Ecco il primo spot per la tv di
Pain & Gain, prossimo
film a “basso budget” diretto da mister box-office Michael Bay e che vede protagonista
Mark Wahlberg e Dwayne
Pain & Gain: il primo spot tv del film di Michael Bay
La Casa: un trailer Green Band
Dopo i vari trailer Red Band per il remake de La Casa, ecco un trailer “per tutti”, ovvero Green Band, in cui possiamo vedere qualche scena inedita e un numero decisamente minore di scene splatter.
Ecco il video:
Leonardo DiCaprio si prende una pausa dal grande schermo
Leonardo DiCaprio è a lavoro da quando aveva più o meno 11 anni. Il grande schermo non ha più segreti per lui, anche se forse continua ad essergli oscura la via che porta agli Oscar. Nonostante la mancanza di dichiarazioni ufficiali, si rumoreggia che la delusione per la mancata nomination per il suo ruolo in Django Unchained sia stata davvero grande, ma la realtà forse è che sono più i suoi fan che lui stesso ad essere delusi.
Fatto sta che durante la presentazione del film di Quentin Tarantino in Germania, Leo ha dichiarato di volersi prendere una pausa dal grande schermo. Dopo aver girato tre film in due anni (Oltre a Django Unchained, il bel Leo ha lavorato ne Il Grande Gatsby e in The Wolf of Wall Street ancora inf ase di riprese) è stremato, e vorrebbe fare un giro per il mondo a sistemare le cose per l’ambiente, sua grande passione e impegno ben noto ai suoi fan.Speriamo però che per amore del buon cinema, DiCaprio non resti lontano dagli schermi per troppo tempo!
Le foto dei collectible di Django Unchained di Tarantino!
Ecco le foto dei collectible di Django Unchained, il nuovo film uscito questa settimana di Quentin Tarantino. I Toys saranno disponibili all’acquisto già da subito per tutti i fan che lo riterranno indispensabile:
Ray Liotta, Juno Temple e Jeremy Piven in Sin City 2!
Tre nuovi attori per il nuovo Sin City: una donna per cui
uccidere di Robert Rodriguez e Frank Miller, si tratta di Ray Liotta (Quei bravi ragazzi),
Juno Temple (Il Cavaliere Oscuro il
ritorno)
Dane DeHaan sarà Goblin in The Amazing Spider-Man 2?
Continua il casting per The Amazing Spider-Man 2 e il
nuovo arrivato oggi è Dane
DeHaan, l’attore noto per essere
stato il protagonista di Chronicle che nel film
interpreterà
Prima foto ufficiale per Kick-Ass 2 con Aaron Taylor-Johnson!
Prima foto ufficiale dal film Kick-Ass 2, il sequel del film diretto da Matthew Vaughn che in questo secondo capitolo è presente sono il veste di produttore. Nell’immagine protagonisti Jim Carrey e Aaron Taylor-Johnson. Carrey interpreta il colonnello Stars and Stripe che nel film invita Kick-Ass ad unirsi al suo gruppo di supereroi chiamati “Justice Forever.”
La storia ruota proprio a torno a questo gruppo che nel prossimo film verrà braccato dal redivivo Red Mist – tornato con il nuovo nome di The Mother F%&*^r – solo l’intervento di Hit Girl può salvarli dall’essere annientati. Nella pellicola ritorna tutto il cast del precedente film: Chloë Grace Moretz, Nicholas Cage, Lyndsy Fonseca, Christopher Mintz-Plasse, e le new entry Morris Chestnut, John Leguizamo e Donald Faison co-protagonista nell’adattamento di Mark Millar e John Romita, Jr. comico.
Kick-Ass 2 uscirà nei cinema in USA il 28 giugno 2013, in Italia invece arriverà
Tutte le info utili nella nostra scheda film: Kick-Ass 2.
Kick-Ass 2, il film
Kick-Ass 2 uscirà nei cinema americani il 23 giugno 2013. Tornano i protagonisti dell’irriverente commedia d’azione sui supereroi del 2010 diventata in breve tempo un cult cinematografico.
