Gli Illuminati sono
un gruppo di personaggi della Marvel Comics creati da Brian Michael
Bendis (testi) e Steve McNiven (disegni) e apparsi per la
prima volta in “New Avengers #7” del 2005. Il gruppo è formato da
alcuni dei più celebri e potenti supereroi della Terra, come
Iron Man, Charles Xavier, Namor il Sub Mariner, Freccia Nera,
Doctor Strange e Mister Fantastic.
Gli Illuminati non
sono stati determinanti solo in saghe come “Planet Hulk” (è stata
loro la decisione di esiliare Hulk nello spazio), ma hanno anche
interferito in una serie di altri grandi eventi (ad esempio, il
loro ruolo è stato essenziale all’interno delle vicende narrate in
“Civil War”). Per contrastarli, venne anche ideata una loro
versione malvagia, nota come Cabala, e composta da personaggi quali
Norman Osborn, Dottor Destino e Loki.
Adesso, come riportato da The
Illuminerdi, sembra che i Marvel Studios abbiamo intenzione di
realizzare un film dedicato proprio al gruppo di eroi. Come
apprendiamo dalla fonte, pare sia stata una lista relativa ai
casting a rivelare le intenzioni della Casa delle Idee circa
l’ingresso nell’Universo Cinematografico dei personaggi creati da
Bendis.
Gli Illuminati: il gruppo formato
da alcuni dei più celebri e potenti supereroi della Terra
Al momento non sappiamo se il
progetto in questione sarà un film per il grande schermo o una
serie tv destinata a Disney+. In attesa di maggiori dettagli
(qualora la notizia dovesse essere confermata), è interessante
notare come un progetto del genere potrebbe riunire alcuni dei
personaggi più amati del MCU ad eccezione di Iron Man (morto
alla fine di Avengers:
Endgame). Al di là della direzione che Kevin Feige e lo
studio decideranno di intraprendere, un progetto legato agli
Illuminati ha comunque un vastissimo potenziale.
Lo scorso fine settimana è stato
rilasciato il documentario Marvel Studios Assembled
(tramite The Direct) incentrato su Doctor Strange nel Multiverso della Follia.
Mentre commentava l’introduzione degli Illuminati nel film, il
co-produttore Richie Palmer ha parlato del futuro
della squadra, spiegando che la versione del multiverso del gruppo
ha aperto le porte a una diversa incarnazione che apparirà più
avanti lungo la strada.
“Gli Illuminati sono un gruppo
che volevamo introdurre nei nostri film da anni. Sono
un’organizzazione segreta che lavora fuori dai radar. Fanno le cose
di cui gli altri gruppi come i Vendicatori non sarebbero molto
contenti di fare… Farlo in un universo alternativo nel Multiverso è
stata una cosa davvero eccitante perché abbiamo incontrato una
versione di questo gruppo in quest’altro universo, e poi un giorno
potremmo vedere gli Illuminati del nostro MCU principale, il che è anche
molto eccitante”.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Secondo le ultime
voci Brad Pitt e Warner
Bros. sarebbero intenzionati a realizzare un
adattamento cinematografico del
romanzo Illuminae, firmato dal duo
australiano composto da Amie Kaufman e
Jay Kristoff, è il primo di una trilogia sci-fi
ambientata nell’anno 2575 e caratterizzata da una narrazione che si
sviluppa attraverso una serie di documenti e dossier trafugati da
una coppia di hacker.
A produrre la pellicola ci penserà
lo stesso Pitt in collaborazione
con Dede Gardner e Jeremy
Kleiner di Plan B, mentre è ancora
presto per sbilanciarsi su chi dirigerà il film in quanto, al
momento, si è ancora alla ricerca di uno sceneggiatore che firmi lo
script.
Ilenia Pastorelli è
attiva solo da pochi anni nel campo cinematografico, eppure ha già
ottenuto ampi consensi di critica e pubblico. L’attrice ha infatti
saputo scegliere ruoli che meglio le permettevano di esprimere il
suo potenziale, affermandosi tanto per le doti comiche che per
quelle più drammatiche.
Ecco 10 cose che non sai di
Ilenia Pastorelli.
Ilenia Pastorelli film
1. Ha debuttato da
protagonista. L’attrice prende parte nel 2015 al suo primo
film, Lo chiamavano Jeeg
Robot, diretto da Gabriele Mainetti e nel
quale recita accanto a Claudio Santamaria e
Luca
Marinelli. Successivamente partecipa al film
Niente di serio (2017) e nel 2018 è la protagonista del
film Benedetta follia, di e con Carlo
Verdone. Sempre nel 2018 è tra i protagonisti del film
Cosa fai a Capodanno?, mentre nel 2019 recita insieme a
Alessandro
Gassmann, Marco Giallini e
Edoardo Leo in Non ci resta che il
crimine. Nello stesso anno è nuovamente protagonista nel
film Brave ragazze.
Ilenia Pastorelli vita privata
2. E’ single.
L’attrice ha dichiarato di recente di essere single da un paio di
anni, e di convivere esclusivamente con il proprio gatto.
Ilenia Pastorelli Instagram
3. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo verificato, seguito da 79,3 mila
persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere
fotografie scattate in momenti di svago, ma anche foto promozionali
dei suoi progetti futuri o scatti realizzati per diverse riviste di
moda.
Ilenia Pastorelli Il Grande
Fratello
4. Ha partecipato al celebre
reality show. L’attrice ha raggiunto una prima notorietà
già nel 2011, quando ha partecipato alla dodicesima edizione del
reality show Il Grande Fratello. L’attrice arrivò fino in
seminifinale, trascorrendo dunque diversi mesi all’interno della
casa.
5. Ha sofferto la
permanenza. La Pastorelli si è in seguito dichiarata
sconvolta dall’esperienza, affermando che l’isolamento richiesto
dal programma l’ha indebolita fisicamente ed emotivamente. Uscita
di lì l’attrice si dedicò infatti a riacquistare tutto ciò che
aveva perso in quei mesi nella sua vita.
Ilenia Pastorelli Lo chiamavano
Jeeg Robot
6. Si è trovata in sintonia
con il suo ruolo. L’attrice era spaventata dall’idea di
recitare in un film, ma quando lesse il copione scoprì che Alessia,
il personaggio che avrebbe dovuto interpretare, parlava proprio
come lei ed entrare nella parte le fu semplice. In seguito venne a
sapere che il ruolo era stato modellato proprio su di lei, dopo che
gli sceneggiatori l’avevano vista ne Il Grande Fratello.
7. Ha vinto un importante
riconoscimento. Per il suo ruolo nel film l’attrice ha
ottenuto grandi consensi da parte di critica e pubblico. In
seguito, nel 2016, ha vinto il David di Donatello come miglior
attrice protagonista, al suo ruolo di debutto.
Ilenia Pastorelli Non ci resta che
il crimine
8. Aveva timore a girare le
scene di nudo. Nel film diretto da Massimiliano
Bruno Ilenia Pastorelli interpreta la donna del boss
criminale, e numerose sono le scene di nudo che vedono protagonista
l’attrice. La Pastorelli ha infatti dichiarato di essersi
inizialmente sentita a disagio, ma di essersi poi resa conto che
paradossalmente la nudità conferisce un senso di forza, e che erano
gli altri attori a sentirsi a disagio.
Ilenia Pastorelli Benedetta
Follia
9. Ha recitato nel film di
Carlo Verdone. Nel film la Pastorelli interpreta Luna,
ragazza sfrontata della periferia romana che sconvolgerà la vita di
Guglielmo, interpretato dallo stesso regista. L’attrice si è
dichiarata entusiasta di poter lavorare con Verdone, che da sempre
è il suo mito cinematografico.
Ilenia Pastorelli età e
altezza
10. Ilenia Pastorelli è nata
a Roma, il 24 dicembre 1985. L’altezza complessiva
dell’attrice è di 177 centimetri.
Disponibile su Netflix a
partire dal 9 gennaio, la docuserie Ilary che nelle premesse
(e nelle promesse) vuole far scoprire al pubblico una Ilary Blasi come non l’abbiamo mai vista prima. Diretta
da Tommaso Deboni e scritta da Romina Ronchi, Peppi
Nocera, Ennio Meloni e JacopoGhirardelli, la
serie è prodotta da Banijay Italia e si presenta come un viaggio
nella vita della celebre conduttrice televisiva. Attraverso cinque
episodi, Ilary offre uno sguardo dietro le quinte della
quotidianità di una delle figure più iconiche dello spettacolo
italiano, intrecciando ironia, emozioni e momenti di
riflessione.
La serie si distingue
immediatamente per il suo tono scanzonato, rispecchiando appieno la
personalità della protagonista. Dopo aver affrontato il delicato
tema della separazione dal marito Francesco Totti in
Unica, Ilary Blasi si racconta ora in
una fase completamente nuova della sua vita. La narrazione si
dipana tra scene glam sotto i riflettori, momenti più intimi e le
sfide di una quotidianità che, nonostante la fama, cerca di
mantenere una parvenza di normalità.
Ilary Blasi e Michelle Hunziker – Ilary – Immagine dal
set
Ilary è un mix di
ironia e introspezione
Ilary alterna
momenti divertenti e spensierati a riflessioni più profonde che non
sempre hanno il sapore dell’autenticità. La serie ci porta nel
backstage di “Battiti Live” insieme all’immancabile Alvin, ma anche
nella tranquillità della vita familiare, con episodi esilaranti
come il rinnovo della patente della nonna novantenne. Tuttavia, c’è
spazio anche per emozioni più intime, come i sogni mai realizzati,
le sfide personali e le nuove direzioni di vita. Ilary decide, ad
esempio, di iscriversi all’università per studiare criminologia,
alimentando una sua vecchia passione, o di affrontare una delle sue
più grandi paure lanciandosi col paracadute.
Un cast di volti noti
e momenti memorabili
A rendere la serie più
accattivante è la presenza di guest star d’eccezione come
Michelle Hunziker, Nicola Savino e Federica
Sciarelli. Ognuno di loro aggiunge un tocco unico alla
narrazione, creando momenti inaspettati e talvolta esilaranti.
Federica Sciarelli, in particolare, ha un ruolo centrale in una
delle scelte più significative di Blasi, offrendo un ulteriore
livello di profondità alla storia.
Nicola Savino – Ilary – Immagine dal set
Il gruppo di amiche
storiche di Ilary, che include le sorelle Silvia e Melory
Blasi, rappresenta un altro elemento cardine della serie. Dai
corsi di abbracci (un paradosso per la showgirl, che li odia) alle
vacanze in barca, queste relazioni donano alla narrazione un senso
di genuinità e leggerezza. Anche il nuovo compagno, Bastian, fa la
sua comparsa, contribuendo a raccontare la rinascita personale
della protagonista.
