Può esserci tanta umanità anche nei thriller d’azione, film solitamente incentrati su scontri, effetti speciali e scene ad alta intensità di adrenalina. Ma si tratta pur sempre di film con protagonisti esseri umani, con i loro pregi e difetti, che cercano di destregiarsi come meglio in contesti difficili. Film come Wrath of Man – La furia di un uomo, Safe House – Nessuno è al sicuro o il recente Ad Vitam, ad esempio, si muovono tutti a partire da sentimenti e necessità umane. Proprio come fa anche Nine Bullets – Fuga per la libertà, film del 2022 diretto da Gigi Gaston e passato fortemente inosservato, nonostante la presenza nel cast di due noti attori come Lena Headey e Sam Worthington.
La trama di Nine Bullets – Fuga per la libertà
Gypsy (Lena Headey) è una donna di mezza età che vive da sola e aspira a far pubblicare il suo libro, che è in lavorazione. La sua professione principale è quella di ballerina di burlesque, ma vuole abbandonarla, soprattutto a causa della sua non più giovane età e della nuova passione per la scrittura. La donna può poi vantare anche un’amicizia con il giovane figlio dei suoi vicini, Sam (Dean Scott Vazquez). Ma è proprio da parte della famiglia di lui che, involontariamente, arriveranno inaspettati problemi per Gypsy. Un giorno, mentre è al lavoro, viene infatti chiamata dal vicino Ralph, che chiede disperatamente il suo aiuto.
Ralph aveva rubato una grossa somma di denaro a un criminale locale, Jack (Sam Worthington) e il gangster ha ora mandato degli uomini a cercarlo per uccidere lui e la sua famiglia. Gypsy conosce bene Jack, poiché ha avuto una relazione con lui, ed è proprio per questo che Ralph si è rivolto a lei, convinto che il criminale dia retta solo a lei. Mentre Ralph, in preda al panico, cerca di allontanarsi dal pericolo con la moglie e la madre in macchina, chiama suo figlio, incaricandolo di recarsi rapidamente in un determinato luogo con il suo iPad, poiché tutti i codici e le informazioni necessarie sono memorizzati su quel dispositivo.
Sam raggiunge il luogo designato in tempo, insieme al suo cane, ma la sua famiglia viene uccisa con un colpo di pistola quasi davanti ai suoi occhi. Nel frattempo, intuendo che è successo qualcosa di terribile, Gypsy torna a casa e trova proprio Sam in lacrime, nascosto nel suo bagno. Sebbene non sia molto contenta di dover sconvolgere la propria vita per fare da babysitter a un bambino e a un cane, Gypsy non può fare a meno di aiutare il ragazzo, perché sa che verrebbe ucciso se Jack gli mettesse le mani addosso. Preparando in fretta le valigie, fa quindi salire Sam e il suo cane Moses sul suo mezzo e si allontana dal loro quartiere e dalla città, per tentare di sfuggire al suo spietato ex amante.
Riuscirà Gypsy a tenere Sam lontano dai guai per sempre?
Il piano di Gypsy è quello di accompagnare Sam a casa dello zio, che è rabbino in una sinagoga in una città lontana. Ma lo zio non sembra essere stato molto legato al fratello (padre di Gypsy) e, sebbene accetti di accogliere il bambino, chiede un po’ di tempo per prepararsi a un cambiamento così improvviso nella sua vita. Durante il tragitto, la donna si rendende conto che quest’ultimo è un chiacchierone e in cerca di attenzioni per la sua vita solitaria. Ma si rende anche conto del motivo per cui Sam desidera tanto amore e affetto, visto che, dopo tutto, è un ragazzo che ha perso all’improvviso tutti quelli che conosceva nella vita. I suoi unici compagni sono il suo cane e la sua vicino di casa, che lo ha ora portato via dai guai.
D’altra parte, Gypsy deve costantemente vigilare sulla sicurezza del ragazzo e sulla propria, poiché gli uomini di Jack l’hanno ovviamente seguita. Gypsy tenta allora di esercitare la sua influenza su Jack e va a trovarlo nella sua residenza. Il criminale ammette che lei è sempre stata l’amore della sua vita, nonostante l’abbia tradita più volte mentre stavano insieme, e che è ancora interessato a lei. Gypsy, però, in nome del loro vecchio amore, cerca di convincerlo – senza successo – a lasciar stare il ragazzo. In seguito, si rende conto che il suo ex fidanzato ha piazzato un localizzatore sulla sua auto, sospettando che lei abbia con sé Sam.
