Nick Nolte in Gangster Squad!
Nel cast di Gangster Squad del regista Ruben Fleischer (Zombieland) si è aggiunto un attore del calibro di Nick Nolte. Il tutto è avvenuto alle battute finali del casting, con l’imminente inizio delle riprese.
Nick Nolte ricoprirà il ruolo di Bill Parker, il nuovo capo della polizia di Los Angeles (il film è ambientato negli anni ’50), determinato a mettere su una squadra di poliziotti incorruttibili, per combattere l’organizzazione criminale capitanata da Mickey Cohen (interpretato da Sean Penn). Parker, veterano della seconda guerra mondiale, collaborerà a questo fine con il John O’Mara di Josh Brolin. Gli altri poliziotti duri e puri saranno interpretati da Ryan Gosling, Giovanni Ribisi, Anthony Mackie, Robert Patrick e Holt McCallany. Mireille Enos sarà la moglie di Brolin, ed Emma Stone la donna di cui si innamorano sia Penn che Gosling.
Josh Brolin protagonista del remake di Old Boy di Spike Lee!
Ecco la location della Batcaverna
Diffuse alcune foto dal set di Il cavaliere oscuro – Il ritorno, la Batcaverna si trova in Galles, almeno stando a quanto dice Walesonline.co.uk, che rivela la posizione della location utilizzata per ricostruire gli esterni del set.
Il punto esatto della regione è una cascata nel parco nazionale di Brecon Beacons, dove si è vista la troupe girare diverse scene:
“Un team guidato dal regista Christopher Nolan ha passato due giorni a girare alle Henrhyd Falls nella Neath Valley” – inoltre sembra – “che verrà utilizzata nella sequenza d’apertura del film”.
Tuttavia non si sa con sicurezza se questa fonte sia attendibile. La stessa location è stata usata di recente sempre dalla Warner Bros per girare delle scene di Wrath of the Titans, ovvero il sequel di Scontro tra Titani.
Il cavaliere oscuro – Il ritorno, il film
Il cavaliere oscuro – Il ritorno (The Dark Knight Rises) è un film del 2012 diretto da Christopher Nolan. La pellicola, prodotta da Legendary Pictures e Warner Bros., è il capitolo conclusivo di una trilogia iniziata nel 2005 con Batman Begins e proseguita nel 2008 con Il Cavaliere Oscuro, entrambi diretti da Christopher Nolan con protagonista Christian Bale. L’uscita nelle sale è avvenuta il 20 luglio 2012 negli Stati Uniti e il 29 agosto in Italia.
A guidare il cast di all-star di Il cavaliere oscuro – Il ritorno c’è per la terza volta il vincitore del premio Oscar Christian Bale (“The Fighter”) che interpreta il duplice ruolo di Bruce Wayne/Batman. Nel film anche Anne Hathaway che intepreta Selina Kyle; Tom Hardy, nel ruolo di Bane; il premio Oscar Marion Cotillard (“La Vie en Rose”) che nel film è Miranda Tate; e Joseph Gordon-Levitt, nel ruolo di John Blake.
Sin City 2: William Monahan riscrive la sceneggiatura di Frank Miller!
Uscite al cinema del 31 agosto e del 2 e 3 settembre
Mercoledì 31 agosto –
Lanterna Verde: Pilota d’aerei abile e
spericolato, uomo inaffidabile ma affascinante e soprattutto
temerario senza paura Hal Jordan è l’ignaro prossimo Lanterna
Verde, un’istituzione galattica che sceglie e arruola i migliori
individui da tutti i pianeti del cosmo con il fine di tutelare
l’universo. La minaccia stavolta è delle peggiori, Parallax,
creatura creduta sconfitta per mano di una delle più grandi
Lanterne Verdi mai esistite e invece ancora viva.
Box Office USA 29 agosto 2011
Un nuovo remake per DiCaprio e Scorsese
Tautou e Duris per Gondry
Zoe Saldana diventa produttrice
Box Office ITA del 29 agosto 2011
Christian Bale parla de Il cavaliere oscuro – Il ritorno
ScreenRush ha raccolto un’interessante intervista a Christian Bale. L’attore ha raccontato, pur senza lasciarsi sfuggire nulla di ‘spoileroso’, della sua esperienza sul set de Il cavaliere oscuro – Il ritorno , le cui riprese sono ancora in corso a Los Angeles.