Tra glamour e
contraddizioni
La forza di Ilary
risiede nella sua protagonista, capace di affrontare la vita con
autoironia e leggerezza. Tuttavia, proprio questa leggerezza
diventa il punto di partenza per una riflessione critica
sull’intera operazione. La serie si rifà chiaramente a modelli
statunitensi, come quelli di Al passo con
i Kardashian, ma
applicarli al contesto italiano risulta meno efficace. Se negli
esempi americani il culto della personalità è costruito attorno a
figure che incarnano uno stile di vita aspirazionale ed estremo,
Ilary cerca di presentare una donna che si definisce
“normale” pur vivendo in un mondo fatto di privilegi, lussi e
opportunità straordinarie. Questa dicotomia può risultare
spiazzante, lasciando il dubbio su quanto la serie riesca davvero a
connettersi con la sensibilità del pubblico italiano.
Ilary Blasi e Federica Sciarelli – Ilary – Immagine dal
set
Un prodotto piacevole
ma non rivoluzionario
Ilary è un
prodotto leggero con un’idea molto precisa di storytelling. La
regia di Tommaso Deboni e la scrittura di un team esperto
riescono a mantenere alto il ritmo, alternando momenti di puro
intrattenimento a segmenti più riflessivi (e più deboli). La forza
della serie risiede nella capacità di raccontare una vita
straordinaria con toni leggeri e accessibili, anche se il risultato
finale non sempre trova un equilibrio perfetto.
In
definitiva, la
docuserie si rivolge principalmente ai fan della conduttrice e agli
appassionati di gossip. Non è un prodotto che mira a rivoluzionare
il genere, contribuendo principalmente alla costruzione di una
personalità solare e autentica della sua protagonista. Ilary è
davvero uno sguardo unico su una delle figure più amate della
televisione italiana, quanto poi sia autentico, è stata la Blasi a
deciderlo.
Finalmente è disponibile
il trailer di Ilary, la serie che arriverà il 9
gennaio solo su Netflix e che
promette di far conoscere Ilary Blasi come non
l’avete mai vista!
Diretta da Tommaso
Deboni, scritta da Romina Ronchi, Peppi Noceracon
Ennio Meloni e Jacopo Ghirardelli, e
prodotta da Banijay Italia, Ilary sarà un viaggio
nella vita di uno dei volti più amati dello spettacolo italiano. A
rendere la serie ancora più sorprendente, la partecipazione di
guest star d’eccezione come Federica Sciarelli, Michelle
Hunziker e Nicola Savino, che
contribuiranno a creare momenti unici e inaspettati.
Di cosa parla
Ilary, la serie Netflix
Dopo averci raccontato con
Unica la sua versione sulla separazione dal
marito, a un anno di distanza Ilary Blasi è pronta
a farci entrare nella sua “nuova” vita. Ilary è una serie
divertente, senza filtri, che trascina lo spettatore nel dietro le
quinte della vita di una delle protagoniste più amate della tv
italiana. Una donna in grado di far coesistere gli aspetti più glam
delle giornate sotto i riflettori a quelli più riservati e intimi;
che vive ogni giorno della sua vita così come è abituata a
raccontarsi: con autoironia e leggerezza. Una vita che, adesso, è
di nuovo pronta a riprendere il suo cammino con la solita
determinazione e simpatia, le amiche di sempre e Bastian, che per
la prima volta vedremo e sentiremo raccontarsi, a partire dal
giorno del loro primo incontro.
Ilary è
il racconto di una donna autentica alla continua ricerca di nuovi
stimoli e traguardi: assisteremo ai suoi primi passi nel mondo del
cinema (dove reciterà nei panni di se stessa); la vedremo
imbarcarsi in nuove sfide più “esistenziali” come iniziare a
prendere lezioni di cucina (raggiungendo Ruben nel suo famoso
terrazzo), o sconfiggere una delle sue più grandi paure (lanciarsi
col paracadute). Addirittura nella serie arriverà a mettersi in
gioco iscrivendosi all’università, così da provare a realizzare uno
dei suoi più grandi sogni: diventare una criminologa!
Ilary è una
serie che indossa gli stessi panni della sua protagonista: è
irriverente, scanzonata e irresistibilmente ironica; così da
riuscire a saltare con disinvoltura dal racconto del dietro le
quinte di Battiti Live (con l’immancabile amico e spalla Alvin), a
una giornata in compagnia della nonna novantenne alle prese con il
rinnovo della patente; dal firmacopie a Tokyo del suo libro “che
stupida” a una seduta dal cartomante a Roma con tanto di ansie e
malintesi. Il gruppo delle sue amiche storiche (che comprende le
sorelle Silvia e Melory Blasi) sono uno dei perni più esilaranti
della sua vita e quindi della serie, ma non l’unico… oltre agli
aperitivi, le vacanze in barca e i corsi di abbracci (lei odia gli
abbracci!) con le amiche storiche, nella serie ci sarà spazio anche
per volti molto noti della tv italiana, amici di Ilary di lunga
data come i colleghi Michelle Hunziker e Nicola Savino; ma non
solo, la serie ospiterà anche la presenza del più grande idolo
televisivo di Ilary Blasi, la conduttrice del suo programma
preferito Federica Sciarelli, che avrà un ruolo molto importante
per una delle sue nuove scelte di vita.
In 5 episodi
Ilary riuscirà a portarci dentro il suo mondo, una
normalissima vita eccezionale da conduttrice televisiva tra le più
amate d’Italia. In ogni episodio si alterneranno emozioni nuove,
risate e leggerezza, senza mai rinunciare però a quell’indagine nei
più profondi sentimenti già cominciata in Unica (qui
la nostra recensione), quel mondo profondo e sommerso fatto
di visioni, pensieri e rivelazioni che gelosamente Ilary nasconde
dietro la sua irresistibile corazza di sarcasmo ma che già abbiamo
imparato a conoscere nel capitolo precedente Unica.
Anche i tarocchi lo hanno
confermato! Ilary Blasi torna su Netflix con
Ilary, la nuova serie che promette di mostrarla
come non l’avete mai vista: autentica, brillante e irresistibile,
con il suo inconfondibile mix di ironia e fascino. Diretta da
Tommaso Deboni, scritta da Romina Ronchi, Peppi Nocera con Ennio
Meloni e Jacopo Ghirardelli, e prodotta da Banijay Italia, Ilary
sarà disponibile solo su Netflix dal 9 gennaio.
Dopo averci raccontato con Unica la sua versione sulla dolorosa
separazione dal marito, a un anno di distanza Ilary Blasi è pronta
a farci entrare nella sua “nuova” vita. Ilary è una serie
divertente, senza filtri, che trascina lo spettatore nel dietro le
quinte della vita di una delle più grandi icone della tv italiana.
Una donna in grado di far coesistere gli aspetti più glam delle
giornate sotto i riflettori a quelli più riservati e intimi; che
vive ogni giorno della sua vita così come è abituata a raccontarsi:
con autoironia e leggerezza. Una vita che, adesso, è di nuovo
pronta a riprendere il suo cammino con la solita determinazione, la
simpatia di sempre, le amiche di sempre e Bastian, che per la prima
volta vedremo e sentiremo raccontarsi, a partire dal giorno del
loro primo incontro.
In 5 episodi Ilary riuscirà a
portare il pubblico dentro il suo mondo, una normalissima vita
eccezionale da conduttrice televisiva tra le più amate
d’Italia.
Negli ultimi mesi, in seguito della
forte popolarità di ChatGPT e altri programmi di intelligenza
artificiale, sono notoriamente state sollevate diverse
preoccupazioni riguardo all’uso che di tali strumenti si può fare,
specialmente riguardo quei mestieri che si fondano sulla scrittura.
Da un lato, gli utenti sono sbalorditi dalle capacità sempre più
potenti di questi programmi. D’altra parte, tuttavia, la
prospettiva della scrittura generata dall’intelligenza artificiale
è infatti terrificante per scrittori e sceneggiatori, che temono
che il loro lavoro possa divenire obsoleto dinanzi a tali
nuovi tecnologie. Il WGA, ovvero il sindacto
degli sceneggiatori, ha ora comunicato di approvare i film
scritti dall’intelligenza artificiale.
Secondo Variety, la
Writer’s Guild of America ha infatti proposto di
consentire l’uso dell’intelligenza artificiale nella scrittura di
sceneggiature. In base a tale proposta, gli sceneggiatori
potrebbero dunque utilizzare l’intelligenza artificiale come
strumento, ma a delle condizioni. La prima di queste è il
mantenimento del pieno credito di scrittura del
film. La proposta afferma che il lavoro generato
dall’intelligenza artificiale non può essere considerato
“materiale letterario” o “materiale di partenza”.
Per questo motivo, ChatGPT o altri programmi di intelligenza
artificiale utilizzati non verrebbero considerati uno
scrittore del progetto e, e questa è la seconda
condizione, il loro utilizzo non può avere un impatto sul
compenso residuo degli scrittori.
La WGA probabilmente continuerà a
contrattare questa proposta per le prossime settimane. Al momento,
infatti, la decisione del sindacato degli sceneggiatori non sembra
suggerire che le IA possano superare i lavori di uno scrittore
umano. Ma questa decisione critica, secondo alcuni, dipenderà
probabilmente da un fattore chiave: ovvero se gli script generati
dall’intelligenza artificiale saranno più o meno buoni. Più
l’intelligenza artificiale viene utilizzata, migliore diventa
l’algoritmo. Dunque, se sempre più scrittori accettano l’invito del
WGA e usano l’intelligenza artificiale come aiuto, lo sceneggiatore
AI acquisirà capacità, rendendo sempre più difficile da definire il
ruolo di tali tecnologie.
La serie Il Vostro
Amichevole Spider-Man di quartiere
arriverà tra pochi giorni su Disney+ e, in questa prima clip
della serie Marvel Animation, il
giovane Peter Parker acquisisce i suoi incredibili
poteri di Uomo Ragno!
La Midtown High è stata distrutta e
mentre Peter fa la conoscenza di Nico Minoru, un ragno gli sale
sulla schiena e gli morde la nuca. Le differenze con il fumetto
sono lampanti: non siamo nel corso di una mostra scientifica e il
ragno lo morde sul collo e non sulla mano. Tuttavia, questa
scelta rispecchia quanto accaduto in The Amazing Spider-Man del 2012, dove
Peter viene morso lì mentre parlava con Gwen Stacy.
È interessante notare che il ragno
sembra scappare sullo zaino di un altro studente; potrebbe essere
Miles Morales o un altro personaggio che acquisirà le proprie
spettacolari abilità? Bisognerà aspettare e vedere.
