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Immortal ad Vitam: recensione del film di Enki Bilal

Immortal ad Vitam: recensione del film di Enki Bilal

Immortal ad Vitam è il film di fantascienza del 2004 di Enki Bilal con Linda Hardy, Thomas Kretschmann, Charlotte Rampling

La trama del film Immortal ad Vitam

Nell’anno 2095 la città di New York e’ un agglomerato urbano di umani ed esseri geneticamente modificati, dove vige una fortissima dittatura che suddivide la città in tre aree di influenza. La zona di Central Park, chiamata “zona di intrusione”, e’ stata considerata inabitabile per i normali esseri umani, e nel cielo sopra l’area vietata aleggia un’astronave a forma di piramide, dove all’interno gli antichi dei egizi stanno giudicando Horus.

Egli ha sette giorni di tempo per generare un erede, prima d perde la propria immortalità, e per adempiere a questo scopo il dio-falco sceglie Jill (Linda Hardy),una giovane ibrida che possiede doti sovrumane, l’unica a poter procreare una divinità’. Per ingravidarla pero’ Horus deve servirsi d un corpo umano mortale non geneticamente modificato, e per questo scopo decide di usare Nikopol (Thomas Kretschmann), prigioniero politico ibernato da trent’anni ed in combutta con la  Eugenetics Corporation, lobby del processo di ibridazione. Jill e Nikopol si troveranno cosi al centro di un’intricata rete di imbrogli e progetti oscuri, sempre a meta’ strada tra la vita mortale e un altrove indecifrabile.

Analisi di Immortal ad Vitam

 Uno dei più’ straordinari risultati dell’incontro fra cinema, graphic novel ed universo dei videogames. Un prodotto ibrido nel vero senso della parola (come ibridi sono d’altronde i suoi personaggi), dove il confine tra universi mediali appare tanto vaporoso quanto il clima psichedelico che in esso si respira.

Quella di Enki Bilal (famoso illustratore ed animatore scopertosi meritatamente regista visionario) e’ un’opera che travalica i semplici confini della fantascienza, proponendo un multiverso in cui le numerose citazione sci-filmiche (Metropolis e Blade Runner su tutte) si accostano ad una narrazione originale e multicentrica che affronta in maniera originalissima temi molto criptici come quelli del pantheon egizio (qui reso nel contesto alieno) e la modifica genetica del corpo (una futuribile denuncia all’ossessione per il ritocco estetico), senza dimenticare una azzeccatissima forma di progenie divina (come in una neo-annunciazione).

Gli accuratissimi effetti speciali di Matthieu Grospiron, volutamente mescolati fra un’estetica fumettistica ed una CGI da multiplayer games, creando un universo ricco di una flora e fauna visionaria e stratificata, esasperatane multiforme come in un quadro di Bosch. Gli unici due personaggi protagonisti di Immortal ad Vitam, gli unici per altro ad essere umani nel senso stretto del termine, si muovono in una realtà’ digitalmente ricreata, interagendo in maniera più’ che credibile con l’universo digitale dei personaggi multiformi, ognuno di essi creato con estrema cura ed elaborato nei minimi particolare, mostrando una carità’ ibrida fra il mondo umano, rettile e volante.

Bilal riesce finalmente a trasporre sul grande schermo la sua opera illustrata giovanile più’ ambiziosa e famosa, La fiera degli immortali, coniugandola con un’altra sua creazione meno nota,  La donna trappola, dando sfogo alla sua artistica convinzioni di poter dar vita al suo bidimensionale mondo eccentrico e poliedrico, tendenza che lo accomuna ad altri colleghi altrettanto visionari come Jan Pierre Jeunet, Terry Gilliam e Wes Anderson. Una fotografia eclettica, dalle tinte pop e psichedeliche che grazie a  Pascal Gennesseaux riescono a condire atmosfere da acquario, come in una grande barriera corallina di strani pesci mutanti.

Linda Hardy, dopo il semi sconosciuto esordio francese di Retro verso e la fama internazionale come rappresentante europea a Miss Mondo, si trova a diversi confrontare con un ruolo complesso, sia attorialmente che esteticamente, modificando totalmente il suo aspetto senza minare comunque la sua indubbia bellezza e bravura espressiva, qui capace di trasparire anche duetro il look rettile e blumarino. Thomas Kretschmann, dopo il battesimo del fuoco di Blade II (e destinato in futuro a ben altre glorie), pur accusando il colpo di una ancora precoce carriera, delinea il personaggio di Nikopol senza lode ne infamia, un ruolo nel complesso ben costruito seppur poco approfondito, capace comunque di affascinare se non altro per la presenza stessa del soggetto.

Immortal ad Vitam filmCharlotte Rampling si trova a dover ricoprire una posizione marginale nell’economia del racconto di Immortal ad Vitam, senza rinunciare a mostrare comunque le sue doti interpretative che restano comunque troppo oscurate all’interno di un personaggio troppo stretto e abbozzato come quello della lobbysta Elma Turner. Un film potente, seppur senza le pretese di un capolavoro, lontano anni luce dalle logiche commerciali hollywoodiane e che risente appieno del gusto fantasy francese e dell’autorialità cinematografica europea. Un prodotto di culto per i nerd della generazione 2.0, cresciuti a pane, fumetti e videogiochi, capaci di lasciarsi incantare da un universo visionario e digitale come da un romanzo di Verne, dove gli occhi si imbevono di immagini come in un trip da acido. Un film eccessivo, volutamente eclettico e capace di far sognare, rimanendo nel terreno della degustazione del buon cinema di genere.

Immersive Reality arriva a Notti di cinema e …a Piazza Vittorio

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In prima assoluta a Roma, nella cornice di Piazza Vittorio, da giovedì 19 luglio andrà in scena l’Immersive Reality. Con l’innovativo format OverSense il GruppoDSE, azienda di Milano che da 30 anni sviluppa soluzioni tecnologiche per l’industria e la comunicazione, propone un percorso virtuale che sfida i nostri sensi costringendoli a provare emozioni incontrollabili a dispetto della razionale disamina che vede i nostri piedi camminare al sicuro  nel parco.

Liberi da cavi e console, e senza infrastrutture, a partire dall’età consigliata di 8 anni, chiunque può vivere questa esperienza che promette di lasciare tutti senza fiato.

Ben oltre la realtà virtuale, OverSense regala emozioni da vivere muovendosi liberamente in un labirinto di percorsi e di sfide da affrontare: basta indossare un visore e inizia l’avventura.

Immaturi: recensione del film con Raul Bova

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Immaturi: recensione del film con Raul Bova

Paolo Genovese porta al cinema un suo incubo: dover rifare l’esame di maturità. Il brillante regista lo fa attorniandosi di un cast di volti che attirano il pubblico ed una piccola storia, divertente ma non ridanciana, che ha una sua dignità. Immaturi racconta la storia di “sei personaggi in cerca d’autore” o meglio di maturità, sei uomini e donne che provano attraverso una regressione al liceo ad aggirare o superare le proprie paure e le proprie insicurezze.

Lo fa Giorgio/Raoul Bova, che affronta un dilemma cruciale con la sua compagna: è giusto fare un figlio solo perché si ha paura di perdere la donna amata? E lo fa Francesca/Ambra Angiolini: si può conciliare una dipendenza dal sesso ossessivo compulsivo con una storia d’amore adulta? E come loro gli altri personaggi che nel corso del film imparano che infondo crescere non è così traumatico e che una vita adulta può anche avere risvolti positivi.

Immaturi, il film

Questo affresco di una mezza generazione Genovese ce lo racconta con discrezione, la sua regia è una semplice segnaletica che segue lo svolgimento dei fatti senza mai invadere lo spazio che è tutti degli attori. Molte inquadrature ed ambientazioni, molti momenti del film hanno un profumo romantico e sincero che riesce a coinvolgere lo spettatore; il cast, in ottima sintonia, si trova a proprio agio in ogni set, in ogni occasione, certo a tratti mancano un po’ i tempi comici che ogni tanto erano richiesti dalla sceneggiatura, la quale a sua volta non è brillante in assoluto.

Ci sono diversi spunti di interesse e qualche personaggio ben tratteggiato, su tutti forse proprio Ricky Menphis, classico ‘bamboccione’ all’italiana, affiancato da due ottimi attori quali sono Maurizio Mattioli e Giovanna Ralli, ma anche il personaggio di Luca Bizzarri, diviso tra una vera amante ed una finta moglie convince e diverte, senza strafare, ma mantenendo un buon umore diffuso che sottende tutto il film. Notevole, come già ne La Banda dei Babbi Natale, è la colonna sonora, alla quale Genovese dimostra di prestare sempre molta attenzione, sfociando anche nel nostalgico più assoluto quando ripresenta canzoni universali come la sigla di Ufo Robot; ma i suoi momenti migliori Immaturi li mostra senza pudore (per fortuna) nelle scene ambientate in radio, davvero poetiche, con un Bizzarri che dimostra un talento che si sospettava avesse, ma che non era ancora emerso del tutto.

Poche parole restano per il resto del cast (Raul Bova, Ambra Angiolini, Luca Bizzarri, Paolo, Kessisoglu, Anita Caprioli, Luisa Ranieri), che convince con riserva, soprattutto la bella e imbranata Luisa di Barbora Bobulova, che esprime molta più enfasi di quella che sarebbe stata necessaria. In definitiva Genovese con Immaturi confeziona un buon film, una divertente commedia sul diventare grandi, sui molteplici significati di tale trasformazione schiacciando a volte la corda nostalgica che fa sempre presa sul pubblico. Non un film imperdibile, ma sicuramente godibile, che indica il discreto stato di salute dell’industria cinematografica italiana negli ultimi mesi … attenzione, discreto non buono.

Immaturi: Il viaggio, recensione del film di Paolo Genovese

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Immaturi: Il viaggio, recensione del film di Paolo Genovese

Dopo aver affrontato di nuovo l’esame di maturità nel primo film, i sette “Immaturi” si ritrovano per fare insieme il viaggio per festeggiare la prova superata. Decidono di andare insieme in vacanza nell’isola greca di Paros, ognuno con le proprie idee, desideri e metodi di affrontare la vita da grandi, finalmente, alla soglia dei 40 anni. Dopo il successo dello scorso Immaturi, era ovvio che la produzione, Medusa, pensasse ad un seguito. Che in realtà proprio seguito non è, visto che la buona idea del primo film, la ripetizione dopo venti anni dell’esame di maturità cancellato per un errore burocratico, viene ampliata verso ciò che alla maturità segue, ossia il viaggio insieme per dimenticare di avere affrontato quella prova. Immaturi: Il viaggio di Paolo Genovese infatti esce in addirittura 700 copie nel periodo post natalizio, il 5 Gennaio.

