È stato presentato nel corso di una trasmissione televisiva giapponese con ospite Ken Watanabe un nuovo trailer internazionale di Inception.
Anche Ron e Malfoy invecchiati!!
Le ultimissime immagini dalle riprese di Harry Potter e i Doni della Morte: parte I e Harry Potter e i Doni della Morte: parte II a Londra mostrano per la prima volta il personaggio di Ron Weasley in versione quarantenne, interpretato da Rupert Grint.
Prima foto ufficiale per The Tree of Life!!
Prima foto di produzione ufficiale per The Tree Of Life. L’attrice Jessica Chastain, protagonista di The Tree Of Life insieme a Brad Pitt e Sean Penn, compare in una nuova immagine del nuovo misterioso film di Terrence Malick, che dovrebbe uscire in autunno…
Quentin Tarantino e Dracula?
La notizia ha del clamoroso. Reduce da Bastardi senza gloria, Quentin Tarantino sta organizzando sopralluoghi in Austria.Che sia per un nuovo Dracula?..
Dylan Dog logo italiano!
La MovieMax ha aggiornato il sito istituzionale della compagnia con il logo ufficiale di Dylan Dog, il film di Kevin Munroe tratto dal fumetto di Tiziano Sclavi. Mentre negli USA il film ancora non ha un distributore, da noi la data di uscita è fissata per il 29 ottobre: in tempo per Halloween.
Conferme per la sostituta di Megan Fox
Continuano a susseguirsi le voci ora che Megan Fox ha lasciato il cast di Transformers 3 sulla sue eventuale sostituta.
Robin Hood: recensione del film di Ridley Scott
Pubblicizzato con il redivivo Gladiatore, il Robin Hood di Scott/Crowe arriva in sale lasciando a bocca asciutta tutti coloro che si aspettavano una storia con la stessa epicità ed intensità emotiva. La storia, quella classica del fuorilegge che ruba ai ricchi per dare ai poveri, è leggermente retrodatata, costituendo un ideale incipit alla storia del bandito di Sherwood.
Quella di Scott è quindi un’operazione simile a quella che Nolan ha brillantemente portato sullo schermo con Batman Begins, un ritorno alla nascita di una legenda che al cinema abbiamo sempre visto precostituita, vuoi nella versione musicale con Errol Fynn, vuoi in quella patetica ed eroica con Kevin Costner, vuoi ancora con quella demenziale ed esilarante con Cary Elwes (alla regia nientepopodimenoche Sua Signoria della Risata Mel Brooks).

Ci sono tutti i personaggi chiave della vicenda: Riccardo Cuor di Leone, prode condottiero e disincantato realista,;il Principe Giovanni, inetto e qui quasi una macchietta di se stesso; lady Marian, un’elegante dama che qui è stata trasformata in una volitiva e orgogliosa donna che sostiene gli abitanti della sua città, poco più che un riempitivo; lo sceriffo di Nottingham, quasi inconsistente; Little John e Will Scarlett, allegra combriccola di combattenti un po’ rustici; Fra Tuc, corpulento e atipico frate che si schiera dalla parte dei poveri quando tutto il sistema ecclesiastico è da quella dei ricchi. Ci sarebbero quindi tutti gli ingredienti per un bel successone: drama, comedy, romance, thriller, suspense… ma a quanto pare, a Ridley è sfuggito qualcosa.
Se alcuni nodi narrativi sembrano affrettati, come l’espediente iniziale che i crociati utilizzano per ritornare in Inghilterra, o come l’innamoramento (inspiegabile) di Robin e Marian, in altri punti il regista appare restio, quasi prolisso, (vedi le scene di guerra) stentando a far camminare una storia che ha come pecca di fondo una sceneggiatura che affossa il potenziale di una leggenda per famosa e capace di far muovere gli animi (degli spettatori). C’è riuscito Gibson con Braveheart, ma perché Scott ha miseramente fallito con il suo Robin Hood? Quello che viene subito da pensare è la mancanza di una vera e propria motivazione da parte del protagonista. Massimo Meridio, Robin Hood (Costner), William Wallace erano tutti accomunati dalla straziante perdita di persone care, è il sentimento di vendetta in costoro ha potuto attecchire e trasformarsi in qualcosa di più profondo, la lotta per la libertà. Anche se non privo di un certo fascino anarchico che Crowe riesce sempre a dare ai suoi personaggi, il Robin Hood di Scott è mancante di questa componente fondamentale, il coinvolgimento personale diretto, che impedisce anche allo spettatore di addentrarsi nelle vicende dal punto di vista del protagonista.