Marvel Studios ha anche condiviso un programma
di uscita ufficiale per Your Friendly Neighborhood
Spider-Man, confermando che la premiere con i primi due
episodi arriverà il 29 gennaio seguita da tre episodi il 5
febbraio, altri tre il 12 febbraio e un finale in due parti il 19
febbraio.
Guardate la prima clip di Il
Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere di seguito:
La trama e il cast vocale di Il Vostro Amichevole
Spider-Man di quartiere
Il Vostro Amichevole
Spider-Man di quartiere segue Peter Parker nel suo
percorso per diventare un eroe, con un viaggio mai visto prima e
uno stile che celebra le radici del personaggio nei fumetti. Nella
versione originale, il ricco cast vocale comprende Hudson
Thames, Colman Domingo, Eugene Byrd, Grace Song, Zeno Robinson,
Hugh Dancy e Charlie Cox. Head writer è Jeff
Trammell e Mel Zwyer è il supervising
director. Brad Winderbaum, Kevin Feige, Louis D’Esposito,
Dana Vasquez-Eberhardt e Trammell sono gli executive
producer.
È stata appena rilasciata una nuova
featurette e uno sneak peek di Il Vostro Amichevole
Spider-Man di quartiere che offrono così un’ulteriore
possibilità di approfondimento in attesa di vedere la serie tra
qualche giorno su Disney+. Non solo lo stile di
animazione sembra molto migliore di quello che visto nel trailer, ma vediamo anche il
Daredevil di Charlie Cox, il Doctor
Octopus, Doctor Strange,
Scorpion e altri personaggi ancora. C’è anche
un’intrigante inquadratura della battaglia dell’aeroporto di
Captain
America: Civil War.
Non resta ora che attendere le prime
reazioni sui social media di Il Vostro Amichevole
Spider-Man di quartiere, che arriveranno domani, mentre le
prime recensioni sono previste solo in concomitanza con la presunta
première di tre episodi dello show (si è ancora in attesa di
una conferma ufficiale). Jeff Trammell, lo
sceneggiatore capo della serie, l’anno scorso ha condiviso alcune
informazioni su ciò che i fan possono aspettarsi dall’atteso
ritorno dell’Uomo Ragno nell’animazione.
“Sapete, vorrei rispondere con
un cliché, ‘Aspettatevi l’inaspettato’, ma, onestamente, penso che
possiate aspettarvi il vostro amichevole Spider-Man di
quartiere”, ha stuzzicato. “Si aggira per New York; non è
un’enorme avventura intergalattica”. “È lui alle sue
radici e ci sono molte cose che noi, come fanbase, prendiamo a
prima vista e diciamo: ‘Oh sì, conosco questa parte della storia’.
È stato davvero divertente scavare in questa storia. Ci sono delle
sorprese e non vedo l’ora che i fan scoprano. È stato molto
divertente sovvertire le aspettative che sono state costruite per
così tanto tempo”, ha aggiunto Tramell.
Di seguito, ecco il filmato
condiviso dai Marvel Studios:
La trama e il cast vocale di Il Vostro Amichevole
Spider-Man di quartiere
Il Vostro Amichevole
Spider-Man di quartiere segue Peter Parker nel suo
percorso per diventare un eroe, con un viaggio mai visto prima e
uno stile che celebra le radici del personaggio nei fumetti. Nella
versione originale, il ricco cast vocale comprende Hudson
Thames, Colman Domingo, Eugene Byrd, Grace Song, Zeno Robinson,
Hugh Dancy e Charlie Cox. Head writer è Jeff
Trammell e Mel Zwyer è il supervising
director. Brad Winderbaum, Kevin Feige, Louis D’Esposito,
Dana Vasquez-Eberhardt e Trammell sono gli executive
producer.
Dal 29 gennaio, su Disney+, sono disponibili
i primi due episodi di Il Vostro Amichevole Spider-Man
di quartiere. Da oltre sessant’anni, Spider-Man è uno dei
supereroi più amati della cultura popolare. Creato da Stan
Lee e Steve Ditko, il personaggio ha
vissuto numerose incarnazioni, dai fumetti alle serie animate fino
ai blockbuster cinematografici, fino al rivoluzionario
Spider-Man: Into the Spider-Verse del
2018. Ora, con Il Vostro Amichevole Spider-Man di
quartiere, Disney+ offre un nuovo, entusiasmante
approccio alla storia delle origini di Peter Parker, curato dal
creatore Jeff Trammell. La serie animata in dieci
episodi riesce a bilanciare nostalgia e modernità, offrendo un
ritratto autentico della vita adolescenziale nella
contemporaneità.
Il Vostro Amichevole
Spider-Man di quartiere racconta una nuova origine di
Spider-Man
La serie si apre nel cuore del
Queens, New York, dove Peter Parker (doppiato da Hudson
Thames, già noto per What
If…?) è pronto per il suo primo giorno alla Midtown
High School. Tuttavia, il suo entusiasmo viene bruscamente
interrotto quando un mostro sconosciuto proveniente da un’altra
realtà attacca la scuola, gettando tutti nel caos. Nel bel mezzo
della confusione, un ragno radioattivo morde Peter, conferendogli
poteri straordinari che cambieranno la sua vita per sempre.
A seguito di questo attacco, la
Midtown viene distrutta, costringendo Peter a trasferirsi alla
Bales High. Qui stringe nuove amicizie con Nico Minoru
(Grace Song), la sua migliore amica, Pearl Pangan
(Cathy Ang), per la quale ha una cotta, e Lonnie
Lincoln (Eugene Byrd), il popolare quarterback
della scuola che ah una storia con Pearl. Mentre cerca di
destreggiarsi tra la sua nuova vita scolastica e i suoi sentimenti
contrastanti per Pearl e Lonnie, verso il quale nutre una naturale
simpatia nonostante sia geloso di lui, Peter inizia anche ad
abbracciare la sua identità segreta di Spider-Man, combattendo il
crimine con un costume improvvisato e cercando di proteggere la
città.
Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere – Frame dalla serie,
Cortesia di Disney+
Un’adolescenza tra amicizie, scelte
morali e mentori ambigui
Uno degli elementi di maggiore
interesse della serie è il modo in cui esplora le classiche
dinamiche adolescenziali, con Peter alle prese con amicizia,
appartenenza e amore. Tuttavia, Il Vostro Amichevole
Spider-Man di quartiere va oltre, analizzando anche temi
come l’avidità, il potere e la lealtà. Si innesta quindi nel filone
del racconto teen, come di recente avevano fatto i film con
Tom Holland, ma in una maniera quasi più adulta e
consapevole.
Peter, in cerca di una guida,
ottiene uno stage presso Oscorp, la gigantesca compagnia
scientifica e ingegneristica diretta da Norman Osborn
(Colman Domingo). Inizialmente affascinato dalla
figura di Osborn, il giovane eroe si ritrova presto a mettere in
discussione le reali intenzioni del suo mentore. Il rapporto tra
Peter e Osborn è uno degli aspetti più intriganti della serie:
l’ambiguità morale dell’uomo d’affari e il conflitto interiore di
Peter creano una tensione avvincente che attraversa tutta la
stagione.
Ma Osborn non è l’unico antagonista
in scena. A complicare ulteriormente le cose c’è Big Don (doppiato
dal wrestler Ettore “Big E” Ewen), il temibile
boss criminale della 110th Street, e Otto Octavius (Hugh
Dancy), ex scienziato Oscorp, le cui pericolose ricerche
sulla fusione Gamma finiscono nelle mani sbagliate. La presenza di
questi iconici villain, già apparsi nei film di
Spider-Man di Sam Raimi, viene
rivisitata in modo originale, rendendo i personaggi attuali e
imprevedibili.
Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere – Frame dalla serie,
Cortesia di Disney+
Animazione nostalgica e omaggi allo
Spider-Verse
Visivamente, Il Vostro
Amichevole Spider-Man di quartiere è un vero
spettacolo. Sotto la guida di Leo Romero e dello
studio Polygon Pictures, la serie combina animazione 2D e 3D,
adottando uno stile che richiama le illustrazioni dei fumetti degli
anni ’90. Questo design retrò offre un contrasto
affascinante con le moderne tecniche d’animazione, evocando la
stessa atmosfera delle serie classiche come Spider-Man: The
Animated Series e The Spectacular Spider-Man. Gli
amanti dell’universo Marvel troveranno anche molte
sorprese: personaggi iconici come Daredevil (Charlie
Cox) e Kingpin (Vincent
D’Onofrio) fanno la loro apparizione, gettando le basi
per l’attesissima serie live-action Daredevil:
Rinascita, in uscita il 4 marzo su Disney+.
Un nuovo classico dell’animazione
Marvel
Con una sceneggiatura ben
strutturata, un cast vocale eccezionale e una miscela perfetta di
azione, emozione e umorismo, Il Vostro Amichevole
Spider-Man di quartiere è una vera e propria lettera
d’amore ai fan di Spidey. Jeff Trammell e il suo
team, guidato da Charlie Neuner, non solo onorano
la tradizione del personaggio, ma riescono anche a renderlo
accessibile a una nuova generazione di spettatori, confermato che
in casa Marvel, l’animazione è una cosa
seria (come testimonia anche il successo di X-Men
’97).
Questa serie è un viaggio nella
crescita di Peter Parker come eroe, ma anche un’esplorazione più
ampia del suo mondo e delle persone che lo abitano. Il risultato è
uno show avvincente, ricco di Easter egg e momenti
memorabili, capace di conquistare sia i fan di lunga data
che chi si avvicina per la prima volta all’universo dell’Uomo
Ragno. La serie si impone come una delle migliori incarnazioni
animate del nostro amichevole supereroe di quartiere.
Il Vostro Amichevole
Spider-Man di quartiere debutta su Disney+ questo martedì e, come
precedentemente riportato, tutti i 10 episodi saranno distribuiti
in sole quattro settimane. Alcuni fan si sono chiesti se i Marvel Studios stessero affrettando l’uscita
della serie come avvenuto con Echo
con l’intento di: “prima escono gli episodi, prima viene
dimenticata“. Le prime reazioni entusiastiche hanno però
contribuito a sfatare questa idea, così come la notizia che
Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere
tornerà per una seconda e terza stagione!
Il capo della Marvel Television, Brad
Winderbaum, ha infatti recentemente parlato con
The Movie Podcast e ha confermato che la serie resterà in
circolazione per un lungo periodo. “Mi sono innamorato di
questi personaggi e, tra l’altro, ho letto tutti i copioni della
seconda stagione”, ha esordito. “Siamo a metà dell’opera
di animazione”. “Quello che Jeff sta costruendo mattone
dopo mattone in questo show sta iniziando a dare i suoi frutti. Lo
si sente nella prima stagione“, ha continuato Winderbaum.