Ecco alcuni estratti dell’intervista tradotti su Badtaste:
Com’è girare in
IMAX?
Ho un po’ di esperienza perché abbiamo utilizzato questa
tecnologia per l’ultimo Batman e per The Prestige, Chris stava
sperimentando. E’ estremamente rumoroso quando giriamo con quelle
cineprese, ma sarà strepitoso sul grande schermo. Il pubblico si
sente completamente immerso.
C’è molta attesa per questo
film. Hai mai avuto dei dubbi sulla possibilità di fare questo
terzo episodio con Chris Nolan?
Sapevo che l’avremmo fatto, perché avevo un contratto. Non
avevo scelta, mi avrebbero denunciato e sarei finito a vivere per
strada. Chris aveva sempre parlato di questa serie di film come di
una trilogia, ed era affascinato del fatto che molte saghe
falliscono al terzo episodio. A parte qualche eccezione, la maggior
parte delle volte il terzo film è quello peggiore.
Ti mancherà il
costume di Batman?
Nonostante la scomodità, il calore e il sudore e i mal di testa
e tutto il resto, quando rivedo le scene alla fine della giornata
penso sempre: “Beh, è veramente figo!” Mi mancherà.
Stai lavorando a una
trilogia con Christopher Nolan. Essendo l’ultimo film, hai qualche
libertà nel creare un buon arco di sviluppo per il tuo
personaggio?
Non ho idea di cosa penserà la gente di questo film.
Fortunatamente Chris è molto bravo a gestire queste cose, per noi
lui rappresenta il pubblico quando siamo sul set. Io adoro questo
personaggio, e così se fosse per me ci ritroveremmo con un film di
Batman decisamente bizzarro. E’ un personaggio molto affascinante,
e Chris mi avverte quando lo trasformo in qualcosa di noioso o
pesante. Chris è molto sicuro di sè anche quando rischia. Molte
volte gli dico: “Sei sicuro di non volermi far fare delle
varianti?”, in modo che possa decidere successivamente di cambiare
una parte della storia, cambiare l’effetto domino. E lui mi dice
sempre di no, sa sempre quello che vuole. Ci sono molte storie su
Batman, e mi piace l’idea che invecchi e non possa più fare le cose
che faceva da giovane. Ma penso che sia meglio chiudere al massimo,
ed è adesso che Chris vuole concludere la sua storia. E’ il momento
giusto.
Nel terzo film Batman sarà
ancora guidato dalla sete di vendetta per la morte dei
genitori?
E’ tutto lì. Non vuole dimenticare, vuole mantenere quella
rabbia potente, ma vuole anche presentare a Gotham una persona
senz’anima, in modo che nessuno sospetti di lui. Di conseguenza,
nei suoi momenti più intimi ha Alfred, Rachel e non molto altro. A
un certo punto deve iniziare a vivere. Si gode decisamente poco la
vita. A un certo punto, penso che lo stesso Alfred speri che lui
inizierà a vivere di nuovo. Ovviamente questa tragedia lo ha
definito, ma lui ha sacrificato tutto quello per cui molte persone
pensano valga la pena vivere, e dovrà imparare nuovamente come si
vive, estremamente in ritardo rispetto a una persona
normale.
Il cavaliere oscuro – Il ritorno, il film
Il cavaliere oscuro – Il ritorno (The Dark Knight Rises) è un film del 2012 diretto da Christopher Nolan. La pellicola, prodotta da Legendary Pictures e Warner Bros., è il capitolo conclusivo di una trilogia iniziata nel 2005 con Batman Begins e proseguita nel 2008 con Il Cavaliere Oscuro, entrambi diretti da Christopher Nolan con protagonista Christian Bale. L’uscita nelle sale è avvenuta il 20 luglio 2012 negli Stati Uniti e il 29 agosto in Italia.
A guidare il cast di all-star di Il cavaliere oscuro – Il ritorno c’è per la terza volta il vincitore del premio Oscar Christian Bale (“The Fighter”) che interpreta il duplice ruolo di Bruce Wayne/Batman. Nel film anche Anne Hathaway che intepreta Selina Kyle; Tom Hardy, nel ruolo di Bane; il premio Oscar Marion Cotillard (“La Vie en Rose”) che nel film è Miranda Tate; e Joseph Gordon-Levitt, nel ruolo di John Blake.
