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Dante: trailer del film di Pupi Avati con Sergio Castellitto

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Dante: trailer del film di Pupi Avati con Sergio Castellitto

01 Distribution ha diffuso il trailer di Dante, il film diretto da Pupi Avati sulla vita del sommo Poeta che vede protagonisti un cast d’eccezione composto da Sergio Castellitto, Alessandro Sperduti, Carlotta Gamba, Enrico Lo Verso, Alessandro Haber, Leopoldo Mastelloni, Gianni Cavina, Erica Blanc, Paolo Graziosi, Ludovica Pedetta, Morena Gentile, Giulio Pizzirani, Valeria D’Obici, Romano Reggiani, Mariano Rigillo, Augusto Zucchi, Enrico Beruschi, Eliana Miglio, Nico Toffoli, Patrizio Pelizzi, Milena Vukotic, Cesare Cremonini, Andrea Santonastaso. 

Dante, la trama

Dante muore in esilio a Ravenna nel 1321. Settembre 1350. Giovanni Boccaccio viene incaricato di portare dieci fiorini d’oro come risarcimento simbolico a Suor Beatrice, figlia di Dante Alighieri, monaca a Ravenna nel monastero di Santo Stefano degli Ulivi. Nel suo lungo viaggio Boccaccio oltre alla figlia incontrerà chi, negli ultimi anni dell’esilio ravennate, diede riparo e offrì accoglienza al sommo poeta e chi, al contrario, lo respinse e lo mise in fuga. Ripercorrendo da Firenze a Ravenna una parte di quello che fu il tragitto di Dante, sostando negli stessi conventi, negli stessi borghi, negli stessi castelli, nello spalancarsi delle stesse biblioteche, nelle domande che pone e nelle risposte che ottiene, Boccaccio ricostruisce la vicenda umana di Dante, fino a poterci narrare la sua intera storia.

“Nei miei tanti film ho raccontato quanto possa essere eccezionale, addirittura eroica, la normalità degli esseri umani. Ora invece ho cercato di dire che, per quanto sublime, il genio, condivide, come farebbe ognuno di noi, le angustie che ci riserva la vita.  Poter narrare Dante Alighieri  per la sua umanità , è stato quel dono  che attendevo da vent’anni”  Pupi Avati

Dante: al via le riprese del film di Pupi Avati

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Dante: al via le riprese del film di Pupi Avati

Sono iniziate oggi le riprese di Dante, il nuovo film di Pupi Avati che torna dietro la macchina da presa dopo il successo ottenuto con Lei mi parla ancora. Il film narra la vita del sommo poeta Dante Alighieri raccontato da Giovanni Boccaccio, primo biografo del padre della lingua italiana. Nel suo “Trattatello in Laude di Dante” Boccaccio ripercorre gli eventi della sua vicenda umana, una storia molto complessa in un succedersi di luci e ombre destinati in gran parte a rimanere tali.

Il soggetto e la sceneggiatura sono di Pupi Avati. Tra gli interpreti principali: Sergio Castellitto (Giovanni Boccaccio), Alessandro Sperduti (Dante giovane), Enrico Lo Verso (Donato degli Albanzani), Alessandro Haber (Abate di Vallombrosa), Gianni Cavina (Piero Giardina), Leopoldo Mastelloni (Bonifacio VIII), Ludovica Pedetta (Gemma Donati), Romano Reggiani (Guido Cavalcanti), Carlotta Gamba (Beatrice), Paolo Graziosi (Alighiero di Bellincione), Mariano Rigillo (Meneghino Mezzani), Valeria D’Obici (Suor Beatrice), Giulio Pizzirani (Dante anziano), Erica Blanc(Gemma Donati anziana), Morena Gentile (Donna gozzuta), Milena Vukotic (Rigattiera).

Le riprese di Dante dureranno undici settimane tra Umbria, Marche, Toscana, Emilia Romagna e Roma. Il film, prodotto da Antonio Avati, è una produzione Duea Film con Rai Cinema e sarà distribuito nelle sale italiane da 01 Distribution.

Dante, la trama

Dante muore in esilio a Ravenna nel 1321. Settembre 1350. Giovanni Boccaccio viene incaricato di portare dieci fiorini d’oro come risarcimento simbolico a Suor Beatrice, figlia di Dante Alighieri, monaca a Ravenna nel monastero di Santo Stefano degli Ulivi. Nel suo lungo viaggio Boccaccio oltre alla figlia incontrerà chi, negli ultimi anni dell’esilio ravennate, diede riparo e offrì accoglienza al sommo poeta e chi, al contrario, lo respinse e lo mise in fuga. Ripercorrendo da Firenze a Ravenna una parte di quello che fu il tragitto di Dante, sostando negli stessi conventi, negli stessi borghi, negli stessi castelli, nello spalancarsi delle stesse biblioteche, nelle domande che pone e nelle risposte che ottiene, Boccaccio ricostruisce la vicenda umana di Dante, fino a poterci narrare la sua intera storia.

DICHIARAZIONE DEL REGISTA:

“Attendi tanto. Diciotto anni prima che ti sia concesso di realizzare un film. Lo avevi nitido nel 2003 quando hai scritto la prima versione del soggetto. Nel frattempo hai fatto altro, molto altro, ma quell’impegno con Dante ti è rimasto dentro, tampellante, facendoti avvertire come una colpa il trascorrere del tempo. Poi, finalmente, incontri chi ti ascolta e non rimanda, chi apprezza l’idea e ti trovi “impreparato” a quell’assenso, a quell’accoglienza. Questo il mio stato d’animo di oggi, a poche ore dall’inizio delle riprese.Che si realizzi nell’Italia di oggi in cui le gerarchie di cosa e di chi conti è dettato da ben altro, un film sulla vita di Dante Alighieri, ha dell’inverosimile. Non oso ancora crederci”.

Dante, recensione del film di Pupi Avati

Dante, recensione del film di Pupi Avati

Pupi Avati torna al cinema. Dopo Lei mi parla ancora uscito l’anno scorso su Sky, scrive e dirige un progetto a cui aveva iniziato a pensare dal 2003: Dante. Rapito e mosso dall’ammirazione reverenziale per il sommo poeta, il regista cerca di scovare il modo per renderlo avvicinabile nella sua umanità, seppur maestosa, tentando di redimerne l’immagine che a molti è stata fatta odiare ai tempi della scuola.

Dante, la storia raccontata nel film

Giovanni Boccaccio (Sergio Castellitto) nel 1350 riceve l’incarico di recapitare dieci fiorini d’oro a Suor Beatrice (Valeria D’Obici), figlia dell’Alighieri, come risarcimento per le sofferenze e l’umiliazione causate a suo padre durante l’esilio da Firenze. La storia, dunque, consiste nel lungo e faticoso viaggio che Boccaccio percorre dal capoluogo toscano fino a Ravenna per raggiungere il convento in cui alloggiava la donna. Lo scrittore del Decameron compie praticamente tutte le tappe del tragitto che avevano fatto arrivare Dante al definitivo luogo d’esilio, incontrando alcuni degli stessi personaggi con cui lui stesso si era relazionato (tra cui Milena Vukotic, Alessandro Haber, Gianni Cavina, Enrico Lo Verso) e provando lo stesso affaticamento fisico e la crescente povertà.

Dante diventa così il racconto del profondo affetto di un poeta nei confronti del suo predecessore, attraverso il cammino che fa vivere all’uno la parte più terrena e corporea dell’altro, nei numerosi flashback che raccontano molti momenti della biografia dell’Alighieri fin da ragazzo (Alessandro Sperduti) col suo amore per l’angelica Beatrice (Carlotta Gamba) e la dolce amicizia con Cavalcanti (Romano Reggiani), fino alla vecchiaia (Giulio Pizzirani) vissuta, appunto, a Ravenna.

Una cornice che raccoglie l’aria del XIV secolo

Il Dante di Pupi Avati ha effettivamente una cornice che raccoglie l’aria terrosa, umida e vagamente malaticcia che si respirava nella metà del XIV secolo. Per farlo, inserisce qua e là nella messa in quadro elementi che accennano all’horror, storcendo un po’ i corpi, a volte nella bruttezza, altre nel consumarsi della vecchiaia. Questo conferisce note cupe all’andamento del racconto, supportato dallo sguardo deformante del grandangolo, utilizzato abbondantemente in gran parte delle scene.

Perciò, nonostante gli attimi di estasi delle sequenze insieme a Beatrice, il tratto appena angosciante di Pupi Avati lascia il suo segno in tutto l’arco narrativo, come le musiche talvolta stridenti in sottofondo.

Chiaramente la personalità recitativa di Sergio Castellitto è il perno attorno a cui può ruotare ben saldo il resto del film, per quanto anche Alessandro Sperduti e Carlotta Gamba (America Latina) riescano a dare un buon carattere ai loro giovani personaggi. È evidente, dunque, che il progetto abbia delle direzioni ben più alte rispetto a quel che è possibile fare con la mole di lavoro da dover mettere in scena, e l’alternanza tra il viaggio di Boccaccio e gli eventi della vita di Dante provano a giocare tra loro, richiamandosi, uniti dal filo dell’amore quasi filiale del primo nei confronti del secondo. Insomma, risulta interessante il lavoro finale del regista e scrittore, che ha fatto ricerche approfondite per tutti questi anni, ma sfugge di mano la possibilità di entrare e farsi coinvolgere dal viaggio dei protagonisti.