“Ci si lega sempre di più a
questi personaggi e quando tutto comincia ad andare al suo posto e
a dare i suoi frutti alla fine della stagione, lo sento nella mia
anima. Diventa sempre più profondo nelle stagioni successive”.
“Abbiamo anche il via libera per la terza stagione, quindi tra
un paio di settimane sentirò la sua proposta per la terza stagione
di questo show”, ha poi confermato Winderbaum. “Sono come
un fan, non vedo l’ora”.
La trama e il cast vocale di Il Vostro Amichevole
Spider-Man di quartiere
Il Vostro Amichevole
Spider-Man di quartiere segue Peter Parker nel suo
percorso per diventare un eroe, con un viaggio mai visto prima e
uno stile che celebra le radici del personaggio nei fumetti. Nella
versione originale, il ricco cast vocale comprende Hudson
Thames, Colman Domingo, Eugene Byrd, Grace Song, Zeno Robinson,
Hugh Dancy e Charlie Cox. Head writer è Jeff
Trammell e Mel Zwyer è il supervising
director. Brad Winderbaum, Kevin Feige, Louis D’Esposito,
Dana Vasquez-Eberhardt e Trammell sono gli executive
producer.
Hudson Thames, che
presta la voce a Peter Parker nella serie animata Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere, ha
affrontato le reazioni negative ricevute per i commenti rilasciati
durante un’intervista durante la première della serie su Disney+.
Ecco cosa ha detto Thames a Collider
a gennaio quando gli è stato chiesto cosa pensasse della serie che
introduceva una versione nera di Norman Osborn e metteva in luce
personaggi diversi come Lonnie Lincoln, Nico
Minoru e Pearl Pangan: “Ho pensato
che fosse fantastico. Voglio dire, la mia più grande paura era che
sarebbe stato fastidioso e intelligente, e non lo è stato, e ho
pensato, ‘Sì, è fantastico, è così ben scritto’, come se sembrasse
reale. Sono il più grande di cinque ragazzi, quindi mi sento come
se sapessi cosa sta succedendo nelle loro vite e al liceo, e mi è
sembrato che rendesse giustizia a tutto questo”.
Vale la pena notare che
Hudson Thames non ha effettivamente definito lo
show “woke”… ha semplicemente detto di essere contento che non sia
sembrato “woke”. Come ci si potrebbe aspettare, questa
intervista ha causato un bel po’ di commenti negativi per Thames, e
l’attore sta ora cercando di chiarire i suoi commenti.
“Quindi, ovviamente, qualcosa che ho
detto è stato scelto apposta e utilizzato essenzialmente senza
contesto solo per creare un po’ di dramma”, racconta a Straw Hat
Goofy. “Stavamo parlando di quel breve periodo di tempo prima che
lo show uscisse, e ho notato che molti commenti online che
ricevevo, erano persone nervose o preoccupate che lo show stesse
usando argomenti di diversità e uguaglianza in modo non autentico o
disonesto”.
“Mi ha messo sulla difensiva,
come se volessi in un certo senso difendere un po’ il nostro
show”, ha continuato. “È stata una scelta di parole
davvero pessima. Quello che volevo dire è che il nostro show non
deve fare questo, non deve fare scherzi. Jeff [Trammell] ha fatto
un lavoro così brillante, secondo me, nello scrivere ciò che
sapeva. L’uguaglianza e la diversità erano già integrate nella
storia che ha scritto, e niente sembrava forzato, suppongo, quindi
stavo solo cercando di complimentarmi con la grazia con cui tutto
ciò si svolge nello show, e ironicamente, è ciò che mi ha attratto
così tanto dello show in primo luogo.”
La trama e il cast vocale di
Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere
Il Vostro Amichevole
Spider-Man di quartiere segue Peter Parker nel suo
percorso per diventare un eroe, con un viaggio mai visto prima e
uno stile che celebra le radici del personaggio nei fumetti. Nella
versione originale, il ricco cast vocale comprende Hudson
Thames, Colman Domingo, Eugene Byrd, Grace Song, Zeno Robinson,
Hugh Dancy e Charlie Cox. Head writer è Jeff
Trammell e Mel Zwyer è il supervising
director. Brad Winderbaum, Kevin Feige, Louis D’Esposito,
Dana Vasquez-Eberhardt e Trammell sono gli executive
producer.
Disney+ ha diffuso il trailer
della prossima serie originale Marvel Animation Il
Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere. La serie
animata di 10 episodi debutterà il 29 gennaio 2025, in esclusiva su
Disney+.
Il Vostro Amichevole Spider-Man
di quartiere segue Peter Parker nel suo percorso per
diventare un eroe, con un viaggio mai visto prima e uno stile che
celebra le radici del personaggio nei fumetti.
Il cast vocale
Nella versione originale, il ricco
cast vocale comprende Hudson Thames, Colman Domingo, Eugene
Byrd, Grace Song, Zeno Robinson, Hugh Dancy e Charlie Cox.
Head writer è Jeff Trammell e Mel Zwyer è il supervising director.
Brad Winderbaum, Kevin Feige, Louis D’Esposito, Dana
Vasquez-Eberhardt e Trammell sono gli executive producer.
Disney+ ha iniziato a promuovere la
serie della Marvel Animation Il
Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere solo un mese
prima del lancio (qui
il trailer diffuso a dicembre) e ora – stando a quanto
riportato da Comicbookmovie – il suo
programma di uscita rappresenterà altrettanto un unicum. Il 29
gennaio ci sarà infatti una première di due episodi. La settimana
successiva, il 5 febbraio, verranno rilasciati tre episodi nello
stesso giorno. Lo stesso vale per il 12 febbraio, prima che la
serie si concluda il 19 febbraio con gli ultimi due episodi.
In sostanza, i Marvel Animation hanno in programma
di distribuire l’intera serie di 10 episodi in sole quattro
settimane. Da un lato, questo sarà sicuramente accolto con favore
dai fan che potranno godersi Il Vostro Amichevole
Spider-Man di quartiere nell’arco di un solo mese
piuttosto che in nove o dieci settimane. Dall’altro, potrebbe
sembrare un modo per far concludere quanto prima l’esperienza
legata a questa serie per farla subito dimenticare. Per ora si
tratta solo di speculazioni, ma lo stesso approccio è stato
adottato con Echo, una serie che è stata
rilasciata sulla piattaforma nella sua interezza e di cui non si è
poi più parlato.
Data l’importanza del supereroe
protagonista, ci si augura naturalmente che non sia così, anche se
va sottolineato che l’embargo sulle recensioni non cesserà fino
alla prima della serie, che normalmente è un modo per impedire che
giudizi negativi possa influenzare con largo anticipo i possibili
spettatori. Ad ogni modo, le aspettative nei confronti della serie
sono già piuttosto alte, dovendo anche andare a competere con
titoli molto amati come Spider-Man: The Animated Series e
The Spectacular Spider-Man. Resta da vedere come si
confronterà con queste serie.
La trama e il cast vocale di Il Vostro Amichevole
Spider-Man di quartiere
Il Vostro Amichevole
Spider-Man di quartiere segue Peter Parker nel suo
percorso per diventare un eroe, con un viaggio mai visto prima e
uno stile che celebra le radici del personaggio nei fumetti. Nella
versione originale, il ricco cast vocale comprende Hudson
Thames, Colman Domingo, Eugene Byrd, Grace Song, Zeno Robinson,
Hugh Dancy e Charlie Cox. Head writer è Jeff
Trammell e Mel Zwyer è il supervising
director. Brad Winderbaum, Kevin Feige, Louis D’Esposito,
Dana Vasquez-Eberhardt e Trammell sono gli executive
producer.
Il vostro amichevole
Spider-Man di quartiere (Your Friendly Neighborhood
Spider-Man)– stagione 1 è giunta agli episodi finali. Gli
ultimi due episodi del nuovo show della Marvel aiutano a chiudere l’intera
stagione in modi davvero sorprendenti. Tuttavia, il finale
preannuncia anche un futuro entusiasmante non solo per il
protagonista, ma anche per molti dei suoi amici e
nemici.
Nella precedente serie di episodi
di Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere
(Your Friendly Neighborhood Spider-Man), Peter Parker ha
affrontato lo Scorpione di Mac Gargan, che ha quasi ucciso il
nostro eroe, minando la sua fiducia fino al midollo. Mentre Norman
Osborn voleva che il Wallcrawler smettesse di trattenersi e
pretendesse rispetto con il suo grande potere, Parker alla fine
decise che avrebbe determinato ciò che era meglio per Spider-Man,
una decisione simbolicamente dimostrata quando Peter ottenne
finalmente il suo classico costume rosso e blu. Con questo in
mente, ecco il nostro riassunto e la conclusione degli
episodi 9 e 10 diYour Friendly Neighborhood
Spider-Man.
Riassunto degli episodi 9 e 10
di Your Friendly Neighborhood Spider-Man
“Eroe o minaccia” e “Se questo
è il mio destino…”
All’inizio degli episodi 9 e 10 di Il vostro amichevole
Spider-Man di quartiere, Norman fa visita a Otto, ora
incarcerato per aver violato gli Accordi di Sokovia.
Norman gongola per aver mandato Ross e Stark a cercare Otto,
avendo appena concluso un accordo per impossessarsi di tutta la
tecnologia di Octavius, spingendo Otto a giurare vendetta.
La banda della 110esima ha intenzione di razziare la tecnologia
di Otto prima che possa essere sequestrata.
Spider-Man salva Nico dall’essere investito da un camion,
indossando il suo nuovissimo costume rosso e blu di
Spider-Man.
Spider-Man rimane intrappolato tra la 110esima e gli Scorpion.
Gargan ora indossa un casco e ha ustioni sul costume.
Spider-Man combatte Scorpion, mentre Lonnie osserva Big Donovan
fuggire dalla 110esima dopo che Gargan lo ha quasi ucciso.
Lonnie è nel camion quando alcune delle sostanze chimiche si
rovesciano (Diox-3), conferendogli una forza sovrumana e una pelle
resistente che usa per aiutare Spider-Man a combattere
Scorpion.
Spider-Man smette di trattenersi come voleva Norman e quasi
uccide Scorpion, ma Lonnie lo ferma prima che si spinga troppo
oltre.
Nico e Peter fanno pace, promettendosi di non avere più segreti
(ma Nico nasconde ancora un segreto sul suo amuleto).
Norman sta testando il sangue di Spider-Man su vari animali, il
che implica che vuole creare altri Spider-Man.
All’inizio dell’episodio 10 di Your Friendly Neighborhood
Spider-Man, Peter riesce a malapena a presentare il suo
diorama, perché stava fermando dei ladri di auto.