Una prova che in realtà nessuno supera mai completamente, come ci dimostra la vita quotidiana, e in effetti il film è un compendio delle brutte figure ed errori madornali che si incassano a vent’anni così come a quaranta. Quindi questo film non è certo di formazione, ma piuttosto di rassegnazione, al fatto che determinate azioni, determinate scelte saranno sempre quelle nonostante il tempo che passa. Tutto sta ad un certo punto, ad ammettere di aver fatto quel tipo di scelte. Più che maturare, responsabilizzarsi, capendo l’effetto provocato da quelle azioni.

Immaturi: Il viaggio, il film

Immaturi: Il viaggio di Paolo Genovese si fonda sull’equilibrio ben dosato dei tempi comici delle coppie da cui è composto, fra tutte, quella di Paolo Kessisoglu e Anita Caprioli, a cui è affidato il personaggio più serio e sofferente. Anche questa storia, lasciata volontariamente sospesa, ma aperta verso una risoluzione positiva, passa in secondo piano rispetto a quella che è la storia principale, l’eterna difficoltà dei rapporti tra uomini e donne, la necessità di avere un ruolo e di essere quindi la donna emancipata che non cerca la coppia o l’uomo donnaiolo che a quarant’anni ancora non ha trovato compagna. Due pesi, due misure, per i soliti stereotipi.

Gli attori incarnano bene tutte queste tipologie di personaggio, e il sentimento che li sovrasta in generale: la paura del tradimento, le bugie, la difficoltà di avere un rapporto sereno e responsabile mantenendosi comunque cosciente del mondo nel quale si vive. A tutta questa situazione fa da cappello infatti il cammeo di Zingaretti, nel ruolo del marito quasi tradito da una moglie che si invaghisce delle parole, strettamente scritte via sms da Virgilio (Paolo Kessisoglu) ma sotto dettatura della sua “parte femminile” Anita Caprioli della quale in realtà si innamora. Le parole del personaggio di Zingaretti sono in effetti il punto di svolta: “lei ci esca con mia moglie, in modo che lei abbia a che fare con una persona vera e non con delle parole”. Parole che chiudono il rapporto epistolare di Virgilio, con la moglie annoiata, ma che chiudono anche la porta al riconoscimento di quanto sia più difficile affrontare una maturità emotiva piuttosto che far finta di niente.

Immaturi: Il Viaggio – Trailer

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Immaturi: Il Viaggio – Trailer

Immaturi – Il viaggio e vedrà i protagonisti partire per il viaggio di fine scuola in Grecia. Le riprese sono iniziate il 22 agosto ed il 14 dicembre sono stati diffusi in rete la locandina e il trailer. L’uscita del film è prevista per il 4 gennaio 2012.

Immaturi – Il viaggio a gennaio nei cinema: sarà promosso?

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Immaturi – Il viaggio a gennaio nei cinema: sarà promosso?

Il 5 gennaio uscirà nelle sale italiane Immaturi – Il viaggio di Paolo Genovese, sequel dell’apprezzato Immaturi (2011), sempre diretto dal regista romano, che delle due pellicole è anche sceneggiatore e ideatore del soggetto.

Immaturi 2 da record al Box Office!

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Immaturi 2 da record al Box Office!

Stravinta la sfida cinematografica dell’Epifania: ben 6 milioni di euro nei primi cinque giorni di programmazione. Dopo la straordinaria escalation al botteghino nazionale del gennaio di un anno fa, la banda di immaturi raccontata da Paolo Genovese fa ancora una volta centro. “Immaturi – Il viaggio”, attesissimo sequel, sbanca il box office nazionale, annienta tutta la concorrenza e si impone al primo posto in classifica con cifre da manuale. Distribuita da Medusa Film in 700 copie a partire dallo scorso 4 gennaio, la commedia di Genovese (prodotta da Marco Belardi per Medusa) ha chiuso i primi cinque giorni di programmazione in sala con ben 6 milioni di euro (6.025.972), vale a dire con una media giornaliera di 1 milione e 200mila euro e una media per copia di ben 7533 euro. Un successo che ha permesso al film di essere il dominatore incontrastato della sfida cinematografica dell’Epifania e il primo straordinario successo del nuovo anno.

Ecco la nostra recensione: Immaturi – Il viaggio

immagini concettuali di Harry Potter e i Doni della Morte

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Portkey segnala le primissime immagini concettuali di Harry Potter e i Doni della Morte: parte I e Harry Potter e i Doni della Morte: parte II.

Si tratta di screenshot presi da una featurette contenuta nella Ultimate Edition di Harry Potter e la Camera dei Segreti, uscito proprio oggi in DVD e Blu-Ray.

Ecco le immagini:

qui potete vedere presumibilmente villa Malfoy

qui invece, alle spalle dello scenografo Stuart Craig, due concept sospetti…

potrebbe trattarsi della Coppa di Tassorosso e del Diadema di Corvonero

Nel video viene intervistato lo scenografo Stuart Craig nell’ufficio di produzione dei Doni della Morte: alcune interviste presenti nelle Ultimate Edition del primo e del secondo film e nel DVD del Principe Mezzosangue (usciti tutti oggi), infatti, sono state registrate l’anno scorso. In molti, quindi, si aspettano qualche chicca e easter-egg nei vari dvd.

Immaculate: trailer dell’horror con Sydney Sweeney

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Immaculate: trailer dell’horror con Sydney Sweeney

“So che Dio mi ha salvato per un motivo…”. Abbiamo saputo solo alla fine dell’anno scorso che la Neon aveva acquisito i diritti nordamericani di un nuovo film horror psicologico a sfondo religioso intitolato Immaculate, interpretato da Sydney Sweeney (Euphoria, Madame Web) e dall’attrice italiana di The White Lotus Simona Tabasco, e oggi abbiamo finalmente il primo trailer decisamente inquietante.

Sydney Sweeney interpreta Cecilia, “una donna di fede devota a cui viene offerto un nuovo ruolo in un illustre convento italiano. Ma il suo caloroso benvenuto nella campagna europea viene presto interrotto quando Cecilia scopre che la sua nuova casa nasconde alcuni oscuri e terrificanti segreti”.

Il trailer di Immaculate mostra Cecilia che si ammala e gli esami ospedalieri confermano che è incinta. Seguono molte immagini sanguinose e inquietanti, mentre siamo portati a credere che la giovane donna abbia concepito immacolatamente. Questo film sembra abbastanza simile a un altro horror religioso di prossima uscita, The First Omen, ma entrambi hanno dei primi teaser piuttosto efficaci.

Jonathan Davino per la Fifty-Fifty Films ha prodotto Immaculate con Sydney Sweeney, insieme a David Bernad della Middle Child Pictures, che ha sviluppato il progetto con l’attrice dopo il loro lavoro insieme in The White Lotus. Teddy Schwarzman e Michael Heimler hanno prodotto per la Black Bear, che ha finanziato interamente e rappresentato i diritti di vendita internazionali. John Friedberg e Christopher Casanova della Black Bear sono stati produttori esecutivi, insieme a Will Greenfield.

Immaculate: la spiegazione dello scioccante finale del film

Immaculate: la spiegazione dello scioccante finale del film

Immaculate, l’horror religioso (la nostra recensione) del 2024 interpretato da Sydney Sweeney di Euphoria, che ha anche prodotto il film, diventa ancora più inquietante alla fine. Il film ha ricevuto recensioni per lo più positive da parte della critica, che ha lodato soprattutto il ruolo di Sweeney nel ruolo di Suor Cecilia. Alla fine di Immacolata, Suor Cecilia trascorre il resto della sua gravidanza miracolosa risentendosi di Padre Tedeschi e temendo di morire una volta nato il bambino a causa degli eventi sinistri a cui ha assistito nel convento, come l’aver visto le altre suore tagliare la lingua a Gwen dopo che questa aveva parlato contro il convento e i segreti che custodivano.

Prima della data prevista per il parto, Suor Cecilia finge un aborto spontaneo usando una gallina morta nel tentativo di essere portata in un vero ospedale. Padre Tedeschi lo scopre e cattura suor Cecilia prima che possa fuggire. Le spiega che ha usato il suo background in genetica per creare un altro Gesù usando pezzi di DNA trovati su un pezzo del crocifisso. Suor Cecilia è inorridita e dà fuoco al suo laboratorio. Le si rompono le acque e lei fugge nelle catacombe per scappare, finendo per uccidere Padre Tadeschi e dare alla luce qualcosa di non del tutto umano nella scena finale di Immaculate.

Suor Cecilia uccide il neonato nel finale di Immaculate?

Sydney Sweeney in IMMACULATE
Photo Courtesy of NEON

Dopo essere fuggita alla fine di Immaculate, Suor Cecilia partorisce da sola dopo essere scappata dalle catacombe sotto il convento e partorisce. Dopo aver tagliato il cordone ombelicale con i propri denti, Suor Cecilia afferra una grossa pietra e la fa cadere sul neonato. Tuttavia, Immaculate taglia in nero, lasciando il pubblico a chiedersi se abbia ucciso o meno il neonato.

Considerando che Suor Cecilia è rimasta incinta senza il suo consenso e gli orrori che ha vissuto durante la gravidanza, senza poter uscire, è molto probabile che sia stata lei a far cadere il sasso sul neonato, soprattutto perché non è chiaro cosa avesse partorito esattamente. Visti gli strani rumori che la prole emetteva, è implicito che qualsiasi cosa abbia partorito non fosse umana, e quindi l’ha uccisa.

Con padre Tedeschi morto e il suo laboratorio distrutto, suor Cecilia poteva assicurarsi che ciò che le era successo non sarebbe mai più accaduto a nessun altro. L’uccisione del bambino avrebbe doppiamente distrutto qualsiasi prova residua di ciò che Padre Tedeschi e il convento stavano facendo. Suor Cecilia non ha mai voluto il bambino; aveva perso i denti durante la gravidanza e la sua gravidanza era il risultato di esperimenti su di lei. Tenendo conto di tutto ciò, è logico che Suor Cecilia abbia deciso di uccidere il neonato, soprattutto se c’era la possibilità che questo portasse alla fine del mondo.

