La meta-fiction italiana della
fiction “Boris” giunta alla sua terza edizione non poteva non
essere presente anche quest’anno al RomaFictionFest. Del resto, è
lì che nel 2008 si è guadagnato il riconoscimento attraverso
numerosi premi. Ieri il cast era presente al gran completo, a parte
il divo Stanis/Pietro Sermonti e Renè Ferretti/Francesco Pannofino,
entrambi impegnati su vari set.
Kevin Macdonald, regista di La
morte sospesa, State of Play e L’ultimo re di Scozia, dirigerà un
progetto You Tube, Life in a day, che sarà prodotto da Ridley
Scott. In realtà Macdonald dovrà mettere insieme i film girati
dagli utenti per l’occasione e farne un lungometraggio coerente “
che dirà alla generazioni future com’era la vita il 24 luglio 2010
”.
“ E’ un esperimento unico in cinema
sociale – ha detto il regista – e quale miglior metodo per ottenere
un numero di riprese illimitato, dell’assumere la comunità mondiale
del web? ”. Il progetto ha anche uno sponsor. Per far vedere un
giorno di vita del 24 luglio in tutto il mondo, la società Against
All Odds distribuirà videocamere nelle regioni più remote, per fare
in modo che il film risultante sia il più completo possibile. Tutti
coloro le cui riprese entreranno nel film finale saranno
accreditati come coregisti, e venti di loro avranno la possibilità
di assistere in anteprima alla proiezione al festival di Sundance
dell’anno prossimo.
Jeremy Irons è l’ultimo attore ad
aggiungersi al cast di Margin Call, il film che sarà diretto da
J.C. Chandor.
La storia si svolge in un periodo di 24 ore all’interno di una
banca d’investimento durante la grande crisi finanziaria del 2008.
I protagonisti sono Simon Baker, Paul Bettany, Kevin Spacey,
Stanley Tucci e Zachary Quinto. Il personaggio di Irons è quello
dell’amministratore delegato della banca.
In un’intervista concessa al Good
Morning Show in Nuova Zelanda, Ian McKellen non si
è detto più così sicuro di interpretare Gandalf in The
Hobbit.
Come sappiamo Peter Jackson sta al momento cercando di salvare
il progetto, accollandosene la regia dopo la partenza di Guillermo
del Toro. “Non sono sotto contratto, continuo a invecchiare, mi sto
divertendo con il teatro e francamente mi piacerebbe passare subito
da Aspettando Godot a un’altra rappresentazione. Vedremo, non
voglio dare ai produttori l’impressione che stia qui ad aspettarli
con le mani in mano.”
Alle prese con la promozione delle
versioni home video del suo Poliziotti fuori, Kevin Smith aggiorna
su quelli che sono i suoi prossimi progetti: l’horror Red State e
l’hockey movie Hit Somebody.
Arriva in anteprima assoluta per
l’Italia al RomaFictionfest, come evento speciale, THE PRISONER,
remake dell’omonima serie tv Cult inglese del 67’, e a
presentarcela arriva il protagonista Jim Caviezel (La passione di
cristo, La sottile linea rossa).
Avranno inizio in agosto le riprese
di The Three Musketeers, il film di Paul W.S. Anderson che
riporterà al cinema Athos, Porthos, Aramis e D’Artagnan.
Javier Bardem, vincitore dell’Oscar
per Non è un paese per vecchi dei fratelli Coen, sarà la
guest star della prossima stagione della fortunata serie televisiva
Glee,
Una sala gremita e commossa ha
ricordato oggi Pietro Taricone durante l’omaggio che il
RomaFictionfest ha dedicato all’attore in apertura della proiezione
di “Tutti pazzi per amore 2″ (nella sezione fiction italiana
edita). All’interno della serie, Taricone interpretava Ermanno, il
giovane che tenta di sedurre Lea (Sonia Bergamasco).
Al via oggi l’edizione 2010 del
Roma Fiction Fest, il festival romano dedicato a fiction addice di
tutto il mondo. Saranno 6 giorni intensi, fino al 10 luglio, per
chi frequenterà i due orange carpet prescelti, quello del
multisala Adriano a piazza Cavour e quello, per gli eventi di gala,
dell’auditorium a via della Conciliazione.
