Road to Oscar 2024: la miglior attrice non protagonista

Attendendo la sera degli Oscar, si presentano le cinque attrici che con le loro performance si sono distinte, pur non interpretando un ruolo principale.

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Uno degli elementi che rendono un film una vera opera d’arte, e i nominati agli Oscar 2024 non fanno eccezione, è certamente la precisione con cui i personaggi vengono portati in vita sullo schermo dagli attori, e ciò non riguarda i soli protagonisti. Ogni singolo ruolo può fare la differenza in una pellicola, e a dimostrarcelo sono proprio le cinque grandi attrici in corsa nella categoria miglior attrice non protagonista.

Questa storica categoria ha dato la giusta considerazione a tutte le performance, alle attrici che hanno dato il proprio meglio pur ritrovandosi in un ruolo secondario. Da Hattie McDaniel nel 1940, prima attrice di colore a vincere un premio Oscar per il ruolo di Mami in Via col vento, fino a Jamie Lee Curtis, vincitrice nel 2023, la categoria miglior attrice non protagonista ha premiato negli anni tante stelle del cinema. Per gli Oscar 2024 le cinque attrici che si sono distinte in un ruolo di supporto sono: America Ferrera in Barbie, Emily Blunt in Oppenheimer, Danielle Brooks ne Il colore viola, Jodie Foster in Nyad- oltre l’oceano e Da’Vine Joy Randolph in The Holdovers – lezioni di vita.

Di seguito, ecco le candidate agli Oscar 2024 per migliore attrice non protagonista

America Ferrera: Barbie

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La pellicola candidata agli Oscar 2024 che ha generato maggiormente polemiche e controversie sul web è certamente Barbie. La commedia ha ottenuto un’ottima accoglienza dal pubblico, il quale, successivamente alla rivelazione delle nominations, ha accusato di maschilismo l’Academy per le mancate candidature di Greta Gerwig nella categoria miglior regia e di Margot Robbie come miglior attrice protagonista. Nel lamentare queste discriminazioni di genere, sembra che il popolo del web abbia perso di vista la candidatura di un’altra attrice di Barbie agli Oscar: America Ferrara.

L’attrice interpreta qui Gloria, una madre e impiegata di Mattel insoddisfatta della propria vita ormai priva di magia che aiuta Barbie nel mondo reale. Il personaggio di Gloria racchiude perfettamente il messaggio profondo della pellicola: la critica alle dissonanze del patriarcato non passa propriamente attraverso Barbie o Ken, bensì viene trasmesso proprio da Gloria, anche e soprattutto attraverso un monologo che è diventato celebre: “Sono così stanca di vedere me stessa e ogni singola altra donna fare i salti mortali tutti i giorni per riuscire a piacere agli altri. E se tutto questo vale anche per una bambola che rappresenta una donna allora io non so più che dire.”

Il momento più alto di riflessione in Barbie è senza alcun dubbio quel discorso di Gloria su come le donne finiscano inevitabilmente per sentirsi sbagliate. Qui si riescono a racchiudere in pochi minuti le insicurezze di tutte le donne e, in questo caso, addirittura delle Barbie.

Nonostante la serietà delle tematiche trattate attraverso Gloria, America Ferrara riesce a portare nel suo personaggio anche una certa allegria e tenacia: anche nei momenti di crisi nel rapporto con la figlia Sasha o dopo il “colpo di stato” dei Ken a Barbieland, Gloria riesce a ritrovare il sorriso e la forza di continuare ad andare avanti.

Emily Blunt: Oppenheimer

Emily-Blunt-Oppenheimer

L’attrice, diventata nota al grande pubblico per il ruolo di prima assistente di Miranda Presley ne Il diavolo veste Prada, ha sicuramente vissuto una grande crescita professionale negli ultimi anni. Ed è solamente con il personaggio di Kitty Oppenheimer che conferma una certa maturità attoriale. Emily Blunt si ritrova qui ad interpretare una donna forte, dall’aspetto grave e determinato; una figura estremamente protettiva nei confronti del marito.

Alcune delle scene divenute più celebri di Oppenheimer di Nolan vedono proprio Kitty al centro della scena. Pur essendo un personaggio secondario, esterno al lavoro di laboratorio, Blunt ha permesso a questa donna di trovare il suo spazio nella narrazione.

La scena che dimostra maggiormente la forza d’animo di Kitty si ritrova verso la fine del film: i coniugi Oppenheimer, ormai anziani, incontrano lo scienziato Edward Teller, collaboratore di Robert durante il progetto Manhattan, la cui testimonianza aveva portato al ritiro forzato dalla ricerca di Oppenheimer. Mentre tutti fingono normalità, abbandonando i tristi tradimenti al passato, Kitty si rifiuta anche solo di stringergli la mano.

La bravura nell’interpretazione di tale ruolo da parte di Emily Blunt, tanto da ottenere una candidatura agli Oscar, emerge durante la testimonianza di Kitty davanti al comitato di sicurezza. Qui viene mostrata tutta la forza del personaggio, nell’acutezza con cui vengono formulate le risposte, in un tono di ironica sfida nei confronti di coloro che puntavano solamente a screditare il marito.

Da’Vine Joy Randolph: The Holdovers- Lezioni di Vita

The Holdovers lezioni di vita recensione

Terza candidata per l’Oscar come miglior attrice non protagonista è Da’Vine Joy Randolph per la sua interpretazione della cuoca Mary Lamb in The Holdovers- Lezioni di Vita. Per quanto la pellicola non lasci molto spazio sullo schermo al personaggio di Mary, essendo più incentrato sul professore Hunham e lo studente Angus Tully, l’attrice riesce a stimolare una certa empatia nel pubblico.