Cosa partorisce realmente Suor Cecilia alla fine di Immaculate

immaculate sydney sweeney

Sebbene la domanda alla fine di Immaculate possa ruotare intorno al fatto che Suor Cecilia abbia ucciso il neonato, gli indizi lasciati nel corso del film horror suggeriscono anche che c’è qualcosa che non va nella gravidanza o nel neonato. Dopo la nascita del bambino, il respiro affannoso suggerisce che non si tratta affatto di un bambino normale. Non si sentono i pianti di un neonato e il suo respiro sembra più quello di una creatura che di un essere umano. Immaculate non mostra mai l’aspetto del neonato, il che porta a molte speculazioni sulla natura dell’intera gravidanza.

Il bambino è in realtà la seconda venuta di Cristo? È possibile, ma improbabile. Considerando la sperimentazione genetica che Padre Tedeschi ha condotto per due decenni, è possibile che questo bambino sia stato corrotto o mutato in qualche modo molto prima di vedere la luce. Dopotutto, non è nato in circostanze normali, ma è stato costretto ad esistere da Padre Tedeschi. La seconda venuta di Gesù Cristo non era stata profetizzata in questo modo, con un uomo che tirava i fili per portarla a compimento. E così suor Cecilia aveva probabilmente dato alla luce qualcosa di potenzialmente malvagio, data la situazione che circondava la gravidanza.

Spiegazione di ogni morte nel finale di Immaculate

simona tabasco immaculate
Photo Courtesy of NEON

Immaculate ha avuto la sua buona dose di morti, anche se la maggior parte è avvenuta durante il culmine del film. Mentre è in travaglio, Suor Cecilia uccide la Madre Superiora con un crocifisso dopo che questa l’ha aggredita. In seguito, Cecilia brucia Padre Tedeschi dopo aver dato fuoco al suo laboratorio e lo pugnala al collo con un bisturi dopo che lui ha cercato di aprirla. Gwen viene uccisa dalle suore dopo che le hanno tagliato la lingua, anche se la sua morte avviene fuori campo e Suor Cecilia trova il suo corpo nelle catacombe alla fine di Immacolata.

E, naturalmente, chi potrebbe dimenticare che Suor Cecilia usa anche una pietra per porre fine alla vita del neonato negli ultimi secondi di Immaculate, concludendo il film con quella che sarà sicuramente la scena più discussa per gli anni a venire. Oltre alle morti che avvengono alla fine, Immaculate include la morte di Suor Mary (interpretata da Simona Tabasco, stagione 2 di White Lotus), che viene uccisa all’inizio del film.

Sembra che Suor Mary si renda conto di ciò che sta accadendo nel convento e tenti di scappare per salvarsi prima che accada qualcosa, ma viene catturata e sepolta viva da alcune delle altre suore. La sua morte dà il tono al film. C’è anche Suor Isabella, che si butta dal tetto dopo aver tentato di uccidere Suor Cecilia durante il suo bagno. Suor Isabella era arrabbiata perché riteneva che avrebbe dovuto essere lei a rimanere incinta in questo film horror incentrato sulle suore.

Perché Padre Tedeschi voleva creare un nuovo Gesù

Nella preparazione del finale dell’Immacolata è stato spiegato esattamente perché Cecilia era stata ingravidata: il convento voleva inaugurare artificialmente la seconda venuta di Gesù Cristo. Padre Tedeschi ha chiarito di voler creare un nuovo Gesù Cristo utilizzando il DNA rimasto dal chiodo trovato su un pezzo del crocifisso.

Sebbene l’Immacolata non approfondisca troppo le ragioni di padre Tedeschi, egli sentiva che lo scopo della sua vita era creare un nuovo Cristo. Proprio come suor Cecilia sentiva che lo scopo della sua vita era diventare una suora dopo che Dio l’aveva salvata dalla morte per sette minuti a causa di una caduta nel ghiaccio, padre Tedeschi ha capito che poteva usare la sua preparazione scientifica per creare un nuovo Gesù.

Cosa significano le maschere maschere rosse delle suore in Immacolata

Nel corso dell’Immacolata, suor Cecilia si imbatte in suore che indossano maschere rosse, una delle quali viene trovata sull’altare di Cristo. Il motivo delle maschere rosse non viene mai spiegato a fondo, ma è possibile che esse rappresentino il sangue di Cristo. Le suore che indossano le maschere rosse sono probabilmente le seguaci di Padre Tedeschi, che aderiscono a determinati rituali.

Probabilmente lavorano al suo fianco per garantire che gli esperimenti genetici abbiano il massimo successo possibile e che le altre suore non facciano troppe domande o cerchino di scappare. È certo che dietro le maschere rosse di Immaculate c’è un significato tematico più profondo , anche se il film stesso non approfondisce di cosa si tratti.

Il vero significato del finale di Immaculate

immaculate sydney sweeney

Il finale di Immaculate vede Suor Cecilia prendere in mano la situazione e finalmente riprendere il controllo del proprio corpo e della propria vita. Il finale del film horror allude all’autonomia corporea e ai diritti riproduttivi di una donna. Suor Cecilia viene trattata come un’entità secondaria fino a quando non rimane incinta, e Padre Tedeschi e le altre suore si preoccupano solo del benessere del feto e non di lei. Anche la questione del consenso è presente: il finale sottolinea gli orrori della gravidanza e la capacità di Suor Cecilia di scegliere cosa fare dopo essere stata costretta a una gravidanza indesiderata.

Come è stato accolto il finale di Immaculate

Il finale di Immaculate ha ricevuto una risposta mista, ma per lo più positiva, da parte della critica, così come il film stesso. Non sorprende che l’elemento più controverso sia stato l’ambiguità. Il fatto di non mostrare esattamente cosa Cecilia avesse partorito in Immaculate, e il fatto che il film si rifiutasse di confermare se l’avesse effettivamente ucciso, è stato visto da alcuni come una regia incredibilmente intelligente, mentre altri ritengono che il film avrebbe fatto meglio con un finale più conclusivo.

Sydney Sweeney ha spiegato in un’intervista a EW che in realtà sono state girate diverse inquadrature per il finale di Immaculate e che il finale ambiguo è stato scelto perché sia lei che il regista Michael Mohan lo ritenevano la scelta migliore per la trama:

“L’abbiamo girato in più modi. Quello che vedete è in realtà il primo ciak che abbiamo girato, e poi ne abbiamo fatti altri due per coprire le nostre basi nel caso volessimo mostrare angolazioni diverse, ma il nostro istinto è sempre stato quello di non mostrarlo mai, e quindi abbiamo scelto il primo ciak”.

Tuttavia, mentre le domande lasciate alla fine di Immaculate sono state considerate da alcuni critici e spettatori come troppo vaghe (soprattutto se si considera l’intenso accumulo di domande nel resto del film horror del 2023), altri aspetti del climax sono stati particolarmente apprezzati. L’interpretazione di Sweeney durante la scena finale è stata sottolineata in molte recensioni, così come diversi momenti chiave, come quando Cecilia morde il proprio cordone ombelicale.

Nel complesso, Sweeney e Mohan hanno adottato un approccio ponderato al finale di Immaculate, che sembra aver dato i suoi frutti, dal momento che la maggior parte delle reazioni della critica è stata positiva. È un finale che è stato anche semi-improvvisato, come ha rivelato Sweeney, il che spiega il perché dell’approccio un po’ anticonvenzionale di non rivelare mai esattamente il risultato della gravidanza:

“È stato uno di quei momenti in cui abbiamo bloccato la telecamera e poi Mike ha detto: ‘Ok, Syd, cosa pensi di voler fare?’. E io ho pensato: “Proviamo e vediamo cosa succede”. Ed è quello che è successo”.

Immaculate – La Prescelta, recensione del film con Sydney Sweeney

Dopo che Quentin Tarantino ha dichiarato il suo amore per i loro film in tutti i modi possibili, e dopo che James Wan e Edgar Wright hanno recentemente reso il loro personale omaggio alla gloriosa stagione dei B-movie horror italiani con Malignant e Ultima notte a Soho, ecco arrivare Immaculate. Interpretato (e co-prodotto) da Sydney Sweeney, questo nuovo horror ha spinto ancora più agli estremi l’omaggio ai maestri dell’horror all’italiana ambientando la storia nel nostro Paese e utilizzando tutti gli strumenti e i trucchi di un film a basso costo, allo stesso modo dei sopra citati cineasti.

Immaculate, la trama

La vicenda di Immaculate segue le gesta di Suor Cecilia, giovane e innocente novizia che arriva in un vecchio convento di campagna dove viene accolta nel migliore dei modi. In particolare la nuova arrivata stringe amicizia con la giovane novizia Guendalina e con il sacerdote del convento, Padre Sal. Ben presto però cominciano ad accadere eventi strani e terrificanti, il più inspiegabile dei quali si manifesta quando Cecilia scopre di essere incinta…

Photo Courtesy of NEON

L’amore e la conoscenza della storia del cinema horror non sono sufficienti se non si ha qualcosa da dire veramente esplorando il genere. Gli input e gli stili dei capolavori del passato devono servire come spunto per per trovare una propria voce. È quello che purtroppo non succede con Immaculate: lo sceneggiatore Andrew Lobel e il regista Michael Mohan – che aveva già lavorato con Sydney Sweeney nel 2011 grazie a  Voyeurs – sembrano essere molto più desiderosi di offrire il loro omaggio al passato che di creare una trama solida.

In questo modo Immaculate sviluppa una storia che diventa ben presto un mix zoppicante tra Il presagio e Rosemary’s Baby, con brevi spruzzi di Midsommar di Ari Aster e (questo fa veramente male…) Shining di Stanley Kubrick. L’elemento che invece manca del tutto è  quel pizzico di novità nell’esposizione estetica o narrativa, un colpo di scena o un tocco visivo in grado di dare una spruzzata di originalità.

Atmosfere e estetica alla base del film

Mohan si concentra soprattutto nel ricreare le atmosfere e l’estetica “economica” ma efficace degli orrori italiani degli anni ’60 e ’70. Il direttore della fotografia Elisha Christian (Voyeurs, La casa di notte) è piuttosto abile nell’utilizzare l’assenza di luce per creare immagini spaventose, mentre il regista aggiunge un paio di scene in cui gli effetti cruenti sono chiaramente realizzati “alla buona”, proprio per farli risaltare l’artigianalità del prodotto. È proprio questa la parte migliore di Immaculate: guardare il sangue sgorgare a fiotti e godersi i momenti in cui si vede quanto sia in realtà salsa di pomodoro, o quello che si adoperava decenni fa. Se solo Mohan e Sobel avessero spinto ancora di più questo aspetto del loro film, magari rendendolo così folle da trasformarsi in una commedia parossistica, forse Immaculate avrebbe potuto funzionare. Invece l’horror sembra purtroppo prendersi sul serio, creando così un vuoto che scena dopo scena si trasforma in noia.

