Manca ormai poco più di
una settimana all’uscita al cinema di Les
Misérables, la grande epopea musicale che racconta le
vincende inventate su basi storiche da
Stoker: un nuovo trailer del film diretto da Chan-wook Park
Ecco un nuovo trailer del film Stoker, diretto da Chan-wook Park (Oldboy) e interpretato da Nicole Kidman, Mia Wasikowska e Matthew Goode.
Nel film dopo la morte del padre di India (Wasikowska), lo zio Charlie (Goode) del quale lei non conosceva l’esistenza va a vivere con lei e la madre (Kidman). La ragazza comincia a sospettare di questo misterioso uomo, rimanendone irrimediabilmente attratta. Ecco il nuovo trailer del film che dovrebbe uscire il primo marzo di quest’anno:
Fonte: WP
Riddick: ecco la prima foto ufficiale
Vin Diesel ha svelato la prima foto dal terzo film basato sulla saga di The Chronicles of Riddick, dal titolo Riddick. Nella foto vediamo l’attore protagonista
Tony Stark e la sua armatura: ne parla Kevin Feige
In una recente intervista a MTv, Kevin Feige, capo della Marvel, ha raccontato un po’ di cose riguardo ad Iron Man 3, su Tony Stark e soprattutto sulla nuova
Zero Dark Thirty: quattro video dietro le quinte!
Beautiful Creatures: arriva la nuova saga fantasy
Prodotto dalla Warner Bros e distribuito dalla Eagle Pictures, l’Urban fantasy Beautiful Creatures – La Sedicesima arriverà sui nostri schermi il 13 febbraio. Scritto e diretto da Richard LaGravenese, il film è tratto dall’omonimo romanzo di Kami Garcia e Margaret Stohl, il primo della collana The Caster Chronicles, e edito in Italia dalla Mondadori, con il titolo La sedicesima luna.
Al centro della storia è Ethan Wate, un adolescente in apparenza come tanti, stanco della normalità e annoiato dalla vita lenta e sempre uguale di Gatlin, piccola cittadina del Sud Carolina. Il suo unico desiderio è abbandonarla quanto prima.
Un giorno però si materializza davanti a sé il sogno ricorrente delle notti passate: una bellissima ragazza, sua coetanea, mai vista o conosciuta nella vita reale, e destinata a sconvolgergli l’esistenza. Il suo nome è Lena Duchannes e si è appena trasferita in città dal parente Macon Ravenwood, noto per i suoi atteggiamenti da eremita, e la sua esistenza nella periferia triste e desolata.
La ragazza, in difficoltà nel nuovo ambiente e tenuta a distanza da tutti, entra invece subito nel cuore di Ethan: l’unico che la capisce e che sembra legato a lei da qualche forza sovrannaturale, che gli permette di comunicare con la forza del pensiero. Tra i due nascerà ben presto un amore profondo, misterioso, ricco di sorprese sconvolgenti e costretto al limite: tra i confini del bene e del male.
Il tema di certo non è nuovo e l’accostamento alla ben più nota saga vampiresca di Twilight è quantomeno spontaneo e naturale, ma non per questo da relegare a priori nelle “brutte copie di”. A tale proposito le autrici del romanzo, scrittrici non di professione (Kami Garcia è un insegnante, la Stohl proviene invece dalle sceneggiature per videogiochi) hanno precisato che la loro storia è nata durante una semplice conversazione familiare, incentrata sul piacere della lettura e su quali vicende sarebbe bello imbattersi. Quanto emerso era la necessità di trovare su carta dei personaggi femminili forti, giovani, adatti ai propri figli, e immersi in un universo fantasy, lontano però da vampiri e mostri simili. Quel che è certo è che il libro ha convinto e incuriosito i produttori cinematografici che hanno affidato lo script e la regia a R. LaGravenese, nel 1991 candidato all’Oscar per la sceneggiatura della Leggenda del re pescatore e autore di altri soggetti importanti come quello dei Ponti di Madison County (1995) o dell’Uomo che sussurrava ai cavalli (1998). Dietro la macchina da presa l’autore statunitense si cimenta invece un numero di volte relativamente ridotto, realizzando dal ’98 ad oggi sei film, di cui i più recenti sono Freedom Writers (2007) e la commedia romantica P.S. I Love You (2007), interpretata da Hilary Swank.
