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Avengers: 15 dettagli strazianti nei film, secondo i fan

I film degli Avengers hanno sempre combinato eroismo e azione con una sana dose di emotività: ecco 14 dettagli strazianti delle pellicole MCU

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I film sugli Avengers sono sempre riusciti a combinare in egual misura la componente eroica, d’azione ed emotiva. E’ difficile credere che i film con personaggi dei fumetti protagonisti possano fare singhiozzare a più riprese, ma è esattamente l’effetto che hanno generato in migliaia di fan! Oltretutto, ai momenti strazianti che abbiamo visto sullo schermo, si sono aggiunti anche dettagli nascosti, 15 dei quali sono stati messi in luce dai fan.

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Iron Man e Vedova Nera sono morti col sorriso sul volto

Le morti di Tony Stark e Natasha Romanoff sono stati due dei momenti più strazianti di Avengers: Endgame, che hanno scatenato a più riprese l’indignazione del pubblico. In realtà, sono molti i fan a sottolineare come si possa notare un sorriso sul volto di entrambi, prima di esalare l’ultimo respiro; Tony sapeva, nel profondo, che spettava a lui salvare il mondo dalla distruzione più assoluta ed è morto senza rimpianti, decidendo di schioccare le dita lui stesso, contro il consiglio dei suoi amici, ma dimostrando fino all’ultimo l’eroismo insito al personaggio. Pepper deve essere stata molto orgogliosa di lui, che ha deciso più di ogni altra cosa di proteggere la sua famiglia e i suoi amici, lottando fino alla fine.

Allo stesso modo, il personaggio interpretato da Scarlett Johansson si è sacrificato davanti ad Occhio di Falco, non solo per il bene più grande dell’umanità, ma assolutamente per i suoi amici, che erano al centro di tutto.

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Bruce voleva un figlio

Nel film Avengers: Age of Ultron, Bruce spiega a Natasha che non può avere figli a causa del rischio per cui, procreando, potrebbe perdere il controllo e trasformarsi in Hulk. Inoltre, se avesse dei figli, i nascituri potrebbero assimilare preventivamente la forza del padre, che potrebbe uccidere il partner durante o dopo il parto. Nei fumetti, al contrario, Hulk ha dei figli, chiamati Skaar e Hiro-Kala, che sono stati concepiti dall’extraterrestre ormai defunta Caiera Oldstrong, durante la storyline “Planet Hulk“.

In The Avengers, precedentemente a questo dialogo, vediamo Bruce accarezzare con dolcezza una culla, mentre pronuncia la frase: “Non posso ottenere sempre ciò che desidero“; a detta dei fan, si tratta di uno dei momenti più commoventi dei film, che sottolinea il desiderio di Bruce Banner di diventare padre.

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Spider-Man e Iron Man hanno dovuto assistere alle rispettive morti

La morte di Tony Stark/Iron Man in Avengers: Endgame è uno dei momenti più tristi dell’intero MCU, ma la sua perdita è stata particolarmente dolorosa per Peter Parker/Spider-Man per un motivo specifico. La relazione tra Tony e Peter è stata adeguatamente sviluppata dai Marvel Studios nel corso degli anni, da quando si sono incontrati per la prima volta durante gli eventi di Captain America: Civil War.

La loro relazione mentore-allievo è ulteriormente progredita in Spider-Man: Homecoming, portando poi agli eventi di Avengers: Infinity War. La morte di Spider-Man in Avengers: Infinity War ha segnato profondamente Tony Stark/Iron Man, aiutandolo però a sviluppare ulteriormente il rapporto con la figlia Morgan e rendendolo sicuramente un padre migliore.

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Il conflitto interiore di Bruce Banner

Questa sequenza di The Avengers mette in luce per la prima volta, in tutta la sua potenza, il dolore interiore di Bruce Banner e come si senta a dover convivere con l’altra parte di sé, Hulk. Esprime chiaramente il fardello che Banner deve portare: non essere in grado di avere il pieno controllo sulle proprie capacità, al contrario di Tony e Reed e sentirsi intrappolato all’interno del proprio corpo.

In questo frammento, lo sguardo di Tony parla da sé: sembra entrare in empatia più che mai con Bruce, accettandolo nella sua complessità e provando un profondo dolore nel sentire che Bruce odiava così tanto Hulk da aver pensato di uccidersi.

