In occasione dell’uscita di uno dei
film più attesi dell’anno, The Revenant, la rivista
Variety ha dedicato la copertina a Leonardo
DiCaprio e al regista Alejandro G.
Inarritu, con un servizio e un’intervista esclusiva per
entrambi. Ecco le foto e alcuni dichiarazioni che hanno rilasciato,
durante il racconto sulle riprese del film.
Entrambi hanno parlato della
difficoltà e intensità delle riprese, raccontando un piccolo
episodio che riguarda DiCaprio e l’esser stato costretto a mangiare
fegato di bisonte, che inizialmente doveva essere finto, ma poi è
stato sostituito con uno vero: ”La parte brutta era la membrana
intorno. Era come un palloncino. Quando lo mordi, ti scoppia in
faccia”, ha raccontato l’attore. Anche il regista era un po’
preoccupato, ma la scelta è stata necessaria: ”Senza, non
sarebbe arrivato alla verità”, ha aggiunto il regista.
Per preparare al meglio il
personaggio di Hugh Glass, DiCaprio ha dovuto imparare anche a
sparare con il moschetto, accendere un fuoco e parlare due lingue
dei Native Americani, ma anche studiare con un medico specializzato
le cure di guarigione antiche. L’attore l’ha definita la sua
performance più difficile di tutta la sua carriera. ”Era come
essere davvero nelle terre selvagge, nel senso che c’erano tutte
queste culture messe insieme in una terra senza legge”, ha
spiegato DiCaprio.
La produzione del film è stata
estremamente complicata, tormentata dal mal tempo, i costi, le liti
sul set e dalle defezioni di alcuni membri dello staff. Insomma, un
set davvero travagliato. Gli attori si sono ritrovati in una vera e
propria giungla, al gelo e al freddo, in Canada, costretti a usare
la luce naturale per girare le scene, rischiando il congelamento
con temperature di 40° sotto lo zero. Come se ciò non bastasse, a
fine riprese la mancanza di neve ha costretto la produzione a
chiudere le riprese in primavere, per poi riprenderle nel mese di
luglio – a metà inverno – in Argentina, creando un aumento
sostanziale del budget.
”Voglio solo mettere le cose in
chiaro”, ha detto DiCaprio, ”Si è parlato molto della
difficoltà di girare The Revenant e come l’essere meticoloso fa
parte della visione di Alejandro. Ma per me, è questa m… che
dovrebbe essere lodata. Io non voglio lavorare con qualcuno che non
pensa a ogni possibile aspetto di cosa succede sullo schermo. Penso
che il pubblico abbia fame di vedere qualcosa di difficile e
totalmente estremo”, ha concluso l’attore.
Attore e regista ovviamente puntano
in alto. Il budget del film è di 135 milioni, e si spera che
abbia un buon incasso al botteghino, e ancor più che DiCaprio possa
ricevere l’ambita e tanto agognata statuetta dell’Oscar. Insomma,
The Revenant è una grande scommessa.
La sequenza più incredibile di
The Revenant, e anche quella più discussa e risaputa,
riguarda il terrificante attacco di un orso. Ma Inarritu non vuole
rivelare tutti i dietro scena della sequenza in questione. ”Era
un animale molto ben addestrato”, racconta con un sorriso
furbo, ”Lasciate che la gente si gusti la scena”. La scena
venne girata lo scorso novembre, sotto una pioggia torrenziale, che
creò ancora una volta grandi disagi, dato che la scena di lotta è
girata in un’unica ripresa, e c’erano degli ”impianti” per far
esplodere il sangue in faccia a DiCaprio. Il team degli effetti
speciali ha creato, inoltre, una elaborata danza con l’aiuto di
imbracature, corde e controfigure per la lotta tra DiCapiro e la
bestia. L’orso in verità era in CGI. ”Quando il CGI funziona, a
mio parere, è perché fatto nel mondo reale”, afferma Brett
Ratner della RatPac, una delle case di produzione del film.
Un altro problema sul set è stata
la mancanza di segnale sui cellulari: i membri della crew dovevano
mandare messaggi tramite motoslitte. Ma nonostante le difficoltà,
il rischio di congelamento e le tempeste non stop, DiCaprio insiste
che non si è mai ferito sul set. ”Ho avuto l’influenza diverse
volte”, concede l’attore.
