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A proposito di Steve: recensione del film

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A proposito di Steve: recensione del film

A proposito di Steve è la storia di Mary (Sandra Bullock), una ragazza molto particolare che lavora ad un quotidiano come enigmista. Vive ancora con i genitori ed ha problemi nel trovare un fidanzato, immersa com’è nella sua passione per i cruciverba.

Accade così che i suoi genitori (con cui vive ancora) decidono di organizzarle un appuntamento al buio con Steve (Bradley Cooper) figlio dei vicini e volenteroso cameraman di una televisione locale.  Mary si invaghisce subito del povero Steve, che sommerso dalla logorrea di lei, mette fine all’appuntamento con la più inventata delle scuse. Ma sarà solo l’inizio: Mary inizierà a inseguirlo dovunque, spinta dal suo cieco amore rendendo la vita di lui piuttosto “invivibile”.

Questa pellicola non si presenta con i migliori auspici, la Bullock ha vinto il Razzie Award come peggior interpretazione l’anno scorso e, tutto sommato, mi viene da dire che tanto immeritato non è, on per suoi particolari demeriti ma perché il personaggio di Mary è semplicemente non riuscito.

L’unica cosa che rimane in testa alla fine sono i suoi stivali rossi e obiettivamente non è un personaggio nel quale lo spettatore può immedesimarsi o per il quale può tifare, visto quanto è odiosa e maniacale, bensì  è più probabile prendere le difese di Bradley. Il tutto è un dramma mascherato da commedia, da quella solita commedia a cui la Bullock ci ha abituato fin troppo bene negli ultimi tempi con prodotti al limite della serialità, ma almeno in un “ricatto d’amore” ci strappava qualche sorriso, qui niente, anzi si cade nel più becero trashume di quart’ordine (la scena della donna che quasi si vanta di aver avuto un pene).

Sarebbe stato molto più utile portare nelle sale italiane “The Blind Side”,  pellicola per la quale la Bullock ha ricevuto un Oscar per la migliore interpretazione femminile, ma considerato “troppo americano” per il pubblico europeo, piuttosto che questa storiella scritta neanche con due piedi ma con uno solo.

Howl – L’urlo parla il regista Jeffrey Friedman

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Dal 22 al 29 giugno a Milano, presso il teatro Strehler, è in corso il XXIV Festival Mix Milano di cinema gaylesbico e queer culture. Venerdi 27 giugno è in programma la proiezione del lungometraggio – Howl – L’Urlo, diretto da Rob Epstein e Jeffrey Friedman, produzione Telling Pictures e Werc Werk Works e distribuito in Italia da Fandango. Quella di venerdì sarà un’anteprima nazionale in quanto nelle sale italiane il film sarà proiettato solo dal 27 agosto 2010.

 