Photo Courtesy of NEON

Eros e Thanatos fuori tempo massimo

Ciò che funziona ancora meno è poi la “sessualizzazione” del personaggio principale, il tentativo di mescolare innocenza e lussuria come facevano Bava e soprattutto Fulci in quegli anni. Nella seconda parte del film lo spettatore può vedere Sydney Sweeney che indossa praticamente soltanto la classica camicia da notte bianca trasparente, capo di vestiario che ovviamente nella resa dei conti finale viene più volte imbrattato con il sangue suo e di altri personaggi. Questa unione esplicita di Eros e Thanatos funzionava decenni fa, quando i film e il loro ruolo in un altro tipo di società erano molto diversi. Adesso, invece, sembra solo un trucco economico e ingenuo…

Un film dell’orrore può sbagliare in tanti modi che potrebbero tutto sommato renderlo ancora stranamente piacevole: esagerare con gli effetti, coi brividi a buon mercato, con la parodia slapstick e così via. Gli appassionati del genere lo sanno bene. L’unica cosa che va evitata è la mancanza di tentativi, lo scivolare in qualcosa di noioso. Immaculate contiene alcune idee che alla fine non diventano mai un insieme coeso, risultando in una sequenza infinita di scene già viste dal pubblico  in molti, troppi altri film decisamente migliori. Sydney Sweeney lotta, piange, alla fine combatte. Ma non ci interessa davvero il suo personaggio o il suo destino, soprattutto perché siamo un po’ troppo annoiati per raggiungere una anche minima empatia…

Imma Tataranni – Sostituto procuratore, la serie tv: trama, cast e dove vederla

Imma Tataranni – Sostituto procuratore è la serie tv italiana diretta da Francesco Amato e liberamente tratta dai romanzi di Mariolina Venezia. La serie tv è prodotta da Alessandra Ottaviani, Daniela Troncelliti, Beppe Caschetto, Anastasia Michelagnoli, con Rita Rognoni trai produttori esecutivi per conto di Rai Fiction e ITV Movie. La fotografia è curata da Roberto Forza. Montaggio da Claudio Di Mauro. Le musiche sono di Andrea Farri. Scengrafie e costumi sono rispettivamente di Emita Frigato e Paola Marchesin.

La seire è scritta da Mariolina Venezia, Salvatore De Mola, Luca Vendruscolo, Michele Pellegrini, Pier Paolo Piciarelli.

Imma Tataranni – Sostituto procuratore: dove vederla in streaming

La serie ha debuttato su RAI 1 dal settembre del 2019. Imma Tataranni – Sostituto procuratore in streaming è disponibile su Raiplay.

Imma Tataranni – Sostituto procuratore: la trama e il cast

La serie ruota attorno al personaggio Imma Tataranni, un sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Matera. Donna forte, determinata e piena di risorse, non fa sconti a nessuno né sul luogo di lavoro né in famiglia; tuttavia possiede un lato dolce e ironico che solo di tanto in tanto lascia emergere. Avendo dovuto faticare molto per raggiungere la posizione che occupa, crede tenacemente nei valori della giustizia ed è perciò incorruttibile. Nelle sue indagini attraverso la Basilicata e dintorni, Imma verrà affiancata in particolare dal timido ed efficiente Ippazio Calogiuri, e da molti altri curiosi personaggi.

Protagonisti di Imma Tataranni – Sostituto procuratore sono Vanessa Scalera come Immacolata “Imma” Tataranni, Massimiliano Gallo come Pietro De Ruggeri, Alessio Lapice come Ippazio Calogiuri, Carlo Buccirosso come Alessandro Vitali, Barbara Ronchi come Diana De Santis, Carlo De Ruggieri come il dottor Taccardi, Alice Azzariti come Valentina De Ruggeri, Dora Romano come mamma di Pietro, Lucia Zotti come mamma di Imma, Antonio Gerardi come don Mariano, Ester Pantano come Jessica Matarazzo. Monica Dugo come Maria Moliterni e Cesare Bocci come Saverio Romaniello.

Curiosità

  • La serie è composta da una stagione lunga sei episodi.
  • La prima stagione viene trasmessa in prima serata su Rai 1 dal 22 settembre al 27 ottobre 2019. Pochi giorni dopo la conclusione viene rinnovata per una seconda stagione.

Imelda Staunton: 10 cose che non sai sull’attrice

Imelda Staunton: 10 cose che non sai sull’attrice

L’attrice Imelda Staunton è una delle icone inglesi della recitazione. Una vera e propria veterana del cinema, della televisione e del teatro, che negli anni ha dato vita a personaggi straordinari, passando con grande naturalezza dalle opere più autoriali fino ad una saga blockbuster come Harry Potter. Basta leggere la sua filmografia per rendersi conto dell’importanza di quest’attrice, che ancora oggi continua a regalare interpretazioni straordinarie.

Ecco 10 cose che non sai su Imelda Staunton.

Imelda Staunton: i suoi film e le serie TV

1. Ha preso parte a celebri film. Dopo anni di teatro, nel 1986 la Staunton ha debuttato anche al cinema con il film Comrades. Rivela poi ulteriormente il suo talento grazie a Antonia e Jane (1991), per poi recitare in Gli amici di Peter (1992), Molto rumore per nulla (1993), di Kenneth Branagh, Ragione e sentimento (1995), di Ang Lee, La dodicesima notte (1996) e Shakespeare in Love (1998). Nel 2004 si consacra grazie a Il segreto di Vera Drake (2004), ottenendo anche una nomination all’Oscar. Recita poi in Nanny McPhee – Tata Matilda (2005) e assume il ruolo di Dolores Umbridge nei film Harry Potter e l’Ordine della Fenice (2007) e Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1 (2010). Altri film in cui la si ritrova sono Another Year (2010), 1921 – Il mistero di Rookford (2011), Pride(2014), Maleficent (2014), Ricomincio da me (2017), Downton Abbey (2019) e Downton Abbey II – Una nuova era (2022).

2. Ha recitato anche in note serie TV. Oltre al cinema, la Staunton ha recitato anche per la televisione in diverse occasioni, ad esempio nelle miniserie Cambridge Spies (2003) e Fingersmith (2005). Ha poi recitato anche nei film TV Cittadino X (1995), Uno zoo in famiglia (2005) e The Girl – La diva di Hitchcock (2012). Tra il 2010 e il 2011 ha partecipato ad alcuni episodi di Psychoville, mentre dal 2022 è tornata alla ribalta sul piccolo schermo con il suo ruolo della regina Elisabetta II in The Crown.

3. È anche doppiatrice. Oltre ad aver recitato concretamente davanti la macchina da presa per cinema e televisione, l’attrice ha in diverse occasioni lavorato anche come doppiatrice. Ha ad esempio dato voce al personaggio di Bunty nel film d’animazione Galline in fuga (2000), mentre nel 2010 ha dato voce ai grandi fiori nel film Alice in Wonderland. Ha poi doppiato Mrs. Santa in Il figlio di Babbo Natale (2011), Regina Victoria in Pirati! Briganti da strapazzo (2012) e la zia Lucy in Paddington (214) e Paddington 2 (2017).

Imelda-Staunton-Harry-Potter

Imelda Staunton è Dolores Umbridge in Harry Potter

4. È stata la prima scelta per il ruolo. Quando è arrivato il momento di introdurre il temibile personaggio di Dolores Umbridge nella saga di Harry Potter, i produttori non avevano dubbi sul fatto che dovesse essere la Staunton ad interpretarlo. L’attrice era infatti giudicata l’unica in grado di poter rendere davvero odiosa la Umbridge al cinema, facendo sì che fosse difficile simpatizzare per lei. La Staunton, pur riconoscendo la difficoltà di tale ruolo, non si tirò indietro e accettò la sfida, riuscendo a dar vita ad uno degli antagonisti più memorabili della saga.

5. Ha lavorato a stretto contatto con la costumista per l’aspetto del personaggio. In preparazione per il personaggio, la Stauntone la costumista Jany Temime hanno avuto l’idea di rendere il vestito più imbottito e più saturo man mano che il film procede, in quanto il romanzo descrive la Umbridge come fisicamente paffuta, simile ad un rospo. Tali cambiamenti avrebbero inoltre accentuato il suo divenire sempre più malvagia, un aspetto accentuato anche dal colore del suo abito, che da rosa sgargiante diventa sempre più cupo.

Imelda Staunton in The Crown

6. Interpreta la celebre regina inglese. Dopo essere stata interpretata da Claire Foy e Olivia Colman, per la quinta e sesta stagione di The Crown la regina Elisabetta II ha il volto della Staunton. Nell’assumere il ruolo l’attrice ha raccontato di aver provato una certa paura, in quanto la sua versione della regina è quella che tutti conoscono meglio in quanto ovviamente più legata al presente. Nell’interpretarla, dunque, ha dovuto trovare un giusto equilibrio tra la fedeltà alla vera regina e una propria versione di lei.

7. Si è preparata al ruolo in diversi modi. Per poter entrare nei panni e nella psicologia della regina, l’attrice si è aiutata grazie al lavoro svolto da truccatori, che senza strafare le hanno permesso di cambiare aspetto quel tanto che bastava affinché potesse sentirsi più vicina al ruolo. Allo stesso tempo, la Staunton ha lavorato con un coach di dialetto e di postura per acquisire un tono più regale tanto nel parlato quanto nei movimenti. L’interpretazione dell’attrice è poi stata particolarmente apprezzata per il suo onorare la vera regina.

Imelda-Staunton-The-Crown

Imelda Staunton in Downton Abbey

8. Ha recitato accanto a suo marito. Jim Carter, marito della Staunton, è noto in particolare per aver recitato nel ruolo del maggiordomo Carson nell’acclamata serie televisiva Downton Abbey. Nei due film che sono poi stati realizzati in seguito al termine di questa, la Staunton ha avuto modo di recitare accanto al marito nei panni di Lady Bagshaw. Nel secondo film, inoltre, c’è una scena in cui i loro due personaggi vengono scambiati per una coppia, cosa che nella realtà, appunto, i due sono davvero.

Imelda Staunton: il marito e il figlio

9. Suo marito e sua figlia sono a loro volta degli attori. L’attrice inglese Imelda Staunton e l’attore Jim Carter si sono conosciuti nel 1982 durante le prove per Guys and Dolls di Richard Eyre al National Theatre. Come disse la Staunton: “Abbiamo lavorato assieme per un anno ed è stata una lenta combustione anziché una corsa eccitante di passione.” I due si sono poi sposati nel 1983 e oggi hanno una figlia, Bessie, nata nel 1993. La figlia ha poi seguito le orme dei genitori, divenendo a sua volta un’attrice. La si può ad esempio ritrovare in Bridgerton nel ruolo di Prudence Featherington.

