La vita di Aung San Suu Kyi – leader dell’opposizione birmana Nobel per la pace nel ’91, liberata il 13 novembre scorso dopo più di sette anni di arresti domiciliari – diventerà presto un film. Il regista sarà il francese Luc Besson.
La vita di Aung San Suu Kyi – leader dell’opposizione birmana Nobel per la pace nel ’91, liberata il 13 novembre scorso dopo più di sette anni di arresti domiciliari – diventerà presto un film. Il regista sarà il francese Luc Besson.
ONDINE Il segreto del mare è un film del 2009 diretto da Neil Jordan con protagonisti Colin Farrell e Alicja Bachleda, è stata presentata al Toronto International Film Festival 2009.
ONDINE Il segreto del mare – Syracuse è
un pescatore con alle spalle un passato da alcolista, un divorzio e
una figlia malata di reni costretta su una a sedie a rotelle.
Durante una delle sue consuete uscite in nave, ritrova una donna
intrappolata nella sua rete da pesca, priva di sensi.
Dopo averla soccorsa la accoglie nell’abitazione che un tempo fu di sua madre nascondendola dagli sguardi della cittadina irlandese in cui vive. Da quel momento la vita di Syracuse sembra prendere la giusta direzione e intanto il pensiero che la donna incontrata sia una sirena è sempre più forte.
Neil
Jordan, regista de Intervista col vampiro, torna al cinema con
questo film pieno di poesia e cupe emozioni, una storia bellissima
raccontata attraverso gli occhi di un uomo che ha vissuto
un’esistenza non troppo felice e piena di problemi e di una figlia
troppo piccola per dover già vivere una vita costretta su una sedia
a rotelle.
Distribuito negli USA nel 2009 con l’approvazione delle rock star Bono e The Edge (membri del gruppo irlandese degli U2) e arrivato qua in Italia solo un anno dopo e direttamente in DVD grazie alla Sony Pictures, e si può dire che sia stata una fortuna visto che film di questo tipo spesso rischiano di non essere nemmeno distribuiti nel nostro paese.
Colin Farrell, interpreta il buon Syracuse, pescatore ingenuo e segnato dalla vita, e come già visto in diversi film conferma ancora una volta di essere un attore di tutto rispetto in grado di adattarsi ai ruoli più variegati. Ad affiancarlo invece l’attrice polacca semi sconosciuta Alicja Bachleda, nel ruolo della misteriosa donna/sirena che incontra quasi per caso o come segno del destino (di entrambi).
Colin e Alicja che nella vita reale dopo questo film avranno una relazione e daranno alla luce il piccolo Henry, prima di separarsi. La storia è un mix tra la mitologia irlandese e una sceneggiatura contemporanea scritta dallo stesso Jordan che si dimostra fin da subito efficace e di qualità, storia che fino alla parte finale del film regge bene ma che poi prende direzioni inaspettate che rischiano di minare il film stesso.
L’alchimia fra i due attori rende i rapporti descritti e raccontati, così come i sentimenti, i più reali possibili. Il rapporto con la buffa ragazzina (Alison Barry) che cita spesso Alice nel paese delle meraviglie, rendono giustizia all’aspetto umano e a quello di padre del pescatore Syracuse.
Altro aspetto è poi il rapporto di amore e odio con la Chiesa dove il protagonista si rifugia per parlare con il prete della zona (Stephen Rea), con cui ha un legame più psicologico che di credo religioso. Onorato con diversi premi in Irlanda, nel complesso rimane un film molto bello in qualunque suo aspetto, e per quanto sia un giudizio semplicistico non si potrebbero trovare parole migliori per descriverlo.
In Noi Credevamo Cilento, Regno delle due Sicilie. In seguito ai falliti moti rivoluzionari del 1828, facilmente e duramente repressi dall’esercito borbonico, tre ragazzi decidono di affiliarsi alla neonata setta clandestina della Giovine Italia fondata dal repubblicano Giuseppe Mazzini (Toni Servillo). Domenico e Angelo figli di nobili e Salvatore figlio del popolo saranno i tre protagonisti da cui si dipanano le vicende narrate in questo film il quale abbraccia un ampio periodo della nostra storia risorgimentale. I tre protagonisti ci accompagnano infatti dal primo e fallimentare tentativo insurrezionale del 1834 in Savoia sino al drammatico episodio dell’Aspromonte nel 1862 quando i fucili del neonato esercito italiano spareranno sulle giubbe rosse garibaldine.