In Kick-Ass 2 la ragazza assassina Hit Girl (Chloë Grace Moretz) e il giovane vigilante Kick-Ass (Aaron Taylor-Johnson) stanno entrambi cercando di vivere come due normali teenager con i nomi di Mindy e Dave. Preoccupato del diploma di fine anno e di un futuro alquanto incerto, Dave crea la prima squadra di supereroi “mondiali” insieme a Mindy. Sfortunatamente però la ragazza viene scoperta nei panni di Hit Girl, ed è costretta a ritirarsi, restando sola ad affrontare il terrificante mondo della scuola, popolato da malvagie studentesse. Nel frattempo Red Mist sta creando la propria squadra per far pagare ai suoi acerrimi nemici – Kick-Ass e Hit Girl – per ciò che hanno fatto a suo padre…
Oscar 2013: la migliore attrice protagonista – Jessica Chastain
Sono almeno due anni che Jessica Chastain non sbaglia un colpo, dopo la nomination dello scorso anno per The Help, in cui è riuscita a tirare fuori un talento comico inaspettato, adesso è il momento di fare sul serio e sembra che la bella attrice sia seriamente intenzionata a portarsi a casa l’Oscar. In Zero Dark Thirty, la Chastain regge sulle sue spalle tutta la pressione del film senza batter ciglio, portando a casa una grandissima performance!
Oscar 2013: la migliore attrice protagonista – Jennifer Lawrence
Due anni fa ha presenziato alla cerimonia di annuncio delle nomination agli Oscar 2012, quest’anno invece è protagonista, con la sua seconda nomination agli Academy come migliore protagonista. La giovanissima Jennifer Lawrence non fa che coltivare a confermare il suo grande talento, e con Il Lato Positivo – Silver Lining Playbook sembra essere riuscita a fare centro.
Oscar 2013: la migliore attrice protagonista – Emmanuelle Riva
Se la giovane Wallis è l’attrice più giovane mai stata candidata ad un premio Oscar, Emmanuelle Riva è l’attrice più anziana ad essere mai stata candidata allo stesso premio per la stessa categoria. In Amour, la Riva da una straordinaria prova di sè e ha tutte le carte in regola per riuscire a portare a casa l’ambito premio.
Oscar 2013: la migliore attrice protagonista – Quvenzhané Wallis
E’ la più giovane attrice ad aver mai
ricevuto una candidatura ad un premio Oscar, e a dire il vero,
prima di questo film, non era nemmeno una vera attrice. E’
Quvenzhané Wallis, la protagonista di Beats of the Southern Wild
che concorrerà insieme a quattro famose “avversarie” al premio per
la miglior interpretazione femminile. La bambina di nove anni ha
stregato il cuore del mondo con la sua tenerissima interpretazione
di Hushpuppy, e chissà che l’Academy non le faccia un regalo!
Oscar 2013: il migliore attore protagonista – Hugh Jackman
E’ un bel salto di qualità quello di Hugh Jackman, che da presentatore agli Academy Awards del 2008, quest’anno sarà presente in tutto il suo splendore come ospite d’onore e candidato per la migliroe interpretazione maschile. L’attore è Jean Valjean in Les Misérables di Tom Hooper, e grazie al film ha avuto la possibilità della vita. Chissà se alla fine la coglierà!
Oscar 2013: il migliore attore protagonista – Joaquin Phoenix
Il cattivo ragazzo di Hollywood è tornato al cinema dopo l’anno sabatico durente il quale ha fatto un vero e proprio esperimento sulla sua pelle. E da attore di razza quale è, ha subito collezionato un’altra nomination, la terza della sua carriera e probabilmente quella per il ruolo più riuscito che gli sia mai capitato di interpretare. In The Master Phoenix strega lo spettatore, riuscirà a farlo anche con l’Academy?
Oscar 2013: il migliore attore protagonista – Daniel Day Lewis
Attore poliedrico e talentuoso, Daniel Day-Lewis è un Lincoln magnifico e questa potrebbe essere la sua occasione di entrare nella storia del cinema. Se infatti di colleghe donne con tre statuette ce ne sono già due (Katherine Hepburn e Meryl Streep) i maschietti non hanno ancora un rappresentante che possa vantare lo stesso numero di traguardi sulla mensola di casa. Day-Lewis sembra ben avviato sulla strada per essere il primo ad avere ben tre Oscar a casa.
