Esiste un thriller da popcorn migliore di Speed del 1994? Grazie alla sua premessa originale e al ritmo incalzante – per non parlare della chimica tra i protagonisti Keanu Reeves e Sandra Bullock – diremmo di no. Il regista Jan de Bont fa un lavoro brillante nel tirare fuori ogni grammo di tensione possibile dal concetto di un autobus che non può rallentare senza far esplodere una bomba. de Bont – lavorando sulla base del progetto fornito dagli sceneggiatori Graham Yost e Joss Whedon – non ha mai perso di vista ciò che rende un film davvero avvincente: l’elemento umano.
Ecco perché Speed non è solo una scarica di adrenalina senza fine, ma riesce anche a trovare il tempo per far conoscere al pubblico il Jack Traven di Reeves, l’Annie Porter della Bullock e il resto dei passeggeri dell’autobus. Questo non solo ci fa preoccupare se l’autobus dovesse saltare in aria o meno, ma porta anche ad alcuni momenti sorprendentemente divertenti, che forniscono un momentaneo sollievo dalla posta in gioco sempre più alta. Questo permette anche di far sbocciare in modo credibile la storia d’amore tra Jack e Annie.
Naturalmente, Speed non funzionerebbe senza un grande cattivo, ed è qui che entra in gioco l’attore veterano Dennis Hopper. Nei panni dell’ex poliziotto scontento Howard Payne, Hopper è il cattivo perfetto, sia che ringhi minacce sia che faccia battute cattive a spese delle sue vittime. Grazie al carisma di Hopper, Payne è un cattivo che non si può fare a meno di guardare, anche se non si smette mai di fare il tifo per Jack e Annie per sventare il suo piano mortale. Per celebrare questo classico degli anni ’90, ecco 10 dettagli pazzeschi dietro la realizzazione di Speed.
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10 curiosità sul film Speed
L’autobus in origine andava molto più piano
Graham Yost ha ideato la trama di base di Speed dopo una conversazione con suo padre. Il padre di Yost stava parlando del thriller del 1985, Runaway Train, che ricordava erroneamente contenere una minaccia esplosiva. Incuriosito, Yost ha controllato il film e ha deciso che avrebbe funzionato meglio se fosse stata coinvolta una bomba e se l’ambientazione si fosse spostata su un autobus. Così nacque Speed, anche se c’erano ancora alcuni dettagli da definire, come la velocità dell’autobus. Yost aveva originariamente previsto che la velocità massima imposta fosse di sole 20 miglia orarie, prima che un amico lo convincesse che 50 miglia orarie sarebbero state più eccitanti!
La scena del “salto dell’autobus” è stata follemente pericolosa da realizzare
Nell’iconica scena del “salto dell’autobus” di Speed, il veicolo titolare sfida le aspettative del pubblico (e le leggi della fisica) superando un varco di cinquanta metri nella strada. Va da sé che un’impresa del genere comporta dei rischi intrinseci, anche se il varco stesso è stato aggiunto in CGI. Tuttavia, sembra sia stato pericoloso catturare questo momento con la telecamera. La troupe temeva che lo stunt driver che stava eseguendo il salto potesse rompersi la spina dorsale al momento dell’impatto. Come se non bastasse, anche se non si fosse rotto la schiena, c’era la possibilità che l’impianto di ripresa si staccasse e infilzasse il poveretto!
Il “salto dell’autobus” non era nel copione originale
Non è insolito che i registi aggiungano nuove scene appena prima dell’inizio delle riprese principali, ma incredibilmente la scena più iconica di Speed non è stata sceneggiata fino all’ultimo. Parliamo sempre della scena del “salto dell’autobus”, che il regista Jan de Bont ha ideato solo durante il sopralluogo, dopo aver notato un vuoto nel Judge Harry Pregerson Interchange in costruzione. de Bont ha immediatamente chiesto a Yost di ideare una scena in cui l’autobus è costretto a saltare un tratto di autostrada non completato, e lo sceneggiatore ha accettato con entusiasmo.
Il cast del film era inizialmente diverso
È praticamente impossibile immaginare qualcuno che non sia Keanu Reeves nel ruolo di Jack Traven, ma i produttori di Speed avevano inizialmente in mente un altro attore, ovvero Stephen Baldwin. Tuttavia, Baldwin rifiutò la parte e il regista Jan de Bont fu libero di ingaggiare Reeves, che era la sua scelta preferita. Se è impossibile immaginare qualcun altro nel ruolo di Jack Traven, è altrettanto inconcepibile immaginare qualcun altro che non sia Sandra Bullock nel ruolo di Annie Porter. In origine, Halle Berry era stata contattata per interpretare la parte, ma ha rifiutato. Il personaggio è dunque stato riscritto, rendendo la Bullock perfetta per il ruolo.