Noi Credevamo, una parabola lunga trent’anni in cui Domenico, Angelo e Salvatore saranno interpreti di una storia fatta di grandi speranze, illusioni, paura, solitudine, esilio e tradimenti.Angelo(Valerio Binasco) rappresenta il mazziniano irriducibile e fanatico, pronto a cedere ad una impulsiva e irrazionale violenza che lo porterà ad uccidere il suo caro amico Salvatore (Luigi Pisani) da lui sospettato di tradimento. L’omicidio lo costringerà ad un’intera vita fuggiasca e solitaria sempre vissuta nel rimorso e nella paura; sarà questo stato disperato che lo spingerà verso l’interpretazione più estrema della teoria mazziniana “del pugnale” arrivando così a progettare insieme a Felice Orsini (Guido Caprino) il folle attentato alla vita di Napoleone III.
Domenico (Luigi Lo Cascio) sarà in prima linea nella breve e illusoria parentesi della Repubblica Romana nel 1849 alla caduta della quale sarà fatto prigioniero dalle truppe borboniche e incarcerato insieme ad altri dissidenti politici. In carcere Domenico avrà modo di conoscere importanti individualità del mondo sovversivo, da Carlo Poerio (Renato Carpentieri) al duca Sigismondo di Castromediano (Andrea Renzi) ma sopratutto avrà occasione di realizzare come l’ideale repubblicano non sia più ritenuto imprescindibile da coloro che lo avevano precedentemente sostenuto. L’unità d’Italia è ora l’obbiettivo più impellente e monarchici e non vedono nel re di Sardegna, Vittorio Emanuele, l’unico sovrano in grado di patrocinare la causa unitaria.
Uscito dal carcere Domenico continuerà a frequentare gli ambienti clandestini di stampo repubblicano. Prima di rispondere alla chiamata di Garibaldi in Aspromonte avrà modo di assistere, a Parigi, all’esecuzione capitale inflitta all’amico Angelo in seguito all’attentato all’imperatore di Francia. Nel 1862, ad Unità raggiunta, Domenico si aggregherà ai volontari che il gen. Garibaldi raccolse dalla Sicilia alla Calabria con il preciso intento di dirigersi verso Roma e liberarla dal giogo del papato, facendone così la nuova capitale d’Italia. Il viaggio di Domenico attraverso il meridione “liberato” gli darà modo di constatare come i piemontesi interpretarono quell’annessione come una sorta di conquista e assisterà sgomento alle prime e tragiche vicende del brigantaggio.
La spedizione garibaldina fallirà tragicamente, fermata dai cannoni italiani per ordine dell’imperatore francese; i disertori saranno passati per le armi e lo stesso Garibaldi ferito gravemente. Ormai disilluso e tradito nei suoi originari sentimenti repubblicani, Domenico farà un ultimo viaggio a Torino dove assistendo ad una seduta del parlamento unitario ascolterà con disgusto un discorso filo-monarchico del vecchio mazziniano Francesco Crispi (Luca Zingaretti).
Noi credevamo è un ampio ed importante affresco storico della durata di 2 h e 50 min, in cui Mario Martone cerca con impegno e coraggio di illustrare la complessa quanto contraddittoria storia del Risorgimento italiano. Il punto di vista da cui lo spettatore può assistere alle vicende narrate è quello più prettamente repubblicano, essendo i tre protagonisti convinti seguaci di Mazzini. E’ un’ ovvia conseguenza che il film sia pervaso, sopratutto nel finale, da una forte venatura critica, da una marcata disillusione verso quello che poteva essere e non è stato.
L’immagine finale di un Crispi, un tempo protagonista della causa mazziniana prima e garibaldina poi, che dal suo scranno di un parlamento desolatamente vuoto improvvisa un retorico quanto appassionato discorso filo-monarchico, è la chiosa che il regista vuole imprimere alla storia accentuando la delusione di coloro che, come Domenico – Lo Cascio, avevano sacrificato la vita per ben altri ideali.