Per quanto riguarda la scelta degli attori i ruoli principali sono stati assegnati all’esordiente Alice Englert e a Alden Ehrenreich, classe 1989, ingaggiato da Francis Ford Coppola in Segreti di famiglia (2009), nei panni del diciottenne Bennie, e nel suo successivo Twixt (2011). Il giovane attore è anche apparso nelle serie televisive Supernatural e CSI: Scena del crimine.
Due Clip per Lincoln di Steven Spielberg!
Guarda le due clip in anteprima del
film più atteso del momento, Lincoln
di Steven Spielberg. La pellicola che è
stata candidata a 12 Premi Oscar, incluso miglior protagonista a
Daniel Day-Lewis.
Bruce Willis ritornerà in Sin City 2!
Continua il casting di
Sin City 2, dopo la notizia di
qualche giorno fa, arriva la conferma direttamente da Robert Rodriguez che Bruce Willis ritornerà nel
secondo
Box Office USA del 21 Gennaio 2013
I premi vinti agli
ultimi Golden Globes non condizionano la classifica del box office
nordamericano, il film più visto della settimana è una nuova
uscita Mama, che però ha nel cast Jessica
Chastain, nominata per il film sulla cattura di Osama Bin Laden; il
thriller incassa 28 milioni di dollari. Segue in
seconda posizione proprio la pellicola di Kathryn Bigelow,
Zero dark thirty, che incassa altri 17
milioni arrivando ad un totale di quasi 56. Il terzo posto è
occupato da Silver linings playbook, che
sembra l’unico ad avere avuto un certo riscontro dalla nomination
ai Globes nonostante non si sia poi sviluppato in una vittoria, il
film, che è in sala da due mesi e mezzo, incassa questa settimana
11 milioni di dollari arrivando ad un totoale di 55. In quarta
posizione si ferma Gangster
squad, gangster movie dal cast
esagerato, che incassa 9 milioni di dollari portando il suo totale
a 32 milioni. A metà classifica si ferma Broken city, un nuovo film d’azione
con Mark Wahlberg e Russel Crowe, che incassa 9 milioni di dollari.
In sesta posizione troviamo Ghost movie, che incassa 8
milioni di dollari questa settimana per un totale di 30 milioni. Il
settimo posto è invece occupato dall’ultima fatica di Quentin
Tarantino, Django unchained, che
raggiunge i 138 milioni di dollari con gli 8 di questa settimana,
anche l’altra grande produzione, candidata a molti premi Oscar e
molti Globes, Les Misérables, è in questa
parte bassa della classifica, con un incasso questa settimana di
quasi 8 milioni di dollari, per un totale di 130 milioni di
dollari. The hobbit, presente ormai da un
mese e mezzo in classifica raggiunge un totale di 287 milioni di
dollari grazie ai 6 milioni di dollari incassati questa
settimana. Chiude la classifica il film che segna il
ritorno sulle scene di Schwarzenegger con The last stand,
che incassa 6 milioni di dollari.
La prossima settimanasi attende l’uscita di un nuovo documentario di Werner Herzog A year in the Taiga e il film indipendente John dies at the end.
1. Mama
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5. Broken city
Lincoln: intervista a Steven Spielberg!
Steven Spielberg dirige il due volte vincitore del Premio Oscar Daniel Day-Lewis in Lincoln, film drammatico che analizza gli ultimi tumultuosi mesi in carica del sedicesimopresidente degli Stati Uniti. In una nazione divisa dalla guerra e spazzata dai venti del cambiamento, Lincoln osserva una linea di condotta che mira a porre fine alla guerra, unire il paese e abolire la schiavitù. Avendo il coraggio morale ed essendo fieramente determinato ad avere successo, le scelte che compirà in questo momento critico cambieranno il destino delle generazioni future. Parliamo del film proprio con il leggendario regista.
