L’attore Matt Damon, fresco di nomination all’Oscar per Invictus, interpreterà ora il senatore Robert F. Kennedy in un nuovo biopic, diretto dal regista di Seabiscuit Gary Ross.
Damien Chazelle: intervista al regista de Il primo Uomo
Oltre alla protagonista, abbiamo avuto il piacere di intervistare anche il regista Damien Chazelle, acclamato per il suo La La Land e che torna a Venezia con Il primo Uomo. Ecco cosa ci ha detto del suo ultimo film:
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First Man narra l’avvincente storia della missione della NASA per portare un uomo sulla Luna. Il film si concentra sulla figura di Neil Armstrong e gli anni tra il 1961 e il 1969. Resoconto viscerale e in prima persona, basato sul libro di James R. Hansen, il film esplora i sacrifici e il costo, per Armstrong e per l’intera nazione, di una delle missioni più pericolose della storia.
Il regista ha così commentato il film First Man
Prima di iniziare a lavorare a First Man, conoscevo la storia della missione sulla Luna, la storia di successo di una conquista leggendaria… ma nulla di più. Dopo avere iniziato a esplorare il tema in profondità, sono rimasto sbalordito di fronte alla follia e al pericolo dell’impresa: il numero di volte in cui è stata sull’orlo del fallimento così come il pesante tributo costato a tutte le persone coinvolte. Volevo capire cosa potesse avere spinto quegli uomini a intraprendere un viaggio nella vastità infinita dello spazio, e quale sia stata l’esperienza vissuta, momento dopo momento, passo dopo passo. E per poter capire dovevo necessariamente addentrarmi nella vita privata di Neil. Questa è una storia che doveva essere articolata tra la Luna e il lavello della cucina, tra l’immensità dello spazio e il tessuto della vita quotidiana. Ho deciso di girare il film come un reportage, e di catturare sia la missione nello spazio che i momenti più intimi e privati della famiglia Armstrong come un testimone invisibile. Speravo che questo approccio potesse mettere in luce il tormento, la gioia, i momenti di vita vissuta e perduta in nome di uno dei traguardi più celebri della storia: lo sbarco sulla Luna.
Damien Chazelle, Presidente di Giuria di Venezia 80, sostiene lo sciopero di sceneggiatori e attori
Con una t-shirt che lancia molto chiaramente il suo messaggio (vi si legge Writers Guild on Strike), sotto la giacca d’ordinanza, Damien Chazelle ha partecipato oggi alla conferenza stampa di apertura di Venezia 80, in qualità di Presidente di Giuria del Concorso.
Il regista premio Oscar ha ribadito in conferenza il suo sostegno agli scioperi non solo degli sceneggiatori, ma anche degli attori che vanno ormai avanti da diversi giorni, a Hollywood, situazione che affligge anche il Festival, in quanto moltissimi degli ospiti internazionali non hanno potuto e non potranno partecipare alla kermesse proprio perché impossibilitati dal sindacato in sciopero.
“Oggi è il 121° giorno in cui gli sceneggiatori di Hollywood sono in sciopero; il 48esimo giorno di sciopero degli attori”, ha esordito Chazelle. “Penso che ci sia un’idea di base secondo cui ogni opera d’arte ha un valore a se stante, che non è solo un contenuto (piece of content) – per usare la parola preferita di Hollywood in questo momento – da mettere in cantiere. E quell’idea, che è basilare per l’arte e il modo in cui l’arte è fatta e come l’arte può essere resa sostenibile per le persone che la realizzano, è stato un po’ erosa negli ultimi 10 anni”.
“Ci sono molte questioni sul tavolo in merito a questi scioperi, ma per me questa è la questione centrale. Ecco da dove nasce il dibattito, ad esempio, sui residui e su altre cose del genere. Tutto si riduce all’idea che le persone vengano remunerate per ogni opera d’arte realizzata, e possiamo trovare un modo per mantenere e recuperare quell’idea: l’arte al di sopra del contenuto. Penso che siamo qui per riconoscere che questa lotta è in corso e, di conseguenza, molte persone che altrimenti avrebbero voluto essere qui durante questo festival non possono essere qui. È un momento difficile, ovviamente, a Hollywood, soprattutto per gli sceneggiatori, gli attori ma anche la troupe che lavorano. Tutti sono colpiti dallo stato del mondo in questo momento. Quindi volevo trovare un modo per riconoscerlo mentre siamo qui a celebrare l’arte del cinema”.
Gli scioperi hanno avuto un forte impatto sulla presenza dei talent che possono partecipare al festival, portando persino Challengers di Luca Guadagnino, con protagonista Zendaya, a ritirarsi come film di apertura dell’evento. Non saranno presenti anche star di alto profilo come Bradley Cooper (Maestro) ed Emma Stone (Poor Things). Tuttavia, i film che hanno già ottenuto la distribuzione attraverso formati tradizionali (non tramite streamer) e i film indipendenti possono essere promossi al festival. Ciò significa che Adam Driver (Ferrari), il cast di Priscilla di Sofia Coppola e altri potranno sfilare sul tappeto rosso.
Damien Chazelle fissa il suo prossimo film con la Paramount al 2025
Il premio Oscar per La La Land, Damien Chazelle, sembra aver trovato il primo film che dirigerà per la Paramount Pictures da quando ha firmato un accordo globale con lo studio. I dettagli sulla trama sono vaghi, ma le fonti riferiscono a Deadline che Chazelle dirigerà un film senza titolo per la Paramount, basato su una sceneggiatura originale da lui scritta. Anche se non è stato confermato, gli addetti ai lavori dicono che il film sarà ambientato in una prigione.
Chazelle produrrà insieme alla sua partner Olivia Hamilton attraverso il loro marchio Wild Chickens. Non si sa quando il film entrerà in produzione, dal momento che non ci sono altri talenti legati al progetto, ma le fonti dicono che Chazelle e i dirigenti della Paramount si daranno presto da fare per incontrare personalità di prima grandezza per un progetto che sicuramente attirerà una lunga lista di pretendenti.
Damien Chazelle ha firmato il suo accordo globale con la Paramount alla fine del 2022 dopo aver lavorato con lo studio per il suo ultimo film, Babylon dello scorso anno, e mentre lui e Hamilton stanno producendo una serie di film presso lo studio, come Heart of the Beast – che ha appena aggiunto David Ayer come regista – questo è il primo film che Chazelle dirigerà dopo aver firmato l’accordo.
Damien Chazelle e i suoi film
Chazelle è diventato il tipo di scrittore e regista che, quando si viene a sapere che ha una nuova sceneggiatura sul mercato, vede i migliori talenti fare pressione per ottenere un incontro. Inoltre, ha dimostrato di essere in grado di dirigere qualsiasi tipo di film, che si tratti di un musical moderno come La La Land, candidato a 14 premi Oscar, di un’emozionante biografia sul primo allunaggio come Il primo uomo o di un dramma avvincente come Whiplash, che gli è valso una nomination all’Oscar per la sceneggiatura non originale. Ha il talento per gestire qualsiasi genere, e se il suo prossimo film fosse confermato come un dramma ambientato in una prigione, sicuramente anche stavolta saprà entusiasmerà i fan offrendo qualcosa di inaspettato.
Damien Chazelle e Netflix insieme per la serie musical The Eddy
Dopo la “pausa” biopic di First Man – Il Primo Uomo (il film sulla vita di Neil Armstrong uscito nelle nostre sale lo scorso 31 Ottobre, con Ryan Gosling e Claire Foy), Damien Chazelle tornerà al genere prediletto che l’ha reso famoso a Hollywood: il musical. Lo farà insieme a Netflix dirigendo due episodi della serie The Eddy in collaborazione con Lagardere Studios’ Atlantique Productions.
Come riportato da Variety le riprese dello show inizieranno nella prima metà del 2019 a Parigi, mentre Chazelle figurerà anche nelle vesti di produttore esecutivo. Alle musiche ci sarà invece Glen Ballard, già compositore e produttore per Alanis Morrisette nell’album “Jagged Little Pill” e per Michael Jackson in “Bad”, oltre che co-autore della colonna sonora di Six Feet Under e The Newsroom.
The Eddy è stata scritta da Jack Thorne (National Treasur”), e racconta la vita di un club musicale parigino e del suo proprietario, ruotando attorno alle esperienze della band che suona al locale ogni sera.