Ben giocate invece altre carte: molto ben tratteggiati i compagni di viaggio e di lotta di Robin, e altrettanto magnificamente interpretati i personaggi di Max Von Sydow e William Hurt. Ma su tutti un Mark Strong davvero impeccabile nei ruoli da cattivone, un attore che con la sua mimica riesce ad incarnare la malizia e il male, memorabile infatti la sua interpretazione dell’esoterico Lord Blackwood in Sherlock Holmes.
Nelle scene di battaglia Scott non risparmia per violenza, facendo cavalcare Robin nella mischia della battaglia addirittura con un … martello! Migliore in scena è senza dubbio lo splendido paesaggio inglese, le vallate e i boschi che da sempre fanno da sfondo nell’immaginario collettivo alle vicende di Robin Hood, ma questo, ahimè, non è un merito di Ridley.
Le quattro volte – recensione del film di Michelangelo Frammartino
In uscita il 28 maggio nelle sale italiane, il film di Michelangelo Frammartino Le quattro volte, ha vinto premio SACD nella Quinzane des Realizateurs all’ultimo Festival di Cannes.
Le quattro volte segue gli ultimi giorni di un pastore calabrese vecchio e malato. Lo vediamo portare al pascolo le capre, o recarsi nella chiesa del paese, dove prende della polvere che a sera beve disciolta nell’acqua e che, secondo una antichissima tradizione calabra, dovrebbe guarirlo.
Alla morte del pastore, il film mostra la nascita di un capretto e i suoi primi mesi di vita. Quando esce per la prima volta al pascolo, rimane isolato rispetto al gregge e si ripara ai piedi di enorme abete. L’albero passa di stagione in stagione, finché viene tagliato e trasformato dapprima in una sorta di “Albero della cuccagna” per la festa del paese, poi viene trasformato in carbone nella fornace che abbiamo visto all’inizio del film.
Il titolo del film e la sua struttura quadripartita fanno riferimento a una frase della scuola pitagorica secondo cui l’uomo deve conoscersi quattro volte, nella sua essenza umana, animale, vegetale, minerale.
Vite che scivolano l’una nell’altra, quasi per metempsicosi, in questo film di Frammartino, già autore dell’acclamato “Il dono”, che qui costruisce un film sulla meraviglia delle cose evidenti e di quelle nascoste, come il fumo della fornace di carbone che, nel prologo e nel finale, alternativamente copre e scopre il luogo da cui proviene. O più in generale, mostra eventi semplici, ma in maniera tale da farci sentire coinvolgente anche l’immagine più banale, come volesse farci vedere le cose per la prima volta, siano esse il barbaglio della polvere in una striscia di luce, o la nascita di un capretto.
Le quattro volte di Michelangelo Frammartino
Qualcuno lo ha definito come film di “fantascienza senza effetti speciali”. Forse perché vedere le cose per la prima volta ce le fa apparire magiche, come avessero ancora addosso la patina dell’ignoto e del mistero. Sono i casi in cui il reale è ancora più straordinario dell’irreale, e il film di Frammartino ne vede molti.