Un poeta che va avvicinato con la poesia

Dante Alighieri resta un poeta e come tale va avvicinato da fuori. Non è proprio possibile, evidentemente, sperare che qualcosa di plateale catturi e seduca tramite lo schermo, e probabilmente va bene così. Le parole intime composte per creare un’immagine mentale appartenenti letteralmente a un altro mondo, sono destinate a dover essere soprattutto lette e meditate per poter essere comprese. Qualunque altro mezzo ne riduce il significato.

Il film Dante non è, quindi, malriuscito: raggiunge l’intento di parlare di una parte importante della storia che riguarda l’Alighieri e rende bene uno spaccato del tempo nel quale ha abitato. Ma resta un’inesorabile distanza che affeziona  poco ai personaggi e ai fatti: una resa complessiva ben dipinta e costruita, ma nella quale l’emotività rimane placidamente sopita.

Dante, la conferenza stampa del nuovo film di Pupi Avati

Dante, la conferenza stampa del nuovo film di Pupi Avati

Dante è l’ultimo film di Pupi Avati. In uscita il 29 settembre, è stato presentato alla Casa del Cinema a Roma. Un progetto che era iniziato a maturare nella mente del regista quasi vent’anni fa e che oggi prende forma attraverso il punto di vista di Giovanni Boccaccio, interpretato da Sergio Castellitto, che compie un lungo viaggio per consegnare un risarcimento in fiorini d’oro a Suor Beatrice, figlia del sommo poeta, come rimedio all’esilio che aveva subito il padre.

Del cast sono presenti anche i giovani Dante e Beatrice: Alessandro Sperduti (I Cassamortari) e Carlotta Gamba (America Latina). A moderare l’incontro è Luca Sommi, scrittore, docente universitario e autore del libro Il cammin di nostra vita, per il quale Pupi Avati ne ha chiesto una lunga consulenza.

«Fare un film sulla Divina Commedia è impossibile», spiega, «perché quello che è stato scritto è troppo per poter essere rappresentato cinematograficamente, ma Pupi Avati ha trovato lo stratagemma nel far raccontare tutto a Boccaccio, appunto: biografo di Dante che ne promuove la poetica e i lavori. È un film di evocazione e viaggio, ed è di questo che si parla nel film».

«L’amore reciproco per Dante ci ha resi amici», interviene Pupi Avati rivolgendosi a Sommi, «per me questo è un film del tutto speciale, forse per voi lo è meno, ma io ho con esso un rapporto antico: un senso di adempienza nei confronti di Dante Alighieri che abbiamo lasciato relegato tra i banchi di scuola. Soprattutto dopo il centenario dell’anno scorso è stato reso ancora più distante di prima. La scuola ci ha trasmesso un senso di inadeguatezza nei suoi riguardi che ce lo ha fatto odiare, anche dal punto di vista estetico: Alessandro Sperduti (che veste i panni di Dante n.d.r.) è un Brad Pitt a confronto», ride, «ho scritto e girato Dante perché ho pensato che fosse un autore che meritava di essere risarcito e riavvicinato alle persone».

Ed è la possibilità di rendere prossimo agli spettatori di oggi un autore di quella levatura ad interrogare il regista: «La battuta che dice Boccaccio a Suor Beatrice sintetizza tutto: continuo a vederlo ragazzo. Se noi continuassimo a vederci ragazzi e a rapportarci alle cose con quella capacità poetica che abbiamo durante giovinezza… Se riprendessimo ad usare il “per sempre”, che è una locuzione avverbiale che oggi è totalmente omessa… Quante volte anch’io da ragazzo, durante un concerto, ho detto “per sempre”, e me lo sono giurato. Il poeta ha dentro di sé quest’idea del tempo che è per sempre. A leggere oggi alcuni versi di Dante vengono i brividi, nonostante siano passati cento anni».

«Per quanto mi riguarda io “per sempre” lo dico spesso», ride intervenendo Sergio Castellitto, «trovo che Dante sia irraccontabile, come diceva Luca Sommi, nessuno ha mai osato fare un film sulla Divina Commedia perché può essere solo letta e rivissuta con l’immaginazione. Penso che la chiave sia stata proprio la trovata narrativa di mostrare tutto attraverso il viaggio di un altro gigante come Boccaccio e che compie un gesto filiale, di sconfinata umiltà, come quello di portare i fiorini alla figlia del poeta. L’umiltà è un sentimento che spesso viene frainteso, essendo visto più come sottomissione. Invece è granitico: ci vuole un gran carattere nel chinare la testa di fronte a chi è più grande di te, serve molta personalità. Qua vediamo un autore, che a scuola abbiamo detestato, cacciato, ridotto in povertà, solo, lontano dai propri affetti, che è stato soldato e forse ha ucciso anche delle persone. Chi non ha provato la sensazione di essere stato estromesso dalla propria vita? Allontanato da qualcosa che amava… Oggi se parliamo di depressione viviamo esattamente “una selva oscura”. La grandezza del poeta è quella di rendere la sofferenza della propria esistenza qualcosa di straordinario che è l’opera. Perciò i poeti sono gli unici che ci possono salvare, perché non ricompongono qualcosa, ma lo estraggono dal buco nero della mente. Sono dei veri benefattori».

Riprende poi la parola il regista, spiegando che era proprio la visceralità più terrena dell’epoca che voleva mettere in scena, incluso il tanfo che si respirava nell’aria in quel periodo storico. Cosa che emerge distintamente anche dal Boccaccio incarnato da Castellitto, che rivela di aver voluto calcare la mano sulla fatica e la malattia del poeta.

A coronare il cast, anche in scene piuttosto brevi, grandi nomi come Milena Vukotic, Alessandro Haber, Gianni Cavina, Enrico Lo Verso, Enrico Beruschi.

Dante’s Lunch: il nuovo corto Pixar in testa a Coco

Dante’s Lunch: il nuovo corto Pixar in testa a Coco

La Disney•Pixar non delude e ci offre il primo sguardo a Dante’s Lunch, il cortometraggio che vedremo in sala a partire dal 21 dicembre in testa a Coco, il nuovo film d’animazione della Pixar.

Protagonista di Dante’s Lunch – A Short Tail è un cane che nota un osso succulento che aspetta solo di essere azzannato, ma c’è una forza irresistibile che lo trascina verso il cimitero… forse l’osso appartiene a qualcuno? Il film è ricco di gag slapstick ma ha anche moltissimi riferimenti a Coco.

Coco: ecco il primo trailer del prossimo film Pixar

La sinossi ufficiale di Coco rilasciata dalla Pixar recita: “nonostante lo sconcertante divieto da parte degli anziani della sua famiglia circa la passione per la musica, Miguel (Anthony Gonzalez) sogna di diventare un musicista di successo come il suo idolo Ernesto de la Cruz (Benjamin Bratt). Nel disperato tentativo di dimostrare il suo talento, Miguel si ritrova nella splendida e colorata Terra dei Morti a seguito di una misteriosa catena di eventi. Lungo la strada incontra l’affascinante imbroglione Hector (Gael García Bernal) con il quale accetta di partire per un viaggio straordinario“.

La Pixar ha poi rivelato che Coco sarà probabilmente uno dei film più musicali mai prodotti dallo studio, un chiaro intento di rifarsi non solo ai classici della Disney ma anche al recente successo di FrozenOceania. La volontà e poi quella di narrare una vicenda che affonda le proprie radici in una cultura molto diversa rispetto a ai racconti portanti fino ad oggi all’attenzione dei più piccoli.

Durante un’intervista rilasciata a Entertainment Weekly e dedicata specificatamente a Coco, il regista Lee Unkrich ha affermato che “è stato importante per noi dal primo giorno che avere un cast latino-americano. Erano tutti concentrati, e abbiamo così finito con l’ottener un fantastico mix di persone, provenienti un pò dal Messico e un pò’ da Los Angeles“. Parlando poi della gestazione dei personaggi di Coco – il cui progetto risale ai tempi di Tom Story 3 – Unkrich ha affermato che “in corso d’opera abbiamo avuto un altro bambino per la voce Miguel che ora ha 17 o 18 anni, il quale potrebbe dirvi quanto tempo abbiamo lavorato sul film, ma la sua voce è cambiata molto nel corso del tempo ed è stato necessario trovare una nuova voce, così abbiamo trovato Antony Gonzalez“.

Dante’s Inferno il film ha trovato un regista

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February 10th, 2010 @ 09:35:22La Universal Pictures insieme alla Elctronic Arts hanno trovato finalmente un regista per l’atteso adattamento cinematografico di Dante’s Inferno. Si tratta del regista del recente remake de La casa, Fede Alvarez, a confermarlo in via ufficiale è stato il noto sito Deadline. Alvarez quindi avrà l’arduo compito di dirigere questa ennesima trasposizione di un videogame.

Dante’s Inferno è un videogioco in stile avventura dinamica, uscito il 5 febbraio 2010 per PlayStation 3 e Xbox 360 e il 26 febbraio per PlayStation Portable. È stato sviluppato da Visceral Games, ed è liberamente ispirato alla cantica dell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri.

A produrre il film saranno Marc Abraham e Eric Newman. Mentre  EA Patrick O’Brien e Jay Basu si occuperanno della stesura della sceneggiatura.

La trama del video gioco:

Dante’s Inferno è ispirato molto liberamente alla prima cantica della Divina Commedia. Il giocatore controlla Dante, un veterano della terza crociata, che ha lasciato la sua amata Beatrice e cerca di salvare la sua anima da Lucifero, che ha bisogno di essa per liberarsi dall’Inferno e tentare nuovamente di riprendere il Trono di Dio. Nel suo viaggio attraverso i terribili cerchi dell’Inferno, Dante si confronta con i propri peccati, il passato della sua famiglia e i suoi crimini di guerra.

