Nessuno dei due può vivere se
l’altro sopravvive. Alla luce di questa profezia ci avviamo alla
conclusione di un percorso. Badate bene, Harry
Potter è un fenomeno mondiale, è l’infanzia di molti
ragazzini che con lui sono cresciuti, ed è il ritorno all’infanzia
di chi credeva di essere passato indenne attraverso un periodo
importantissimo della propria vita.
Harry Potter ricorda l’infanzia e accompagna il suo
lettore/spettatore verso la giovinezza, la responsabilità, la
scelta. Giunti alla conclusione di questo viaggio magico non si può
non guardarsi indietro e chiedersi: quanto sono stati lunghi questi
10 anni cinematografici di Harry Potter? Cosa
mai ci sarà adesso da aspettare dopo che “tutto finisce”? Sembra
ieri che un bel gufo grigio recapitò al numero 4 di Privet Drive
una lettera d’ammissione, quella che parecchi bambini di 11 anni
hanno aspettato, ma che era indirizzata solo a lui: Harry James
Potter.
Nessuno dei due può vivere se
l’altro sopravvive, la profezia
Il piccoletto spettinato, in una
camicia più grande di lui di diverse taglie, apprende da un
mezzo-gigante dalla faccia simpatica che è un mago, e la sua vita
cambia per sempre. Harry va a scuola, a Hogwarts, che diventerà la
sua vera casa, e così comincerà il suo percorso nel mondo magico,
alla scoperta di cose delle quali nemmeno sospettava l’esistenza
(come le scale a cui piace cambiare o i fantasmi che allegramente
fluttuano nei corridoi della scuola intrattenendo gli studenti).
Scoprirà che ci sono tante cose da imparare per un giovane mago di
11 anni, e soprattutto capirà che “non tutti i maghi sono buoni”.
Saprà presto riconoscere gli amici dai nemici (da subito preferisce
un
Weasley ad un
Malfoy) e scoprirà che, suo malgrado, è famoso!
Nel mondo magico Harry è un eroe,
ha sconfitto il più grande mago oscuro di tutti i tempi, Colui Che
Non Deve Essere Nominato, e grazie a lui la paura ha abbandonato
maghi e streghe. Ma Tu Sai Chi non è morto, tenterà molte volte di
ritornare in vita, ed Harry sarà sempre pronto, anche se inesperto,
ma armato di coraggio (è un Grifondoro) e soprattutto di amici, i
migliori che si possano immaginare. Non è uno studente modello, se
la cava come Ron grazie all’aiuto di
Hermione (che forse poteva finire anche in Corvonero) che passa
loro i compiti, e probabilmente anche grazie ad un ascendente che
scopre di avere sul Preside, il professor Silente, il più grande
mago che la storia ricordi. Imparerà cosa vuol dire essere fedeli
alle proprie scelte, e soprattutto cosa vuol dire soffrire tanto da
non poter sopportare il dolore. La sua grande capacità di amare lo
rende speciale, incorruttibile e alla fine di tutto
imbattibile.
Crescendo prenderà le proprie
decisioni e a mano a mano che Voldemort eliminerà quelli che lo
proteggono per arrivare a lui, Harry prenderà coscienza di sé e
delle proprie forze. Così capirà che la soluzione è combattere e
abbattere per sempre il male ed il desiderio di potere.
La grande mente dietro a questa
infinita operazione letterario – cinematografica è una donna, che
in difficoltà economiche, scrive un libro e poi un altro, fino a
scriverne sette ed a diventare la persona più ricca del Regno Unito
dopo la Regina. J.K. Rowling è la madre di Harry e quella di una
intera generazione di uomini e donne di tutte le età che sono
rimaste con il mago con la cicatrice a forma di saetta fino alla
fine. E’ una saga piena di passione, quella di Harry Potter, che
riesce a toccare temi attuali trasfigurandoli attraverso il
linguaggio della magia e rendendoli ancora più realistici: la paura
del diverso, il vero valore della vita divisa tra bene e male,
l’importanza delle scelte, la paura della morte come passaggio
verso l’ignoto. Nessuna generazione prima di questa ha avuto il
privilegio di approcciarsi attraverso una realistica finzione a
questi temi che seppure inseriti in un testo apparentemente
semplice hanno una potenza ed un’universalità senza precedenti. La
Rowling è riuscita a creare su carta una realtà incredibile,
permettendo ad ogni Babbano di affezionarsi ad ogni persona,
locale, negozio, professore, aula o cortile che Harry incontra nel
suo viaggio.
