La Universal ha pubblicato sul sito ufficiale di The Thing, il prequel della Cosa di John Carpenter numerose foto. La pellicola arriverà nei cinema americani il prossimo 18 ottobre e il 2 dicembre in Italia.
Robopocalypse di Steven Spielberg uscirà il 3 Luglio 2013!
Contagion: recensione del film di Steven Soderbergh
Contagion a pelle sembrerebbe essere un film come molti altri, un thriller analogo ad altre opere che hanno parlato di virus, contagio, epidemia. Tuttavia il Contagion di Steven Soderbergh è un film che si distacca molto dal costrutto discorsivo puro del genere, allontanandosene man mano che la narrazione va avanti, diventando qualcosa di molto più che un semplice esercizio di forma.
Contagion racconta con sterilità disarmante le vicissitudine di diversi personaggi che ruotano intorno ad una società che si trova di fronte un’epidemia senza precedenti, raccontando tutte le varie figure che si trovano, per il loro ruolo sociale, coinvolte in prima persona nel pandemonio generale. Inevitabilmente le relazioni umane diventano il fulcro centrale del film, di una moralità in bilico di fronte all’indecifrabile e all’invisibile. I personaggi diventano preda delle pulsioni più profonde dell’istinto di sopravvivenza, dove l’ossessione per il contatto e l’interazione diventano il nemico numero uno da combattere, a colpi di asocialità e isolamento. Come l’immune Matt Damon che dopo aver perso la moglie portatrice del virus, isola se stesso e sua figlia nella speranza di un futuro, che sembra non esserci. Nella caparbietà e nel dovere troviamo invece i personaggi di Kate Winslet e Marion Cotillard che rischiano la vita e il contagio per portare a termine i loro compiti, che hanno ancora una valenza nel mondo.
In tutto questo colpisce
l’atteggiamento freddo e la capacità di distacco di
Soderbergh di rimanere impassibile, rigorosamente
ancorato al suo sguardo oggettivo, limitandosi a impreziosire il
film di uno stile sterile, meccanico, quasi come se in fondo avesse
paura egli stesso di contrarre il virus e perdere il
controllo. La stessa meccanicità sembra confluire anche nelle
musiche che accompagnano le immagini a tre, quattro passi di
distanza, scandendone solo il ritmo.
In questo contesto la paura diventa protagonista indiscussa della vita e anche provare sentimenti di preoccupazione verso i propri cari diventa motivo di rimprovero, per una società che in momenti così sembra non riuscire ad essere compassionevole. Nel caos più totale e nella perdita di realtà l’unico baluardo a cui aggrapparsi sembrerebbe essere quello di un blogger che placa l’ira delle folle attraverso la rete scoprendosi poi un affabulatore ingannevole e meschino, come forse internet in situazioni come queste potrebbe essere. E’ forse una delle tante facce della paura che emergono dal film? E che dire invece delle istituzioni che sembrano reagire lentamente al male, è forse dentro di noi l’antidoto tanto cercato?
Da film freddo e distaccato, Contagion non sembra voler rispondere alle domande che pone, né tanto meno il regista sembra voler prendere posizione di fronte agli eventi che racconta. Si limita soltanto ad enunciarli servendo solo in ultima istanza, su un piatto d’argento un accenno di accusa, di posizione, di constatazione quasi retorica verso il perché e il come, lasciando sempre alla fredda e cruda realtà dei fatti il compito di decifrarla.
Brutta accoglienza per la Comencini
Ridley Scott porta avanti il progetto su Monopoli
Ridley Scott porta avanti il suo fumoso progetto di un adattamento cinematografico del gioco da tavola Monopoli. A quanto pare Scott si occuperà della regia ed ha trovato gli sceneggiatori che cercheranno di mettere nero su bianco questa storia che sembra in partenza una sfida, se non persa, almeno molto difficile.
Sono Scott Alexander & Larry Karazewski che saranno sicuramente messi a dura prova con questo progetto. Brian Goldner, trai produttori, ha dichiarato che al centro della storia ci sarà una famiglia e i concetti di proprietà e le dinamiche del gioco saranno il nodo fondamentale del film, ma non è “Wall Street”.
