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The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 2, uno spot e una featurette

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Sono state diffuse una nuova featurette e uno spot Tv del capitolo conclusivo del franchise di Twilight, The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 2. Lo spot Tvnon mostra nulla di nuovo, ma la featurette è interessante perchè mostra gli effetti actione il lavoro degli stuntman nel film.

Diretto da Bill Condon, il film vede nel cast Robert Pattinson, Kristen Stewart, Taylor Lautner, Mackenzie Foy, Peter Facinelli, Ashley Greene, Elizabeth Reaser, Kellan Lutz e Jackson Rathbone.

Ecco la featurette:e lo spot tv:

Fonte: Collider

Ecco Matthew Fox in Alex Cross

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Ecco Matthew Fox in Alex Cross

Ricordate il rassicurante e carismatico Jack Shepard di Lost? Dimenticate, perchè Matthew Fox ha deciso di dare un ritocchino alla sua immagine, e lo fa con Alex Cross

Scanners: recensione del film di David Cronenberg

Scanners: recensione del film di David Cronenberg

Scanners è il film del 1981 di David Cronenberg con protagonisti Jennifer O’Neil, Steven Lack, Lawrence Dane, Michael Ironside e Patrick McGoohan.

La trama di Scanners

Gli ‘scanners’ sono persone dotate di potentissime facoltà mentali, che vanno dalla telepatia alla telecinesi, fino alla capacità di influenzare i comportamenti altrui o di intervenire ‘fisicamente’ sull’anatomia stessa dei corpi umani. Uno di questi, Cameron Vale, dopo un incidente provocato dall’uso dei suoi poteri, viene preso in cura dal dottor Paul Ruth.

Nel frattempo, nel corso di un esperimento pubblico di telepatia un altro scanner, Darryl Revok, provoca la spettacolare e terrificanete morte del suo ‘interlocutore’, facendogli esplodere la testa. Si scopre in seguito che lo stesso Revok è a capo di un gruppo di scanner che intendono utilizzare il loro potere per dominare il mondo, utilizzando un farmaco che, iniettato nelle donne incinte farà si che i nascituri siano a loro volta degli scanner.

Comincerà così una lotta contro il tempo in cui Vale, coadiuvato da un gruppo di scanner ‘buoni’ cercherà di ostacolare i piani di Revock, fino al classico duello finale in cui verrà svelato il loro vero legame, che li collega tra l’altro anche al dottor Ruth, scontro che si concluderà con un esito sorprendente.

Scanners tra horror e splutter

Scanners è il primo, vero successo al botteghino di David Cronenberg, il film che lo fa uscire dalla ristretta cerchia degli appassionati del cinema ‘di genere’ per farlo diventare un regista di fama globale. Un film nel quale sono ben presenti tutte le tematiche che ne hanno caratterizzato la cinematografia, specie nei film più spiccatamente horror, a partire dall’ossessione per la ‘carne’, per le anatomie che si distorgono e trasformano, accompagnato dalla riflessione sugli sviluppi distorti della scienza, si tratti di medicina o evoluzione tecnologica.

A vederlo oggi, sembra quasi un antesignano dei film tanti film dedicati in tempi recenti ai mutanti della Marvel (anche se ovviamente i fumetti non c’entrano nulla), visti però con un’ottica molto più oscura, e quasi del tutto privi di ogni solarità supereroistica. Il film regala alcune sequenze rimaste impresse a fuoco nell’immaginario degli appassionati, a cominciare dalla testa che esplode a inizio film, fino al duello finale, ma quel tanto di ‘splatter’ presente è dosato con attenzione, senza alcuna concessione al ‘sangue facile’, e inserito più efficacemente nella cornice di una storia in cui il regista mantiene ben saldo il livello della tensione.

Scanners filmIl cast vede un attore affermato, il ‘fuggitivoPatrick McGoohan, nel ruolo del dottor Ruth, affiancato al protagonista, Stephen Lack, tornato poi nell’anonimato e a Michael Ironside, per il quale invece il film rappresentò una svolta, dando il via a una lunghissima carriera da ‘caratterista’, soprattutto in televisione, ma anche al cinema (lo si è visto di recentemente in X-Men: First Class); della partita è anche Jennifer O’Neill, precedentemente vista in Sette note in nero di Fulci, ma anche lei in seguito praticamente scomparsa dagli schermi.

