Dig è una
miniserie in sei episodi creata da Tim Kring (già
mente creativa dietro Heroes) e
Gideon Raff (creatore del cult
Homeland) e pronta a debuttare sul canale
via cavo americano Usa Network il prossimo 5 Marzo,
sperando di trasformarla presto in un piccolo caso televisivo.
La serie
mistery è incentrata sulla figura dell’agente
dell’FBI
Peter Connely che cerca di risolvere il caso di un archeologo
americano ucciso a Gerusalemme; ma man mano che procede con le
indagini, strani segreti, inquietanti misteri e torbide rivelazioni
emergono in modo dirompente, scoprendo una cospirazione
internazionale risalente addirittura a mille anni prima.
Nei panni di Connely troviamo
l’attore Jason Isaacs (volto noto di Hollywood e
del piccolo schermo) che divide la scena con Anne
Heche, qui nelle vesti di Lynn Monahan, capo di Peter e
suo “saltuario” interesse amoroso, insieme ad altri attori noti per
aver preso parte ad alcune serie tv cult come Breaking
Bad o Six Feet Under: Alison Sudol, David
Costabile, Regina Taylor, Lauren Ambrose e Ori
Pfeffer.
Secondo King, la storia è “Prima di
tutto un misterioso caso di omicidio accaduto a Gerusalemme, e non
appena quest’ultimo comincia a dipanarsi… svela dei vecchi segreti
celati. […] il nostro intento è stato quello di mescolare il
mistero, il crime, gli elemento storici e le profezie
bibliche”
Anche Isaacs, riferendosi allo show,
ha dichiarato che “[…] ha un legame forte con le cospirazioni
globali… che affondano le loro radici in argomenti vecchi migliaia
di anni che ci terrorizzano ancora oggi”.
La serie tv, prodotta dalla
Universal Cable Productions, da King e da Raff, è stata
girata in un primo momento proprio a Gerusalemme, per poi spostare
il set a Dubrovnik, Split e Trogir- in Croazia- e successivamente
ad Albuquerque, nel New Mexico; questo per evitare il sanguinoso
conflitto lungo la striscia di Gaza durante gli attacchi che si
sono susseguiti nel 2014. Sulla questione si è espresso Raff,
israeliano, dicendo che “stiamo valutando tutte le opzioni,
sperando di poter tornare presto a girare lì, come avevamo
pianificato fin dall’inizio; in caso contrario, troveremo un’altra
soluzione. Abbiamo deciso di girare a Gerusalemme per via della sua
storia e dei segreti nascosti sotto la sua superficie; insomma,
elementi che forniscono diversi spunti narrativi interessanti e
nuove possibilità” e proprio per tale ragione i produttori hanno
visto nel personaggio di Connely il potenziale per un
franchiseable character, un personaggio “serializzato” che
può calarsi in diverse situazioni, esplorando il mondo ed
affrontando ogni volta nuovi problemi ed avventure.
La Lionsgate ha deciso
portare avanti il progetto del remake di American Psycho, che
nell’originale vedeva un elegante Christian Bale trasformarsi in
feroce assassino nella
A breve si aprirà a Trieste, città
nel cuore della Mitteleuropa il 22° Trieste Film Festival. Ad
inaugurare i sette giorni di proiezioni, incontri e retrospettive
sarà il regista Danis Tanovic, premio Oscar per il miglior film
straniero nel 2002 con “No man’s Land”, anche premio a Cannes
per la migliore sceneggiatura .
Presenterà infatti egli stesso il
20 gennaio la sua nuova opera “Cirkus Columbia”, tratto dal libro
di un giornalista croato e che narra la storia di un uomo che
ritorna in patria. Una vicenda che parla soprattutto della caduta
di un mondo, quello del regime comunista (gli eventi sono
ambientati nel ‘91) e di una nuova realtà, che è preludio di una
lunga e insensata tragedia. Gli attori che Tanovic ha scelto,
avevano già recitato insieme per Kusturica in “Papà è in viaggio
d’affari”, ma sono volti noti anche ad Hollywood, come Mira Furlan
(la francese selvaggia di Lost). Il film era stato già
presentato allo scorso festival veneziano durante le giornate degli
autori, e aprirà l’annuale edizione del Festival triestino
nonostante non abbia ancora trovato una distribuzione in Italia.
Insieme a Tanovic, saranno numerosi gli autori stranieri
provenienti dall’est e centro Europa, ma anche dall’Italia stessa,
che affolleranno i giorni del festival. In particolare, grazie alla
collaborazione dell’Istituto di Cinema di Bratislava, verrà
proposta una retrospettiva sullo sceneggiatore Dušan Hanák, Orso
d’Argento a Berlino nel 1980 per “322”.
Importanti giorni di incontro tra esperti e lavoratori del settore
invece, avverranno tra il 19 e il 21 gennaio con WHEN EAST MEETS
WEST , incontro di co-produzione organizzato dal Fondo per
l’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia e il Trieste Film Festival.
L’obiettivo è di incoraggiare la cooperazione tra paesi dell’Europa
orientale, Italia e un altro Paese dell’Europa occidentale:
nell’edizione di quest’anno il paese selezionato sarà la
Francia.
Dalla fantasia di una ragazza in
In another country nascono tre diverse storie in
forma di sceneggiatura, tutte ambientate nella piccola cittadina
coreana di Mohang, in riva al mare, dove la ragazza si trova
assieme alla madre. Protagonista dei tre “episodi” è
un’affascinante donna francese, Anne/Isabelle
Huppert, che alloggia in un albergo della costa. Nel
primo episodio è una regista in vacanza con una coppia di amici
coreani. L’uomo è visibilmente attratto da Anne, ma deve fare i
conti con la gelosia della moglie. Nel secondo episodio Anne è la
moglie di un industriale coreano. Trascorre un giorno in albergo,
dove la raggiungerà il suo amante: un famoso regista. L’incontro
tra i due si svolge con tre modalità alternative differenti (è
sempre la mente della ragazza a immaginare come si potrebbe
dipanare la sceneggiatura, decidendo di volta in volta di cambiare
dei particolari).
Nel terzo episodio, Anne è stata
appena lasciata dal marito coreano per una connazionale di
quest’ultimo ed si è concessa una vacanza con una sua amica per
dimenticare il vecchio amore. Incontra in albergo un famoso regista
in vacanza con la moglie incinta. L’uomo è affascinato da Anne e la
porta con sé in riva al mare, nonostante rischi di essere sorpreso
dalla moglie. Qui la variante è rappresentata dall’incontro con un
monaco buddista, cui Anne rivolge alcune domande esistenziali. In
tutti gli episodi, poi, la donna, che passeggia per la cittadina in
cerca di qualche attrazione da vedere – un faro in particolare –
s’imbatte nel bagnino, che sempre subisce il suo fascino e gentile
quanto insistente, tenta un approccio.
In another country, il film
Con questo lavoro del 2012,
presentato in concorso al 65° Festival
di Cannes, il regista Hong Sang-soo
realizza una commedia leggera, ma che non rinuncia a un’ironica
riflessione sul processo creativo del cinema, sul mito
cinematografico dell’amore romantico, sul fascino magnetico della
donna francese, a tratti coinvolta, ma più spesso algida,
distaccata, un po’ cinica – interpretata con eleganza e giocosità
da Isabelle Huppert. Ma guarda anche col
sorriso ad alcuni tratti tipici coreani: l’essere donnaioli degli
uomini, la gelosia delle donne, l’insistenza e la cocciutaggine.
Senza dimenticare poi la figura del monaco buddista che, così come
tratteggiata dal regista, smitizza totalmente queste figure di
religiosi svelandole nella loro umanità e mettendo in luce
l’assurdità di quanti si affidano a loro per trovare risposte o
capire sé stessi. Molti buoni spunti, dunque.
Tuttavia, In another
country perde freschezza nella seconda parte, quando
l’espediente della sceneggiatura inventata inizia a rivelare i suoi
limiti. Ossia un certo meccanicismo, che riflette certo la natura
meccanica di rapporti umani in fondo aridi e l’inevitabile
solitudine esistenziale, sintetizzata nella figura della
protagonista che s’incammina di spalle su una strada vuota. Ma esso
è anche ciò che impedisce un reale coinvolgimento dello
spettatore, che finisce per restare a guardare con un certo
distacco un abile divertissement. L’ambientazione scelta per i tre
episodi è la stessa ed è molto semplice, spoglia, unico elemento
visivo a variare sono gli abiti indossati dalla
Huppert. In another country sarà
nelle sale italiane dal prossimo 22 agosto, distribuito da Tucker
Film.