Dante Ferretti racconta la sua vita tra Pasolini, Fellini e Scorsese al Pesaro Film Festival

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Una vita dedicata al cinema quella che Dante Ferretti racconta al Pesaro Film Festival dove insieme a David Miliozzi presenta la prima autobiografia Immaginare prima. Le mie due nascite, il cinema, gli Oscar. Scritta in occasione dei suoi 80 anni, il tre volte premio Oscar porta il lettore dietro le quinte della sua vita lavorativa tra Macerata e Hollywood nel segno di Cinecittà che porta sempre nel cuore.

Quando avevo un anno e mezzo a Macerata, dove sono nato, è stata bombardata una caserma. Casa mia è crollata e sono rimasto bloccato sotto le macerie e mi sono salvato perché mi è caduto addosso un mobile. Mia madre mi ha cercato insieme a una sua amica e a un certo punto hanno sentito qualche rumore, hanno alzato il mobile e mi hanno trovato. Appena le ho viste ho detto Ciak. Almeno è quello che mi è stato raccontato. In qualche maniera è tutto collegato”.

Il lungo viaggio verso la maturità 

Prima di lavorare con registi come Pasolini, Fellini, Rossellini, Petri, Dante Ferretti racconta la sua lunga carriera scolastica non certo promettente. “Ho superato la maturità senza che nessuno ci credesse. Tutti mi guardavano sbalorditi. Dopo anni in cui venivo sempre rimandato a settembre ho superato la maturità con il massimo dei voti. Prima del diploma ho detto a mio padre che sarei voluto andare a studiare scenografia a Roma all’Accademia delle Belle Arti, mio padre mi disse ‘Così vieni rimandato pure lì’”. 

Una vita segnata dalle coincidenze

L’incontro con Luigi Scaccianoce è stata sicuramente una svolta nella carriera di Dante Ferretti. Fin da ragazzo ha lavorato come aiuto scenografo e ricorda con minuzia tutti i nomi e i momenti passati con ognuno dei registi con cui ha lavorato. Ricorda il rispetto di Pier Paolo Pasolini, l’esuberanza di Martin Scorsese e la complicità con Federico Fellini.

Pasolini aveva le idee più brillanti e io lo seguivo. Gli stavo bene per questo, perché lo assecondavo. Nonostante gli 11 film insieme ci siamo sempre dati del lei”. Ferretti ricorda con chiarezza i giorni della settimana quando venne chiamato da Rossellini che ha fatto da intermediario per Medea, il film di Pasolini.

Ero appena tornato da Ponza, mi chiama un mio amico per andare al mare. Era domenica. Io non volevo andare ma alla fine mi sono lasciato convincere. Quando mi venne a prendere mi sono ricordato che non avevo preso il costume quindi sono risalito a casa. Squilla il telefono. Era Rossellini. ‘Dantino’, mi dice, ‘sono con Pasolini in Cappadocia, ti vuole per girare Medea’. Sono partito per Istanbul il giorno dopo senza idea di cosa fare. Loro non avevano girato neanche un metro di pellicola, stavano aspettando me”.

Sono sei, invece, i film che Dante Ferretti ha girato con Federico Fellini, ma ce n’è voluta di strada. Dopo le prime collaborazioni come aiuto scenografo sotto la guida di Scaccianoce, ad un certo punto la collaborazione tra il regista e lo scenografo si interrompe. Anni dopo Fellini e Ferretti si rincontrano: “Lui voleva ancora lavorare con me. Gli dissi ‘Vediamoci tra dieci anni quando avrò più esperienza’”.

Come ha convinto Scorsese

Hugo CabretCon L’età dell’innocenza si inaugura il sodalizio tra Dante Ferretti e Martin Scorsese. Poi arrivano gli Oscar, Hugo Cabret – che per l’occasione è stato proiettato al Pesaro Film Festival.

“È stato Fellini a presentarmi Martin Scorsese, la prima volta, era durante il matrimonio con Isabella Rossellini. Da lì abbiamo iniziato a collaborare. Ricordo ancora come l’ho convinto a girare Gangs Of New York qui a Cinecittà. Gli ho spiegato che per le ambientazioni che aveva in mente lui Cinecittà era perfetta. Venne a Roma con il suo aereo privato e gli ho fatto girare i teatri, le vie. Quando ha visto i modellini si è convinto. Gangs of New York è girata interamente a Cinecittà”.

Dante Ferretti ospite di Mio Cinema con Laura Delli Colli

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Dante Ferretti ospite di Mio Cinema con Laura Delli Colli

Vincitore di tre Premi Oscar, Dante Ferretti ha iniziato la sua carriera al fianco di Pasolini, per poi dare forma ai sogni di Federico Fellini, e alle visioni di altri grandi registi come Marco Ferreri, Elio Petri, Luigi Comencini, Liliana Cavani, Ettore Scola, Marco Bellocchio, Giuseppe Tornatore, ma anche Martin Scorsese, Tim Burton, Terry Gilliam, Anthony Mingella, Julie Taymor. E intraprendere un sodalizio di vita e di lavoro unico, con la compagna di vita Francesca Lo Schiavo, interior designer di valore mondiale, a sua volta vincitrice di tre premi Oscar.

Sono sedici le nomination agli Oscar per Ferretti, innumerevoli i premi vinti in tutto il mondo fra cui spiccano tre Bafta, quattro David di Donatello e dodici Nastri d’argento nell’arco di oltre cinquant’anni di carriera.

Appuntamento martedì 21 luglio, alle 20.30, su Miocinema.it: Dante Ferretti dialoga con Laura Delli Colli e ripercorre le tappe della sua meravigliosa carriera.

Per l’occasione sarà presentato il documentario Dante Ferretti: scenografo italiano.

Il regista Gianfranco Giagni intraprende un viaggio alla scoperta della vita e della carriera di un uomo che ha fatto la storia del cinema, mostrandolo attraverso i suoi lavori, la sua voce e le testimonianze dei grandi con cui ha lavorato.

Come di consueto, la presentazione sarà visibile gratuitamente, senza alcuna necessità di registrazione, sul sito e sulla pagina Facebook di Miocinema.

DANTE FERRETTI: SCENOGRAFO ITALIANO

Un film di Gianfranco Giagni

Prodotto da Nicoletta Ercole per Cinecittà Studios e Nicomax Cinematografica e da Flavia Parnasi per Combo Film.

Distribuzione italiana Istituto Luce Cinecittà

SINOSSI

Il film documentario “Dante Ferretti: scenografo italiano” presenta un ritratto appassionante a 360 gradi di uno dei più geniali artefici della storia del cinema italiano, dalle origini alla ribalta del più grande cinema d’autore, compagno di visionarie avventure di Fellini, Pasolini, Scorsese, Tim Burton, e di una “complice” davvero speciale come Francesca Lo Schiavo. Il film si avvale della viva voce dello stesso Maestro Ferretti, e di testimoni eccezionali come Martin Scorsese, Terry Gilliam, Leonardo DiCaprio, Giuseppe Tornatore, Liliana Cavani e di tanti altri amici e collaboratori, partecipi di un capitolo e di un autore fondamentali del libro della settima arte.

Dante arriva in anteprima su SKY e NOW

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Dante arriva in anteprima su SKY e NOW

Arriva in prima tv su Sky DANTE, di Pupi Avati, racconto della vicenda umana dell’Alighieri, poeta fra i grandi e certamente più noto nel mondo, lunedì 22 maggio alle 21.15 su Sky Cinema Uno (alle 21.45 anche su Sky Cinema Drama), in streaming su NOW e disponibile on demand.

Il film prende spunto dalla missione affidata a Giovanni Boccaccio nel 1350: portare alla figlia di Dante, a Ravenna, una borsa di dieci fiorini per risarcirla del tanto male che i fiorentini avevano fatto a suo padre. Protagonista è Sergio Castellitto, che veste i panni del Boccaccio, con lui nel cast anche Alessandro Sperduti, Enrico Lo Verso e Alessandro Haber.

La trama del film

Settembre 1350. Giovanni Boccaccio viene incaricato di portare dieci fiorini d’oro come risarcimento simbolico a Suor Beatrice, figlia di Dante Alighieri, monaca a Ravenna nel monastero di Santo Stefano degli Ulivi. Dante è morto in esilio nel 1321 mentre la sua fama, grazie alla divulgazione della Commedia, si è diffusa ovunque. Gli ultimi suoi vent’anni sono stati terribili, in continua fuga, cercando ospitalità presso le varie corti, con una condanna al rogo e alla decapitazione inflitta sia a lui che ai suoi figli maschi fuggiti a loro volta da Firenze.

Intanto nel capoluogo toscano gli equilibri di potere sono profondamente mutati e la città cerca una riappacificazione, seppure postuma, con un concittadino di tale valore. I dieci fiorini sarebbero il risarcimento simbolico per la confisca dei beni e per la condanna ad essere arso vivo e decapitato decretata ormai quasi mezzo secolo prima dal comune fiorentino. Contro quella parte del mondo ecclesiale che considera la Commedia opera diabolica, Giovanni Boccaccio accetta quest’incarico nella convinzione di poter svolgere un’indagine su Dante che gli permetta di narrarne la vicenda umana e le ingiustizie patite. Nel suo lungo viaggio Boccaccio oltre alla figlia incontrerà chi, negli ultimi anni dell’esilio ravennate, diede riparo e offrì accoglienza e chi, al contrario, respinse e mise in fuga l’esule.