Per l’occasione abbiamo incontrato uno dei due co-registi della pellicola, Jeffrey Friedman; cordiale e di grande disponibilità ha dato a noi modo di saperne qualcosa in più su come il film è stato ideato e partorito oltre che confezionato dopo solo 14 giorni di ripresa ed un budget molto limitato. Howl-, presentato al Sundance Film Festival oltre che al 60mo Festival di Berlino, è il titolo di una famosa quanto discussa e rivoluzionaria poesia di Allen Ginsberg uno dei più noti esponenti della cultura beat americana. La narrazione del film oltre che riprendere e analizzare in vari modi i contenuti ed il valore letterario del poema stesso, ripercorre le tappe processuali che videro coinvolto Lawrence Ferlinghetti reo di aver pubblicato, nel 1957, quest’ opera letteraria tacciata di volgare immoralità.
Pochi mesi orsono fu proprio la Allen Ginsberg Estate, ossia l’associazione dedicata al grande poeta, che contattò Friedman ed Epstein, ci racconta lo stesso regista, chiedendo la disponibilità a lavorare su questo progetto.
Friedman ci confida di aver accettato quasi immediatamente l’incarico in quanto, dopo aver riletto “Howl”, conosciuta la prima ed unica volta ai tempi del liceo, ne ha potuto apprezzare istintivamente la forte carica espressiva, la sconcertante attualità oltre che lo stupore, ammette, nel constatare come ancora oggi la sua lettura crei un certo scandalo.
L’intento principale del film, afferma Friedman, è quello di esaltare i contenuti ed il valore della poesia di Ginsberg e per farlo hanno utilizzato tre canali paralleli: il processo, ricostruito fedelmente in base agli atti processuali recuperati; l’intervista a Ginsberg, che trae spunto da un’ intervista concessa a Times durante i giorni del dibattimento ma mai pubblicata; e la terza e più originale componente ossia la lettura del poema accompagnata dalle immagini di animazione. Per questa parte Friedman rivela di aver preso spunto da disegni eseguiti da un amico di Ginsberg che per realizzarli si ispirò proprio dalla lettura di “Howl” oltre che di altre opere del poeta; per affrontare questa parte animata, Friedman, ammette di aver osservato e tratto consiglio anche dalla visione di “The Wall” dei Pink Floyd oltre che di un altro film quale “American Splender”.
Gli si chiede perchè abbiano pensato all’ottimo James Franco quale interprete di Ginsberg; Friedman motiva questa scelta spiegando che Franco è stato inizialmente proposto dal produttore Gus Van Sant il quale riteneva l’attore particolarmente adatto a quel ruolo. I due co-registi hanno da subito potuto avvalorare questa valutazione in quanto di Franco hanno immediatamente colto il talento eclettico oltre che una certa affinità culturale ed intellettuale con il mondo beat. Franco, ci confida Friedman, è attore appassionato di letteratura e arte, lui stesso dedito alla scrittura ed essendo del nord della California, molto sensibile e vicino alla tradizione beatnik. Durante le riprese di – Howl – due protagonisti della stagione beat oltre che figure fondamentali nella vita di Ginsberg, Ferlinghetti e Peter Orlowsky ( che del poeta fu per molti anni compagno di vita ) sono stati contattati, ci rileva Friedman, contribuendo in modo positivo e attivo grazie alle loro memorie di vita vissuta accanto a Ginsberg. Purtroppo Orlovsky è scomparso da pochi mesi mentre Ferlinghetti, ormai molto anziano, ha più volte declinato i vari inviti alla visione del film.
Una delle ultime domande rivolte a Jeffrey Friedman non poteva che toccare il tema  dell’omosessualità, essendo il film presentato all’interno della rassegna Festival Mix Milano. Friedman ci spiega che il loro intento è stato quello di esaltare i momenti di forza espressiva e dirompente sensualità che si possono cogliere in un paio di sequenze del film in cui Ginsberg si abbandona ai propri sensi con Neal Cassady prima e Peter Orlovsky poi ed effettivamente questi risultano come due dei momenti più intensi di –Howl-. Dopo questo lavoro ci sono già progetti in cantiere per il simpatico regista americano? – Ho alcuni lavori in fase embrionale…ma è ancora troppo presto per poterne parlare –ci risponde. A noi non resta che attendere.

 

Howl – L’urlo: recensione del film con James Franco

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Howl – L’urlo: recensione del film con James Franco

La City lights Books di Lawrence Ferlinghetti (Andrew Rogers) pubblica il poema di un giovane e sconosciuto autore newyorkese; un poema destinato a irrompere come un ciclone nello stagnante conformismo intellettuale e letterario dell’America di quel periodo.  Quel poema è Howl – L’urlo e quell’autore si chiama Allen Ginsberg (James Franco).

In Howl – L’urlo Ginsberg è un giovane poeta che la critica avvicina immediatamente al nascente movimento beatnik, un movimento letterario che si oppone ai canoni e alle convenzioni socio-culturali  dominanti negli Stati Uniti del secondo dopoguerra. Il clima censorio che prevale su qualsiasi tentativo di avanguardia artistico-letteraria è inasprito dalla politica poliziesca ispirata dal senatore McCarthy ed è in questo clima di chiusura che il poema di Ginsberg trova una resistenza tanto strenua da degenerare in un’aula di tribunale.

Howl – L’urlo, il film

Ferlinghetti viene messo sotto processo per aver fatto pubblicare un componimento considerato tanto immorale quanto di scarsissima rilevanza letteraria pertanto l’accusa condotta dal pubblico ministero Ralph Mcintosh (David Strathairn) ne chiede l’immediato ritiro. L’avvocato della difesa, Jake Ehrlich (Jon Hamm), tenterà di salvaguardare  il diritto di espressione e la libertà intellettuale di Ginsberg. Il processo si trasformerà in questo modo in un dibattutissimo caso giudiziario in cui non è in gioco solo il destino di una poesia, scritta da un giovane poeta ebreo, ma la libertà individuale di ogni singolo cittadino americano.

