
Il successo del MCU ha rivoluzionato l’industria cinematografica hollywoodiana, non soltanto il genere dei cinecomics. Dopo l’enorme successo della strategia senza precedenti di Kevin Feige – avere un franchise i cui titoli fossero collegati gli uni agli atri attraverso una narrazione generale più ampia -, quasi tutti i principali studi hanno provato a ricreare lo stesso modello e ad applicarlo ai loro franchise di successo. Il MCU ha indubbiamente dato vita ad una formula vincente; tuttavia, ci sono stati innumerevoli film Marvel non realizzati nel corso degli anni che oggi, nonostante risultino appetibili sulla carta, probabilmente non potrebbero mai trovare una loro collocazione nell’universo condiviso.
Il sequel de L’incredibile Hulk
Se il
Thaddeus Ross di William Hurt non avesse fatto il suo grande
ritorno in Captain
America: Civil War, allora si potrebbe cancellare
completamente
L’incredibile Hulk dal canone del MCU senza cambiare una virgola,
motivo per cui il film è da sempre considerato l’indesiderato
figliastro del franchise.
Il motivo per cui i Marvel Studios non potrebbero più realizzare un sequel è perché legalmente sarebbe impossibile. La Universal detiene ancora i diritti di distribuzione dei film in solitaria di Hulk, motivo per cui Mark Ruffalo è stato un costante attore di supporto nell’universo condiviso. È un vero peccato, perché un’avventura in solitaria che riprenda i fili della trama originale sarebbe qualcosa che i fan vorrebbero sicuramente vedere un giorno.
I Fantastici Quattro di Peyton Reed
Il MCU aveva già affrontato epoche
diverse con
Captain America: Il primo Vendicatore, senza contare il
viaggio di Captain Marvel nel 1995, ma quando i diritti
dei Fantastici Quattro erano ancora nelle mani della Fox, Peyton
Reed ha proposto allo studio una storia sulle origini dei
personaggi che sarebbe stata molto fedele ai fumetti.
Reed voleva che avesse una struttura narrativa slegata, con lo status di celebrità dei Fantastici Quattro che avrebbe avuto un ruolo importante nella storia. Un dinamico film dal sapore anni ’60 sarebbe stata certamente una svolta unica in merito ai quei personaggi a cui deve ancora essere resa giustizia sul grande schermo, ma al tempo stesso qualcosa di forse un po’ troppo audace per il MCU.
Doctor Doom di Noah Hawley
Sebbene il franchise abbia
ampiamente superato lo stigma che ci sia un serio problema relativo
alla rappresentazione dei cattivi, non c’è praticamente alcuna
possibilità che il MCU metta mai un villain al centro
di un film autonomo, non importa di chi si tratti. Un altro dei
progetti accantonati in seguito all’acquisizione della Fox da parte
della Disney è stato il film su
Doctor Doom di Noah Hawley.
La mente creativa dietro Fargo e Legion ha già dimostrato di essere in grado di dare una nuova svolta a generi abbastanza noti che si fondano su degli archetipi, e un film a fumetti incentrato su un cattivo avrebbe dato al regista ampie opportunità di sovvertire e decostruire il genere, come è sua abitudine fare; purtroppo, il MCU ha sempre guardato solo e soltanto gli eroi.
Deathlok
All’inizio degli anni ’90,
Randall Frakes, collaboratore di James Cameron, aveva ricevuto il
compito di scrivere una sceneggiatura basata su uno dei personaggi
meno noto della Marvel Comics, Deathlok. Anche se il
personaggio è apparso in Agents of
S.H.I.E.L.D. quando lo spettacolo era ancora considerato
canonico, è stato trattato più come un “villain della settimana”
che altro.
Oggi come oggi, i Marvel Studios non prenderebbero mai in considerazione la possibilità di realizzare un film su Deathlok, nonostante l’indubbio potenziale che ha. Nei fumetti, molti personaggi ne hanno assunto l’eredità nel corso degli anni, ma pensare ad un film che dovrebbe raccontare la storia di un ex soldato che si ribella contro il governo che lo ha trasformato in un cyborg armato contro la sua volontà, forse è un po’ troppo “maturo” per rientrare nei “canoni narrativi ed estetici” stabiliti dal MCU.