Dov’è nata l’idea di raccontare la storia di Lincoln, uno dei presidenti più importanti e più amati della storia degli Stati Uniti? “Mi è sempre interessato narrare una storia su Lincoln. È una delle figure più avvincenti della storia e della mia vita”, dichiara Spielberg. “Ricordo che avevo quattro o cinque anni quando ho visto il Lincoln Memorial per la prima volta e mi sono spaventato per le dimensioni della statua ma poi, man mano che mi avvicinavo, sono rimasto affascinato dal suo volto. Non dimenticherò mai quel momento, che mi ha sempre lasciato un senso di curiosità per quell’uomo seduto là in alto davanti a me”.
“Lincoln ha guidato il nostro paese attraverso i momenti più difficili e ha fatto sopravvivere gli ideali della democrazia americana, ponendo termine allo schiavismo. Ma nel mio film volevo mostrare qualcosa in più. Lincoln era uno statista e un leader militare, ma anche un padre, un marito e un uomo fortemente incline all’introspezione. Volevo raccontare una storia su Lincoln evitando d’incappare nel cinismo e nell’esaltazione eroica, restando fedele allo spessore dell’uomo, agli aspetti più intimi della sua vita e ai tratti più bonari della sua natura”.
Quel è stato l’impulso che vi ha portato a scegliere l’ultimo periodo di vita di Lincoln come base per il vostro racconto nel film? “Ci siamo concentrati sugli ultimi quattro mesi della vita di Lincoln perché ciò che ha realizzato in quel breve periodo è stato grandioso. Tuttavia, volevamo mostrare che anche lui era un uomo. Abbiamo pensato che il miglior modo per rendere giustizia a quest’essere umano immensamente complicato fosse di descriverlo nel pieno della sua battaglia più difficile: l’approvazione del 13° Emendamento in discussione alla Camera dei Rappresentanti”.
Quello che colpisce del film sono l’importanza dei dialoghi, che sono il vero nucleo della storia… “I miei film sono di frequente narrati attraverso le immagini, non le parole. Ma, in questo caso, la fotografia è passata al secondo posto, lasciando ampio spazio alle straordinarie parole di Abraham Lincoln e alla sua presenza. Con LINCOLN ero meno interessato a una profusione di immagini e ho preferito far evolvere i momenti più umani della sua storia davanti alla macchina da presa. Poi il film è caratterizzato da una certa dose di suspense, e in alcuni momenti potrebbe essere visto come una specie di thriller politico”.
L’interpretazione di Day-Lewis è incredibilmente autentica, come avete lavorato in tal senso… “Penso che Daniel, come Tony Kushner, abbia capito Lincoln a un livello subatomico, ben oltre ciò che sarei mai riuscito ad articolare. Non ho mai chiesto a Daniel come facesse a penetrare nel personaggio in quel modo; come si suol dire, ‘a caval donato non si guarda in bocca’. Ne ho preso atto con immensa gratitudine. Con Daniel e Tony sentivo di trovarmi tra due giganti del panorama teatrale e interpretativo e mi ripetevo continuamente:‘Non intralciarli, onora le parole, cattura l’interpretazione, cogli tutto nel modo migliore possibile. Che lascino il proprio segno”
Altro incredibile elemento è l’autenticità della messa in scena del film… “Per rappresentare lo stato d’animo della nazione all’epoca, dovevamo creare un senso di autenticità sul set, dove l’unica intrusione dei nostri tempi erano la macchina da presa e i monitor, mentre tutto il resto apparteneva alla realtà di Lincoln”.