Fonte: comingsoon
Norris, Van Damme, Willis e Schwarzenegger: new entry per i Mercenari 2
Eddie Murphy condurrà gli Oscar 2012!
Himizu e Wuthering Heights in Concorso a Venezia 2011
Jim Belushi al RomaFictionFest
Ruggine: recensione del film di Daniele Gaglianone
Ruggine, presentato alle Giornate degli Autori, Venezia 2011, affronta dunque il tema della pedofilia, vista attraverso gli occhi dei bambini, con pudore. Il regista, Daniele Gaglianone, si concentra proprio sull’infanzia, su questo passato così ingombrante, con continui ed estesi flashback. Sembra così voler restituire ai bambini quella centralità, quell’attenzione che gli adulti hanno negato loro. La pellicola è infatti anche un atto d’accusa verso “i grandi” che non capiscono, offuscati da pregiudizi e luoghi comuni, assorbiti dal lavoro e dai loro problemi. Accurate la scelta delle inquadrature e la fotografia, con molta attenzione al valore dell’immagine.
Ruggine è ambientato negli anni ’70 a Torino. In periferia, vicino a un edificio abbandonato (una fabbrica dismessa?) ai confini con la campagna, abitano un gruppo di famiglie venute dal sud. Mentre i genitori lavorano, o sono assenti, i figli giocano in strada, proprio nell’edificio arrugginito, che chiamano “il castello”. Carmine (Giampaolo Stella), Sandro (Giuseppe Furlò) e Cinzia (Giulia Coccellato) vivono in questo periodo l’esperienza più dura e traumatica, che li segnerà per sempre. Si trovano faccia a faccia con l’orco delle favole e con i suoi crimini, qui tristemente reali, cui fanno fronte come possono, nell’assenza e inadeguatezza degli adulti.
L’uomo nero è magistralmente interpretato a Filippo Timi. Il personaggio, come tutta l’azione ambientata nel passato, è costruito proprio con riferimento all’immaginario delle favole: coadiuvato da un sapiente gioco di luci e ombre e da un interessante uso del fuori fuoco, l’attore dà corpo e voce (importante anche l’aspetto sonoro del personaggio) a un folle e ai suoi deliri, come pochi sanno fare.
L’andamento del film Ruggine appare però lento, specie nella prima parte, in cui si descrivono il gruppo di bambini e le sue dinamiche interne. Inoltre, pur giocando spesso sull’alternanza tra passato e presente, il regista non fotografa l’oggi dei tre protagonisti dandogli spessore e complessità, ma in modo piuttosto schematico. Carmine (Valerio Mastandrea) passa la giornata al bar a fare e dire sempre le stesse cose; Sandro (Stefano Accorsi) gioca ininterrottamente col figlioletto; Cinzia (Valeria Solarino) è un’insegnante alle prese con gli scrutini. Tutti e tre non fanno che pensare al passato: un passato nel quale sembra esaurirsi tutto e che impedisce un presente “normale”. Tuttavia, resta l’impressione che Mastandrea, Accorsi e Solarino, le cui prove sono pure buone, siano un po’ sacrificati nei ruoli e non trovino un adeguato spazio espressivo. In ciò gioca forse una sceneggiatura non sempre efficace, con dialoghi di spessore altalenante, opera dello stesso regista assieme a Giaime Alonge e Alessandro Scippa. Pertinente all’atmosfera oscura la colonna sonora, di incisivo minimalismo.
Coraggiosa, dunque, la scelta di Gaglianone di trattare un tema così spinoso, trasponendo un romanzo di Stefano Massaron, la si porta avanti con estrema delicatezza, ma con esiti discontinui. Nonostante ciò, la pellicola si fa in parte apprezzare. La produzione è affidata alla Fandango di Domenico Procacci e a Gianluca Arcopinto, in collaborazione con Rai Cinema.
Lacrime e musica al Lido: Vasco, Olmi e la cinese Ann Hui
Frances McDormand presidente di Giuria al San Sebastian
Frances McDormand presiederà la giuria del Festival di San Sebastian dal 16 al 24 settembre. La cittadina basca situata nel nord della Spagna arriverà quest’anno alla 59° edizione e vedrà in giuria un gruppo vario e valido di esperti di settore: Guillermo Arriaga (sceneggiatore e regista), Alex de la Iglesia (regista), Bent Hamer (regista), Bai Ling (attrice), Sophie Okonedo (attrice) e Sophie Maintigneux (direttore della fotografia).