Imelda Staunton: età e altezza dell’attrice

10. Imelda Staunton è nata a Londra, Inghilterra, il 9 gennaio del 1956. L’attrice è alta complessivamente 1,52 metri.

Fonte: IMDb

Imelda Staunton e Miranda Richardson in Maleficent

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Imelda Staunton e Miranda Richardson in Maleficent

Imelda Staunton e Miranda Richardson potrebbero partecipare all’ambizioso progetto di Maleficent, la rilettura de La Bella Addormentata nel Bosco dal punto di vista della strega Malefica.

IMDb rivela i 10 film e le 10 serie tv più popolari del 2022

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IMDb rivela i 10 film e le 10 serie tv più popolari del 2022

IMDb non è così divisivo come Rotten Tomatoes, ma svolge comunque un ruolo interessante nel consentire agli spettatori di condividere i loro pensieri sulle uscite recenti. Il review bombing è diventato la norma, rendendo spesso difficile prendere troppo sul serio i punteggi presenti sul sito.  Inutile dire che siamo sicuri che la seguente classifica genererà una serie di discussioni poiché l’elenco di IMDb dei migliori film (e programmi TV) del 2022 porta con se sicuramente una serie di sorprese.

Invece di utilizzare quei punteggi degli utenti, questa classifica si basa invece sulle pagine visualizzate più costantemente sul sito. Di conseguenza, la classifica si basa più sulla popolarità che sui consensi, con solo i film e i programmi TV che hanno ricevuto più di 200 milioni di visite mensili. Di conseguenza, è meglio non dare troppa importanza all’elenco, soprattutto perché Thor: Love and Thunder (6.3/10) finisce per posizionarsi sopra Top Gun: Maverick (8.4/10). Chiaramente, ha generato molto più interesse, anche se nessuno dire che il film con Chris Hemsworth sia migliore di quello con Tom Cruise, giusto?

Siamo, tuttavia contenti di vedere che in cima c’è un film che ha riscosso anche un enorme consenso sia di critica che di pubblico come The Batman di Matt Revees. Il film è uscito a marzo e sembra che sia stato ampiamente oscurato da allora nonostante sia una delle migliori uscite dell’anno. Invece The Rock non sarà molto contento di vedere che Black Adam non è entrato nella Top 10, soprattutto perché ai suoi occhi è stato un grande successo. Dai un’occhiata alle due classifiche qui sotto.

Film

  1. The Batman
  2. Doctor Strange Nel multiverso della follia
  3. Thor: Love and Thunder
  4. Top Gun: Maverick
  5. Black Panther: Wakanda Forever
  6. The Northman
  7. The Gray Man
  8. Everything Everywhere All at Once
  9. Assassinio sul Nilo
  10. X

Serie tv

  1. Stranger Things
  2. House of Dragon
  3. Better Call Saul
  4. The Lord of the Rings: The Rings of Power
  5. Euphoria
  6. The Boys
  7. Moon Knight
  8. The Sandman
  9. Ozark
  10. Inventing Anna

IMDB compie 10 anni e fa i conti

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IMDB compie 10 anni e fa i conti

Il più fornito e famoso database cinematografico di internet compie 10 anni. E’ ovviamente IMDb e per celebrare il suo compleanno, il sito ha stilato un po’ di classifiche per valutare chi, tra star, film , serie tv e film in arrivo è il più popolare nell’arco di questi 10 anni.

Johnny Depp si è rivelato il più popolare tra gli attori, uomini e donne comprese, in una classifica che vede nomi molto glamuor nelle prime dieci posizioni e a sorpresa forse un decimo posto occupato da Emma Watson, che senza dubbio riesce a sfruttare alla grande il suo successo ottenuto con Harry Potter. Per quanto riguarda il film, il più cliccato è Il Cavaliere Oscuro, Lost primeggia tra le serie tv e per quanto riguarda i film in produzione più attesi a capeggiare la classifica dei primi dieci c’è prevedibilmente Il Cavaliere Oscuro il Ritorno.

Ecco le liste complete:

Top 10 Stars degli ultimi 10 anni:
1. Johnny Depp
2. Brad Pitt
3. Angelina Jolie
4. Tom Cruise
5. Natalie Portman
6. Christian Bale
7. Scarlett Johansson
8. Jennifer Aniston
9. Keira Knightley
10. Emma Watson

Top 10 dei film degli ultimi 10 anni:
1. Il cavaliere oscuro
2. Donnie Darko
3. Pulp Fiction
4. Il Signore degli Anelli: La compagnia dell’anello
5. Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re
6. Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
7. Harry Potter e l’Ordine della Fenice
8. Twilight
9. Harry Potter e il calice di fuoco
10. il Padrino

Top 10 delle Serie TV degli ultimi 10 anni:
1. Lost
2. House M.D.
3. Grey’s Anatomy
4. Heroes
5. How I Met Your Mother
6. 24
7. Glee
8. True Blood
9. Dexter
10. Gossip Girl

Top 10 dei film in produzione più attesi degli ultimi 10 anni:
1. The Dark Knight Rises
2. Men in Black III
3. The Dictator
4. G.I. Joe: Retaliation
5. The Expendables 2
6. Battleship
7. The Avengers
8. Rock of Ages
9. The Hunger Games
10. Prometheus

Fonte: IMDb

IMAX mostra come si costruisce una sala a regola d’arte [video]

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imaxIl video che segue potrebbe far venire l’acquolina in bocca a molti, perchè IMAX ha pubblicato sul suo canale ufficiale un video che mostra le tappe di costruzione di una perfetta sala in cui godere in pieno della IMAX experience.
La struttura in questione è il cinema Empire di Leicester Square a Londra, sede di numerosi red carpet nella capitale inglese e, a questo punto, uno dei cinema di punta a livello europeo, in grado di rivaleggiare con l’altra grande struttura IMAX del BFI sempre a Londra.

http://youtu.be/cbihESlpy40

IMAX e Warner Bros Pictures: nuovo accordo fino al 2020

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IMAX e Warner Bros Pictures: nuovo accordo fino al 2020

Warner BrosIMAX Corporation e Warner Bros. Pictures hanno annunciato oggi un nuovo importante accordo che prevede l’uscita di trenta film della Warner Bros fino al 2020, come continuazione della lunga collaborazione di entrambi.

Tra questi film che il contratto include ci sono Operazione U.N.C.L.E., In the Heart of the Sea, Batman v Superman Dawn of Justice, the Tarzan movie, the King Arthur movie, Suicide Squad, Geostorm, Gli Animali Fantastici dove trovarli, Jungle Book Origins e Godzilla 2. L’accordo comprende anche una serie di film della DC, come i futuri film LEGO, tra cui The LEGO Movie Sequel.

”Abbiamo avuto una collaborazione incredibile con la Warner Bros. per più di 10 anni, che ha aiutato la Imax a portare i film della Warner in tutto il mondo”, ha detto il CEO della Imax Richard L. Gelfond.

Ricordiamo che Batman v Superman uscirà il 25 marzo 2016 e Gli animali fantastici il 18 novembre 2016.

Fonte

IMAX a casa : costa appena 1 milione di dollari!

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IMAX a casa : costa appena 1 milione di dollari!

IMAXE’ noto da qualche tempo il fatto che, chi vuole vedere i film in contemporanea con l’uscita in sala, negli USA può farlo, al modico prezzo di 35000 dollari. Questo infatti il presso del box digitale per proiettare i film; a questi soldi vanno aggiunti anche 500 dollari per il noleggio di ogni film che si vuole guardare. Alcuni personaggi dello showbiz hanno già acquistato questa tecnologia, tra questi anche Seth MacFarlane, che tuttavia rimane troppo dispendiosa per la maggior parte delle persone.

Arriva adesso la notizia che anche IMAX vuole arrivare nelle case dei consumatori,per quanto possibile. Infatti la compagnia ha messo a disposizione la costruzione privata di una sala IMAX alla sempre modica cifra che oscilla tra 1 milione e 2 milioni di dollari. Il consumatore avrà la possibilità di avere uno schermo IMAX a casa, con una sala modellata sullo spazio a disposizione, con proiettore 4k 2 e 3D, sistema di diffusione del suono a norma e, anche se un po’ più piccolo di una sala cinematografica IMAX vera e propria, con le stesse proporzioni e curvature.

Ovviamente anche per questo servizio, quelli che possono permetterselo sono in pochi, resta però una iniziativa interessante e forse allarmante per la futura ragione d’essere delle sale cinematografiche, già messa a dura prova dall’odierno mercato digitale.

Per saperne di più visitate il sito IMAX.

Iman Vellani: 10 cose che non sai sull’attrice

Iman Vellani: 10 cose che non sai sull’attrice

Giovanissima e senza precedenti esperienze nell’ambito della recitazione, Iman Vellani è la star del momento, merito del suo essere protagonista di un attesa serie Marvel che introduce una serie di novità nell’MCU. Carismatica e ricca di vitalità, la Vellani è senza dubbio uno dei nomi da tenere d’occhio per il futuro, poiché la sua carriera promette

Ecco 10 cose che non sai di Iman Vellani.

Iman Vellani: i suoi film e le serie TV

1. È la protagonista di una nuova serie TV. Il debutto nel mondo della recitazione per la Vellani è avvenuto con la serie Ms. Marvel, disponibile su Disney+, dove interpreta Kamala Khan, una studentessa pachistana-americana di 16 anni di Jersey City, aspirante artista e appassionata giocatrice, il cui idolo è Captain Marvel. Khan acquisisce poi la capacità di usare l’energia cosmica grazie ad un braccialetto magico, divenendo a tutti gli effetti una supereroina.

2. Reciterà in un atteso film. L’attrice non ha ancora mai recitato in un film lungometraggio per il cinema, ma la sua prima volta è vicina. Reciterà infatti in The Marvels, atteso nel 2023 e sequel di Captain Marvel. Qui avrà modo di recitare insieme alla premio Oscar Brie Larson, ricoprendo nuovamente il ruolo di Kamala Khan. Per quanto ad oggi non sia stata confermata in altri progetti, è estremamente probabile che il personaggio e la sua interprete compariranno anche in altri futuri film.