Costato circa 3,5 milioni di dollari, Scanners ne raccoglierà oltre quattro volte tanto. Negli anni ’90 il film ha avuto vari sequel, ben poco memorabili e molto più giocati sul facile ‘effetto’ rispetto all’originale. Da qualche anno si parla di un remake, senza che però nulla di concreto sia stato al momento realizzato.

Io e Te: recensione del film di Bernardo Bertolucci

Io e Te: recensione del film di Bernardo Bertolucci

La timidezza di un adolescente e l’impulsività di una ragazza. Questo e molto di più è il nuovo film di Bernardo Bertolucci, Io e Te, che prende in esame l’universo difficile, elaborato e fantastico di due giovani ragazzi, Lorenzo e Olivia.

L’incipit di Io e Te nasce con la decisione del giovane adolescente di rinchiudersi per una settimana nella sua cantina, all’insaputa dei genitori, per trascorrere nel suo mondo, la presunta settimana bianca. E’ lì per caso che arriva Olivia, avvolta in un pelliccione lungo e nero, alla ricerca dei suoi pochi ricordi d’infanzia. L’incontro sarà inaspettato, ma soprattutto darà origine a una convivenza difficile, complicata ma importante che guiderà i due alla giusta interpretazione del mondo e ad una nuova prospettiva di vita. Rinchiusi in uno spazio polveroso, avvolto dal fascino di una vita passata e già appassita, Lorenzo e Olivia trascorrono del tempo assieme, lui in attesa che passino i 7 giorni per ritornare nella sua stanza, lei in attesa di riprendere possesso del suo corpo e della sua psiche.

Io e Te, il film

Io e Te

Con l’unione di due caratteri così forti e talmente diversi in uno spazio limitato, in convivenza coatta, Bernardo Bertolucci porta sì agli estremi del possibile il vissuto ma anche ad una moderazione degli atteggiamenti infantili ed irrazionali che Lorenzo soleva manifestare in precedenza. La presenza di una personalità più forte e con problemi più acuti autoresponsabilizza il giovane adolescente e tranquillizza la relazione fra i due.

Bernardo Bertolucci imprime la sua traccia profonda nella trasposizione di questo film, comunicando la parte più intima dei personaggi nel loro distaccamento dal reale. Come in Ballo da Sola, anche qui le scene musicali sono di cruciale importanza, Lorenzo, quando ascolta la sua musica, si astrae dal presente per rifugiarsi nei meandri della sua fantasia ovvero della sua realtà. Allo stesso modo Olivia si lascia trascinare da note che, in qualche modo, rappresentano la sua condizione reale e le permettono metabolizzare meglio il presente per poter credere in una svolta concreta nella sua vita.

The Third Person: Olivia Wilde e Liam Neeson sul set a Roma

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Ecco le prime fotoscattate dal set romano di The Third Person, l’ultimo film di Paul Haggis che si sta girando in questi giorni nella città eterna.

Da quello che sappiamo

Ben Affleck presenta Argo a Roma

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Ben Affleck presenta Argo a Roma

Via capelli lunghi e barbone che ha in Argo, oggi Ben Affleck a Roma si è presentato in forma smagliante, con il suo mento prominente in bella vista, e dispostissimo a parlare di tutto e di più relativamente al suo ultimo, bellissimo, film. Straordinariamente esaustivo e loquace, ai limiti del logorroico, Ben Affleck ha spiegato di sentire una doppia responsabilità, avendo scelto di dirigere un film tratto da una storia vera: “La prima è quella di realizzare il miglior film possibile per il tuo pubblico, di cercare di soddisfarlo emozionalmente e dal punto di vista spettacolare; la seconda è quella di rispettare il cuore della verità e della storia che racconti. È un gioco d’equilibrio, molto complesso. In Argo, rispetto ai fatti, ho aggiunto un po’ di action nel terzo atto, ma in generale i miei peccati rispetto alla verità sono di omissione: c’era così tanto materiale da bastare per una serie di dieci ore, ho dovuto togliere tanti dettagli.”

-Come ha scelto gli attori? La maggior parte di loro viene dalla Tv.

“E’ vero. Adesso se si fanno film drammatici davvero buoni vanno in tv e così se si vuole fare cinema bisogna scegliere gli attori migliori che possono interpretare i ruoli. Ma non ho scelto gli attori solo perché venivano dalla tv, questo è chiaro. Avevo in ufficio delle foto delle persone vere coinvolte nei fatti, e naturalmente se un attore ci somigliava tanto era un di più ma non era l’unico criterio. Ad esempio John Goodman che interpreta il truccatore John Chambers è molto somigliante!”

