Circuito Cinema presenta la prima edizione di “Cannes mon amour”, rassegna cinematografica che porta in sala, in anteprima, i film del Festival di Cannes 2023. Dal 17 al 27 luglio in contemporanea a Roma, Milano, Torino, Bologna e Firenze saranno proiettati in versione originale sottotitolata: Fallen leaves di Aki Kaurismäki (Premio della Giuria), Monster di Hirokazu Kore-eda (Palma alla Miglior sceneggiatura), About dry grasses di Nuri Bilge Ceylan (Palma alla Miglior attrice a Merve Dizdar), Perfect days di Wim Wenders (Palma al Miglior attore a Koji Yakusho), Jeanne Du Barry – la favorita del re di Maïwenn (Film di apertura), i film in concorso The old oak di Ken Loach, Youth(Spring) di Wang Bing, Asteroid City di Wes Anderson, May December di Todd Haynes e, infine, il documentario presentato come Proiezione Speciale al festival, Anselm di Wim Wenders.
Grazie a “Cannes mon amour” e al lavoro delle istituzioni e degli operatori di settore, i film del festival arrivano per la prima volta in cinque città e non solo a Roma e Milano, come è stato negli anni precedenti. Appuntamento quindi nei cinema Giulio Cesare e 4 Fontane di Roma, Anteo e Colosseo di Milano, Nazionale di Torino, Rialto di Bologna e Fiorella di Firenze con “Cannes mon amour”!
Cannes mon amour, ecco il programma:
FALLEN LEAVES
di Aki Kaurismäki con Alma Pöysti, Jussi
Vatanen, Alina Tomnikov, Sakari Kuosmanen, Janne
Hyytiäinen – durata 81’
Per la quinta volta in Selezione ufficiale a Cannes, Kaurismäki
continua a fare del suo cinema ironica poesia sul mondo degli
ultimi. Ansa e Holappa si incontrano per caso una notte a Helsinki.
I due hanno vite difficili segnate dal disagio e dalla precarietà,
ma il loro incontro sarà l’inizio di una storia che li aiuterà ad
amare di nuovo. Dentro l’inconfondibile stile, tra minimalismo
narrativo, no sense e citazionismo, Kaurismäki regala mille,
piccole epifanie che raccontano la complessità del mondo. Le foglie
cadono, ma la speranza, quella, non muore. Un inno, anarchico e
liberissimo, alla resistenza umana. Vincitore del Premio
della Giuria.
MONSTER
di Hirokazu Kore-Eda con Sakura Ando, Eita
Nagayama, Soya Kurokawa, Hinata Hiiragi, Mitsuki Takahata
– durata 126’
Dopo aver vinto la Palma d’Oro (Un affare di famiglia) e
il Premio della Giuria (Father and Son), Hirokazu Kore-eda
torna in Concorso per la settima volta con un ennesimo, prezioso
tassello della sua filmografia. Quando suo figlio Minato inizia a
comportarsi in modo strano, Saori crede che potrebbe essere colpa
di un’insegnante. Ma è solo la punta dell’iceberg di una parabola
che si rivelerà più stratificata. Tra incastri rashomoniani,
Kore-eda costruisce un mosaico di colpe vere e presunte, di non
detti, di idiosincrasie contemporanee. Ancora una volta è
l’adolescenza il terreno fertile per raccontare la natura
cristallina degli affetti e la loro indissolubilità con una
delicatezza che oscilla dal lancinante allo struggente. Cinema
etico, poetico e umanissimo impreziosito dalla colonna sonora
firmata da Ryūichi Sakamoto. Palma alla Miglior
sceneggiatura.
PERFECT DAYS
di Wim Wenders con Kôji Yakusho, Min
Tanaka, Arisa Nakano, Tokio Emoto, Tomokazu
Miura – durata 123’
Vincitore della Palma d’oro per Paris, Texas e per la
miglior regia con Il cielo sopra Berlino, Wim Wenders
torna a Cannes con la storia di Hirayama, un uomo che per lavoro
pulisce i bagni pubblici di Tokyo. Hiramaya ama leggere, ascoltare
musica rock e scattare foto in pellicola, rifiutando la tecnologia
moderna. Una serie di incontri inaspettati, però, svelerà più del
suo passato. Wim Wenders illumina le piccole cose e compone una
riflessione commovente sulla ricerca della bellezza del mondo che
ci circonda. Cinema minimalista ma dall’empatia amplificata che
scopre ogni volta qualcosa di nuovo. La necessità di un incanto che
contagia lo spettatore e dà alle immagini un’eleganza stupefacente.
Un atto politico. Pura grazia cinematografica. Palma al
Miglior attore a Koji Yakusho.
ABOUT DRY GRASSES
di Nuri Bilge Ceylan con Merve Dizdar,
Deniz Celiloglu, Musab Ekici – durata 197’
Nuri Bilge Ceylan, già vincitore a Cannes di due Grand Prix
(Uzak e C’era una volta in Anatolia) e di una
Palma d’Oro (Winter Sleep) illumina piccole solitudini in
esilio per raccontare le grandi contraddizioni della società turca.
Samet è un giovane insegnante d’arte isolato in un villaggio
dell’Anatolia che, dopo una serie di eventi, perde le speranze di
fuggire dalla vita a cui sembra destinato, fino a quando non
incontra un’altra giovane insegnante. La potenza raggelante e
ancestrale delle immagini si sposa allo spessore filosofico e
cechoviano di un racconto che inchioda l’uomo alle sue meschinità.
In ideale e costante dialogo con i suoi maestri (Bresson,
Tarkovskij, Antonioni), Celyan riflette su concetti fondamentali
come il bene e il male, l’individualismo e il collettivismo. Cinema
chirurgico, umanista, ipnotico. Palma alla Miglior attrice
a Merve Dizdar.