Nuove immagini ufficiali di Bel Ami
Pubblicate nuove immagini ufficiale di Bel Ami, prossimo film con protagonista Robert Pattinson al fianco di Uma Thurman e Christina Ricci.
La bella e la bestia: recensione del film
La bella e la bestia – C’era una volta un principe di un regno splendente, bellissimo ma viziato, arrogante e cattivo, che una sera respinse una vecchia mendicante che gli aveva chiesto cibo e ospitalità.
La bella e la
bestia
Anno: 1991
Regia: Gary Trousdale e Kirk Wise
Con le voci di: Laura Boccanera e Marjorie Biondo (Belle voce e canto), Massimo Corvo (la Bestia), Roberto Pedicini e Carlo Lepore (Gaston voce e canto), Vittorio Amandola (Lumière), Gianni Vagliani (Tockins), Isa di Marzio (Mrs. Bric), Davide Perino (Chicco), Paolo Lombardi (Maurice, il papà di Belle), Elio Pandolfi (Le Tont), Didi Perego (Guardaroba), Nando Gazzolo (Narratore).
Sinossi: C’era una volta un principe di un regno splendente, bellissimo ma viziato, arrogante e cattivo, che una sera respinse una vecchia mendicante che gli aveva chiesto cibo e ospitalità. La mendicante, in realtà una bellissima fata, lo punì trasformandolo in un’orrenda bestia, condannandolo a vivere nel suo castello incantato e ponendo come unica condizione alla fine dell’incantesimo che lui riuscisse a farsi amare prima dei ventun anni.
La bella e la bestia: recensione del film diretto Gary Trousdale e Kirk Wise
C’era una volta Belle, una ragazza bellissima ed amante dei libri, che viveva in un paesino francese pieno di gente pettegola ed ignorante, con il papà inventore: la sua vita le andava stretta, sognava altro, soprattutto di fronte alle profferte squallide di Gaston, bellimbusto locale maschilista che disapprovava la sua passione per la carta stampata. Un giorno Maurice, il papà di Belle, smarrì la strada mentre andava verso una fiera delle invenzioni e finì nel castello incantato della Bestia, che lo fece prigioniero. Sua figlia andò a cercarlo e si offrì al suo posto come prigioniera.
La corte incantata del castello, tutta trasformata in oggetti di uso quotidiano, cominciò a sperare in un modo di spezzare l’incantesimo, mentre tra Belle e la Bestia iniziò a nascere una simpatia reciproca. Ma dal villaggio della ragazza potevano arrivare dei pericoli, anche per colpa di Gaston, che non aveva gradito di essere respinto da Belle.
Analisi: La fiaba di Madame Le Prince de Beaumont ha ispirato adattamenti e riletture, tra film, telefilm, romanzi e fumetti e fa, come spesso succede con l’animazione Disney, da canovaccio di base su cui si costruisce una storia abbastanza diversa, senza sorelle invidiose, agonie nel giardino, rose tagliate e viaggi con anelli magici, ma comunque con diversi spunti interessanti.
Certo, ci sono le solite concessioni agli stereotipi cari alla casa americana, a cominciare dagli abitanti del villaggio, tutti troppo francesi per essere veri, ma le canzoni sono simpatiche, piacevoli e orecchiabili, rievocando Ziegfield, ci sono citazioni dei B Movies horror anni Cinquanta (l’assalto al castello), richiami all’arte medievale delle vetrate (nel prologo) e il castello della Bestia è perfetto, soprattutto quando è sotto l’influsso dell’incantesimo, per non parlare della scena mozzafiato della biblioteca, il sogno di ogni patito della lettura, come è appunto Belle, che passa la vita con il naso affondato nei libri.