Damien Chazelle racconta First Man – Il Primo Uomo
Sulla scia del grande successo di La La Land, vincitore di sei premi Oscar, il regista premio Oscar Damien Chazelle e il protagonista Ryan Gosling tornano a lavorare insieme nel film Il Primo Uomo della Universal Pictures, che narra l’avvincente storia della missione della NASA per portare un uomo sul luna. Il film si concentra sulla figura di Neil Armstrong e sugli anni tra il 1961 e il 1969. Resoconto viscerale in prima persona, basato sul libro di James R. Hansen, il film esplorerà i sacrifici e il costo che avrà per Armstrong e per l’intera nazione, una delle missioni più pericolose della storia.
Scritto dal premio Oscar Josh Singer (Il caso Spotlight), il film è prodotto da Wyck Godfrey e Marty Bowen (La saga di Twilight, Colpa delle stelle) per la Temple Hill Entertainment, insieme a Chazelle e Gosling. Il produttore esecutivo è Isaac Klausner(Colpa delle stelle). La Amblin Entertainment co-finanzia il film.
Nel cast anche Claire Foy, Corey Stoll, Kyle Chandler, Jason Clarke, Shea Whigham, e Jon Bernthal. Le musiche originali sono state scritte da Justin Hurwitz.
Fonte: Variety
Damien Chazelle dirige Leonardo DiCaprio in Evel Knievel on Tour
Il mese scorso, un rapporto indicava che il prossimo film di Damien Chazelle avrebbe raccontato la storia del celebre stuntman Evil Knievel e avrebbe avuto come protagonista Leonardo DiCaprio. Grazie a nuovi dettagli emersi tramite Production Weekley, sembra ora che questo progetto sia effettivamente in programma. Innanzitutto, come riportato, il film si intitola Evel Knievel on Tour ed è scritto da William Monahan (The Departed) e Terrence Winter (The Wolf of Wall Street, I Soprano). Inoltre, non si tratterà di un semplice biopic sull’ascesa e la caduta.
La storia, a quanto pare, sarà invece ambientata nel corso di un solo anno, il 1974, e affronta l’ambizioso progetto di Knievel di saltare attraverso lo Snake River dell’Idaho con la sua moto. Knievel, come anticipato, è stato un acrobata e intrattenitore americano, noto per i suoi salti in moto (e per il suo pessimo carattere). Durante la sua carriera di stuntman, ha subito più di 433 fratture ossee, entrando nel Guinness dei primati come sopravvissuto al “maggior numero di ossa rotte in una vita”.
Knievel rovinò la sua carriera quando attaccò un uomo con una mazza da baseball a causa di un libro poco lusinghiero scritto su di lui. La vittima perse i sensi e dovette subire un’importante operazione chirurgica per riparare il braccio. Knievel scontò 6 mesi di carcere, ma perse a quel punto tutti i suoi contratti e le sue sponsorizzazioni. Per il momento questo è dunque tutto quello che sappiamo sul progetto, con Leonardo DiCaprio che dovrebbe dunque andare ad interpretare proprio Knievel.
Damien Chazelle torna alla regia dopo Babylon
L’ultimo film di Chazelle, Babylon, è stato accolto da pareri contrastanti da parte della critica (qui la nostra recensione) e ha fatto fiasco al botteghino, guadagnando 63 milioni di dollari a fronte di un budget di produzione di poco inferiore ai 100 milioni. Alla fine ha fatto perdere alla Paramount una cifra stimata in 87 milioni di dollari. Ad aprile 2024, Chazelle ha fissato con la Paramount il suo presunto prossimo film, che si diceva si svolga in una prigione. È stato descritto come un dramma “a medio budget” con elementi d’azione.
Quel progetto sembra però ora essere stato abbandonato. Qualche mese dopo, infatti, Chazelle ha dichiarato a Vanity Fair che stava lavorando a due progetti e non sapeva quale sarebbe stato realizzato per primo. A quanto pare, Evel Knievel on Tour, che al momento risulta ancora in fase di sviluppo, potrebbe essere il suo prossimo progetto, ottenendo dunque la precedenza sull’altro ancora avvolto nel mistero.
Damien Chazelle a Roma presenta Babylon: “Mostro quello che Hollywood è brava a nascondere”
Ha floppato rumorosamente negli Stati Uniti, ma Babylon, il nuovo film di Damien Chazelle, è pronto ad uscire anche in Italia, alla “ricerca di un suo pubblico“, come ha detto lo stesso regista, che ha incontrato la stampa romana per raccontare il suo punto di vista su questo progetto così denso e vasto che ha tanto indignato la stampa estera.
Babylon mostra una Hollywood che non c’è più, eccessiva e volgare, violenta e morbosa, ma anche estremamente vivace e vitale, totalmente libera. E per Chazelle proprio quella libertà è il prezzo più caro che l’industria del cinema ha pagato per diventare una forma d’arte riconosciuta.
Damien Chazelle rivendica la libertà dei primordi del cinema
“Oggi, a Hollywood è andata perduta la libertà ed è comprensibile, perché la libertà a cui faccio riferimento io è quella che c’era nei primissimi giorni della storia del cinema. Lo vediamo e lo riscontriamo nei film muti che vediamo raccontati e rappresentati in questo film. È un fenomeno intrinsecamente legato al fatto che Hollywood all’epoca fosse qualcosa di completamente nuovo. Il cinema era considerato una forma d’arte volgare, e forse nemmeno era considerato una forma d’arte e la società guardava a Los Angeles come la frontiera del Selvaggio West dove questi pionieri si creavano le proprie regole e facevano ciò che volevano.
È stata una vera esplosione di possibilità artistiche, possibilità che all’epoca si potevano sfruttare, ma era inevitabile che questa fiamma creativa si affievolisse ad un certo punto e che venisse sostituita da qualcos’altro. Io credo che oggi abbiamo molto da imparare da quella Hollywood: il mondo di oggi è conformista, moralista e puritano e, secondo me, in questo periodo è compito degli artisti respingere tutta questa morale e andare a rivendicare quella libertà che è stata repressa. Questa storia racconta anche questo, e lo fa in maniera evolutiva perché ho cominciato a scriverla 15 anni fa e in questo periodo Hollywood è cambiata tanto, e non purtroppo in meglio.“
Questa grande vitalità è raccontata attraverso una serie di generi che partono con la commedia e il musical, perfettamente incarnati nella selvaggia sequenza iniziale della festa nel deserto. Successivamente, mentre il tono di Babylon rallenta, si arriva a toccare generi molto diversi, fino a sfociare nel dramma puro e quasi nel film dell’orrore. Per Damien Chazelle questa era un’intenzione sin dal primo momento.
Un viaggio attraverso i
generi
“Credo che fin dall’inizio, da quando è nato il seme del film c’era l’idea che la storia si sarebbe trasformata in un’altra storia, in termini di genere e di stile. Era un modo per riflettere la condizione in cui si trovava quella società e quindi l’idea principale è stata quella di passare dalla commedia alla tragedia. Mi sono reso conto man mano che scrivevamo la sceneggiatura che quello che avevamo in partenza, questo altissimo livello di esuberanza, si dovesse poi trasformare in tragedia e dalla tragedia siamo arrivati ai toni horror della sequenza nell’ultima parte. Abbiamo raccontato l’apice del divertimento contrapposto alla tragedia, alla caduta, tutto questo passando per il tentativo di arrivare alle stelle. Per poi arrivare nella conclusione, ambientata negli anni ’50, che rappresenta la sintesi e il significato di quello che volevo raccontare.”
Nonostante lo scopo fosse così nobile e universale, l’accoglienza negli Stati Uniti è stata molto tiepida, e anche il pubblico non è stato molto partecipativo, tanto che gli incassi sono stati veramente desolanti. Tuttavia, pare che Damien Chazelle fosse pronto a questa evenienza e che, secondo lui, Babylon sta ancora cercando il suo pubblico, che forse potrebbe essere quello europeo.
“Sapevo che il film avrebbe suscitato determinate reazioni. La base della mia idea era quella di dare fastidio alle persone, di farle arrabbiare, era la mia aspettativa: realizzare un film che fosse controcorrente, tant’è vero che ci è voluto tanto tempo a finanziarlo e a sostenerlo. Siamo stati fortunati, sono estremamente grato alla Paramount perché, pur sapendo che sarebbe stato un film che avrebbe generato una polarizzazione delle opinioni, ha creduto lo stesso nel progetto, lo ha finanziato e lo ha sostenuto, e non ha mai esercitato nessuna pressione, non mi ha mai messo in condizione di dover scendere a compromessi.