Norman si incontra con gli stagisti della Oscorp per confermare
che tutti i loro progetti sono stati collegati al Progetto
Monolith, creando un portale spaziale per viaggi più veloci della
luce e trasferimenti istantanei.
Norman crede che i Vendicatori non siano sufficienti per far sì
che l’umanità diventi la specie dominante, per essere venerati come
coloro che un tempo consideravano dei, da qui il portale.
Il Dottor Strange arriva per fermare Norman e il suo pericoloso
progetto, confermando al contempo a Peter che non è mai stato alla
Midtown High.
Norman attiva comunque il portale, solo per far emergere lo
stesso mostro simbionte della prima puntata della serie, e un ragno
soggetto di prova scappa durante la lotta che ne risulta con
Spider-Man e Strange.
L’uso della Gemma del Tempo da parte di Doctor Strange carica il portale e lui torna
troppo indietro nel tempo, al giorno in cui Peter Parker è stato
morso dal ragno che si scopre provenire dal futuro e possedere il
sangue di Spider-Man, creando così un grande paradosso temporale su
come Spider-Man abbia ottenuto i suoi poteri in primo luogo.
Sebbene Spider-Man e Strange distruggano il portale, un po’ di
simbionte si intrufola e viene poi trovato da Norman.
In seguito, la Oscorp è sotto tiro e Peter non è sicuro di
potersi fidare di Norman o se debba continuare a lavorare con
lui.
Nico suggerisce a Harry di avviare un’azienda per Peter e i
suoi amici. Harry accetta e fonda la Worldwide Engineering
Brigade.
Spider-Man e Doctor Strange si incontrano, confermando l’uso
importante del viaggio nel tempo e come le vite sono state
alterate, pur concordando sul fatto che sono sulla strada che
devono percorrere, mentre Uatu l’Osservatore osserva Strange che
dice a Spider-Man che è pronto per essere un eroe.
Amadeus Cho apparentemente rifiuta l’invito di Harry al
WEB.
Si scopre che Jean è Finesse, essendo stata sotto copertura
alla Oscorp a lavorare con Daredevil.
Lonnie abbandona la sua giacca Letterman e le sue mani iniziano
a ingrigire, un effetto collaterale delle sostanze chimiche che gli
hanno dato i suoi poteri.
Nico usa il suo amuleto magico per parlare con sua madre.
Il futuro di Otto come Doc Ock è incerto, nonostante sia ancora
dietro le sbarre.
Zia May va a trovare Richard, il padre di Peter, in prigione,
mentre Spider-Man dice che risolverà qualsiasi cosa gli
capiti.
Il tuo amichevole Spider-Man di
quartiere Spiegazione del grande loop temporale
Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere – Frame dalla serie,
Cortesia di Disney+
Cos’è nato prima, l’uomo ragno
o Spider-Man?
Con questo Spider-Man che esiste in
una linea temporale alternativa dell’MCU, sembra che
Il tuo amico Spider-Man stia approfittando appieno di questa
libertà in più quando si tratta delle origini di Peter Parker e
della provenienza dei suoi poteri. Nell’episodio di apertura, il
ragno che ha morso Spider-Man è uscito da un portale durante la
battaglia del Dottor Strange con un mostro alieno simbionte che ha
causato molti danni alla Midtown High. Questa battaglia ha aperto
una nuova strada per Peter Parker, che ha trovato nuovi amici, una
nuova scuola e persino un nuovo mentore, Norman Osborn al posto di
Tony Stark.
Tuttavia, è stato ora rivelato che
Strange, il simbionte e il ragno provengono tutti dal futuro,
grazie all’episodio 10 di Il vostro amichevole Spider-Man
di quartiere (Your Friendly Neighborhood
Spider-Man). Allo stesso modo, il ragno in questione era stato
testato usando il sangue dello stesso Spider-Man grazie agli
esperimenti segreti di Norman Osborn per cercare di replicare i
poteri del Ragno in altri esemplari. Di conseguenza, il
risultato finale è un paradosso sconvolgente in cui il ragno che ha
dato a Spider-Man i suoi poteri in questa linea temporale
alternativa dell’MCU era speciale solo grazie al
sangue di Spider-Man proveniente dal futuro (quindi cosa è successo
prima?)
La spiegazione del colpo di
scena finale della prima stagione Il vostro amichevole Spider-Man
di quartiere
Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere – Frame dalla serie,
Cortesia di Disney+
Nei film Amazing Spider-Man
della Sony, con Andrew Garfield nel ruolo di Peter Parker, Richard
Parker lavorava per Oscorp e la sua morte era stata inscenata.
Anche se avrebbe rivelato la sua esistenza a suo figlio alla fine
di Amazing Spider-Man 2, questa sequenza è stata alla fine
tagliata, ma avrebbe probabilmente avuto un ruolo importante
nell’annullato
Amazing Spider-Man 3 se la Sony non avesse deciso di
lavorare con la Marvel Studios e di corrompere un nuovo
Webslinger interpretato da Tom Holland per l’MCU. Detto questo, Richard Parker,
introdotto nel finale di Il vostro amichevole Spider-Man di
quartiere, avrà probabilmente origini diverse.
Il finale di Il vostro
amichevole Spider-Man di quartiere ha diverse
anticipazioni sul futuro
Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere – Frame dalla serie,
Cortesia di Disney+
Cosa succederà agli amici e ai
nemici di Spider-Man?
Alla fine di Il vostro
amichevole Spider-Man di quartiere, Spider-Man è
diventato sicuramente un vero e proprio eroe. A tal fine, è
piuttosto interessante vedere Uatu l’Osservatore che osserva
segretamente Peter Parker, una conferma visiva che Spider-Man ha
raggiunto un traguardo importante entro la fine della stagione,
diventando il supereroe che è destinato a essere in futuro. Allo
stesso modo, anche la formazione da parte di Harry Osborn della
Worldwide Engineering Brigade, vista per la prima volta al
Disneyland’s Avengers Campus, è piuttosto emozionante, in quanto
fornisce a Peter una nuova compagnia con cui lavorare oltre alla
Oscorp nelle stagioni future.
È anche bello vedere confermato che
Jean è Finesse con le rivelazioni che stava lavorando sotto
copertura per Daredevil, così come i segreti magici di Nico che
vengono svelati. Allo stesso modo, sembra che il futuro di Lonnie
nei panni di Tombstone sia quasi certo dopo la sua esposizione al
Diox-3, e Norman che trova un pezzo di sostanza viscida di
simbionte mentre Otto Octavius pianifica la sua vendetta nei panni
di Doc Ock dovrebbe essere un eccitante arco narrativo dei cattivi.
In questo senso, è molto chiaro che la prima stagione di
Il vostro amichevole Spider-Man di
quartiere è solo l’inizio.
Pappi Corsicato si
è sempre distinto nel panorama cinematografico italiano per il suo
spirito libero e per le sue geniali intuizioni di
sceneggiatura, realizzando sempre pellicole ai limiti del
surreale e spesso riuscendo a dire molto sulla società
contemporanea con grande acume e naturalezza. E con Il
volto di un’altra non cambia genere. Il film presentato in
Concorso al Festival del Film
di Roma parte da un’intuizione geniale, sviluppata poi
in una storia a metà tra grottesco e surreale in cui i contorni
sono molto più curati e interessanti della storia principale.
Bella è la splendida ed esuberante
conduttrice di un famoso programma televisivo sulla chirurgia
estetica. René è suo marito, un medico chirurgo che nello stesso
programma effettua gli interventi sugli ospiti. Il volto di
un’altra inizia con il licenziamento di Bella. La
motivazione è che gli ascolti dello show sono in calo, il pubblico
è stanco ormai di vedere la sua faccia. Bella, infuriata, lascia lo
studio televisivo e, sulla via del ritorno a casa, ha un brutto
incidente d’auto che in qualche modo le cambierà la vita e le
offrirà una seconda possibilità.
Il volto di un’altra, il film
Corsicato si sente a suo agio a
raccontare questa storia, che genera a tratti incredulità per
l’eccessiva stranezza di quello che accade, non solo a livello
narrativo, ma anche da un punto di vista della messa in scena.
L’handicap grave del film però sono gli attori: Laura Chiatti e Alessandro Preziosi non verranno certo
ricordati per la loro interpretazione in questo film, cosa che
invece succederà per tutte le comparse che hanno ruoli minori e
passeggeri.
Interessante lo sviluppo finale del
racconto e soprattutto la rappresentazione dei media e dei popolo
medio, ritratto che rispecchia la realtà italiana fatto di scoop,
gossip, reality e spazzatura venduta su tv e giornali e spacciata
per informazione. Il volto di un’altra è un
interessante riflessione sulla società italiana raccontata
attraverso una storia di imbrogli che vede protagonista non solo
una donna e suo marito, ma soprattutto una società allegramente
ignorante.
Dopo tre
lungometraggi, tutti girati nelle periferie della Campania e nei
suoi angoli più disperati, la coerenza di Edoardo De
Angelis inizia a farsi vedere, e Il vizio della
speranza contribuisce a rendere evidente il percorso di un
regista che sa come raccontare storie inverosimili ambientate in
contesti realistici con sguardo originale, affamato di carne e
polvere, di bellezza e degrado. Stavolta abbandonando l’immaginario
fantastico che aveva caratterizzato Indivisibili e
abbracciando la simbologia cristiana in chiave contemporanea: Maria
è il miracolo della nascita, come l’Immacolata concezione, e
incubatrice dell’umanità stessa racchiusa nei luoghi dimenticati da
Dio. In questo caso, il fazzoletto di spiaggia e la palude che
circondano Castel Volturno.
Ne
Il vizio della speranza la fine del mondo ha il
nome e l’aspetto di Castel Volturno, un comune della provincia di
Caserta sepolto da cumuli di spazzatura, strade deserte e
prostituzione. Qui comanda la mafia, con i suoi traffici illeciti
di bambini, e vive Maria, figlia dell’assenza
della madre e del luogo, che ogni giorno traghetta da una parte
all’altra le povere anime delle donne con in grembo la vita, e non
c’è sogno o possibilità di fuga in questo purgatorio terrestre:
semplicemente si gira a vuoto aspettando che sorga e tramonti il
sole (ma nemmeno la luce riesce a filtrare per quante nubi
affollano il cielo), in un circolo “viziato”, terrificante, dove
ogni gesto suggerisce miseria e morte. L’unico tocco di colore è
dato dall’insegna rossa luminosa che delimita il confine tra il
mondo reale e l’universo sospeso sul fiume Volturno; culla della
criminalità e tomba dei silenzi.