È così, ad esempio, nella scena della morte del pastore, con la casa invasa dalle capre fuggite dall’ovile e poste attorno al letto del moribondo. È una scena in cui si perde la definizione tra gli spazi esterni e interni (Frammartino ammette a questo proposito di esser rimasto molto affascinato dalle ambientazioni dei film di Tarkovskij, dai luoghi paradossali come le stanze di Stalker e le casa di Solaris, al cui interno piove copiosamente). O ancora, si potrebbe ricordare la scena precedente, quella di un pianosequenza formidabile per come sfrutta i fuori campo visivi e sonori, per la coordinazione tra i vari eventi, gli attori, nonché gli animali coinvolti. La scena vede una sacra rappresentazione in costume per le vie del paese, con il recinto delle capre da un lato, gli astanti e gli interpreti del corteo dall’altro. Se nella scena della morte del pastore avevamo la confusione dello spazio, in questo pianosequenza abbiamo la confusione del tempo, la sua sospensione (il film è stato girato tra Alessandria del Carretto, Caulonia, Serra San Bruno, stupendi paesi calabresi dove per fortuna o purtroppo il tempo si è davvero fermato), o l’impossibilità di distinguere in esso ciò che è passato e ciò che è presente, arcaico e contemporaneo, quasi a suggerire una dimensione di eternità/perpetuità, che è poi la dimensione dei cicli naturali di trasformazioni raccontati dal film, che si apre e si chiude con una fornace di carbone, quasi alchemico athanor per la trasformazione della materia.
Anche il film funziona come “corpo” da trasformare, nelle parole del regista: “Considero il film un corpo morto che ha bisogno dello sguardo attivo dello spettatore per prendere vita”. Se questo film riesce a convolgerci –e lo fa-, se riesce a farci entusiasmare mostrando cose semplici, evidenti, quotidiane ma forse dimenticate, allora è sicuramente un film vivente.
7 nuovi poster per Inception!
Sono uscite ben sette character poster di Inception, che svelano anche alcuni dettagli dei vari personaggi del kolossal di Christopher Nolan.
Ciascuna locandina mostra uno dei protagonisti, descritto dalla tagline: Leonardo DiCaprio è l’Estrattore, Ken Watanabe è il Turista, Joseph Gordon-Levitt è l’Uomo Punto (The Point Man), Marion Cotillard è l’Ombra, Ellen Page è l’Architetto, Tom Hardy è il Contraffattore, Cyllian Murphy è l’Obiettivo. La spiegazione di questi nomi non è ben chiara, anche se sappiamo che il personaggio di Ellen Page è davvero un architetto (ma che lavora anche sulla manipolazione dei sogni) e che Cyllian Murphy è l’obiettivo della missione del team di Leonardo DiCaprio (incaricato di “impiantare” una idea).
7 nuovi poster per Inception!
Sono uscite ben sette character poster di Inception, che svelano anche alcuni dettagli dei vari personaggi del kolossal di Christopher Nolan.
tre finali alternativi di Lost
La notte scorsa è andata in onda
l’ultima puntata di Lost il finale della sesta e ultima serie
(potete dirci cosa ne pensate in questa news).
Alcune settimane fa era stato annunciato che appena dopo sarebbe
andato in onda un episodio speciale del Jimmy Kimmel Show: uno
special intitolato Aloha to Lost. Così è stato, e durante la
puntata, i produttori esecutivi Damon Lindelof e Carlton Cuse hanno
mostrato tre finali… “alternativi”. Inutile dire che si tratta di
parodie!
Intanto sono arrivati i primi dati sugli spettatori negli Stati
Uniti: 13 milioni di spettatori nella fascia 18-49 per l’episodio
finale, durato due ore e mezzo, con un rating di 5.6. e 20.5
milioni di spettatori complessivi. Si tratta dei migliori risultati
per Lost da due anni a questa parte, tuttavia ci si aspettava
qualcosa di più. Va detto che questi numeri non includono i
possibili streaming online.
Fonte: badtaste.it
I protagonisti di Harry Potter invecchiati per il finale!
Sono apparse online le primissime immagini di Daniel Radcliffe e Bonnie Wright nei panni di Harry e Ginny in versione “invecchiata” sul set dell’epilogo di Harry Potter e i Doni della Morte!