Che dire della famiglia magica più
bella di sempre, i rossi Weasley? E del Quiddich? I maghi hanno per
questo sport lo stesso fanatismo che i babbani hanno per il calcio!
Per non parlare delle Apifrizzole, dei Cioccalderoni, delle
caramelle Tutti i Gusti +1, delle piume di zucchero, del succo di
zucca e della magnifica Burrobirra (chi non si è mai chiesto di
cosa sa la Burrobirra?). E poi professori terribili e severi,
simpatici e pasticcioni, fannulloni e cialtroni, misteriosi e
sfortunati, esami, voti ed esaminatori. Un mondo che tutti
vorrebbero vivere in prima persona e che ricompare con la stessa
vibrante bellezza ogni volta che si ci ficca con il naso in questi
straordinari ‘libri di favole’.
Harry Potter è un ragazzino irascibile
Harry non è un eroe senza macchia,
è un ragazzino irascibile che urla contro il mondo, un bambino che
si lascia guidare, la sua vera forza comparirà con il tempo,
attraverso le situazioni che si troverà ad affrontare dimostrando
che la fedeltà verso la propria natura è l’unica arma che
possediamo per orientarci nel mondo e non cadere vittime del male.
La Rowling non ha lasciato il nostro da solo, lo ha circondato di
simpatizzanti, ammiratori ed amici, e lo ha accerchiato di
invidiosi, accusatori e acerrimi e spietati nemici. Alla sua destra
e alla sua sinistra però ci sono sempre Ron e
Hermione, sin dal primo anno, da quel piccolo incidente nel
bagno delle ragazze… Halloween, un troll di montagna e la bacchetta
sporca di caccole del mostro.
Lui è l’ultimo di
sei fratelli, se non si conta l’ultimogenita unica femmina, indossa
sempre le toghe di qualcun’altro, i libri usati e i gufi
rincitrulliti. E’ di buon cuore e di innegabile simpatia, tiene
alto l’umore ma con il tempo imparerà a fare i conti con il suo
essere sempre secondo nei confronti del grande Harry Potter, poi
però diventerà il ‘re di Grifondoro’ e capirà, forse con un po’ di
ritardo, che non è poi secondo in tutto, almeno non per
Hermione! Lei è il cervello del gruppo, brillante, precisina,
volitiva, finirà per caricarsi sulle spalle i due amici quando la
situazione diventerà difficile, conducendoli in avanti quando la
loro rabbia e la loro frustrazione li spingeranno a guardare solo
indietro. Non è bella
Hermione, anche se l’immagine di Emma Watson che la interpreta
fa credere il contrario, ma è una forza della natura, più matura
dei compagni di avventura è capace di prendere coscienza dei suoi
sentimenti e di guardarli in maniera lucida. Anche lei, come Ron, è
fedelmente legata ad Harry. Ginny, ultima arrivata della famiglia
Weasley, è la passione, la solidità dei sentimenti, l’unica donna
che può stare al fianco di Harry, perché è potente, ma ha anche un
cuore saldo.
Harry Potter e i suoi amici
Neville Paciock, timidissimo e imbranato compagno Grifondoro,
poteva essere lui il prescelto, poteva avere lui una cicatrice
sulla fronte a forma si saetta, invece è solo Neville, che cresce e
impara ad avere fiducia nelle sue capacità. Qualche volta lo
Smistamento (cerimonia che assegna gli studenti alle Case di
Hogwarts) avviene troppo presto per i giovani maghi, almeno secondo
Silente, ma nel caso di
Paciock il Cappello Parlante ci ha visto giusto: “Grifondoro,
culla dei coraggiosi di cuore!”. Proprio quello che si rivelerà
Neville, imtrepido, coraggioso, anche lui legato da un profondo
amore per Harry e per i suoi amici, pronto ad agire se la
circostanza lo richiede, pronto a sacrificarsi per gli altri.
Luna Lovegood, Luna Lunatica, sincera e brillante, bistrattata
per la sua stramberia, anche lei incontaminata nonostante la
sofferenza della sua vita, troverà nei nostri amici veri e rimarrà
a combattere quando in molti scapperanno.
