 nel Teatro Sociale di Como e premiato la sera dello stesso giorno.

Le proiezioni del concorso ufficiale, composto di otto titoli, tutte anteprime nazionali e internazionali, avranno luogo dal 4 al 6 dicembre nella Sala Astra di Anteo Palazzo del Cinema e dal 7 all’8 dicembre nel Teatro Sociale di Como.

Due gli attesissimi film fuori concorso: My Cousin Rachel di Roger Michell con Rachel Weisz, Sam Claflin, Iain Glen e Pierfrancesco Favino e Wonderstruck – La stanza delle meraviglie di Todd Haynes con Julianne Moore, Michelle Williams e Oakes Fegley.

Come sempre interessanti le conversazioni ospitate dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano e dalla Sala bianca di Como e che vedranno protagonisti Luca D’Andrea, Romano De Marco, Marcello Fois, Elena Mearini, Bruno Morchio, Carlo Lucarelli, Massimo Picozzi, Paola Barbato, Antonella Lattanzi, Simona Vinci, Donato Carrisi, Roberto Costantini, Bernard Minier e Marco Vichi.

Ogni mattina la Sala dei 146 della IULM ospiterà incontri e masterclass aperte a tutti: lunedì 4 dicembre, ore 11, “BIANCO E NERO” PER IL GIALLO ITALIANO con Gianni Canova, Paola Valentini e Massimo Locatelli; martedì 5 dicembre, ore 11, UNA GIORNATA NEI MITI DEL GENERE, masterclass di Adrian Wootton dedicata a Gloria Grahame; subito dopo, ore 12, incontro con Enzo G. Castellari, il “maverick” del cinema italiano di genere che riceverà la sera dello stesso giorno, ore 20 Sala Astra di Anteo Palazzo del Cinema, il Premio alla memoria di Luca Svizzeretto 2017; mercoledì 6 dicembre, ore 10.30, DALLA SCRITTURA ALL’IMMAGINE, incontro con Pietro Valsecchi, gli autori della nuova fiction Black Vatican e Donato Carrisi. Da segnalare anche l’incursione nella psicanalisi del convegno organizzato dal Mercurius Prize in occasione del quale verrà proiettato il documentario Children’s Tears – Searching For Japanese Fathers di Yuki Sunada.

Ben quattro gli omaggi: il 4 dicembre alle 9.30 in Sala dei 146 la versione restaurata dalla Cineteca Nazionale di Harlem (1943) di Carmine Gallone; stessa ora e stesso luogo il 5 dicembre per l’omaggio a Gloria Grahame con la proiezione di In A Lonely Place – Il diritto di uccidere (1950), di Nicholas Ray; alle ore 20 del 6 dicembre, Sala Astra di Anteo Palazzo del Cinema, il festival omaggia Il racconto dell’ancella con la proiezione di The Handmaid’s Tale (1990) di Volker Schlöndorff; infine, alle ore 18 del 9 dicembre, la versione restaurata in 4K del capolavoro di Jonathan Demme, The Silence of the Lambs – Il silenzio degli innocenti (1991), che il pubblico potrà rivedere su grande schermo al Teatro Sociale di Como.

Il futuribile e il futuro distopico, tema portante al Noir in Festival 2017, sono il regalo che Istituto Luce – Cinecittà fa a questa edizione del festival con sei “pillole di fantascienza”, brevi pezzi di cinema d’archivio che raccontano l’universo del possibile e che precedono la visione dei film del Concorso Internazionale al festival, più una speciale proiezione in anteprima assoluta alle ore 20 del 3 dicembre in Auditorium IULM de La nave dell’universo di Anton Kutter (Germania, 1940, 11’ 41’’).

Maurizio Temporin e le sue incredibili Cinestesie saranno in mostra nella Contemporary Exhibition Hall della IULM dalla sera di domenica 3 dicembre fino a venerdì 8 dicembre.