Rimanendo collegati alle polemiche
attuali tra i ferventi difensori della storia risorgimentale e i
revisionisti dell’ultima ora che invece vedono nel processo
unitario l’origine dei mali sia per l’Italia settentrionale che per
quella meridionale, Martone mantiene una posizione più neutra e
critica anche se, forse, velatamente a difesa dell’ideale unitario
e indipendentista.
Il regista si guarda bene da cadere in facili tentazioni di
retorica patriottarda, che oggi la critica avversa come un male
assoluto, ed imposta il film sulla base di lunghi e ricercati
dialoghi i quali ne conferiscono un carattere più spiccatamente
teorico. Infatti le più importanti vicende risorgimentali, le
battaglie di indipendenza, le Repubbliche temporaneamente
instauratesi a Venezia e Roma nel ’49, sono solo raccontate da una
voce narrante, fanno come da sfondo ai fatti a cui lo spettatore
assiste. La quasi totale mancanza di azione è, a mio avviso, la
lacuna principale del film Noi credevamo il quale
rinuncia sistematicamente ad avventurarsi in sequenze di movimento.
Considerata la durata del lungometraggio questo limite si accentua
particolarmente.
Detto questo è sicuramente da apprezzare la fotografia curata da Renato Berta oltre al soggetto liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Anna Banti e la ricostruzione scenografica che ha riprodotto con efficacia le ambientazioni. Pregevoli le singole interpretazioni degli attori cui spiccano per passione e intensità il Mazzini di Toni Servillo e il repubblicano Domenico – Lo Cascio. Riguardo ad un paio di apparenti sviste come la scalinata in stile moderno che porta alla ghigliottina o alle case in costruzione in cemento armato nel Cilento, sembrano troppo clamorose e grossolane per non nascondere un significato simbolico.
Personalmente credo che si debba in ogni caso ringraziare Mario Martone per aver portato nelle sale dei cinema italiani, non di moltissimi purtroppo, un film di tale spessore trattante il tema del Risorgimento nazionale. In aggiunta se grandi protagonisti di quel preciso periodo storico, come Cavour o come Garibaldi, non vengono interpretati da alcuno ( in verità il Generale si intravederà in controluce e da lontano in una fugace sequenza ) Martone dà un significativo risalto ad altri protagonisti meno noti ma comunque importanti nella storia risorgimentale come la principessa Cristina Trivulzio di Belgioioso, paladina dei valori democratici e benefattrice degli esuli rivoluzionari.
In un momento storico come quello attuale dove i 150 anni dell’unità hanno, ad oggi, avuto il solo risultato di creare polemiche, sterili dibattiti e riacceso tristi quanto puerili vagiti secessionisti sia al nord che sopratutto al sud, dove sta proliferando una nuova letteratura “storica” filo-borbonica, questo film è di grande utilità. Infatti se è vero che Noi credevamo spinge a riflettere su una vecchia quanto ormai assodata distinzione tra un Risorgimento dei vincitori ed uno dei vinti, uno ufficiale ed uno popolare come scrisse a suo tempo Carlo Rosselli, questo film di Martone rende onore e merito verso quelle migliaia di uomini e donne, giovani e meno giovani che diedero la vita, la loro vita, per costruire questo paese. Il Risorgimento, ci dice Martone, non fu perfetto ma pieno di contraddizioni, ma non finì con quel 1862, aggiungo io, ma si completerà solo 76 anni dopo con il referendum per la Repubblica. Noi credevamo non è un film retorico o pedissequo verso il Risorgimento italiano ma è un film sul Risorgimento italiano e se anche un solo giovane studente lo andrà a vedere…beh è già un buon inizio.
Il MoMA e Cinecittà Luce presentano l’opera completa di Bernardo Bertolucci, appositamente ristampata e sottotitolata in inglese, dal 15 Dicembre 2010 al 12 Gennaio 2011, al MoMA di New York. Bertolucci, uno dei più acclamati maestri del cinema internazionale, presenzierà la serata di apertura introducendo Il Conformista (1970), film che ha ispirato importanti registi americani come Martin Scorsese e Steven Spielberg.