Alla Festa del Cinema di
Roma in concorso, In a Land That No Longer
Exists di Aelrun Goette aiuta a
discutere di diritti e libertà e a tenere viva la memoria storica,
anche recente. “Soloquando sogniamo siamo
liberi”, diceva la madre della protagonista alla piccola
Susanne. E la chiamava Suzie, come la bassista e cantante americana
Suzie Quatro. Il sogno e la libertà, però, non sembrano avere molto
spazio nella Germania Est socialista dell’estate 1989.
C’era una volta la Germania
Est
Susanne Schulz, Marlene
Burow, è una diciassettenne della Germania Est, che vive
con suo padre Klaus, Peter Schneider, e la
sorellina dodicenne Kerstin, Zoé Hoche. Vuole
studiare e diventare una scrittrice, ma viene espulsa da scuola
perchè trovata in possesso di una copia di 1984 di George
Orwell. Viene così assegnata a una fabbrica di lavoro socialista,
la KWO, dove dovrà dimostrare di dare il suo contributo al partito.
La sua vita cambia quando un giovane fotografo, David
Schütter, la ritrae mentre è affacciata al finestrino
dell’autobus che la prota a lavoro, Una famosa rivista di moda è la
sua opportunità per uscire dalla fabbrica e condurre una vita
libera. Tuttavia, non ha messo in conto i limiti e i compromessi
che si è costretti ad accettare in uno stato socialista. Incontrerà
nuovi amici, come l’eccentrico gay Rudi, Sabin
Tambrea, ma scoprirà che non si ottiene niente per niente,
che l’esercizio della libertà e la piena espressione di sé sono
quanto di più difficile da fare nella Germania Est, a pochi mesi
dalla caduta del muro.
Tra autobiografia e
finzione
Ancora una vicenda ispirata alla
biografia di chi dirige il film in questa diciassettesima edizione
della Festa del Cinema di Roma. L’esperienza di
modella condotta dalla regista Aelrun Goette, al
suo primo film di finzione, ha infatti fornito lo spunto di
In a Land That No Longer Exists. Giovano
sicuramente al film la conoscenza del mondo della moda e l’occhio
allenato alla percezione della bellezza visiva di Goette. Così
anche l’esperienza come scenografa e costumista. Nelle
scenografie e nei costumi, infatti, il film dà libero sfogo alla
creatività.
Un inno alla libertà e
all’autoaffermazione
In a Land That No Longer
Exists vive della contrapposizione tra libertà,
bellezza e creatività, da un lato, grigiore oppressivo della
fabbrica e dell’inquadramento ideologico socialista dall’altro. È
una contrapposizione innanzitutto visiva tra le tute scure da
operaie e i fruscianti abiti in seta dai colori accesi delle
modelle di Sybille – una sorta di Vogue della
Germania Est. La bellissima protagonista, interpretata da
Marlene Burow, si dibatte tra questi due poli, ma
è subito chiaro quale sia la sua collocazione naturale. Un percorso
di formazione e individuazione interessante proprio nella misura in
cui fornisce l’occasione di ricordare un mondo che forse non esiste
più, ma è esistito, e la cui memoria aiuta a non incorrere in
ricorsi storici.
Un mondo in cui era un crimine
leggere un libro o essere gay – molto sentita e coinvolgente
l’interpretazione di Sabin Tambrea – e che ha
ancora qualcosa da dire all’oggi. La regista insiste poi su quanto
la libertà sia una questione interiore, prima che fisica, sociale o
politica. Lo sottolinea una delle frasi più belle del film,
pronunciata proprio dal personaggio di Rudi: “O sei libero
dappertutto, o non lo sei. Allora nemmenno l’Ovest potrà
aiutarti”. Anche il personaggio della sorellina dodicenne è
molto ben delineato e riesce a strappare sorrisi. Da ricordare che
la regista è anche sceneggiatrice del film. Goette
è abile poi, nel riportare alle atmosfere di fine anni Ottanta, sia
visivamente, che con la colonna sonora di Boris
Bojadzhiev. Ad oggi, non è ancora prevista una data di
uscita italiana per A Land That No LongerExists.
Notorious Pictures annuncia
l’inizio delle riprese di Improvvisamente
Natale una commedia natalizia per tutta la famiglia
ambientata nella splendida cornice delle Dolomiti.
Diretto da Francesco Patierno (Pater familas,
Il mattino ha l’oro in bocca, La gente che sta bene), autore
anche della sceneggiatura insieme a Francesco
Baccomo (La gente che sta bene, Abbi fede),
Neri Parenti e Gianluca
Bomprezzi, il film mette in scena un insolito Natale fuori
stagione.
Protagonista Diego
Abatantuono nei panni di Lorenzo un uomo dai modi burberi
e schietti ma con un cuore grande che si scioglie sempre negli
abbracci della sua adorata nipotina Chiara, interpretata da
Sara Ciocca (Chi ha incastrato Babbo Natale?,
America Latina). Al suo fianco volti noti al pubblico
italiano:
Violante Placido, Lodo Guenzi, Anna Galiena, Antonio Catania,
Michele Foresta, Gloria Guida e Luca Vecchi, con la partecipazione
di Nino Frassica.
La trama del film
Per Chiara (10 anni) ogni anno il
Natale è l’occasione per rivedere l’adorato nonno Lorenzo (Diego
Abatantuono), proprietario del delizioso albergo d’alta montagna
che ospita i festeggiamenti della famiglia. Quest’anno, però, i
genitori di Chiara, Alberta (Violante Placido) e Giacomo (Lodo
Guenzi), hanno deciso di mettersi in macchina sotto il sole
bollente della settimana di Ferragosto, per una visita fuori
stagione a Lorenzo, perché hanno bisogno di lui per dare a Chiara
l’amara notizia: si stanno separando. Forse, se glielo dicesse lui,
la piccola soffrirebbe meno… Lorenzo, già in crisi perché rischia
di dover vendere il suo amato hotel, accetta l’ingrato incarico di
dare la notizia alla nipotina, ma prima vuole regalarle l’ultimo
Natale felice… a Ferragosto!
Diretta da Francesco
Patierno, la commedia family comprende nel cast molti tra
i volti più noti e apprezzati del cinema italiano:
Diego Abatantuono, Violante Placido, Lodo
Guenzi, Anna Galiena, Antonio Catania, Michele Foresta (in
arte Mago Forest) e Nino
Frassica.
https://www.youtube.com/watch?v=0nIFQD7ipuU
Il film racconta la storia di
Chiara, 8 anni, che ogni anno non vede l’ora sia Natale per
rivedere l’adorato nonno Lorenzo (Diego
Abatantuono), proprietario del delizioso albergo
d’alta montagna che ospita i festeggiamenti della famiglia.
Quest’anno, però, i genitori di Chiara, Alberta e Giacomo, hanno
deciso di mettersi in macchina sotto il sole bollente della
settimana di Ferragosto, per una visita fuori stagione a Lorenzo,
perché hanno bisogno di lui per dare a Chiara l’amara notizia: si
stanno separando. Forse, se glielo dicesse lui, la piccola
soffrirebbe meno…Lorenzo, già in crisi perché rischia di dover
vendere il suo amato hotel, accetta l’ingrato incarico di dare la
notizia alla nipotina, ma prima vuole regalarle l’ultimo Natale
felice… a Ferragosto!
Nel cast oltre a
Diego Abatantuono, Violante Placido, Lodo
Guenzi, Anna Galiena, Antonio Catania, Michele
Foresta (in arte Mago Forest), Nino
Frassica, Gloria Guida con il suo ritorno sugli
schermi dopo anni di assenza, affiancati dalla giovanissima
protagonista Sara Ciocca. Il film è diretto da Francesco
Patierno e prodotto da Notorious Pictures.
