Fast & Furious
5 si conferma al primo posto raccogliendo altri 2
milioni di euro: l’action movie con Vin Diesel mantiene un’ottima
tenuta al suo secondo fine settimana, giungendo a quota 8,5 milioni
in dodici giorni.
Red
debutta al secondo posto, incassando 1 milione di euro da venerdì a
domenica (1,3 milioni nei cinque giorni), seguito da
Thor, che con altri 727.000 euro arriva a
6,8 milioni complessivi e mostra di reggere piuttosto bene.
L’altra new entry ‘di peso’ (!),
ovvero Beastly, esordisce al quarto posto
portando a casa 616.000 euro nei tre giorni (756.000 euro da
mercoledì a domenica); il film potrebbe tuttavia risentire del
passaparola, che non è particolarmente positivo…
Quinto posto per
Rio, che risale di una posizione con
286.000 euro: il cartoon in 3D arriva dunque a 6,4 milioni
totali.
Come l’acqua per gli
elefanti precipita al sesto posto: dopo un esordio
deludente, gli spettatori diminuiscono ancora e la pellicola
raccoglie altri 277.000 euro, giungendo così a un totale pari a
858.000 euro.
Dopo l’ottima accoglienza al
Festival di Cannes, Habemus Papam
conferma la settima posizione con altri 277.000 euro: il film di
Nanni Moretti, che potrebbe aspirare a qualche premio, arriva
dunque a 5,2 milioni complessivi, ma difficilmente supererà i 6
milioni (quota abbattutta da Il caimano).
Source
Code scende all’ottavo posto con altri 212.000 euro e
giunge a quota 1,7 milioni, mentre
Machete perde ben cinque posizioni e
conferma il pessimo esordio: il film di Robert Rodriguez arriva a
soli 792.000 euro con altri 211.000 euro.
Chiude la top10 Con gli
occhi dell’assassino, che debutta con appena 188.000
euro (200.000 euro nei cinque giorni).
Come titola BoxofficeMojo.com,
Thor mantiene il trono della prima posizione del
Box Office statunitense. Con questa settimana, infatti, raggiunge
un incasso di 119 milioni di dollari, di cui 34.5 realizzati in
questi ultimi sette giorni.
A seguire il film di Branagh tratto
dal fumetto Marvel, con un considerevole
distacco in termini di milioni di dollari, è la wedding comedy,
genere di gran grido di questi tempi nelle sale americane,
Bridesmaid. Tra le protagoniste, una delle stelle
del Saturday Night Live, Kristen Wiig. Il film era molto atteso e
infatti ha avuto immediatamente un riscontro di incasso: 24 milioni
di dollari netti in una sola settimana per le damigelle.
In terza posizione, un film
esattamente agli antipodi della commedia da matrimonio:
Fast Five, ultimo capitolo della saga con
protagonista Dominic Toretto, che in questo episodio rimette
insieme buona parte del cast delle puntate precedenti, resiste con
un incasso settimanale di 19 milioni di dollari.
Un’altra nuova uscita in quarta
posizione: Priest, nel quale questa volta Paul
Bettany non interpreta un prete in preda all’autofustigazione e
alla pianificazione di loschi piani come avveniva nel Il
codice Da Vinci, ma, in un parallelo un po’strano da
capire, combatte i vampiri.
A metá classifica resiste il film
di animazione Rio, ultimo prodotto di Carlos
Saldanha, regista de L’era glaciale, che aggiunge
altri 8 milioni di dollari al suo incasso complessivo che raggiunge
cosí quota 125 milioni.
Una doppietta di film da matrimonio
in sesta e settima posizione: Jumping the broom,
commedia sofisticata e degli equivoci e Something
borrowed che nonostante il cast di attori di richiamo, non
arriva neanche a metá classifica dopo due settimane nelle sale.
Anche il mélo Water for
elephants galleggia nelle zone basse del box office, lo
ritroviamo, con un totale di 48 milioni di dollari di incasso dopo
quasi 4 settimane di presenza nelle sale, in ottava posizione.