L’attrice, da poco vista in Trasformers 3, è stata diretta da Paolo Sorrentino in This Must Be the Place, film che vedremo questo autunno in Italia.
Fonte: Comingsoon
Posticipato il Festival di Cannes 2012
Il 2012 per la Francia è l’anno
delle elezioni presidenziali e diconseguenza, l’organizzazione
preposta al Festival
di Cannes ha deciso di posticipare le date della kermesse per
evitare
Ancora ritocchi allo Star Wars di Lucas
Amici di Letto: trailer italiano
Dopo Amici, Amanti e… con il Cigno Natalie Portman e il baby marito Ashton Kutcher arriva ad ottobre un’altra commedia molto simile in cui i due protagonisti, da amici, diventano amanti, convinti che il sesso possa rimanere solo tela, senza evolvere in complicazioni sentimentali.
I due protagonisti sono un’altra coppia di bellissimi: Justin Timberlake e Mila Kunis e qui sotto potete vedere il trailer italiano del film Amici di Letto.
Ecco il video:
Mission Impossible – protocollo fantasma: foto ufficiale!
La Universal Pictures, che lo distribuirà nelle sale italiane nel 2012, ha pubblicato sul suo canale twitter una nuova immagine di Tom Cruise in Mission: Impossible – Protocollo Fantasma, quarto episodio della franchise nata nel 1996 con il primo film diretto da Brian De Palma e ispirata alla celebre serie tv degli anni 60. Oltre a Cruise il nuovo episodio, diretto da Brad Bird, vedrà tra i suoi protagonisti Jeremy Renner, Léa Seydoux, Josh Holloway, Michael Nyqvist, Simon Pegg, Ving Rhames e Paula Patton.
Luca Guadagnino il nuovo “Made in Italy” di Hollywood?
Uscite al cinema del 7 e 9 settembre 2011
Mercoledì 7 settembre –
Terraferma: Unico film italiano (molto applaudito) in gara
al Festival di Venezia, racconta la storia
di un’isola siciliana, di pescatori, quasi intatta. Appena lambita
dal turismo, che pure comincia a modificare comportamenti e
mentalità degli isolani. E al tempo stesso investita dagli arrivi
dei clandestini, e dalla regola nuova del respingimento: la
negazione stessa della cultura del mare, che obbliga al
soccorso.
Una data italiana per la release de Lo Hobbit: un Viaggio a Lungo Atteso
Ecco la data italiana per Lo Hobbit – un viaggio inaspettato Atteso in Italia. La Warner Bros Italia ha annunciato che l’attesissimo film di Peter Jackson uscirà in Italia l’1 gennaio 2013, con ‘sole’ due settimane di ritardo rispetto alla release USA.
A quanto pare almeno per i film così attesi e che promettono un grosso rientro, in Italia non si ha paura delle classiche uscite natalizie e la Warner potrebbe farla da padrone l’anno prossimo, almeno per il fine settimana dell’Epifania.
La sinossi ufficiale di Lo Hobbit – un viaggio inaspettato:
Lo Hobbit – un viaggio inaspettato segue il viaggio del protagonista Bilbo Baggins che viene catapultato in un’epica ricerca per reclamare il Regno Nanico di Erebor caduto in preda allo spaventoso drago Smaug. Sollecitato da Gandalf il Grigio, Bilbo si trova all’improvviso in compagnia di tredici nani guidati da un guerriero leggendario: Thorin Scudodiquercia. Il loro viaggio li condurrà nelle Terre Selvagge, attraverso infide lande brulicanti di Goblin e Orchi, letali Mannari, Ragni Giganti, Mutapelle e Stregoni.
Anche se la loro meta risiede a Est, tra le steppe della Montagna Solitaria, dovranno prima trovare alla svelta una via di fuga dai tunnel dei goblin, in cui Bilbo incontra la creatura che cambierà la sua vita per sempre… Gollum.