Oscar 2013: la migliore non protagonista – Anne Hathaway
Dal momento in cui la rete ha cominciato a far rimbalzare il trailer di Les Misérables, le chiacchiere sull’interpretazione di Anne Hathaway per il film sono cresciute di giorno in giorno, accompagnandola fino alla vittoria ai Golden Globe e alla nomination all’Oscar. E’ decisamente lei la favorita e ci sorprenderemmo un po’ tutti se, alla fine della serata che premierà i migliori del cinema per il 2012 non sarà lei a stringere tra le mani il dorato Oscar.
Oscar 2013: il migliore non protagonista – Robert De Niro
Vederlo nominato ad un Oscar di questi tempi sembra davvero una cosa strana, eppure Robert De Niro ha una bella storia d’amore con la dorata statuetta: ben due vittorie per l’attore, e con questa da non protagonista per Il Lato Positivo – Silver Lining Playbook, le sue nomination salgono a quota cinque. La leggenda del cinema contemporaneo scende di nuovo in campo e chissà che non faccia tripletta.
Oscar 2013: il migliore non protagonista – Philip Seymour Hoffman
Dopo una carriera lunga e piena di ruoli straordinari il 2006 ha visto balzare Philip Seymour Hoffman agli occhi del mondo dello spettacolo con il premio Oscar vinto per il film Truman Capote – A sangue Freddo. Con la sua magnetica interpretazione in The Master, Hoffman adesso è in gara con altri quattro attori di grande livello, per vincere la statuetta da non protagonista.
Oscar 2013: il migliore non protagonista – Tommy Lee Jones
Nel 1994 vinceva il suo primo Academy Award per la migliore interpretazione da non protagonista ne Il Fuggitivo. Adesso Tommy Lee Jones ci regala una delle performance migliori dell’ultimo anno cinematografico e una delle migliori della sua carriera. Con Lincoln l’attore da sfoggio alla sua granitica presenza scenica, stregando il pubblico.
Oscar 2013: il migliore non protagonista – Christoph Waltz
Squadra che vince non si cambia. Christoph Waltz ha trovato il successo mondiale grazie alla sua prima collaborazione con Quentin Tarantino e alla sua bellissima interpretazione in Bastardi senza Gloria. Con la notorietà e la grande performance è arrivato anche il suo primo Oscar in carriera. Adesso con lo stessa regista e la stessa categoria, Waltz tenta la doppietta.
Ghost – Fantasma di Jerry Zucker con Patrick Swayze
Ghost – Fantasma è il film cult del 1990 di Jerry Zucker con protagonisti nel cast Demi Moore, Patrick Swayze, Whoopi Goldberg, Tony Goldwyn, Rick Aviles, Vincent Schiavelli.
- Anno: 1990
- Regia: Jerry Zucker
- Cast: Demi Moore, Patrick Swayze, Whoopi Goldberg, Tony Goldwyn, Rick Aviles, Vincent Schiavelli
Ghost, la trama
Ambientato a New York, il film racconta di Sam Wheat, giovane bancario, e Molly Jensen, sono una coppia innamorata e felice. Ma una notte Sam viene ucciso da un rapinatore che in realtà è al soldo del suo migliore amico Carl, coinvolto in una truffa finanziaria. Poiché morto in circostanze violente e lasciando le cose in sospeso, al fantasma di Sam è concesso di rimanere ancora nel mondo dei vivi, usando come tramite la medium Oda Mae per saldare i conti con Carl e proteggere l’amata Molly.
L’analisi
Fra i classici del filone sentimentale, Ghost è indiscutibilmente tra i film di culto degli anni novanta, che ha riscosso un enorme successo di pubblico. A più di vent’anni dalla sua uscita, resta immortale nell’immaginario collettivo grazie soprattutto alla sua travolgente potenza emotiva.