In nona resiste la commedia
Madea’s big happy family e dopo piú di un mese
nelle sale è ancora nella classifica dei dieci film piú visti
Soul surfer storia di coraggio e di riscatto che
doppia il budget di produzione, arrivando a un incasso di 36
milioni di dollari a fronte dei 18 che sono serviti a realizzare la
pellicola.
La prossima settimana, l’unica
uscita sottolineata da imdb.com è quella dell’ultimo capitolo della
saga dei pirati: Pirates of the Caribbean: On stranger
tides. Inutile competere con questo sicuro blockbuster
presentato come proiezione speciale a Cannes in questi giorni, cosí
come è stato presentato e accolto con calore sulla Croisette,
l’ultima fatica di Woody Allen, in apparente ricerca di una nuova
cittá-musa.
Questa volta infatti, dopo Londra e
Barcellona, il film è ambientato a Parigi, e si muove su un
gioco di rimandi con il passato. Non resta che aspettare che anche
Midnight in Paris esca anche da noi.
Proiezione mattutina per la stampa
festivaliera, che ha potuto ammirare per prima l’atteso The Tree of
Life, presentato da Brad Pitt e Jessica Chastain.
Giuseppe Tornatore sembra ormai
aver preso abitudine ad avere grosse. Direttamente da Cannes arriva
la notizia che è riuscito ad ottenere un budget di 100 milioni
di dollari,
Neil Jordan dopo Ondine, si appresta
ad iniziare il suo prossimo film che è già in fase di casting.
Giunge notizia infatti che Saoirse Ronan e Gemma Arterton
saranno le protagoniste
Un ragazzo senza amore, allontanato
dal padre che non lo vuole, e accolto, senza un apparente motivo da
una donna che gratuitamente gli dona amore disinteressato.
Che cosa fareste se scopriste che
la moglie del vostro migliore amico se la fa con un altro? Come vi
comportereste? Lo direste alla vittima o chiedereste alla fedifraga
di smettere di vedere il suo amante?
Oggi 14 maggio, sulla Croisette si
sono succeduti grandi e piccoli nomi, e tra questi alcuni che hanno
portato dell’irreverenziale colore sul tappeto rosso più glamour
d’Europa. Comincia la giornata Joseph Cedar, che con il suo film
israeliano, Hearat Shulayim, porto in concorso una commedia
pungente a sfondo familiare, dove un padre e un figlio, entrambi
coinvolti nel mondo accademico della prestigiosa Talmud Hebrew
University di Gerusalemme, trovano terreno fertile per un ultimo
scontro che diventa professionale e generazionale. In concorso
anche il regista Markus Schleinzer, con Michael, storia drammatica
che racconta gli ultimi mesi di vita di un bambino e di un uomo di
35 anni.
Ma il vero movimento c’è stato
nella sezione Fuori Concorso con un documentario su Bollywood,
Bollywood: the greatest love story ever told, diretto da Rakesh
Omprakash Mehra, pirotecnica lettera d’amore all’industria
cinematografica indiana che ha contribuito nel tempo a difinire
all’estero l’immagine dell’India e di Mumbai. Nel cast anche
Aishwarya Rai.
Ma a Cannes oggi è stato tempo di
Pirati, quelli che dal 2003 sono risorti dalle ceneri del passato
cinematografico hollywoodiano grazie all’attrazione di un parco
giochi, sbancando i box office soprattutto per merito di Johnny
Deep, alias Jack Sparrow, presente oggi sulla Croisette. Pirati dei
Caraibi: Oltre i confini del Mare è la quarta avventura di Capitan
Sparrow, presentato fuori concorso in presenza del cast. Anche
Penelope Cruz torna ai blockbuster hollywoodiani nel ruolo della
piratessa Angelica.
Domani sarà la giornata dei
fratelli Dardenne che portano in concorso Il Ragazzo con la
Bicicletta.