Nell’incantevole cornice dell’Hotel
Eden a Roma, si è svolta questa mattina l’attesissima conferenza
stampa del film “Predators” diretto da Nimród Antal e prodotto da
Robert Rodriguez. A presentare il lavoro è arrivato nella capitale
l’attore premio Oscar per “Il Pianista”, Adrien Brody, interprete
della pellicola insieme, fra gli altri, a Laurence Fishburne.
Dopo un Buongiorno e un bel
sorriso, da subito l’attore con disinvoltura e spensieratezza
ha introdotto quello che per lui è stata l’esperienza di
interpretare questo ruolo: “Ogni ruolo rappresenta una sfida,
bisogna essere capaci di non porre limiti al proprio lavoro. Io mi
sono interessato a questo progetto perché trovavo che rispetto agli
odierni film fantascientifici ci fosse una maggiore attenzione ai
contenuti, e che io in particolar modo potessi rendere il mio
personaggio più significativo e meno banalizzato rispetto ai soliti
cliché del film d’azione”. Continua Adrien Brody: “ Il mio è
sicuramente un personaggio cattivo, e nello stesso tempo un
solitario che si trova catapultato in un universo che non conosce
perché fino a quel momento è sempre stato lui il “cacciatore”. È
proprio questo lo snodo principale che fa differire questa versione
del mitico alieno da quella del 1987 interpretata da Arnold
Schwarzenegger e diretta da John McTiernan: sono gli esseri umani
ad essere catapultati nel mondo alieno e non
viceversa.
Da quello che si riesce a
decifrare, è senza dubbio il concetto chiaro di Brody, ovvero
quello di interpretare un eroe cattivo, lasciandosi dietro
tutti quei personaggi/eroi buonisti dei quali è piena
la storia del cinema. Dai suoi commenti viene fuori un eroe
alternativo, scomodo e raro.
Alle insistenti domande dei
giornalisti sulle vicende legate al regista Roman Polanski, che
aveva diretto l’attore in Il Pianista, prova che gli valse l’Oscar
per la migliore interpretazionee Brody si rifiuta di dare alcun
tipo di parere, sbilanciandosi solo su brevi commenti sulla sua
esperienza con Polanski: “Non ci sono tanti film a quel livello,
specialmente per un attore. C’è pochissimo materiale che ti parli
così intensamente. Devo dire di essere stato molto fortunato e di
essermi imbattuto in molti ruoli interessanti, ho avuto la libertà
di rischiare e sperimentare, avuta anche grazie alla popolarità e
ai riconoscimenti ottenuti con quel film: ma quel tipo di impegno,
peso e responsabilità rimane imbattuto.”
L’attore poi senza imbarazzo ha confidato alla platea curiosità
interessanti: “Non sono certo l’attore che il pubblico o la Fox
poteva immaginare in prima battuta come successore di Arnold
Schwarzenegger,” ha esordito. “Ma io sono stato un fan di film di
questo genere per molto tempo. Indubbiamente devi impegnarti molto,
per affrontare ruoli così diversi, e anche la mia trasformazione
fisica ha richiesto una grande disciplina. Ma quello che volevo
soprattutto creare era qualcosa di meno superficiale di quello che
Hollywood normalmente permette che esista nei film d’azione. Volevo
che il personaggio fosse eroico anche se in realtà è un cattivo, è
moralmente ambiguo: questa è stata la vera sfida. Quel che è
interessante del film è che mette personaggi che sono predatori
nella loro vita in una situazione che li costringe a essere prede.
È una sorta di contrappasso, gli fa capire cosa significa essere
più deboli, essere le vittime.” Aggiungendo successivamente come
sia stato stimolante girare tutta la prima parte del
film in una vera giungla alle isole Hawaii: “Ci sentivamo
veramente delle prede in un universo sconosciuto, con l’istinto di
sopravivenza. Nella seconda parte, invece, girata interamente negli
studios di Rodriguez, è stato ricreato il tutto nei minimi
dettagli, e devo ammettere che è stato un piacere lavorare con così
tante persone appassionate del genere cinematografico in questione,
che mettevano dedizione e passionalità in ogni cosa”.