-Qualcuno ha detto, all’epoca dei fatti, che la crisi degli ostaggi contribuì ad affossare l’amministrazione Carter…

 “Non sono un esperto di politica ma è chiaro che la crisi degli ostaggi ha segnato la fine dell’amministrazione Carter da un lato e l’inizio delle tensioni con l’Iran che viviamo ancora oggi dall’altro. Io però non volevo che il mio film fosse esplicitamente politico, volevo solo rievocare degli eventi, magari, appunto, facendo dei paralleli con la storia di oggi. Volevo essere integro. E volevo anche omaggiare delle persone, come Tony Mendez, che hanno fatto dei sacrifici nella loro vita e nel loro privato per il bene del nostro paese.” “Ho voluto inserire nel finale la voice over di Carter perché aveva un grande valore evocativo, sottolineava che si è trattato di una storia vera”.

-Com’è stato collaborare con George Clooney che compare trai produttori?

“Lui ama il cinema intelligente, e mi ha aiutato molto a ritrovare lo stile sporco, o la staticità studiata dei film anni ‘70: è bello avere qualcuno che i film li fa e li gira, come produttore, perché comprende sempre esattamente la situazione e i problemi che puoi trovarti di fronte sul set.”

-Nel film il personaggio di Goodman dice che “Anche un macaco potrebbe fare il regista”, ci sono molti macachi ad Hollywood?

“Se è vero che forse ci sono tra le colline dei registi che sono dei macachi, tra cui forse anche il sottoscritto, non dirò certo che è vero che Hollywood è popolata da solo pigri e da cialtroni: non potrei mai tornare a casa. Ci sono però delle verità nei dialoghi sul cinema e su Hollywood nel film, dialoghi che rispecchiano la competitività e la spietatezza di quel posto. Poi, come racconto nel film, sia la gente di Hollywood che quella del mondo dello spionaggio compiono in fondo operazioni simili: cercano entrambe di creare un mondo che non esiste, di vedere una bugia. Uno lo fa per arte, uno per altre ragioni.”

Argo: recensione del film di Ben Affleck

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Argo: recensione del film di Ben Affleck

Con Argo arrivato alla sua terza regia, Ben Affleck si conferma un ottimo narratore, capace di condurre per mano lo spettatore su un territorio accidentato e pericoloso, facendolo entrare in sintonia con la storia di un uomo coraggioso, di un’operazione segreta sospesa tra la vita e la morte, di sei “ospiti” che hanno riposto le loro speranze in uno sconosciuto.

In Argo nel 4 novembre 1979, mentre la rivoluzione iraniana raggiungeva l’apice, un gruppo di militanti entra nell’Ambasciata USA a Tehran e porta via 52 ostaggi. In mezzo al caos, sei americani riescono a fuggire e si rifugiano a casa dell’Ambasciatore del Canada. Ben sapendo che si tratta solo di questione di tempo prima che i sei vangano rintracciati e molto probabilmente uccisi, Tony Mendez, un agente della CIA specialista in azioni di esfiltrazione, mette in piedi un piano rischioso per farli scappare dal paese. Un piano così inverosimile che potrebbe accadere solo nei film.

Argo

La storia di Argo è tratta da un avvenimento realmente accaduto, e reso noto solo nel 1997, quando il Presidente Clinton ha declassificato l’operazione segreta che ha portato alla liberazione dei sei americani fuggiti dall’ambasciata occupata e rifugiatisi presso l’ambasciatore canadese. Una storia così straordinaria che ha dell’incredibile, e forse proprio per questo si presta particolarmente bene ad essere raccontata sul grande schermo.

Argo è un film abbastanza complesso, che si muove in tre luoghi differenti: l’Iran, i quartier generale della CIA e Hollywood, tanto diversi che anche la fotografia del film ne sottolinea le caratteristiche ambientali. Se le immagini ambientate in Iran sono sgranate e dai colori caldi, a Hollywood l’atmosfera è tersa e sgargiante, mentre negli uffici della CIA gli impiegati si muovono tra colori freddi e netti.