Il cast di “Venuto al Mondo”, nuovo
film da regista per Sergio Castellitto, si arrichisce di un altro
volto internazionale: il bravo e giovane Emile Hirsch.
Dall’Angelo Pictures e la società
piemontese Movie On Demand (MOD) hanno sottoscritto un accordo per
la distribuzione in Italia di prodotti cinematografici e televisivi
via internet.
Nel giorno in cui Nanni Moretti
presenta il suo attesissimo “Habemus Papa”, Cannes si prepara a
conoscere il primo dei due film messicani presenti alla rassegna:
Miss Bala di Gerardo Naranjo.
Alla colonna sonora di Cars 2
hanno partecipato grandi nomi della musica internazionale, del
calibro degli Weezer e Robbie Williams, oltre al premio Oscar
Michael Giacchino.
Tra gli elementi più avvincenti
di Pirati dei Caraibi: Oltre i Confini del Mare, l’incontro tra
Capitan Jack Sparrow e la misteriosa donna del suo passato,
Angelica, riserverà sicuramente delle sorprese.
Polisse di Maïwenn Le Besco è
il film che, in questa terza giornata di Cannes 2011, si contende i
riflettori con il papa titubante di Nanni Mortti, per quello che
riguarda il Concorso.
Ecco una clip sottotitolata in
francese di Melancholia, l’ultimo film che verrà a breve
presentato Cannes da Lars Von Trier che torna sulla croisette
dopo due anni dl controverso Antichrist.
Bill Hader vestirà i panni di Andy
Warhol in Man in Black 3, le cui riprese sono ora in corso a New
York. Nello specifico Hader avrà un piccolo cameo durante una festa
e la scena è stata girata in un loft in presenza del protagonista
Will Smith e di altre comparse. La scenaè un party a tema
Andy Warhol. Ecco alcune foto che ha pubblicato il Daily Mail:
Ieri è stata la giornata Di Mia Wasikowska, che per Gus Van Sant
ha messo d’accordo critica e fotografi. Ecco qualche attore
presente ieri sul red carpet.
Apre oggi, nel secondo giorno del
festival di Cannes, anche la sezione Un certain regard, con una
pellicola di tutto rispetto: Restless di Gus Van
Sant. Il regista, pupillo della competizione, che ha vinto ben due
volte, nel 2003 con Elephant e nel 2007 con la
naturale evoluzione dello stesso, ossia Paranoid
park, presenta un film che sulla carta sembra promette un
viaggio onirico nella vita di due dropout sociali che si incontrano
ad un funerale.
Tema a sostegno del film è la
morte, appena vissuta da uno dei protagonisti, che ha perso i
genitori in un incidente, e quella che incombe su Anabel, l’altra
protagonista, malata terminale di cancro. I due farano un percorso
di riscoperta, anche del dolore, insieme, accompagnati da altri
strani personaggi, il piú metaforico e particolare dei quali è il
fantasma di un kamikaze giapponese della seconda guerra mondiale.
Il film viene proiettato questa sera e sul red carpet è
attesa la protagonista Mia Wasikowska, l’Alice di Tim Burton,
presidente di giuria del Festival lo scorso anno.
Anomalo road movie
all’insegna del citazionismo sfacciato e autoreferenziale,
Paul sovverte tutta la leggendaria cronologia
costruitasi negli anni intorno agli alieni e ne mostra un esemplare
umanizzato che parla la nostra lingua e che pare aver preso un
sacco di cattive abitudini dagli umani, fumo e parolacce
comprese.
Graeme Willy e Clive Collings, due
nerd inglesi appassionati di fantascienza, partono per gli Stati
Uniti alla volta del ComiCon. Decidono di proseguire il loro tour
negli States percorrendo con un camper tutte le mete di
avvistamento UFO entrate nella leggenda. Nel loro viaggio si
imbattono però nella cosa più assurda ed inaspettata che potesse
loro capitare: Paul!