JEANNE DU BARRY – LA FAVORITA DEL RE
di e con Maïwenn e con Johnny Depp, Melvil
Poupaud, Pierre Richard, Pascal Greggory, Benjamin
Lavernhe – durata 116’
Il ritorno sul grande schermo di Johnny Depp, diretto e affiancato
dalla cineasta francese Maïwenn, già vincitrice a Cannes del Premio
della Giuria nel 2011, per Polisse. Jeanne ha umili
origini ma fin da piccola è bella e brillante. Dedita al
libertinaggio, arriverà così tra le lenzuola del Re di Francia
Luigi XV e ne diventerà l’ultima favorita dal 1768 al 1774, anno
della morte del Sovrano. I protagonisti sono magnetici ed
intriganti e dipingono, con ironia, un affresco sfarzoso e
perturbante che occhieggia alla pittura del Settecento con sguardo
autoriale, moderno e dissacrante. Una maestosa pagina di Cinema.
Film di Apertura.
THE OLD OAK
di Ken Loach con Dave Turner, Ebla Mari,
Claire Rodgerson, Trevor Fox – durata 113’
Dopo aver conquistato due volte la Palma d’Oro (Il vento che
accarezza l’erba e Io, Daniel Blake) e tre volte il
Premio della Giuria, Ken Loach torna con ostinata coerenza
all’attivismo cinematografico. The Old Oak è l’ultimo pub
rimasto in una cittadina mineraria inglese, ormai vittima
dell’abbandono da parte dei giovani. La comunità dovrà imparare a
convivere con la presenza di rifugiati siriani. Dopo oltre
cinquant’anni di carriera Loach, con al fianco lo sceneggiatore
Paul Laverty, continua a sondare in profondità il reale, ad
osservare le iniquità per trasformarle in materia narrativa
vibrante. Puro distillato di tutta la sua poetica, Ken Loach dirige
un film di contagiosa umanità che prende atto di una sconfitta ma
suggerisce una via alternativa. In
concorso.
YOUTH
(Spring)
di Wang Bing – durata 212’
Era dalla Palma d’oro a Fahrenheit 9/11 che un
documentario non era in Concorso a Cannes. Ambientato in uno dei
poli dell’industria tessile cinese, Youth racconta di come
migliaia di ragazzi provenienti da tutte le province, si
trasferiscono per lavorare. Hanno 20 anni, dormono insieme,
flirtano, scherzano e litigano dietro le loro macchine da cucire.
Maestro del documentario contemporaneo, Wang Bing dirige un’opera
monumentale che regala momenti di toccante intimità. Storie
minuscole, tutte diversamente uguali, che si riproducono
tragicamente in serie, come logica del capitale. Un’esperienza di
visione immersiva a ricordare che la classe operaia, anche quando
va all’inferno, vive, desidera, sogna e sboccia come la primavera.
In concorso.
ASTEROID CITY
di Wes Anderson con Margot Robbie, Tom
Hanks, Scarlett Johansson, Bryan Cranston, Steve
Carell, Rupert Friend, Jeff Goldblum, Edward Norton, Adrien Brody,
Maya Hawke – durata 104’
Una storia di fantascienza pensata come una storia d’amore. Anni
‘50, nell’immaginaria cittadina desertica di Asteroid City si
svolge un convegno di astronomia. La convention attira diversi
studenti con i rispettivi genitori, ma le loro storie finiranno per
sovrapporsi in modi del tutto inaspettati. La smagliante
autorialità di Wes Anderson esplode in un affresco dirompente che
unisce varie forme d’arte e performance eccezionali. Mescolando
fantascienza e western, Anderson parla anche di una serie di paure
umane, collettive (la bomba atomica) e individuali (la solitudine),
dando vita a una pellicola intima e personale. Il film è musicato
dal pluripremiato compositore Alexandre Desplat. In
concorso.
MAY DECEMBER
di Todd Haynes con Natalie Portman, Cory
Michael Smith Julianne Moore, Charles Melton, Piper Curda
– durata 113’
Il pluripremiato Todd Haynes (Lontano dal paradiso, Carol)
dirige Natalie Portman e Julianne Moore in un film raffinato e
vorticoso che riflette sull’impossibilità di cogliere fino in fondo
la complessità dell’umano e il suo mistero. Per prepararsi al suo
nuovo ruolo, una famosa attrice incontra la donna che interpreterà
sullo schermo, la cui vita sentimentale ha acceso la stampa
scandalistica e affascinato il paese 20 anni prima. Ricerca della
verità e performance artistica, seduzione e voyeurismo: Todd Heynes
dirige un film vibrante e bergmaniano che vive di contrasti, colori
pastello e farfalle destinate a regredire a bruchi. Intelligenza ed
umorismo al servizio di un’opera che mette in luce una spietata
umanità. In concorso.
ANSELM
di Wim Wenders con Anselm Kiefer
– durata 93’
Dopo Pina, Buena Vista Social Club e Il sale
della Terra, Wim Wenders torna al documentario per omaggiare
l’opera di Anselm Kiefer. «Sono sempre rimasto colpito dall’immensa
portata del suo lavoro che tocca storia, astronomia, filosofia,
biologia, fisica e miti.» così Wim Wenders definisce l’opera del
pittore e scultore tedesco. Passato e presente si intrecciano per
sfumare il confine tra film e pittura, creando un universo
immersivo con il quale lo spettatore vive l’illusione di trovarsi
all’interno dei luoghi che diventano set in movimento.
Un’esperienza cinematografica abbagliante che fa luce sul percorso
di vita, le ispirazioni e il processo creativo di uno dei più
grandi artisti contemporanei. Proiezioni
speciali.