Argo

Fondato principalmente su un crescendo di tensione che nel finale diventa quasi palpabile, Argo si fa notare per una grande sceneggiatura, firmata da Chris Terrio, e da un assemble di attori decisamente in forma, su cui svettano in tutta la loro bravura John Goodman, Alan Arkin e il grande Bryan Cranston. Ben Affleck, anche interprete e produttore, conferma ancora una volta che il suo posto privilegiato in relazione alla macchina da presa è quello dietro, in cabina di regia, dove riesce a offrire emozione, tensione e sostanza, scegliendo sempre grandi storie e raccontandole sempre con grande cura e tanta dedizione all’opera.

Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato, alcune foto dietro le quinte

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Ecco alcune fto pubblicate dall’Hollywood Reporter che ritraggono Peter Jackson sul set de Lo Hobbit, alle prese con i fantastici effetti speciali, le famose prospettive forzate,

Ancora foto di Emma Watson e Russell Crowe sul set di Noah

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Ecco altre foto dal set del film di Darren Aronofsky, Noah, che ritraggono Russell CroweEmma Watson alle prese con i costumi. Nel cast del film, nel ruolo della moglie di Noè, anche Jennifer Connelly. Gli attori si trovano ancora sul set di Brookville, New York.

Embedded from JustJared

Per vedere le foto andare su Just Jared

FONTE: Just Jared

Star Trek (1979): recensione del film con Leonard Nimoy

Star Trek  è il primo film del 1979 diretto da Robert Wise con protagonisti William Shatner, Leonard Nimoy, Deforest Kelley, James Doohan, Michelle Nichols e George Takei.

  • Anno: 1979
  • Regia: Robert Wise
  • Cast: William Shatner, Leonard Nimoy, Deforest Kelley, James Doohan, Michelle Nichols, George Takei

Star TrekTrama: Quando un’entità aliena, sotto forma di nebulosa, si dirige a tutta velocità verso la Terra, distruggendo tutto ciò che incontra sul proprio cammino, il Capitano Kirk, relegato da anni dietro una scrivania, viene incaricato di tornare a bordo di una rinnovata Enterprise assieme al suo equipaggio per indagare sull’accaduto. Dopo una serie di vicissitudini, preso a bordo anche il signor Spock e raggiunto il centro della nebulosa, l’equipaggio si troverà di fronte ad una sorprendente verità sull’origine della minaccia e sulle sue intenzioni…

Analisi: Lo sbarco sul grande schermo dell’Enterprise e del suo equipaggio, che aprì la strada a una serie di lungometraggi che dura ancora oggi (l’uscita del dodicesimo film ispirato alla serie televisiva è prevista per il 2013) fu per certi versi casuale.

Il tutto in realtà nacque dal progetto di un seconda serie tv dedicata alle avventure di Kirk & co., a una decina d’anni di distanza dalla chiusura del primo, storico, ciclo di episodi.

A solo un paio di settimane dall’avvio della produzione, il clamoroso ripensamento: alla luce del successo planetario di Guerre Stellari, si decide di cambiare la ragion d’essere del progetto e di portare Star Trek nelle sale cinematografiche, utilizzando effetti speciali a profusione.

Il punto di forza del film Star Trek è naturalmente la ‘reunion’ del cast originale, a partire da Shatner  – Kirk e Nimoy – Spock, per continuare con i vari Kelley – McCoy, Doohan – Scott, Takei – Sulu, Nichols – Uhura e Koenig – Checov, con l’aggiunta di due personaggi creati ad hoc, l’aliena Ilia e il capitano Decker, che avranno un ruolo peraltro determinante nell’economia della storia.

Per la regia, il produttore e ideatore della serie Geene Roddenberry decide invece di affidarsi a Robert Wise, regista  navigato che nel suo curriculum vantava titoli come The HauntingLassù qualcuno mi ama, West Side Story, Tutti insieme appassionatamente e che aveva avuto già a che fare con minacce extraterrestri di vario tipo, dirigendo il celeberrimo Ultimatum alla Terra e il poco fortunato Andromeda (tratto dal romanzo di Michael Crichton).

Costato 35 milioni di dollari, il film ne incassò 139 al botteghino, piazzandosi al quinto posto nella classifica degli incassi di quell’anno, superando anche Alien; un risultato che, per quanto riguarda i film dedicati a Star Trek, è stato superato solo recentemente, dal reboot cinematografico della serie classica, uscito nel 2011.