In occasione della presentazione italiana del film Lincoln, il regista Steven Spielberg e i protagonisti Daniel Day-Lewis e Sally Field sono stati ricevuti a Palazzo Madama dal Presidente del Senato, Renato Schifani, e dal Presidente della Commissione Affari Costituzionali, Carlo Vizzini. Interpretato da Daniel Day-Lewis, David Strathairn, Jackie Earle Haley, James Spader, Jared Harris, Joseph Gordon-Levitt, Sally Field, Tommy Lee Jones, Lincoln è prodotto da Steven Spielberg e Kathleen Kennedy. La sceneggiatura di Tony Kushner è tratta parzialmente dal libro Team of Rivals: The Political Genius of Abraham Lincoln di Doris Kearns Goodwin.
Emir Kusturica entusiasta di Re della terra selvaggia
Box Office ITA del 21 gennaio 2013
Esordio col botto per
Tarantino e il suo
Django Unchained, seguito da
Ghost Movie e l’ottima tenuta di
La migliore offerta. Non bene le
altre new entry.
Daniel Radcliffe porta la Beat Generation al Sundance
E’ stato presentanto al Sundance Kill Your Darlings, il film di John Krokidas incentrato sul legame tra Allen Ginsberg, Jack Kerouac e William Burroughs, fondatori del movimento della Beat Generation.
Il lavoro si concentra sul periodo giovanile dei tre e in particolare, nel caso di Ginsberg, interpretato da Daniel Radcliffe, il film rappresenta una sorta di riflessione non tanto sulla genesi dell’opera letteraria, quanto del poeta in se e del ruolo che nella sua formazione rivestono le i primi amori e delusioni sentimentali. Nel contempo, il film segue la vicenda dell’uccisione di David Kammerer (Michael C. Hall), da parte di Lucien Carr (Dan DeHaan) e gli effetti che l’accaduto provocò sulle vite e le personalità degli altri componenti del gruppo.
Nel cast del film compaiono David Cross e Jennifer Jason Leigh nel ruolo dei genitori di Ginsberg, Ben Foster nel ruolo di William Burroughs e Jack Houston in quello di Jack Kerouac ed Elizabeh Olsen.
Fonte: Hollywood Reporter
Alfred Molina e Michael Gambon in Love is strange
Parts & Labor ha annunciato nei giorni scorsi che Sir Michael Gambon e Alfred Molina saranno i protagonisti di Love is strange, nuovo lavoro di Ira Sachs (Keep the Lights On). La produzione del film comincerà la prossima estate a New York.
I due saranno Ben e George, che dopo aver trascorso insieme 28 anni, finalmente si sposano; al ritorno dalla luna di miele, troveranno ad accoglierli una brutta sorpresa: Ben infatti scoprirà di essere stato licenziato dal suo lavoro di direttore del coro di una scuola superiore cattolica. I due così non potranno più permettersi di convivere nel loro appartamento, dovendo proseguire separati le proprie vite, uno andando a vivere con un nipote e la sua famiglia, l’altro con con una coppia di vicini poliziotti gay.
Il film è stato definito come una storia intergenerazionale di amore e matrimonio, che descrive la delicata natura di qualsiasi coppia che provi a costruire una lunga insieme, e la possibilità dell’amore di approfondirsi ed arricchirsi col tempo.
Michael Gambon ha partecipato recentemente a Quartet di Dustin Hoffman, mentre l’ultimo film di Molina, Emanuel and the Truth About Fishes, diretto da Francesca Gregorina, viene presentato in questi giorni al Sundance.
Fonte: ComingSoon.Net
Martin Scorsese: sarà Silence il suo prossimo film?
Nonostante una certa regolarità gli permetta di portare sugli schermi una media di un film ogni due – tre anni, come tanti altri colleghi, Martin Scorsese è stato costretto a rimandare alcui dei suoi progetti.
Due in particolare sarebbero i film cui il regista sta pensando da almeno una decina d’anni, e che per ora non si sono mai concretizzati: il primo, l’adattamento di un libro di Charles Brandt, I Heard You Paint Houses è una gangster story ispirata a un personaggio veramente esistito, Frank “The Irishman Sheeran”, cui nelle intenzioni di Scorsese dovrebbero partecipare Al Pacino e Joe Pesci.