In molti hanno visto nella fiaba di Madame Le Prince de Beaumont una metafora per convincere le fanciulle sue contemporanee, tra Sei e Settecento, ad accettare matrimoni combinati con mariti vecchi e brutti. In tempi più recenti la storia de La Bella e la Bestia è diventato un invito ad andare oltre ai pregiudizi e alle apparenze, ma a Linda Wooveltron, sceneggiatrice del film, interessano ancora altri discorsi e tematiche, molto femministe, dalla lotta all’idea della moglie trofeo, bellissima, silenziosa e servizievole, all’importanza di libri e cultura soprattutto per le donne (e le donne che leggono sono sempre pericolose), all’attacco contro stalking e maschilismo, e non è un caso che il cattivo sia un belloccio maschilista e gretto di provincia, tanto, troppo simile a tante sue controparti nella vita reale.
Certo, è un film d’animazione disneyano, ma ci sono alcuni messaggi interessanti e poco conformisti, ancora attualissimi e purtroppo poi tralasciati ultimamente sotto montagne di immagini computerizzate: tra fiaba e racconto gotico, elogio della fantasia e dell’autodeterminazione, La Bella e la Bestia made in Disney ha ancora non poche cose da dire al suo pubblico.
Una tomba per le lucciole: recensione
Una tomba per le lucciole – Settembre 1945: nella stazione di Kobe un ragazzo muore di stenti tra l’indifferenza e l’ostilità dei passanti, ormai proiettati verso la nuova era di pace, con in mano una scatola con cenere e poche ossa.
Anno: 1988
Regia: Isao Takahata
Con le voci di: Corrado Conforti (Seita), Perla Liberatori (Setsuko), Beatrice Margiotti (la mamma), Lorenza Biella (la zia).
Sinossi:
Settembre 1945: nella stazione di Kobe un ragazzo muore di stenti
tra l’indifferenza e l’ostilità dei passanti, ormai proiettati
verso la nuova era di pace, con in mano una scatola con cenere e
poche ossa. Seita, ormai fantasma, raggiunge la sorellina minore
Setsuko, e insieme ricostruiscono la loro odissea, dalla morte
della mamma, sotto le bombe americane a Kobe alcuni mesi prima,
alla ricerca della zia, guerrafondaia e egoista che li respingerà,
al vagare nelle campagne, appena illuminate dalle lucciole che
Setsuko adora, sempre più affamati, fino alla morte della bambina
di fame, e alla fine di Seita poco dopo. Gli spiriti di queste due
vittime innocenti della guerra dei grandi tornano ancora, nelle
notti del Giappone moderno ormai pacificato e dove nessuno muore
più di fame, per cercare di ritrovare ancora le lucciole, ultimo
emblema della spensieratezza dell’infanzia.
Analisi: Violenta, diseducativa, dozzinale: quante volte si sono sono sentiti questi aggettivi in relazione all’animazione giapponese, dalla prima interpellanza parlamentare contro Goldrake da parte del parlamentare Silviero Corvisieri a tempi più recenti? Tante, troppe volte, e gli otaku, i patiti di manga ed anime nostrani, hanno dedicato tempo ed energie a combattere questo, ottenendo poi in anni recenti un maggiore riconoscimento, forse sull’onda della nostalgia canaglia, anche se c’è chi continua a demonizzare l’animazione nipponica, accusandola di essere troppo commerciale, salvo poi incensare film d’animazione molto commerciali ma a stelle e strisce, come Toy story o Ratatouille, per la serie viva la coerenza.
Ma di fronte a Una tomba per le lucciole, diretto da quell’Isao Takahata, popolarissimo anche da noi come regista dei due cult per bambine Heidi e Anna dai capelli rossi non si tratta più di cultura otaku e animazione giapponese, ma di un vero capolavoro della cinematografia, un film anche scomodo per un Paese che non ha mai fatto i conti fino in fondo con il periodo della guerra, antitesi di tutto quello che ci può essere di commerciale nel mondo dei cartoni animati giapponesi, senza robot e astronavi, fanciulle guerriere, maghette, samurai e combattenti marziali, e con due orfani diversi appunto dai vari Heidi, Remì e simili.
Uscito in
Italia solo per il mercato dell’home video dopo alcune anteprima a
fiere del fumetto e festival otaku e presentato invece altrove a
festival del cinema come Annecy e nelle sale di prima visione,
Una tomba per le lucciole è poesia
tragica e crudele, struggente ed atroce, dalla prima scena, quando
è chiaro come tutto andrà a finire, alle scene nella campagna piena
di lucciole, che rendono impossibile non voler bene a questo
fratello e sorellina, vittime crudeli di una guerra atroce e
dell’egoismo di adulti incapaci di proteggere i loro stessi
cuccioli, come dimostra la stessa zia, emblema della generazione di
fanatici della guerra che portarono il Giappone alla rovina,
esattamente come quella di filo fasciti in Italia e filo nazisti in
Germania.