Un film in cerca del suo pubblico
Per me è stato importante perché mi sono sentito libero e protetto, sono stato felice di non dover attenuare o filtrare niente di ciò che volevo raccontare, anche perché in caso contrario non avrei mai accettato di farlo. Mi rendo conto che è uno shock, ma era importante che lo fosse, volevo scavare in profondità, perché sono fin troppi oggi i film che parlano della vecchia Hollywood celebrandola ma guardando solo la facciata.“
“L’unica speranza è che questo film possa trovare il suo pubblico – ha poi proseguito – e che, qualsiasi cosa succeda, possa suscitare dibatti e discussione, che possa risvegliare gli animi, non semplicemente scivolare via in maniera tranquilla. L’idea che avevo era quella di fare rumore. Ora il film non è più mio, una volta che è uscito diventa di chi lo guarda. Io ho fatto quello che sentivo di dover fare, ho portato questo film nel mondo, e ora tocca al mondo giudicarlo e accoglierlo.”
La volontà di guardare dietro alla facciata di Hollywood
Per fare rumore e per “dare fastidio” alle persone, Damien Chazelle ha scelto la via dell’eccesso, della volgarità, della sgradevolezza, perché quello è ciò che Hollywood era e quello è ciò che Hollywood ha sempre nascosto:
“Credo che sia importante mostrare quello che Hollywood sia fin troppo brava a nascondere. All’epoca del film il cinema non godeva del rispetto e del prestigio di cui gode oggi, era visto come qualcosa di basso, volgare e pornografico, ed era parte del DNA anche dei film, di mostrare la volgarità e lo ‘sporco’, in mancanza di un altro termine, per essere all’altezza della cattiva reputazione di cui godeva. Già nel titolo che ho scelto, Babylon, è insita questa idea di qualcosa che nasceva dal vizio, e che era spesso e definita con termini biblici, Sodoma e Gomorra, o la stessa Babilonia, erano i nomi riservati al luogo di nascita di un’industria completamente nuova che cercava di rivendicare il suo status, un’industria che veniva fondata da criminali, reietti, personaggi ai margini della società che avevano costruito qualcosa nel mezzo del nulla.
Era folle la stessa idea di andare a costruire una città in mezzo al deserto e c’è da dire che anche le cose più estreme che vedete nel film sono state attenuate e ammorbidite, perché se avessimo dovuto rappresentare la realtà per quello che era all’epoca, vi assicuro che non saremmo mai riusciti a realizzare il film. Persone nate povere, improvvisamente si sono trovate a possedere più soldi di quanti ne avesse chiunque al mondo.”
E in questo delirio di eccessi e nefandezze, ma anche sogni e speranze, affondano le radici di Babylon, il film più rischioso di Damien Chazelle e anche l’unico, a oggi, che ha ricevuto una tiepida accoglienza da parte di stampa e pubblico. Quello che accadrà da noi in Italia però è ancora da scrivere, e potremo cominciare a leggerlo a partire dal 19 gennaio, quando il film arriverà nelle nostre sale distribuito da Eagle Pictures.
Damiano Gavino: 10 cose che non sai sull’attore
È bastato un solo ruolo all’attore Damiano Gavino per affermarsi come uno dei più interessanti giovani volti della recitazione italiana. Comparso in una popolare serie TV, egli ha dato prova di saper perfettamente gestire un personaggio complesso ma ricco di emotività, svelando dunque un talento tutto da coltivare. In attesa di poter rivedere sul piccolo o grande schermo l’attore, ecco alcune cose da sapere su di lui.
Ecco 10 cose che non sai su Damiano Gavino.
Damiano Gavino: i suoi film e le serie TV
1. Ha recitato in una popolare serie per la TV. Ad aver reso celebre Damiano Gavino è stata la sua partecipazione alla serie Un professore, andata in onda sulla Rai nel corso del 2021 e che vanta come protagonisti gli attori Alessandro Gassmann e Claudia Pandolfi. Nella serie Damiano interpreta Manuel Ferro, uno dei principali protagonisti tra il gruppo di studenti a cui insegna Dante Balestra, il personaggio interpretato da Gassmann.
2. Ha recitato anche in un film per il cinema. Nel corso del 2021 l’attore ha avuto anche modo di recitare nel suo primo film per il cinema. Si tratta di The Boat, diretto da Alessio Liguori con protagonisti Marco Bocci e Filippo Nigro. Non è noto in che ruolo recita Gavino, mentre è noto che il film appartiene al genere thriller e vede un gruppo di persone rimanere bloccate su di una barca, dando vita ad un vero e proprio incubo.
3. Non sono ancora noti i suoi progetti futuri. Ora che è divenuto molto popolare come giovane attore, ci si attendono diversi nuovi ruoli sia cinematografici che televisivi per Gavino. Al momento, però, l’attore non ha rivelato cosa gli riserva il futuro e per tanto bisognerà attendere sue comunicazioni ufficiali circa i progetti che lo vedranno comprarire tra i protagonisti.
Damiano Gavino è su Instagram e Twitter
4. Ha un profilo sul social network. Damiano Gavino è naturalmente presente sul social network Instagram, con un profilo seguito attualmente dda 79.5 mila persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato appena 21 post, tutti relativi alle sue attività come attore. Si possono infatti ritrovare diverse immagini relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto promozionali dei suoi progetti. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue attività.
5. È anche su Twitter. Oltre che su Instagram, l’attore può essere seguito anche su Twitter. Qui Gavino possiede un profilo seguito da oltre ventimila persone, anche se è solito pubblicare tweet in modo non frequente. Come per Instagram, si possono però ritrovare curiosità sui progetti a cui ha preso parte, come anche suoi commenti relativi ad altre situazioni.
Damiano Gavino non recita in Skam Italia
6. Non ha recitato nella serie Netflix. Molti fan dell’attore speravano che egli entrasse a far parte del cast della serie Netflix Skam Italia, dedicata ad un gruppo di adolescenti alle prese con i loro problemi quotidiani. Un Gavino nella nuova stagione, la quinta, in realtà c’è, ma non si tratta di Damiano, bensì di sua sorella Lea Gavino, la quale è co-protagonista della nuova stagione nei panni di Viola. L’attore ha dedicato diversi post su Instagram al fatto che sua sorella avrebbe ricoperto tale ruolo, sopportandola dall’inizio alla fine.
Damiano Gavino: chi è sua sorella
7. Sua sorella è un’attrice. Damiano ha dunque una sorella attrice di due anni più grande, di nome Lea, che oltre ad aver recitato in Skam Italia è presente anche nel film L’ombra di Caravaggio e nelle serie TV Io ricordo Piazza Fontana e Oltre la soglia. Pare che sia stata proprio Lea a convincere il fratello Damiano a candidarsi per il ruolo di Manuel Ferro nella fiction Un professore. Avendo saputo dei casting, Lea avrebbe infatti inviato una foto di suo fratello, dandogli l’opportunità di partecipare alle selezioni.
Damiano Gavino ha una fidanzata?
8. Non si sa molto della sua vita privata. Da poco divenuto celebre, l’attore è attualmente al centro delle attenzioni del mondo dello spettacolo. Tuttavia, si sa ancora molto poco della sua vita privata. Ad esempio, non è noto se sia attualmente impegnato in una relazione o se sia single. Bisognerà aspettare che sia l’attore a rivelare qualcosa di più a riguardo, se vorrà farlo.
Damiano Gavino in Un professore
9. Ha recitato nella popolare serie TV. In Un professore, l’attore è Manuel Ferro, uno studente della 3^B, figlio di Anita, interpretata da Claudia Pandolfi. È un ragazzo complicato e turbato, spesso in preda a comportamenti autodistruttivi. Nel corso della serie egli acquista sempre più importanza tra i vari personaggi e si trova anche a doversi scontrare con un giro di delinquenza nel quale rimane coinvolto. Per sua fortuna, può sempre contare sull’amico Simone, il figlio del professor Dante.
Damiano Gavino: data di nascita, età e altezza dell’attore
10. Damiano Gavino è nato a Roma, il 16 settembre 2001. Oggi l’attore ha dunque 21 anni. Non è invece nota la sua altezza.
Fonte: PlanetFilm, Instagram
Damian Lewis: 10 cose che non sai sull’attore
Damian Lewis è uno di quegli attori che ha contribuito a cambiare il mondo delle serie tv grazie alla sua versatilità, alle sue innumerevoli ed incisive performance e al suo fascino british.
L’attore, che ha iniziato a lavorare nel mondo della recitazione sin da ragazzo, ha sempre dimostrato di essere in gamba e di saper scegliere accuratamente i propri personaggi, tanto da entrare sin da subito nel cuore degli spettatori per rimanerci tutti questi anni e non andarsene mai più.
Ecco, allora, dieci cose da sapere su Damian Lewis.