Keanu Reeves ha eseguito molti dei suoi stessi stunt
Speed presenta una buona dose di acrobazie da far rizzare i capelli, molte delle quali sono state eseguite dallo stesso Keanu Reeves. All’inizio l’attore era piuttosto diffidente nell’eseguire lui stesso queste imprese potenzialmente letali, a riprova di quanto fosse inesperto di film d’azione in quel momento della sua carriera. Tuttavia, nel corso delle riprese, si è trovato sempre più a suo agio con gli stunt, anche se il regista Jan de Bont gli ha proibito di cimentarsi con le cose più rischiose. Uno degli stunt proibiti era il momento in cui Jack salta da una Jaguar in corsa sull’autobus. Imperterrito, Reeves provò in segreto e fu in grado di eseguire l’acrobazia da solo quando arrivò il momento di girare la scena.
Sandra Bullock ha imparato a guidare un autobus prima di girare il film
Per Speed, l’attrice premio Oscar Sandra Bullock ha infatti imparato a guidare un autobus (superando anche un esame di guida) per interpretare in modo convincente Annie. Era necessario che la Bullock diventasse un’autista di autobus pienamente qualificata per recitare nel film? Probabilmente no, il personaggui guida poco, se non per niente, sullo schermo (se ne è occupato uno stunt driver non visto). Tuttavia, le conoscenze acquisite influenzano il comportamento della Bullock al volante, conferendo autenticità alle sue scene, il che è sempre positivo.
Il treno usato nel finale era in realtà un modello gigantesco
La maggior parte del tempo Speed si svolge su un autobus, ma nel terzo atto l’azione si sposta su un treno della metropolitana dirottato. A differenza delle scene precedenti – che utilizzavano autobus veri e propri quando possibile – qui i registi si sono affidati a un gigantesco modellino di treno per realizzare le riprese esterne necessarie. Quanto è grande il treno? Quando tutti i suoi vagoni sono stati messi sulla bilancia, questo modello ha raggiunto i 68 chili. Questo meraviglioso giocattolo, però, non è sopravvissuto alle riprese: è stato fatto deragliare (intenzionalmente) in un cantiere in miniatura, come parte del gran finale del film.
Joss Whedon ha scritto quasi tutti i dialoghi
Un giovane Joss Whedon ha avuto un impatto significativo sulla sceneggiatura di Speed. Lo sceneggiatore Graham Yost stima infatti che Whedon abbia scritto “il 98,9%” delle parole pronunciate dai personaggi del film. Yost ha spiegato che questo è dovuto al fatto che Whedon aveva più talento di lui nel reparto dialoghi e ammette apertamente che molte delle battute più memorabili del film appartengono a Whedon. Quando Howard Payne abbaia “Pop quiz, campione” a Jack, la battuta è di Whedon. È un esempio di come abbia preso i dialoghi di Yost e li abbia resi più incisivi, più spiritosi e molto più divertenti.
Uno sceneggiatore aveva “massacrato” il copione
Non è un segreto che lo sceneggiatore candidato all’Oscar Joss Whedon abbia lavorato non accreditato per Speed. Tutte le persone coinvolte, compreso l’unico sceneggiatore del film, Graham Yost, hanno riconosciuto quanto sia stato fondamentale il contributo di Whedon. Ciò che non è così noto è che anche un altro sceneggiatore, non menzionato, era stato chiamato a rifinire la sceneggiatura prima di quella di Whedon e, secondo Yost, non ha fatto un gran lavoro. Yost ha infatti bollato il lavoro dello sceneggiatore anonimo come “terribile” e sostiene di aver avuto bisogno di tre giorni interi per rimediare al danno arrecato alla sua bozza originale.
Quentin Tarantino ha rifiutato di dirigere il film
Concludiamo con una curiosità legata alla regia del film. L’acclamato autore Quentin Tarantino ha una filmografia relativamente breve: in oltre trent’anni di carriera, ha realizzato solo nove film. Curiosamente, questo numero avrebbe potuto essere più alto se i produttori di Speed avessero deciso di ingaggiarlo per la regia del film. Dopo l’uscita del celebre poliziesco Le iene nel 1992, sua opera prima, Tarantino era uno dei registi più richiesti di Hollywood e Speed era uno dei tanti progetti che arrivarono sulla sua scrivania nella speranza di trovare in lui il regista giusto.
Tarantino, tuttavia, rifiutò l’incarico, scegliendo piuttosto di lavorare al suo successivo film, Pulp Fiction. Come noto, questo consacrò Tarantino come uno dei registi del momento, facendogli vincere la Palma d’Oro al Festival di Cannes e poi l’Oscar alla miglior sceneggiatura originale. Il suo rinunciare a Speed, invece, ha spianato la strada al direttore della fotografia Jan de Bont per il suo debutto alla regia del film. Film che si è poi a sua volta rivelato come un grande successo.