Improvvisamente Natale si
unirà a migliaia di film, show e serie già presenti nel catalogo di
Prime Video, tra cui le produzioni italiane Original Autumn
Beat, Prisma, Bang Bang Baby, Gianluca Vacchi: Mucho
Más, Laura Pausini – Piacere di conoscerti, The Ferragnez – La
serie, All or Nothing: Juventus, Anni da cane, Dinner Club, Vita da
Carlo, FERRO, Celebrity Hunted – Caccia all’uomo Stagione 1,
Stagione 2 e Stagione 3 e LOL: Chi ride è fuori Stagione 1 e
Stagione 2; le serie pluripremiate Fleabag e The
Marvelous Mrs. Maisele i grandi successi come Il Signore degli
Anelli: Gli Anelli del Potere, Jack Ryan di Tom
Clancy, Samaritan, Tredici Vite, The Tender Bar, A proposito dei
Ricardo, La guerra di domani, Reacher e Il principe cerca figlio oltre a
contenuti in licenza disponibili in più di 240 paesi e territori
nel mondo, e le dirette in esclusiva in Italia delle 16 migliori
partite del mercoledì sera della UEFA Champions League, oltre che
della Supercoppa UEFA, per tre stagioni dal 2021/22. Altre
produzioni Original già annunciate sono The Bad
Guy, Lol Xmas Special: Chi ride è fuori, Sono Lillo, The
Ferragnez – La Serie Stagione 2, Everybody Loves
Diamonds e il capitolo italiano dell’universo
Citadel.
Il duo formato da Abatantuono e
Catania torna sul piccolo schermo con
Improvvisamente Natale, pellicola diretta da Francesco Patierno in uscita su Amazon Prime
Video il 1 dicembre. A comporre il soggetto è colui il quale
può essere definito il maestro dei cinepanettoni, Neri Parenti, con
la seconda firma di Gianluca Bomprezzi. I lungometraggi di genere
comedy che celebrano il Natale sono oramai un
must nel periodo antecedente la festività, e rappresentano
l’opportunità cinematografica per immergersi in questa magica
atmosfera accompagnati da buone e sane risate.
In principio erano Christian De Sica
e Massimo Boldi con il loro Natale trascorso in giro per il mondo,
adesso invece a trainare il carro dei cinepanettoni sono Diego
Abatantuono e Antonio Catania, in un sodalizio ancora molto “fresco
e saporito” sancito ai tempi di Mediterraneo (1991). Se in
Il peggior Natale della mia vita erano due amici di
vecchia data, in Improvvisamente Natale diventano
consuoceri il cui obiettivo è tenere in piedi la famiglia. Ma di
qualsiasi personaggio loro si vestano, una cosa è certa: ciò che li
unisce è una comicità che spesso non ha bisogno di parole, ma
piuttosto si rifugia nelle espressioni.
Improvvisamente Natale, la
trama
Alberta (Violante
Placido) e Giacomo (Lodo Guenzi) sono
una coppia il cui matrimonio naufragato ha messo in evidenza le
loro differenze caratteriali e attitudinali. Sulla decisione della
loro imminente separazione non hanno però il coraggio di informare
la figlia Chiara (Sara Ciocca), molto legata al
concetto di famiglia. Decidono così di partire alla volta delle
Dolomiti, regno e casa di Lorenzo (Diego
Abatantuono), il “nonnone” a cui Chiara è molto legata,
con l’intento di affidare a lui l’arduo compito.
Arrivati all’hotel di cui Lorenzo è
proprietario, Alberta e Giacomo cercano di convincere il padre di
lei a dare a Chiara questa spiacevole notizia, seppur lui sia in
disaccordo e cerchi un modo per farli riappacificare. Nel frattempo
nell’albergo è anche in corso una trattativa di vendita con dei
cinesi, a causa di alcune difficoltà economiche di Lorenzo.
Quest’ultimo sa che per la nipote le due novità saranno un duro
colpo, e perciò decide di organizzarle in piena estate un Natale di
cui difficilmente si dimenticherà.
Un racconto ingolfato di
cliché
Sullo sfondo delle Dolomiti prende
forma la trama di Improvvisamente Natale, una
storia la cui cornice brilla di luci, cenoni, palle decorative e
alberi di pino giganteschi. Quel che spicca nel calderone degli
intrecci è chiaramente l’atmosfera festosa del 25
dicembre, seppur il panorama estivo ne faccia da contrasto, e che
regge sulle spalle la linea di un racconto costellato di
cliché. Niente di nuovo a livello narrativo quanto
contenutistico, anche se l’ultimo acquista un punteggio in più solo
per il messaggio di cui vuole essere portatore.
Lo affermano tutti gli sceneggiatori
che sanno masticare le storie, ma anche i registi che poi devono
farle vivere nelle quattro pareti dell’inquadratura: ciò che si
inserisce all’interno di una trama deve attribuire ad essa valore,
logica e credibilità oppure rischia di finire nel buco nero delle
pellicole fallite, senza neppure la consolazione di un successo
all’incasso. Purtroppo la storia qui risulta priva di mordente, su
un impianto narrativo debole e scarno, impregnato
dei soliti leitmotiv quali matrimoni alla deriva,
tradimenti e scappatelle, che cercano di dare un taglio di spessore
alla storia ma in realtà si arenano in una forzata crisi interna
che non suscita alcuna emozione.
Sembra quella che in gergo è
definita “minestra riscaldata”, piena di sub-plot che
invece di aggiungere privano di significato, restituendo allo
spettatore solo che confusione e, ad un certo punto, anche noia. Se
non fosse per qualche gag comica di cui ne fanno siparietto Diego
Abatantuono, Antonio Catania e Nino Frassica nei panni di Don
Michele, il film sarebbe privo di qualsiasi sfumatura
attrattiva.
Improvvisamente
Natale si salva perciò solo per il messaggio che cerca di
veicolare attraverso Chiara e il suo gruppo di amici. Nel tentativo
di salvare l’hotel dalla vendita, rendendo anche omaggio ad alcuni
cult movie di genere horror quali Shining di Kubrick, la
comitiva di bambini porta in scena il valore affettivo di
alcuni luoghi a cui, nonostante le difficoltà riscontrate
lungo la strada, non bisogna rinunciare. A volte gli adulti,
“troppo impegnati a credere ai complotti e alle fake news” non si
accorgono della preziosità di ciò che possiedono, ed è l’innocenza
di una mentalità ancora non inghiottita e influenzata dalla società
capitalista che può salvare dal commettere atti di cui, altrimenti,
ci si potrebbe pentire.
Il film racconta la storia di
Chiara, 8 anni, che ogni anno non vede l’ora sia Natale per
rivedere l’adorato nonno Lorenzo (Diego
Abatantuono), proprietario del delizioso albergo
d’alta montagna che ospita i festeggiamenti della famiglia.
Quest’anno, però, i genitori di Chiara, Alberta e Giacomo, hanno
deciso di mettersi in macchina sotto il sole bollente della
settimana di Ferragosto, per una visita fuori stagione a Lorenzo,
perché hanno bisogno di lui per dare a Chiara l’amara notizia: si
stanno separando. Forse, se glielo dicesse lui, la piccola
soffrirebbe meno…Lorenzo, già in crisi perché rischia di dover
vendere il suo amato hotel, accetta l’ingrato incarico di dare la
notizia alla nipotina, ma prima vuole regalarle l’ultimo Natale
felice… a Ferragosto!
Nel cast oltre a
Diego Abatantuono, Violante Placido, Lodo
Guenzi, Anna Galiena, Antonio Catania, Michele
Foresta (in arte Mago Forest), Nino
Frassica, Gloria Guida con il suo ritorno sugli
schermi dopo anni di assenza, affiancati dalla giovanissima
protagonista Sara Ciocca. Il film è diretto da Francesco
Patierno e prodotto da Notorious Pictures.
Improvvisamente Natale si
unirà a migliaia di film, show e serie già presenti nel catalogo di
Prime Video, tra cui le produzioni italiane Original Autumn
Beat, Prisma, Bang Bang Baby, Gianluca Vacchi: Mucho
Más, Laura Pausini – Piacere di conoscerti, The Ferragnez – La
serie, All or Nothing: Juventus, Anni da cane, Dinner Club, Vita da
Carlo, FERRO, Celebrity Hunted – Caccia all’uomo Stagione 1,
Stagione 2 e Stagione 3 e LOL: Chi ride è fuori Stagione 1 e
Stagione 2; le serie pluripremiate Fleabag e The
Marvelous Mrs. Maisele i grandi successi come Il Signore degli
Anelli: Gli Anelli del Potere, Jack Ryan di Tom
Clancy, Samaritan, Tredici Vite, The Tender Bar, A proposito dei
Ricardo, La guerra di domani, Reacher e Il principe cerca figlio oltre a
contenuti in licenza disponibili in più di 240 paesi e territori
nel mondo, e le dirette in esclusiva in Italia delle 16 migliori
partite del mercoledì sera della UEFA Champions League, oltre che
della Supercoppa UEFA, per tre stagioni dal 2021/22. Altre
produzioni Original già annunciate sono The Bad
Guy, Lol Xmas Special: Chi ride è fuori, Sono Lillo, The
Ferragnez – La Serie Stagione 2, Everybody Loves
Diamonds e il capitolo italiano dell’universo
Citadel.
