The Avengers: la spiegazione del finale del film e della scena post-credits

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È difficile credere che The Avengers (qui la nostra recensione) – diretto da Joss Whedon – sia uscito più di dieci anni fa. Il film del 2012 riunisce per la prima volta i sei eroi originali del Marvel Cinematic Universe e apre la strada a tutti i film di squadra a venire. All’epoca, è stato uno dei film più attesi di sempre e, in seguito, si è rivelato all’altezza dell’entusiasmo generato. Oltre ad un incasso di un miliardo e mezzo nel mondo, ha infatti ricevuto recensioni entusiastiche, ottenendo un punteggio di 91% su Rotten Tomatoes, a conferma del fatto che anche i critici amano i film di supereroi.

Il film, però, è molto di più di Captain America (Chris Evans) e la sua banda che spaccano crani di Chitauri e salvano New York City dall’annientamento totale. È anche un’importante preparazione per tutto ciò che accadrà nella Fase 2 e 3 del MCU. Quando The Avengers ha inizio, i sei Vendicatori originali si trovano a diversi livelli di introduzione nel MCU. Tony Stark, alias Iron Man (Robert Downey Jr.), ha già all’attivo due film da solista, mentre Cap e Thor (Chris Hemsworth) ne h’anno solo uno. Natasha Romanoff, alias Vedova Nera (Scarlett Johansson), è stata introdotta come personaggio secondario in Iron Man 2.

 

Il suo migliore amico Clint Barton, alias Occhio di Falco (Jeremy Renner), ha invece avuto solo un piccolo cameo in Thor. The Avengers è quindi fondamentalmente un film introduttivo sia per Clint ma ancor di più per il Bruce Banner/Hulk di Mark Ruffalo. (I fan del MCU avevano già visto una versione di Hulk interpretata da Edward Norton in L’incredibile Hulk del 2008). Inoltre, sebbene The Avengers sia un film a sé stante, con una storia solida dall’inizio alla fine, riesce anche a gettare le basi per molte cose che accadranno nei film successivi. Sviluppa temi che si dipanano attraverso la Fase 3 e, in sostanza, pone le basi per tutti i film di team-up di supereroi che verranno, indipendentemente dallo studio.

Robert Downey Jr., Chris Evans e Chris Hemsworth in The Avengers
Robert Downey Jr., Chris Evans e Chris Hemsworth in The Avengers. © 2012 Marvel

Steve Rogers e Tony Stark, dagli scontri iniziale alla collaborazione in Avengers

The Avengers segna dunque la prima volta che i fan vedono Steve Rogers e Tony Stark incontrarsi sul grande schermo e tra i due non è certo amore a prima vista. Il film instaura un rapporto di amore-odio tra i due, che si consolida nella scena del laboratorio prima dell’imboscata all’elivelivolo. Steve e Tony si affrontano a colpi di insulti ed è un botta e risposta che vedremo poi ripetersi in Avengers: Age of Ultron e, ancor di più, in Captain America: Civil War. Sebbene i due sembrino in qualche modo amichevoli alla fine di The Avengers e condividano persino una stretta di mano, è chiaro che tra loro tutto è ancora in discussione.

Il finale di The Avengers pone poi anche le basi per diverse amicizie e collaborazioni future. Clint Barton e Natasha Romanoff partono insieme, così come Tony e Bruce Banner. Le relazioni tra queste coppie finiranno per giocare un ruolo fondamentale nelle fasi 2 e 3 del MCU, e The Avengers è intelligente nell’impostare queste unioni in vista di una loro riproposizione. La collaborazione tra Tony e Bruce porterà infatti alla creazione di Ultron e successivamente del Visione di Paul Bettany. Natasha e Clint rimangono invece amici per la pelle nei successivi film Marvel e alla fine si arriva a uno dei momenti più strazianti della Saga dell’Infinito, quando Natasha si sacrifica per il suo amico (e per l’intero universo, più o meno).