De
Angelis si mette alle (e sopra le) spalle della protagonista,
interpretata da Pina Turco, e la insegue
instancabilmente lungo tutto il film, con carrellate dense di
dolore e riprese che lasciano il segno; sulla pelle di chi questa
esperienza la vive dentro lo schermo e di chi la riceve
impassibile, senza avere la forza di reagire. Ma se ci fosse stata
una maggiore corrispondenza tra le meravigliose trovate della messa
in scena e le intenzioni della sceneggiatura, Il vizio
della speranza avrebbe rappresentato qualcosa di unico nel
panorama cinematografico italiano (così come lo era stato in parte
Indivisibili) e universale, anche rifiutandone l’accezione negativa
del termine.
Con un elogio alla pittura,
all’amore e alla follia, il regista Will Sharpe ci
accompagna nella vita di Louis Wain, artista dall’animo
sensibile e fragile, creando un universo variopinto e affascinante.
Uscito su Prime
Video il 5 novembre
2021, Il visionario mondo di Louis
Wain vede un bravissimo Benedict
Cumberbatch nelle vesti del protagonista, pittore
realmente esistito, circondato da donne impersonate da attrici
magistrali come Claire Foy (The
Crown), Andrea Riseborough (Black Mirror),
Aimee Lou Wood (Sex Education).
Louis Wain: la storia dell’artista
tormentato
Il visionario mondo di Louis
Wain racconta la storia di un artista britannico dell’800.
Louis Wain nasce a Londra nel 1860: è il primogenito di
sei figli e l’unico maschio. In seguito alla morte del padre, a 20
anni si trova costretto a lasciare la scuola d’arte per lavorare e
sostenere l’intera famiglia. Nonostante il suo disordine mentale e
la sua instabilità, i guadagni di Louis come illustratore
per i giornali permettono alle sorelle di avere una governante che
le educhi, Emily Richardson. Contro tute le dicerie e la
differenza di età (Emily è dieci anni più grande di
Louis), i due si innamorano e si sposano. Dopo soli tre
anni di vita insieme, Emily si ammala di cancro e muore,
lasciando Louis solo con il loro amato gatto
Peter. Seguono per l’artista anni di enorme sofferenza
interiore ma grande successo sul lato artistico: i gatti
antropomorfizzati dai grandi occhi diventano i protagonisti dei
disegni di Wain e lo conducono alla notorietà. Per tutta
la vita l’artista vive dilaniato da lutti e dispiaceri famigliari,
ma non rinuncia mai alla sua arte, nemmeno quando è ormai privo di
vista e in casa di cura.
Ne Il visionario mondo di Louis
Wain, il folle diventa magico
Will Sharpe prende
la follia dell’artista e la trasforma in magia, creando un racconto
fiabesco. Una voce narrante accompagna le immagini dall’inizio alla
fine, seguendo gli avvenimenti e i viaggi della disturbata mente di
Louis. Come spesso accade nei biopic sugli artisti, si
veda ad esempio Gaugin con Vincent Cassell, anche ne Il
visionario mondo di Louis Wainc’è
il tentativo di giustificare, esplicitare, la follia e il tormento
che stanno dietro ad un grande artista. Come se fosse necessario
riscattare compassione attorno a figure geniali ma sole e
disturbate. In questo caso però, la rappresentazione di Wain non è
banale o estremamente forzata da sembrare una caricatura.
Benedict Cumberbatchè riuscito a interpretare
con delicatezza ogni stato d’animo vissuto dall’artista. Ricordando
vagamente Buster Keaton, attore del cinema muto
noto come Faccia di
pietra, Cumberbatch mostra un volto
serio e spesso immobile, ma comunque potentissimo a livello
espressivo. Il velo di tristezza e di tormento dell’artista sono
incastonati perfettamente nei minimi movimenti facciali
dell’attore.
L’amore e gli affetti di Wain,
croce e delizia
Louis Wain, crescendo
circondato da cinque sorelle femmine, è un animo estremamente
sensibile. Ne Il visionario mondo di Louis Wain,
la caratterizzazione delle sorelle è ben studiata: ognuna di esse
ha un ruolo preciso nel film come nella vita dell’artista. La
maggiore, Caroline (Andrea
Riseborough), ha un carattere potente, pieno di ombre
e sfumature di follia, in grado di influenzare tutti i fratelli. La
minore, Marie (Hayley Squires), è
tormentata fin da bambina dagli incubi, come Louis: tra i due vi è
un forte legame.
Un’altra donna essenziale nel film è
Emily (Claire
Foy), unico grande amore a cui Louis dà
tutto sé stesso. L’affetto tra i due è descritto con assoluta
dolcezza, dai primi incontri fino all’intensissimo dialogo prima
della morte di lei. Wain ama tutte le sue donne:
Emily, le sorelle, la madre. Ogni disgrazia che le tocca è
per lui motivo di estrema sofferenza, dolore che solo il disegno
sembra momentaneamente placare. In un circolo vizioso.
Il visionario mondo di Louis Wain è
un film pittorico
L’aspetto pittorico, colorito e
pieno di sfumature dell’arte di Wain viene ripreso sotto
molteplici aspetti dal regista. In primis, le ambientazioni: si
passa dalle ricostruzioni incantevoli della Londra nel pieno della
Rivoluzione Industriale, caotica, densa di animali e di umanità
variopinta, agli spazi suburbani della campagna inglese, scorci
incantevoli che da realtà si trasformano in dipinto. L’attenzione
ai costumi, agli interni domestici, non fanno che riempire gli
occhi dello spettatore di meraviglia. Il visionario mondo
di Louis Wain è un film che vuole esaltare la
bellezza. Non soltanto la bellezza esteriore, della natura, degli
animali, ma anche la bellezza della mente umana, tra luci e ombre,
e di ciò che l’uomo è in grado di pensare, progettare e creare.
The electrical life of Louis
Wain
Riprendiamo il titolo inglese
originale de Il visionario mondo di Louis
Wain perché il discorso sull’elettricità è il fil
rouge dell’intero film. L’artista britannico ammirava la forza
elettrica, trovava che l’elettricità avesse una grossa influenza
sulla vita degli uomini e degli animali. Venerata e temuta come se
fosse una divinità, l’elettricità di cui parlava Wain
è quasi un concetto filosofico, la chiave da ricercare per
comprendere in profondità il segreto della vita.
Qualcosa di potente e spettacolare,
forse l’amore, forse la bellezza, forse l’arte. In ogni caso, il
film di Wain sicuramente è ricco di questa elettricità.
La
commedia romanticaIl vigneto dell’amore,
diretto da David
Weaver, arriva su Rai 2 per offrire un racconto che tra vini,
vigneti e buoni sentimenti non deluderà gli appassionati di questo
genere. Come noto, i film e le serie dedicate al mondo della
ristorazione e sono aumentati notevolmente, ma in questo film
prodotto dalla Hallmark il principale degli
ingredienti è, come suggerisce il titolo, l’amore.
La Hallmark, per chi non lo sapesse,
è una produzione televisiva specializzata in particolare in
pellicole di genere sentimentale, dove si raccontano dunque storie
di personaggi che il più delle volte si trovano a compiere percorsi
articolati e imprevedibili prima di cascare definitivamente l’uno
nelle braccia dell’altro. Altri titoli della Hallmark
particolarmente noti sono Sognando Parigi,
Un amore in fondo al
mare, Tra le onde delle Hawaii e Un
Natale spettacolare (molti dei film natalizi della
Hallmark
si possono ritrovare su Prime Video).
Con questo lungometraggio in
programma sulla Rai, però, si entra nel mondo dell’alta cucina,
dove tra ricette, fornelli ed equivoci non mancherà di fare
capolino anche l’amore. In questo articolo, approfondiamo dunque
alcune delle principali curiosità relative a Il vigneto
dell’amore. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alle
location dove è stato girato. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Protagonista del film è la giovane
aspirante sommelier Jenna Savern. Il suo fidanzato
ha un ristorante dove lei vorrebbe occuparsi della selezione dei
vini, ma lui non sembra considerarla sufficientemente all’altezza.
Jenna sentendosi frustrata, decide perciò di tornare a casa nel
vigneto dei suoi genitori in California. Il suo scopo è quello di
perfezionare le sue competenze affiancando per un periodo l’enologo
che si occupa del vino prodotto dalla sua famiglia.
Si tratta di Marcelo
Castillo, un affascinante professionista argentino che
segue metodi anticonvenzionali che hanno alla base il rispetto per
la natura. Jenna è presto stregata dal giovane enologo e tra i due
non tarderà a nascere un amore travolgente. Ben presto, però, la
ragazza si troverà naturalmente a dover compiere delle scelte,
cercando di capire cosa desidera davvero di più per sé e il suo
futuro.
Ad interpretare Jenna Savern vi è
l’attrice Laura Osnes, vista nei film Come ti
salvo il Natale e Just in Time, ma nota anche
per aver interpretato Lizzie nell’episodio The Legend of
Lizzie della serie La fantastica signora Maisel. Accanto a lei, nel ruolo
di Marcelo Castillo, vi è invece, l’attore Juan Pablo Di
Pace, celebre per il ruolo di Fernando nella serie Le
amiche dimamma. L’attore Matthew James
Dowden, invece, è Aidan Parker, fidanzato di Jenna.
Eric Keenleyside e
Lini Evans interpretano invece Mike Savern e Lynn
Savern, genitori di Jenna. La celebre sommelier Jennifer
Lyn Huether interpreta invece sé stessa e nel film e
l’idolo di Jenna. Nella realtà, Huether è diventata Master
Sommelier nel 2011, divenendo una delle sole 26 donne su 255 in
tutto il mondo a ricoprire tale grado. Per quanto riguarda il luogo
dove si sono svolte le riprese, questo è l’Okanagan Valley,
nella Columbia Britannica, in Canada, luogo ricco di
aziende vinicole.
Il trailer di Il vigneto
dell’amore e dove vedere il film in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 20 giugno alle ore 21:20
sul canale Rai 2. Di conseguenza, per un limitato
periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai
Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il
momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma,
completamente gratuita, per trovare il film e far partire la
visione.
I
DinsiemE sono una coppia di
giovani youtuber siciliani che si sono registrati sulla
piattaforma di condivisione video a partire da gennaio 2018 e che,
ad oggi, hanno superato il milione e mezzo di utenti iscritti al
loro canale.
Erick Parisi e
Dominick Alaimo, fidanzati, 27 anni lui e 26 lei, hanno
inventato il nome del loro duo artistico usando le loro iniziali e
mettendole all’inizio e alla fine della parola “insieme”. Così
cinque anni fa partono col pubblicare contenuti indirizzati ai più
piccoli in cui, all’interno di video che durano dai dieci ai venti
minuti, superano prove e sfide che si lanciano reciprocamente o che
vengono dai loro nemici dottor Timoti e dottor Giniu, dove devono
svolgere giochi di varia natura il cui scopo è, tendenzialmente,
non arrendersi.