I due nerd del caso sono
interpretati da Simon Pegg e Nick Frost, inglesi doc, che si confrontano con le
dimensioni estese del deserto americano. Come al solito ottimi
attori di commedia demenziale all’inglese, rasentano la più assurda
stupidità mantenendo un contegno che può essere solo made in
Uk, dove addirittura i poliziotti non girano armati…ma come
faranno mai a sparare alle persone?
Tuttavia nonostante la bravura dei
protagonisti e una certa freschezza di scrittura, i tempi del film
troppo spesso di alternano tra lunghi tempi morti e inseguimenti
rapidi che sfociano poi nel finale a sorpresa con tanto di
(prevedibilissima) guest star. Caricaturale il personaggio di
Jason Bateman, agente federale che sembra
uscito direttamente da un film di James Bond, ma qui siamo
dall’altro lato del Pacifico, e lui non è al servizio di Sua
Maestà. Infarcito di citazioni, sin dall’inizio il film rivela il
suo essere un omaggio a quella fantascienza il cui capostipite è
senza dubbio Steven Spielberg, con gli
inflazionati (anche in questo film) E.T. e Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo. Per quanto sia
divertente per lo spettatore medio (ma anche per il critico più
snob) prevedere le battute e le vicende di un film mentre lo si
guarda, nel caso di Paul la prevedibilità diventa
imbarazzante, talmente sono ovvi i riferimenti ad altri classici di
genere, anche da un punto di vista delle battute, che scatenano
larghi sorrisi, probabilmente perché quelle stesse battute, nate al
cinema, sono entrate nella vita quotidiana di tanti appassionati,
ed ora, forse impropriamente, vengono restituite allo schermo.
I Soliti Sospetti
è il film di Brian Singer con protagonisti nel
cast Kevin Spacey, Chazz Palminteri, Gabriel Byrne,
Kevin Pollak, Stephen Baldwin e
Benicio Del Toro.
Presentato fuori
concorso al 48º Festival di Cannes, questo film diretto da Bryan
Singer è un thriller dal finale inaspettato e spiazzante. Uno dei
più riusciti film degli anni ’90, che gli amanti del genere
annoverano tra i migliori di sempre.
In seguito alla misteriosa
esplosione di una nave sospettata di trasportare droga nel porto di
Los Angeles, il piccolo truffatore invalido Roger “Verbal” Kint
(Kevin Spacey), implicato nella vicenda, viene
costretto a subire un ultimo interrogatorio dall’agente di polizia
doganale David Kujan (Chazz Palminteri). La storia
viene presentata come la ricostruzione della deposizione di
“Verbal” Kint, e si alterna con scene della deposizione stessa. Con
una serie di flashback vengono così presentati gli altri personaggi
che hanno collaborato con Verbal; ma su tutti impera la figura di
Keyser Söze, un misterioso boss criminale che nessuno ha mai visto
o conosciuto, e sul quale aleggiano diverse leggende.
I Soliti Sospetti: recensione del
film di Brian Singer
La ricostruzione di Verbal inizia
con un camion di fucili che viene rubato e un gruppo di
pregiudicati che viene fermato per un confronto all’americana: si
tratta dell’ex poliziotto corrotto Dean Keaton (Gabriel
Byrne), di “Verbal” Kint, dello scassinatore Todd Hockney
(Kevin Pollak) e dei ricettatori McManus
(Stephen Baldwin) e Fenster (Benicio Del
Toro).
I cinque si conoscono solo
superficialmente o di nome e non hanno mai lavorato assieme,
tuttavia decidono di eseguire un colpo, proposto da McManus, in
grado di mettere nei guai il dipartimento di polizia di New York, e
far loro ottenere vendetta per il trattamento ricevuto: dopo essere
stati liberati per insufficienza di prove rapinano due poliziotti
corrotti che scortano illegalmente un trafficante di pietre
preziose.