Anche Orlando Bloom si unisce al carrozzone de Lo Hobbit, e pare per una parte importante dedicata al suo primo personaggio fortunato, l’elfo Legolas. Come per il ruolo di Galadriel ancora affidato alla bella Cate Blanchett, anche il personaggio di Bloom non è presente nella storia di Tolkien, per cui non si sa ancora bene quali siano le intenzioni di Peter Jackson.
Speriamo vivamente che non cada nella facile tentazione di rifare Il Signore degli Anelli aggiungendo personaggi che possano portare più persone al cinema travisando poi la bellezza del libro. Intanto ancora nessuna firma sui contratti che legherebbero Ian McKellen (Gandalf), Andy Serkis (Smeagol) e Hugo Weaving (Elrond) alla produzione del film.
Anche Orlando Bloom si unisce al carrozzone de Lo Hobbit, e pare per una parte importante dedicata al suo primo personaggio fortunato, l’elfo Legolas. Come per il ruolo di Galadriel ancora affidato alla bella Cate Blanchett, anche il personaggio di Bloom non è presente nella storia di Tolkien, per cui non si sa ancora bene quali siano le intenzioni di Peter Jackson.
Keanu Reeves diventerà un samurai nel prossimo 47 Ronin, film epico in costume della Universal che sarà realizzato in 3D e sarà diretto da Carl Rinsch, debuttante nel luongometraggio.
Si è fatto un gran parlare in questi giorni di lui, su quali saranno i suoi progetti certi e quali quelli che invece gli appiccicano addosso senza verificarne la veridicità. Non si tratta dell’attrice più bella del momento nè dell’attore più pagato, ma di uno di quelli che lavora dietro il film, il compositore, e più nello specifico del grandissimo Hans Zimmer, autore amatissimo dai cinefili e da noi di Cine-filos.com.
Tra Cobalt Neural 9 e Cloud Atlas, ultimi due progetti noti dei fratelli Wachowski, si insinua un nuovo rumor che vede protagonista un ennesimo film dedicato a Robin Hood, in una nuova lettura in chiave moderna.
Finalmente arriva l’ufficiale: Cate Blanchett tornerà nel Lo Hobbit, mentre Ken Stott, Sylvester McCoy e altri si aggiungono al cast. Inoltre, confermato il ruolo di Mikael Persbrandt: sarà Beorn! Il cast dello Hobbit si arricchisce di altri attori. La partecipazione di Mikael Persbrandt e di Sylvester McCoy, già nota da alcune settimane, è stata ufficializzata in un comunicato stampa diffuso dalla produzione, nel quale si annuncia anche il ritorno di Cate Blanchett e l’aggiunta di una serie di altri attori: Ken Stott, Ryan Gage, Jed Brophy and William Kircher. Le riprese inizieranno ufficialmente a febbraio 2011.
Cate Blanchett interpreterà, come nel Signore degli Anelli, l’elfa Galadriel, Signora di Lothlorien. Ken Stott (La Guerra di Charlie Wilson) sarà il nano Balin, Sylvester McCoy (Doctor Who) sarà – proprio come rumoreggiato – Radagast il Bruno, mentre Mikael Persbrandt (Day and Night) sarà Beorn il mutaforma.
L’inglese Ryan Gage (Outlaw) sarà Drogo Baggins, il padre di Frodo; i neozelandesi Jed Brophy (Il Signore degli Anelli) e William Kircher saranno rispettivamente i nani Nori e Bifur.
Finalmente arriva l’ufficiale: Cate Blanchett tornerà nel Lo Hobbit, mentre Ken Stott, Sylvester McCoy e altri si aggiungono al cast. Inoltre, confermato il ruolo di Mikael Persbrandt: sarà Beorn!
Il cast dello Hobbit si arricchisce di altri attori. La partecipazione di Mikael Persbrandt e di Sylvester McCoy, già nota da alcune settimane, è stata ufficializzata in un comunicato stampa diffuso dalla produzione, nel quale si annuncia anche il ritorno di Cate Blanchett e l’aggiunta di una serie di altri attori: Ken Stott, Ryan Gage, Jed Brophy and William Kircher. Le riprese inizieranno ufficialmente a febbraio 2011.