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Captain America ha perso l’amica più fidata, ma ha guadagnato una vita

La scena in cui Steve Rogers si rende conto che Natasha se ne è effettivamente andata per sempre è una delle più strazianti dell’intero MCU. Natasha ha, difatti, non solo rappresentato una delle amicizie più preziose per Steve, ma anche il rapporto più vicino all’idea di famiglia che Steve abbia mai sperimentato.

Volge lo sguardo al posto di fianco a sé occupato in precedenza da Natasha, quando aveva promesso che si sarebbero rivisti dopo un minuto… E Steve comprende definitivamente che la persona che più gli è stata accanto negli ultimi anni se ne è andata, per sempre. Ricordate la loro prima conversazione in Avengers: Endgame: “Penso che dovremmo entrambi farci una vita”, dice Steve a Natasha, che risponde: ”Tu per primo”. E così è.

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spidey iron man

Gli Avengers hanno dovuto sacrificarsi per vincere

Gli Avengers hanno dovuto subire una terribile sconfitta in Infinity War perché non erano disposti a spingersi tanto oltre quanto era richiesto per poter effettivamente vincere, secondo molti fan. Non avrebbero mai sacrificato delle vite per ottenere la vittoria, ciò che invece Thanos era disposto glacialmente a fare, per assicurarsi il dominio incontrastato.

In Endgame, abbiamo assistito alle morti drammatiche di alcuni dei nostri eroi più amati: i Vendicatori hanno capito che era necessario sacrificarsi per un bene più grande, lottando eroicamente fino alla fine e portando a compimento dei grandiosi archi narrativi dei personaggi.

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Capitan America e Iron Man hanno fatto una fine simile ma paradossale

Tony va verso una direzione e Steve in un’altra, diametralmente opposta, in Avengers: Endgame. Nel corso di molti film, Tony si trasforma da egoista ad altruista; Steve non è che stia facendo l’opposto, ma di sicuro ha iniziato come personaggio altruista, imparando poi a farsi una vita e a interessarsi di più a se stesso. Quando alla fine decide di tornare indietro nel tempo e di mollare lo scudo, diventando il soldato che torna dalla guerra, quello è il suo più grande viaggio.

La conclusione dell’arco di Steve è quella che avrebbe sempre desiderato ma non avrebbe mai pensato di ottenere; il percorso di Tony, invece, si conclude nel modo in cui forse non avrebbe mai voluto, ma sapeva che era necessario … perché “parte del viaggio è la fine”.

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Pepper è sempre stata orgogliosa di Tony

Tony e Pepper hanno un rapporto duraturo, e sapendo quanto è difficile per Tony fidarsi delle persone, questo rapporto ci ha sempre riempito il cuore di gioia. Ci hanno mostrato una relazione equilibrata, con grande rispetto per i rispettivi ruoli, compassione e sincerità.

Pepper è sempre stata orgogliosa di Tony, cercando sempre di tirare fuori il meglio di lui e controllandone l’egocentrismo. Pepper sa che Tony ha compiuto il più grande sacrificio in nome di un bene più grande e dell’amore nei confronti degli affetti a lui cari, confermando quanto sia fiera di lui fino alla fine.

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La Vedova Nera era una brava persona anche se non pensava di esserlo

Spietata, potente ed eccezionalmente abile, Natasha si è sempre distinta per incutere paura nel cuore dei suoi nemici. Anche se un tempo operava dalla parte del male, il suo innato eroismo le ha permesso di superare i difetti che voleva lasciarsi alle spalle, facendole intraprendere un percorso di redenzione durato tutta la vita.

Natasha ha spesso pensato di non essere una brava persona, ma la verità è che ha dimostrato di essere uno dei personaggi più convincenti del MCU, che ha lottato in ogni frangente, tra notti insonni, un lavoro per niente gratificante e gli oneri e le preoccupazioni connesse al proprio ruolo di eroina.

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DUM-E sta aspettando che Tony torni a casa

Dum-E è un robot che Tony Stark ha costruito nel laboratorio di suo padre, ed è forse stato il compagno di vita di Stark. Gli ha persino salvato la vita, eppure Tony si arrabbia costantemente con il robot Dum-E, che lo ha aiutato anche a realizzare le sue iconiche armature.

