E’ senza dubbio il più “perfetto” trai candidati in questa categoria. Disney e Pixar insieme sono una garanzia e anche se molti l’hanno trovato banale, Ribelle – The Brave è intimamente rivoluzionario ed esteticamente un capolavoro.
Oscar 2013: la migliore regia – Benh Zeitlin
Qualcuno dice che ha “rubato” il posto a Tom Hooper, altri invece si chiedono che senso abbia la nomination ad un regista che è alla sua opera prima, quando in gara ci sono personaggi del calibro di Spielberg, Haneke e Lee. Chi invece ha visto il film gioisce per la straordinaria e storica nomination di Benh Zeitlin, 31 anni, e un mondo di immagini ancora da esplorare.
Oscar 2013: la migliore regia – Michael Haneke
Michael Haneke sembra più a suo agio in un cinema d’essay che agli Oscar, eppure il suo Amour ha sfondato le barriere continentali ed emotive del cinema ed è arrivato al cuore dell’Academy, tanto che anche il regista dalle inquadrature fisse ha ottenuto una nomination tutta per sè, per la grande eleganza con cui ha raccontato una storia di vero amore “finchè morte non ci separi”.
Oscar 2013: la migliore regia – David O. Russell
Se il criterio della “refusa” vuol dire qualcosa agli Oscar, questo dovrebbe essere l’anno di David O. Russell, che dopo le tante nomination senza vittoria per The Fighter, con Il Lato Positivo – Silver Lining Playbook tenta il grande colpo, con il linguaggio della commedia che forse infondo tanto comica non è. Il dramma umano della condivisione del dolore passa anche attraverso una risata, e chissà che O. Russell non abbia indovinato il giusto mix tra sorrisi e lacrime.
Oscar 2013: la migliore regia – Ang Lee
Già premiato agli Oscar per la sua
bellissima prova in I Segreti di BrokeBack Mountain, Ang Lee è
sicuramente uno dei registi asiatici più amati e meglio inseriti a
Hollywood. Con Vita di Pi il regista crea un’esperienza visiva,
ancora prima di creare un’esperienza umana, con grande tecnica e
sapiente dosaggio delle emozioni.
Oscar 2013: la migliore regia – Steven Spielberg
E’ alla sua ottava nomination (solo come miglior regista) e di queste otto ne ha già portate a casa tre, è lo “zio” che tutti vorremmo avere, il regista hollywoodiano per eccellenza, potremmo quasi dire che E’ Hollywood senza paura di esagerare. Con Lincoln Steve Spielberg ci racconta il più amato Presidente degli Stati Uniti, con occhio vigile, mano sicura e sguardo lucido. Un vero capolavoro.
Oscar 2013: il Miglior Film – Les Misérables
L’Academy ama la musica, e se non fosse per almeno due candidati davvero forti, Les Misérables sarebbe ad occhi chiusi il miglior film dell’anno. E comunque un’opera che resta nel cuore dello spettatore e di questo il bravissimo regista Tom Hooper deve rendere grazie soprattutto alla musica e a dei bravissimi interpreti (Hugh Jackman, Anne Hathaway e Russell Crowe su tutti) che hanno saputo dare il giusto corpo a brani incredibili.
Oscar 2013: il Miglior Film – Il Lato Positivo – Silver Lining Playbook
E’ da tempi immemori che una commedia non vince il premio più importante agli Oscar e sembra che questo piccolo film dal grande cast possa mettere in agitazione i grandi. Acclamato al Festival di Toronto, Il Lato Positivo – Silver Lining Playbook si è scavato pian piano un posto nel cuore e sul grande podio dei film più belli dell’anno. Dirige David O. Russell.
Oscar 2013: il Miglior Film – Vita di Pi
Una favola colorata e incredibile si tinge di crudeltà. Forse solo un regista come Ang Lee poteva realizzare questo film, facendone anche una grandissima esperienza visiva. Con otto nomination agli Academy Awards, Vita di Pi si merita un posto trai migliori film del 2012, e chissà che non sia proprio il migliore?