L’accoglienza al botteghino fu dunque più che lusinghiera; meno quella della critica: in effetti, il film sembra scontare il ‘peccato originale’ di essere il risultato della repentina ‘virata’ del progetto, dalla seconda serie al film: il soggetto non rappresentò peraltro una novità degli appassionati, visto che riproponeva in larga parte quanto visto nel terzo episodio della seconda stagione della serie classica, intitolato Changeling (La sfida).

In effetti, ancora oggi il limite principale di Star Trek è quello di essere in buona sostanza un episodio ‘extralarge’ della serie, con un ritmo non propriamente incalzante e qualche punto morto di troppo; gli stessi attori sembrano in un certo senso risentire del passaggio dal grande al piccolo schermo. Il risultato è un buon film di fantascienza, del quale si ricorda soprattutto il finale (all’epoca) spiazzante, nonché l’efficacissima colonna sonora, firmata da Jerry Goldsmith, il cui tema principale divenne poi una sorta di filo conduttore della serie cinematografica, oltre ad essere utilizzato nella serie televisiva Star Trek – Next Generation.

Per il pubblico italiano, lo spunto di maggior curiosità è risiede nel fatto che il film rappresentò il primo contatto con i personaggi di Star Trek, uscendo nelle sale nella primavera del 1980 e precedendo di qualche mese la messa in onda regolare della serie classica sulle tv locali, anche se a dire il vero un primo esperimento venne fatto da Telemontecarlo nel 1979, ma la rete monegasca a quei tempi non aveva una copertura sufficiente del territorio italiano.

Ballata dell’odio e dell’amore: recensione del film

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Ballata dell’odio e dell’amore: recensione del film

Ballata dell’odio e dell’amore – La storia di Javier inizia nel 1937, quando, agli albori della dittatura di Francisco Franco in Spagna, suo padre, pagliaccio di un circo, viene reclutato per combattere contro i soldati del regime. Catturato e imprigionato, viene costretto ai lavori forzati. Il figlio, Javier, appunto, quasi quaranta anni dopo, alla fine del regime di Franco, ripercorre le orme del padre, entra a far parte di un circo come Pagliaccio Triste, e conosce Natalia, il suo amore, ma anche la sua condanna.

Le storie tristi non hanno vita facile e questo si sa. I film complicati e per giunta anche tristi, poi, ce l’hanno quasi impossibile. Questo riguarda esattamente La ballata dell’odio e dell’amore, titolo italiano di Balada triste de trompeta, ultimo film di Alex De la Iglesia, che come nella migliore delle ultime tradizioni della distribuzione italiana, esce con un quasi primato di ritardo di due anni nelle nostre sale. O meglio, uscirà il prossimo 8 Novembre, non è ancora stato detto in quante copie.

Eppure le carte in regola per essere ben distribuito, il film ce le aveva: miglior regia al Festival del cinema di Venezia 2010, quello della presidenza di giuria di Quentin Tarantino, nonché Osella d’argento per la migliore sceneggiatura.

La ragione? La potremmo individuare nella complessità della storia, che mette in parallelo la storia di un paese, nei 40 anni della dittatura del Generalissimo Francisco Franco e la storia di amore, vendetta e morte dei due pagliacci.

Ballata dell’odio e dell’amore, il film

La ballata dell'odio e dell'amoreAlex de la Iglesia si è fatto apprezzare per il gusto totalmente sopra le righe e di rottura nei confronti soprattutto della media borghesia spagnola.

Ciò non avviene in Balada, una storia triste su pagliacci che non fanno ridere, anzi uno non deve farlo per contratto e perché in fondo, non è mai stato bambino. Ma è anche una storia sulla Spagna, e sulla lotta interna che la fa essere terribile e bellissima allo stesso tempo. Una delle frasi su cui si fonda il film è quella che dice la trapezista contesa tra i due clown: “Come fai a liberarti di un amore che sai che ti ucciderà, se al solo pensiero di non averlo più rischi di morire?”

Amore e tradimento, dolore e attrazione è la dicotomia che caratterizza la storia, con due clown che si deformano a causa della follia del sentimento, così come lo stato spagnolo è stato deturpato e trasformato da 40 anni di dittatura, e come potrebbe essere diversamente, che l’hanno portata prima allo splendore dei primi anni duemila, fino alla crisi profonda di questi anni.