Damian Lewis serie tv
1. Una vita tra serie
tv. L’attore ha debuttato nel mondo della recitazione con
la serie Poirot (1995), per poi continuare con Jack
Frost (1996), Life Force (2000), Hearts and
Bones (2000-2001), Band of Brothers – Fratelli al
fronte (2001), The Forsyte Saga (2002-2003) e Big
Impression (2003). In seguito, lavora in Colditz
(2005), ShakespeaRe – Told (2005), Life
(2007-2009) e The Vicar of Dibley (2013). Tra i suoi
ultimi lavori, vi sono
Homeland – Caccia alla spia (2011-2014), Wolf
Hall (2015), To Appomattox (2015) e
Billions (2016-2019). Inoltre, ha preso parte anche ai
film Micky Love (1993), Warriors (1999),
Jeffrey Archer: The Truth (2002), Friends &
Crocodiles (2005), Confessions of a Diary Secretary
(2007) e Stolen (2011). Nel 2019 è apparso nei panni del
mito di hollywood Steve McQueen nel film acclamato di
Quentin Tarantino C’era una volta… a Hollywood. Nel
2020 invece ha interpretato Howard Davies in Dream Horse.
Nel 2021 riprenderà il ruolo di Bobby Axlerod nella seconda parte
della quinta
stagione di Billions.
2. Ha lavorato anche per il grande schermo. L’attore non ha lavorato solo ed esclusivamente per il mondo delle serie tv, ma ha preso parte molte volte in produzioni dedicate al cinema. Infatti, ha debuttato sul grande schermo con Robinson Crusoe (1997), per poi proseguire con L’acchiappasogni (2003), Keane (2004), Nyfes (2005), Chromophobia (2005), Il vento del perdono (2005), The Situation (2006), Alex Rider: Stormbreaker (2006) e The Baker (2007). In seguito, l’attore ha lavorato in Prison Escape (2008), Will (2011), Sua Maestà (2011), The Sweeney (2012), Romeo and Juliet (2013), La tempesta silenziosa (2014), Queen of the Desert (2015), Il traditore tipo (2016) e C’era una volta a Hollywood (2019).
3. È anche produttore. Nel corso della sua carriera, l’attore ha sperimentato altri ambiti appartenenti al cinema e alle serie tv. Egli, infatti, ha vestito i panni del produttore, partecipando alla realizzazione del corto Normal for Norfolk (2006) e del film The Baker.
Helen McCrory e Damian Lewis, la moglie
4. È sposato da diversi anni. L’attore è sposato per la prima volta, a 36 anni, il 4 luglio del 2007 con la collega Helen McCrory, scomparsa prematuramente di recente. I due sono insieme per molti anni fino alla sua morte.
Damian Lewis figli
5. È padre di due figli. Dall’unione con la sua prima ed unica moglie, hanno visto la luce due figli: l’8 settembre del 2006 è nata Manon, mentre il 2 novembre del 2007 è nato il secondo figlio della coppia, Gulliver.
Damian Lewis in Billions
6. Si è preparato con un libro. Durante le riprese, l’attore (che interpreta Bobby Axelrod) è stato avvistato a SoHo con una copia del libro Fooling Some of the People All of the Time: A Long Short, scritto da David Einhorn. Questo libro lo ha aiutato a preparare il ruolo.
7. È stato confuso per un criminale. L’attore si trovata a Killybegs, in Irlanda, con la sua famiglia quando qualcuno ha pensato erroneamente che egli fosse un vero banchiere in fuga e ha chiamato l’FBI.
Damian Lewis Homeland
8. Ha avuto il ruolo
senza provino. L’attore è stato scritturato per la serie
Homeland – Caccia alla spia senza passare dalle audizioni,
ma con una sola telefonata. Infatti, dopo averlo visto nel film
Keane (2004), i produttori della serie, Howard
Gordon e Alex Gansa, lo hanno subito
contattato.
9. Aveva la stessa età di un altro personaggio. I personaggi di Lewis e Morena Baccarin erano stati pensati per avere la stessa età. Tuttavia, gli attori hanno ben otto anni di differenza: infatti, Damian è più vecchio della collega.
Damian Lewis: età e altezza
10. Damian Lewis è nato l’11 febbraio del 1971 a St. John’s Wood, a Londra, e la sua altezza complessiva corrisponde a 186 centimetri.
Fonti: IMDb, The Famous People
Damian Lewis tornerà per la settima stagione di Billions
Showtime ha annunciato che il vincitore dell’Emmy Damian Lewis tornerà ufficialmente in Billions dopo essere uscito dalla serie drammatica di successo nel 2021. Lewis riprenderà il ruolo del miliardario Bobby Axelrod durante la seconda metà della prossima settima stagione, dove è previsto per un’apparizione ricorrente in sei episodi. La produzione della settima stagione di Billions è attualmente in corso a New York.
Il suo ritorno arriva dopo che è stato recentemente confermato che Showtime sta attualmente sviluppando diversi spin-off basati su Billions per l’imminente rebranding della rete premium in Paramount+ con Showtime. I creatori della serie Brian Koppelman e David Levien stanno sviluppando quattro potenziali spin-off: Millions sui finanzieri emergenti; Trilioni sugli ultra-ricchi; e altri due spettacoli senza titolo che si svolgeranno rispettivamente a Miami e Londra.
“Nella settima stagione, le alleanze vengono capovolte“, si legge nel logline. “Le vecchie ferite sono armate. Le lealtà sono testate. Il tradimento assume proporzioni epiche. I nemici diventano amici diffidenti. E torna Bobby Axelrod, mentre la posta in gioco cresce da Wall Street al mondo“.
La serie tv Billions
Billions attualmente è interpretato da Paul Giamatti, Corey Stoll, Maggie Siff, Asia Kate Dillon, David Costabile, Toby Leonard Moore, Condola Rashad, Jeffrey DeMunn, Kelly AuCoin e Daniel Breaker.
Billions è la serie drammatica americana creata da Brian Koppelman , David Levien e Andrew Ross Sorkin. La serie è stata presentata in anteprima suShowtime il 17 gennaio 2016 e ha prodotto sei stagioni fino ad oggi. La serie è ambientata principalmente a New York e nel Connecticut. La serie racconta la storia del gestore di hedge fund Bobby Axelrod (Damian Lewis), mentre accumula ricchezza e potere nel mondo dell’alta finanza. Le tattiche aggressive di Axelrod per assicurarsi rendimenti elevati spesso sconfinano negli atti illegali che il procuratore degli Stati Uniti Chuck Rhoades (Paul Giamatti) tenta di perseguire. Un grande cast secondario di ensemble supporta gli archi narrativi della serie.
Damian Lewis prossimo James Bond?
Dopo gli insistenti rumors che volevano un James Bond di colore (Idris Elba), ecco che potrebbe arrivarne uno con i capelli rossi. Variety riferisce che Damian Lewis (Homeland) potrebbe essere il prossimo Bond una volta che Daniel Craig appenderà lo smoking al chiodo.
Lewis non è trai favoriti dai bookmaker per il ruolo, visto che prima di lui ci sono ancora saldi in pole position il già citato Elba e Tom Hardy, oltre a Michael Fassbender e Henry Cavill, ma potrebbe essere davvero una buona scelta.
Intanto continuano le riprese di Spectre, film che dovrà vedersela con Skyfall in un confronto diretto.
L’immagine, appena diffusa dalla Sony e dalla MGM, rivela un Bond che potrebbe non incontrare l’entusiasmo dei fan più puristi del famoso agente segreto con licenza di uccidere. Daniel Craig, infatti, abbandona il vestito classico ed elegante che conosciamo come identificativo della spia a doppio zero, per indossare un sobrio dolcevita. Maglioncino a parte, attorno alle prossime avventure dell’agente (che tuttavia potrebbe non aver abbandonato l’eleganza ed il fascino che lo hanno sempre contraddistinto), c’è grande hype.
Il film, diretto da Sam Mendes (American Beauty, Skyfall), uscirà nelle sale il prossimo 6 novembre. Bond sarà impegnato a scoprire la terribile verità dietro all’organizzazione criminale SPECTRE (aka SPecial Executive for Counter-intelligence, Terrorism, Revenge and Extortion), mentre M combatte le forze politiche per tenere in vita i servizi segreti.
A fianco di Daniel Craig, che vedremo vestire i panni di James Bond per la quarta volta, ci saranno Ben Wishaw (nel ruolo di Q), Naomie Harris (Moneypenny), Ralph Fiennes (M), Christoph Waltz (Oberhauser), Monica Bellucci (Lucia Sciarra), David Bautista (Mr. Hinx), Léa Seydoux (Madeleine Swann) e Stephanie Sigman (Estrella).