Un film da vedere a prescindere se si amino o meno i manga e gli anime, se si abbia o meno la casa piena di albi di autori nipponici di ieri o di oggi e di dvd di serie e di Oav anche celebri, se si frequentino o meno le fiere, in cosplay o non, proprio perché racconta una storia che va oltre il mezzo usato. Paragonabile a film come Germania anno Zero di Rossellini o Giochi proibiti di René Clement, a libri come La Storia di Elsa Morante e Il diario di Anna Frank, per come racconta il dramma della guerra sui bambini. Per non dimenticare il passato e per ricordare i troppi Seita e le troppe Setsuko che ancora oggi sognano l’infanzia e perdono la vita.
A breve il ritorno dei Wachowski
Ecco il titolo di apertura di Roma 2011
Nuovo trailer per la trilogia di Jurassic Park in Blu-Ray
Empire annuncia la ridistribuzione di
Jurassic Park nei cinema inglese. L’occasione di tale evento è
l’uscita in Blu-Ray Disc della trilogia ideata da Steven Spielberg.
Il primo trailer italiano di Contagion, di Steven Soderbergh
Gary Oldman e Marion Cotillard sul set de Il Cavaliere Oscuro – il ritorno
Ecco Gary Oldman, Marion
Cotillard e Christopher Nolan sul set di The Dark Knight Rise, che
a quanto pare in Italia si chiamerà Il Cavaliere Oscuro – Il
Ritorno.
Nel 2012 al via Ghostbusters 3
Ghostbuster 3 si farà, parola di Dan Aykroyd. L’attore ha infatti dichiarato al The Dennis Miller Show che il film ha un buon copione, già pronto, e che le riprese inizieranno nella prossima primavera. Poco importa se Bill Murray deciderà di partecipare o no!
“L’idea alla base del franchise è molto più ampia di ogni ruolo individuale e la premessa di Ghostbusters 3 è che consegnamo l’equipaggiamento a nuove leve.” Nella storia infatti i nostri sono troppo vecchi per continuare la loro caccia ai fantasmi infestanti, per cui decidono di passare la palla ad acchiappafantasmi più giovani. Le new entry saranno tre uomini e una donna, ma nulla si sa ancora del casting ufficiale.
Fonte: comingsoon
Paul Greengrass per Fear Index, dal romanzo di Robert Harris
Altro lavoro per Olivia Wilde
Solo per Vendetta: recensione del film con Nicolas Cage
Nicolas Cage resta tra gli attori più amati nel panorama hollywoodiano, ma è innegabile come stia vivendo un periodo di declino. Ora l’ex Golden Globe ritenta in Solo per vendetta, diretto dal danese Roger Donaldson (“La rapina perfetta”, “Thirteen Days”). Protagonista è William Gerard, un professore di lettere che cerca, senza successo, di trasmettere la propria etica attraverso l’insegnamento di Shakepeare e altri famosi poeti. Il nostro però si troverà ben presto a cedere alla violenza per vendicare lo stupro di sua moglie Laura (Jurnary Jones).
L’incipit di Solo per Vendetta è sicuramente molto efficace, sopratutto a livello scenografico: dagli ambienti eleganti e accademici si vira repentinamente ai quartieri malfamati di una New Orleans devastata dall’uragano Katrina. Un plauso va fatto alla gestione della fotografia, che mette in risalto in ogni dettaglio il degrado di una città in fase di ricostruzione. Tale ambiente costituisce uno specchio perfetto per lo stato d’animo di Will, che dopo la violenza subita dalla moglie rivede le sue convinzioni sulla violenza. Nelle prime battute la narrazione incalza, grazie all’ambiguo Simon, interpretato in una buona prova da Guy Pearce.