Il viaggio
leggendario è la loro prima performance su grande
schermo, diretto da Alessio Liguori, prodotto da Lotus Production e
distribuito da Medusa, è tratto dal loro omonimo libro uscito due
anni fa che è solo una parte della loro proficua attività, fatta
anche di canzoni, gadget di ogni sorta e altre pubblicazioni con
proposte d’intrattenimento più o meno luccicanti.
La storia de
Il viaggio leggendario inizia con la coppia
impegnata nel suo passatempo preferito, ovvero cucinare facendo
pasticci e incolpandosi di conseguenza in maniera scherzosa,
sgranando gli occhi ed emettendo frasi con vocali allungatissime.
Il programma serale prevedrebbe un pigiama party con le amiche di
Dominick, senonché, nel cuore della notte, bussa alla porta un
corriere che gli recapita un pacco contenente un lettore di
videogiochi ma, appena lo accendono, i due giovani vengono
risucchiati dalla console e catapultati in un mondo di fantasia
(con uno dei cattivi interpretato da Herbert Ballerina).
Il viaggio leggendario è disponibile su Prime
Video
Le premesse che strizzano
evidentemente l’occhio a Jumanji sarebbero deliziose e, in
effetti, l’ambientazione, i costumi, così come la messa in quadro
molto curata dal regista, abbelliscono tutta la parte visiva del
film. Liguori fa un gran lavoro nell’uso della macchina da presa,
dei piani e i campi, delle luci e gli effetti speciali, e anche le
musiche affidate a Fabrizio Mancinelli mostrano quanto l’atmosfera
sia soprattutto data dall’abilità nel riconoscere i dettagli da
giustapporre al momento opportuno, questione che non è mai
marginale.
Assodato questo, è
naturalmente necessario che una pellicola abbia delle basi, prima
di tutto. La sceneggiatura in questo caso è stata chiaramente
affidata a Erick Parisi e Dominick Alaimo – anche perché già il
soggetto del film era un loro prodotto – che hanno quindi
provveduto alla sua stesura con Fran Crisafulli e Beatrice
Valsecchi, ma la banalità del piano del racconto trasuda
continuamente, partendo dai passaggi tra una scena e l’altra fino
ad arrivare ai dialoghi tra i personaggi.
Il fatto che i due
ragazzi non nascano come degli attori sarebbe forse tollerabile a
fronte di tematiche affrontate in maniera semplice, sì, in quanto
rivolte a una fascia d’età entro la prima decade di vita, ma non
certo demenziale.
L’ondata di creatori di
contenuti, per lo più comici, che ha visto decollare la propria
fama grazie a YouTube, si perde ormai nella notte dei tempi web, e
gran parte di loro ha fatto l’approdo al grande schermo con
prodotti talvolta deludenti a confronto dei positivi riscontri
avuti invece su piattaforma. Il punto è che la differenza tra due
linguaggi distanti quanto il cinema e lo smartphone sembra quasi
incredibile che sia così tanta, forse perché si tratta comunque di
due schermi, a voler ben vedere, ma tant’è. E Il viaggio
leggendario di Erick e Dominick ne è la riprova. La
fatica con cui si riesce a tollerare l’andamento della storia, a
volte, fa quasi tenerezza. Il problema in questo caso è che il fine
non giustifica i mezzi, dove il fine è un pubblico di bambini e il
mezzo un linguaggio beota con tonalità affatto stimolanti, ma
ripetitive e alla fine estremamente superficiali. Rimane l’ottima
confezione creata da tutto il cast tecnico, che però non ripaga
dell’insensatezza che resta addosso durante i titoli di coda. Dopo
i quali c’è addirittura il riferimento a un sequel.
Prima c’era la tv. Rai Gulp,
Disney Channel, Nickelodeon. Reti traboccanti di storie,
programmi educativi, cartoons, telefilm per ragazzi. Era solo
davanti a quegli schermi che i più piccoli riempivano il loro
tempo. Adesso, invece, c’è anche YouTube, con
personaggi e format tutti da scoprire. I canali di intrattenimento
online per bambini sono nati in parallelo al progresso di internet,
diventando un altro bacino attraverso cui inebriarsi di racconti
fantasiosi e divertenti giochi.
L’approccio al
pubblico junior, in tal caso, è per certi
versi perfino più diretto e il cinema, che cerca di stare
al passo con i tempi sviluppando nuove narrazioni, ha intercettato
(quasi) subito questa modalità di fruizione, decidendo di trarne
qualche vantaggio. E così, passando da un medium piccolo come lo
schermo televisivo o il computer ad uno molto più grosso come
quello del grande schermo, questi nuovi protagonisti – gli
youtubers – sono riusciti ad ampliare il loro vasto e variegato
mondo.
Il caso box office di gennaio
dell’ultimo film dei Me contro Te nati dall’estro di Luì e Sofì,
che ha visto un superamento di Avatar – La via dell’acqua a livello di incassi, ha
fatto molto riflettere sulla direzione presa dal cinema italiano.
Il quale sta sperimentando nuove strade per permettere
all’industria di prendere una bella boccata d’aria e, in qualche
modo, risollevarsi. E chissà se Il viaggio
leggendario, primo film dei famosi youtubers
DinsiemE, non ne ripeterà l’evento, rallegrando il
nostro botteghino. La pellicola, diretta da Alessio
Liguori, è tratta dall’omonimo libro dei due protagonisti,
Erick Parisi e Dominick Alaimo, e sarà nelle sale
cinematografiche dal 23 marzo.
Il viaggio leggendario, la
trama
È una serata di pioggia. I DinsiemE
(Erick Parisi e Dominick Alaimo)
stanno dormendo sul divano, quando sentono bussare alla porta. È un
postino (Herbert Ballerina) che consegna loro un
misterioso pacco, dentro il quale la coppia trova un videogioco
intitolato “Il viaggio leggendario”. Decidono così di provarlo, ma
non appena lo avviano ne vengono risucchiati dentro. Approdati a
Leggendaria, i DinsiemE saranno separati e dovranno affrontare una
serie di livelli per poterne uscire fuori. Compito del duo sarà
sconfiggere il Dottor Giniu, fratello del Dottor Timoti, il quale
vuole impossessarsi dei tre amuleti dei Regni di Camelot, Atlantide
e Diamante per poter essere l’unico regnante.
Un film dal target specifico
Il viaggio
leggendario è un film che ben conosce il pubblico di
riferimento. Per quanto possa apparire una pellicola per famiglie,
è in realtà costruito con un linguaggio che solo lo
spettatore infantile può decodificare. La recitazione dei
protagonisti è caricaturale ma semplice, rimane invariata rispetto
al suo format digitale, adatta per comunicare ai bambini e a loro
soltanto. Tale approccio permette ai piccoli spettatori di
interfacciarsi con una narrazione in cui già si riconoscono e
amano, e che consente loro di vivere le stesse emozioni ma in
maniera molto più amplificata e suggestiva. Alessio Liguori, con
una regia basica e colorata, costruisce sullo schermo un mondo
fantasioso e magico, in cui far rivivere al pubblico – come lui
stesso dice – sia la scoppiettante storia dei Dinsieme che
l’avventura dei parchi tematici. Sfruttando i paesaggi meravigliosi
del Bel Paese, vengono rappresentati i Tre Regni di Leggendaria,
Camelot, Atlantide e Diamante, in cui il frizzante duo si muove per
superare i livelli del videogioco in cui è finito.
Buono persino il bilanciamento fra
effetti meccanici e digitali, i quali restituiscono una
composizione visiva tipica delle pellicole amate dal regista, da
Star
Wars a Ritorno al futuro. Anche la scrittura dei
dialoghi rimane fedele ai contenuti presenti sul web, con quella
giusta dose di ironia fanciullesca in grado di sviluppare
molti momenti di divertissement. A cui si
alternano, mai smorzando i toni ludici della pellicola, attimi di
riflessione sull’essere se stessi, sullo scoprirsi insieme e
tendersi la mano. Un argomento che calza a pennello considerato il
target in erba a cui si rivolge. Il motto di Erick e Dominick
“l’unione fa la forza” diventa così il cuore pulsante dell’intera
opera. Partendo dalla scoperta di sé e delle proprie abilità,
dall’affrontare paure e insicurezze, i protagonisti si
ricongiungono verso la fine per affrontare insieme, con più
consapevolezza e tenacia, i villain di Leggendaria.
Il viaggio leggendario, grazie alla sua freschezza e
vivacità, riesce dunque a veicolare messaggi importanti in modo
chiaro ed elementare, non sfociando mai nella noia e risultando
sempre ben leggibile allo sguardo dei bambini. Un prodotto
confezionato con sapienza per chi dall’altra parte lo fruisce, il
cui ritmo serrato mantiene alta l’attenzione e il coinvolgimento.
Non sorprenderebbe, quindi, se schizzasse in cima alla classifica
delle pellicole più viste già al primo weekend di proiezioni.
Ecco il trailer italiano di
Il viaggio di Fanny, vincitore dell’ultimo
Festival di Giffoni, che arriverà al cinema il 26
e 27 gennaio 2017 in occasione della giornata della memoria.
Il viaggio di Fanny: trailer ufficiale italiano
Diretto da Lola
Doillon, il film vede protagonisti Léonie
Souchaud, Fantine Harduin, Juliane Lepoureau, Ryan Brodie, Anaïs
Meiringer.
SINOSSI. Basato su
una storia vera, il film racconta la vicenda di Fanny, una
ragazzina ebrea di 13 anni che nel 1943, durante l’occupazione
della Francia da parte dei tedeschi, viene mandata insieme alle
sorelline in una colonia in montagna. Lì conosce altri coetanei e
con loro, quando i rastrellamenti nazisti si intensificano e
inaspriscono, scappa nel tentativo di raggiungere il confine
svizzero per salvarsi.
Un viaggio emozionante sull’amicizia
e la libertà raccontato attraverso gli occhi dei bambini che
consentirà ai giovani spettatori di comprendere più a fondo il
dramma della guerra e della persecuzione razziale.
Il nuovo film Disney Pixar
Il Viaggio di Arlo, catapulta il giovane
dinosauro in un ambiente vasto e misterioso che lo costringe ad
affrontare le proprie paure. Secondo la produttrice Denise
Ream, il paesaggio straordinario creato dagli artisti, ha
avuto un ruolo fondamentale nella storia. “La natura è più forte di
qualsiasi cosa”, dice, “persino di un enorme dinosauro”.
Ispirati dai paesaggi del
Nord-Ovest degli Stati Uniti, i filmmaker hanno scoperto che
persino i dinosauri più imponenti possono sentirsi piccoli
nell’ambiente giusto.