Cate Blanchett interpreterà, come nel Signore degli Anelli, l’elfa Galadriel, Signora di Lothlorien. Ken Stott (La Guerra di Charlie Wilson) sarà il nano Balin, Sylvester McCoy (Doctor Who) sarà – proprio come rumoreggiato – Radagast il Bruno, mentre Mikael Persbrandt (Day and Night) sarà Beorn il mutaforma.
L’inglese Ryan Gage (Outlaw) sarà Drogo Baggins, il padre di Frodo; i neozelandesi Jed Brophy (Il Signore degli Anelli) e William Kircher saranno rispettivamente i nani Nori e Bifur.
In attesa dell’uscita del primo, atteso trailer di Transformers: Dark of the Moon, che dovrebbe essere molto vicina, ecco arrivare il teaser poster del film, con il gigantesco Optimus Prime!
In attesa dell’uscita del primo, atteso trailer di Transformers: Dark of the Moon, che dovrebbe essere molto vicina, ecco arrivare il teaser poster del film, con il gigantesco Optimus Prime!
Lee Daniels, regista di Precious, ha firmato un accordo con la WME per dirigere il remake delle Notti di Caibiria di Federico Fellini.
Sono iniziati ieri i test per le riprese 3D di Spider-Man: le cineprese utilizzate sono le RED EPIC, con cui verrà girato anche Lo Hobbit di Peter Jackson!
Hans Zimmer conferma all’Hollywood Reporter quello che si era già intuito da qualche giorno, dopo la notizia che lui avrebbe composto le musiche del prossimo Superman diretto da Snyder:
E’ una frase tolta dal suo contesto. Invece ora sarò assolutamente diretto: non ho mai incontrato Zack Snyder in tutta la mia vita. Penso che dovrei fargli una telefonata. Ma il problema è che non c’è Ronni Chasen [la pubblicista di Zimmer, morta qualche giorno fa]. Improvvisamente tutta una serie di cose iniziano a sbucare dal nulla.[…] Il mio cuore appartiene a Batman. Non saprei neanche quale approccio utilizzare per Superman, non ci ho mai pensato.
Zimmer, inoltre, sostiene di avere grandissimo rispetto per i temi di Superman, scritti dal grande John Williams e riproposti anche in Superman Returns:
John Williams è il più grande compositore vivente, punto. E questo tema in particolare è uno dei suoi più grandi temi. Quindi no. E non penso di avere intenzione di riscrivere la nona di Beethoven. E’ un no. Non ho mai parlato con Zack Snyder.
Fonte: Hollywood
Reporter
Rapunzel scalza Harry Potter in testa al botteghino USA! Un evento scioccante. Dopo appena tre settimane dall’uscita nelle sale americane, la prima parte del capitolo finale della saga di Harry Potter cede la prima posizione negli incassi della settimana al botteghino statunitense. A compiere quest’azione inaspettata, ma di successo, la nuova produzione Disney, Tangled, una rivisitazione della storia di Raperonzolo, in uscita anche nelle nostre sale.
Il film di animazione guadagna infatti 21,5 milioni di dollari in questa settimana contro i quasi 17 milioni del film tratto dai romanzi di J.K. Rowling. Tutta un’altra storia se guardiamo gli incassi totali, in cui il maghetto raggiunge e supera quota 240 milioni di dollari, mentre il film Disney totalizza “solo” 96, 5 milioni di dollari, meno della metá, di sicuro non imputabile all’uscita in ritardo di una settimana rispetto ad Harry Potter e i doni della morte. Il resto della classifica non ci regala altre sorprese se non qualche spostamento e il lungo scivolone di Megamind, ultima fatica di casa Dreamworks, verso la sesta posizione, aggiungendo altri 5 milioni di dollari ai suoi incassi, che raggiungono cosí i 137 milioni di dollari.
Conquista la terza posizione Burlesque, che vede la sfida delle dive Christina Aguilera/Cher, il musical è seguito dal film d’azione Unstoppable di Tony Scott con Denzel Washington, mentre la commedia romantica con Anne Hathaway e Jake Gyllenhal, Love and other drugs, si conferma il quarto incasso con 5.7 milioni di dollari, raggiungendo un totale di 22,6 milioni di dollari di incasso.