Ciò che è più commovente è che Dum-E, inconsapevole degli eventi di Endgame, sta ancora aspettando che Tony torni a casa, perfezionando lo smoothie migliore da fargli assaggiare. Dum-E è stato decisamente molto di più che un semplice robot per il mitico Tony Stark.

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Ant-Man è un padre fantastico

Scott Lang è stato introdotto nell‘Universo Marvel come un criminale che, dopo aver fallito come elettricista, si è cimentato nel furto con scasso, finendo in prigione. Divenne per la prima volta Ant-Man usando l’attrezzatura che aveva rubato dal laboratorio di Hank Pym per salvare l’unico dottore che poteva curare Cassie (allora bambina) da una malattia cardiaca.

Da quel momento in poi, Lang fece tutto ciò che era in suo potere per insegnare a Cassie la differenza tra giusto e sbagliato, una lezione che sottolineò di aver dovuto imparare nel modo più duro. Questo sforzo fu ripagato, poiché Scott riuscì ad instillare in sua figlia forti valori morali, un senso di responsabilità sociale e la volontà di impegnare gran parte della sua adolescenza per aiutare gli sconosciuti.

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steve rogers Shawarma

Le cose erano molto più semplici e spensierate

Impossibile guardarsi indietro, ricordare i primi film degli Avengers e non rimpiangere i tempi “spensierati” – come dicono alcuni fan- in cui tutti erano felici e, soprattutto, vivi.

L’effetto nostalgia dopo Infinity War e Endgame è prepotentemente emerso tra i fan, che ricordano con commozione le divertenti sequenze di “pigiama party” alla Stark Tower, le abbuffate da Schwarma, soprattutto dopo la vittoria sui Chitauri nella Battaglia di New York e la passione di Thor per le Pop-Tarts, diventata iconica grazie a una battuta nel primo film di Thor, quando Darcy Lewis gli chiede: “Come puoi mangiare un’intera scatola di Pop-Tarts e avere ancora cosi tanta fame?

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Tony ha dato il suo cuore a Steve

Uno dei frangenti più commoventi di Avengers: Endgame è quando Tony mette il reattore Arc nelle mani di Steve, sottolineando figurativamente come Tony avesse riposto il suo cuore nelle mani di Steve e questi non ci fosse poi stato per lui (tradendolo con Bucky) quando ne aveva bisogno.

Si tratta di una scena che mette in mostra la complessità caratteriale dei due eroi: Steve stesso ha detto nella sua lettera a CW che tutti fanno il meglio che possono… Tony, invece, era ferito, esausto e spaventato e tutto questo è ravvisabile dal come guarda Steve. Questa accusa implicita è in realtà fondamentalmente un segno di quanto Steve sia importante per Tony.

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Spider-Man: No Way Home, Tom Holland

Spider-Man è cresciuto

Il Peter Parker di Tom Holland ha portato in scena la versione di Peter Parker che abbiamo più di tutte visto maturare e assumere una maggiore consapevolezza di sé; il suo percorso è iniziato in Spider-Man: Homecoming come un novellino, inconsapevole della portata dei suoi poteri, che apparivano ingestibili.

Nelle sue successive apparizioni all’interno del MCU e in Spider-Man: Far from home lo abbiamo visto cercare di prendere in mano le redini della situazione, ma era ancora un adolescente con qualcosa di troppo più grande di lui da affrontare. No Way Home metterà Peter alla prova come non ha mai fatto prima: con la rivelazione della sua identità, tutti i suoi cari sono possibili bersagli, il che aumenta il rischio a cui l’eroe è esposto mettendolo di fronte a dubbi e dilemmi che non ha ancora affrontato.

 

Agnese Albertini
Agnese Albertini
Nata nel 1999, Agnese Albertini è redattrice e critica cinematografica per i siti CinemaSerieTv.it, ScreenWorld.it e Cinefilos.it. Nel 2022 ha conseguito la laurea triennale in Lingue e Letterature straniere presso l'Università di Bologna e, parallelamente, ha iniziato il suo percorso nell'ambito del giornalismo web, dedicandosi sia alla stesura di articoli di vario tipo e news che alla creazione di contenuti per i social e ad interviste in lingua inglese. Collaboratrice del canale youtube Antonio Cianci Il RaccattaFilm, con cui conduce varie rubriche e live streaming, è ospite ricorrente della rubrica Settima Arte di RTL 102.5 News.

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