Ripercorrendo da Firenze a Ravenna una parte di quello che fu il tragitto di Dante, sostando negli stessi conventi, negli stessi borghi, negli stessi castelli, nello spalancarsi delle stesse biblioteche, nelle domande che pone e nelle risposte che ottiene, Boccaccio ricostruisce la vicenda umana di Dante, fino a poterci narrare la sua intera storia.

DannyLife “Progetto per L’Aquila, un videoclip per non dimenticare”

DannyLifeA cinque anni esatti dalla tragedia del terremoto che ha colpito L’Aquila, venerdì 5 aprile, alle ore 21.30, in occasione dell’evento “06/04/09 – IO NON RIDEVO” verrà presentato in anteprima il videoclip di DannyLife &RedPull dal titolto “Dall’Inferno al Paradiso”, prodotto da Alessandro Costantini – Producer Ultimo Piano (www.ultimopiano.it), con la regia di Simone Mascherini.

Il Progetto “06/04/09 – IO NON RIDEVO”, attraverso la divulgazione gratuita del videoclip di “Dall’inferno al Paradiso”, si pone l’obiettivo di riportare l’attenzione sulla catastrofe che ha colpito L’Aquila e porre un attenta e rispettosa riflessione sul dramma, con i conseguenti disagi, che ancora vive la popolazione aquilana.

L’evento terminerà alle 24.00 per rispetto delle vittime del terremoto. Durante l’evento saranno regalate delle maglie con la scritta “06/04/09 – IO NON RIDEVO”.

Danny Woodburn sarà Splinter in Ninja Turtles

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danny woodburn

Il noto attore della sit-com  Seinfeld,  Danny Woodburn, ha  ottenuto la parte del Maestro Splinter nell’action movie Ninjia Turtles diretto da Jonathan Liebesman prodotto da  Michael Bay. Splinter è un anziano ratto mutante che diventa il mentore dei quattro protagonisti, e verrà realizzato attraverso la tecnica del motion capture come le tartarughe.

Danny Woodburn si unisce al cast che già comprende Megan Fox (April O’Neil), Alan Ritchson (Raffaello), Noel Fisher (Michelangelo), Jeremy Howard (Donatello) e Pete Ploszek (Leonardo).

Cosa ne pensate della scelta? Le riprese del nuovo franchise inizieranno a breve, ed il film arriverà nelle sale dal 6 giugno del 2014.

Danny Trejo, Michael Madsen e Mischa Barton presentano Hope Lost

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hope lost Si chiama Hope Lost ed è la prossima produzione italiana con cast internazionale portata avanti con grande passione dalla Iervolino Turco Film in collaborazione con la Ambi Pictures. Presenti a Roma per presentare il nuovo progetto, Danny Trejo, Michael Madsen e Mischa Barton hanno incontrato la stampa, insieme al regista David Petrucci e alla produzione.

Il produttore Andrea Iervolino prende la parola e specifica: “Il film è di intrattenimento, ma è un prodotto che deve farci riflettere; è una storia tratta da una storia vera e basato su tantissimi casi veramente accaduti. Penso che questo sia un argomento da sottolineare. Abbiamo cercato di fare un film che venda bene, ma che faccia anche riflettere. E’ costato due milioni, è stato finanziato in parte dal ministero che ci ha sostenuto grazie alla tematica. Nella fase di scrittura sono state anche intervistato delle ragazze per costruire la storia. Il film verrà presentato al mercato di Cannes e uscirà in Italia e in tutto il mondo in autunno.”

hope lost 2David Petrucci continua raccontando la sua esperienza e soprattutto l’impegno personale che ha profuso nel progetto: “Le riprese sono durate quattro settimane, le location sono segrete, ma comprendono la periferia romana. Abbiamo trovato degli scorci per ricreare la Romania, sono molto soddisfatto di questo prodotto. Il progetto è nato attraverso gli anni, mi sono documentato molto ed è un progetto molto personale, sono stato in Romania, ho parlato con delle ragazze, la mia compagna viene dalla Romania e quindi tengo molto al progetto. La mia sfida è quella di creare una connubio tra questa componente drammatica e il film di genere.”

Uno dei protagonisti del film è nientemeno che Michael Madsen, volto noto del cinema tarantiniano che si è associato per la seconda volta alla Iervolino Turco Film: “E’ la seconda esperienza che ho fatto con la Iervolino, è un’accoglienza davvero calorosa quella che gli italiani riservano non solo alle persone famose come me ma anche ai miei figli e a mia moglie. Sono stato scelto per questo film prima di interpretare il primo che abbiamo presentato per la Iervolino. Non so perché sono stato scelto, però nella mia famiglia gira voce che abbiamo sangue italiano, forse anche questo può aver influito. Ho visto tantissimi film italiani e in questi giorni in tv ho visto un film in cui ero doppiato, e mi è sembrato strano, era la prima volta. Ma vivere qui mi ha aiutato a calarmi nella parte di un italiano. hope lostE’ un posto meraviglioso, ricco di cultura. Il mio personaggio è molto cattivo e ho cercato di redimerlo, ma il regista ha deciso che doveva essere cattivo. Ci abbiamo lavorato moltissimo insieme al regista e spero che questa collaborazione abbia contribuito a migliorare il film.”

Di leggenda in leggenda, questa mattina abbiamo anche incontrato Danny Trejo, il temibile e minaccioso Machete di Robert Rodriguez, che a dire il vero è una persona gentile e affabile, affascinato dalla Città Eterna e contento del progetto e di lavorare con l’amico Madsen. “Il mio personaggio ha una personalità molto oscura, e purtroppo rappresenta un tipo di persona che esiste un po’ in tutto il mondo – ha raccontato Trejo – Sicuramente questa è stata una buona opportunità per me. E’ un personaggio sfaccettato. Per quanto riguarda la mia esperienza romana, è stato bellissimo. Questa mattina camminavo alle 3 di notte per la città, e l’atmosfera era straordinaria. Ero in una delle città più antiche del mondo.”

mischa bartonLast but not Least, presente in conferenza c’era anche Mischa Barton, l’indimenticabile Marissa della serie tv teen The O. C. L’attrice, ormai cresciuta, ha ritenuto interessante prendere parte al progetto per metersi alla prova con un personaggio diverso dai suoi standard: “E’ il mio secondo film qui in Italia, il primo era il Decameron, prodotto da Dino De Laurentiis. Sicuramente lavorare qui è un’esperienza straordinaria. Non posso fare nessun paragone fortunatamente tra la mia vita e il mio personaggio. Questo film affronta argomenti molto duri, e molto diversi per fortuna da quelle che sono le esperienze reali che affrontano le giovani donne che vogliono fare le attrici. Per me è stata un’esperienza molto positiva perché ho sperimentato un ruolo molto diverso da come sono io, e vorrei continuare a fare più parti diverse per la mia carriera. Nel film interpreto una ragazza che viene dall’Europa dell’Est e ho i capelli scuri. E’ un personaggio duro, molto diverso da me, che vive sulla strada. Io da tempo sostengo alcune associazioni di beneficenza che si occupano della violenza sulle donne, non mi sono dovuta documentare troppo, ma ho pensato di più al mio personaggio, a chi era e a perché era venuta in Italia.”

Il film uscirà quest’autunno in Italia e in tutti gli altri Paesi in cui è già stato venduto, in attesa di qualche bel colpo da parte di Iervolino e soci al mercato di Cannes questa primavera.

Danny Trejo nel sequel di Bad Ass

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Preannunciato da un trailer, inizialmente ritenuto un fake, Bad Ass si rivelò poi un progetto reale, per quanto destinato al solo mercato dell’home video; anche se uscito solo in dvd, il film ha comunque riscosso un buon successo, tale da garantirgli un sequel.

Il film originale vedeva Danny Trejo nel ruolo di Frank Vega, un emarginato che dopo aver difeso un uomo da un’aggressione diviene un eroe per gli abitanti della sua cittadina; in seguito, dopo l’uccisione del suo migliore amico e l’incapacità della polizia di punire i colpevoli, si trasforma in un vigilante, nello stile del Giustiziere della Notte.

Nel sequel, probabilmente intitolato Bad Asses, ritroveremo Frank, affiancato stavolta da un nuovo compagno di strada, Benny: i due torneranno in azione quando il loro giovane amico Manny verrà ucciso da alcuni trafficanti di droga che godendo dell’immunità diplomatica non potranno essere perseguiti.

Al momento non si sa chi interpreterà Bernie o Manny, l’unica certezza è che Danny Trejo tornerà a vestire i panni di Frank e Patrick Fabian quelli del Commissario Malark. La regia è nuovamente affidata Craig C. Moss, l’inizio delle riprese è previsto per il mese prossimo a Los Angeles.

Fonte: Empire

Danny Strong scriverà il simbolo perduto!

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Sarà Danny Strong, conosciuto per il suo lavoro in recount e the game change(HBO), a scrivere la sceneggiatura del simbolo perduto per la Sony Pictures.

La pellicola, che sarà tratta dall’ultimo romanzo di Dan Brown,  come annunciato nei giorni scorsi non sarà diretta da Ron Howard(che rimane comunque in veste di produttore) ma da Mark Romanek, chiamato a raccogliere l’eredità di quella che ormai ha tutte le caratteristiche di una redditizia trilogia; nulla è stato invece detto in merito alla possibile ritorno di Tom Hanks nei panni di Robert Langdon.