Una nazione in bilico, come lo sono i personaggi travagliati del film, il cui ruolo non si addice all’abito, o meglio, come accade in apertura, è un clown a fare strage di soldati, lui in divisa da clown contro chi è in divisa per la guerra.

Cynthia Nixon non è interessata a Sex and the City 3

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Quella frangia di pubblico che spera di vedere una terza trasposizione cinematografica per il serial cult della HBO Sex and the City sarà abbastanza deluso

Nuova featurette per Vita di Pi di Ang Lee

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Nuova featurette per Vita di Pi di Ang Lee

Dopo il successo riportato al New York Film Festival, il nuovo film di Ang Lee, Vita di Pi, si appresta a uscire nelle sale americane.

Carrie: il teaser trailer ufficiale

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Carrie: il teaser trailer ufficiale

Ecco il teaser trailer di Carrie, remake del film del 1976 diretto da Brian De Palma. Ad interpretare il ruolo che fu di Sissy Spacek ci sarà, per questa versione del 2013,

Il Trailer italiano di 7 Psicopatici con Colin Farrell

Il Trailer italiano di 7 Psicopatici con Colin Farrell

Ecco il Trailer italiano di 7 Psicopatici di Martin McDonagh con Colin Farrell, Sam Rockwell, Christopher Walken Woody Harrelson e Abbie Cornish. Il film sarà in sala dal 15 novembre,

Addio a Sylvia Kristel

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E’ morta Emmanuelle. L’attrice Sylvia Kristel, divenuta famosa negli anni ’70 per il cult movie erotico Emmanuelle, si è spenta a ll’età di 60 anni a causa di un tumore

Christoph Waltz nel character poster di Django Unchained!

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Christoph Waltz nel character poster di Django Unchained!

Arriva dalla Warner Bros. Italia, il primo character poster di  Django Unchained  nuovo film di Quentin Tarantino. Protagonista del manifesto il premio Oscar Christoph Waltz che veste i panni del Dott. King Schultz.

Unestate da giganti. recensione del film

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Unestate da giganti. recensione del film

In Un’estate da giganti  due fratelli adolescenti, Zak (Zacharie Chasseriaud) e Seth (Martin Nissen), stanno passando le vacanze estive nel cottage di famiglia. Si direbbe la normalità, non fosse per il piccolo particolare che la madre dei due, l’unico adulto con cui sono in contatto, non sembra avere intenzione di raggiungerli e che le loro giornate sono destinate a trascinarsi, tra una canna e una battuta, in compagnia del loro nuovo amico Dany (Paul Bartel).

I tre, però, passata l’euforia iniziale, si ritrovano senza soldi, né protezione e capiscono che non possono contare sui loro genitori e che è già arrivato il momento di ritagliarsi un posto nel mondo. La natura incontaminata, aperta e luminosa in cui è ambientata la vicenda e su cui la telecamera indugia a lungo, è il luogo ideale per dare forma al percorso, spesso travagliato e pieno di ostacoli, al termine del quale i tre ragazzi diventeranno tre adulti. Gli spazi ampi, dove ci si può muovere liberamente, si contrappongono infatti in modo fin troppo marcato all’universo chiuso e rigido degli adulti, popolato da individui inadeguati, per non dire mostruosi.

Zak, Seth e Dany, senza una guida e senza punti cardinali, vengono continuamente ignorati, derisi,  ingannati e raggirati dal mondo dei grandi, persone la cui immoralità emerge tra le pieghe della pelle, nei buchi della dentatura, in un labbro leporino, in un’espressione vacua.

Nonostante le difficoltà, il procedere a tentoni e le sbandate, i ragazzi non si danno per vinti e, come sottolineano due bellissime inquadrature, una dall’alto e una alla fine del film, trovano la loro strada da soli, in mezzo ad un campo di mais che diventa una via da percorrere in macchina e sopra lo specchio d’acqua di un fiume che li porterà, insieme alla corrente, verso il futuro.

Gli attori, magistrali nella loro interpretazione nonostante la giovane età, riescono con il solo gioco di sguardi e con l’espressività dei piccoli gesti, a rendere palpabile il disagio e l’entusiasmo dell’adolescenza, l’ottimismo di un’età in cui tutto sembra ancora possibile e le difficoltà che comporta la crescita. Un’estate da giganti è un ottimo film, con tempi forse un po’ dilatati, che sa essere delicato ma tagliente, divertente e triste. Notevole la colonna sonora firmata The Bony King of Nowhere che fa da cassa di risonanza alle piccole scene dove, in apparenza, non accade nulla.