Diretto da Jerry Zucker che, insieme al fratello David, aveva realizzato fino al 1990 soltanto film demenziali, Ghost è una pellicola che rivela una commistione di generi, fra melodramma e thriller a sfondo paranormale (dagli effetti sonori efficaci ed evocativi), con una vena comica che si deve soprattutto al personaggio della sensitiva interpretata da Whoopi Goldberg. La sua strepitosa performance, tra le più apprezzate della sua carriera, è stata infatti coronata da una pioggia di premi, tra cui l’Oscar, il Golden Globe e il Bafta come Migliore attrice non protagonista.
I due memorabili protagonisti sono una straziante Demi Moore e un Patrick Swayze già sex symbol agli occhi delle platee femminili per il suo ruolo in Dirty Dancing (1987), e che in Ghost ci offre un’interpretazione romantica e dolente. La sua alchimia con la collega raggiunge l’apice in una delle sequenze cult del film dalla forte carica erotica, citata e parodiata negli anni, ovvero la scena dei due innamorati che modellano un vaso di terracotta sulle note di Unchained Melody.
La sceneggiatura
originale di Bruce Joel Rubin (anch’essa premiata
con l’Oscar) ci concede inoltre momenti esilaranti e di grande
complicità tra Sam e Oda Mae, intenti a proteggere Molly, la cui
incolumità è minacciata dall’infido Carl (un nevrotico e valido
Tony Goldwyn).
Realizzato con effetti speciali adeguati per rappresentare il fantasma di Sam e le vicende paranormali, tra cui gli inquietanti spiriti maligni, Ghost – Fantasma è soprattutto un film che ad alcuni può apparire stucchevole nel suo intenso sentimentalismo e che non esita a elargire sequenze struggenti semplicemente strappalacrime, in particolare nel finale. Ma indubbiamente emoziona, tocca le corde dell’anima inducendoci a versare lacrime sincere.
Oggi, più che vent’anni fa, la visione del film può rivelarsi ben più straziante alla luce della prematura scomparsa di Patrick Swayze nel 2009: vedere il suo luminoso “spirito” in Ghost – Fantasma aggiunge un dispiacere e una triste amarezza che, lungi dal manifestarsi per la pura finzione filmica, sconfinano nell’infelice realtà.
Ghost – Fantasma è dunque un classico dell’ultimo ventennio cinematografico, capace al tempo di sbancare inaspettatamente al botteghino internazionale, che ha commosso e continua a commuovere diverse generazioni.
Love Actually: recensione del film di Richard Curtis
Love Actually è il film del 2003 scritto e diretto da Richard Curtis e con protagonisti un cast d’eccezione composto da Hugh Grant, Emma Thompson, Alan Rickman, Colin Firth, Keira Knightley, Bill Nighy, Liam Neeson, Laura Linney, Martin Freeman, Andrew Lincoln, Rodrigo Santoro, Kris Marshall e Rowan Atkinson.
Trama: Dieci storie si intrecciano nella Londra scintillante nell’arco di cinque settimane fino alla notte di Natale. Ventidue personaggi alle prese con l’amore in tutte le sue declinazioni: l’amore del Primo Ministro inglese per la maldestra domestica, una rockstar sbandata, amori celati nel segreto, semplici flirt, amore corrisposto nel non detto, un matrimonio in crisi, la complicità tra un padre e un bambino innamorato della più bella della scuola, sino a un amore oltre le barriere linguistiche e geografiche.
Love Actually, l’analisi
Love Actually è il debutto alla regia di Richard Curtis, già apprezzato sceneggiatore di commedie sentimentali quali Quattro matrimoni e un funerale, Notting Hill e Il diario di Bridget Jones (e sequel). Scritto e diretto con brio, il film di Richard Curtis riunisce un cast di stelle britanniche perfettamente in parte nei rispettivi ruoli, spesso irriverenti e sopra le righe, come la rockstar Billy Mack interpretata da Bill Nighy (premiato col Bafta come attore non protagonista), che conquista già dai titoli di testa con la sua Christmas is all around, ormai inscindibile dal repertorio delle canzoni natalizie.