Iman Vellani: Instagram e Twitter

3. Non è presente su Instagram. A differenza di molti suoi colleghi, l’attrice ha scelto di non possedere un proprio profilo sul social network Instagram. La Vellani ha infatti dichiarato di non apprezzare particolarmente questo tipo di piattaforme e di non esserne interessata, preferendo mantenere per sé aspetti della sua vita che altrimenti finirebbero alla mercé di tutti. I suoi fan possono però seguire alcune profili a lei dedicati, con foto e notizie sulle sue attività da attrice.

Iman Vellani Ms Marvel

4. Non possiede neanche un account su Twitter. Di solito chi non è presente su Instagram possiede come un account su Twitter, un social per certi versi molto meno invasivo. La Vellani, tuttavia, è assente anche da questa piattaforma. Difficile dire se in futuro l’attrice deciderà di aprire un proprio account su uno dei due social, ma al momento sembra volersi mantenere distante da queste piattaforme, anche forse per non accusare gli aspetti negativi della popolarità di cui è ora investita.

Iman Vellani è Ms. Marvel

5. È la prima protagonista Marvel senza esperienza nella recitazione. La scelta della Vellani per il ruolo di Kamala Khan nella serie Ms. Marvel ha rappresentato una notevole prima volta per i Marvel Studios. La giovane protagonista infatti non aveva pregresse esperienze nella recitazione e questa serie segna infatti il suo debutto come attrice. A convincere i produttori delle sue qualità è però bastata la sua carica di vitalità, la sua simpatia e il suo carisma, elementi che l’hanno resa da subito perfetta per la parte.

6. Interpreta la prima supereroina mussulmana. La Vellani non è solo la prima attrice senza esperienza a ricoprire un ruolo da protagonista nel Marvel Cinematic Universe, ma ha anche il privilegio di dar vita alla prima supereroina di religione mussulmana dell’MCU. La sua presenza è dunque un ulteriore prova della volontà dello studios di dar vita ad una sempre maggiore diversità etnica e religiosa all’interno delle proprie opere.

7. Era una grande fan del personaggio. Già molto prima di sostenere un provino per la serie, la Vellani era una grande fan del personaggio Ms. Marvel. L’attrice ha infatti dichiarato di aver letto tutti i fumetti dedicati a lei e di essersi anche travestita con il costume del personaggio per Halloween. Ad averla attratta, in particolare, erano le somiglianze che ritrovava nel personaggio, attraverso il quale veniva raccontato anche un contesto di fede mussulmana.

Iman Vellani religione

Iman Vellani in The Marvels

8. Tornerà ad interpretare Kamala Khan. Protagonista della serie Ms. Marvel, l’attrice tornerà ad interpretare il ruolo di Kamala Khan e il suo alterego con i superpoteri nell’atteso film The Marvels, atteso per il 2023. Non sono ancora noti dettagli sulla trama, ma è lecito aspettarsi che la giovane interprete abbia un ruolo di rilievo nel film.

Imam Vellani: la sua religione

9. È di fede mussulmana. La Vellani è figlia di immigrati pakistani di religione mussulmana. Con i genitori si è trasferita in Canada quando aveva un anno ed è poi cresciuta lì come cittadina canadese. La Vellani si è dichiarata particolarmente fiera di poter essere portatrice sul grande e piccolo schermo della sua religione, troppo spesso trattata con stereotipi.

Iman Vellani: eta, data di compleanno e altezza

10. Iman Vellani ha oggi 19 ed è nata a  Karachi, in Pakistan, 3 settembre del 2002. L’attrice è alta 1,68 metri.

Fonte: IMDb

Iman Vellani di The Marvels condivide la sua teoria su Kang in Avengers: Secret Wars

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Da vera fangirl della Marvel, la star di The Marvels Iman Vellani ha condiviso la sua teoria sul ruolo di Kang il Conquistatore nell’attesissimo Avengers: Secret Wars. Parlando con New Rockstars, Iman Vellani ha proposto l’idea che il sesto film dei sui Vendicatori potrebbe presentare una variante “ultra-potente” di Kang, che potrebbe possedere sia i poteri dell’Uomo Molecola che del Beyonder.

Penso che avrebbe senso che Kang fosse una versione dell’Uomo Molecola, che esiste in ogni singolo universo, e che ci sono diverse varianti di lui“, ha detto Vellani. “L’abbiamo già visto. Quindi ha senso. Ma sento anche che potrebbe essere l’Uomo Molecola e Beyonder allo stesso tempo“.

 

Quando uscirà Avengers: Secret Wars?

Originariamente previsto per il 2025, Avengers: Secret Wars è stato posticipato al 2027 a causa dei ritardi di produzione causati dagli scioperi di Hollywood. Dopo Avengers: The Kang Dynasty che debutterà nelle sale il 1° maggio 2026, Secret Wars arriverà nelle sale il 7 maggio 2027. Entrambi i film non hanno ancora un regista, dato che il regista di Shang-Chi Destin Daniel Cretton ha recentemente annunciato la sua uscita da Avengers 5.

Avengers: Secret Wars è il sesto capitolo della serie di film di successo Avengers. Dovrebbe concludere la Fase 6 del Marvel Cinematic Universe e la Saga del Multiverso. I fan attendono da tempo la notizia di un potenziale adattamento live-action dell’iconica serie di fumetti, che vede vari eroi e cattivi Marvel essere catturati da un’entità cosmica nota come Beyonder, dove poi si scontrano su un pianeta chiamato Battleworld.

Imagine Dragons: il videoclip di “Zero” per Ralph Spacca Internet

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Dopo il secondo trailer ufficiale arriva il video clip ufficiale di “Zero” la canzone degli Imagine Dragons che sarà la colonna sonora di Ralph Spacca Internet.

Gli Imagine Dragons, non sono nuovi al cinema, infatti era loro la canzone che ha accompagnato tutta la campagna marketing di Mission: Impossible – Fallout. Invece per Ralph Spacca Internet hanno composto un intero prezzo dedicato al nuovo film d’animazione della Disney.

Il video clip è disponibile all’ascolto ad un mese circa dal debutto dell’intera colonna sonora.

Ralph Spaccatutto è arrivato nelle sale americane il 2 novembre 2012, registrando l’incasso d’apertura più alto di sempre per un film di Walt Disney Animation Studios, all’epoca della sua uscita.

LEGGI ANCHE Ralph spacca internet: perché Leia non è tra le Principesse Disney

Diretto da Rich Moore e Phil Johnston e prodotto da Clark Spencer, il nuovo lungometraggio d’animazione Disney Ralph Spacca Internet arriverà nelle sale italiane il 1° gennaio 2019 e vedrà la partecipazione di Fabio Rovazzi con uno speciale cameo nella versione italiana del film. Grande fan della saga di Star Wars, Rovazzi interpreterà tre stormtrooper e la sua voce è già presente nel nuovo trailer.

Ralph Spacca Internet, la trama

In Ralph Spacca Internet il pubblico lascerà la sala giochi di Litwak per avventurarsi nel grande, inesplorato ed elettrizzante mondo di Internet, che potrebbe anche non resistere al tocco non proprio leggero di Ralph. Insieme alla sua compagna di avventure Vanellope von Schweetz, Ralph dovrà rischiare tutto viaggiando per il World Wide Web alla ricerca di un pezzo di ricambio necessario a salvare “Sugar Rush”, il videogioco di Vanellope. Finiti in una situazione fuori dalla loro portata, Ralph e Vanellope dovranno fare affidamento sui cittadini di Internet per trovare la giusta direzione.

Imaginary: tre spot tv dell’horror al cinema dal 14 Marzo

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Imaginary: tre spot tv dell’horror al cinema dal 14 Marzo

Eagle Pictures ha diffuso tre spot inediti di Imaginary, un nuovo horror targato Blumhouse, produttori di Five Nights At Freddy’s e M3GAN. Diretto da Jeff Wadlow. Scritto da Jeff Wadlow & Greg Erb & Jason Oremland.  Prodotto da Jason Blum, Jeff Wadlow con DeWanda Wise, Tom Payne, Taegan Burns, Pyper Braun con Veronica Falcon e Betty Buckley.

Imaginary esplora l’innocenza degli amici immaginari, ponendo una domanda inquietante: Sono davvero frutto dell’immaginazione dei bambini o c’è qualcosa di più terrificante e oscuro che si nasconde?

La trama di Imaginary

Quando Jessica (DeWanda Wise)  torna a vivere con la sua famiglia nella casa dove è cresciuta, la figliastra Alice (Pyper Braun) avventurandosi in cantina, trova un orsacchiotto di peluche di nome Teddy. Fin da subito sviluppa un inquietante attaccamento con lui, dapprima in modo giocoso e poi sempre più sinistro. Quando il comportamento di Alice diventa sempre più preoccupante, Jessica si rende conto che il tenero Teddy è molto più dell’orso di peluche che lei credeva.

Imaginary: trailer del nuovo horror Blumhouse

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Imaginary: trailer del nuovo horror Blumhouse

In arrivo Imaginary, un nuovo horror targato Blumhouse, produttori di Five Nights At Freddy’s e M3GAN. Diretto da Jeff Wadlow. Scritto da Jeff Wadlow & Greg Erb & Jason Oremland. Prodotto da Jason Blum, Jeff Wadlow con DeWanda Wise, Tom Payne, Taegan Burns, Pyper Braun con Veronica Falcon e Betty Buckley

Imaginary esplora l’innocenza degli amici immaginari, ponendo una domanda inquietante: Sono davvero frutto dell’immaginazione dei bambini o c’è qualcosa di più terrificante e oscuro che si nasconde?

Quando Jessica (DeWanda Wise)  torna a vivere con la sua famiglia nella casa dove è cresciuta, la figliastra Alice (Pyper Braun) avventurandosi in cantina, trova un orsacchiotto di peluche di nome Teddy. Fin da subito sviluppa un inquietante attaccamento con lui, dapprima in modo giocoso e poi sempre più sinistro. Quando il comportamento di Alice diventa sempre più preoccupante, Jessica si rende conto che il tenero Teddy è molto più dell’orso di peluche che lei credeva.

Imaginary: trailer del nuovo film della Blumhouse

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Imaginary: trailer del nuovo film della Blumhouse

Blumhouse ha diffuso il trailer del suo prossimo potenziale successo horror, Imaginar, che vede un orsacchiotto demoniaco.

Il primo trailer ci offre un assaggio della sinistra storia che prende una delle peculiarità dell’infanzia di ogni bambino, scegliere un giocattolo preferito e trasformarlo in qualcosa di pauroso.