L’ambientazione di Il Viaggio
di Arlo non solo è completamente esterna, ma presenta anche
variazioni climatiche. Per realizzare questi effetti, gli artisti e
tecnici Pixar hanno creato una vera e propria library con
vari tipi di pioggia e di nuvole che potevano essere mescolate e
abbinate fra loro, oppure allungate, compresse e manipolate, al
fine di ottenere il risultato desiderato.
Le nuvole vengono realizzate di
solito attraverso il matte painting (pittura di sfondi),
mentre inIl Viaggio di Arlo, per la prima volta in
assoluto, sono completamente tridimensionali. Ciò significa che
hanno spessore, mobilità e che possono ricevere la luce da
qualsiasi angolazione. L’effetto ottenuto è davvero
incredibile.
Guarda il nuovo trailer
internazionale di Il Viaggio di
Arlo, la nuova avventura Disney
Pixar storia del coraggioso e curioso dinosauro Arlo e del
suo giovane amico umano che arriverà nelle sale italiane il 25
novembre.
Diretto da Peter Sohn
(Parzialmente Nuvoloso) e prodotto da Denise Ream (Cars
2, Up), il nuovo lungometraggio Disney•Pixar Il Viaggio di
Arlo arriverà nelle sale italiane il 25 novembre e trasporterà
il pubblico in un viaggio epico nell’era della preistoria, dove un
coraggioso e curioso dinosauro di nome Arlo stringe un’insolita
amicizia con un essere umano. Attraversando luoghi aspri e
misteriosi, Arlo imparerà ad affrontare le sue paure e scoprirà ciò
di cui è veramente capace.
Non mi era mai capitato di
ritrovarmi a pensare “ma sto davvero guardando un film della
Pixar?” dopo neanche
mezz’ora di visione. Mai. Vidi Cars 2 al
cinema e non mi fece questo effetto. Non lo trovo un bel film, ma
non lo trovo neanche pessimo come dicono tutti. È un film con dei
dialoghi banali e dei (bei) personaggi usati male, che
probabilmente puntava a recuperare il pubblico dei più piccoli.
Vidi anche Brave e
Monsters
University al cinema, e nemmeno loro mi fecero
quell’effetto, anche se sono considerati i Pixar “minori”. Di
entrambi ho adorato soprattutto le bellissime tematiche e i
messaggi forti, potenti, straordinariamente attuali, forse espressi
in maniera un po’ confusionaria ma comunque incisivi.
Il Viaggio di
Arlo, invece, è stato il primo film Pixar in cui
non ho trovato niente.
Ho passato buona parte della
proiezione ad aspettare che la storia ingranasse. Ci sono delle
singole scene molto belle, emozionanti, dirette bene, che
dimostrano la sensibilità e la cura che la Pixar mette in tutto ciò
che fa. Ma sono singole scene e a me non sono bastate. Ho cercato
anche di affezionarmi ad Arlo e Spot, ma questi due personaggi non
mi hanno detto proprio niente. E dire che io e il piccolo dinosauro
condividiamo l’ansia verso tutto ciò che ci circonda…
Il Viaggio di
Arlo è anche una lunga serie di incontri, purtroppo
poco incisivi. Ci sono film Pixar che tratteggiano dei personaggi
straordinari in pochi minuti di screentime. Qualche nome? Edna Mode
in Gli
Incredibili, Bruto e gli squali di
Alla ricerca di Nemo, Roz in
Monsters & Co. Non ho trovato nulla di
tutto ciò nella storia di Arlo, in cui i personaggi che i due
protagonisti incontrano nel corso del loro viaggio semplicemente
non mi sono rimasti impressi in mente, non aggiungono niente alla
storia e non sono neanche esteticamente interessanti.
Gli incontri con altre specie di
dinosauri sarebbero risultati più interessanti se fossero serviti a
spiegarci come funziona il mondo di Arlo. Il worldbuilding
è infatti forse il difetto più grande dell’intera pellicola, e
quello che a mio parere rende il film poco pixariano. La casa di
Luxo è famosa per l’abilità e il genio con cui immagina e descrive
nei minimi particolari i suoi mondi immaginari, rovesciando,
parodizzando o estremizzando le regole della nostra realtà. È
importante che queste nuove regole ci vengano descritte o
quantomeno ci vengano fatte capire affinché il mondo in cui ci
troviamo sia credibile e affinché si attivi la sospensione
dell’incredulità. Invece, qui vediamo soltanto la famiglia di Arlo
(ma non altri brontosauri) intenta a coltivare la terra, mentre i
tirannosauri sono allevatori di bestiame e gli pterodattili
sembrano una sorta di parassiti che vivono a spese del lavoro degli
altri. Ma non sappiamo nient’altro del mondo dei dinosauri, e di
fatto la grande domanda che ci si pone nel trailer (“come sarebbe
il mondo se l’asteroide non avesse mai colpito la Terra?”) non
trova una vera risposta. Certo, la cosa è assolutamente scusabile,
considerato che il focus dell’attenzione è il viaggio di
maturazione di Arlo e quindi tutto ruota attorno a lui e, al
massimo, al suo compagno Spot. Tuttavia ho avvertito molto questa
mancanza e sono uscita dalla sala con mille curiosità riguardo la
società dei dinosauri.
Sicuramente le sequenze più
interessanti sono quelle con protagonisti i t-rex. La vera
genialità della Pixar si vede nelle piccole cose, come il fare un
film con i dinosauri e inserirlo nel genere western. A tal
proposito, la versione di Peterson, prima che il film fosse
riscritto da capo nel 2014, doveva essere una vera e propria
parodia del western, con un taglio più comico (nel risultato finale
invece si ride pochissimo, e il tono generale rimane maliconico e
molto raccolto, intimo). Al cinema mi sono chiesta più volte se
quella versione avrebbe forse incontrato maggiormente i miei gusti.
L’impressione che mi è rimasta, infatti, è che il western vero e
proprio sia stato soltanto accennato, come se fosse un’idea rimasta
dalla prima stesura della trama che non si voleva eliminare del
tutto, ma su cui allo stesso tempo non bisognava soffermarsi
troppo, per non togliere spazio ad Arlo. Si poteva forse osare di
più e caratterizzare l’intero film sul genere.
In ultimo, credo che il mio
giudizio generale e la mia completa incapacità di connettere con i
personaggi e con la vicenda siano stati influenzati in negativo in
parte anche dalla componente estetica. Lo stile adottato per questa
pellicola è quello già visto in Brave e
The Blue Umbrella: personaggi stilizzati
e cartoon che si muovono in ambienti incredibilmente
fotorealistici. Sicuramente la resa dei paesaggi è straordinaria,
tanto che possiamo spingerci fino all’affermare che la natura
stessa sia quasi una co-protagonista. La cura del dettaglio è
maniacale, ma ciò che davvero stupisce sono i campi lunghi,
mozzafiato. Purtroppo ho avuto la reazione opposta osservando i
personaggi, che ho trovato davvero brutti. L’effetto “pupazzone
gommoso” mi ha infastidito, specialmente nei primi piani dei
brontosauri. Temo che, stavolta, questo palese voler creare
personaggi che sono di fatto action figures e pupazzi per bambini
mi abbia impedito di godere della storia.
Non mi aspettavo molto da
Il Viaggio di Arlo; la visione di alcune
clip mi aveva già lasciato poco convinta. Ma ero pronta a farmi
sorprendere, perché solitamente è questo che gli studi di
Emeryville fanno. Invece, ho avuto ancora meno di quello che mi
aspettassi: ho avuto un film Pixar che, per la prima volta, mi ha
davvero annoiata. E un po’ mi dispiace.
Guarda il primo trailer in italiano
di Il Viaggio di Arlo, la nuova
avventura Disney Pixar storia del coraggioso e
curioso dinosauro Arlo e del suo giovane amico umano che arriverà
nelle sale italiane il 25 novembre.
Diretto da Peter Sohn
(Parzialmente Nuvoloso) e prodotto da Denise Ream (Cars
2, Up), il nuovo lungometraggio Disney•Pixar Il Viaggio di
Arlo arriverà nelle sale italiane il 25 novembre e trasporterà
il pubblico in un viaggio epico nell’era della preistoria, dove un
coraggioso e curioso dinosauro di nome Arlo stringe un’insolita
amicizia con un essere umano. Attraversando luoghi aspri e
misteriosi, Arlo imparerà ad affrontare le sue paure e scoprirà ciò
di cui è veramente capace.
Pubblicato il nuovo trailer italiano
del film d’animazione Il Viaggio di Arlo,
presentato alla Festa del Cinema di
Roma.
Il viaggio di
Arlo della Disney Pixar, diretto da Peter Sohn
(Parzialmente Nuvoloso) e prodotto da Denise Ream
(Cars 2), sarà presentato in anteprima, eccezionalmente,
da Kelsey Mann, Story Supervisor del nuovo capolavoro nelle sale
dal 25 novembre, distribuito da The Walt Disney Company Italia.
Kelsey Mann, che ha collaborato al
film premio Oscar® Toy Story 3 – La Grande Fuga e diretto
il cortometraggio Party Central, lavora ai Pixar Animation
Studios dal 2009. Nel 2013 è stato story supervisor per il film
Disney•Pixar Monsters University; da sempre appassionato di cinema,
animazione e marionette, Mann ha inaugurato la propria carriera in
un piccolo studio d’animazione per poi trasferirsi nel 2000 a Los
Angeles, dove ha lavorato come animatore, storyboard artist e
regista.
Nel corso di questa nuova edizione,
la Festa del Cinema di Roma celebra inoltre i
Pixar Animation Studios vent’anni dopo l’uscita nelle sale del suo
primo lungometraggio d’animazione con un’ampia retrospettiva che
trae ispirazione dal team creativo guidato da John Lasseter che, da
Toy Story a Inside Out, ha ridefinito i confini
dei film d’animazione, registrando incassi record in tutto il mondo
per tutti gli straordinari film realizzati fino ad oggi.
I quindici magnifici lungometraggi –
Toy Story – Il Mondo dei Giocattoli, A Bug’s Life –
Megaminimondo, Toy Story 2 – Woody e Buzz alla
Riscossa, Monsters & Co., Alla Ricerca di
Nemo, Gli Incredibili – Una “Normale” Famiglia di
Supereroi, Cars – Motori
Ruggenti,Ratatouille, Wall•E, Up,
Toy Story 3 – La Grande Fuga, Cars 2, Ribelle
– The Brave, Monsters University, Inside Out
– e i memorabili corti che hanno accompagnato le uscite combinando
fantasia, passione e accuratezza conquisteranno, ancora una volta,
gli spettatori che sino al 24 settembre riempiranno le sale
dell’Auditorium Parco della Musica.