Sarà disponibile a partire dal
1° di dicembre su Prime Video, Improvvisamente Natale, commedia
family diretta da Francesco Patierno (Il
mattino ha l’oro in bocca, La gente che sta bene). Il
cast comprende molti tra i volti più noti e apprezzati del cinema
italiano: Diego Abatantuono, Violante
Placido, Lodo Guenzi, Anna
Galiena, Antonio Catania, Michele
Foresta (in arte Mago Forest), Nino
Frassica, Gloria Guida con il suo ritorno
sugli schermi dopo anni di assenza, affiancati dalla giovanissima
protagonista Sara Ciocca (Il giorno più bello
del mondo, La dea fortuna, Una famiglia
mostruosa). Al centro della storia, un nonno che rischia di
dover vendere il suo amato hotel e cerca di preservare la sua
adorata nipotina, una coppia apparentemente in crisi e un prete che
non accetta il fallimento di un matrimonio da lui celebrato. Tutti
insieme riuniti per festeggiare il Natale… a Ferragosto!
Improvvisamente Natale – la
trama
Per Chiara (Sara Ciocca) il Natale è
un momento speciale, ancor più di quanto lo sia per ogni bambino.
Ogni anno, infatti, il Natale è anche l’occasione per rivedere
l’adorato nonno Lorenzo (Diego Abatantuono), proprietario del
delizioso alberghetto d’alta montagna che ospita i festeggiamenti
della famiglia. Quest’anno, però, i genitori di Chiara, Alberta
(Violante Placido) e Giacomo (Lodo Guenzi), hanno deciso di
mettersi in macchina sotto il sole bollente d’agosto, per una
visita fuori stagione a Lorenzo, perché hanno bisogno di lui per
dare a Chiara l’amara notizia: si stanno separando. Forse, se
glielo dicesse lui, la piccola soffrirebbe meno… Il nonno, già in
crisi perché rischia di dover vendere il suo amato hotel, accetta
l’ingrato incarico di dare la notizia alla nipotina, ma prima vuole
regalarle l’ultimo Natale felice… a Ferragosto
Notorious Pictures
ha diffuso il trailer della nuova commedia natalizia in
arrivo al cinema, Improvvisamente a Natale mi sposo, sequel del
fortunato Improvvisamente
Natale. Il Natale, quest’anno, arriva in
anticipo! Dal 16 novembre, infatti, in tutte
le sale cinematografiche sbarca Improvvisamente a
Natale mi sposo, sequel del
fortunato Improvvisamente
Natale, diretto ancora una volta
da Francesco Patierno, dove
ritroviamo Diego
Abatantuono, Nino
Frassica, Michele Foresta (Mago
Forrest), Violante
Placido insieme alle new
entry Elio, Primo
Reggiani e il ritorno sul grande schermo
di Carol Alt.
In questo nuovo capitolo, sarà il
nonno a radunare tutti per dare loro una grande novità: a Natale si
sposa. Tra una figlia sospettosa, un prete ficcanaso e un
integerrimo sindaco in eterno conflitto, una promessa sposa
dall’incerto passato e una nipote alle prese con la prima
cotta, Improvvisamente
a Natale mi sposo è una commedia spassosa e delicata,
distribuita da Notorious Pictures.
Mancano pochi giorni a Natale e,
come ogni anno, la famiglia di Lorenzo (Diego Abatantuono) converge
verso il suo albergo per le vacanze natalizie. Lorenzo li ha
avvisati che non possono mancare per niente al mondo, visto che ha
un annuncio importante da fare: si sposerà! La notizia lascia tutti
senza parole ma la più sconvolta è Alberta (Violante Placido), che
non vuole proprio accettare la novità. Anzi, si convince che Serena
(Carol Alt), la promessa sposa dal passato misterioso, sia una
sorta di cacciatrice di dote. Da qui ha inizio una girandola di
situazioni esilaranti, tra scoperte e inattese rivelazioni, che
porteranno a piccoli e grandi colpi di scena.
Dopo la piacevole vacanza
dell’anno scorso al Lago di Mosigo di San Vito di Cadore, Notorious
Pictures ci riporta sulle Dolomiti bellunesi per il sequel
dell’Improvvisamente
Natale di Francesco Patierno. Che
dopo il doc Svegliami a mezzanotte torna a
dirigere Diego Abatantuono – di nuovo nei panni del direttore dello
Chalet al Lago – & Co. nel Improvvisamente a Natale mi
sposo dal 6 dicembre in tutti i cinema. Una nuova
avventura, pensata per il periodo delle feste e per tutta la
famiglia, nella quale tornano Violante Placido, Michele Foresta, Valentina
Filippeschi e Nino Frassica,
affiancati da importanti new entry come Primo Reggiani, Elio e
soprattutto Carol Alt, al ritorno sul grande schermo.
Improvvisamente a Natale mi sposo, la trama
È lei la grande novità di
questo nuovo capitolo, la promessa sposa dall’incerto passato che
il nonno vuole presentare alla famiglia prima delle nozze previste
per Natale. Mancano pochi giorni alla fatidica data, nella quale il
padrone di casa vuole avere tutti intorno dopo l’annuncio
importante, ma la sopresa ha colpito tutti, in maniera diversa. Tra
un prete ficcanaso e un integerrimo sindaco in eterno conflitto, la
la più sconvolta è la figlia Alberta (Violante Placido), che non
vuole accettare e sospetta che Serena (Carol Alt) sia una sorta di
cacciatrice di dote. È solo l’inizio di una girandola di situazioni
esilaranti, tra scoperte e inattese rivelazioni, che porteranno a
piccoli e grandi colpi di scena.
Per
anticipare le Feste
Piuttosto che l’antico
“squadra che vince non si cambia” il cinema di oggi sembra
comprensibilmente attento a calibrare le novità da inserire in
strutture rivelatesi meritevoli di replica. Più banalmente, non è
facile realizzare un sequel nel quale si riesca a tenere in
equilibrio la necessità di replicare una formula che funziona e
quella di rinnovarla, magari con la sostituzione di alcuni
elementi, in questo caso del cast. Improvvisamente a Natale mi
sposo ne è un buon esempio, considerata la sostituzione dei
vari ‘comprimari’ Anna Galiena, Antonio Catania, Gloria Guida,
Paolo Hendel – ma soprattutto del più visibile Lodo Guenzi, che qui
lascia il ruolo del maritino al disponibile Primo Reggiani – con
gli altrettanto noti Carol Alt ed Elio. In realtà due new entry
fondamentali nella storia, a più livelli, che ne determinano la
svolta ‘gialla’ e alcuni pepati conflitti.
Due elementi chiamati a
scuotere lo spettatore, messo davanti a una cornice nota (almeno
per quanti avessero visto il capitolo precedente),
rassicurantemente immutata, ma strutturalmente limitata e
limitante. Non un problema per un film giocato tutto su duetti e
scontri, con un utile alternarsi dei personaggi nei ruoli di primo
piano e di spalla, nel quale proprio Elio offre un divertente e
dinamico contraltare a un inarrestabile ‘Forest’, uomo ovunque. Un
vero fantasista del set che, insieme a Nino Frassica (capace di
fare sempre il suo) tiene legata una sceneggiatura piuttosto
semplice e con evidenti ‘cuciture’ a riallacciare strappi e
lacune.
Campioni, calcio e (poca)
famiglia
Una conseguenza forse
inevitabile della scelta di assemblare una serie di personaggi meno
coerenti che nel primo capitolo, con il tema del confronto tra
tradizione e modernità messo parzialmente in ombra dal bisogno di
dare spazio ai volti in campo. Compresa Valentina
Filippeschi alla quale Patierno sembra affidare la
responsabilità di molte scene, e non solo di quelle – pressoché
monopolizzate – con i ragazzini protagonisti, inserite ad
avvalorare la definizione del film come “per tutti”.