Un’estate da giganti, diretto da Bouli Lanners e presentato alla Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes 2012, sarà in Italia dal 31 ottobre. Sarebbe un peccato perderlo.

Ghostbusters 3 partirà nella prossima estate

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Ghostbusters 3 partirà nella prossima estate

L’avvio del terzo capitolo di Ghostbusters vive uno momento d’incertezza e sembra sia finito nel congelatore. Ma nuove news arrivano oggi da Deadline che lasciano ben sperare dopo la decisione presa di fare il film senza Bill Murray. L’importante sito americano sostiene che Ghostbusters 3 partirà l’anno prossimo, dato che la Paramount ha deciso di non girare Draft Day  nel breve lasso di tempo che intercorrono fra gli impegni del regista Ivan Reitman dall’inizio dell’atteso film su i nuovi Ghostbusters. Stando alle intenzioni della Sony Pictures le riprese dovrebbero iniziare l’estate prossima. Quindi non ci sarebbe il tempo utile per fare un film ambientato su football americano. La notizia è questa e considerato l’incertezza che ruota attorno al progetto è quasi come un barlume di luce nel buio più pesto! Non ci resta che aspettare ulteriori conferme.

Nuovo trailer per Mama di Guillermo Del Toro

La Universal ha rilasciato un nuovo trailer per l’horror prodotto da Guillermo Del Toro dal titolo “Mama”.

Rottura tra Nicole Kidman e Lars Von Trier

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Rottura tra Nicole Kidman e Lars Von Trier

È ufficiale: Nicole Kidman non farà parte del cast di The Nymphomaniac. La notizia arriva insieme a quella della chiusura

Addio al filmaker giapponese Koji Wakamatsu

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È morto ieri sera alle 23 il cineasta giapponese con più di cento pellicole all’attivo Koji Wakamatsu in seguito alle ferite riportate dopo essere stato

Emma Watson e Russell Crowe sul set di Noah di Aronofsky

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Arrivano le prime foto dei protagonisti di Noah di . Le immagini proposte da Just Jared ritraggono per la prima volta   e  al lavoro sul set, insieme ad un barbuto

Ryan Gosling e Rooney Mara danzano per Terrence Malick

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Dopo l’inedita coppia formata da Natalie Portman e Michael Fassbender, vediamo ora sul set del film ancora senza titolo di Terrence Malick Ryan Gosling e

Looper in anteprima al Lucca Movie Comics & Games 2012!

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Looper in anteprima al Lucca Movie Comics & Games 2012!

Looper, l’atteso thriller futuristico in uscita nelle sale italiane il 31 gennaio 2013, sarà al Festival Internazionale del Fumetto, del Gioco e dell’Illustrazione di Lucca.

Full Trailer di Jack Reacher – La Prova Decisiva con Tom Cruise!

Full Trailer di Jack Reacher – La Prova Decisiva con Tom Cruise!

Arriva dal canele youtube della Paramount il Full trailer di Jack Reacher – La Prova Decisiva con Tom Cruise. La pellicola è diretta da Christopher McQuarrie

Festival di Roma 2012: Claudia Pandolfi condurrà la serata di apertura e di chiusura

Sarà Claudia Pandolfi a fare gli onori di casa nella serata di apertura e di chiusura della settima edizione del Festival Internazionale del Film di Roma (9 – 17 novembre, Auditorium Parco della Musica).

Recensione Blu-ray di Hunger Games

Tratto dal successo mondiale dell’omonima trilogia letteraria firmata da Suzanne Collins, Hunger Games arriva finalmente nelle vostre case grazie a Warner Home Video in edizioni Blu-ray doppio disco, DVD doppio disco e DVD.

Recensione Blu-ray di Battleship di Peter Berg

Da Hasbro, i creatori di Transformers, arriva in Home Video l’edizione Blu-ray di Battleship, kolossal d’azione e avventura che vede le flotte internazionali della marina militare combattere tra mare,

Da oggi a Roma le riprese di Third Person, prossimo film di Paul Haggis

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17 ottobre 2012 – Moviemax Media Group annuncia l’inizio delle riprese del film “Third Person”, film acquisito dal gruppo durante l’ultimo Festival di Toronto.

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