Sfortunatamente il promettente inizio di Solo per Vendetta si rivela ben presto un fuoco fatuo: lo script si dilata in maniera piatta , senza guizzi né avvenimenti che diano un’energica scossa alla situazione, e le poche scene d’azione non sono sufficienti a sollevare una trama soporifera. Illuso dalle premesse, lo spettatore aspetta il colpo di scena che non arriva mai, e tra le estenuanti indagini di William e gli inutili flashback sul suo passato, i restanti minuti del film rappresentano una vera tortura per chi guarda. Complice di tutto ciò anche una cattiva scrittura del personaggio principale, stereotipato e privo di profondità, ma sopratutto di un cattivo, Simon, inizialmente avvincente ma il cui carattere sfocia in ideologie lapalissiane.
Vedendo Solo per Vendetta si ha la netta sensazione, in questo come negli ultimi casi, di trovarsi di fronte a un lavoro a cui Cage ha preso parte per necessità e non per vocazione. Insomma caro Nicolas, ma quando torni?
Uscite al cinema del 24 e 26 agosto
Uscite al cinema del 24 agosto: Dancing
Dreams – Sui passi di Pina Bausch: Nel 2008, la celebre
danzatrice e coreografa Pina Bausch selezionò 40 teenager, che non
sapevano nulla né di lei né di danza, per farli partecipare alla
messinscena della sua celebre performance “Kontakthof”. In 10 mesi
e fino alla sera della prima, i giovani danzatori hanno potuto
scoprire il genio di Pina Bausch attraverso i loro stessi corpi.
Pina Bausch è morta nel 2009. questo film è la testimonianza del
suo lavoro rivoluzionario.
Rinviato ancora The Wolverine
Sembra che la sorte di The Wolverine si stia rivelando decisamente incerta e controversa. A partire dall’abbandono di Aronofsky, che aveva fissato l’inizio delle riprese in marzo di quest’anno, si sono susseguiti diversi incidenti che hanno ritardato ulteriormente le riprese.
A quanto riferisce Deadline, pare che ora il film diretto da James Mangold si possa cominciare a realizzare solo nella prossima primavera, con un anno di ritardo rispetto ai primi annunci, a causa anche dell’impossibilità sopraggiunta di effettuare le riprese in Giappone dove sarà ambientata la storia.
Inoltre a collidere con le riprese del film, c’è anche l’impegno che Hugh Jackman ha preso con Tom Hooper per I Miserabili.
La storia dovrebbe seguire la storyline della miniserie di Wolverine del 1990 scritta da Frank Miller e Chris Claremont: Wolverine va in Giappone alla ricerca del suo amore perduto, Mariko Yashida, e la trova sposata a un gelido uomo d’affari. Finirà per rimanere coinvolto nei giri del clan ninja The Hand e dovrà vedersela con Silver Samurai.
Speriamo che questa realizzazione risollevi il personaggio che tanto abbiamo amato in X-Men 1 e 2!
Fonte: Badtaste
Cobie Smulders parla de I Vendicatori
La bella Cobie Smulders, conosciuta in Italia per la serie How I Met Your Mother, in un’intervista ad MTv ha parlato del suo ruolo nei Vendicatori, quello di Maria Hill.
<<Mi sono presentata sul set una settimana prima dell’inizio delle riprese per incontrare Joss e partecipare alle prove di scena, e ho visto questo set colossale [quello dell’Helicarrier dello S.H.I.E.L.D.]. Era grande come un teatro di posa, poi si salivano queste scale e ci si ritrovava circondati da questo set straordinario, che il mio personaggio si occupa di gestire. Mi sentivo davvero sopraffatta da questo enorme set. Un conto è sentir parlare di una produzione così colossale, delle star che vi parteciperanno e del budget, ma quando ci si trova su un set come quello, con un migliaio di persone al lavoro… Ogni giorno c’erano due o trecento comparse su questo set. Ero allibita.>>
<<[…] Io e Clark Gregg discutevamo su chi dei due avesse un ruolo di maggior livello nello S.H.I.E.L.D., e alla fine abbiamo deciso che nessuno dei due ha un livello superiore all’altro, perchè si tratta di aree diverse. Clark è sul campo, proprio come in Thor: partecipa all’azione. Io resto nella base e faccio andare le cose. Samuel L. Jackson è il nostro capo e supervisiona tutto. Noi prendiamo le decisioni ma lui è la nostra guida.>>