In chiusura di conferenza stampa è
d’obbligo una domanda sul suo rapporto con il regista Roman
Polanski. Brody mette le mani avanti dichiarando che non avrebbe
parlato dell’attuale situazione del regista:“Mi astengo dal fare
dei commenti sulle sue vicende personali. Posso solo dire che
lavorare con lui mi ha permesso di maturare moltissimo. Gli sono
grato per l’esperienza che mi ha concesso di fare, e non lo
ringrazierò mai abbastanza.
Non abbiamo mai parlato in maniera
precisa di una nuova collaborazione, ma se dovesse capitare ne
sarei oltremodo felice”. Inoltre ha poi commentato l’idea di non
abbandonarsi completamente ad un massiccio uso di effetti speciali,
andando controcorrente: “Se crei una storia avvincente e personaggi
credibili, riesci comunque a conquistare il pubblico. L’estetica
contemporanea, infatti, serve a rendere interessante da vedere
quello che interessante non è. Ho ammirato molto il tentativo di
Rodriguez e Antal di tornare indietro ad uno stile cinematografico
che ha la capacità di interagire con te a livelli più profondi. Io
ad esempio volevo comunicare la solitudine e la disperazione insita
nella condizione di sopravvissuto. Il film è d’intrattenimento, ma
io volevo che il personaggio fosse dark.”
Più che un sequel, il nuovo
Predators, prodotto da Robert
Rodriguez, diretto da Antal e
interpretato da Adrien Brody, ha tutta l’aria di essere un
remake o reboot del primo capitolo.
Ed è certamente la prova che se un
film lo si fa con spiccato talento ed un pizzico di furbizia, non
importa poi così tanto che sia un remake o un rifacimento di una
precedente opera. Senza alcun dubbio uno dei punti forti del film è
proprio la regia; equilibrata nella giusta maniera, senza eccessive
stramberie, riesce a mantenere alto l’interesse per le
vicende, sin dalle prime battute fino ad arrivare ad un finale
forse un po’ scontato. Buona anche l’idea di mantenere
le stesse ambientazione del primo famoso capitolo e in molti punti
stessa trama.
Predators, tra passato e
presente
Se da un lato quest’opera ha il
pregio di partire con un inizio molto enigmatico ed interessante,
dove non vi è traccia dei mostruosi Predators e di futili morti
senza senso, successivamente l’eccessivo dilungarsi di un’assente
vera caccia all’uomo e forti echi derivanti dai vari LOST, per dirne qualcuno, o addirittura dello
spilberghiano Jurassic Park, ma senza bambini, sminuisce un
po’ le intenzioni e ridimensiona decisamente il film.
Nonostante ciò la sceneggiatura
regge molto bene e diventa quasi funzionale nella seconda parte a
cui faranno seguito scene di pura azione e adrenalina, mantenendo
giustamente un’aurea enigmatica che da un tocco più intrigante al
film. Da qui si può evincere un altro punto forte dell’opera,
ovvero la buona costruzione dei personaggi, partendo da quello di
Adrien Brody che interpreta egregiamente
l’ex militare Royce, mercenario impassibile che diventa leader
della squadra di violenti assassini bloccati nel pianeta, anche se
ad insidiare la sua prova c’è un gruppo ben nutrito di caratteristi
che sanno il fatto loro e in molti momenti emergono vincendo il
confronto con il protagonista.
Mi riferisco a Danny
Trejo (fidato collaboratore di Rodriguez) trafficante
messicano di droga di Los Zeta, esperto di guerra fra bande;
Mahershalalhashbaz Ali, membro della squadra della
morte della RUF in Sierra Leone, e anche lo stesso Laurence Fishburne, che interpreta
magistralmente Noland, da tempo abitante nel pianeta di caccia dei
Predator, che malgrado tutto riesce a sopravvivere
nascondendosi.
In definitiva, da polpettone
americano, sparatutto e fracassone, e negli ultimi rifacimenti
abbastanza vuoto, il nuovo Predators, si
presenta invece come un buon prodotto, godibile da un pubblico più
vasto, coraggioso nel scegliere un approccio più “classico” in
senso lato, riprendendo i punti forti dei primi film e
imbastendo un’operazione che se non altro si presta ad un analisi
più stimolante.