Ecco la trama del libro: Robert Langdon, professore di simbologia ad Harvard, è in viaggio per Washington. È stato convocato d’urgenza dall’amico Peter Solomon, uomo potentissimo affiliato alla massoneria, nonché filantropo, scienziato e storico, per tenere una conferenza al Campidoglio sulle origini esoteriche della capitale americana. Ad attenderlo c’è però un inquietante fanatico che vuole servirsi di lui per svelare un segreto millenario. Langdon intuisce qual è la posta in gioco quando all’interno della Rotonda del Campidoglio viene ritrovato un agghiacciante messaggio: una mano mozzata col pollice e l’indice rivolti verso l’alto. L’anello istoriato con emblemi massonici all’anulare non lascia ombra di dubbio: è la mano destra di Solomon. Langdon scopre di avere solamente poche ore per ritrovare l’amico. Viene così proiettato in un labirinto di tunnel e oscuri templi, dove si perpetuano antichi riti iniziatici. La sua corsa contro il tempo lo costringe a dar fondo a tutta la propria sapienza per decifrare i simboli che i padri fondatori hanno nascosto tra le architetture della città. Fino al sorprendente finale. Un nuovo capitolo de “Il Codice da Vinci”, un thriller dalla trama mozzafiato, che si snoda a ritmo incalzante in una selva di simboli occulti, codici enigmatici e luoghi misteriosi.

fonte: badtaste.it

Danny Strong sceneggiatore per The Hunger Games: Il Canto della rivolta

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Mentre il set di The Hungers Game: La ragazza di fuoco è ancora in fase di riprese, la Liosgate sta già pensando all’adattamento in due parti della conclusione della trilogia, The Hunger Games: Il canto della rivolta. Dato che il regista Francis Lawrence non sarà il prossimo autore del film poiché impegnato con la post-produzione. La Liosgate ha contattato il vincitore degli Emmy Award, Danny Strong per l’adattamento cinematografico sia della prima parte che della seconda parte.

Strong ha scritto sceneggiature per la HBO come Recount o Game Change e il prossimo film di Lee Daniels (Precious) The Butler. Il capitolo conclusivo della saga è quello sicuramente più debole della Collins, quindi c’è molta aspettativa di dare coerenza ma anche creatività per un finale soddisfacente sia per i fan del libro che del film. Ancora in dubbio il regista, ma  presto si avranno notizie, dato che le date della distribuzione sono previste per la prima parte il 21 novembre 2014 e per la seconda parte il 20 novembre 2015.

Fonte: Collider

Danny Huston si unisce al remake di Una pallottola spuntata

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Danny Huston si unisce al remake di Una pallottola spuntata

Danny Huston è il nuovo nome di alto profilo che si unisce al cast del prossimo remake di Una pallottola spuntata in lavorazione alla Paramount Pictures. Danny Huston si unisce a un ensemble che comprende anche Liam Neeson, Paul Walter Hauser, Kevin Durand e Pamela Anderson. I dettagli sulla trama del film, così come sul ruolo di Huston sono ancora nascosti. Ma Neeson interpreterà il detective Frank Drebin, come precedentemente annunciato, con Hauser nel ruolo del suo partner Ed. Non è ancora chiaro chi interpreterà Anderson, anche se è chiaro che Durand assumerà uno dei ruoli da cattivo del film.

Akiva Schaffer dirige e produce la commedia, la cui uscita nelle sale è prevista per il 18 luglio 2025. Dan Gregor e Doug Mand hanno scritto la bozza della sceneggiatura insieme a Schaffer, con il quale hanno collaborato al film vincitore dell’Emmy Chip ‘n Dale: Rescue Ranger. Seth MacFarlane e Erica Huggins produrranno tramite Fuzzy Door, con Daniel M. Stillman che fungerà anche da EP.

Danny DeVito: 10 cose che non sai sull’attore

Danny DeVito: 10 cose che non sai sull’attore

Danny DeVito è senza dubbio una delle personalità più versatili, prolifiche e formidabili del mondo dello spettacolo, distintosi come attore, produttore e regista. Negli anni ha dato vita a personaggi divenuti iconici, e ha caratterizzato con il suo talento ogni progetto a cui prendeva parte. Continuamente in grado di rinnovarsi, De Niro si è sapunto destreggiare in generi completamente diversi l’uno dall’altro, ottenendo in più occasioni il riconoscimento di critica e pubblico.

Ecco 10 cose che non sai di Danny Devito.

Danny DeVito: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film della storia del cinema. L’attore debutta al cinema nel 1971 con un piccolo ruolo nel film La mortadella. Nel 1975 è invece tra i protagonisti del film Qualcuno volò sul nido del cuculo, accanto all’attore Jack Nicholson. Dopo questo film, si aprono per lui le porte del successo, arrivando a interpretare ruoli di rilievo in film come Voglia di tenerezza (1983), All’inseguimento della pietra verde (1984), Per favore, ammazzatemi mia moglie (1986), I gemelli (1988), La guerra dei Roses (1989) e Batman – Il ritorno (1992), dove acquista maggior fama con il ruolo del Pinguino, il villain del film. Forte dell’accresciuta popolarità, l’attore continua a recitare in pellicole come Hoffa – Santo o mafioso? (1992), Matilda 6 mitica (1996), Mars Attacks! (1996), L’uomo della pioggia (1997), Il giardino delle vergini suicide (1999), The Big Kahuna (1999), Man on the Moon (1999), Eliminate Smoochy (2002), Big Fish – Le storie di una vita incredibile (2003), Christmas in Love (2004), Conciati per le feste (2006), Solitary Man (2009), The Comedian (2016), Dumbo (2019) e Jumanji: The Next Level (2019).

2. Si è distinto come regista. Dopo aver acquisito un certo successo, l’attore ha debuttato anche come regista con il film Getta la mamma dal treno (1987), per poi dirigere film divenuti celebri come La guerra dei Roses, Hoffa – Santo o mafioso, Matilda 6 mitica, Eliminate Smoochy e Duplex – Un appartamento per tre (2003). L’attore è inoltre spesso tra i protagonisti dei film da lui diretti.

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3. Ha ricoperto il ruolo di produttore. De Vito è celebre per essere stato il produttore esecutivo del film Pulp Fiction, di Quentin Tarantino. Ma negli anni ha prodotto anche i propri film da regista e film come L’allenatrice (1996), Gattaca – La porta dell’universo (1997), Man on the Moon (1999), Erin Brockovich – Forte come la verità (2000), … e alla fine arriva Polly (2004), La mia vita a Garden State (2004) e La preda perfetta (2014).

4. È protagonista in una celebre serie TV. Negli ultimi anni DeVito è stato assente dal cinema come attore, recitando invece in televisione nella popolare serie C’è sempre il sole a Philadelphia, in onda dal 2006 e ancora in corso. Nella serie l’attore ricopre il ruolo di Frank Reynolds, padre dei due gemelli protagonisti.

Danny DeVito ha una moglie

5. È sposato. L’attore è convolato a nozze nel gennaio del 1982 con l’attrice Rhea Perlman, con la quale ha avuto tre figli nel 1983, nel 1985 e nel 1987. Dopo 30 anni di matrimonio sembrava che la coppia dovesse separarsi, ma nel marzo del 2013 i due hanno annunciato una riconciliazione.

Danny DeVito è il Pinguino

6. È rimasto nel personaggio durante le pause. Nel 1992 l’attore diventa estremamente popolare per la sua interpretazione del Pinguino, il celebre villain, nel film Batman – Il ritorno, diretto da Tim Burton. L’attore ha dichiarato di essere rimasto nel personaggio durante le pause sul set, spesso generando il terrore in chi gli si avvicinava.

7. Gli fu proibito di descrivere il look del personaggio. La preparazione per il Pinguino richiedeva due ore di trucco al giorno, e per fare in modo che nessuno sapesse nulla di come sarebbe stato il risultato finale, con la speranza di generare ulteriore curiosità e terrore, all’attore fu proibito di descrivere a chiunque il look del personaggio.

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8. Ebbe problemi con un scimmia. Nel film, all’incirca verso 1 ora e 40 minuti dall’inizio, vi è una scena dove una scimmia consegna una lettera al Pinguino da parte di Batman. La scimmia tuttavia si rivelò terrorizzata dal trucco dell’attore, tanto da aggredirlo ferocemente. Fortunatamente DeVito non riportò ferite.

Danny DeVito in Friends

9. Ha avuto un ruolo nella celebre sit-com. Nel 2004 DeVito partecipa come guest star alla puntata The One Where The Stripper Cries, della decima stagione della serie Friends, nel ruolo di Roy lo spogliarellista, il quale viene chiamato per esibirsi all’addio al nubilato di Phoebe. L’attore ha in seguito dichiarato di aver ottenuto il ruolo grazie alla collega Jennifer Aniston, protagonista nella serie.

Danny DeVito età e altezza

10. Danny DeVito è nato ad Asbury Park, nel New Jersey, Stati Uniti, il 17 novembre 1944. L’attore è noto per la sua caratteristica altezza di soli 144 centimetri.

Fonte: IMDb

Danny DeVito vorrebbe tornare a essere il Pinguino per Tim Burton

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Danny DeVito vuole riprendere il suo ruolo ormai iconico del Pinguino in Batman – Il Ritorno. DeVito è una leggenda di Hollywood con decenni di esperienza alle spalle e numerose amate performance.

Il Batman di Tim Burton ha ridefinito il genere dei film basati sui fumetti quando ha debuttato nel 1989 e ha creato uno dei franchise più amati in tutto il cinema dell’epoca. Da lì, Burton ha ricevuto un assegno in bianco per declinare verso l’oscurità i sequel del film. Il risultato è stato Batman – Il Ritorno del 1992, che ha visto Michael Keaton confrontarsi con Catwoman di Michelle Pfeiffer e Oswald Cobblepot di Danny DeVito, alias il Pinguino, un minuscolo cattivo che abita nelle fogne con le caratteristiche di un vero pinguino. Quel film si è concluso con l’apparente scomparsa di Pinguino durante una resa dei conti con Batman. E mentre si parlava di realizzare un terzo film, sono arrivati i reboot di Schumacher. Il resto è storia.