Il secondo, Silence, è invece l’adattamento di un romanzo breve di Shusaku Endo che vede protagonisti due sacerdoti gesuiti che cercano di diffondere il Vangelo in Giappone, in uno scenario di violenze.
Proprio quest’ultimo potrebbe essere il successore di Wolf of Wall Street nella filmografia di Scorsese, che avrebbe già cominciato le audizioni per definire il cast, intenzionato ad avviare il progetto a metà 2014.
Fonte: CinemaBlend
Noomi Rapace confermata in Animal Rescue
La star di The Girl With
The Dragon Tattoo e Prometheus è ufficilamente entrata
nel cast dell’adattamento
Mark Wahlberg conferma Ted 2
Il successo ottenuto da Ted ha suscitato varie indiscrezioni sulla possibilità di un sequel: a dare una prima conferma alle voci è stato nei giorni scorsi il protagonista Mark Wahlberg.
L’attore ha confermato che l’accordo per la realizzazione del seguito del film di Seth MacFarlane è già stato firmato e la sceneggiatura è già in corso di scrittura. Wahlberg ha sottolineato che per lui sarebbe la prima volta in un sequel, ma ha comunque espresso la massima fiducia nel regista da lui descritto come un tipo divertente e talentuoso.
Wahlberg ha comunque rivelato che per rivedere sullo scene lo sboccatissimo orso di pezza non bisognerà aspettare il prossimo film: i due infatti saranno tra gli ospiti che animeranno la cerimonia degli Oscar.
Fonte: Total Film
On the Road: in blu-ray dal 21 Febbraio!
Boardwalk Empire: la seconda stagione in Blu-ray dal 21 Febbraio
Il comandante e la cicogna in dvd dal 21 Febbraio
Best Pictures: 10 film da collezione in Dvd e Blu-ray
Alan Rickman dirige Kate Winslet in A Little Chaos
Ritorno dietro la macchina da presa per l’attore Alan Rickman, conosciuto per aver interpretato il professor Piton nella saga di Harry Potter. L’attore dirigerà l’attrice Kate Winslet in A Little Chaos. La notizia è stata diffusa dal Dailymail che conferma anche la presenza nel cast anche dell’attore Matthias Schoenaerts, giù protagonista di Un sapore di ruggine e ossa. Il film racconto di due progettisti di giardini che vengono incaricati da Luigi XIV di progettare una fontana a Versailles. Le riprese della pellicola dovrebbero iniziare in primavera su una sceneggiatura scritta da Allison Deegan.
Toby Jones sarà in Captain America: the Winter Soldier!
Continua il casting di Captain America: The Winter Soldier, oggi arriva la conferma che l’attore inglese Toby Jones ritornerà nel film ad interpretare nuovamente Arnim Zola. A rivelarlo è Joe Cunningham attraverso il suo profilo di Twitter:
@JoeCunningham14 – Toby Jones ci ha confermato che sarà nel sequel di Captain America.
Non ci sono ulteriori notizie in merito, quindi non ci resta che aspettare nuove notizie in merito. Tutte le info sul film nella nostra scheda: Captain America: The Winter Soldier. Nel cast confermati Chris Evans, Scarlett Johansson, Sebastian Stan, Anthony Mackie, Cobie Smulders, Hayley Atwell e Samuel L. Jackson.
Venduta la Batmobile per 4,6 milioni di dollari
Lo sbadiglio della luce: L’Uomo che non c’era
I fratelli Joel ed Ethan Coen girano il film L’uomo che non c’era, nel 2001. Vi seguiamo la storia di Ed Crane, modesto barbiere di provincia, alle dipendenze del cognato Frank. Un giorno, nella loro bottega entra il losco imprenditore Tolliver. Ed gli taglia i capelli, e l’altro svela che sta cercando un socio, avente una somma di 10000 dollari, per aprire un rivoluzionario lavaggio a secco. Sarà la molla narrativa. Il barbiere Ed sa bene che sua moglie Doris lo tradisce, con Big Dave, il proprietario dei grandi magazzini in cui lei va a lavorare, come contabile. E’ l’occasione buona per recuperare i 10000 dollari. Ed ricatta Big Dave, in incognito, via lettera.