Oscar 2013: il Miglior Film – Zero Dark Thirty
Al di là delle critiche e delle polemiche, Zero Dark Thirty è un’opera potente e intelligente, che ritrae con grande efficacia uno dei momenti più delicati della storia recente degli Stati Uniti. Al timone una coppia di donne straordinarie: davanti alla macchina da presa Jessica Chastain, dietro alla macchina da presa Kathryn Bigelow.
Oscar 2013: il Miglior Film – Beasts of the Southern Wild
E’ l’opera prima che ha stregato il cuore del mondo, il film più premiato del 2012. Beasts of the Southern Wild arriva come outsider favorito a questa straordinaria corsa agli Oscar che vede i grandi di Hollywood, Spielberg in testa, gareggiare nella stessa categoria con un esordiente: Benh Zeitlin.
Oscar 2013: il Miglior Film – Lincoln
Steven Spielberg non realizzava un film del genere da molti anni. Lincoln è un film di Spielberg a tutti gli effetti, ma è anche quel film che da lui non ti aspetti, un racconto che sacrifica l’intimità allo spettacolo. Un film memorabile, magnifico grazie anche ad un cast straordinario.
Un tram che si chiama Desiderio: recensione del film
Un tram che si chiama Desiderio è un film del 1951 diretto da Elia Kazan e con protagonisti nel cast Vivien Leigh, Marlon Brando, Kim Hunter e Karl Malden.
Anno: 1951
Regia: Elia Kazan
Cast: Vivien Leigh, Marlon Brando, Kim Hunter, Karl Malden
Un tram che si chiama Desiderio – Trama
Blanche DuBois è una
donna non più giovanissima e dalla personalità molto fragile.
Arriva a New Orleans, dove la sorella Stella vive con suo marito
Stanley Kowalski. Blanche è in un momento difficile, cerca e trova
ospitalità presso Stella.
Sorgono però subito le prime frizioni con Stanley, che da una parte considera oltremodo rozzo e burbero, pur essendone, dall’altra, attratta. Stella dal canto suo si dimostra paziente e comprensiva con la sorella, così come è remissiva e sottomessa al marito. Blanche è alla continua ricerca di un uomo che la ami e la sposi, e sembra anche trovarlo in Mitch, amico di Stanley, l’unico che si distingua per i suoi modi gentili.
Tuttavia, Stanley, che vede Blanche solo come un’approfittatrice, decide di indagare sul suo passato e lo scopre assai poco edificante: è stata cacciata dal suo lavoro d’insegnante perché inadatta: la sua reputazione è compromessa ed è diventata famosa nel suo paesino di provenienza per frequentare uomini di ogni tipo e malfamati alberghi. Inoltre, col passare dei mesi, la sua instabilità psichica è sempre più evidente, come la dipendenza dall’alcol. Quando la situazione si complicherà ulteriormente, Blanche si avvierà verso una crisi profonda e irreversibile.
Analisi:
Un tram che si chiama Desiderio, tratto da un
dramma di Tennessee Williams del ’47 e da lui stesso sceneggiata, è
nota per aver portato alla ribalta lo straordinario talento di
Marlon Brando (già
protagonista del dramma in teatro), affiancandolo a un’altra stella
del cinema e del palcoscenico come Vivien Leigh.
Ciò che infatti fa la forza del film sono proprio le
interpretazioni dei protagonisti: Brando ha il carisma perfetto per
il ruolo di Kowalski, per quella sua rozzezza animalesca su cui il
regista Kazan insiste, creando l’abile contrasto col mondo
delicato, fragile e i modi aristocratici di Blanche.
Un tram che si chiama Desiderio
Vivien Leigh porta sullo schermo la sua esperienza di attrice teatrale per caratterizzare in maniera vibrante la sua Blanche: una donna instabile, non in grado di affrontare la realtà, frustrata, il cui unico vero amore si è concluso in modo tragico, assediata dal senso di morte e contemporaneamente in cerca di piacere, ma anche di affetto, pace e serenità. Una donna che ammanta la realtà col velo delle sue fantasie. Seppure vi sono echi di teatralità e melodramma in questa figura così decadente, l’interpretazione è di indubbia efficacia e la Leigh passa disinvoltamente dall’effimera e ilare vanità al terrore, alla follia. Restano celebri le parole con cui Blanche si congeda, diretta in manicomio, mettendosi ancora una volta nelle mani degli altri: “Chiunque voi siate, ho sempre confidato nella gentilezza degli estranei”. In esse è riassunta tutta la sua ingenuità.