Sebbene Batman – Il Ritorno non abbia ricevuto un’accoglienza così calorosa come il suo predecessore al momento della sua uscita, è stato rivalutato da molti fan negli anni a seguire. Ora, DeVito si è aperto sull’eredità del film e ha espresso il proprio interesse a riprendere il ruolo. Parlando con Forbes, l’attore ha dichiarato che sarebbe tornato al ruolo se Burton avesse deciso di concludere la sua visione del personaggio DC Comics:

“Sento che non è fuori discussione che il Pinguino tornerà, un giorno, ma questo dipende tutto da Tim, indipendentemente dal fatto che Tim voglia farlo o meno. Direi che potrebbe essere in ballo perché non siamo ancora morti (ride). Potremmo fare una continuazione di quello che abbiamo fatto in passato perché era davvero un film brillante. Mi hanno offerto questa opportunità e ne sono molto grato e mi piacerebbe rivisitarla? Perché no! È stato davvero un grande momento per me.”

Dal momento che Michael Keaton è tornato a indossare il costume di Batman in The Flash, che vedremo il prossimo anno, potrebbero esserci possibilità reali anche per il Pinguino di Danny DeVito!

Danny DeVito superstar mattatore di Lorax – il guardiano della foresta, con lui Zac Efron e Marco Mengoni

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Energico, simpatico, caustico. E’ Danny De Vito, che oggi ha presentato a Roma il suo ultimo lavoro cinematografico, Lorax – il guardiano della foresta. L’attore che ha partecipato alla scrittura della storia del cinema (suoi sono alcuni dei ruoli nei film più amati di sempre, dal Batman di Burton a Qualcuno volò sul nido del cuculo) era accompagnato dal giovane Zac Efron, anche lui doppiatore originale del film, e da Marco Mengoni, voce italiana del protagonista del film, Onceler.

“Tornare a doppiare dopo tutto questo tempo – ha detto DeVito che nel 1997 prestò la voce al Filottete di Hercules – per me è stato bellissimo. Per il mio lavoro non è cambiato molto, anche se mi sono dovuto misurare con un’animazione in CGI e 3D, mentre prima era la classica animazione in 2D. Devo dire però che per doppiare il mio Lorax in italiano mi sono aiutato molto con i gesti!”.

Alla sua prima vera e propria esperienza come doppiatore, Zac Efron dimostra tutto il suo entusiasmo di 24enne: “Non l’avevo mai fatto prima per un film vero e proprio. Avevo avuto solo esperienze brevi, quindi non sapevo cosa aspettarmi. Ho guardato molto il lavoro di Danny, mi ha aiutato”.

Per Mengoni invece, abituato a lavorare con la voce e a gesticolare sul palco, il lavoro è stato semplice, “ma allo stesso tempo difficile – ha dichiarato – perché è come entrare in un’altra persona”.

– Com’è stato doppiare il suo personaggio anche in italiano? DeVito: “E’ stato molto interessante, e soprattutto volevo farlo fortemente. Ho letto molte volte i racconto del Dottor Seuss (da cui è tratto il film, n.d.r.) e li conosco bene, li ho letti ai miei figli. E’ inquietante rendersi conto di quanto è stato profetico questo scrittore. Le sue storie sono state pensate 40 anni fa, eppure sono sempre attuali, oggi più che mai! E poi c’è questa cosa bellissima nel film: tutto comincia da un giovanotto innamorato, lui fa di tutto anche solo per dire ciao alla sua bella, e lei si dimostra così concreta e romantica chiedendo ‘solo’ un albero, una cosa viva e reale. Insomma nel racconto il mondo viene salvato dalle donne!”

Efron: “Lavorare con la voce ti permette di fare tantissime cose diverse, ad esempio si può anche lavorare in pigiama! Non se ne accorgerà nessuno, e poi è stato divertentissimo improvvisare, soprattutto quando c’era altra gente in sala di doppiaggio! All’inizio ti senti un po’ stupido, ma poi ti diverti sul serio!”.

Negli USA il film ha avuto qualche difficoltà a trovare distribuzione, in alcuni Stati in particolare. “E’ assurdo – spiega DeVito – è come se tutti volessero che le coscienze continuino a dormire. Mentre il film ci urla molto semplicemente di svegliarci, di dare una mossa alle nostre coscienze e di capire che l’energia del pianeta non è infinita. Io vado in giro per Hollywood con una macchina elettrica, ogni sera la metto sotto carica e di giorno cammino per tutti la città!”

– Cinematograficamente parlando siete una coppia molto diversa. Com’è stato lavorare insieme? Efron: “Siamo diventati subito amici. Vedere lavorare Danny è semplicemente fantastico, ho visto qualche episodio del suo show tv It’s Always Sunny in Philadelphia, e sono diventato dipendente, quasi fosse una droga! Ho molto rispetto per lui”. DeVito: “L’energia di Zac è incredibile, ma questo mi succede con tutti i giovani. Mi piace motlo lavorare con i giovani talenti, soprattutto se sono anche persone serie come lui, lavorare con Zac e con Taylor (Swift che nel film da la voce a Audery, n.d.r.) per me è rigenerante!”

– I romanzi di Dottor Seuss sono ancora in voga tri giovanissimi in America? Efron: “Io ne ho letto qualcuno quando ero piccolo, e mio padre mi ha fatto leggere la sua copia di The Lorax, il primo libro che abbia mai letto, dentro c’è ancora scritto il suo nome in stampatello ‘David Efron’. Credo siano storia bellissime per far crescere le persone”.

– Com’è stato lavorare per l’Illumination? C’è differenza con le case di produzione americane? (l’Illumination, divisione della Universal che si occupa di animazione ha sede a Parigi, n.d.r.) Efron: “Ho notato che si lavora con molta cura, molto amore, in ogni passo della produzione. E’ bello lavorare così”.

– Quali sono i film d’animazione che più vi sono piaciuti? DeVito: “L’animazione è un mondo fantastico, ricordo che guardavo Biancaneve e pensavo tra me ‘non mangiare la mela! Non mangiare la mela!’ e il gatto di Cenerentola? Un vero figlio di … (ride)” Efron: “Io ho amato molto Toy Story, ma tutti i film della Disney hanno la loro magia”. “Aspetta – interrompe DeVito – com’è che si chiamava il topino grasso di Cenerentola?… Ah, Gas Gas….era il mio soprannome da piccolo. Gli amici di mia sorella mi dicevano ‘ciao Gas Gas’ ed io ‘Ehi..? non mi piaceva molto quel nome!”.

Danny DeVito è disposto a interpretare nuovamente il Pinguino

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Danny DeVito è disposto a interpretare nuovamente il Pinguino

Dopo che Michael Keaton ha ripreso i panni di Batman in The Flash, Danny DeVito ha espresso il suo interesse a riprendere il ruolo di Pinguino, da lui interpretato nel film del 1992 Batman – Il ritorno, nel corso di un’intervista con la rivista SFX. L’attore ha infatti dichiarato che “prenderei sicuramente in considerazione l’idea di farlo, sì“. DeVito ha dunque parlato con affetto della sua esperienza con il personaggio il cui vero nome è Oswald Cobblepot, descrivendola come un’opportunità rara nella vita. “C’erano molte motivazioni nel personaggio e così tante cose che si agitavano dentro di lui. Essere l’uomo strano, l’uccello strano, ha fatto sì che da me emergesse il personaggio”.

Nonostante le dichiarazioni dell’attore, il futuro della DC e dei suoi personaggi è ancora tutto da stabilire considerando il lavoro che James Gunn e Peter Safran stanno portando avanti per il riavvio del DC Universe. Inoltre, considerando il finale riservato al personaggio nel film del 1992, non è facile ipotizzare un modo per cui il Pinguino di DeVito possa tornare in scena. Il personaggio è in realtà di recente tornato al cinema, interpretato da Colin Farrell nel film The Batman e sempre a lui è dedicata la serie in arrivo The Penguin. Si tratta di una versione però presente nell’Elseworld, dunque non è escluso che un nuovo Pinguino possa ufficialmente comparire nel DC Universe.

Nell’attesa di scoprire se l’interesse di DeVito troverà riscontro presso i dirigenti della DC, sarà possibile ritrovare l’attore in La casa dei fantasmi – Haunted Mansion. Nel film interpreta Bruce, un professore universitario con un vivo interesse per l’occulto. DeVito ha lasciato intendere che comprendere la storia della villa sarà fondamentale per risolvere il problema centrale del film. Il nuovo film farà il suo debutto nelle sale il 28 luglio, con un cast guidato da Danny DeVito e con LaKeith Stanfield, Tiffany Haddish, Owen Wilson, Rosario Dawson, Jamie Lee Curtis e Jared Leto.

Danny DeVito e Arnold Schwarzenegger torneranno a lavorare insieme per un nuovo film

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Danny DeVito e Arnold Schwarzenegger hanno intenzione di collaborare ancora una volta per un nuovo film. I due attori, che hanno interpretato due fratelli e hanno recitato insieme in “Twins” del 1988, sono anche apparsi insieme di recente agli Oscar, dove hanno fatto una parte in cui entrambi interpretavano i cattivi di “Batman“.