Imaginary, il film

Imaginary è descritto come un film horror originale che attinge all’innocenza degli amici immaginari e solleva la domanda: sono davvero frutto dell’immaginazione infantile o c’è qualcosa di più terrificante che si nasconde proprio sotto?

Quando Jessica (DeWanda Wise) torna con la famiglia nella casa della sua infanzia, la sua figliastra più giovane Alice (Pyper Braun) sviluppa un inquietante attaccamento a un orso di peluche di nome Chauncey che trova nel seminterrato. Alice inizia a giocare con Chauncey ce man mano che il rapporto si intensifica i giochi diventano sempre più sinistri.

È diretto da Jeff Wadlow (Fantasy Island) e scritto da Jeff Wadlow, Greg Erb e Jason Oremland. Jason Blum e Jeff Wadlow stanno producendo. Imaginary arriva nelle sale americane l’8 marzo 2024 da Blumhouse e Lionsgate. Inizialmente era previsto il rilascio nel febbraio 2024, ma è stato ritardato a causa dello sciopero SAG-AFTRA recentemente risolto.

Imaginary: recensione del nuovo horror della Blumhouse

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Imaginary: recensione del nuovo horror della Blumhouse

La Blumhouse torna al cinema alla fine dell’inverno 2024 con un nuovo horror dal titolo esplicativo, Imaginary, diretto dal regista di Fantasy Island, Jeff Wadlow che firma anche la sceneggiatura insieme a Greg Erb e Jason Oremlan. Jason Blum, l’artefice della società dalle uova d’oro di Hollywood, è reduce dall’incredibile successo di Five Nights at Freddy’s e ora ci riprova a sbancare il box office con un orsacchiotto dall’apparenza innocua ma dalla sinistra presenza, con questo film.

Un tempo, i film horror avevano schemi molto semplici. Un susseguirsi di spaventi, l’uno dietro l’altro in un’escalation di salti dalla poltrona. Un film era bello anche nella semplicità della sua premessa: stalker a piede libero, fantasma in soffitta, non andare in cantina etc.

Oggi, dopo il successo di film horror come Insidious o Conjuring, quello stesso schema semplice non basta più. No, ora sono concentrati a costruire dei meccanismi molto più complessi, dinamiche impegnate e piene di convoluzioni. Invece di immediati spaventi a raffica, ci sono ostacoli da superare per costruire un mondo che di semplice ha ben poco.

Imaginary non è una storia semplice

Pyper Braun Tom Payne Taegen Burns in Imaginary
Foto di Parrish Lewis/Lionsgate/Parrish Lewis/Lionsgate – © 2023 Lionsgate

Imaginary ruota attorno a una bambina, Alice (Pyper Braun), che nel seminterrato della sua nuova casa scopre un vecchio orsetto di nome TEDDY, che diventa il suo amico immaginario. Ma, naturalmente, TEDDY non è solo il suo morbido ripieno: è una presenza sinistra con una vita propria. In tempi passati (cioè prima che i film di “Conjuring” diffondessero l’eccesso di complicazioni dell’horror), Imaginary sarebbe stato uno spettacolo su un giocattolo che porta scompiglio facendo cose malvagie. Sarebbe stato il “Ted” di Seth MacFarlane in chiave horror.

Ora, però, quella storia di base non è sufficiente. Deve essere stratificata con orpelli che contaminano l’horror con i generi più disparati. Alice ha un amico immaginario, ma anche la sua matrigna, Jessica (DeWanda Wise), che ha vissuto nella stessa casa fino a cinque anni. La famiglia, che comprende anche la sorella di Alice, la monella Taylor (Taegen Burns), e il padre delle due ragazze, Max (Tom Payne), un musicista rock hipster, sono tornati a vivere qui e la prima cosa che notano sono i disegni con cui Jessica ha ricoperto le pareti da bambina. La ragazza è diventata un’artista, un’autrice-illustratrice di libri bestseller per bambini, ma quei disegni, oltre ad alcuni criptici messaggi scarabocchiati, contengono indizi sul grande mistero. Così come un personaggio dei libri di Jessica, Simon il ragno (il nemico di Molly, Millipede), che prende vita come un incubo oversize.

La perdita del dono della sintesi nell’horror contemporaneo

DeWanda Wise e Taegen Burns Imaginary
Foto di Parrish Lewis/Lionsgate/Parrish Lewis/Lionsgate – © 2023 Lionsgate

La nuova narrazione dunque non solo perde la compente più efficace della narrazione, ovvero la semplicità, ma anche il dono della sintesi. La storia del cinema dell’orrore è stracolma di esempi eccellenti di narrazione che fa della sintesi il maggior “effetto speciale”. Basti pensare agli schemi dietro a horror di successo come Nightmare e Halloween e il suo protagonista Michael Mayers presto tornerà a spaventarci tutto sul piccolo schermo.

In questo contesto produttivo che mira a costruire film eccessivamente complessi si inserisce Imaginary, un film godibile che non si accontenta di spaventare ma ambisce a radicare la sua complessa macchinazione in dinamiche sociali e traumi familiari. Se nell’evoluzione generale della narrazione questo elemento conferisce al film un espediente solido, al tempo stesso lo espone al punto più debole della pellicola: i dialoghi. L’eccessiva radicazione nell’introspezione dei personaggi conduce il film su binari a tratti troppo enfatizzati che mostrano gli evidenti limiti della scrittura.

Piuttosto che far parlare troppo spesso i personaggi, i narratori avrebbero dovuto radicare maggiormente la storia di Imaginary in un sentimento fondato sulla psicologia che lega i bambini agli amici immaginari che si inventano, tralasciando alcune scene tipiche da ghoststory che poco rendono in termini di paura in un contesto del genere.

“L’immaginario” mondo di Imaginary

Imaginary DeWanda Wise
Foto di Parrish Lewis/Lionsgate/Parrish Lewis/Lionsgate – © 2023 Lionsgate

Se da un lato la debolezza del film è la dinamica familiare poco approfondita, l’aspetto più marcatamente fantasy e soprannaturale del film è l’elemento che conferisce alla pellicola un buon finale, che serve a unire i punti e a regalarci un quadro non troppo esaustivo di tutta la storia alla base di Imaginary. Il mondo immaginato nel finale del film fa ovviamente eco ad altri mondi visti sia al cinema che in film della BLUMHOUSE, su tutti l’oltretomba di Insidious. Tuttavia grazie ad elementi molto evocativi e ad un suggestivo utilizzo del colore, il mondo immaginario del film legato ad elementi tipici dell’infanzia di ogni bambini ci regalano momenti di puro godimento orrorifico.

Tuttavia, si sa di essere nelle mani di un professionista del cinema horror quando compare Betty Buckley, con occhiali oversize e capelli raccolti da donna di mezza età della periferia medio-americana, e con un sorrisetto invadente, nei panni di Gloria, l’impicciona vicina di casa che faceva da babysitter a Jessica quando era piccola. È grazie a questo personaggio che Jessica riesce a tornare indietro alla sua infanzia e a portarci in questo mondo degli amici immaginari che è probabilmente la parte migliore del film.

Imaginary: prima spaventosa clip con DeWanda Wise

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Imaginary: prima spaventosa clip con DeWanda Wise

Eagle Pictures ha diffuso una clip di Imaginary, un nuovo horror targato Blumhouse, produttori di Five Nights At Freddy’s e M3GAN. Diretto da Jeff Wadlow. Scritto da Jeff Wadlow & Greg Erb & Jason Oremland.  Prodotto da Jason Blum, Jeff Wadlow con DeWanda Wise, Tom Payne, Taegan Burns, Pyper Braun con Veronica Falcon e Betty Buckley.

Imaginary esplora l’innocenza degli amici immaginari, ponendo una domanda inquietante: Sono davvero frutto dell’immaginazione dei bambini o c’è qualcosa di più terrificante e oscuro che si nasconde?

https://youtu.be/5ornV6P3Bcg

La trama di Imaginary

Quando Jessica (DeWanda Wise)  torna a vivere con la sua famiglia nella casa dove è cresciuta, la figliastra Alice (Pyper Braun) avventurandosi in cantina, trova un orsacchiotto di peluche di nome Teddy. Fin da subito sviluppa un inquietante attaccamento con lui, dapprima in modo giocoso e poi sempre più sinistro. Quando il comportamento di Alice diventa sempre più preoccupante, Jessica si rende conto che il tenero Teddy è molto più dell’orso di peluche che lei credeva.

Imaginary: aspettando il nuovo horror Blumhouse, 10 film sull’amico immaginario

Il prossimo 14 marzo arriva in sala Imaginary, il nuovo figlio di Blumhouse che, dopo il successo di M3gan e Five Nights at Freddy’s torna al cinema con l’intenzione di spaventare grandi e piccini. Questa volta lo fa con una storia che scomoda uno dei grandi archetipi della narrazione fantastica: l’amico immaginario.

Il cinema è pieno di storie che raccontano, con toni e declinazioni diverse, attraversando i generi e le età, di personaggi con amici immaginari più o meno simpatici o pericolosi. Ecco un breve viaggio all’interno di questo topos narrativo che ha ispirato narratori di ogni genere cinematografico.

Imaginary

Imaginary film 2024

In sala dal 14 marzo distribuito da Eagle Pictures, Imaginary esplora l’innocenza degli amici immaginari, ponendo una domanda inquietante: Sono davvero frutto dell’immaginazione dei bambini o c’è qualcosa di più terrificante e oscuro che si nasconde? Quando Jessica (DeWanda Wise)  torna a vivere con la sua famiglia nella casa dove è cresciuta, la figliastra Alice (Pyper Braun) avventurandosi in cantina, trova un orsacchiotto di peluche di nome Teddy. Fin da subito sviluppa un inquietante attaccamento con lui, dapprima in modo giocoso e poi sempre più sinistro. Quando il comportamento di Alice diventa sempre più preoccupante, Jessica si rende conto che il tenero Teddy è molto più dell’orso di peluche che lei credeva.

Per amore dello spettacolo e del brivido, il film prende in considerazione l’idea che un amico immaginario possa indurre ad azioni spaventose, idea non proprio nuova ma che nelle mani della sapiente casa degli incubi della Blumhouse può trasformarsi in oro al box office.

Elliot il drago invisibile

Elliot il drago invisibile

Cominciamo con un grande classico del genere fantasy per ragazzi. Pur non essendo esattamente immaginario ma piuttosto “invisibile”, come da titolo, Elliott è il simpatico co-protagonista di questa storia, in cui Peter, un bimbo orfano, ha come unico amico proprio il drago magico che porta il caos in un piccolo villaggio di pescatori nel Maine quando cerca di aiutare proprio Peter a scappare dalla casa della perfida famiglia adottiva.