Kazan orchestra
abilmente il dramma riuscendo a trarre dagli attori l’essenza, a
penetrare nella psicologia dei personaggi. Fa ricorso a molti
elementi simbolici, basti citare i tram chiamati Desiderio e
Cimitero, o l’anziana donna che vende fiori per i morti, a indicare
i due estremi tra i quali si muove il mondo di Blanche. Ma anche la
casa dei coniugi Kowalski, triste, modesta e spoglia, che riflette
lo stato di afflizione interiore della protagonista, oltre ad
essere la perfetta “tana” per l’animalesco Stanley.
Un tram che si chiama desiderio, è dunque il ritratto di anime fragili, non solo quella della protagonista, ma anche quella della sorella Stella col suo rapporto di amore e odio verso Stanley, e dello stesso Stanley, insieme espressione dell’istinto, rude, violento, ma con momenti di estrema fragilità. È il romanticismo degli animi tormentati e delle forti passioni umane il protagonista della pellicola, che fece incetta di premi: Oscar alla miglior attrice non protagonista per Kim Hunter/Stella e stesso premio al maschile per Karl Malden/Mitch, Oscar anche per la miglior scenografia. A Venezia Un tram che si chiama Desiderio ottenne il Premio speciale della Giuria, mentre Vivien Leigh fu decretata migliore attrice.
Ryan Gosling: Dal Mickey Mouse Club a Nicolas Winding Refn
Da bimbo del Mickey Mouse Club a erede indiscusso di star come George Clooney e Richard Gere, ne ha fatta di strada Ryan Gosling, attore statunitense e divo cinematografico del momento, attualmente nelle sale americane con il thriller di Ruben Fleisher, Gangster Squad, al fianco di Sean Penn ed Emma Stone.
Ryan Gosling, biografia
Ryan Gosling, alto 1, 84 centimetri è nato a Londra (Ontario) il 12 novembre del 1980 in una famiglia modesta, da genitori mormoni: la madre, Donna, è una segretaria; il padre invece, Thomas Gosling, un operaio. Dopo essersi formato alla Cornwall Collegiate and Vocational High School, si trasferisce a Burlington dove prosegue i suoi studi presso la Lester B. Pearson High School.
A partire dal 1993, e nei due anni successivi, la futura star hollywoodiana partecipa come cantante, ballerino e anche presentatore al programma per bambini Mickey Mouse Club, che lo vede sul palco insieme ad altri volti, ora noti, del mondo dello spettacolo, come Christina Aguilera, Justin Timberlake, Britney Spears e Keri Russell.
Ryan Gosling, film e filmografia
Dopo le prime esperienze in serie televisive, per Ryan Gosling il debutto cinematografico arriva nel 1997 con il fantasy di Robert Tinnel, Il mio amico Frankenstein, seguito dalle parti, via via sempre più significative, in Il sapore della vittoria di Boaz Yakin (2000), The Believer, di Henry Bean (2002) e Formula per un delitto, diretto da Barbet Schroeder (2002).
Nel 2006 Ryan
Gosling si aggiudica la nomination all’Oscar come miglior
attore protagonista di Half Nelson, film
drammatico diretto da Ryan Fleck, in cui
interpreta un professore di storia tossicodipendente, in qualche
modo riabilitato da una profonda e drammatica amicizia nata con una
delle sue studentesse: ragazza altrettanto problematica e in crisi.
Una candidatura, quella alla statuetta più prestigiosa, del tutto
meritata, e segno tangibile di un talento in crescendo, capace di
misurarsi con convinzione e intensità con ruoli difficili,
importanti. E infatti è soltanto il primo di una lunga serie: fatta
eccezione per la commedia
Crazy, Stupid, Love, di Glenn
Ficarra e John Requa (2011), in cui veste
i panni di un insolente dongiovanni, poi convertito ad onestà e
virtù dal primo vero amore, ad attenderlo sono sempre ruoli da
bello e tenebroso: poche parole e tanti fatti, il più delle volte
tristi, drammatici o cruenti.