L’ingresso è gratuito a tutte le proiezioni e gli eventi fino a esaurimento posti disponibili. Alle proiezioni non sono ammessi i minori di anni 18 per film della selezione ufficiale senza visto di censura. Tutti i film stranieri sono in lingua originale con sottotitoli in italiano.

 
 

Noir in Festival: Il mistero Henri Pick film di chiusura

Il mistero Henri Pick

È giunta al giro di boa la 29ma edizione del Noir in Festival che dopo l’esordio a Como si concluderà a Milano la sera di mercoledì 11 dicembre con l’anteprima de Il mistero Henri Pick  (Le mystère Henri Pick) (ore 21:30 – IULM 6, Auditorium), in sala dal 19 dicembre per I Wonder Pictures.

Fabrice Luchini e Camille Cottin sono i protagonisti della pellicola diretta da Rémi Bezançon, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di David Foenkinos, che ruota attorno alla figura di un misterioso scrittore e del suo romanzo: come ha fatto Henri Pick, semplice pizzaiolo, a scrivere un libro che in breve tempo diventa bestseller? Chi si nasconde dietro la sua identità? Una commedia brillante e sorprendente, piena di colpi di scena e rivelazioni inaspettate, perfetta conclusione di quel viaggio dalla letteratura al cinema, dalle parole alle immagini e, viceversa, che quest’anno il Noir in Festival celebra assieme a SIAE.

Per la mattinata di martedì 10, il Noir in Festival rende omaggio a due registi che nella loro carriera si sono ampiamente confrontati, seppur in maniera diversa, con il genere: il primo è Claudio Bonivento, a cui quest’anno va il Premio Luca Svizzeretto, che racconterà la sua esperienza di regista e produttore tra cinema e televisione (ore 10:00 a IULM 6, sala dei 146). A seguire Fulci Talks, un incontro con la regista Antonietta De Lillo e il critico Marcello Garofalo dedicato alla riscoperta di un maestro del genere come Lucio Fulci (ore 11:00 – IULM 6, sala dei 146).

Per il Premio Caligari scendono in campo 5 è il numero perfetto, esordio di Igort dietro la macchina da presa ispirato all’omonima graphic novel dell’autore, che sarà presentato in sala dall’attore da Lorenzo Lancellotti (ore 17:00 – IULM 6, Auditorium), e Gli uomini d’oro, intrigante noir metropolitano diretto da Vincenzo Alfieri (presente in sala) ispirato a un fatto di cronaca accaduto a Torino nel 1996 (ore 22:00 – IULM 6, Auditorium).

Arrivano invece dall’America Latina i due film del concorso internazionale in programma martedì 10 dicembre: 4X4 di Mariano Cohn (ore 15:00 – IULM 6, Auditorium) è una pellicola avvincente all’interno di un fuoristrada lussuoso che si trasforma in un bunker da cui è impossibile fuggire, mentre il brasiliano Bacurau (ore 19.30 – IULM 6, Auditorium) racconta dei fatti strani che si verificano in un piccolo villaggio in seguito alla morte della matriarca.

Infine, a partire dalle ore 18:00 presso la Feltrinelli di Piazza Duomo, Gianrico Carofiglio (La misura del tempo, Einaudi) e Antonio Moresco (Canto di D’Arco, SEM) dialogheranno su letteratura e generi.

 
 

Noir in Festival: il manifesto della 30° edizione

noir in festival

Per celebrare la 30edizione, in programma a Milano dal 1 al 6 marzo 2021, il Noir in Festival sceglie quest’anno il talento di Mario Alberti, disegnatore e illustratore triestino di fama internazionale, con al suo attivo collaborazioni con Sergio Bonelli Editore, Panini Comics, Star Comics, Delcourt, Glenat, DC Comics, Marvel e IDW, autore dal 2013 al 2015 delle locandine del Trieste Science+Fiction.