Fonte: Variety
Damian Lewis lascia Billions dopo 5 stagioni
Arriva da Deadline la conferma che l’attore Damian Lewis lascerà Billions dopo la fine della quinta stagione. Il produttore esecutivo Koppelman si è rivolto ai social media subito dopo la conclusione dell’episodio “No Direction Home” di Bob Dylan per lodare Lewis:
What an incredible joy to spend five years working so closely with the great @lewis_damian ! @DavidLevien and I are beyond grateful to you, Damian, for the work, of course, and the fellowship, and for all you sacrificed to come do this with us.
— Brian Koppelman (@briankoppelman) October 4, 2021
Già rinnovata per una sesta stagione, Billions è tornata per la seconda metà della quinta stagione, che era stata ritardata dalla chiusura della produzione legata alla pandemia, il 5 settembre. La quinta stagione ha visto compiersi l’ennesima battaglia tra Axelrod di Lewis e Chuck Rhodes di Giamatti per includere l’ex House of Cards star Stoll in quella che potremmo definire una sorta di trinità della finanza. Corey Stoll ora si unisce al dramma a tempo pieno poiché è stato promosso a personaggio regolare per la stagione 6. Nel cast le new entry anche Daniel Breaker, che ha interpretato l’astuto ma teso braccio destro di Prince, Scoter, negli ultimi due anni, che è diventato un personaggio regolare nella sesta stagione che debutterà il 23 gennaio 2022.
Billions 6
Billions 6 è la sesta stagione della serie Billions scritta da Brian Koppelman, David Levien, Andrew Ross Sorkin per Showtime.
In Billions 6 protagonisti ritorneranno i personaggi Charles “Chuck” Rhoades Jr. (stagione 1-in corso), interpretato da Paul Giamatti, Robert “Bobby” Axelrod (stagione 1-in corso), interpretato da Corey Stoll, Wendy Rhoades (stagione 1-in corso), interpretata da Maggie Siff, Bryan Connerty (stagione 1-in corso), interpretato da Toby Leonard Moore, Mike “Wags” Wagner (stagione 1-in corso), interpretato da David Costabile, Kate Sacher (stagione 1-in corso), interpretata da Condola Rashād, Taylor Amber Mason (stagione 3-in corso, ricorrente stagione 2), interpretato da Asia Kate Dillon, Charles Rhoades Sr (stagione 3-in corso, ricorrente stagioni 1-2), interpretato da Jeffrey DeMunn, “Dollar” Bill Stearn (stagione 4-in corso, ricorrente stagioni 1-3), interpretato da Kelly AuCoin. La guest star della quinta stagione Julianna Margulies (The Good Wife) interpreta Catherine Brant, una professoressa di sociologia della Ivy League e autrice di bestseller.
Damian Lewis in Queen of the Desert di Werner Herzog
Il protagonista di Homeland,
Damian Lewis, è pronto per affiancare
Nicole Kidman nel film Queen of the
Desert, pellicola scritta e diretta dal maestro
Werner Herzog(Grizzly Man, Cave of
Forgotten Dreams).Il film racconterà la storia di
Gertrude Bell(Nicole Kidman), un’esploratrice,scrittrice e
archeologa inviata dall’impero britannico per contribuire alla
formazione del Medio Oriente agli inizi del ventesimo secolo.
Damian Lewis interpreterà il ruolo del tenente colonnello Charles
Doughty,un eroe di guerra che avrà una movimentata storia d’amore
con Gertrude Bell. La produzione del film dovrebbe iniziare a
dicembre in Marocco con la partecipazione nel cast anche di
James Franco e Robert
Pattinson(nel ruolo di T.E. Lawrence,meglio conosciuto
come Lawrence d’Arabia)
Fonte: ComingSoon.Net
Dallo spazio alle lenzuola: Gabriele Salvatores racconta Italy in a Day
L’esperimento sociale di Gabriele
Salvatores, su impronta di Ridley Scott,
ha prodotto uno dei film che più mette d’accordo il Lido, tra
giornalisti contenti (finalmente) e pubblico in lacrime.
Italy in a Day di Salvatores sembra
davvero aver messo d’accordo tutti e anche il regista ne sembra
felicemente consapevole: “La commozione non è quello che
cercavamo – ha infatti dichiarato il regista di
Mediterraneo – ma questa cosa che
tutti dicono ‘mi sono commosso’ mi ha fatto pensare che
probabilmente quando si tocca la realtà veramente con sincerità e
senza troppe costruzioni, le cose arrivano direttamente al cuore.
Evidentemente i temi affrontati dalle persone che ci hanno mandato
i video sono argomenti che toccano tutti, quindi credo che ognuno
si sia fatto il suo montaggio interno. Questo mi fa pensare che il
racconto della realtà oggi lo fanno meglio i mezzi moderni, dalla
tv al web e la rete. Sono imbattibili. Qual è il compito del cinema
oggi? Possiamo raccontare la realtà incollaborazione con i mezzi
moderni e il cinema dovrebbe prendersi il suo potere di rievocare
fantasmi, qualcosa che è dentro di noi e dagli una forma.”
Cosa ha fatto commuovere il regista, guardando i filmeti che sono arrivati?
“Il film si chiude con un’immagine di Napoli in Piazza Plebiscito con tre suonatori ambulanti che suonano la musica di C’era una Volta in America di Sergio Leone, e dietro la chiesa si intravedono leprime case dei quartieri spagnoli e si vede la casa dove sono nato. Io non so come mi sia arrivato questo video, ma non potevo non montarlo.”
Guardando al film si pensa alla frase di Mazzacurati: Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai niente. Sii gentile. Ci ha pensato?
“A Carlo Mazzacurati devo tantissimo. Non solo eravamo amici ma, forse non tutti lo sanno, il primo film che mi ha fatto conoscere, Marrakech Express, era scritto anche da Carlo e doveva dirigerlo lui ma poi per problemi con la produzione la cosa non è andato in porto. Allora quando l’hanno proposto a me l’ho chiamato e lui mi ha risposto ‘ potrei rompere un po’ i coglioni, ma siccome non mi fanno fare il film, fallo tu’.”
Il regista, gentile e prodigo in dichiarazioni e spiegazioni in merito al suo film, e in generale sulle condizioni dell’Italia che è rappresentata in Italy in a Day, ha anche esposto le sua idea sulla cosiddetta ‘depressione’ che sta attanagliando sempre più il nostro paese.
“C’è chi dice che viviamo in un’Italia depressa. Credo sia un eufemismo, il vero problema che stiamo vivendo adesso è l’indifferenza che è una malattia pericolosa perchè la crisi economica ha fatto nascere molte paure che erano in parte sopite, quindi ognuno sta pensando a curareil proprio orticello. Non è un caso che nel film, se dividiamo il mondo in ricchi e poveri, non ci sono video di ricchi. Come se non ci fossero in Italia.”
Nel film ci sono delle scene di nascita, hanno forse un significato simbolico? Di una speranza che nonostante tutto esiste?
“Si, ci abbiamo pensato molto e abbiamo cercato di inserire gli episodi più spiritosi legati alle nascite. Diciamo che le nascite sono una delle metafore che si leggono nel film, l’altra è l’Etna, questo vulcano che ha deciso di aprire un nuovo cratere proprio il 26 ottobre. E’ qualcosa che ribolle sotto e a me fa pensare al fuoco, ad un’energia. Come il viaggio di quel ragazzo dentro una nave container che è allucinante e probabilemtne lo porterà a qualcosa di nuovo.”
I video che sono stati montati sembrano non considerare del tutto la situazione di rabbia e malcontento che si vive in Italia.
“Mi aspettavo più rabbia nei video, invece no. Quello che si vede nel film è in proporzione tutto ciò che ci è arrivato. Sulle posizioni politiche e sulla presa diretta sulla realtà sociale siamo invasi da molte trasmissioni d’inchiesta e talk show, i giornali. Forse, penso, che nel momento in cui chiedi ad una persona di filmare la tua giornata, gli viene naturale parlare di se stesso e non della situazione sociale. C’è un ragazzo nel film che è incazzato, c’erano delle domande che gli sono state fatte su cose generiche, su lavoro, amore e futuro, e lui ‘ma quale futuro e d’amore, qua è il lavoro che serve’. Infatti nel film ci sono tanti giovane e tanti anziani, come se la fascia di mezzo del Paese, quella produttiva, non avesse voglia di condividere.”
Qual è stato il riscontro di Ridley Scott?