Questa minaccia di svelare pubblicamente la sua relazione extraconiugale con la contabile Doris. Big Dave è costretto a pagare. La notte seguente egli chiama Ed, perché gli deve urgentemente parlare, ai suoi grandi magazzini. Big Dave svela che prima ha incontrato e pestato il losco Tolliver, insospettito dal fatto che l’altro gli chiedesse la stessa somma (10000 dollari), sempre per aprire il lavaggio a secco. Così, inevitabilmente si scopre il coinvolgimento diretto di Ed. Big Dave tenta d’uccidere il barbiere, ma questi si difende disperatamente, sino a commettere lui l’omicidio. Il giorno dopo, due poliziotti fanno uscire Ed dalla sua bottega, comunicandogli che la moglie Doris si trova in stato arresto. E’ lei che avrebbe ucciso Big Dave, sottraendo l’importo di 10000 Euro, in qualità di contabile ai grandi magazzini.
Ed allora cerca di contattare Tolliver, per scagionare la moglie. Ma lui sembra improvvisamente scomparso. Assieme al cognato Frank, Ed ipoteca la bottega, dovendo pagare un famoso avvocato, Riedenschneider. Ma all’improvviso Doris decide di suicidarsi in carcere. Ed saprà dal medico legale che sua moglie era rimasta incinta, da Big Dave. Il barbiere, sempre più annoiato dalla vita, decide di seguire una ragazza, Birdy, la quale si diverte a suonare il piano. Tornando assieme da un viaggio a San Francisco, nell’automobile guidata da Ed, lei tenta un rozzo approccio sessuale. Subito il barbiere respinge Birdy. L’autovettura finisce fuori strada. Dall’incidente si salvano entrambi, ma nel lettino dell’ospedale Ed è accusato d’aver ucciso Tolliver, ripescatone il cadavere, con tutte le carte già firmate dal barbiere (versati i 10000 dollari, dopo il furto alla cassa di Big Dave, operato dalla moglie, sua complice). Il protagonista del film finirà alla sedia elettrica, con aria tranquillamente rassegnata.
Il film
L’uomo che non c’era ha il bianconero
fotografico, sposandosi bene con la sua ambientazione, nel 1949.
L’illuminazione arriva in chiave tendenzialmente espressionistica,
come nella cinematografia degli anni ’30. Esteticamente, diventa
fondamentale il dettaglio della linea in diagonale. Scaricandosi in
questo modo, l’illuminazione opera degli strappientro
l’inquadratura. La diagonale si percepisce sempre nel sobbalzo
della sua superficie. Questa letteralmente si tirerà viaun po’ alla
volta. All’inizio del film, c’è un’inquadratura dal pavimento, che
mostra i soli piedi del barbiere Frank. Quella ha una luce diffusa.
I capelli del cliente cadono a terra, lentamente, come piccoli
batuffoli di neve. Li percepiremo dunque nel sobbalzo di se stessi,
entro la diffusione della luce. Successivamente, vediamo che il
barbiere capo Frank sta tagliando i capelli ad un bambino.
Torna la percezione estetica del sobbalzo. Il bambino dà un colpo
al sedile, abbandonandolo (a taglio concluso). Nello stesso tempo,
il barbiere Frank sventola un telo bianco (ricoprente il corpo dei
clienti, durante il taglio dei capelli). La percezione del sobbalzo
è allacciabile a quella della linea diagonale.