Arnold e io siamo buoni amici. Ci siamo conosciuti molto prima di ‘Twins’, anni fa“, ha detto Danny DeVito alla CNN in una recente intervista. “Stiamo lavorando a qualcosa, un progetto che faremo insieme, un altro film. Andiamo molto d’accordo“.

Per quanto riguarda la loro riunione agli Oscar, Danny DeVito ha detto che hanno cercato di mantenere il riserbo prima dell’evento. “Quando ci hanno chiesto di farlo, è stato così divertente e abbiamo mantenuto la sorpresa il più possibile”, ha detto. “Non l’abbiamo detto a nessuno ed è stato divertente andare là fuori e c’è stata una grande e buona accoglienza. Sono stati molto, molto gentili con noi“.

Cosa sappiamo sul nuovo progetto di Danny DeVito e Arnold Schwarzenegger?

Danny DeVito ha detto che il nuovo progetto della coppia è attualmente in fase di scrittura. “Speriamo che prima o poi avremo una bella sceneggiatura su cui lavorare“, ha detto.

In attesa della sceneggiatura, Danny DeVito ha ancora altri progetti, come il suo ruolo in “Always Sunny in Philadelphia” e il recente film d’animazione “Migration“. Il 22 marzo, inoltre, andrà in scena con “Matilda” allo State Theater di New Brunswick, nel New Jersey.

Prima di tutto, amo il film. L’ho sempre amato, è stato uno dei miei film preferiti“, ha detto. “David Newman, che ha scritto la colonna sonora qualche anno fa, ha detto: facciamo questa cosa di ‘Matilda’ dal vivo. Si toglie la musica dal film e l’orchestra sinfonica è davanti allo schermo“.

Io narro il film e interpreto Wormwood“, ha spiegato Danny DeVito. “Sarà una serata divertente. Rhea [Pearlman] verrà, è la signora Wormwood. Verrà anche Mara Wilson, che ha interpretato Matilda. Ho trovato la giacca e il cappello“.

Danny DeVito ha detto che il film “Matilda”, che ha debuttato nel 1996, gli è rimasto impresso perché l’ha fatto quando i suoi figli erano piccoli.

Mio figlio aveva circa l’età di Matilda, otto o nove anni. E mi piaceva lavorare con i bambini. E l’intera esperienza è stata davvero fantastica“, ha ricordato DeVito. “Ogni volta che lo trasmettono, mi fermo a guardarlo“.

Danny DeVito commenta il ritorno di Michael Keaton come Batman

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Danny DeVito commenta il ritorno di Michael Keaton come Batman

All’inizio dell’estate, i fan della DC hanno ricevuto una notizia decisamente scioccante: Michael Keaton è in trattative per tornare nei panni di Batman per la prima volta in vent’anni nell’attesissimo The Flash. L’ultima volta che abbiamo visto Keaton nei panni del Crociato di Gotham è stato in Batman – Il ritorno del 1992, ad oggi una delle pellicole dedicate al vigilante più amate di sempre.

Insieme a Keaton, nel film di Tim Burton hanno recitato anche Christopher Walken nei panni di Max Schreck, Michelle Pfeiffer nei panni di Catwoman e Danny DeVito in quelli di Pinguino. Adesso, in una recente intervista con ComicBook, è stato proprio DeVito – in occasione della promozione del film L’unico e insuperabile Ivan – a commentare il possibile ritorno dello stimato collega nei panni del Cavaliere Oscuro. DeVito ha spiegato di essere entusiasta all’idea di vedere nuovamente il suo vecchio amico nell’universo DC, dichiarando quanto segue:

“Penso che sia fantastico. Penso che quella di Batman sia una serie fantastica e penso anche che sia una storia meravigliosa, piena di divertimento e di energia. Ho amato interpretare Oswald Cobblepot e, naturalmente, amo Tim Burton. Abbiamo fatto quattro, o forse cinque film insieme. Non vedo l’ora che se ne esca con il suo nuovo progetto, sperando sia un film che ci permetterà di lavorare ancora insieme.”

Dopo Batman – Il ritorno, Danny DeVito e Michael Keaton hanno lavorato nuovamente insieme, diretti sempre da Tim Burton, in Dumbo, adattamento live action del classico d’animazione del 1941, uscito nelle nostre sale a Marzo dello scorso anno.

The Flash con Ezra Miller al cinema nel 2022

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 1 luglio 2022. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League. Il film dovrebbe essere ispirato alla serie a fumetti “Flashpoint” del 2011, scritta da Geoff Johns e disegnata da Andy Kubert.

Danny De Vito sul ‘giovane Pinguino’ della serie Gotham

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Danny De Vito sul ‘giovane Pinguino’ della serie Gotham

Danny De VitoUno degli elementi che rende memorabile ancora oggi Batman Il Ritorno di Tim Burton è senza dubbio il bellissimo, e a modo suo anche struggente personaggio di Oswald Cobblepot, meglio noto come Il Pinguino. Ad interpretare il leggendario villain di Batman fu Danny De Vito che adesso si è espresso in merito alla sua versione più giovane in Gotham, a cui presta il volto Robin Lord Taylor.

Il celebre attore in miniatura, che detiene ad oggi forse il podio del miglior villain cinematografico di Batman mai visto sul grande schermo (insieme ai due Joker), ha commentato il ruolo e la performance di Taylor dicendo: “Ho guardato lo show. Penso sia un attore molto molto bravo, un ottimo giovane Pinguino.”

La nuova tendenza che vede protagonisti di vecchi film o serie tv come Smalville oppure The Flash riapparire nei nuovi show di supereroi coinvolgerà anche il caro De Vito? Ecco cosa ha risposto l’attore: “Non so nulla a riguardo. Tutto riguarda i programmi e la disponibilità delle parti e come sono scritte le sceneggiature.”

Quindi potremo rivedere mai De Vito nei panni di un personaggio dei fumetti? Spetta solo agli sceneggiatori!

Fonte: CBM

Danny de Vito voce del prossimo film d’animazione targato Universal

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Tutti i fan dello straordinario Cattivissimo Me sono impazienti di vedere cos’altro stanno preparando per il grande schermo le menti della Illumination Entertainment.

Danny Collins: primo trailer del film con Al Pacino

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Danny Collins: primo trailer del film con Al Pacino

 

Collider segnala l’uscita in rete del primo trailer di Danny Collins, film diretto da Dan Fogelman, già conosciuto per aver scritto Crazy, Stupid, Love. In precedenza intitolato Imagine, il film vanta la presenza nel cast come protagonista del grande Al Pacino nel ruolo di rocker degli anni Settanta ormai invecchiato, il quale scopre una lettera di quaranta anni prima scrittagli da John Lennon, lettera in cui quest’ultimo istiga il rocker a provare a riconnettersi con la propria famiglia.

Danny Collins è il debutto registico di Fogelman e il film includerà anche alcune canzoni di Lennon. Il cast è assolutamente d’eccezione visto che comprende anche Christopher Plummer, Bobby Cannavale, Annette Bening, Jennifer Garner, Josh Peck e Nick OffermanDanny Collins uscirà nelle sale cinematografiche americane a partire dal 20 marzo 2015. Ecco qui sotto il primo trailer della pellicola:

La sinossi ufficiale di Danny Collins è la seguente: Ispirato da una storia realmente accaduta, Al Pacino interpreta il vecchio rocker Danny Collins, il quale non riesce a rinunciare alle sue vecchie abitudini di vita. Ma quando il suo manager (Christopher Plummer) scopre una lettera non recapitata vecchia quaranta anni e che gli è stata scritta niente meno che da John Lennon, Donny decide di cambiare direzione e si imbarca nell’impresa di riscoprire la sua famiglia, trovare il vero amore e ricominciare da capo un’altra volta.

Fonte: Collider

Danny Boyle: video intervista al regista di Steve Jobs

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Danny Boyle: video intervista al regista di Steve Jobs

Guarda la video intervista a Danny Boyle, il regista di Steve Jobs, il film scritto da Aaron Sorkin e con Michael Fassbender nei panni del fondatore della Apple.

Ricordiamo che il film ha vinto due Golden Globes (Miglior sceneggiatura ad Aaron Sorkin e Migliore attrice non protagonista a Kate Winslet) ed è candidato ad altrettanti premi Oscar nelle categorie Migliore attore protagonista (Michael Fassbender) e Migliore attrice non protagonista (Kate Winslet).

LEGGI IL RESOCONTO DEL NOSTRO INCONTRO CON DANNY BOYLE

Ricordiamo che Steve Jobs uscirà  il 9 ottobre negli USA. La sceneggiatura, scritta da Aaron Sorkin, verterà attorno a tre principali momenti, corrispondenti al lancio di tre grossi progetti: il Mac, la compagnia NeXT, e l’iMac. La foto che ritrae Michael Fassbender, si riferisce al lancio della della società NeXT creata da Jobs a metà degli anni ’80 dopo essere stato estromesso dalla Apple. Il film, che uscirà in Italia a Gennaio 2016, vede tra i protagonisti Kate Winslet, Sarah Snook, Seth Rogen, Jeff Daniels, Michael Stuhlbarg, Perla Haney-Jardine, Katherine Waterston, Adam Shapiron

Ambientato nel backstage del lancio di tre prodotti iconici culminato nel 1998 con l’inaugurazione dell’iMac, Steve Jobs ci porta dietro le quinte della rivoluzione digitale per dipingere il ritratto intimo di un uomo geniale. Steve Jobs è diretto dal premio Oscar Danny Boyle e scritto dal Premio Oscar Aaron Sorkin, basandosi sulla biografia best-seller del fondatore della Apple, opera di Walter Isaacson. I produttori sono Mark Gordon, Guymon Casady di Film 360, Scott Rudin ed il premio Oscar Christian Colson.