Eppure, non vediamo quasi
mai la ragazza parlare con mamma Violante, e la famiglia stessa,
intorno alla quale tutto si svolge, è lasciata sullo sfondo della
linea narrativa principale, con la Placido a spingere in primo
piano una Carol Alt a tratti faticosa da seguire,
e con un ruolo impegnativo da tenere tanto a lungo. La delusione
finale nasce dall’impressione di aver assistito alla onesta partita
di una squadra composta da giocatori importanti lasciati a tentare
la giocata individuale piuttosto che armonizzati da un modulo che
li valorizzi, e con il goleador Abatantuono troppo
arretrato e lontano dalla porta.
Officine UBU è lieta di rilasciare
una clip esclusiva di Imprevisti
Digitali (Effacer L’historique / Delete History)
che, dopo il trionfo alla 70esima edizione della Berlinale, dove si
è aggiudicato l’Orso d’Argento, arriva dal 15 ottobre al cinema. Il
film è diretto dalla consolidata coppia di registi Benoît Delépine
e Gustave Kervern che raccontano, con il loro stile libero e
dissacrante, le disavventure di tre vicini di casa le cui vite
vengono stravolte a causa della loro inettitudine nel rapportarsi
con le nuove tecnologie.
Imprevisti
Digitali è una commedia sociale dolce-amara,
parzialmente ispirata al Movimento dei Gilet Gialli, che mette a
fuoco in modo ironico e pungente alcune delle assurdità che
caratterizzano la deriva digitale della società moderna, ormai
globalizzata e intangibile.
Tre vicini di casa in un sobborgo
francese si ritrovano coinvolti in una serie di imprevisti causati
dalla loro inettitudine nel rapportarsi alle nuove tecnologie.
Marie ha paura di perdere il rispetto di suo figlio a causa di un
sex tape finito online, Bertrand s’invaghisce della voce di una
centralinista e cerca di proteggere la figlia dal cyber bullismo e
Christine, che ha perso il marito a causa della sua dipendenza
dalle serie tv, è disposta a tutto per far aumentare la sua
valutazione come autista privato. I tre si lanceranno così in una
battaglia contro i giganti di internet. Una battaglia ben al di
fuori della loro portata… forse.
Imprevisti
Digitali arriverà al cinema distribuito da Officine
UBU da giovedì 15 ottobre.
Officine UBU è lieta di rilasciare
il trailer di IMPREVISTI
DIGITALI (Effacer L’historique / Delete History) che,
dopo il trionfo alla 70esima edizione della Berlinale, dove si è
aggiudicato l’Orso d’Argento, arriva dal 15 ottobre al cinema. Il
film è diretto dalla consolidata coppia di registi Benoît Delépine
e Gustave Kervern che raccontano, con il loro stile libero e
dissacrante, le disavventure di tre vicini di casa le cui vite
vengono stravolte a causa della loro inettitudine nel rapportarsi
con le nuove tecnologie.
IMPREVISTI
DIGITALI è una commedia sociale dolce-amara,
parzialmente ispirata al Movimento dei Gilet Gialli, che mette a
fuoco in modo ironico e pungente alcune delle assurdità che
caratterizzano la deriva digitale della società moderna, ormai
globalizzata e intangibile.
Tre vicini di casa in un sobborgo
francese si ritrovano coinvolti in una serie di imprevisti causati
dalla loro inettitudine nel rapportarsi alle nuove tecnologie.
Marie ha paura di perdere il rispetto di suo figlio a causa di un
sex tape finito online, Bertrand s’invaghisce della voce di una
centralinista e cerca di proteggere la figlia dal cyber bullismo e
Christine, che ha perso il marito a causa della sua dipendenza
dalle serie tv, è disposta a tutto per far aumentare la sua
valutazione come autista privato. I tre si lanceranno così in una
battaglia contro i giganti di internet. Una battaglia ben al di
fuori della loro portata… forse.
IMPREVISTI DIGITALI
arriverà al cinema distribuito da Officine UBU da giovedì 15
ottobre.
Vincitore dell’Orso D’Argento al
settantesimo Festival di Berlino, esce il 15 ottobre
Imprevisti Digitali, una commedia non
convenzionale di Benoît Delépine e Gustave
Kervern. I registi francesi rinnovano il sodalizio che li
ha portati alla fama con Mammuth (2010), in cui
Gerard Depardieu interpretava un pensionato in
disarmo che riassapora la vita alla ricerca di un po’ di giustizia
sociale. Proprio le tematiche sociali trattate in chiave satirica e
politicamente scorretta sono anche al centro di
Imprevisti digitali, prodotto da
Delépine e Kervern assieme a
Sylvie Pialat e Benoît
Quainon.
Periferia francese. Marie, Bertrand
e Christine sono vicini di casa. Si trovano improvvisamente nei
guai quando Marie, Blanche Gardin, scopre di
essere protagonista di un video hard finito su internet dopo una
notte di bagordi con un giovane, Vincent Lacoste,
che ora la ricatta. La donna non vuole che il figlio veda il video,
terrorizzata da ciò che il ragazzo potrebbe pensare di lei.
Bertrand, Denis Podalydès, si invaghisce della
voce di una centralinista e intanto vuole sbarazzarsi di un video
apparso su internet in cui la figlia adolescente viene bullizzata a
scuola. Infine, Christine, Corinne Masiero, è
un’autista privata e il suo gradimento da parte dei clienti viene
misurato in base al numero di stelle che riceve sul sito
dell’azienda, regolarmente fermo a una. Demotivata e avvilita, fa
di tutto per far migliorare la sua valutazione. I tre intraprendono
così una crociata contro i colossi di internet, che ritengono
colpevoli di aver stravolto le loro vite.
Il film è dissacrante e divertente,
con un buon ritmo. Le interpretazioni riescono a unire verità e
grottesco senza essere ridicole, e non è facile. Blanche
Gardin è bravissima nel trasformarsi in una sorta di
Janis Joplin pasticciona e madre di famiglia, che
spesso perde il controllo e non è responsabile di sé.
Corinne Masiero dà corpo molto bene alla frustrata
Christine, alienata e dipendente dalle serie tv. A causa di
questa dipendenza ha perso il marito e il precedente lavoro. Mentre
Denis Podalydès è un goffo vedovo solo, alle prese
con una figlia adolescente. L’uomo si invaghisce di una voce al
telefono, per poi rendersi conto di aver preso un grosso abbaglio.
Personaggi un po’ fantozziani , un po’ “scapigliati”, un misto di
goffaggine, frustrazione e rabbia in cui ci si può facilmente
rivedere. L’approccio comico dei registi, trasposto nella
sceneggiatura di Cécile Rodolakis è più affidato a
brevi battute, a situazioni comiche e all’uso del corpo, che non a
lunghi dialoghi e dissertazioni, come spesso accade nella commedia
francese. Una sceneggiatura che offre finalmente due figure
femminili non subordinate a protagonisti maschili, ma che anzi
emergono con forza, ognuna con la sua specificità, nelle
interpretazioni di Gardin e
Masiero.
Imprevisti digitali e
satira sociale
A giudicare dal titolo,
Imprevisti Digitali (Effacer
l’historique è il titolo originale), si potrebbe
pensare che si tratti di un film leggero e superficiale, che si
limiti a far ridere con delle gag su tre protagonisti imbranati, ma
non è così. Il film non si limita a descrivere tre persone di mezza
età che hanno a che fare con la tecnologia e sono in seria
difficoltà perché non ne conoscono i meccanismi. Se così fosse,
risulterebbe poco interessante e ormai ampiamente superato da una
realtà in cui i quarantenni e i cinquantenni hanno imparato a
destreggiarsi fin tropo bene con la tecnologia. Si tratta invece di
un lavoro che non rinuncia alla passione dei registi: quella per le
tematiche sociali e le dinamiche collettive.
Ecco dunque che assume un ruolo
centrale la satira sociale, che mostra in modo efficace, anche con
alcune esasperazioni un po’ grottesche, quanto la vita di ciascuno
sia ormai dominata dalla tecnologia, ma non solo. Anche questo tema
infatti è stato già più volte trattato. Qui si pone l’attenzione
anche sui risvolti più spesso sottaciuti e a volte semplicemente
assurdi, che però sembrano qualcosa di ineluttabile e vengono
sovente acriticamente accettati. Si pensi ai dati, alle
informazioni personali e riservate che sono oggi in mano alle
grandi multinazionali dell’informatica e che peraltro siamo noi
stessi a fornire, più o meno consapevolmente.