Nell’inquadratura appena precedente, la macchina da presa ci svela all’improvviso il volto del protagonista Ed. All’inizio, egli è per noi una mera voce narrante. Quindi, l’inquadratura scoprente il volto di Ed sopraggiunge… sobbalzando, giocando d’anticipo rispetto alle prime aspettative dello spettatore (che aveva già cominciato ad immaginare il protagonista). Accade un ritagliopercettivo. La macchina da presa sembra muoversi in diagonale verso Ed, mentre ne vediamo il mezzobusto quasi in posa di ¾. Dopo lo sventolio del telo, da parte di Frank, la regia inquadra in via soggettiva l’interno della bottega. Dalle vetrine, il raggio solare entra in diagonale. Il protagonista Ed ha la noia di vivere, sia sul lavoro (sentendosi continuamente dire che lui è solo un barbiere), sia negli affetti (mancandogli i rapporti sessuali con la moglie, che perfino lo tradisce con Big Dave). Un giorno, però, entra in bottega l’astuto imprenditore Tolliver. Simbolicamente, sarà il sobbalzo del parrucchino a cambiare la grigia vita del barbiere Ed.
Nella scena dell’incidente stradale, la quale avvia lo scioglimento peggiore d’ogni ambizione al successo, l’autovettura naturalmente sbanda dalla carreggiata. Torna così il tema estetico della linea diagonale. Subito dopo, vediamo la corsa sobbalzante (contro l’aspro terreno) d’un cerchione. In via onirica, esso assumerà un colore bianco, entro un’inquadratura dallo sfondo solo nero. Il cerchione alla fine si trasformerà in una lampadina da elmetto, portato dal medico in ospedale. Esteticamente, pare interessante anche la scena in cui l’avvocato Riedenschneider prepara la sua arringa difensiva, in carcere, innanzi ai coniugi Crane. Là, perdura l’impostazione espressionistica di fondo. C’è l’inquadratura in cui un cono di luce (arrivante dal’alto) funge da sipario, per la teatralità forense nei gesti e nelle parole di Riedenschneider. E’ il momento in cui lui comincerà la sua arringa. Ne vediamo la sagoma nera (per il vestito), che, movendosi, ci favorisce di percepire la possibile sezione in verticale del cono luminoso. In seguito, l’avvocato passeggia da solo al centro della stanza. L’illuminazione filtra dalle sbarre sulla finestra, che, in prigione, impedisce a Doris d’essere libera. Però, i fratelli Coen per la maggiore scelgono di mostrarci soltanto l’avvocato, anziché la condannata. Il pavimento è inquadrato con la prospettiva centrale, e tagliato dall’ombra sulle sbarre.
Riedenschneider si rivolge frontalmente a noi, ma guardando nel vuoto. Ad un certo punto, egli cita il principio d’indeterminazione, per cui, secondo il fisico Heisenberg, la semplice osservazione d’un fatto cambia quest’ultimo. La prima dunque costituisce un sobbalzo del secondo, per così dire. Nel film L’uomo che non c’era, di frequente compare l’immagine del fumo. Diventa basilare quello del protagonista Ed. Abituato a parlare poco, la sua voce esce in maniera visivamente lenta. Ed è troppo malinconico per attaccarsi alla vita. Semplicemente, lui s’adagia al suo tran-tran coniugale e lavorativo, come se ci sbadigliasse addosso col fumo. Lo stesso accadrà alla ciocca di capelli, una volta caduta a terra. C’è una scena interessante, quando Big Dave svela per la prima volta ad Ed che qualcuno drammaticamente vuole ricattarlo.
La regia inizialmente ci mostra un coltellino, in primo piano. Big Dave lo usa per aprire un sigaro. In seguito, vediamo che lui comincia a fumare, seduto al tavolo. E’ interessante sapere che la forma allungata del sigaro assomiglia a quella del coltellino. Noi già sappiamo che Ed ha scelto di ricattare Big Dave. Falsamente, il barbiere innanzi alla disperazione del suo interlocutore arriva perfino a preoccuparsi di lui, suggerendogli che il sigaro portato in testa rischia di bruciarlo. Ed non si scompone per nulla, e perdura a sbadigliare la fumosità della rassegnazione in cui vive. Il barbiere rinuncia ad attaccare Big Dave, in quanto amante di sua moglie. La preferenza per il ricatto diviene noiosamente punitiva. Il barbiere gode e trae profitto dal torto che lui stesso ha subito, per cui il suo esecutore materiale, ossia Big Dave, da lui sarà fondamentalmente ignorato. Sembra che Ed voglia solo sbadigliare sul dramma dell’interlocutore. Certo resta il momento dell’assassinio. Allora il coltellino sostituirà davvero il sigaro. Però tale sobbalzo narrativo, all’interno della sceneggiatura, non cambierà mai la rassegnazione esistenziale di Ed. L’omicidio di Big Dave semplicemente potrebbe valere come un colpo di tosse, dopo una fumata andata male.