Dopo gli zombie reinterpretati da Gigi Cavenago nel 2018 e le cupe atmosfere metropolitane dell’immagine firmata da Lorenzo De Felici nel 2019, un altro maestro del fumetto si unisce alla galleria del Noir (che annovera, tra gli altri, nomi del calibro di Hugo Pratt, Lorenzo Mattotti, Bill Plympton, Charles Schultz e Mojmir Jezek), festeggiando l’anniversario del festival con un’immagine che ripercorre l’iconografia di un genere. Da Sherlock Holmes a Tarantino passando per Lucarelli e Margaret Atwood (e molti altri che vi sfidiamo a riconoscere), Alberti ha omaggiato il genere con una locandina corale che tra le filature di un vetro incrinato mostra, evanescenti, alcune delle icone che hanno reso il Noir una manifestazione del cinema e della letteratura in grado di resistere al tempo e di raccontare la realtà con sguardo lucido e disincantato.

“Non solo un omaggio, un gioco citazionistico, una celebrazione” spiegano i curatori della comunicazione del festival, “quest’immagine è soprattutto una grande metafora di un genere nel quale milioni di spettatori si sono specchiati nel corso di un secolo ma anche di una frammentazione che è propria della postmodernità e che il Noir ha sempre magistralmente raccontato. Quest’anno, in particolare, la frammentarietà diventerà il leitmotiv di un’edizione per forza di cose “speciale”: frammentato ed espanso sarà il programma, che vivrà a tappe nel corso di tre mesi; frammentate saranno le modalità di fruizione, a cavallo tra la presenzialità e il virtuale; frammentati saranno i temi affrontati, che ripercorreranno la storia del festival, riattualizzando grandi interrogativi del passato.”

“L’esplosiva immagine di Mario Alberti”, dichiarano i direttori Giorgio Gosetti Marina Fabbri“oltre che un magnifico tributo a tanto cinema e letteratura che ha fatto la storia e che noi tutti amiamo, racconta con mirabile tempismo il senso di precarietà di questi tempi complessi, le “crepe” che vediamo quotidianamente; d’altro canto ci sembra che, come in un vaso kintsugi, l’arte possa, soprattutto oggi, contribuire a saldare la cesura tra lo spettatore e il mondo che lo circonda, ricostruendo una rappresentazione che interpreti la realtà. È esattamente ciò che desideriamo fare nel corso di questa trentesima edizione, che se da un lato guarderà al nostro passato dall’altro sarà convintamente proiettata verso il futuro.”

Posticipato ai primi di marzo a causa dell’emergenza sanitaria in corso, il programma del 30° Noir in Festival sarà quest’anno distribuito lungo tre mesi, con interviste e incontri sui social network, iniziative online e un nuovo sito internet che raccoglierà al suo interno un inedito “Archivio del Noir”. Gli appuntamenti sul web sono già cominciati nel segno del tradizionale Premio Giorgio Scerbanenco: alle votazioni del pubblico dei 17 libri semi-finalisti (ancora aperte su www.noirfest.com/2020/scerbanenco.asp), seguiranno 5 imperdibili incontri con i finalisti, fino all’annuncio del vincitore, il 4 dicembre.

Mario Alberti è disegnatore, illustratore e sceneggiatore. Esordisce nel 1992 su Fumo di China con Holly Connick. Dallo stesso anno collabora con “L’Intrepido” e nel 1993 entra  a far parte dello staff di “Nathan Never” per la Sergio Bonelli Editore. Nel 2002 inizia a lavorare per il mercato Francese con la serie “Morgana”, pubblicata da Les Humanoides Associés a cui seguiranno la serie “Redhand”, “Mortemer” per Soleil, “Les chroniques de legion” per Glenat. Dal 2007 realizza diverse copertine per DC Comics, Marvel e IDW, nel 2009 pubblica per Marvel la miniserie “Spider Man & X Men”, a cui seguirà la mini “Spider Man & The Fantastic Four”. Nel 2009, collabora al numero 600 di Amazing Spider Man. Dal 2013 esce in Francia la serie “Cutting Edge”, sceneggiata da Francesco Dimitri e per i tipi di Delcourt, conclusa in 4 volumi e pubblicata in Italia da Panini. Alterna ai fumetti diverse illustrazioni per Ducati, Trieste Science + Fiction Festival e Cross Cult tra gli altri. Nel 2016 vince la “ILM Art Department Challenge” su artstation.com e nel 2017 il premio “Giacomo Pueroni” per il miglior disegnatore di fantascienza. Nel 2017 disegna il primo albo della nuova collana “Bandasenzanima”, spin-off della serie “Dragonero” di Luca Enoch e Stefano Vietti, nuovamente con Stefano Vietti realizza il primo albo della nuova serie “Angie Digitwin” per Panini Comics. Nel 2018 esce “Tex – Cinnamon Wells” su testi Chuck Dixon e partecipa la progetto Panini “Angie Digitwin” disegnandone il numero zero e le copertine. Nel 2020 Glenat pubblica in Francia il primo volume de “Le Mur”, scritto e disegnato da Alberti su un’idea di Antoine Charreiron, edito in Italia da Star Comics, che ha pubblicato a ottobre il secondo volume dell’opera, Homo homini deus.