Le prime immagini direttamente dal set, e mostrano Daniel Radcliffe e Bonnie Wright in versione “invecchiata” per le riprese della scena, ambientata quando Harry, Ginny e gli altri sono ormai vicini ai quarant’anni, sono sposati e hanno figli. Vi ricordiamo che il makeup verrà poi migliorato attraverso l’uso della CGI in post-produzione.
Potete vederle tutte qui sotto, grazie a snitchseeker:
Box Office: Prince of Persia: Le sabbie del tempo esordisce al primo posto
Prince of Persia esordisce al primo posto battendo Robin Hood, al suo secondo weekend. Terza posizione per The Final Destination 3D, seguito dal La nostra vita, reduce da un importante premio a Cannes. Non si tratta di un risultato scontato, considerando l’ottimo debutto di Robin Hood della scorsa settimana. Tuttavia, l’eroe leggendario di Ridley Scott è stato battuto da quello di Mike Newell: Prince of Persia: Le sabbie del tempo esordisce infatti al primo posto con 1,5 milioni. Robin Hood scende dunque in seconda posizione incassando 1,2 milioni per un totale di 7,7 milioni.
Ottimo risultato per un’altra new entry: The Final Destination 3D raccoglie 960.000 euro piazzandosi al terzo posto; ovviamente buona parte del risultato della pellicola horror è da addurre al sovraprezzo del biglietto. Fresco del successo al Festival di Cannes conclusosi ieri sera, La nostra vita ottiene il quarto posto con 600.000 euro: il film di Daniele Luchetti migliorerà sicuramente durante la settimana, considerando l’importante premio a Elio Germano (ex aequo con Javier Bardem) come Migliore Attore a Cannes 2010, premio che l’Italia non vinceva dal Mastroianni del 1987.
Piacere, sono un po’ incinta scende in quinta posizione (258.000 euro per un totale di 1,1 milioni), seguito da Iron Man 2, che con altri 160.763 euro sfiora gli 8 milioni totali. Nuovo calo per Draquila – L’Italia che trema, settimo con altri 160.114 euro (totale: 1,2 milioni). La bella società debutta all’ottavo posto con soli 78.000 euro. Seguono due pellicole in calo: Puzzole alla riscossa (67.000 euro per 926.000 euro totali) e Notte folle a Manhattan (66.000 euro per 1,3 milioni totali). Da segnalare infine l’undicesimo posto di Copia conforme, uscito in sole 55 sale: il film che è valso il premio a Juliette Binoche come Migliore Attrice al Festival di Cannes ha raccolto 62.000 euro.
Twilight Saga Eclipse, nuovi poster
Manca ormai poco più di un mese all’uscita di Eclipse, il terzo atteso episodio della saga di Twilight. Con l’avvicinarsi della data del 30 giugno ci sarà sicuramente un crescendo di pubblicazione di nuovo materiale promozionale. Ne fanno parte due nuovi poster appena pubblicati che promuovono tra l’altro anche la versione IMAX del film. Uno è dedicato a Jacob (Taylor Lautner) e al Wolfpack, l’altro a Edward (Robert Pattinson) e alla famiglia Cullen. Eccoli:
Chiude Cannes 2010
Cala il sipario su Cannes 63, e l’Italia sorride grazie ad Elio Germano, premiato come miglior attore in ex aequo con Javier Bardem. La Palma d’Oro per il miglior film – consegnata dall’attrice Charlotte Gainsbourg, protagonista del film di chiusura The Tree – va al thailandese Boonmee Who Can Recall His Past Lives di Apichatpong Weerasethakul: “Siamo emozionati, essere qui è un po’ surrealista per uno come me che viene dalla giungla – dice il regista.
Chiude CANNES 2010
Cala il sipario su Cannes 63, e l’Italia sorride grazie ad Elio Germano, premiato come miglior attore in ex aequo con Javier Bardem. La Palma d’Oro per il miglior film – consegnata dall’attrice Charlotte Gainsbourg, protagonista del film di chiusura The Tree – va al thailandese Boonmee Who Can Recall His Past Lives di Apichatpong Weerasethakul: “Siamo emozionati, essere qui è un po’ surrealista per uno come me che viene dalla giungla – dice il regista.