“E’ stato molto gentile, ci ha augurato buona fortuna all’inizio, e ci ha scritto due righe molto carine in cui diceva che la strada intrapresa di rimanere legati alle storie delle persone era molto bella e molto italiana. Infatti mi aspettavo di dover fare una specie di Blob, invece per fortuna è diventata, per dire, una lunga seduta di psicoanalisi collettiva. Dai video che mi sono arrivati mi è sembrato che l’italiano vuole essere ascoltato. Sono contento di quello che è venuto fuori, mi aspettavo altro. Alla fine devi avere una consapevolezza della storia che stai raccontando e in questo rivendico il mio lavoro, non potevamo mettere cose che sarebbero state inutili.”
E la presenza dell’astronauta italiano Luca Parmitano?
“E’ una persona spiritosissima, e sapevo che era in contatto con diversi giornali e tv. Così gli abbiamo chiesto di mandarci qualcosa della sua giornata. Mi piaceva l’idea di avere un italiano che gira intorno al mondo, uno che lo attraversa in mare e una ragazza che invece sceglie di rimanere sotto le lenzuola tutto il giorno.”
Dallas: TNT cancella la serie
Brutta notizia per i fan della serie televisiva Dallas che viene trasmessa dal network americano TNT. Infatti, deadline rivela che lo show è stato cancellato. Dunque la serie si ferma alla terza stagione.
Dallas è una serie televisiva statunitense di genere soap opera trasmessa dal 13 giugno 2012 al 22 settembre 2014 sul network via cavo TNT.Rappresenta un sequel dell’omonima popolare serie del 1978 ed è quindi incentrata sulla ricca famiglia Ewing, operante nel settore petrolifero e nell’allevamento industriale di bestiame. Nel cast sono presenti tre degli attori della serie originale: Larry Hagman (fino alla morte dell’attore), Patrick Duffy e Linda Gray, mentre Steve Kanaly, Charlene Tilton e Ken Kercheval compaiono come guest star.
Come la serie originale, Dallas segue le vicende della ricca famiglia texana degli Ewing, operante nel settore del petrolio e dell’allevamento industriale di bestiame, raccontando gli intrighi, le aspre rivalità e le lotte di potere tra i suoi membri. In particolare, le vicende ruotano attorno i cugini John Ross Ewing III, figlio di J.R. Ewing, e Christopher, figlio adottivo di Bobby Ewing.
Dallas Buyers Club: recensione del film con Jared Leto
Presentato in Concorso all’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, Dallas Buyers Club di Jean-Marc Vallée racconta con lucida ed intensa ironia la lotta di Ron Woodroof, rude e omofobico texano, per portare avanti la sua teoria sulla giusta cura per allungare la vita dei malati di AIDS.
Dallas Buyers Club, la trama
In Dallas Buyers Club Siamo nel 1986 e a Ron viene diagnosticato il virus dell’HIV. Immediatamente la sua vita cambia, prima di tutto per la percezione che hanno di lui la società e i suoi amici (da grande “stallone” diventa un “frocio” per gli amici), poi per il suo modo di affrontare ogni giorno. Non volendo in alcun modo cedere al virus, Ron cerca in tutti i modi di trovare una cura o anche un palliativo per riuscire a rendere la sua vita migliore.
Aiutato da un medico radiato dall’Albo che lavora in Messico, Ron scopre che le sperimentazioni governative sui farmaci contro il virus sono tossiche e cerca di mettere in piedi un mercato di farmaci che gli consentano di avere una qualità di vita migliore e una aspettativa di vita più lunga. Il suo progetto personale diventerà presto una missione collettiva, tanto che metterà in piedi un Club in cui venderà i prodotti che gli hanno allungato la vita, con la collaborazione di un tossicomane travestito, Rayon. Con la complicità, all’inizio ritrosa, della dottoressa Eve Sack, Ron porterà avanti una battaglia persa che servirà però a sollevare le coscienze.
Il film
Basato su una storia
realmente accaduta negli anni ’80, quando la diagnosi di AIDS era
una condanna a morte, Dallas Buyers Club è il
racconto ironico, eroico, doloroso e violento della vita di un uomo
che non si è arreso e che è riuscito a rendere un servizio
all’umanità pur cercando, all’inizio, solo una scappatoia per se
stesso. A dare voce e corpo a questo straordinario personaggio c’è
un Matthew
MacConaughey giunto alla piena maturazione artistica.
Smunto, trasandato e completamente calato nel ruolo, MacConaughey
non sembra più il bel manzo texano che il mondo aveva conosciuto
nelle commedie romantiche degli anni passati.
Il suo lavoro d’attore, nobilitato con ruoli importanti, giunge qui ad un’intensità emotiva, nella violenza, nella gioia e nella sofferenza, davvero notevoli e coinvolgenti. Con lui la dolcissima Jennifer Garner nel ruolo della dottoressa Sack e uno straordinario e quasi irriconoscibile Jared Leto, che presta un corpo gracile, degli occhi profondissimi e un infinito dolore ad un personaggio semplice e misterioso insieme, un perfetto sunto delle contraddizioni di una società che forse non è poi tanto cambiata dagli anni ’80 ad oggi.
Dallas Buyers Club è intenso, qualche volta divertente, ma anche profondamente doloroso, uno straordinario esempio di una storia coinvolgente raccontata da un cast eccellente.
Dallas Buyers Club: 10 cose che non sai sul film
Con il plauso generale della critica, il film Dallas Buyers Club, diretto da Jean-Marc Vallée, si è affermato come uno dei titoli di punta del 2013. Vincitore di numerosi premi in tutto il mondo, questo non ha solo portato alla luce una storia realmente accaduta, ma ha anche decretato l’inizio di una nuova fase della carriera del suo protagonista, Matthew McConaughey.
Ecco 10 cose che non sai di Matthew McConaughey.
Parte delle cose che non sai sul film
Dallas Buyers Club: la trama del film
10. È ispirato ad una storia vera. Ambientato tra il 1985 e il 1988, il film segue la vita del texano Ron Woodroof, appassionato di rodeo dalla sregolata condotta a base di alcool, droga e sesso. Dopo il rapporto avuto con una tossicodipendente, apprende di aver contratto l’HIV, proprio nel periodo di massima diffusione dell’AIDS. Con un’aspettativa di vita di soli trenta giorni, Woodroof decide di importare illegalmente i medicinali necessari a combattere la malattia.
Dallas Buyers Club: la storia vera
9. Sono state apportate alcune modifiche. Non esiste molta documentazione sulla vera storia narrata nel film. Per raccontarla, i due sceneggiatori si sono basati sulle lunghe interviste che fecero personalmente a Woodroof nel 1992. Nel corso degli anni, rielaborarono poi quanto ottenuto per arrivare ad una sceneggiatura piuttosto fedele ma con alcune libertà narrative. Questa venne poi acquistata nel 2012.
8. Woodroof non prendeva attivamente parte ai rodeo. All’interno del film, tanto all’inizio quanto alla fine, il protagonista viene visto mettersi alla prova cavalcando un toro nel rodeo. Questo non avveniva nella realtà, dove Woodroof partecipava a questi eventi solo come spettatore, ed è piuttosto una libertà che i due sceneggiatori si presero, rendendola una metafora sulla volontà del protagonista di sfidare la sorte.
7. Il personaggio di Rayon non è ispirato ad una persona realmente esistente. Tra le libertà che i due sceneggiatori si sono presi per il film, vi è quella relativa al personaggio del transgender Rayon, interpretato dall’attore Jared Leto. Questi non esiste nella realtà, ed è piuttosto ispirato a varie persone intervistate. Il personaggio venne inoltre scritto per permettere al protagonista di avere una spalla che portasse il protagonista a scontrarsi con i propri pregiudizi.
Dallas Buyers Club è su RaiPlay
6. È disponibile in streaming. Per chi desidera vedere o rivedere il film, sarà possibile farlo semplicemente accedendo alla piattaforma streaming di RaiPlay. Questa è totalmente gratuita. Non occorrerà attivare alcun abbonamento, ma basterà invece iscriversi per poter avviare in modo estremamente semplice la riproduzione del film.
Parte delle cose che non sai sull’attore
Dallas Buyers Club: gli attori del film
5. Matthew McConaughey ha perso numerosi chili. Per ricoprire il ruolo del protagonista, e la sua progressiva decadenza fisica, McConaughey si è sottoposto ad una notevole trasformazione fisica, che lo ha portato a perdere circa 21 chili. L’attore, dopo anni di ruoli spesso simili tra loro, aveva infatti deciso di mettersi alla prova con un ruolo più impegnativo da un punto di vista fisico e interpretativo.
