Hotel Transylvania
2 di Genndy Tartakovsky: Mavis la
vampiretta e Jonathan l’umano si sposano presso l’hotel popolato da
creature mostruose gestito dal Conte Drac, il padre di Mavis.
Quando la coppia ha un figlio, Dennis, tutti si chiedono se sarà
umano o vampiro, e mentre i genitori sono pronti ad accettarlo in
ogni caso, nonno Drac spera di aver passato al piccolo i suoi geni
e i suoi canini succhiasangue. Anche perché Mavis, qualora Dennis
si rivelasse prevalentemente umano, minaccia di trasferirsi con il
marito e il figlio in California e crescerlo fra i sui simili. Sarà
compito di Drac, coadiuvato dal “bar di Guerre Stellari” di
creature insolite – Frankenstein, Murray la Mummia, Griffin l’Uomo
Invisibile, Wayne il Lupo Mannaro – tirare fuori il mostro che
potrebbe nascondersi in Dennis: e per far questo il vampiro
approfitta di un viaggio esplorativo di Mavis e Jonathan in
California per avviare Dennis lungo il percorso di iniziazione
vampiresca.
Black Mass – L’Ultimo
gangster di Scott Cooper: nato e
cresciuto a Boston Jimmy Bulger è un criminale di zona, ha una
gang, è rispettato e amato dai locali, specialmente da John
Connolly, ora diventato agente dell’FBI che
con i Bulger (Jimmy e suo fratello Bill, il senatore) è cresciuto.
Proprio John Connolly propone a Jimmy di diventare suo informatore,
così da poter fare carriera e in cambio gli consentirà di agire
indisturbato.
Poli
Opposti di Max Croci: Stefano è un
terapista di coppia che si è appena separato dalla moglie. Claudia
è un avvocato divorzista e madre single con figlio preadolescente.
I loro studi, con annessa abitazione, si ritrovano sullo stesso
pianerottolo. L’antipatia (e attrazione) reciproca sono immediate,
e a queste si aggiunge la rivalità professionale quando i pazienti
dell’una cominciano a rivolgersi all’altro, e viceversa. Ma questa,
fin dall’inizio, si identifica come una commedia romantica, e
dunque i poli opposti del titolo sono destinati ad avvicinarsi.
Life di
Anton Corbijn: Dennis Stock è un fotografo
dell’agenzia Magnum che sogna la copertina su “Life” mentre
sopravvive paparazzando divi dentro salotti esclusivi. Diviso tra
New York e Los Angeles, un figlio e un’ex moglie che gli rinfaccia
la latitanza, Dennis è invitato al party di Nicholas Ray, dove
incontra James Dean, reduce dal successo di Gioventù
bruciata e segnato dalle riprese de La valle
dell’Eden. Il volto desolato a un passo dal mito, colpisce
Dennis che propone immediatamente a “Life” un servizio sul giovane
attore e a Dean di farsi accompagnare dentro la vita. Il rapporto è
travagliato ma un viaggio in Indiana, nella fattoria dello zio
Marcus e nei luoghi in cui Jimmy è nato, concilia i malintesi e
appronta una bella amicizia, immortalata in un’unica fotografia.
Costretto da Jack Warner, dispotico produttore della Warner Bros, a
rientrare a New York in occasione della premiere de La valle
dell’Eden, Jimmy e Dennis si separano. Di quel breve
intervallo che fu la loro relazione, rimangono le fotografie intime
ed eterne pubblicate sulle pagine di “Life”.
The
Program di Stephen Frears: Lance
Armstrong ha offerto al mondo degli appassionati di sport lo
spettacolo mozzafiato di sette vittorie consecutive al Tour de
France, dal 1999 al 2005, oltre ad un ritorno in sella miracoloso
dopo essersi ammalato di cancro e averlo sconfitto. Risultato
positivo al doping, dopo una serie di giuramenti e di controlli
altrettanto leggendari, è stato radiato da ogni competizione e si è
trasformato nell’emblema di uno dei truffatori più sofisticati e
megalomani della storia dello sport.
Janis di
Amy Berg: non c’è un solo amante della musica rock
che non conosca Janis Joplin, eppure, a ben guardare, la sua figura
non ha eguagliato il destino d’icona e l’abuso di tale destino
iconografico che è toccato in sorte ad altri talenti del rock
bruciati anzitempo. Il documentario che le dedica Amy Berg,
colmando un vuoto piuttosto impressionante, arriva in un momento
storico in cui il genere è evidentemente più in auge che mai
(quello su Amy Winehouse di Asif Kapadia è perfettamente
contemporaneo, quello su Kurt Cobain si stacca di pochi mesi), ma
ha se non altro il pregio di allinearsi a questa differente
dimensione delle cose. Realizzato in accordo e con il supporto
della famiglia della cantante, Janis persegue un tono
realmente famigliare e intimo, garantendo al ritratto della star
scomparsa il massimo rispetto e un briciolo di giustizia che andava
fatta.
La vita è facile ad
occhi chiusi di David Trueba: 1966.
Antonio insegna inglese in una scuola retta da religiosi. Per
favorire il loro apprendimento (e anche perché è un fan dei
Beatles) utilizza le canzoni dei Fab Four per invogliarli a
tradurre. Quando viene a sapere che John Lennon si trova in Almeria
per girare un film decide di cercare di incontrarlo perché le
canzoni che ha registrato da Radio Lussemburgo hanno dei versi che
gli suscitano delle perplessità. John sarà in grado di dirgli se ha
commesso errori nelle traduzioni. Lungo la strada il professore
incontra due giovani autostoppisti. Prima si imbatte in Belen, una
ragazza incinta che è scappata dall’istituto in cui era stata
rinchiusa e poi in Juanjo, un sedicenne che si è allontanato
dall’abitazione in cui vive con i genitori e con cinque fratelli
perché non sopporta più la rigidità educativa del padre poliziotto.
Sarà insieme a loro che il professor Antonio cercherà di coronare
il suo sogno.
Much Loved
di Nabil Ayouch: Noha è una prostituta di
Marrakesh, che vive con le compagne di lavoro Soukaina e Randa.
Said è il loro autista e tuttofare, l’unica figura maschile
positiva di questo universo notturno e umiliante. La presenza nei
nightclub cittadini un gruppo di “generosi” sauditi impegna le
serate di Noha e Soukaina, mentre Randa si dissocia, inseguendo
altri interessi. Di giorno, Noha indossa il velo e un abito senza
forma e fa visita alla madre, che si prende cura di suo figlio. La
donna, neanche a dirlo, non si esime dal rimproverare con disprezzo
le scelte di vita della figlia, salvo poi chiederle soldi in
continuazione, pur conoscendo benissimo la loro provenienza. La
vita delle tre ragazze e di Hilma, che si aggiunge al gruppo strada
facendo, è rischiosa e fatta di abusi e illusioni che s’infrangono
all’alba, ma la loro unione e la loro vitalità sanno spesso
trasformarla in un’occasione di allegria e di affetto
reciproco.