Il colpo riesce e la banda si
dirige in California per rivendere gli smeraldi del bottino a un
ricettatore conosciuto da McManus: il ricettatore propone quindi ai
cinque un altro colpo, ai danni di un commerciante di gioielli, che
i rapinatori uccidono durante l’azione e che scoprono avere con sé
non gioielli ma cocaina. Il ricettatore che aveva proposto il colpo
si difende sostenendo che gli era stato suggerito da un misterioso
personaggio, un avvocato di nome Kobayashi (Pete
Postlethwaite).
Costui dichiara di lavorare per
Keyser Söze: a suo dire tutti e cinque i delinquenti hanno “pestato
i piedi” a Söze ed ora quest’ultimo pretende che essi compiano un
colpo su commissione quale risarcimento dei danni ricevuti. Dopo un
primo rifiuto, al quale segue l’uccisione, da parte di sicari di
Söze, di Fenster, i quattro rimasti decidono di collaborare.
Qualche curiosità legata al
film.
Il ruolo di Verbal Kint è stato
scritto appositamente per Kevin Spacey.
L’ordine dei fascicoli personali
consegnati dall’avvocato Kobayashi ai cinque criminali è l’ordine
in cui i personaggi muoiono: Fenster, Hockney, McManus,
Keaton.
Nel corso del film Keyser Söze
viene interpretato da 5 attori differenti.
Fino alla fine delle riprese, gli
unici a sapere la vera identità di Keiser Söze erano il regista
Bryan Singer e lo sceneggiatore Christopher McQuarrie.
La parola “Verbale” (il soprannome
di Roger Kint) in Turco viene tradotta “Sözel”. Infine, le iniziali
di nome e cognome di Kevin Spacey coincidono con quelle di Keyser
Söze.
Quanto ai premi, Kevin
Spacey ebbe l’Oscar come miglior attore non protagonista,
mentre Christopher McQuarrie per la sceneggiatura.
Scarface è il film
culto del 1993 di Brian De Palma con protagonisti
nel cast Al Pacino, Steve Bauer, Michelle Pfeiffer,
Mary Elizabeth Mastrantonio e Robert Loggia.
Il film Scarface è
il remake dell’omonimo lungometraggio del 1932 diretto da
Howard Hawks. Nell’originale
Scarface, che si svolge ai tempi del
proibizionismo a Chicago, l’oggetto dei traffici illeciti era
l’alcool, mentre nell’opera di Brian De Palma,
l’ambientazione è nella Miami degli anni ottanta dove si svolgeva
un considerevole traffico di cocaina: un adeguamento ai tempi e ai
differenti interessi della malavita.
Nel 1980 Fidel Castro
consente a 125000 cubani di lasciare Cuba per approdare negli Stati
Uniti e riabbracciare i loro parenti anche se in verità lo scopo
principale è di svuotare parte delle carceri cubane e quindi di
mettere in libertà gran parte di malviventi. Ha luogo l’Esodo di
Mariel, il più imponente esodo cubano del Novecento. Tra i profughi
ci sono Antonio Montana e Manolo Ribera, che come gran parte degli
altri immigrati cubani vengono portati alla Freedom Town, un ghetto
di popolazione cubana.
Scarface, il film cult e
remake diretto da Brian De Palma
I due riescono ad andarsene in
fretta grazie all’omicidio di Emilio Rebenga, un potente politico
che ha perso la fiducia di Castro e che, tra l’altro, si era
precedentemente messo contro un potente capo criminale di Miami,
Frank Lopez, al vertice di un Cartello della droga saldamente
affermato. Ottenuta la carta verde di residenza, i due amici
cominciano a lavorare come camerieri e lavapiatti in una sorta di
fast food, ma Tony dimostra insofferenza per la nuova vita.
Non appena Lopez si rifà vivo
tramite il suo tirapiedi Omar Suarez, Tony e Manny lasciano il
lavoro al fast food per mettersi in attività con lui, e diventare
così dei gangster. Incarico dopo incarico Tony Montana mette in
evidenza la sua capacità di saper trattare e la sua audacia,
facendosi largo con prepotenza in quel losco mondo.