Più volte al barbiere
Ed si pone l’accusa “Ma che razza d’uomo sei ? “. Il
protagonista, sia nel vero (quando Big Dave gli avrebbe
giustificato una zuffa, anziché il ricatto) sia nel falso (laddove
Frank lo ripudi, in quanto – secondo lui – mero corruttore della
moglie) della narrazione, alla lunga si farebbe antipatico, per la
sua abitudine al quieto e silenzioso cinismo della rassegnazione.
Nel film L’uomo che non c’era, le scene
finali hanno una fotografia di colore integralmente bianco. Si
narra la preparazione di Ed, verso la condanna a morte (sulla sedia
elettrica). La nostra percezione dell’atmosfera del tutto bianca
dovrebbe favorire la rinascita spirituale del barbiere. Lui però
perdura a comportarsi nel silenzioso sbadiglio dei suoi pensieri.
Pare che lo sfondo non abbia una tonalità spiritualmente bianca,
bensì una tonalità pesantemente lattea, per così dire. Nella
rassegnazione esistenziale di Ed, adesso il fumo delle sigarette si
depositerebbe sulla stessa leggerezza della redenzione (o
purificazione). La narrazione non ci mostra il momento topico in
cui il condannato sobbalzerà dalla sedia elettrica, terribilmente,
alla prima scossa. Il barbiere rimane perennemente sospeso, fra la
fumosità della quieta rassegnazione ed il lavaggio a secco (senza
schiuma) d’un possibile riscatto sociale. Nei due casi, noi dovremo
percepirlo come un uomo che non c’è, recuperando il titolo del
film.
Prima clip di Lovelace con Amanda Seyfried
Pain & Gain: il primo spot tv del film di Michael Bay
Ecco il primo spot per la tv di
Pain & Gain, prossimo
film a “basso budget” diretto da mister box-office Michael Bay e che vede protagonista
Mark Wahlberg e Dwayne
La Casa: un trailer Green Band
Dopo i vari trailer Red Band per il remake de La Casa, ecco un trailer “per tutti”, ovvero Green Band, in cui possiamo vedere qualche scena inedita e un numero decisamente minore di scene splatter.
Ecco il video:
Leonardo DiCaprio si prende una pausa dal grande schermo
Leonardo DiCaprio è a lavoro da quando aveva più o meno 11 anni. Il grande schermo non ha più segreti per lui, anche se forse continua ad essergli oscura la via che porta agli Oscar. Nonostante la mancanza di dichiarazioni ufficiali, si rumoreggia che la delusione per la mancata nomination per il suo ruolo in Django Unchained sia stata davvero grande, ma la realtà forse è che sono più i suoi fan che lui stesso ad essere delusi.
Fatto sta che durante la presentazione del film di Quentin Tarantino in Germania, Leo ha dichiarato di volersi prendere una pausa dal grande schermo. Dopo aver girato tre film in due anni (Oltre a Django Unchained, il bel Leo ha lavorato ne Il Grande Gatsby e in The Wolf of Wall Street ancora inf ase di riprese) è stremato, e vorrebbe fare un giro per il mondo a sistemare le cose per l’ambiente, sua grande passione e impegno ben noto ai suoi fan.Speriamo però che per amore del buon cinema, DiCaprio non resti lontano dagli schermi per troppo tempo!