Resiste ancora tra i dieci maggiori incassi la commedia Due date, con Robert Downey Jr e Zach Galafiniakis, che ha dato la possibilitá ai nostri titolisti di mostrare ancora una volta la loro fantasia; il film verrá infatti distribuito in Italia con il titolo “Parto con il folle”, articolato gioco di rimandi con la storia del film, in cui Robert Downey Jr è impegnato ad attraversare gli Stati Uniti per arrivare in tempo per il parto della sua compagna, ad accompagnarlo ci sará , come è facile dedurre, il “folle” del titolo, l’attore di “Una notte da leoni”. Il gioco di parole con il folle come posizione delle marce della macchina non dovrebbe essere preso in considerazione, visto che il numero di macchine con cambio automatico negli Stati Uniti è maggiore di quello di macchine con le marce’, annullando di fatto ogni possinile battuta. Il nuovo film con The Rock Faster, si ferma all’ottavo posto con poco piú di 8 milioni di dollari di incasso, mentre solamente in nona posizione tra i maggiori incassi della settimana troviamo una nuova uscita: il western con arti marziali The Warrior’s way si ferma infatti a 3 milioni di dollari di incasso.
A chiudere la classifica troviamo il nuovo film di Paul Haggis con Russel Crowe, The next three days. Tra le uscite attese per la prossima settimana, troviamo Le cronache di Narnia – Il viaggio del veliero, con la regia di Michael Apted, The tourist, con Angelina Jolie e Johnny Depp, girato in parte in Italia, con Raoul Bova e Christian De Sica nel cast e la regia di Florian Henckel Von Donnesmark, il regista de Le vite degli altri. Julie Taymor affronta nuovamente un adattamento da Shakespeare e il suo The tempest, presentato allo scorso festival di Venezia arriva nelle sale americane e conta nel cast alcune facce particolari, tra cui Russel Brand e Ben Whinshaw, ormai a suo agio, nei ruoli “letterari”, lo ricordiamo infatti nel ruolo del poeta John Keats in Bright star di Jane Campion. The Fighter, con Mark Whalberg boxeur e Christian Bale allenatore che ha abbandonato il ring non senza rimpianti è il film piú interessante della settimana, vedremo che risultati avrá al botteghino.
L’attore e regista comico Mel Smith ha rivelato che George Lucas, con il quale ha collaborato per Benvenuti a Radioland, sta lavorando ad un progetto particolare: il recupero dei diritti sulle immagini di molte star defunte, onde poterle ricreare digitalmente in un film nel quale reciterebbero accanto ad attori in carne e ossa.
Aaron Johnson (Nowhere Boy, il prossimo Kick-Ass) e Mia Wasikowska (Alice in Wonderland, I ragazzi stanno bene) sono entrati a far parte del cast di Albert Nobbs: i due sostituiscono Amanda Seyfried e Orlando Bloom nei rispettivi ruoli di Helen e Joe.
Emma Stone è entrata a far parte tempo fa del cast del reboot di Spiderman. diretto da Mark Webb con Andrew Garfield nel ruolo di Peter Parker.
Angelina Jolie e Johnny Depp hanno sfilato sul red carpet del NYC’s Ziegfeld Theatre ieri sera, in compagnia di altre star e amici. Su tutti Brad Pitt che ha accompagnato la sua compagna avvolta in un abito bianco by Versace.
La bellissima Anne Hathaway, in compagnia del suo ultimo partner di set, Jake Gyllenhaal, ha presenziato lunedì 6 ottobre alla premiere di Love & Other Drugs, svoltasi a Sidney in Australia.
George Clooney tornerà dietro la macchina da presa per dirigere Enron, un musical ambientato nel mondo della finanza e tratto da uno spettacolo teatrale londinese…
Secondo alcune fonti, il termine per consegnare la sceneggiatura di The Dark Knight rises ai dirigenti della Warner Bros, sarebbe Lunedì. Lo spiega l’editor di Variety David S. Cohen, tramite Twitter: Chris Nolan mi ha appena detto che dovranno consegnare lo script di The Dark Knight Rises entro lunedì, o saranno guai seri. Problemi? Cosa possono fare, licenziarlo?