La storia si sviluppa come la più classica delle avventure fantastiche, in cui il piccolo protagonista trova alla fine una famiglia, mentre l’aiutante magico vola via per andare a aiutare altri bambini in difficoltà. Il grande classico Disney in tecnica mista del 1977 è stato rifatto nel 2016 da David Lowery con Bryce Dallas Howard.

Fight Club

fight-club-cattivo

Sembra strano che un tale titolo si trovi in questo elenco, eppure, a ben vedere il protagonista senza nome di Fight Club trova effettivamente un amico (immaginario) in Tyler Durden, anche se poi alla fine scopriremo che si tratta semplicemente di un se stesso più “fico e rilassato”.

Il protagonista e Tyler Durden sfogano la loro aggressività creando un club di combattimento, che assume rapidamente connotati rivoluzionari, fino a mettere l’uomo in condizioni di dover fronteggiare la sua vera identità. Trai film culto della storia del cinema, Fight Club rappresenta un passaggio obbligato quando si parla di cinema e di personaggi immaginari, dal momento che su questo elemento si fonda poi tutta la storia del film.

La profezia dell’armadillo

La profezia dell'armadillo

Ebbene non poteva mancare in questa lista la versione italiana e moderna dell’amico immaginario. Si tratta proprio di quell’armadillo del titolo e che ormai l’immaginazione collettiva sente parlare nella propria testa con la voce di Valerio Mastandrea. Cinico e saggio, aspramente critico ma sempre di supporto, l’amico immaginario di Zero in La profezia dell’armadillo è davvero la sua coscienza.

Il personaggio diventa tanto più importante quanto più la storia avanza e dai toni svogliati e ironici della prima parte si procede verso le rivelazioni più serie e drammatiche della seconda parte del film. L’armadillo, in quelle circostanze, assume un ruolo decisamente importante per il giovane Zero. Lo stesso personaggio, che è nato sulle pagine dei fumetti, è diventato poi una icona pop anche grazie alle serie Netflix di Zerocalcare: Strappare lungo i bordi e Questo mondo non mi renderà cattivo.

Jojo Rabbit

JoJo Rabbit

Nel 1945, un ragazzino tedesco scopre che la madre nasconde una giovane ebrea in soffitta. Aiutato dall’amico immaginario, Adolf Hitler, Jojo deve fare i conti con la sua infantile e cieca fiducia verso il regime. Il film Jojo Rabbit di Taika Waititi, che ha intenerito i cuori di tutto il mondo cinefilo qualche anno fa, ha anche offerto una storia di amicizia davvero sopra le righe.

Il piccolo Jojo idealizza così tanto il nazionalsocialismo che conferisce al suo amico immaginario le fattezze di Hilter (interpretato da Waititi stesso). Questa scelta, che sembra così azzardata, è in realtà perfetta per far capire al pubblico quanto la passione del protagonista per il regime non sia altro che un desiderio di appartenenza che viene sublimato attraverso questa comica e buffonesca figura baffuta. Il finale del film rimetterà tutto poi nella giusta prospettiva, con Jojo che si allontana dalla vera natura della dittatura.

A Beautiful Mind

Jennifer Connelly A Beautiful Mind

Il biopic di Ron Howard che racconta la vita e la malattia di John Nash sceglie di drammatizzarne la schizofrenia del protagonista. Il film racconta della paranoia di Nash: parallelamente alla sua ricerca matematica e alla sua storia d’amore, il protagonista scivola sempre di più nella sua malattia mentale, aiutato soltanto dall’amico Charles Herman che si presenta a lui in compagnia di sua figlia, la piccola Marcee.

Soltanto verso la fine del film scopriamo che Charles è in effetti un amico immaginario per il professor Nash, una illusione frutto della sua schizofrenia di tipo paranoide. Molto dopo la realizzazione del film, che ha avuto un enorme successo ed è arrivato fino agli Oscar, il professor Nash, quello vero, ha detto pubblicamente che quelle visioni non lo hanno mai abbandonato, salvo il fatto che da un certo punto in poi ha imparato a gestirle come allucinazioni, e non come… amici.

Lars e una ragazza tutta sua

Lars e una ragazza tutta sua

Lars è molto timido e fa fatica a socializzare ma crea un legame con una bambola di plastica a grandezza naturale. La famiglia è preoccupata ma il medico li avvisa di assecondare l’uomo e di fingere che si tratti di una donna reale. Sarà la stessa bambola, Bianca, a “trovare il modo” di aiutare Lars a trovare la sua strada e di aprirsi, con molta cautela, a delle relazioni reali.

Il film, che si avvale di una straordinaria interpretazione di un giovanissimo Ryan Gosling, racconta di una “innamorata immaginaria”, che riesce a trovare spazio nella timidezza di un uomo proprio perché non chiede e non ambisce, non lo mette in difficoltà con nessuna pretesa, ma esiste al suo fianco, per quanto finta, presenza confortante.

Il mio amico Eric

Il mio amico Eric

Eric, un postino di mezz’età che vive e lavora a Manchester, si trova in un momento critico della propria vita. Una sera gli si materializza davanti Eric Cantona, il suo idolo, stella del Manchester United del quale è un grande tifoso. Il campione con la sua “filosofia” lo aiuterà ad affrontare il suo passato, riavvicinandosi a Lily, e lo spronerà a chiedere l’aiuto dei suoi colleghi e amici tifosi per togliere dai guai uno dei suoi figliastri, che nel frattempo si è messo in affari con un pericoloso criminale.

Il primo e a oggi unico film in cui Ken Loach ricorre a un espediente soprannaturale è un ritratto affettuoso e tenero di un’amicizia maschile tra un uomo e il suo mito, un simbolo ma anche un consigliere e un supporto reale, per quanto presenza immaginaria, che porta un vero e proprio beneficio alla vita di Eric.

Mr. Beaver

Mr. Beaver

Ci avviciniamo a una declinazione di “amico immaginario” che diventa pian piano sempre più inquietante e questo film diretto da Jodie Foster sicuramente offre una versione insolita di questo archetipo narrativo. La storia è quella di Walter Black che dopo una vita nell’industria dei giocattoli cade in depressione. Torna pian piano alla vita solo grazie a Mr. Beaver, una marionetta/castoro che si impossessa pian piano della sua personalità, fino a conseguenze tragiche.

Il castoro immaginario che prima salva la vita e poi guida alla pazzia il protagonista del film, con il volto di Mel Gibson, viene poi trattato nel film come un vero e proprio disturbo della personalità, un disturbo di schizofrenia che solo nel finale verrà trattato come tale e curato, per portare il protagonista verso la guarigione.

Shining

Shining

Continuando ad avvicinarci all’inquietudine orrorifica di amici immaginari per niente consolanti, anche il capolavoro di Stanley Kubrick offre una declinazione di amico immaginario che nulla ha da invidiare agli esempi fino a ora riportati. Tutti conosciamo la storia di Jack Torrance e di come scivola progressivamente nella pazzia all’interno dell’Overlook Hotel. Ma prima di arrivare a brandire l’ascia contro moglie e figlia, Jack ha modo di parlare a lungo con il suo amico barista, l’immaginario Lloyd, che gli offre dei consigli di vita non proprio salutari.

Ma dato che la mela non cade mai troppo lontano dall’albero, anche il piccolo Danny, figlio di Jack, ha un amico immaginario: Tony, l’inquietante compagno di giochi che diventa quasi un angelo custode per il piccolo e gli preannuncia gli orrori che da lì a poco potrebbero accadere. Anche se Shining è un film che non farebbe mai pensare direttamente a amici immaginari, offre in realtà ben due esempi calzanti di questo archetipo.

Imaginary Foe: Warner Bros produce il suo Ghostbusters

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Imaginary Foe: Warner Bros produce il suo Ghostbusters

Imaginary FoeArriva da The Hollywood Reporter la notizia che la Warner Bros. Pictures ha avviato lo sviluppo di un progetto originale che si intitolerà Imaginary Foe. Anche se la trama del progetto è al momento tenuta segreta, pare che il film sia stato già paragonato a nientemeno che Ghostbusters.

La pellicola sarà sceneggiata da  Rocco Pucillo, con David Katzenberg e Seth Grahame-Smith  che produrranno con la loro  KatzSmith Productions.

Fonte: CS

 

Il Cacciatore, di nuovo al cinema il capolavoro di Michael Cimino

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A 45 anni dalla sua prima uscita, Il Cacciatore di Michael Cimino torna al cinema.  Appuntamento imperdibile il 22, 23 e 24 gennaio 2024: tre giorni per riscoprire uno dei film entrati nella storia o vederlo per la prima volta sul grande schermo. Capolavoro del cinema mondiale, il film di Michael Cimino torna nelle sale in versione restaurata in 4K. 

Inserito prima al 79° e poi al 53° posto nella classifica dei migliori film statunitensi di tutti i tempi dell’American Film Institute, vincitore di moltissimi riconoscimenti, tra cui 5 premi Oscar (Film, Regia, Suono, Montaggio, Attore non protagonista), Il cacciatore vanta un cast stellare: splendido protagonista Robert De Niro, accompagnato da Christopher Walken, John Savage, John Cazale (nel suo ultimo ruolo) e Meryl Streep, che proprio con questo film inizia il suo lungo e ricco percorso di candidature all’Oscar. 

Racconto di formazione e di amicizia, un film potente e lucido che mostra la tragedia della guerra del Vietnam pur non essendo etichettabile come film di genere: alle immagini del conflitto Cimino predilige la metafora e lo sguardo sulla quotidianità dei suoi protagonisti e sulle conseguenze sconvolgenti della chiamata alle armi.  

Tre atti (prima, durante, dopo) per riflettere sul dolore causato da tutte le guerre, sulla solitudine di chi resta e di chi parte, sul vuoto lasciato da chi non torna, sulle lacrime di chi torna cambiato per sempre nell’anima e nel corpo. Tre atti indimenticabili per vedere esplodere sullo schermo la forza del grande cinema. 

Il Cacciatore – la trama

Mike (De Niro), Nick (Walken) e Steven (Savage) lavorano in un’acciaieria di Clayton, Pennsylvania, e nel tempo libero cacciano cervi. Quando Steven sta per sposarsi e gli amici vengono chiamati alle armi per prestare servizio in Vietnam, organizzano una festa combinata di matrimonio e addio. La guerra sarà per loro un’esperienza terribile. Riusciranno a fuggire, ma niente sarà più come prima.

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