4. I due protagonisti hanno trionfato agli Oscar. Per il loro ruolo nel film, sia McConaughey che Leto, hanno trionfato ai premi Oscar del 2014. Il primo vinse il premio come miglior attore protagonista, il secondo come non protagonista. Per entrambi si trattava della loro prima nomination, e contribuì a consacrarne le carriere.
3. Diversi attori erano stati presi in considerazione per il film. Il film ebbe una gestazione di circa vent’anni, e numerosi nomi si legarono al progetto nel corso di questi. Inizialmente, negli anni Novanta, si era pensato all’attore Woody Harrelson per dar vita a Woodroof, ma il progetto non si realizzò. In seguito, anche Brad Pitt e Ryan Gosling furono in lizza per il ruolo. Quando nel 2012 il progetto prese finalmente vita, oltre a McConaughey e Leto vennero considerati per dei ruoli non specificati anche gli attori Hilary Swank e Gael Garcia Bernal, i quali tuttavia non finirono con il recitarvi.
Dallas Buyers Club: il ruolo di Jared Leto
2. Si è trasformato fisicamente. Noto per le sue trasformazioni fisiche, Leto si è sottoposto per il film ad una dieta di soli liquidi che lo ha portato a perdere circa 13 chili in brevissimo tempo. Anche nel suo caso, infatti, era importante mostrare il deteriorarsi del fisico del suo personaggio, il transgender Rayon. Nel ritirare il suo Oscar, Leto ha poi dichiarato di non volersi più sottoporre a simili “torture”.
1. È sempre rimasto nel personaggio. Ricordando l’esperienza delle riprese, Leto ha raccontato di come la rapida perdita di peso lo abbia portato a sentirsi una persona differente tanto nel modo di camminare quanto in quello di parlare. L’attore ha sfruttato tale sensazione per rimanere nel personaggio anche durante la pausa tra una ripresa ed un’altra.
Dallas Buyers Club, nuovo trailer italiano
Il nuovo trailer italiano di Dallas Buyers Club è stato pubblicato online. Il film vede protagonista Matthew McConaughey, alle prese cl mortale virus dell’AIDS. Tra gli altri spicca un irriconoscibile e convincente Jared Leto, nei panni del transessuale Rayon.
LEGGI LA RECENSIONE DI DALLAS BUYERS CLUB
Dallas Buyers Club diretto da Jean-Marc Vallee comprende nel cast Matthew McConaughey, Jennifer Garner, Jared Leto, Steve Zahn, Dallas Roberts, Griffin Dunne, Denis O’Hare, e Bradford Cox. La storia è quella vera di Ron Woodroof, un elettricista a cui nel 1986 viene diagnosticata l’AIDS, e a cui rimangono sei mesi di vita. Deciso a non arrendersi, l’uomo tenta una cura alternativa con farmaci sperimentali.
Dallas Buyers Club prime clip con Matthew McConaughey e Jared Leto
Arriva da Facebook e grazie alla segnalazione di una nostra lettrice possiamo dare una prima occhiata alle immagini del trailer dell’atteso film Dallas Buyers Club che vede protagonista un intenso Matthew McConaughey alle prese con l’AIDS. Nel film anche un irriconoscibile Jared Leto.
Dallas Buyers Club diretto da Jean-Marc Vallee comprende nel cast Matthew McConaughey, Jennifer Garner, Jared Leto, Steve Zahn, Dallas Roberts, Griffin Dunne, Denis O’Hare, e Bradford Cox. La storia è quella vera di Ron Woodroof, un elettricista a cui nel 1986 viene diagnosticata l’AIDS, e a cui rimangono sei mesi di vita. Deciso a non arrendersi, l’uomo tenta una cura alternativa con farmaci sperimentali.
Dallas Buyers Club il poster italiano
E’ reduce dal grandissimo successo durante la notte dei Golden Globes, con due premi portati a casa, rispettivamente dal migliore attore drammatico Matthew McConaughey e dal miglior attore non protagonista Jared Leto e arriverà da noi in Italia il 30 gennaio prossimo. Stiamo parlando ovviamente di Dallas Buyers Club, diretto da Jean-Marc Vallée e interpretato da Matthew McConaughey, Jennifer Garner, Jared Leto e Steve Zahn, di cui oggi vi mostriamo il poster italiano.
Il film ha vinto anche
il premio del pubblico e la migliore interpretazione maschile
(sempre a McConaughey) all’ultimo Festival Internazionale del film
di Roma, dove noi abbiamo visto e recensito il film.
Dallas Buyers Club diretto da Jean-Marc Vallee comprende nel cast Matthew McConaughey, Jennifer Garner, Jared Leto, Steve Zahn, Dallas Roberts, Griffin Dunne, Denis O’Hare, e Bradford Cox. La storia è quella vera di Ron Woodroof, un elettricista a cui nel 1986 viene diagnosticata l’AIDS, e a cui rimangono sei mesi di vita. Deciso a non arrendersi, l’uomo tenta una cura alternativa con farmaci sperimentali.
Dallas Buyers Club dal 30 gennaio al cinema un Matthew McConaughey da Oscar
Tra i commenti allo spezzone dei Griffin “Stuck in a life raft with Matthew McConaughey” (Bloccato su una zattera di salvataggio con Matthew McConaughey) postato su YouTube, ce n’è uno che dice: “And… he has now won a Golden Globe. Fuck you all!”. L’attore nato nel 1969, etichettato per anni, dai critici che oggi lo idolatrano, come un attore relegabile all’universo delle commedie con Jennifer Lopez e Kate Hudson, ha vinto un Golden Globe dopo aver perso quasi trenta chili e interpretato un cowboy omofobo e malato di Aids. Nel film Dallas Buyers Club (da noi il 30 gennaio dopo un travaglio creativo durato 18 anni e dopo essere stato respinto da diversi studi per ben 87 volte) McConaughey si offre anima e corpo alla macchina da presa del canadese Jean-Marc Vallée (The young Victoria), e alla sceneggiatura di Craig Borten e Melisa Wallack, coadiuvato dalla brava conterranea Jennifer Garner (Juno, 30 anni in un secondo) e da un ancor più convincente Jared Leto. Anche il leader dei 30 seconds to Mars ha perso più di trenta chili per poter vestire i panni della transgender sieropositivo Rayon. Siamo nel 1986, Ron Woodrof è un elettricista-cowboy che trascorre la sua esistenza tra droga, sesso e rodei. Gli viene diagnosticata l’Hiv e i medici lo informano che gli resta da vivere un mese. Inizia così, dopo la disperazione iniziale, una lotta per la vita che, da individuale, finirà per coinvolgere altri reietti, sfortunati e accomunati dal triste destino.
Il lungometraggio, tratto da una storia vera e
distribuito da Good Films, oltre ad aver fatto vincere due Golden
Globe come miglior attore protagonista e miglior attore non
protagonista a McConaughey e Leto, è candidato a sei premi Oscar
per Miglior Film (ai produttori Robbie Brenner e Rachel
Winter), Migliore sceneggiatura originale, Migliore montaggio
(John Mac McMurphy e Martin Pensa), Migliore trucco e
acconciatura (Adruitha Lee e Robin Mathews) e,
ovviamente, Miglior attore protagonista e non protagonista. Quasi
cinque stelle è il voto della critica secondo il sito Rotten
Tomatoes.
Leto ha dichiarato di essersi follemente innamorato di Rayon, il cui aspetto ricorda un po’ quello di Ignacio della Mala educatión di Pedro Almodovar, e, come Gael García Bernal, Leto appare perfettamente a suo agio con rossetto e parrucca. «Non volevo dar vita a un cliché, ma a una persona reale, visto che Rayon ha cuore, è divertente, gentile e seducente. Interpretarla è stato un impegno emotivo, spirituale e fisico». Nonostante sia un film drammatico, Dallas Buyers Club è stato apprezzato anche per la vis comica e le sequenze esilaranti che riescono ad alleggerire con grazia la complessità del tema. Infine, sempre per contraddire le teorie di Stewie Griffin, nonostante il fisico provato e la morte che incombe sul suo personaggio, in Dallas Buyers Club Matthew McConaughey non si limiterà a commuovere. Farà anche ridere.
Dallas Buyers Club diretto da Jean-Marc Vallee comprende nel cast Matthew McConaughey, Jennifer Garner, Jared Leto, Steve Zahn, Dallas Roberts, Griffin Dunne, Denis O’Hare, e Bradford Cox. La storia è quella vera di Ron Woodroof, un elettricista a cui nel 1986 viene diagnosticata l’AIDS, e a cui rimangono sei mesi di vita. Deciso a non arrendersi, l’uomo tenta una cura alternativa con farmaci sperimentali.