Qui, da solo con Gollum, sulle rive di un lago sotterraneo, l’ignaro Bilbo Baggins non solo scopre – con sua grande sorpresa – di possedere una notevole dose di astuzia e coraggio ma entra in possesso del “tesoro” di Gollum, un anello dotato di insolite qualità molto utili… un semplice anello d’oro cui è legato il destino della Terra di Mezzo in modi che Bilbo non può ancora comprendere.
Fonte: hobbitfilm.it
Gary Oldman porta la sua Talpa a Venezia 68
Todd Solondz e la sua grottesca America in Dark Horse
Todd Solondz è di nuovo in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Quest’anno porta con sé Dark Horse, film atipico per il regista americano , per lo meno per quello che riguarda un cast mediamente conosciuto, a differenza delle altre opere con attori più ‘di nicchia’. Solondz porta ancora una volta al cinema le contraddizioni di un’America dove le istituzioni sociali sono corrosivamente criticate da una sceneggiatura sempre precisa e attenta.
Protagonista del film è un loser, Abe (Jordan Gelber), bamboccione cicciotto innamorato della bellissima ma problematica Miranda (Selma Blair), ossessionato dai modellini dei personaggi di saghe cinematografiche. Resta emarginato in un ambiente asfittico. Nel cast del film anche Mia Farrow, Christopher Walken e Justin Bartha. Il film, pervaso dal senso di grottesco caro a Solondz, scandaglia con corrosiva arguzia la società e i soggetti patologici che la abitano. Ben accolto oggi a Venezia, Dark Horse forse non è un candidato molto quotato per i premi finali, ma sicuramente contribuisce a rendere questa edizione della Mostra decisamente ben riuscita.
A Trieste il Festival dei 1000 Occhi
Box Office ITA del 5 settembre 2011
Kung Fu Panda 2 si conferma al primo posto nel suo secondo weekend. Esordio positivo, ma non brillante, per Lanterna Verde, che si piazza prima di Bad Teacher.
La nuova stagione cinematografica è inaugurata da una certa fiacchezza estiva sul fronte degli incassi, il che consente a Kung Fu Panda 2 di rimanere in testa nel suo secondo fine settimana: il cartoon della DreamWorks raccoglie altri 2,3 milioni e giunge a 8,9 complessivi.
Lanterna Verde non riesce dunque nell’impresa di insidiare il panda. Il cinecomic diretto da Martin Campbell esordisce infatti al secondo posto incassando meno di un milione nei tre giorni, 842.000 euro per la precisione: uscito mercoledì, il film raccoglie solo 1,3 milioni in cinque giorni e in quasi 400 sale. A influire sulla futura prestazione del film,sarà indubbiamente il passaparola…
Bad Teacher: una cattiva maestra debutta in terza posizione con 923.000 euro incassati da mercoledì a domenica (731.000 euro nei tre giorni).
Quarta posizione per l’italiano Cose dell’altro mondo, presentato in questi giorni a Venezia, che apre con 428.000 euro. Segue Solo per vendetta, il nuovo film con Nicolas Cage, il quale esordisce con 351.000 euro.
Ovvio calo per Come
ammazzare il capo… e vivere felici, arrivato a 1,8
milioni con altri 307.000 euro, seguito da I pinguini
di Mr Popper (213.000 euro) e Le Amiche
della Sposa (165.000 euro), che giungono
rispettivamente a 2,6 e 1,2 milioni complessivi.
Chiudono la top10 Fright Night (128.000
per 497.000 euro totali) e Professione
Assassino (118.000 euro per un totale di 434.000
euro).
Da segnalare infine Ruggine, anch’esso proiettato in questi giorni al Festival di Venezia, che si piazza all’undicesimo posto con soli 60.000 euro.
Nuovo trailer italiano di Le avventure di Tintin – Il segreto del Liocorno
Anne Hathaway combatte sul set del Cavaliere Oscuro il Ritorno
Anne Hathaway picchia duro sul set de Il Cavaliere Oscuro il Ritorno. Ecco le immagini scattate sul set Domenica (4 settembre) nel centro di Los Angeles.
Le mani sulla città
Le mani sulle città è il film 1963 di Francesco Rosi con Rod Steiger, Carlo Fermariero.
Ne Le mani sulle città Napoli, primi anni ’60. Eduardo Nottola è un personaggio spregiudicato che ricopre un doppio ruolo: è infatti sia un costruttore edilizio che un consigliere comunale della città in questione, e porta avanti il suo piano di speculazione edilizia che cambierà per sempre il volto della città.