Le difficoltà sono state parecchie
anche per il team di truccatori dell’attore, che per la maggior
parte del tempo è immobile e in silenzio. Sono 47 le diverse
protesi che hanno dovuto usare per coprire l’attore di tagli, morsi
e ferite. DiCaprio si doveva alzare alle 3 del mattino per le
sedute di trucco di 4-5 ore, con l’ansia dello staff di doverlo
preparare al meglio per quello sole due ore di luce al giorno che
avevano a disposizione per girare.
In primavera invece la crew si è
ritrovata con un problema diverso, i venti caldi erano arrivati
sulla zona, con un disgelo sempre più imminente. ”È il
surriscaldamento globale”, ha spiegato DiCaprio, da sempre
attivo su queste tematiche e che sta realizzando anche un
documentario su questa grande urgenza che riguarda tutti. Per
questo motivo si sono dovuti spostare in Argentina. Il regista ha
stimato infatti che il 70% dei costi oltre il budget è derivato
dallo spostamento delle location per le riprese.
Infatti, DiCaprio è dovuto tornare
a Los Angeles con la barba lunga e incolta. ”Ho tenuto quella
barba per un anno e mezzo”, ha raccontato l’attore, ”È
diventata come un coniuge, ho dormito con lei”. Per
quanto riguarda Tom Hardy, invece, anche lui ha
avuto non pochi problemi, come dover abbandonare il film
Suicide Squad: ”Ero depresso?
Certo che lo ero. Odio perdere un lavoro. Ho continuano a
lamentarmi che stavo perdendo dei soldi. Ma adesso, capisco che è
stato un bene per il mio personaggio”. Si è parlato molto
anche di una zuffa tra Hardy e il regista, che invece nega: ”Se
vieni colpito da qualcuno, dovresti saperlo”. Anche Hardi
afferma: ”Non è successo”.
The
Revenant si può considerare un film che segna un
ritorno a un epoca diversa. Il cinema di oggi sembra essere
diviso da film drammatici con un budget sotto i 20 milioni
(Carol, Spotlight), e sequel di
grande successo (solo Inside Out si
inserisce tra i più grandi film di successo dell’anno, ma è una
storia nuova). The Revenant dunque è qualcosa che davvero
si differenza dalla massa: ”Per me ogni film che ho fatto è
stato un pezzo di arte individuale”, ha
spiegato DiCaprio. E continua: ”Quando ho fatto The
Aviator, erano 100 milioni epici su un ragazzo – Howard
Hughes degli anni ’30 – consumato dai germi. Non credo che due anni
dopo avrei potuto fare quel film per altri cinque anni. Ci sono
alti e bassi. Ora, con l’inizio della grande televisione, l’era di
epopee epiche è quasi inesistente sul grande schermo”.
Inarritu ha raccontato di come i
dirigenti di Hollywood siano terrorizzati di investire milioni di
dollari su film con personaggi non conosciuti. ”Se il film non
è basato su un marchio o libro conosciuto che ha venduto
milioni di copie, sono spaventati come fossero
all’inferno”, racconta il regista. DiCaprio ha parlato infatti
delle nuove piattaforme di streaming, come Netflix e Amazon, che stanno producendo nuovi
contenuti di livello, facendo concorrenza agli studio, mettendo da
subito a disposizioni i loro film, senza passare per i cinema.
”Chi lo sa come sarà il futuro e di come verranno rilasciati i
film? Pera ora, un film come questo è una rarità”. Il regista
alla fine ha scherzato sulla possibilità di un ”The Revenant 2”,
mentre DiCaprio alza gli occhi al cielo: ”Sarebbe divertente.
La pre-produzione inizia la prossima settimana”.
Vi ricordiamo che The
Revenant uscirà nelle sale americane il 25 dicembre,
mentre da noi uscirà il 14 gennaio 2016. Il film, diretto da
Alejandro Gonzalez Inarritu, vede
protagonista Leonardo DiCaprioal fianco di
Tom Hardy.
Trama: Nel 1823 il cacciatore
di pelli Hugh Glass (Leonardo DiCaprio) si unisce
alla Rocky Mountain Fur Co. per avventurarsi in un territorio
inesplorato in cerca di nuove pelli. Dopo essere stato aggredito da
un grizzly che lo ha quasi ucciso, l’uomo viene preso in custodia
da due volontari della compagnia, il rude mercenario John
Fitzgerald e il giovane Jim Bridger, futuro “Re degli Uomini delle
Montagne”. Quando gli indiani assaltano il loro accampamento,
Fitzgerald e Bridger abbandonano Glass al suo destino dopo averlo
derubato delle armi e degli oggetti di sua proprietà. Isolato,
privo di difese e furioso, Glass giura di sopravvivere per
vendicarsi.
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