Ottimo esordio per
Eclipse nel suo weekend lungo, senza
tuttavia battere il record di New Moon. Reggono, se così
si può dire, A-Team e
Poliziotti fuori, mentre le altre new
entry si piazzano fuori dalla top10.
The Twilight Saga:
Eclipse ha dato una scossa al botteghino italiano
come ci si aspettava, dopo settimane di incassi deprimenti. Il
terzo capitolo tratto dalla saga di Stephenie Meyer ha incassato
7,8 milioni di euro sfruttando il weekend lungo, essendo uscito di
mercoledì. Un’ottima cifra, non c’è che dire, benché il film
diretto da David Slade non abbia battuto il record del suo
predecessore: New Moon, infatti, uscito a novembre 2009,
aveva raccolto 9,5 milioni nel weekend lungo ed è arrivato a 16,4
milioni totali a fine corsa. Difficile prevedere un risultato
simile per Eclipse, considerando la stagione estiva, la
concorrenza con Toy Story 3 a partire da mercoledì, e il
fatto che le fan della saga si siano già precipitate al cinema il
primo giorno di proiezione (Eclipse ha incassato la
bellezza di 2,5 milioni soltanto mercoledì!).
Insomma, per Eclipse possiamo aspettarci un
risultato intorno ai 15 milioni totali a fine corsa.
Dietro i vampiri, le briciole.
A-Team scende al secondo posto ottenendo
altri 163.000 euro e sfiorando i 2 milioni totali, mentre
Poliziotti fuori regge in terza
posizione, con altri 84.000 euro (totale: 322.000 euro).
Seguono pellicole in forte calo.
The Hole in 3D (79.000 euro) è arrivato a
1,6 milioni, mentre Prince of Persia: Le sabbie
del tempo (59.000 euro) è a quota 6,6 milioni. Sesto
posto per 5 appuntamenti per farla
innamorare (49.000 euro), giunto a 669.000 euro,
seguito da Tata Matilda e il grande botto
(46.000 euro), arrivato a 1,3 milioni totali.
Dopo un mese di sfruttamento
Il segreto dei suoi occhi guadagna
qualche posizione, ottenendo 45.000 euro in questo weekend; la
pellicola Premio Oscar 2010 come Miglior Film Straniero sta infatti
godendo di un buon passaparola, e raggiunge quindi il totale di
706.000 euro.
Sale anche L’imbroglio nel lenzuolo
(41.000 euro), giunto a 272.000 euro, mentre Bright
Star (34.000 euro) chiude la top10 arrivando a un
totale di 549.000 euro.
Da segnalare infine la new entry Fratellanza –
Brotherhood che, benché sia distribuito in sole 27
sale, si piazza al tredicesimo posto con 30.000 euro di
incasso.
Si era parlato giorni fa di un
nuovo progetto per M.Night Shyamalan, che comprendeva un cast
composto da Bruce Willis, Gwyneth Paltrow e
Bradley Cooper. Lo stesso regista ha però
affermato che difficilmente quest’ultimo attore potrà far parte del
cast, in quanto impegnato nelle riprese di Hangover 2, seguito
della fortunatissima commedia Una notte da leoni.
La trama del nuovo film di
Shyamalan è incentrata su un padre disposto a tutto per ritrovare
la figlia scomparsa, il quale durante la ricerca scopre di avere
poteri soprannaturali. Al momento il regista di The Village e Il
Sesto Senso sta facendo leggere lo script a vari Studios, alla
ricerca di qualcuno che compri il suo progetto.
Brad Pitt e Shia LaBeouf,
rispettivamente la star di Bastardi senza gloria e quella della
saga di Transformers, potrebbero far coppia in Riptide, nuova
produzione della Summit Entertainment scritta da Peter Morgan; lo
sceneggiatore già candidato all’Oscar per il copione di The Queen e
Frost/Nixon.
Sia sul piano della rappresenazione che su quello della
produzione, Inception è un film colossale, per dichiarazione di
Nolan stesso. Ecco infatti due cartelloni pubblicitari del film
decisamente colossali e altri 3 spot.