Loki diventa un amabile cattivo

Nei film di supereroi e nella maggior parte dei film d’azione in generale, di solito ci sono il buono e il cattivo, con quest’ultimo che il più delle volte va incontro alla sua fine, per non farsi più sentire. Questo non potrebbe essere più lontano dalla storia di Loki (Tom Hiddleston). The Avengers è la seconda volta che vediamo Loki come cattivo, dopo il suo debutto cinematografico in Thor del 2011, ma la minaccia che rappresenta qui è molto più grande. Questo film fa poi qualcosa per Loki e per i suoi rapporti con gli spettatori: Pone le basi per farlo diventare il “cattivo” più amato del MCU.

The Avengers dimostra che non c’è bisogno di un “usa e getta” quando si tratta di cattivi, e che averli pronti in agguato è molto più piacevole che vederli andare e venire. Inoltre, il fiilm approfondisce e complica ulteriormente il rapporto tra i fratelli adottivi Thor e Loki. Nel finale del film, il primo porta il secondo fuori dalla Terra con il Tesseract in mano e quest’ultimo viene infine imprigionato su Asgard. Nel MCU, questa è la seconda volta che Thor sconfigge il fratello, il che sembra aver innescato un cambiamento in Loki, portandolo ad aiutare il fratello in futuro e non necessariamente a combattere contro di lui, fino alla serie di cui è protagonista e in cui porta a compimento la sua trasformazione divenendo un vero e proprio eroe.

Tom Hiddleston è Loki in The Avengers
Tom Hiddleston è Loki in The Avengers. © 2012 Marvel

Avengers: amici o nemici?

Alla fine di The Avengers, i giornalisti intervistano alcuni cittadini di New York e sembra che la popolazione sia divisa sulla natura di buoni o cattivi dei Vendicatori. Il film, dunque, imposta già qui un precedente su come questi personaggi saranno accolti nei film futuri. Un esempio su tutti: Avengers: Avengers: Age of Ultron e Captain America: Civil War. Nel primo di questi due, l’intelligenza artificiale inventata da Tony Stark e Bruce Banner porta quasi alla distruzione del mondo e, sebbene alla fine riescano a salvare la situazione, si perdono vite innocenti a causa della loro troppo sicurezza delle loro capacità.

La guerra senza esclusione di colpi di Hulk con gli Hulkbuster in Africa porta poi il gruppo a subire l’odio dei media e a nascondersi. In Captain America: Civil War, invece, si vede l’ormai rimpolpata squadra dei Vendicatori subire uno schiaffo politico con gli Accordi di Sokovia, che limitano la loro giurisdizione, se così si può dire. Il modo in cui il mondo vede i Vendicatori ha cambiato tutto e divide il gruppo in due, spaccandolo. Il finale del film del 2012, dunque, prefigura tutto questo con la scena conclusiva in cui il pubblico viene sottoposto a un sondaggio per stabilire se gli eroi sono veramente eroi o meno.

L’introduzione di Thanos nella scena post-credits

La prima volta che la parola “endgame” viene menzionata nel MCU è in Avengers: Age of Ultron, ma Tony ne ha un assaggio già durante The Avengers. Vede subito la minaccia più grande, soprattutto quando entra nel portale nello spazio e vede l’arsenale che si profila. Sono stati gli eventi di questo film, e l’introduzione di altri mondi nella sua realtà, a plasmare il MCU in futuro. Ovviamente, questo film è stato anche la prima presentazione di Thanos, il grande cattivo della Saga dell’Infinito. Il personaggio compare nella scena post-credits, dove viene informato del fallito attacco alla Terra, con il quale sembra avere qualcosa a che fare. Thanos non parla, ma si volta e ci offre un sorriso particolarmente diabolico.

Sebbene sia stato introdotto solo in una breve scena post-credits, il suo impatto è durato a lungo sugli spettatori, spingendoli a tornare a casa e a documentarsi sul cattivo dalla pelle viola, aumentando così l’entusiasmo per i film futuri, fino ad Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, dove si è mostrato in tutta la sua forza e cattiveria. Il The Avengers del 2012, dunque, è il set-up di tutti i set-up, e lo fa offrendo una storia pienamente sviluppata con un inizio, una parte centrale e un finale ultra-soddisfacente con una delle più grandi battaglie di supereroi su pellicola, almeno fino a quel momento, ovviamente.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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