Ryan Gosling: Dal Mickey Mouse Club a Nicolas Winding Refn
Pensiamo
all’incredibile successo ottenuto con
Drive (2011), diretto da
Nicolas Winding Refn (che poco dopo lo scrittura
anche per
Only God Forgives non ancora uscito
nelle sale), dove una violenza brutale, un passato oscuro e
doloroso, si combinano senza ombra di contraddizione in una
personalità complessa, capace di combattere, uccidere ed amare in
egual misura.
Ryan Gosling – Fascino, delitto e mistero caratterizzano anche una delle prove precedenti, quella meno riuscita di Love & Secret (2010), storia ispirata ad un fatto di cronaca realmente accaduto nella NY degli anni ottanta, ma in cui la bravura degli interpreti (è Kirsten Dunst ad affiancarlo), non è sufficiente a sostenere la regia poco convincente di Andrew Jarecki: qui Ryan Gosling, dopo una prima parte tutto sommato ben costruita, si ritrova ad interpretare un improbabile psicopatico con tacchi e parrucca, alla Norman Bates “style”.
Di ben altro livello la sfida come alter ego, politico e generazionale, di George Clooney in Le Idi di marzo, firmato (e co-interpretato) da quest’ultimo, e in cui Ryan da forma a un personaggio di spessore, angosciato dall’etica e la morale di una politica corrotta, e di cui lui stesso sembra ormai parte.
Repubblica lo ha raccontato così il successo di questo giovane talento: “il giubbotto che indossa in Drive […] è diventato un oggetto di culto. Le fan page a lui dedicate sono in continuo aumento. E con la supercelebrità, arrivano anche i video di (bonaria) parodia: come quello, raffinato e ironico, realizzato da funnyordie.com, in cui si prende in giro il suo essere spesso, sullo schermo, quasi muto: viso lungo, sguardo intenso, pochissime parole.”
Terrificante Teaser Trailer italiano del remake de La casa!
Guarda il terrificante teaser trailer del remake de La Casa, l’horror cult diretto da Sam Raimi datato 1981. La pellicola è prodotta dallo stesso registe e distribuita questa volta dalla Warner Bros. Alla sceneggiatura fra gli altri il Premio Oscar Diablo Cody, mentre dietro la macchina da prese c’è Fede Alvarez.
Warm Bodies: recensione del film di Jonathan Levine
Cosa succederebbe se la più romantica delle tragedie di Shakespeare, Romeo e Giulietta, fosse ambientata in un non meglio specificato futuro? E, soprattutto, come potrebbe sbocciare l’amore tra i due giovani se Romeo fosse già morto dall’inizio della storia? Probabilmente nessuno se lo è mai chiesto, anzi, quasi nessuno, dato che la produttrice Bruna Papandrea ha deciso di finanziare un film fondato proprio su questi presupposti: Warm Bodies.
In un mondo post apocalittico l’umanità stenta a sopravvivere, ed è costretta a rimanere rinchiusa in città difese da altissime mura, poiché minacciata costantemente da zombie famelici (di cervelli umani). Julie (Teresa Palmer), la Giulietta della storia, si è vista mangiare la madre e il fidanzato e, comprensibilmente, combatte contro i cadaveri ambulanti da tutta la vita. Durante l’attacco che decreta la morte del suo innamorato, però, viene notata da R (Nicholas Hoult), un tormentato Romeo-Zombie che si invaghisce di lei e decide di non mangiarla, ma di metterla in salvo nascondendola nel suo rifugio. A sorpresa, il loro legame non lascia indifferente la comunità di Cadaveri, che, pian piano, riacquista vitalità e si ritrova a combattere fianco a fianco con gli umani contro mostri ancora più terribili, zombie senza possibilità di redenzione, gli Ossuti. Per la coppia, però, il destino non si prospetta roseo: ce la faranno i due a far accettare al padre di Julie, il terribile Grigio (John Malkovich), il legame tra sua figlia e un morto?