Elektra: Assassin di Oliver Stone
Oggi potrebbe anche aver
perso un po’ di quella fama di cui ha goduto in passato, ma i più
grandi film di
Oliver Stone rimarranno sempre come monumenti simbolo di una
delle personalità più rivoluzionarie e controcorrente dell’era
moderna. Eppure, una volta Stone ha considerato l’adattamento di un
fumetto.
Nel 1992 il regista confermò, infatti, che stava prendendo in considerazione un film basato sulla graphic novel Elektra: Assassin di Frank Miller, ma non riuscì ad ottenere i diritti, nonostante avesse già pensato all’attrice comica Gabrielle Reece per il ruolo dell’eroina del titolo.
Doctor Strange di Guillermo Del Toro
Nei primissimi giorni del
MCU, il dream team composta da
Guillermo del Toro e Neil Gaiman aveva proposto alla Marvel, nel 2007, un film su
Doctor
Strange, ma non rientrava ancora nel mandato del giovane
studio, ossia cerca di costruire un universo cinematografico
collegato.
Quando lo Stregone Supremo alla fine è arrivato sul grande schermo, è stato al centro di una storia di origine che vantava alcune immagini straordinariamente abbaglianti. Con del Toro e Gaiman al timone, le cose sarebbero state certamente molto più dark, molto più contorte e, molto probabilmente, da incubo.
Spider-Man di James Cameron
L’idea di James Cameron di
realizzare un film di
Spider-Man a metà degli anni ’90 rimane ancora oggi una
prospettiva affascinante, e anche se alcune delle sue idee – come
lo spararagnatele organico – sono state usate nel blockbuster di
Sam Raimi del 2002, forse è stato meglio che il film non abbia mai
visto la luce.
Perché il MCU non dovrebbe trarre ispirazione da una delle menti più creative di Hollywood? Forse perché l’intero trattamento di Cameron era una grande metafora sulla pubertà, con tanto di allucinazioni che invocavano Franz Kafka. Ad un certo punto Peter seduceva Mary Jane con vivide descrizioni dei rituali di accoppiamento dei ragni, per poi fare sesso con lei in cima al ponte di Brooklyn. Riuscite ad immaginare Tom Holland che fa qualcosa del genere?
Luke Cage di Quentin Tarantino
Fatta
eccezione per Jackie Brown, tutti i film di Quentin
Tarantino sono stati opere originali, anche se piene di omaggi ai
suoi titoli preferiti. All’inizio degli anni ’90, prima di
raggiungere la fama mondiale, Tarantino voleva realizzare un film
su
Luke Cage.
Voleva che Laurence Fishburne interpretasse il personaggio del titolo, ma a quel tempo nessuno era interessato a fare film basati sui fumetti. Sulla base di quella che è poi stata la sua carriera, è impossibile immaginare i Marvel Studios che si tuffano in qualcosa di anche lontanamente tarantiniano, dal linguaggio volgare e dalla violenza sanguinosa.
La trilogia di Daredevil di Joe Carnahan
La Fox stava valutando
diverse proposte per
Daredevil nel tentativo di far decollare un altro film
prima che i diritti tornassero ai Marvel Studios, ma anche la
trilogia vietata ai minori di Joe Carnahan era troppo per lo
studio.
Il regista di Smokin’ Aces voleva realizzare tre film ambientati nel 1973, 1976 e 1985, che sarebbero stati radicati nella realtà socioeconomica della New York dell’epoca, ma che includessero anche un vigilante in costume. Lo show di Netflix è stato piuttosto dark, ma anche quello non sarebbe stato niente in confronto a ciò che i supereroi noir di Carnahan avrebbero riservato al pubblico…
Silver Surfer: The Musical
Silver Surfer ha fatto
solo un’apparizione in live action finora, ma è stato soltanto al
centro di un sequel di scarso successo, quando avrebbe potuto
essere il protagonista di un’opera rock sulla scia di
Flash Gordon.
Il produttore Lee Kramer aveva il bodybuilder Frank Zane in lizza per il ruolo del titolo, mentre Stan Lee aveva creato un personaggio appositamente per il film, che sarebbe stato interpretato da Olivia Newton-John. Come se ciò non bastasse, a Paul McCartney era stato chiesto di scrivere la colonna sonora e le canzoni di Silver Surfer: The Musical. Il MCU potrebbe esistere per altri cento anni e siamo certi che arriverebbe mai a toccare certi livelli di insana follia.