Mary ha da poco perso il proprio figlio, neanche diciottenne, morto nella guerra in Vietnam. Per quanto la donna cerchi di mostrarsi forte e rifiuta spesso l’aiuto e il conforto altrui, questa grande perdita continua a tormentarla. La performance di Joy Randolph, unita al tanto dolore con cui il personaggio è stato ideato, fanno sì che lo spettatore possa sviluppare una forte immedesimazione nello stato d’animo di Mary. La perdita di un figlio, unico affetto stretto della donna, è forse il lutto più grande che una madre possa sopportare.

In The Holdovers però viene mostrata anche l’elaborazione stessa di questo lutto, fin quando Mary riesce ad accettarlo e, con una grande forza d’animo, a superarlo. Rispetto a personaggi come Kitty Oppenheimer o Gloria in Barbie, qui risalta una certa profondità in questo personaggio ed è forse questo il motivo per cui Da’Vine Joy Randolph è generalmente considerata la favorita in questa categoria, specialmente alla luce della vittoria ai Golden Globe, ai Bafta e ai SAG Awards.

Danielle Brooks: Il colore viola

Danielle Brooks interpreta ne Il colore viola la giovane Sofia, moglie di Harpo, figliastro della protagonista Celie. Sofia entra a far parte della narrazione dopo circa mezz’ora di film, facendo delle apparizioni brevi ma molto incisive durante lo svolgimento delle vicende.

Sofia è la prima vera donna temeraria che Celie incontra: una donna che esige rispetto dal marito, in una relazione non di sottomission, ma quasi matriarcale. Sofia lascia Harpo nel momento in cui questo cerca di imporsi su di lei, rispondendo fisicamente con la sua stessa violenza. Lei si mostra agli occhi di Celie e dello spettatore come un essere indomabile, certamente non disposta a farsi piegare da un qualsiasi uomo.

Eppure, in fin dei conti, Sofia finirà per essere piegata da una forza più forte del patriarcato: il razzismo. Questa tematica sembra essere tenuta da parte per gran parte della pellicola; la comparsa di una ricca signora bianca farà irrompere violentemente le discriminazioni di razza ne Il colore viola. Mentre stava prendendo il gelato per i propri figli, viene proposto a Sofia dalla signora di lavorare per lei. Dopo l’insistenza di quest’ultima, Sofia finisce per rispondere in maniera sgarbata, venendo aggredita per questo dal marito della signora. Nel difendersi da tale aggressione fisica, la donna di colore viene arrestata.

La malinconia e il senso d’ingiustizia sembrano pervaderla in un primo momento: non mangia, porta con sé una perenne espressione di totale atarassia. Solo successivamente finirà per ritrovare la sua forza e il suo entusiasmo.

Jodie Foster: Nyad – Oltre l’oceano

Nyad - oltre l'oceano Annette Bening Jodie Foster

L’ultima candidata nella categoria è Jodie Foster; la nota attrice, unica tra le nominate per miglior attrice non protagonista ad aver già ricevuto ben due Oscar, nel 1989 per Sotto accusa e nel 1992 per Il silenzio degli innocenti. Foster ottiene una nomination dopo ben 29 anni di assenza dagli Academy Awards. In Nyad – Oltre l’oceano interpreta Bonnie Stoll, allenatrice e amica della nota nuotatrice Diane Nyad; si tratta di un personaggio abbastanza debole, il quale, specialmente nella prima metà del film, finisce per assecondare in tutto Nyad, protagonista su cui viene focalizzata l’attenzione del pubblico. A differenza delle altre performance candidate in questa categoria, Bonnie Stoll non porta sullo schermo alcun messaggio, non instilla nel pubblico un qualche sentimento di empatia o immedesimazione, proprio perché si tratta di un personaggio debole, poco delineato.

Il centro della narrazione sembra essere sempre e solamente la nuotatrice Nyad, lasciando poco spazio allo sviluppo del personaggio di Bonnie. Nonostante la bravura della Foster, il ruolo qui interpretato sembra essere meno meritevole di un premio Oscar rispetto alle altre candidate, e questo è probabilmente uno dei motivi per cui viene considerata molto improbabile la sua vittoria.

Oscar 2024: chi vincerà?

Oscar 2024

America Ferrera, Emily Blunt, Danielle Brooks, Jodie Foster e Da’Vine Joy Randolph hanno dato vita a cinque donne, cinque personaggi, storici o inventati che siano, rendendoli così vivi da emozionare il pubblico e la critica. Attraverso le loro performance hanno portato sullo schermo tematiche sociali, storie di perdite incolmabili o di invincibile tenacia, o hanno anche semplicemente rappresentato delle donne forti e determinate. Per quanto tutte siano entrate nei cuori e nelle menti degli spettatori, solo una ne uscirà vincitrice. L’attrice a cui sembra essere destinata la statuetta degli Oscar 2024 è Da’Vine Joy Randolph: il dolore della perdita di un figlio è un sentimento così profondo e difficile da rappresentare, ma la Randolph ci è riuscita alla perfezione, facendo emozionare il pubblico.

Ilaria Denaro
Ilaria Denaro
Laureata in Scienze politiche e delle relazioni internazionali all'Università degli studi di Messina e studentessa di relazioni internazionali alla Sapienza, ha iniziato la propria attività da redattrice nella testata multiforme dell'Università di Messina, per poi entrare a far parte della redazione di Cinefilos nel 2022.
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