Warm
Bodies, lungi dall’essere un polpettone
strappalacrime, ha due grossi pregi: rilegge la fantascienza in
chiave leggera rendendola godibile a tutti ed è carico di una
grossa e necessaria dose di autoironia. Il personaggio di R, lo
zombie dotato di coscienza protagonista della storia, è il fulcro
di una serie di situazioni divertenti che punteggiano una storia
altrimenti prevedibile. Le contraddizioni provocate dalla velocità
dei suoi pensieri profondi, affidati ad una voce fuori campo, in
netto contrasto con i movimenti lenti e gli incomprensibili
grugniti che emette, ne fanno un personaggio spassoso e non
banale.
La sceneggiatura di Warm Bodies tiene abbastanza bene per tutta la durata del film, alternando sapientemente azione, romanticismo, molti toni da commedia e pochi toni drammatici. Un film apprezzabile proprio perché, lasciando le facili morali sull’accettazione del diverso sullo sfondo e concentrandosi soprattutto sulla storia d’amore tra i due protagonisti, senza alcuna pretesa si pone come un prodotto d’intrattenimento leggero, ma non scontato.
Non sarà una pietra miliare della storia del cinema, ma si lascia guardare con piacere. Chissà se, dopo il periodo di vampiri che si prendono troppo sul serio, è arrivato il momento delle commedie di zombie autoironici?
Nicholas Hoult a Roma presenta Warm Bodies
Guarda l’intervista a Nicholas Hoult, protagonista del film Warm Bodies, che oggi a presentato il film in anteprima mondiale a Roma. Nel cast del film anche Teresa Palmer, John Malkovich e Dave Franco. La pellicola è tratto dall’omonimo romanzo di Isaac Marion (pubblicato in Italia da Fazi Editore), Warm Bodies è la storia di R, giovane e bellissimo zombie che scopre l’amore per Julie, la ragazza di una delle sue vittime. Il calore del sentimento riscalderà il suo cuore freddo, trasformandolo in un “uomo” diverso e spingendolo a scontrarsi con i propri simili.
“Il mio R fa cose orribili, mangia cervelli umani,ma cerca un contatto, vuole ritornare a sentire e a vivere, per questo quando vede Julie imbracciare il fucile, qualcosa scatta in lui – ha raccontato Houl – Ho visto molti film di zombie per preparare il ruolo … la cosa più difficile è stata correre come uno zombie, perchè sono lenti e quindi ho dovuto fare molta pratica. Ho addirittura comprato un tapis roulant per fare pratica a casa!”
“Il messaggio del film è positivo, R è uno zombie che vuole tornare in vita, tornare ad essere quello che era. E poi c’è questa cosa, che l’amore vince su tutto, è la forza buona del mondo, e così R e Julie innescano un cambiamento.”
“Non credo che questo film si possa considerare l’erede di Twilight, è vero che ci sono molti punti in comune, ma il tono è molto diverso, e poi questo per adesso è solo un film, non una serie.” Le foto sono di Raffaele Piano
La nostra videointervista:
The Bling Ring di Sofia Coppola con Emma Watson per la A24!
La A24 ha acquistato The Bling
Ring di Sofia Coppola, l’ultimo film del
premio Oscar, che vede protagoniste Emma Watson, Israele Broussard, Katie Chang,
Brian De Palma dirige Al Pacino in Happy Valley
Arriva la conferma da Deadline che il
biopic sull’allenatore di calcio Joe Paterno
interpretato da Al Pacino sarà diretto niente meno
che da Brian De Palma e si intitolerà
Happy Valley.
Hercules con Dwayne Johnson tratto dai fumetti di Moore
Confermato dalla MGM
e Paramount Pictures che
Hercules di Brett Ratner con
protagonista Dwayne Johnson uscirà l’8 Agosto
2014. Si sa inoltre che la pellicola si baserà sui
Dietro le quinte di 20 minuti per Lincoln di Steven Spielberg
Guarda il Dietro le quinte del film
candidato a 12 Premi Oscar Lincoln di Steven Spielberg. Il filmato è un ampio
guardo dietro la realizzazione della pellicola ed ha
Conferme sul reboot dei Gremlins!