Howl – L’urlo, girato da Rob Epstein e Jeffrey Friedman, e prodotto da Gus Van Sant, è in realtà un poetico ed appassionato tributo alla celebre poesia di Allen Ginsberg, di cui il film si pone l’obbiettivo e l’intento di esaltarne e rianalizzarne i contenuti, la potenza espressiva oltre che il valore letterario. Il processo è solo una delle tre componenti parallele di cui il film è strutturato, tre componenti che si alternano di continuo dirigendosi ognuna verso lo stesso fine: riportare alla luce e analizzare nel suo profondo una delle più rivoluzionarie ed apprezzate poesie del XX secolo.

Quindi oltre al dibattimento giuridico, che diventa ulteriore occasione di analisi e riflessione sul poema stesso, il film propone la ricostruzione di un intervista che il Times ottenne da Ginsberg durante i giorni del processo. Qui l’autore da a noi modo di approfondire i temi di Howl – L’urlo oltre che i molteplici e controversi aspetti della sua vita e della sua combattuta sessualità. La terza e più originale componente della narrazione è la parte animata: utilizzando una tecnica già vista in altri film come The Wall dei Pink Floyd, anche qui la parola diventa immagine, disegni animati che seguono il corso frenetico e allucinato del poema, i versi tradotti visivamente e accompagnati da una musica coinvolgente. Parole e immagini che ci immergono nel visionario mondo interiore in cui Ginsberg lascia libero il suo istinto spesso condotto e guidato dalle droghe che assumeva sovente; ma in questo poema c’è tutto ciò che lo tormentava e che lo spinse ad “urlarlo”  con una rabbia che improvvisamente diventa tenera riflessione malinconica.

Il rifiuto delle convenzioni sociali e intellettuali, le battaglie politiche e antimilitariste, l’alienazione a cui conduce la società capitalistica, l’ossessione di una omosessualità cui vorrebbe dare libero sfogo e i ricordi della madre e di Carl Solomon, vittime e martiri degli elettroschok subiti negli ospedali psichiatrici.  La poesia è la grande protagonista di Howl – L’urlo, la poesia estrapolata ed analizzata nelle più varie sfaccettature, il suo autore presentato come un uomo dalla grande potenzialità espressiva. Howl – L’urlo vuole, tramite il caso giudiziario qui narrato, ricordare al mondo di oggi che la libertà espressiva ed intellettuale è un bene che gli uomini, anche nella società contemporanea, non devono dimenticare mai di difendere con le unghie e con i denti.

Primo trailer di Ti Presento i Piccoli

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Torna Greg Fotter, e questa volta ha due piccoli gemelli con sè! Ecco il trailer di Ti Presento i Piccoli, terzo episodio della serie lanciata da Ti Presento i Miei con Ben Stiller, Robert De Niro, Owen Wilson e Barbra Streisand!

Uscite al cinema 25 Giugno 2010

Uscite al cinema 25 Giugno 2010


Poliziotti fuori – due sbirri a piede libero: Jimmy (Bruce Willis) e Paul (Tracy Morgan) sono due detective del Dipartimento  di Polizia di New York che lavorano in coppia da molti anni. I due sono sulle tracce di un pericoloso gangster che, essendo ossessionato dai vecchi cimeli, ha rubato una preziosa e rara figurina di baseball del 1952 a Jimmy.

Daniel Radcliffe pensa al futuro

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Daniel Radcliffe non ha intenzione di chiudere la sua carriera con la fine della Sga di Harry Potter che gli ha fruttato soldi (moltissimi) e fama (altrettanta).

M. Night Shyamalan uomo impegnato!

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M. Night Shyamalan uomo impegnato!

M. Night Shyamalan è senza dubbio uno dei protagonisti di questi giorni. Da un lato infatti cresce l’attesa per il suo L’ultimo dominatore dell’aria, dall’altro si fa un gran parlare di questo suo nuovo segretissimo progetto che sta proponendo ai maggiori studios hollywoodiani e che dovrebbe vedere coinvolti Bruce Willis, Bradley Cooper e Gwyneth Paltrow.

A questo proposito, alcune indiscrezioni vorrebbero il nuovo film del regista di origine indiana essere una specie di versione virata al sovrannaturale di Io vi troverò, con Cooper nei panni di un padre alla ricerca della figlia scomparsa che scopre nel corso della sua impresa di avere poteri sovrannaturali.

In più, Shyamalan sta anche supervisionando come produttore l’attività della sua Night Chronicles, società nata per la produzione a basso budget di una serie di film horror: quasi pronto il primo, The Night Chronicles: Devil, Shyamalan sta lavorando al secondo con Chris Sparling, lo sceneggiatore dell’atteso e chiacchieratissimo Buried.