Nel film si parla anche dello
sfruttamento cui sono sottoposti i lavoratori delle multinazionali
dell’e-commerce. Più in generale si fotografa una società
in cui tutto è monetizzato e disumanizzare, mentre i rapporti umani
si sgretolano. I registi sono capaci di unire l’alto e il basso,
stimolando una riflessione su questo, utilizzando abilmente mezzi
farseschi, come un rocambolesco viaggio dei protagonisti, chi in
Irlanda e chi a Palo Alto, in California – sede di molte aziende
leader mondiali dell’IT – per andare a recuperare “alla fonte” i
video incriminati, persi nel “cloud”. Oppure la
figura quasi mitica e al tempo stesso ridicola di un Dio/haker,
interpretato da Bouli Lanners, a cui i
protagonisti si rivolgono per risolvere i loro problemi.
Vi è dunque anche una riflessione
sul raffreddamento dei rapporti umani, ormai troppo mediati dal
virtuale, e sul conseguente senso di alienazione che, suggeriscono
i registi, si può superare solo tornando al caro, vecchio, reale
contatto umano. Esemplari in questo senso la vicenda di Bertrand
con la centralinista, ma anche quella di Christine, che riceve
valutazioni negative sul suo lavoro, senza che però nessun cliente
si lamenti mai direttamente con lei per ciò che non va nei suoi
servizi.
Lo sguardo disincantato sui
movimenti
Parzialmente ispirato al Movimento
dei Gilet Gialli, Imprevisti Digitali offre in realtà
uno sguardo disincantato sui movimenti. Ciò che si percepisce è una
voglia di portare i temi trattati in una dimensione collettiva.
Marie, Bertrand e Christine sono stati militanti dei Gilet Gialli
e, sebbene disillusi, tornano qui a sentirsi paladini di una causa
collettiva. Tuttavia la loro lotta appare troppo improvvisata per
portare a dei risultati, si mantiene in un orizzonte privato,
nonostante le intenzioni. I registi sembrano guardare dunque con
occhio smagato alla protesta sociale, ancora lontana dall’essere
davvero collettiva, soprattutto su questi temi. I protagonisti
però, a loro modo, ci provano. In maniera goffa, improvvisata,
pasticciona, ma provano a non subire, a reagire, e già solo per
questo si sentono un po’ meglio, ritrovano il sorriso.
Delépine e
Kervern continuano dunque a trattare il sociale in
maniera scanzonata, acuta e molto realistica. È probabilmente per
questo che la commedia si è aggiudicata l’Orso d’Argento a Berlino:
per la sua eccentricità e il suo non essere commedia pura, ma anche
satira sociale a tratti feroce, che fa riflettere. A
qualcuno potrà non piacere perché è molto esplicita e politicamente
scorretta, ma è efficace. Un po’ sgualcita, come l’immagine
sgranata scelta nella fotografia di Hugues Poulain, ma perciò più
vera, sconclusionata forse, come i suoi protagonisti, ma permeata
da una grande voglia di rivincita.
Debutterà al cinema questo giovedì
Imprevisti
digitali, il film vincitore dell’Orso d’Argento e
distribuito da Officine UBU. Da oggi in palio per
i lettori di Cinefilos.it 5 inviti validi ognuno
per due biglietti gratuiti per il primo spettacolo serale per i
giorni sabato 17 e domenica 18 ottobre.
NOTA BENE: Per poter
richiedere il biglietto è indispensabile scrivere a
eventi[@]cinefilos.it scegliere la città e la sale e comunicare il
vostro nome e cognome. Gli inviti sono già validi per due persone,
coloro che riceveranno una risposta di conferma avranno ottenuto un
inviti. Chi non riceverà risposta è perché gli inviti saranno
esauriti. Le città e le sale che aderiscono sooo:
MILANO – CINEMA ELISEO
TORINO – CINEMA ROMANO
BOLOGNA – CINEMA ROMA
ROMA – CINEMA QUATTRO FONTANE
Imprevisti digitali, il film
Imprevisti
digitali è una commedia sociale dolce-amara,
parzialmente ispirata al Movimento dei Gilet Gialli, che mette a
fuoco in modo ironico e pungente alcune assurdità che
caratterizzano la deriva digitale della società moderna, ormai
globalizzata e intangibile.
Tre vicini di casa in un sobborgo
francese si ritrovano coinvolti in una serie di imprevisti causati
dalla loro inettitudine nel rapportarsi alle nuove tecnologie.
Marie ha paura di perdere il rispetto del figlio a causa di un sex
tape finito online, Bertrand s’invaghisce della voce di una
centralinista e cerca di proteggere la figlia dal cyber bullismo e
Christine, che ha perso il marito a causa della dipendenza dalle
serie TV, è disposta a tutto per far aumentare la sua valutazione
come autista privato. I tre si lanceranno così in una battaglia
contro i giganti di internet. Una battaglia ben al di fuori della
loro portata… forse.
Impiccalo più in alto è
anche il film prodotto dalla Malpaso Company,
fondata da Eastwood in quanto egli voleva un controllo più creativo
sui suoi film, evitando sprechi di denaro e di tempo. Interessatosi
alla sceneggiatura scritta da Leonard Freeman e
Mel Goldberg, Eastwood diede il via al progetto,
il quale con un budget di poco meno di 2 milioni di dollari arrivò
ad affermarsi come un grande successo, guadagnando circa 11 milioni
al box office. Il film fu inoltre ben accolto dalla critica, che lo
indicò come un interessante incrocio tra lo stile dei western italiani e tematiche più
proprie del territorio statunitense.
Ad oggi Impiccalo più in
alto rimane un titolo poco noto della filmografia di Eastwood
come attore, oscurato da pellicole divenute più celebri nel tempo.
Si tratta dunque di un film da riscoprire, anche solo per avere un
assaggio in più dell’idea che l’attore e regista ha di questo
genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Impiccalo più in alto
Ambientato nell’Oklahoma del 1889,
il film ha per protagonista Jed Cooper, il quale
per aver comprato in buona fede del bestiame rubato, sta per essere
impiccato senza processo. Lo salva però all’ultimo secondo il
giudice Fenton, unico rappresentante della legge
in quel luogo dimenticato da Dio. Cooper vuole vendicarsi degli
uomini che lo hanno linciato, ma il giudice gli proibisce di farsi
giustizia da sé, proponendogli invece un posto da sceriffo. Cooper
accetta e Fenton gli lascia carta bianca, ma ad una condizione: se
mai riuscirà a trovare gli uomini che lo hanno aggredito, Cooper
dovrà portarli a Fort Grant vivi. Jed inizia da subito a
dimostrarsi particolarmente adatto a quel ruolo, catturando uno
dopo l’altro pericolosi criminali.
Durante il suo primo incarico,
Cooper rintraccia Reno, uno dei suoi aggressori,
nel saloon di una piccola città. Cooper tenta di arrestarlo, ma è
infine costretto ad ucciderlo per legittima difesa. Venuto a
conoscenza del fatto, Jenkins, un altro degli
aggressori, si costituisce e svela a Cooper e a Fenton i nomi degli
altri complici: Miller, Stone,
Blackfoot, Maddow,
Tommy, Loomis ed infine il capo
della banda, il capitano Wilson. Fenton può così
emettere i mandati di cattura e Cooper si mette alla ricerca della
banda. Andare alla ricerca di questi pericolosi fuorilegge,
tuttavia, potrebbe per lui rivelarsi un’impresa al di là delle sue
possibilità e Cooper sarà dunque chiamato a dimostrare tutto il suo
valore oltre alla sete di vendetta.
Impiccalo più in alto: il cast del film
Quello in Impiccalo più
alto nei panni di Jed Cooper è il primo ruolo da protagonista
ricoperto da Clint Eastwood a Hollywood. L’attore, infatti,
aveva fino a quel momento ricoperto ruoli di secondo piano e solo
grazie alla trilogia western di Leone aveva avuto modo di
cimentarsi come protagonista. Con questo film, Clint Eastwood ha introdotto un’idea di cowboy
molto modernizzata, calata storie molto simili a quelle dei film
con John Wayne ma con toni molto più seri. La sua
figura snella e il cappello piatto a tesa larga del protagonista di
questo film erano inoltre una boccata d’aria fresca in un genere
che stava perdendo popolarità e inventiva.