Tutti ne parlano, nessuno ne
racconta. L’omosessualità è senza dubbio un tema inflazionato e
talvolta banalizzato. Ecco che dalla Danimarca arriva un piccolo
gioiello e ogni racconto visto ao ascoltato in precedenza sullo
stesso tema diventa banale.
Fratellanza – Brotherhood
di
Nicolo Donato
racconta la storia di due ragazzi, Jimmy e Lars, che si uniscono ad
un gruppo di neo-nazi, salvo poi scoprire tra loro una passione
ardente e autentica che collide violentemente con l’ideologia che i
due dovrebbero abbracciare. La scelta sarà presto inevitabile:
seguire i propri sentimenti o scegliere il gruppo?
Fratellanza –
Brotherhood con una gestazione di quattro anni, arriva al
Festival di Roma sorprendendo ed emozionando, ma soprattutto
facendo riflettere sul tema dell’ identità sessuale, ma anche su
quello più profondo della scelta, del cambiamento della vendetta e
della punizione. Brotherhood è un film fatto bene, costruito con
attenzione e diligenza, con una fotografia notevole e degli
interpreti eccezionali. Vince il Gran Premio della Giuria e
Marc’Aurelio d’oro.
Fratellanza – Brotherhood, il film
Fratellanza –
Brotherhood segue linee guida apparentemente convenzionali
ponendo nella parte finale l’accento sulle conseguenze delle
proprie scelte e delle proprie azioni presenti e passate. Con un
misto di delicatezza narrativa e durezza delle immagini e dei temi
trattati il film di Donato arriva al cuore e al cervello spingendo
oltre la naturale organizzazione narrativa riguardo ai film
sull’omosessualità che si vedono in giro. E’ prima di tutto una
storia di crescita, una storia d’amore, una storia dura che svolta
nel finale in maniera tanto interessante quanto inaspettata anche
se annunciata.
Le conseguenze delle proprie azioni
si pagano nel bene e nel male, si esce cambiati dai traumi della
vita, ma tante volte la sofferenza non riesce a scalfire quelle che
sono convinzioni assurde e tante volte simulate, il rimorso non
attecchisce lì dove non c’è terreno fertile e tante volte l’amore
si trova nei momenti, nei posti e con le persone mai immaginate.
Tutto questo è Fratellanza – Brotherhood, un
ritratto bellissimo di una storia d’amore.
A City Island, una
piccola isoletta di pescatori al largo del Bronx, vivono i Rizzo,
una famiglia sull’orlo di una crisi di nervi in cui mentirsi a
vicenda sembra ormai normalità. Quando Vince, il capofamiglia e
guardia carceraria, prenderà in affido un misterioso e giovane
“ospite” della prigione in cui lavora, si capirà subito che questo
è il suo segreto più grande. Per i Rizzo la vita sarà destinata a
cambiare.
Un’isola di un miglio quadrato,
separata dal Bronx solo da un ponte di pochi chilometri ma che,
rispetto al Bronx, appare come un piccolo paradiso nascosto. A
City Island ci sono coloro che vi risiedono ma che
arrivano da fuori, i “mangiacozze” e coloro che a City
Island ci sono nati e cresciuti e così i loro padri e i
loro nonni, costoro sono i “cavavongole”. Vincent Rizzo (Andy
Garcia) appartiene alla seconda categoria e qui a City
Island vive con la bella moglie Joyce (Julianna
Margulies) e i due figli: Vivian (Dominique
Garcia-Lorido) e il più piccolo, Vince Jr (Ezra
Miller). Guardia carceraria, Vince teme al punto le
sfuriate della moglie da nasconderle la passione per la
recitazione, così le serate in accademia teatrale diventano partite
a poker con gli amici. Mentre Joyce sospetta una relazione
clandestina, la figlia Vivian torna dal college per le vacanze
nascondendo di lavorare in un night; la lap-dance è l’unico modo
per potersi pagare il semestre dopo aver perso la borsa di studio.
Il piccolo Vince jr cela dietro uno stupido e pesante sarcasmo le
proprie e segrete ossessioni per le ragazze obese.