Insieme, riescono in qualche modo a eludere gli uomini della banda nel parcheggio dell’hotel e poi gettano via il localizzatore su un’altra auto, ingannando così gli inseguitori nella direzione sbagliata. Gypsy entra quindi casualmente in un’auto non chiusa a chiave e la ruba, solo per far perdere ulteriormente le loro tracce. Tuttavia, si accorgono di essere accompagnati anche da un’altra donna che aveva dormito all’interno dell’auto e che sostiene essere la sua. Gypsy convince questa donna, Tasmin (La La Anthony) ad aiutarli, a non lasciarli nel luogo in cui si trovano, e continuare a viaggiare insieme. A poco a poco legano anche con Tasmin e fanno un’altra sosta, ma sono costretti a ripartire di corsa.
Gypsy si accorge infatti che Jack ha messo la polizia alle sue calcagna, sostenendo che Sam è un bambino scomparso e lei la sua rapitrice. Tasmin li aiuta a uscire da questa situazione in cambio di un po’ di denaro che Gypsy promette di darle una volta arrivati a destinazione. Quella sera raggiungono Cascade, nel Montana, dove si trova Lacy (Barbara Hershey), la professoressa di fiducia di Gypsy ai tempi dell’università, e lasciano Sam con lei. Insieme a Tasmin, Gypsy si reca poi al cimitero locale, dove scava una tomba vuota, che in realtà contiene una borsa piena di soldi che Jack aveva messo da parte per lei quando stavano insieme.
Tuttavia, anche Jack si ricorda di questo luogo e proprio in quel momento si presenta, facendo fuggire Tasmin. Gypsy riesce però a sopravvivere alla notte nascondendosi in una bara di cemento e la mattina dopo si ritrova in un punto prestabilito con Sam e riprende il viaggio verso suo zio. A poco a poco, Gypsy si apre e parla del proprio passato: era stata violentata da un professore universitario, con il risultato di un figlio che decise di tenere e crescere come suo. Ma il bambino morì tragicamente in un incidente d’auto, di cui Gypsy si ritiene ancora responsabile, e ammette di non essere brava con i bambini perché le ricordano il suo stesso figlio e il suo fallimento.
La spiegazione del finale di Nine Bullets – Fuga per la libertà: come finisce il film?
Nel mentre, verso il finale di Nine Bullets – Fuga per la libertà, Jack e i suoi uomini rintracciano Tasmin per interrogarla sulla posizione di Gypsy e lei, timorosa, racconta della casa di Lacy. Gli uomini del criminale si recano a casa di Lacey, ma non sono però accompagnati da Jack, che torna dalla sua attuale amante, Lisa (Emma Holzer), una giovane donna influente che vuole che Jack entri in politica. Lacy reagisce in modo molto aggressivo agli uomini, poiché era preparata a una visita del genere, e spara a uno di loro con il suo letale fucile. D’altra parte, Gypsy consiglia a Sam di restituire a Jack tutti i soldi che il padre aveva rubato, perché non c’è fine alla fuga dal crimine.
Chiama poi Jack, chiedendogli di nuovo di risparmiare il ragazzo una volta restituito il denaro, cosa che Sam fa poco dopo. Lui e Gypsy raggiungono alla fine poi la sinagoga dello zio rabbino, dove entrano e ascoltano un sermone sul pentimento. Questo convince Gypsy a non abbandonare il bambino, ma a portarlo con sé e a tenerlo come parte della sua vita. Mentre i due escono dall’edificio, però, vengono rintracciati da due uomini di Jack, ai quali Lisa ha promesso ancora più soldi per uccidere Gypsy. Nella sparatoria che ne segue, Gypsy viene ferita gravemente, ma prima di arrendersi riesce ad uccidere i due uomini.
Nonostante sia stata colpita da cinque proiettili a bruciapelo, Gypsy si risveglia in ospedale qualche settimana dopo, forse per la sua insistenza fin dall’inizio sul fatto che ci sarebbero voluti nove proiettili per ucciderla, poiché è come un gatto con nove vite. Sam la riaccoglie con gioia e si fa riconoscere dai medici come il figlio della donna. Le rivela poi di aver inserito un virus nel codice mentre inviava il denaro a Jack, che ha fatto sì che Jack donasse inconsapevolmente tutti i soldi alla fondazione Save the Children. Sam è anche riuscito a risparmiare astutamente tre milioni di dollari per loro stessi, con una parte dei quali Gypsy compra una nuova auto dopo essersi rimessa in salute, e i due guidano in lontananza alla fine del film.
Sono entrambi consapevoli, come avevano discusso in precedenza in modo casuale, di dover scappare ancora un po’ da Jack, ma sono disposti a farlo insieme perché hanno ormai trovato conforto nella reciproca compagnia. Il finale di Nine Bullets – Fuga per la libertà offre dunque un lieto fine a due personaggi disperatamente in cerca di amore. Se Gypsy trova in Sam il figlio perduto, intraprendendo così un percorso di guarigione da quel trauma, il ragazzo trova invece una madre o, più in generale, qualcuno davvero interessato a lui, disposto ad amarlo e prendersene cura. In mezzo a tutta la violenza del contesto da cui entrambi provengono, riescono dunque a trovare entrambi l’amore.