Annunciati a Cannes i Nastri D’Argento
Sono stati annunciati, durante il festival di Cannes, i Nastri d’Argento Europei 2010. I Premi assegnati dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani saranno consegnati a Taormina il 19 giugno nella serata dal Teatro Antico (diretta su RaiUno).
Gary Oldman in Kung Fu Panda2
Gary Oldman darà la voce a uno dei
personaggi del sequel di Kung Fu Panda, il misterioso
Peacock.
Slittamenti targati Warner Bros ita
Brutte notizie per chi aspettava una serie di film targati Warner Bros. Inception, Nightmare e Jonah Hex..La divisione italiana della compagnia ha riposizionato una serie di titoli rinviandoli di alcune settimane, e sospendendo l’uscita del cinecomic Jonah Hex – probabilmente in attesa di capire come sarà la performance al box-office americano del film con Josh Brolin, Megan Fox, Michael Fassbender e John Malkovich.
Per quanto riguarda i rinvii, chi temeva di non riuscire a vedere il nuovo film Nightmare perché in vacanza (il film era stato infatti rinviato a metà agosto) sappia che la pellicola è slittata nuovamente: questa volta al 3 settembre.
Spostato anche Inception, che doveva uscire in quei giorni: il film di Christopher Nolan (uno dei più attesi dell’anno, uscirà a luglio negli Stati Uniti) è stato rinviato al 24 settembre, con un salto di tre weekend. Slitta anche The Losers: il cinecomic con Chris Evans e Zoe Saldana arriverà nei cinema italiani il 23 luglio.
Ashley e Hayden in Scream 4
Ashley Greene, bella vampira nella saga di Twilight, è in trattative per recitare un ruolo in Scream 4, la celeberrima saga horror/thriller, diretta da Wes Craven e arrivata al quarto capitolo.
Goldsman passa alla regia
E’ uno degli sceneggiatori hollywoodiani più importanti della scena contemporanea, apprezzato dal pubblico e dalle critica il cui talento è stato riconosciuto con un meritato Oscar per lo scrip di A Beautiful Mind.
Uscite al cinema 21 Maggio
Prince of Persia -Le sabbie del tempo: nell’antica Persia il giovane Dastan è un orfano e come tale si procura il cibo rubando nel mercato della città. Un giorno viene però sorpreso dalle guardie imperiali e secondo la legge rischia di perdere la mano, ma alla scena assiste il re Sharaman che, impressionato dall’abilità e dal coraggio del ragazzo, decide di portarlo con se al palazzo. Dopo sedici anni Dastan è ormai considerato un nobile principe insieme ai due figli del re, Tus e Garsiv. Ai tre principi viene detto che nella città di Alamut si nascondono armi per i nemici della Persia, così i tre attaccano la città mentre la principessa di Alamut, Tamina, respinge le accuse. Nel frattempo però, Dastan entra in possesso di un pugnale in grado di scatenare le Sabbie del Tempo, ossia di tornare indietro nel tempo.
Emma Watson ha nuovi progetti
Emma Watson inizia a lasciarsi alle spalle la sua affezionata Hermione. Interpreterà infatti il film indipendente The Perks of Being a Wallflower. Protagonista maschile sarà Logan Lerman, che abbiamo visto in Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo: Il ladro di fulmini, e che ha appena avuto il ruolo di D’Artagnan nei Three Musketeers in 3D di Paul WS Anderson.
Interpreterà un adolescente un po’ nerd e impopolare, che racconta i suoi problemi in una serie di lettere ad un’anonima corrispondente. Il film è tratto da un romanzo scritto nel 1999 da Stephen Chbosky: sarà proprio lui ad adattarlo e dirigerlo, debuttando alla regia, mentre a produrlo è la società di John Malkovich Mr. Mudd. Il romanzo è stato piuttosto controverso per il suo sincero trattamento di argomenti come il sesso, la droga e il suicidio… non vediamo l’ora di vedere come reagirà Hermione!