Ma il segreto più grande e lontano,
per Vince, riaffiora in superficie quando nelle celle della
prigione, in cui trascina le sue giornate, appare un silenzioso e
giovane rapinatore di macchine che Vince in base ai dati in suo
possesso riconosce come il figlio illegittimo avuto anni prima.
Avendone l’occasione, Vince prende in affido il ragazzo, Tony
(Steven Strait), a cui nasconde il loro legame, ed
è così che nel mese da scontare sarà ospite a casa sua con la sua
famiglia. Il giovane ospite avrà modo di osservare e capire, in
poco tempo, i segreti, le paure e l’incapacità a comunicare
regnante nella casa, entrando suo malgrado nel valzer di equivoci e
situazioni farsesche che coinvolgeranno tutti, ma al contempo
risultandone la soluzione.
City Island, il film
City Island, un
film di Raymond de Felitta, spinge a riflettere sulle difficoltà
odierne e quotidiane a comunicare con le persone care e a noi
vicine. Le paure nascoste, le ansie segrete e il timore di svelarsi
per come e chi si è dentro che ci conduce immancabilmente verso la
solitudine, la menzogna ed inevitabilmente verso il rifiuto di chi
ci circonda. Un film a volte eccessivamente teatrale e retorico
forse ma sicuramente piacevole e scorrevole dove non manca ironia e
qualche risata. Andy Garcia appare un po’ appesantito rispetto
al passato ma è da apprezzare nella parte di un timido e impacciato
marito e padre sconclusionato. Da vedere, senza farsi eccessive
aspettative.
Si terrà a Narni la 16esima
edizione de “Le Vie del Cinema” dal 4 al 13 luglio. Protagonisti
principali di questa edizione due mattatori del nostro grande
cinema passato: Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman, per i quali
ricorrono il ventennale e il decennale della morte.
La Warner Bros ha finalmente fatto vedere al mondo il primissimo
poster di Harry Potter e i doni della morte, oltre ad un altro
promo.
Nel poster vediamo, come negli ultimi trailer usciti, il
castello di Hogwarts in fiamme, ad indicare la drammaticità
dell’ultimo episodio.
Ecco la locandina:
Il tag-line recita: finirà tutto qui.
Ancora si marca l’aspetto di fatalità e di drammaticità finale
ripercorsa sia dal libro che si spera fedelmente dai due film.
Inoltre ecco un nuovissimo promo, dopo
il trailer di 2.26 minuti:
Trasformers 3 è ormai nel pieno delle riprese. La produzione
attualmente si trova a Chicago e Los Angeles, da dove stanno
arrivando un mucchio di foto e video.
AICN ha pubblicato un mucchio di foto che riportiamo.
Ed ecco invece Shia LaBeouf, Rosie Huntington-Whiteley e Michael
Bay sul set del film a Los Angeles:
Fonte: comingsoon.net
Qui sotto, per esempio, potete vedere un filmato della
spettacolare piattaforma che vi descrivevamo qualche giorno fa e
sulla quale è stato costruito un intero piano di un
grattacielo:
Trasformers 3 è ormai nel pieno delle riprese. La
produzione attualmente si trova a Chicago e Los Angeles, da dove
stanno arrivando un mucchio di foto e video.
Al film di Ozpetek 4 premi della
stampa internazionale. La vocazione internazionale di Mine vaganti
si rafforza ancora con i grandi riconoscimenti dei Globi d’oro,
l’annuale appuntamento con la stampa estera.
Adam Brody è l’ultimo attore ad
entrare a far parte del già nutrito cast di Scream 4 diretto dal
Master of Horror Wes Craven.
L’attore di 30 anni avrà la
parte di “un poliziotto da poco laureato”, secondo quanto
riporta THR. Altri attori confermati per il film sono i veterani
della serieNeve Campbell e Courteney Cox,
ma anche volti giovani come Emma Roberts e Hayden Panettiere. Nel
cast ancheMarley Shelton (Grindhouse) e
Erik Knudsen (Youth in Revolt).
Angelina Jolie si è prestata in
tutta la sua fulgida bellezza agli scatti dei fotografi per il
photocall del suo attesissimo thriller Salt distribuito dalla
Sony.