 
 

Noir in Festival: il grande cinema americano sulle rive del Lago di Como

Destroyer Noir in Festival

Arriva il grande cinema americano al Noir in Festival e se da un lato conferma il talento di Nicole Kidman, dall’altro mette in luce in vista dell’Oscar un’autentica rivelazione come Anna Kendrick, già reginetta della saga di Twilight. Con una simpatia contagiosa trascina al successo una black comedy di rara fattura come Un piccolo favore di Paul Feig, che la vede protagonista al fianco di Blake Lively, in sala grazie a 01 Distribution dal prossimo 13 dicembre (ore 18.00, Teatro Sociale).

Nicole Kidman si candida a sua volta ai massimi premi con un’interpretazione mimetica e appassionante nel durissimo noir Destroyer di Karyn Kusama (ore 21.00, Teatro Sociale), che arriverà nelle sale italiane per Videa. Entrambi i film concorrono al Black Panther Award, il massimo riconoscimento per il cinema del Noir in Festival. Tra le novità di una giornata festivaliera ricca di protagonisti non manca l’incursione dei Fratelli Manetti che vengono a Como per celebrare un gigante del genere come Stan Lee, l’inventore dei super eroi Marvel (ore 12.30, Teatro Sociale), e Stefano Mordini che presenterà le prime immagini del nuovo film Il testimone invisibile (ore 21.00, Teatro Sociale)con Riccardo Scamarcio e Miriam Leone, dal 13 dicembre in sala con Warner Bros.

Una coppia di star della letteratura noir è destinata a animare le conversazioni letterarie delle giornata: Gianni Biondillo con Il sapore del sangue (Guanda) e Roberto Costantini con Da molto lontano (Marsilio) promettono molte sorprese non solo legate ai loro nuovi romanzi, ormai tra i successi dell’anno (dalle ore 17.30 presso la Sala Bianca del teatro Sociale).

Infine parte domani la collaborazione con l’associazione dei produttori indipendenti, Agici, che mira a rilanciare partendo da Como e dal Noir la produzione italiana di genere. Ospite d’onore di questo forum che sviluppa in parallelo col festival una strategia produttiva a più ampio respiro, sarà domani la Svizzera che ha di recente rinnovato il trattato di coproduzione con l’Italia e si candida ad essere un importante partner internazionale specie alla frontiera tra il Ticino e la Lombardia.

 
 

Noir in Festival: i finalisti al Premio Caligari

Noir in Festival

Anche quest’anno il Premio Claudio Caligari per il cinema italiano di genere, nato da un’idea di Gianni Canova e promosso dall’Università IULM di Milano e dal Noir in Festival, sarà uno dei punti di forza della prossima edizione della manifestazione, in programma dall’8 al 13 marzo. Sono sei i film finalisti selezionati da Gianni Canova e Giorgio Gosetti tra quelli prodotti e distribuiti tra novembre 2019 e novembre 2020 e attinenti ai territori del noir (mystery, horror, thriller, spy story). Concorreranno al premio, assegnato da una giuria di 90 studenti di cinema e giovani appassionati di genere e presieduta da Claudio Giovannesi, vincitore lo scorso anno con La paranza dei bambini:

Il buco in testa di Antonio Capuano
Il talento del calabrone di Giacomo Cimini  (opera prima)
L’immortale di Marco  D’Amore (opera prima)
Villetta con ospiti  di Ivano De Matteo
Favolacce di Damiano e Fabio D’Innocenzo
The Shift di Alessandro Tonda (opera prima)

La XXX edizione di Noir in Festival, a causa della situazione sanitaria italiana, è ad oggi prevista in streaming e sarà visibile sui social network del festival, mentre i film selezionati saranno disponibili sulla piattaforma MYmovies. I sei titoli finalisti del Premio Caligari si vedranno in una spettacolare maratona, aperta alla visione per 24 ore, nella giornata di pre-apertura del festival, domenica 7 marzo; il vincitore verrà annunciato nella serata ufficiale di premiazione, venerdì 12 marzo.

“Grazie all’accordo con MYmovies”, dice Giorgio Gosetti, “acquisiamo un partner d’eccellenza e di comprovata qualità e sicurezza per quanto riguarda le proiezioni delle varie sezioni cinematografiche del festival. Ma gli appuntamenti su MYmovies saranno anche dedicati a grandi personaggi del mondo del noir come i nostri ospiti d’onore Kiyoshi Kurosawa o Brian Yuzna e quelli che verranno annunciati alla presentazione del programma. Stiamo lavorando a una formula dinamica della manifestazione che non sia solo frutto dell’emergenza di questi mesi ma utilizzi al meglio gli strumenti della comunicazione digitale per rendere accessibili incontri, proiezioni, eventi speciali, anche al di fuori delle tradizionali sedi del Noir in Festival a Milano e Como. Fin da ora ringraziamo i produttori ed aventi diritti dei film presentati per la loro disponibilità in un momento così complesso dell’offerta cinematografica. Tutte le proiezioni e gli eventi del festival saranno infatti accessibili (su prenotazione) a titolo gratuito”.

 
 

Noir in Festival: Decision to Leave di Park Chan-wook chiude la manifestazione

Decision to Leave

Dal cuore di Milano all’estremo oriente, dagli intrighi di spionaggio raccontati da Vicente Vallés in galleria a due passi da Teatro la Scala ai brividi del cinema coreano, le ultime due giornate del 32° Noir in Festival sono ad alta tensione.

Nel pomeriggio di oggi, a partire dalle ore 17.00 presso Rizzoli Galleria, si parlerà infatti di politica e conflitti con Vicente Vallés e lo storico e scrittore Aldo Giannuli a partire dai loro nuovi romani Operazione Kazan  (Salani) e Spie in Ucraina (Ponte alle Grazie).

Il grande cinema del Noir, per le ultime giornate di festival, presenta invece due pellicole made in Corea. Da una parte l’esordio dietro la macchina da presa di Lee Jung-jae, noto al grande pubblico per il ruolo da protagonista di Squid Game, con il suo Hunt, spy thriller nella Corea del Sud degli anni ‘80 (mercoledì 7 dicembre ore 21.00, Cineteca Milano Arlecchino). L’anteprima sarà preceduta dalla consegna del Premio Caligari 2022.

Dall’altra la chiusura del festival nella serata di giovedì 8 dicembre è affidata a uno degli esponenti più influenti del cinema coreano, Park Chan-wook, con l’anteprima del suo ultimo film Decision to Leave (ore 21.00, Cineteca Milano Arlecchino). Vincitore del Premio per la Migliore Regia all’ultimo festival di CannesDecision to Leave è un thriller noir di chiara ispirazione hitchcockiana che arriverà prossimamente in sala con Lucky Red.

La serata di giovedì 8 celebrerà il miglior film noir di questa edizione con la cerimonia di premiazione del Black Panther Award, assegnato dalla giuria a uno degli 8 titoli in concorso.