Albus Silente, il più grande mago di tutti i tempi, è il
mentore di Harry, colui che gli insegna ad aver fiducia, colui che
lo istruisce ma gli lascia il tempo di capire e di dedurre, lo
conduce senza sopraffarlo e al momento opportuno, sarà felice di
farsi condurre dal suo discepolo, che considera la migliore
speranza che il mondo abbia.
Le donne in Harry Potter
Ogni carattere descritto dalla
Rowling ha il suo punto di forza, la sua rilevanza, il suo posto
nel cuore dei fan: i malandrini (James, Sirius, Remus e Peter), la
professoressa McGrannit, il professor
Piton, i gemelli Weasley,
Bellatrix Lestrange, Lucius e Draco Malfoy. J.K. ci offre dei
fantastici ritratti di madri: Molly, Lily e Narcissa. Donne
spaventante ma coraggiose, poiché il coraggio non è l’assenza di
paura. Donne che farebbero di tutto per salvare i propri figli, che
combattono, che uccidono, che tradiscono e che muoiono per
salvarli. Tutti i personaggi della Rowling sono profondamente
umani, alcuni si ergono come figure eroiche senza nessun
corrispettivo nel mondo reale, figure troppo nobili per essere
vere, altri strisciano sul fondo della storia, infimi e vigliacchi,
debitori dei loro stessi nemici, troppo bassi per muovere a
simpatia, ma talmente meschini da suscitare pietà. Ognuno di loro è
mosso da sentimenti elementari che nella storia assumono una
potenza così radicale da sembrare concetti lontani da ogni
percezione umana. L’amore, l’amicizia, la paura, la vendetta, la
brama di potere, sono emozioni affrontate con una tale immediatezza
che si spogliano di qualunque senso retorico possibile e diventano
granitiche e autentiche, più vere sulla carta che nel mondo babbano
in cui viviamo.
Voldemort, il bambino solo
E poi c’è lui,
Voldemort, il male assoluto, colui che rifiuta ogni consorzio
umano, razzista, alimentato dall’odio e dal potere. Non a caso la
sua storia è così simile a quello di Harry. Entrambi orfani,
entrambi soli, entrambi troveranno una casa a Hogwarts. Tuttavia
“non sono le nostre capacità che dimostrano chi siamo davvero, ma
le nostre scelte” e questo lo scopriamo presto. Il valore delle
scelte, della volontà personale, l’accettazione del sacrificio e la
volontà perversa di perseguire un obbiettivo malefico. Le loro
scelte li rendono così lontani, l’incapacità di concepire la
propria finitezza e l’accettazione della morte come unica via di
salvezza per i tutti condurrà i due allo scontro finale, al loro
ultimo confronto e alla fine di tutto. Harry e
Voldemort sono speculari, uguali e contrari, e nessuno dei due
può vivere se l’altro sopravvive. E questa profezia li condurrà
all’epilogo, a quello che abbiamo letto tra le lacrime e che
aspettiamo ancora di vedere con gli occhi già lucidi.
Harry Potter e i Doni della Morte – Parte
2 sarà un evento epico, chiuderà un’era e
metterà fine ad un enorme esperimento cinematografico, costellato
da successi e da insuccessi (L’Ordine
della Fenice), che si è avvalso del più grande
insieme di straordinari attori che il cinema ricordi in un solo
film (tutti inglesi, tutti sublimi). Si è puntato su tre piccoli
undicenni che sono cresciuti davanti agli occhi del mondo e sono
diventati il pallido e sorridente Harry (Daniel
Radcliffe), il muscoloso e dolce Ron (Rupert
Grint) e la bellissima e brillante Hermione
(Emma
Watson). Forse nessuno dei tre sarà poi un grande
attore, probabilmente saranno per sempre il Trio, gli inseparabili
amici che hanno insegnato ad una generazione il vero amore, il
coraggio e il valore di un’anima incorrotta. Come è accaduto per
l’uscita dell’ultimo libro, il prossimo 13 luglio ci saranno
lacrime e rivelazioni, dubbi chiariti e amori finalmente palesati.
E se qualcuno dovesse avere ancora incertezze o perplessità può
sempre ritornare a Hogwarts. Poiché quello che ha dato così tante
emozioni la prima volta, continuerà a farlo per sempre, e leggere
quelle parole o guardare quelle immagini non perderà mai il suo
valore. L’appuntamento è per il 13 luglio, ma nel cuore dei
potteriani veri, l’appuntamento sarà per sempre e per tutti quelli
che hanno seguito Harry fino alla fine.
Powered by 