Oggi, arriva la sorprendente notizia da Vulture che la Warner Bors. stia negoziano con il produttore Steven Spielberg per trovare un modo di dar vita ad un reboot dei Gremlins,
Arriva The Sessione con John Hawkes e Helen Hunt
Il giornalista e poeta
Mark O’Brien (John Hawkes), per aver contratto la
poliomelite in gioventù, è costretto a vivere in un polmone
d’acciaio dall’età di sei anni. La sua limitata capacità di
movimento, però, non gli impedisce di essere un uomo intelligente e
un professionista affermato, dotato, tra l’altro, di un certo senso
dell’umorismo.
Russell Crowe parla entusiasta de L’Uomo d’Acciaio
L’attore Russell Crowe, intervistato da Reelz ha rilasciamo alcune dichiarazioni circa il prossimo superman L’Uomo d’Acciaio, che lo vede fra i protagonisti nel ruolo di Jor-El, padre naturale di Clark Cant che vi ricordiamo è interpretato da Hanry Cavill:
- “E’ molto complicato, è davvero complesso. Io non credo che nessuno ha davvero cercato di entrare nella psicologia di cosa vuol dire essere Superman, oltre a chiedersi su cosa la gente penserebbe di un supereroe simile nella società moderna. Credo che a Zack Snyder è stata data una grande responsabilità, perché quando si tratta di eroi dei fumetti e film di supereroi, in cima alla piramide c’è sicuramente Superman. Penso che il più grande indicatore per me sia stato l’aver ricevuto delle email entusiaste da parte dei produttore del film.
- “Non vedo l’ora di vederlo. E’ stato un impegno enorme. Ci hanno portato su Krypton, n un pianeta dove il sole appare quattro volte più grande del nostro. Le persone adoreranno il film e se avete visto il trailer vi rendete conto che questo Superman non è solo un uomo che vola appeso ad un filo, questo Superman è supersonico. Non vedo l’ora di vedere come le persone reagiranno ad esso.”
L’Uomo d’Acciaio, il film
Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures presentano L’Uomo d’Acciaio, con Henry Cavill nel ruolo di Clark Kent/Superman, per la regia di Zack Snyder. Il film è interpretato anche da Amy Adams (“The Fighter”), attrice candidata tre volte agli Oscar, nel ruolo della giornalista del Daily Planet Lois Lane, e il candidato all’Oscar Laurence Fishburne (“What’s Love Got to Do with It”) in quello del direttore del giornale, Perry White. Nel ruolo dei genitori adottivi di Clark Kent, Martha e Jonathan Kent, ci sono la candidata agli Oscar Diane Lane (“Unfaithful — L’amore infedele”) e il premio Academy Award Kevin Costner(“Balla coi lupi”).
A combattere contro il supereroe sono due altri Kryptoniani sopravvissuti, il malvagio Generale Zod, interpretato dal candidato agli Oscar Michael Shannon (“Revolutionary Road”) e Faora, interpretata da Antje Traue. Originari di Krypton sono anche i genitori biologici di Superman, la madre Lara Lor-Van, interpretata da Ayelet Zurer (“Angeli e demoni”) e il padre Jor-El, interpretato dal premio Academy Award Russell Crowe (“Il gladiatore”). Nel cast anche Harry Lennix, nel ruolo del Generale Swanwick, Christopher Meloni in quello del Colonnello Hardy e Richard Schiff che interpreta il Dr. Emil Hamilton. Tutte le news nel nostro speciale: Superman: Man of steel.
Fonte: CS
Splinter Cell: Blacklist uscirà 20 Agosto 2013
Un tuffo nel passato : in arrivo il sequel?
Il Trailer italiano di Promised Land con Matt Damon
Guarda il Trailer
italiano di Promised Land di
Gus Van Sant con protagonisti Matt
Damon, John
Krasinski, Frances
McDormand e Hal
Holbroock.