Michael Fassbender interpreta Steve Jobs, il pionieristico fondatore della Apple, mentre l’attrice Premio Oscar Kate Winslet ritrae Joanna Hoffman, ex responsabile marketing di Macintosh. Steve Wozniak, co-fondatore di Apple, è interpretato da Seth Rogen, e Jeff Daniels interpreta l’ex CEO della Apple John Sculley. Il film ha anche come interpreti Katherine Waterston nei panni di Chrisann Brennan, l’ex-fidanzata di Jobs, e Michael Stuhlbarg nel ruolo di Andy Hertzfeld, uno dei membri originali del team addetto allo sviluppo del Macintosh della Apple.

Danny Boyle vuole Scarlett Johansson e Colin Firth

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Danny Boyle sta lavorando al suo prossimo progetto da regista, Trance, che è entrato in fase di casting. Dopo le voci su Michael Fassbender e James McAvoy

Danny Boyle su Steve Jobs: “Nel bene e nel male”. Incontro a Roma con il regista

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Ospite a Roma per presentare il suo Steve Jobs, il regista premio Oscar Danny Boyle ha risposto alle domande degli addetti ai lavori, che hanno assistito alla proiezione del suo ultimo film, dal prossimo gennaio 2016 nelle nostre sale. A introdurre una conversazione divertente e interessante è stata la domanda d’obbligo, quando si tratta di un personaggio così celebre e controverso come Jobs.

Cosa pensa Danny Boyle di Steve Jobs?

L’immagine che avevo di lui era quella che vedevo durante il lancio dei suoi prodotti, fare questo film ha significato indagare cosa c’era dietro quegli eventi. Jobs non è il mio eroe, sono molto più simile a Wozniak e alla sua filosofia, ma credo abbia profondamente cambiato il nostro mondo. Nel bene e nel male. Sono le persone come Steve Jobs che governano il mondo, molto più che i politici ormai. È importante parlare di questi personaggi e dobbiamo poterlo fare senza essere controllati, senza la necessità di santificarli. I veri eroi, per me, sono quelli che offrono dei beni inestimabili liberamente e gratuitamente, pensate a chi tiene in piedi Wikipedia. Questi sono gli eroi che ammiro.

Il film ha una costruzione teatrale in quanto è ambientato sempre su un palcoscenico, o dietro le quinte di esso. Come ha lavorato alla messa in scena dello script?

È stato affascinante mettere in scena una sceneggiatura così, avevamo 200 pagine di dialogo senza nessuna descrizione. Ho fatto molto teatro e lo amo, mi piacciono le sue forme, ma è uno spettacolo che si guarda da lontano, a differenza del cinema che invece è un’esperienza davvero immersiva, anche se si tratta di immagini registrate prima. Volevo dare allo spettatore un’esperienza cinematica interattiva. Per questo volevo a tutti i costi Michael Fassbender, perché è un attore che riesce a centrare il punto, e con lui ho avuto una squadra di protagonisti magnifica (tra cui Kate Winslet e Jeff Daniels, ndr).

Seguendo quale criterio sono stati scelti i tre momenti importanti nel film che strutturano tutto il racconto?

I periodi scelti secondo me sono i momenti fondamentali della sua vita. Nel 1984 è stato presentato il primo Mac, ha avuto un’eco importantissima e da quel momento è cominciata a rivoluzione. Nel 1988 Jobs ha presentato Next, un prodotto che si è rivelato un enorme fallimento ma che allo stesso tempo è stato il suo complicato sistema di vendetta contro chi l’aveva fatto fuori alla Apple quattro anni prima. Con questo fallimento lui è tornato di nuovo in gioco. Infine il 1998, quando venne lanciato l’iMac, un oggetto che ha cambiato tutto. Fu il primo vero computer che la gente voleva possedere non solo per farci qualcosa ma perché era bello, la gente lo mostrava in casa come parte dell’arredamento per fare colpo, lo tenevi sulla scrivania come una bella lampada.

La sceneggiatura così densa e presente farebbe pensare a Steve Jobs come a un film di Aaron Sorkin, non a un film di Danny Boyle. Si sente un po’ come Wozniak? Relegato al reparto tecnico?

Wozniak è stato sempre presente sul set, è stato gentile venendo ad aiutarci. Ora non parla più di computer ma adora fare trucchi di magia. Lui e Seth Rogen, che lo interpreta nel film, hanno legato molto, sono diventati molto amici. Li vedevo uscire insieme e notavo alcune somiglianze fra le loro vite. Anche Seth, che è un grande attore comico, sente che non gli verrà mai riconosciuto lo stesso credito degli attori drammatici. Per lui è stata un’illuminazione. Parlando di Aaron, beh, ero contentissimo di poter lavorare con lui. Questa sceneggiatura era stata pensata per Fincher, come era già successo con The Social Network, poi non so cosa sia successo e David non c’è più stato e quindi il compito è stato affidato a me. Ho riguardato The Social Network prima di iniziare le riprese e mi sono reso conto è che davvero un’opera d’arte.

Pur raccontando la vita di un personaggio famoso, Steve Jobs è un biopic molto diverso dalla forma classica che siamo abituati a vedere spesso negli ultimi anni…

Hollywood ha subìto una vera e propria mancanza di sicurezza nelle storie originali. Per questo vediamo sempre più sequel, reboot. Quest’anno abbiamo avuto Jurassic World, Fast and Furious, Spectre e a breve arriverà Star Wars. Sono tutti sequel. Allo stesso modo se da una parte ci sono grandi film ad alto budget, dall’altra ci sono quelli che puntano sulle grandi storie e i grandi personaggi, ed ecco i biopic. Non credo che il mio film sia un classico biopic, abbiamo corso dei rischi allontanandoci dalla forma usuale di racconto e alternando diversi formati. La prima parte del film è girata in 16 millimetri, la seconda in 35, la terza è tutta in digitale. Ci siamo messi alla prova con i ritmi e la qualità dell’immagine, sperando di riuscire a fare qualcosa di diverso.

Nel film c’è molta atenzione al concetto di separazione tra brava persona e genio. È possibile essere una persona per bene ed essere al contempo un genio?

C’è un momento bellissimo nel film in cui Woz chiede a Steve cosa sa fare lui; non è un programmatore, non è un ingegnere, apparentemente non sa fare nulla, eppure tutti dicono che il genio è lui. A volte penso a Jobs come a un regista: noi non riprendiamo, non sistemiamo concretamente le luci, ma abbiamo l’idea, il quadro generale. Come dice Steve nel film ‘Suoniamo l’orchestra’.

E senza dubbio Boyle, questa volta ha diretto una magnifica orchestra, supportato da un primo violino di prim’ordine, la sceneggiatura di Sorkin, e da fiati da primi, tutto il cast capeggiato da uno strepitoso Fassbender e da una luminosa Winslet.

Danny Boyle realizzerà un film sulla banda Pink Panthers

Danny Boyle realizzerà un film sulla banda Pink Panthers

Il regista Danny Boyle, regista premio Oscar, secondo quanto detto da Variety, ha intenzione di trasformare in film il documentario Smash and Grab: The Story of the Pink Panthers, realizzato un anno fa da Havana Marking, che parla di un gruppo di ladri di gioielli definito il più abile di tutti i tempi.

Questa banda, detta appunto Pink Panthers, era attiva dall’inizio degli anni Duemila ed ha realizzato rapine da record, vere scene da film.

La banda, formata da ex militari della ex Yugoslavia, del Montenegro e della Serbia, ha accumulato circa 200 milioni di dollari in furti, prima della loro cattura nel 2010, dopo che l’Interpol e la polizia li braccarono e riuscirono a prenderli.

L’idea di Boyle nasce appunto da questo documentario, che ha colpito la sua attenzione in particolare per il montaggio stile film thriller. Così il regista ha deciso di realizzare un vero e proprio reboot di questo docu-film.

Non si conoscono ancora i possibili sceneggiatori né, ovviamente, l’ipotetico cast, anche perché Boyle sarà impegnato per i prossimi mesi con il film per la tv Babylon.

Vi terremo aggiornati sugli sviluppi di questo progetto.

Danny Boyle potrebbe dirigere il prossimo film su James Bond

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Danny Boyle potrebbe dirigere il prossimo film su James Bond

Dopo il “no” categorico di Christopher Nolan, un altro nome famoso si avvicina al prossimo film su James Bond. Si tratta di Danny Boyle che, secondo gli ultimi rumors, potrebbe essere stato contattato dalla MGM.

Bond 25 dovrà fare i conti con Skyfall e Spectre, gli ultimi due capitoli del lungo franchise, che si sono rivelati dei veri e propri campioni di incassi, sotto la direzione di Sam Mendes.

Secondo Variety, Danny Boyle sarebbe in cima alla lista dei desideri della MGM per dirigere il film. Dal canto suo, il regista sembra interessato a dirigere un film di Bond, che definisce uno dei suoi desideri di sempre.

Parallelamente, un report di THR conferma che Denis Villeneuve, David Mackenzie e Yann Demange sono usciti dal raggio di interesse della MGM.

Gli ultimi due film di James Bond sono stati diretti da Sam Mendes che ha incassato con i suoi film rispettivamente 1,1 miliardo di dollari per Skyfall (il Bond di maggior successo di sempre, con un Oscar all’attivo) e 880 milioni con Spectre.

L’ultima volta di Danny Boyle al cinema è stata per Trainspotting 2, mentre ancora prima, il regista è arrivato al successo internazionale, fino agli Oscar, grazie a Jobs, sul padre della Apple.

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