…chiaramente l’ultima parte è ironica, ma i “guai seri” cui si riferisce Nolan sono i tempi strettissimi nei quali, eventualmente, il trio dovrà rimettere mano e correggere lo script nel caso la Warner abbia delle note o chiedano una revisione. Le riprese si terranno tra maggio e novembre 2011.
Nel frattempo, sempre secondo Variety, Christopher Nolan e il suo team torneranno in Inghilterra, agli enormi hangar del Bedfordshire dove sono stati girati i primi due episodi del Batman di Nolan e Inception. La Warner Bros. potrà quindi approfittare del tax credit – molto vantaggioso – offerto dal governo locale. E’ probabile inoltre che la produzione torni a Chicago per girare gli esterni di Gotham City.
Fonte: Variety, badtaste
Secondo alcune fonti, il termine per consegnare la sceneggiatura di The Dark Knight rises ai dirigenti della Warner Bros, sarebbe Lunedì.
E’ ormai prossima l’uscita nelle sale italiane di The Tourist l’attesissima spy-story che vede come protagonisti due dei più amati e celebri attori hollywoodiani, Johnny Deep e Angelina Jolie. Il film, diretto dal regista tedesco Florian Henckel von Donnersmarck, esordirà nelle sale cinematografiche italiane il 15 dicembre tramite la 01 Distribution mentre il battesimo assoluto avverrà negli Stati Uniti solo cinque giorni prima ad opera della Columbia Pictures distribution.
Rapunzel conquista la vetta del box office italiano, scalzando le innumerevoli new entry e seguito da A Natale mi sposo. Ottimo terzo posto per Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni, mentre Harry Potter subisce un forte calo.
Con l’aggiunta delle copie in 2D,
Rapunzel ne trae beneficio conquistando
nel suo secondo weekend il primo posto al botteghino italiano
con 2 milioni di euro, per un totale di 4,4 milioni.
A Natale mi sposo mantiene la seconda
posizione con altri 1,8 milioni, giungendo a 5 milioni
complessivi.
Ottimo terzo posto per Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni: il nuovo film di Woody Allen con un brillante cast ottiene infatti 1,5 milioni, una cifra di poco inferiore a quella dell’esordio di Vicky Christina Barcelona, che qualche anno fa ottenne un ottimo successo di pubblico. Vedremo quanto influirà il passaparola anche in questo caso.
Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1 precipita in quarta posizione raccogliendo 1,4 milioni. Il forte calo della pellicola al suo terzo fine settimana le consente di raggiungere quota 15,5 milioni, ma il tetto dei 20 milioni complessivi pare ora impossibile da raggiungere.
Quinta posizione per l’horror L’ultimo esorcismo, che debutta con 820.000 euro. Segue La donna della mia vita, che scende al quinto posto con altri 557.000 euro per 1,8 milioni totali.
Troviamo poi due pellicole in 3D: la novità Jackass 3D, che esordisce con 529.000 euro, e Saw 3D, che ottiene altri 288,000 euro giungendo a quota 4,8 milioni.
Chiudono la top10 due new entry: la commedia Tre all’improvviso, che ottiene 262.000 euro, e We want sex, presentato all’ultimo Festival del Cinema di Roma, che debutta con 136.000 euro.
Roman Polanski domina le vittorie agli European Film Awards 2010: il suo L’Uomo nell’Ombra ha guadagnato premi in sei delle sette categorie in cui era stato nominato.
Il maestro della commedia americana oggi compie 75 anni. Quarantatre film all’attivo da regista, di cui 38 anche come attore. L’ultimo film girato pochi mesi fa a Parigi: Midnight in Paris, con Adrien Brody, Kathy Bates, Owen Wilson, Marion Cotillard e Rachel McAdams. E soprattutto con Carla Bruni, una scelta che – a 18 anni da quando lasciò Mia Farrow per mettersi con Soon-Yi, la figlia adottiva 35 anni più giovane di lui – lo ha di nuovo proiettato in una situazione per lui scomoda e insolita: al centro dell’attenzione dei paparazzi e dei tabloid del pettegolezzo.