Accanto ad Eastwood si ritrovano poi
noti attori dell’epoca come Inger Stevens, che
ricopre qui il ruolo della bella e malinconica negoziante Rachel
Warren. Durante le riprese, la Stevens e Eastwood intrapresero una
breve frequentazione. Pat Hingle, che avrebbe poi
nuovamente recitato con Eastwood in Coraggio… fattiammazzare!, interpreta qui il ruolo del giudice
Fenton. Ed Begley, invece, è presente nei panni
del crudele capitano Wilson, l’uomo ricercato da Cooper. Tra gli
altri fuorilegge, in particolare, si ritrova l’attore Bruce
Dern nei panni di Miller. Il celebre attore Dennis
Hooper, invece, ricopre qui il ruolo di un
predicatore.
Il finale di Impiccalo più in alto
Nel finale del film, durante
l’esecuzione di Miller, Ben, Billy Joe e di altri tre condannati si
consuma l’agguato a Cooper: Wilson, Loomis e Tommy approfittano dei
festeggiamenti per assalirlo e crivellarlo di colpi. Cooper, però,
sopravvive grazie all’intervento di Rachel Warren,
una bella negoziante che lo soccorre e si prende cura di lui. Donna
malinconica e silenziosa, Rachel confida poi a Cooper di stare
cercando i due criminali che tempo addietro l’hanno violentata e
hanno ucciso suo marito. Tra i due nasce poi l’amore, cosa che
spinge Rachel a rinunciare ai propri propositi di vendetta. Cooper,
però, non è della stessa idea e decide infine di partire per Red
Creek, salutando Rachel per l’ultima volta.
Giunto di notte al ranch dove si
nascondono Wilson, Loomis e Tommy, Cooper li uccide uno dopo
l’altro. A questo punto, gli unici rimasti sono Jenkins, ancora in
prigione a Fort Grant, e Maddow e Blackfoot, entrambi in fuga.
Cooper si reca a trovare Jenkins e lo perdona, dopodiché minaccia
Fenton di dimettersi se il giudice non concederà la grazia
all’uomo. Fenton è titubante, ma riconosce che se vuole che in
Oklahoma regnino l’ordine e la legge non può permettersi di perdere
un uomo del valore di Cooper e acconsente di liberare Jenkins.
Cooper riprende allora la propria stella di sceriffo, con Fenton
gli consegna i mandati d’arresto per Maddow e Blackfoot,
ricordandogli che “la legge li vuole ancora“.
Il trailer di Impiccalo più in
alto e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Impiccalo più in alto grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Apple
TV+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 15 gennaio alle ore 21:10
sul canale Rai Movie.
Toni
Collette, Tracy Letts e Sam
Trammell, famoso per il suo ruolo nella serie
True Blood, entrano nel cast di
Imperium, il thriller diretto
da Daniel Ragussis con Daniel
Radcliffe nei panni del protagonista, le cui riprese sono
da poco iniziate in Virginia.
La sceneggiatura di
Imperium è stata completata dallo stesso
Ragussin e dall’ex agente dell’FBIMike German, le cui attività di
controterrorismo hanno ispirato il soggetto del
film. Daniel Radcliffe interpreta, infatti,
l’agente speciale dell’FBI Nate Foster, specializzato in
operazioni di copertura e lotta al terrorismo. La sua missione
consisterà nell’infiltrarsi sotto falsa identità in un
gruppo neonazista.
Toni Collette
interpreterà una collega veterana di Radcliffe, indurita dalla
guerra. Tracy Letts è la leader del
movimento neonazista mentre Sam Trammell
è un apparentemente tranquillo padre di familia, che giocherà
però un ruolo chiave nel reclutamento dei giovani al movimento.
Sono stati assegnati da IMPAwards, famoso database di
poster e locandine cinematografiche, i premi ai migliori poster
dell’anno. Nella gallery di seguito trovate tutti i vincitori per
le diverse categorie!
L’attrice britannica Imogen
Poots è divenuta celebre per il ruolo di Tammy nel film
28 settimane dopo, per poi costruirsi una carriera tra
film mainstream e progetti più piccoli. Sia nell’uno che nell’altro
caso, la Poots ha più volte dato dimostrazione di sapersi adattare
a ruoli e contesti diversi grazie ad una versatilità che è negli
anni divenuta il suo punto forte.
Ecco 10 cose che non sai su
Imogen Poots.
Imogen Poots: i suoi film
1. Ha recitato in numerosi
lungometraggi di successo. Il debutto cinematografico
dell’attrice avviene nel 2006 con il film V per Vendetta,
per poi ottenere maggiore celebrità recitato in 28 settimane
dopo (2007). Nel 2008 recita invece in Me and Orson
Welles, per poi apparire in Cracks (2009),
Solitary Man (2009), I segreti della mente
(2010), Jane Eyre (2011), Fright Night – Ill
vampiro della porta accanto (2011), Una fragile
armonia (2012), Need for Speed
(2014), Non buttiamoci giù (2014), Jimi: All Is by My
Side (2014), Tutto può accadere a
Broadway (2014), Knight of
Cups (2015), I Kill Giants
(2017), Vivarium (2019) e Black
Christmas (2019).
2. Ha recitato anche in
televisione. Nell’arco della sua carriera l’attrice ha
preso parte a diverse serie TV, tra cui Casualty (2004),
Bouquet of Barbed Wire (2010) e Roadies (2016).
Ha inoltre recitato nei film per la TV Miss Austen Regrets
(2008) e Christopher and His Kind (2010).
Imogen Poots ha un fidanzato
3. È impegnata in una
relazione sentimentale. L’attrice ha confermato di avere
una relazione, dal maggio del 2018 con l’attore James
Norton, celebre per il suo ruolo nella serie Happy
Valley (2014).
Imogen Poots non è su
Instagram
4. Non ha un profilo
personale. L’attrice ha confermato di non avere un proprio
profilo sul social network Instagram, preferendo tenere la sua vita
privata lontana dai riflettori. Esistono tuttavia alcune fan page
dedicate all’attrice, dove è possibile trovare numerose sue foto e
notizie dai suoi futuri progetti da interprete.
Imogen Poots in V per Vendetta
5. Ha recitato nel film con
Natalie Portman. L’attrice compare in un piccolo ruolo nel
film V per Vendetta, interpretando la giovane Valerie
all’interno di un flashback. La versione adulta del personaggio è
invece interpretata dall’attrice Natasha
Wightman.
Imogen Poots in 28 settimane
dopo
6. Ha recitato nel sequel
del film horror.28 settimana dopo è il sequel
del film 28 giorni dopo, diretto dal regista Danny
Boyle. In questo secondo capitolo, l’attrice interpreta il
personaggio di Tammy, la quale insieme a suo fratello dovrà
scongiurare una nuova diffusione del virus che trasforma in zombie
gli esseri umani.
Imogen Poots e le GIF
7. Sono celebri le GIF
dedicate all’attrice. Grazie ai suoi numerosi e variegati
ruoli, l’attrice è divenuta protagonista di numerose GIF
disponibili sul Web. Molte di queste la ritraggono in particolari
momenti della sua carriera, e spesso sono utilizzate come
potenziale risposta in una conversazione, sostituendo il messaggio
scritto.
Imogen Poots è su IMDb
8. Ha una pagina a lei
dedicata. Sull’Internet Movie Database (IMDb), è possibile
trovare una pagina esclusivamente dedicata all’attrice, dove sono
contenute curiosità su di lei ma anche informazioni personali,
nonché foto, video, premi e l’intera filmografia, tra cui anche i
futuri progetti dell’attrice.
Imogen Poots: il suo 2019
9. È stato un anno ricco di
progetti. Nel 2019 l’attrice è apparsa in diversi progetti
cinematografici, recitando ad esempio nel film Vivarium
accanto all’attore Jesse
Eisenberg, ma anche nei film L’arte della difesa
personale, Castle in the Grount e Black
Christmas.
Imogen Poots età e altezza
10. Imogen Poots è nata a
Londra, in Inghilterra, il 3 giugno 1989. L’altezza
complessiva dell’attrice è di 164 centimetri.