The Road: recensione del film con Viggo Mortensen
Lo scenario di The Road, dall’omonimo romanzo di McCarthy, si presenta allo spettatore nella sua triste e grigia immediatezza. Uniche figure a stagliarsi contro le nuvole, Viggo Mortensen e Kodi Smit-McPhee, padre e figlio che rappresentano il viaggio dell’umanità all’indomani di una catastrofe non identificata che ha ridotto il mondo e il genere umano in fin di vita. Il film dell’australiano John Hillcoat, filologicamente legato al potente e scarno racconto di McCarthy, è un viaggio, prima che del corpo, dell’anima, nei suoi antri e nelle sue capacità.
In The Road il mondo dilaniato da forti scosse che spaccano la terra e da incendi che devastano i resti di una vegetazione ormai morta quello che fa da sfondo al viaggio transcontinentale di un Padre e un Figlio, due anime senza nome che si muovono lungo la Strada che dovrebbe portarli alla salvezza.
The Road è un film doloroso e toccante
Una storia d’amore paterno e filiale, il racconto di un passaggio di testimone tra vecchie e nuove generazioni, un post-apocalittico intimista che vede nei protagonisti un nodo fondamentale. Il ritmo scandito dalle loro vicende alterna tensione e brevi istanti di tregua, senza perdere la fluidità del dolore che sottende tutto il racconto fino a esplodere un in finale che in qualche modo prova ad alleviare le tremende sofferenze di chi è stato attore dei fatti ma anche di chi empaticamente guarda dalla sala buia.
Per stile e regia The Road è un
film potente, che non poteva essere raccontato diversamente, una
scommessa in una certa misura dovuta all’incredibile stile del
romanzo, scarno eppure in grado di evocare substrati di
consapevolezza che emergono nell’uomo solo nelle situazioni più
estreme (facendo attenzione a non ricadere nella facile retorica
qui assolutamente assente) dividendo i buoni dai cattivi in due
gruppi distinti ma che si toccano e in un punto si confondono,
sottolineando la fragilità dell’essere e del vivere da uomo anche
quando tutto cospira contro la dignità umana.
Un film doloroso che riesce a toccare estremi picchi di orrore ma anche di infinita dolcezza nella figura di questo padre, attanagliato dal senso di colpa, dalla paura di lasciare da solo il figlio, ma anche dal terrore di rimanere di nuovo solo, dopo l’abbandono della moglie, una moglie amatissima, con il volto di Charlize Theron, che vediamo solo nei flaschback, nella sua paura e fragilità. Assistiamo impotenti alla sua abdicazione alla vita e alla sua spontanea ricerca della morte nonostante le lacrime del marito. La vicenda si svolge, lenta e pesante, lungo la strada, i boschi e la case abbandonate e depredate, verso una meta che dovrebbe portare speranza ma che significherà la fine del viaggio, una distesa di sabbia affollata di oggetti trasportati a un mare che non è più blu.
Instancabile J.J Abrams
Un progetto per J.J. Abrams e Phil Alden Robinson. L’ultimo film di Phil Alden Robinson, che ha firmato piccoli cult come L’uomo dei sogni con Kevin Costner, risale al 2002, quando il regista realizzò Al vertice della tensione con Ben Affleck.
Heavy Rain diventerà un film?
Quando a fine marzo Heavy Rain ha superato il milione di copie vendute in tutto il mondo, era chiaro che il videogame della Quantic Dreams non solo era un best-seller, ma stava anche entrando nell’immaginario collettivo.
Megan Fox senza transformers 3 parla il portavoce
Poche ore dopo la notizia-shock che Megan Fox non tornerà in Transformers 3, il portavoce dell’attrice dà la sua versione dei fatti, senza però entrare nei dettagli.