Ciascun personaggio suscita la simpatia dello spettatore, come il Primo Ministro interpretato da un irresistibile Hugh Grant, perfettamente a suo agio in questo tipo di ruolo: il suo David è un affascinante politico single che comincia a flirtare con l’attraente domestica Natalie, nonostante alcuni episodi imbarazzanti fra loro. Ma l’attaccamento per lei è persino in grado di ispirare un discorso celebrativo del merito british (fra cui Shakespeare, i Beatles, Harry Potter, il destro e il sinistro di David Beckham!), con cui la stampa e i cittadini inglesi lo acclamano con fervore.
Sua sorella Karen è meno fortunata, poiché alle prese con l’attrazione del marito (Alan Rickman), manager di un’agenzia di design, per la provocante segretaria. Karen è una splendida Emma Thompson, che ci offre una scena commovente quando scopre la (quasi) infedeltà del marito, conservando tuttavia la sua esemplare dignità.
Ma gli ostacoli in Love Actually sono fatti per essere superati, soprattutto quando si tratta di amore. E l’amore non ha età e deve essere dichiarato anche ad appena undici anni, come intende fare il piccolo Sam per la compagna di scuola Joanna. Sam può contare sul supporto del patrigno Daniel, interpretato da Liam Neeson che siamo soliti vedere in ruoli drammatici o d’azione, ma che qui si concede una parentesi leggera e brillante.
L’amore non conosce barriere, men che meno quelle linguistiche, come vediamo nella storia di Jamie (Colin Firth), scrittore tradito dalla fidanzata che finisce per innamorarsi, ricambiato, della domestica Aurélia: benché quest’ultima parli soltanto portoghese, i due riescono comunque a comunicare e a comprendersi, talvolta con tentativi maldestri e altri più efficaci, sino a una complicità che va al di là delle parole.
Ma Love Actually non concede soltanto storie d’amore felici e flirt che vanno in porto. Non mancano infatti storie più o meno sofferte, come la relazione sul punto di sbocciare apertamente tra Sarah (Laura Linney) e Karl (Rodrigo Santoro), che apre gli occhi sulle occasioni non colte e che possono sfociare nel rimpianto. Persino una simulata ostilità rivela qualcosa di più profondo, ovvero un’inconfessabile tenerezza che non può essere svelata, quando la donna amata è la moglie del migliore amico: tuttavia Mark troverà il modo di dichiararsi a Juliet (Keira Knightley) in una scena toccante diventata ormai cult. A interpretarlo è Andrew Lincoln, al tempo non particolarmente noto, ma ora divenuto popolare per la serie tv The Walking Dead.
Oltre a vantare un cast stellare, questa pellicola è stata infatti anche un trampolino di lancio per interpreti non molto conosciuti nel 2003, tra i quali Martin Freeman (qui nel ruolo di una timida controfigura nelle scene di sesso in un film), ormai indimenticabile Bilbo Baggins e moderno John Watson per il grande pubblico.
Pur in un contesto divertente e spassoso, Love Actually ci offre inoltre un interessante spunto riflessivo sui cliché che non mancano nei rapporti con l’altro. Pensiamo all’inglese Colin (Kris Marshall), che decide di partire per gli Stati Uniti alla ricerca di avventure di letto, certo del proprio successo per via del suo accento e della sua appartenenza al Vecchio Continente. E infatti non mancano disinibite ragazze americane pronte a soccombere al suo essere british… Da non dimenticare infine l’irriverente cameo di Rowan Atkinson, quel Mr. Bean inventato proprio in collaborazione con Richard Curtis.
Accompagnato da una colonna sonora soft e d’atmosfera firmata da Craig Armstrong e da alcune hit tra cui Too lost in you, Here with me e All I want for Christmas is you, Love Actually è una commedia sentimentale divenuta un must per il periodo natalizio (e non solo), in grado di catturare proprio grazie ai personaggi e alle storie narrate che si intrecciano l’una con l’altra, sino a imporre quasi una moda al cinema negli ultimi anni: film all star che mettono in scena momenti quotidiani in prossimità di eventi festivi (Capodanno, San Valentino). In questi casi, tuttavia, la qualità si rivela alquanto scadente, mentre il brio e l’armonia corale di Love Actually si dimostrano irripetibili.