Dallas Buyers Club colonna sonora
Arriverà nelle sale italiane il prossimo 30 gennaio e l’attesa per il film candidato all’Oscar Dallas Buyers Club che vede protagonisti Matthew McConaughey e Jared Leto, entrambi nominati agli Oscar per protagonista e non protagonisti, sale.
Guarda anche: Matthew McConaughey a Roma presenta Dallas Buyers Club
Guarda Anche: Jared Leto video intervista sul red carpet del Festival di Roma 2013
Come molti di voi sapranno la pellicola diretta da Jean-Marc Vallée (The Young Victoria) ci riporta agli anni ‘80, agli albori della ricerca farmacologica sull’HIV e alle origini del letale e devastante focolaio epidemico dell’AIDS. Per iniziare a gustarci il film vi segnaliamo la track list e clip musicali della colonna sonora ufficiale del film che include brani di Thirty Seconds To Mars, Capital Cities,The Airborne Toxic Event e AWOLNATION.
Leggi anche: Dallas Buyers Club recensione film
Leggi anche: Intervista a Matthew McConaughey
1 Sweet Thang – Shuggie Otis
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2 Following Morning – The Naked And Famous
3 Hell And Back – The Airborne Toxic Event
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4 Ready To Be Called On – My Morning Jacket
5 Life Of The Party – Blondfire
6 The Walker (Ryeland Allison Remix) – Fitz & The
Tantrums
7 Shudder To Think – Tegan and Sara
8 Mad Love (Acoustic) – Neon Trees
9 Main Man – Portugal. The Man
10 Stayin Alive – Capital Cities
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11 Romance Languages – Cold War Kids
12 Burn It Down (Innerpartysystem Remix) –
AWOLNATION
13 After The Scripture – Manchester Orchestra
14 City Of Angels (Acoustic) – Thirty Seconds To
Mars
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15 Main Man (Live) – T. Rex
16 Life Is Strange – T. Rex
Dallas Buyers Club clip con Jared Leto e Jennifer Garner
Il canale Youtube di Fresh Movie Trailer ha appena pubblicato la prima clip di Dallas Buyers Club, film che vede protagonista un intenso Matthew McConaughey alle prese con l’AIDS. Nel film anche un irriconoscibile Jared Leto protagonista di questa clip insieme a Jennifer Garner, qui nei panni di una dottoressa che ha in cura Jared.
Ecco la clip:
Tutte le foto del film:
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Dallas Buyers Club diretto da Jean-Marc Vallee comprende nel cast Matthew McConaughey, Jennifer Garner, Jared Leto, Steve Zahn, Dallas Roberts, Griffin Dunne, Denis O’Hare, e Bradford Cox. La storia è quella vera di Ron Woodroof, un elettricista a cui nel 1986 viene diagnosticata l’AIDS, e a cui rimangono sei mesi di vita. Deciso a non arrendersi, l’uomo tenta una cura alternativa con farmaci sperimentali.
Grazie alla nostra lettrice Annalisa.
Dallas 3×15: anticipazioni e promo per il finale di stagione
Si intitolerà Brave New World, Dallas 3×15,
l’atteso finale di stagione della serie di successo prodotta dal
network TNT.
In Dallas
3×15, Ewing e
i Rylands affrontano il cartello per
pagare lo scotto: alcune vite sono state salvate, altre
perse. Bobby e Sue
Ellen formano un nuova allenza per proteggere la
famiglia, che si oppone a John Ross, che sta ancora tentando di
riprendere il comando della Ewing Global e sistemare il suo
matrimonio con Pamela. Elenaviene spinta al
limite quando scopre il tradimento di Nicolas. Alla fine della
terza stagione, i nemici vengono mascherati, le nuove alleanze
formate e John Ross scopre un segreto
scioccante su J.R. che lo porta in giro al mondo in cerca di un
nuovo complice.
Dallas 3×14: anticipazioni e promo
Si intitolerà Endgame, Dallas 3×14, il quattordicesimo episodio della terza stagione di Dallas, che sta per concludersi.
In Dallas 3×14 Mentre Christopher corre per trovare Elena, Bobby viene ingannato dal cartello. John Ross non riesce più a stare fermo e guardare e decidere di mettere a rischio la propria vita nel tentativo di salvargli la vita. Mentre, Nicolas tenta di mettersi alla prova agli occhi di Elena stringendo un patto con le autorità che lo mette in collisione con il piano di John ross e mette le loro vite in pericolo.
Dallas 3×13: anticipazioni e promo
Si intitolerà Boxed In, Dallas 3×13,
il tredicesimo episodio della terza stagione
di Dallas, reboot della mitica
omonima serie in onda su TNT.
In Dallas 3×13 Bobby (Patrick Duffy)
tenta di salvare alcune vite nella vigila del rapimento della
famiglia.John Ross (Josh Henderson)
e Pamela (Victoria Principal)
raggiungono un accordo cauto. La spirale
di Elena (Jordana Brewster) è in discesa
libera dopo aver scoperto la verità
diNicolas (Juan Pablo Di
Pace); Christopher (Jesse Metcalfe) ha
paura per la sicurezza diElena,
mentre Bobby si trova a dover fare una
scelta.
Dallas 3×09: anticipazioni e promo
Si intitolerà Denial, Anger, Acceptance, Dallas 3×09, il nono episodio della terza stagione della serie di successo Dallas.
In Dallas 3×09, La
premiere di metà stagione ritrova la
famiglia Ewing alla ricerca di risposte su chi
abbiaappiccato il fuoco al Southfork Ranch e
chi sopravviverà. Mentre John Ross ed Emma lottano con il loro
ruolo nell’overdose di Pamela, i rapporti tra
la famiglia sono per sempre cambiati.
Dalla vita in poi: recensione del film
Può una ragazza sulla sedia a rotelle sposare un uomo che sconta una pena di 30 anni per aver ucciso un uomo? Ma prima ancora, possono due persone ‘sconfitte’ innamorarsi in tali situazioni? Dalla vita in poi racconta proprio la storia di Katia e Danilo e del loro amore, nato per caso e per sbaglio come quello di Rossana per Cyrano. Il regista Gianfrancesco Lazzotti ci racconta un melodramma con toni da commedia, incastrando coraggiosamente per il panorama italiano storie dolorose e difficili con un linguaggio che fa sorridere.
Molto bravi gli attori protagonisti di Dalla vita in poi, Cristiana Capotondi che fa di tutto per togliersi di dosso la sua immagine di perenne ragazzina riesce credibilmente a rappresentare la forza e il coraggio di questa donna affetta da distrofia muscolare ma non per questo sconfitta e arresa alla vita; allo stesso modo Filippo Nigro, che interpreta Danilo, offre come suo solito una buona interpretazione.
Notevole il lavoro fatto sulla raffinatissima e molto brava Nicoletta Romanoff che il regista ha voluto trasformare nella coatta Rosalba, forse esagerando e scadendo nel cliché. Ottimi anche i comprimari a partire da Insegno e Buccirosso che come sempre offrono interpretazioni convincenti. Intanto però se gli attori sono così bravi, la sceneggiatura non è molto omogenea presentando diversi punti di squilibrio che inficiano la riuscita di un film basato su un’idea non geniale ma innovativa.
Nel complesso Dalla vita in poi si lascia guardare, soprattutto perché è basato sui personaggi che muovono bene il racconto e ne portano a compimento la trama senza strafare, portando a casa un buon film. Interessante il titolo: è esattamente una battuta che Nigro/Danilo dirà a Capotondi/Katia: “Infondo tu dalla vita in poi sei normale”, riferendosi al contrario alla sua condizione di carcerato.
Dalla vita in poi: il cast racconta il film
Dalla vita in poi è un film scritto
e diretto da Gianfrancesco Lazotti con protagonisti i noti Filippo
Nigro, Cristiana Capotondi, Nicoletta Romanoff.
Il film racconta la storia di tre personaggi le cui vite sono
intrecciate tra loro in maniera complicata: Rosalba (Nicoletta
Romanoff) ama Danilo (Filippo Nigro), un ragazzo che dovrà
trascorrere parecchi anni in carcere. Per alleviargli la sofferenza
della detenzione decide di scrivergli ogni giorno una lettera. Così
si fa aiutare da Katia (Cristiana Capotondi), la sua amica del
cuore, costretta a vivere su una sedia a rotelle.
Dalla tv al cinema: le star con una doppia carriera
Ecco i nomi di alcune star che hanno trovato successo nel mondo delle serie tv e che poi sono riusciti a costruirsi una solida carriera di successo anche sul grande schermo, senza trascurare l’ambito di provenienza.
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Fonte: EW