Imogen Poots sarà la protagonista
femminile di Need For
Speed, film d’azione tratto dal famoso videogame per
Playstation che sarà prodotto dalla DreamWorks. A dirigere la
pellicola ci sarà Scott Waugh(Act of
Valor) mentre la sceneggiatura è stata affidata
a George Gatins e John
Gatins. La pellicola è in fase avanzata di casting,
quindi non ci resta che scoprire quali altri nomi saranno compresi
nel cast del film che è atteso per la fine del 2013. L’attrice
Imogen Poots, vista recentemente in Jane Eyre è tra le più
richieste giovani leve di Hollywood e presto la vedremo in Knight
of Cups di Terrence Malick
Imogen Poots sarà
la protagonista del remake di Un Natale Rosso
Sangue, film horror del 1974 diretto da Bob
Clark e con protagonista la Margot Kidder
di Superman.
La storia è ambientata in una
sorority (un’associazione studentesca femminile) durante le vacanze
di Natale, dove un gruppo di ragazze subisce le minacce telefoniche
di uno sconosciuto che comincia, poi, ad ucciderle.
Dopo un primo remake nel 2006,
arriva adesso Jason Blum che ci riprova,
proponendo la stessa storia e scegliendo la Poots per il ruolo
della protagonista, con Sophia Takal in veste di
regista e co-sceneggiatrice.
La Takal è avvezza al genere
horror, e oltre a Imogen Poots, dirigerà ancheAleyse
Shannon, Brittany
O’Grady, Lily
Donoghue e Caleb Eberhardt. Le
riprese inizieranno presto visto che la data è già stata fissata:
venerdì 13 dicembre.
Abbiamo visto Imogen
Poots in Knight of Cups e Need
for speed, ma anche nel frizzante Tutto può
accadere a Broadway e in Non Buttiamoci
Giù.
Il regista Todd Field
porterà sul grande schermo una trasposizione del romanzo di Jess
Walter, Beautiful Ruins, storia ambientata in
Italia. Sul set vedremo l’attrice inglese Imogen Poots, già vista in Need for
Speed. Pubblicata nel Giugno 2012, la storia parla di
un americana che fa un viaggio in Italia nel 1962, precisamente in
Liguria, durante la produzione del film Cleopatra. La sua storia si
intreccerà a quella di altre tre persone, che girano ognuno intorno
alla realtà dell’altro. La Poots impersonerà la giovane
attrice Dee Moray. Il resto del cast è ancora sconosciuto.
Todd Field, conosciuto anche
per Little Children e In the Bedroom,
sta scrivendo la sceneggiatura proprio con l’autore del libro,
Jess Walter. Field Produrrà il film con la
Standard Film, con la Cross Creek di Brian
Oliver e Tyler Thompson e la Smuggler di Brian
Carmody e Patrick Milling Smith. Si dice che il film
inizierà le sue riprese in Italia a Maggio 2014.
Il sito The
Wrap riporta che l’attrice Imogen
Poots è in trattative per unirsi a Andy
Samberg e Akiva Schaffer nel nuovo film
del trio comico The Lonely Island mentre
Deadline ci rivela che a far parte del
cast ci sarà anche Tim Meadows.
Il titolo del film dovrebbe
essere Conner4real e sarà una satira rivolta
al mondo dell’industria musicale: un rapper di nome Conner,
raggiunto il successo da solista dopo aver lasciato la sua boy
band, è costretto a riunirsi ai suoi ex colleghi quando il suo
ultimo album si rivelerà essere un flop.
Conner4real sarà scritto dai The
Lonely Island e co-diretto da Schaffer e
Taccone per la Universal
Pictures, con Judd Apatow e
Rodney Rothman come produttori. Nel mentre che
attendiamo ulteriori aggiornamenti vi ricordiamo che la
Poots potremo vederla alla fine dell’anno in
Knight of Cups, nuovo e attesissimo film
di Terrence Malick.
The Solution Entertainment Group ha
annunciato che Imogen Poots (She’s Funny That
Way) reciterà al fianco di Michael Pitt
(The Dreamers), Isabelle Huppert
(Amour) e Willem Dafoe in The
Sleeping Sheperd, film scritto e diretto da
Frank Hudec (Building Bombs).
Ispirato alla storia vera di
Stéphane Breitwieser, il ladro d’arte più famoso al mondo, il film
racconterà la storia di Alex (Pitt), un pittore fallito che,
durante un viaggio in Europa, incontra Karoline (Poots), una
ragazza ricca e annoiata con la quale decide di fuggire. Dopo
essere stati catturati, la madre di Alex (Huppert) distruggerà
delle opere dall’inestimabile valore nel tentativo di salvarlo, ma
entrambi finiranno in prigione. Per ironia della sorte, i dipinti
di Alex diventeranno così degli oggetti da collezione.
Madison Wolfe
(True Detective, Joy) interpreterà
la giovane protagonista del film, le cui riprese inizieranno il
prossimo 27 settembre e si svolgeranno in Irlanda e in Belgio.
La pellicola sarà diretta da
Anders Walter, con la produzione di Chris
Columbus. Di seguito la trama della graphic novel:
Barbara Thorson è una ragazzina
asociale ossessionata dai giochi di ruolo come Dungeons & Dragons.
È dotata di una fantasia sfrenata ed è convinta del fatto che i
giganti esistano davvero e stiano arrivando nella sua città per
distruggere tutto. Fortunatamente Barbara è in possesso dell’unica
arma in grado di fermarli: il prodigioso martello
Coveleski.
Arriva finalmente al cinema
l’atteso film Immortals diretto da Tarsem
Singh e con protagonisti Henry Cavill, Freida
Pinto,
Mickey Rourke e John Hurt.
Il brutale e sanguinario Re
Iperione e il suo feroce esercito stanno devastando la Grecia,
demolendo tutto quello che trovano sul loro cammino con spietata
efferatezza. I villaggi continuano a cadere di fronte alle legioni
di Iperione e ogni vittoria lo porta un passo più avanti verso il
suo obiettivo: risvegliare il potere dei Titani per conquistare gli
dei dell’Olimpo e tutta l’umanità. Sembra che nulla sia in grado di
fermare il malvagio re dal diventare il padrone indiscusso del
mondo, fino a quando un semplice uomo di nome Teseo giura di
vendicare la morte della madre, avvenuta durante uno degli attacchi
di Iperione. Quando Teseo incontra l’Oracolo della Sibilla, Fedra,
questa viene convinta dalle sue inquietanti visioni sul futuro del
giovane a sostenerlo, poiché lui avrà un ruolo fondamentale per
fermare questa distruzione.
Partendo da una solida base
mitologica, Immortals racconta la storia di Teseo, rimaneggiandola,
mescolando pura azione e tanta avanguardia tecnologica alle figure
di uomini, oracoli e divinità, un po’ ciò che in precedenza era già
accaduto e che va tanto di moda a Hollywood in quest’ultimo
periodo. Il film come prevedibile è cosparso di effetti digitali e
ricostruzioni scenografiche computerizzate che fecero il successo
di 300 ma che in quest’ultima opera diventano quasi una caricatura
ai limiti del ridicolo, compiacendo se stessi e i suoi artefici. Di
300, opera che seppur estremizzata nella sua
natura eccentrica ben si sposava con le tematiche spartane, rimane
be poco, se non i soli produttori. Tarsem Singh
non è certo Zack Snyder e questo lo si capisce dai
primissimi minuti di film. A distanza di quasi dieci anni (primo
film The Cell e dopo
The Fall) ritorna al grande schermo, e lo fa con una
pellicola che ha nelle fondamenta alcuni limiti.
Le ambientazioni e tutta la messa
in scena si sposa pochissimo con la storia, appesantita qua e la da
una riscrittura tediosa e per certi aspetti presuntuosa. L’elemento
che emerge dalle ceneri e che salva un po’ la baracca è la
componente di epicità che si respira per tutto il film,
quell’elemento che mancò in precedenza a Thor.
Il film è epico nei toni e nel suo virtuosismo, ma questo non basta
per fare una buona pellicola. Altra nota positiva è il cast,
composto da interessanti nuove leve del cinema americano, su tutti
il protagonista
Henry Cavill (prossimo Superman proprio nel film di
Snyder) e veterani del grande schermo come
Mickey Rourke e John
Hurt.
Pur effettuando un ulteriore
tentativo di far rivivere in malo modo la mitologia greca, la
pellicola di certo si presterà abbondantemente a intrattenere e
divertire il grande pubblico. Nota negativa da sottolineare è il
3D, futile espediente economico e fastidioso, se non nelle
ultimissime battute del film.