Tutto inizia quando un palazzo fatiscente, in fase di demolizione (con un solo muro in comune con un altro edificio ancora abitato), subisce un drammatico crollo. Due operai muoiono, un bambino resta ferito al punto che perderà le gambe. Scoppia lo scandalo, e i politici di sinistra subito accusano: dietro a tale tragedia non c’è il destino, ma Edoardo Nottola, consigliere comunale e costruttore edile, con il figlio che lavora all’ufficio comunale per le opere pubbliche.
Niente riesce a fermarlo. Né il crollo di un fabbricato provocato dai lavori di demolizione condotti dalla sua impresa che causerà morti e feriti, né l’impegno del consigliere dell’opposizione De Vita, né il suo stesso partito che comincia a provare qualche rimorso.
Questo film del 1963 diretto da Francesco Rosi è ambientato a Napoli, ma il suo tema permette di adattarlo a tutte le città d’Italia. Infatti, la selvaggia speculazione edilizia degli anni ’50-’60 (e anche quella dei due decenni successivi, sebbene in modo minore) è un’epidemia che investì tutto il Paese da Nord a Sud. Non a caso Napoli viene nominata solo dopo mezz’ora dall’inizio del film.
Ad inizio lungometraggio, una didascalia dice: «I personaggi e i fatti sono immaginari, ma autentica è la realtà che li produce». Quale modo migliore per sintetizzare l’essenza di questo lungometraggio, autentica denuncia alla politica che si arricchisce sulla pelle dei cittadini, soprattutto, dei più deboli e poco informati.
I due personaggi protagonisti, Nottola e De Vita, sono agli antipodi non solo per la parte politica che occupano – uno interessato a guadagnare, l’altro ad impedirglielo – ma anche per gli attori che li interpretano. I panni di Nottola sono infatti indossati da Rod Steiger, attore temprato di Hollywood che ha interpretato ruoli di cinico, spesso in modo debordante e sopra le righe. Otteneva spesso parti collaterali nelle quali dimostrò appieno quanto fosse vero l’assioma che “non esistono piccole parti ma solo piccoli attori”. in film leggendari come Fronte del porto, La calda notte dell’ispettore Tibbs (grazie al quale vinse anche l’Oscar), Lucky Luciano; ma anche un ruolo di eroe in Giù la testa di Sergio Leone o come interprete di personaggi storici carismatici quali Mussolini, Napoleone, Papa Giovanni XXIII, Ponzio Pilato e Al Capone.
Gli fa da contraltare l’altro protagonista, il deputato del Pci e sindacalista Carlo Fermariero, napoletano, il cui personaggio era ispirato a Luigi Cosenza, ingegnere e architetto, consigliere comunale comunista che si opponeva alla destra monarchica guidata dal sindaco Achille Lauro.
Sullo sfondo del loro scontro, una Napoli ferita dalla guerra, con tanti poveracci destinati a subire il danno e la beffa. Il finale è di quelli amari, nel quale a vincere è il Male. Come sovente è successo nel nostro Paese.
Pur se quarantennale (primo film del 1958, ultimo del 1997), la carriera di Francesco Rosi alla regia non è particolarmente ricca di film, avendone diretti “solo” 18. Un numero relativamente basso, ma qualitativamente elevato, se si considera il fatto che quasi tutti i suoi lungometraggi sono socialmente e politicamente impegnati, autentiche denunce di eventi italiani troppo spesso dimenticati o archiviati con estrema facilità. Malgrado la loro gravità.
Tra le note di fondo, va detto che il film ha vinto il Leone d’oro al Festival di Venezia; ma anche che Rod Steiger è stato doppiato da Aldo Giuffrè e che Le mani sulla città è il film proiettato da Peppino Impastato al circolo Musica e cultura ne I cento passi. Scelta azzeccatissima, aggiungiamo noi.
Venezia68: Toto-Leoni a metà Festival
Visionario di Mezzanotte a Venezia: Sal di James Franco
Dopo la settimana tutta glamour con Madonna e George Clooney, inizia la settimana più autoriale, in cui alle star conclamate, comunque sempre presenti, si affiancano gli autori più interessanti