Ma il proverbio “Chi troppo vuole
nulla stringe” vale anche per lui…
Per la stesura del film, lo
sceneggiatore Oliver Stone consultò la polizia di Miami e la DEA
(Drug Enforcement Administration) per consigli riguardanti le
organizzazioni malavitose presenti nella città in modo tale da
includere nel film anche crimini reali. Una delle scene del film,
in cui un affiliato di Tony Montana viene brutalmente ucciso con
una motosega, è presa proprio da un fatto realmente avvenuto.
Come attore c’è Al
Pacino che grazie al film acquistò nuovamente fama e
successo.
Per le riprese fu scelta come
principale location la Florida, ma venne sostituita dopo che la
produzione ricevette varie proteste da parte della comunità cubana
per vari aspetti presenti nel film. In particolare gli immigrati
cubani contestavano il fatto di venire rappresentati come degli
spacciatori di droga e richiesero alla produzione l’introduzione
nella sceneggiatura del film di aspetti anticastristi. Dopo varie
negoziazioni, però, i produttori rifiutarono le richieste
affermando che il film si sarebbe basato solo sulle organizzazioni
malavitose dedite allo spaccio della droga piuttosto che alla
politica di Fidel Castro.
Per evitare incidenti
durante le riprese, i set del film furono spostati a Los Angeles
tranne per alcune riprese in esterna che dovevano necessariamente
essere fatte a Miami.
A causa della forte violenza
presente in questo lungometraggio varie scene vennero censurate
mentre la critica lo accolse con pareri diversi. Nonostante ciò il
film ricevette una buona accoglienza al botteghino e nel corso
degli anni ha avuto un così grande successo, da farlo diventare un
“cult” del genere gangster.
La parola fuck viene ripetuta 182
volte. 226 contando anche le parole contenenti fuck (fucking,
fucked, fucker, motherfucker). Nella versione italiana del film il
suo corrispettivo, vaffanculo, viene ripetuto 25 volte, di cui solo
3 non vengono detti da Tony Montana.
Quando il doppiogiochista Omar
viene impiccato sull’elicottero, quello che penzola dal veicolo con
il cappio al collo è uno stuntman vero e proprio.
Nel film Natural Born Killers, in
una scena con la tv accesa, si possono chiaramente vedere le scene
del film Scarface in cui i colombiani uccidono con la motosega
Angel, l’amico di Tony.
Durante la scena dello scontro
finale tra Montana e i sicari di Sosa, Pacino si ustionò gravemente
una mano con il fucile d’assalto che imbracciava. Interrogati al
riguardo, i tecnici che non avevano spiegato all’attore come
maneggiare correttamente l’arma si giustificarono dicendo che,
nella loro idea, trattandosi di Al Pacino, pensarono tutti che
sapesse già usare le armi, senza ulteriori delucidazioni.
La pellicola ha incassato
41.000.000 di dollari negli Stati Uniti, di cui 23.000.000 dal
noleggio. E’ stato anche oggetto di due rifacimenti per videogames:
il primo, Scarface: The World Is Yours, sviluppato dalla Radical
Entertainment e distribuito dalla Vivendi Universal Games ed uscito
per le piattaforme Wii, PS2, Xbox e per il PC, narra la storia di
Tony Montana nel caso in cui alla fine del film non fosse
morto.
Il secondo videogioco, Scarface:
Money. Power. Respect., uscito solo per PSP, è molto simile al
primo anche se più incentrato sul controllo della droga e
dell’impero rispetto alle lotte tra gang rivali come in Scarface:
The World Is Yours.
Il prossimo 18 maggio è una data da
segnare nel proprio calendario, almeno per coloro i quali hanno
lasciato qualche anno fa il capitano Jack a bordo di una bagnarola
dirigersi verso altre avventure, dopo essersi impossessato della
Mappa.