Intanto ecco presentati altri due personaggi del prossimo Dominatore, gli “animaletti” Momo e Appa: il primo è una sorta di lemure volante, animale da compagnia di Aang; il secondo che si vede nell’ultimo spot del film, è il destriero da guerra del protagonista e ha tutte le fattezze di un bisonte anch’esso volante.

Primo trailer di Red

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Primo trailer di Red

Primo trailer di Red, l’adattamento della miniserie della DC Comics con un cast d’eccesione: Bruce Willis, Mary-Louise Parker, John Malkovich e Helen Mirren tra gli altri…!!

Damon protagonista per Cameron Crowe

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Cameron Crowe (Quasi famosi) è a lavoro su un nuovo progetto intitolato We Bought a Zoo.

Chi sarà il cattivo in Sherlock Holmes 2?

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Chi sarà il cattivo in Sherlock Holmes 2?

Anche se si assicura al pubblico che il sequel del fortunato Sherlock Holmes di Guy Ritchie arriverà al cinema a fine 2011, non si conosce ancora il volto del villain Dott. Moriarty, che già nel primo film mostra….un braccio.

Tris d’assi per Great Hope Springs

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Tris d’assi per Great Hope Springs. Il progetto prodotto dalla Escape Artists ha infatit in trattative tre delle più riconosciute stelle del cinema per costituire il suo cast.

Anticipazioni su Locarno 2010

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Anticipazioni su Locarno 2010

Ecco alcune anticipazioni relative al Festival Internazionale del Film di Locarno, in programma dal 4 al 14 agosto. Il direttore artistico Olivier Père ha annunciato durante il tradizionale ricevimento i primi due titoli in concorso alla prossima 63esima edizione.

Altra incredibile Featurette per INCEPTION!

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Altra incredibile Featurette per INCEPTION!

E’ stata pubblicata una seconda video featurette, con scene inedite e dietro le quinte mozzafiato per il nuovo film di Christopher Nolan, senza dubbio il titolo più atteso dell’anno. Per vedere il filmato..

Altra incredibile Featurette per INCEPTION

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E’ stata pubblicata una seconda video featurette, con scene inedite e dietro le quinte mozzafiato per il nuovo film di Christopher Nolan, senza dubbio il titolo più atteso dell’anno. Per vedere il filmato..

Ambra Angiolini alle prese con un nuovo ruolo

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Ambra Angiolini è pronta a vestire i panni di una prostituta nel film Notizie degli scavi, tratto dall’omonimo racconto di Franco Lucentini.

Megan Fox vuole girare Gen 13

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Dopo l’uscita da Transformers 3 che ha creato un enorme polverone mediatico, Megan Fox inizia a dedicarsi ad altri progetti.

Nuovo progetto per Jason Reitman

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Jason Reitman e la sua società di produzione, la Right of Way Films, hanno opzionato i diritti del romanzo Elliot Allagash, di Simon Rich, autore di Saturday Night Live, che si occuperà dell’adattamento. Reitman intende produrre il film, anche se non è ancora chiaro se lo dirigerà.

Il re leone 3D e Roger Rabbit 2

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il produttore Don Hahn annuncia di essere al lavoro sulla riconversione 3D del Re Leone, conferma che la Disney sta progettando Maleficent  e che presto sentiremo parlare di Roger Rabbit 2…

primo trailer ufficiale del Calabrone Verde

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primo trailer ufficiale del Calabrone Verde

E’ uscito il primo trailer ufficiale del Calabrone Verde, il film di Michel Gondry tratto dalla serie tv degli anni sessanta: nel cast della commedia d’azione, Seth Rogen, Jay Chou, Cameron Diaz e Christoph Waltz!

Cooper, Paltrow e Willis per Shyamalan?

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Cooper, Paltrow e Willis per Shyamalan?

L’Ultimo Dominatore dell’Aria sta per uscire, e M. Night Shyamalan ha già pronto un nuovo script, e sembra che abbia già contattato un trio di attori di tutto rispetto per il cast: Bradley Cooper, Gwyneth Paltrow  e… Bruce Willis!

Nulla si sa della trama della sua nuova pellicola che – se L’Ultimo Dominatore dell’Aria andrà bene al botteghino – girerà prima di rimettersi al lavoro sul sequel del kolossal fantasy (il regista ha in programma un’intera trilogia per il film tratto dal cartoon della Nickelodeon), tuttavia il blog dell’Hollywood Reporter Heat Vision rivela che ci sarebbe già un cast. O meglio, una serie di attori contattati dal regista per formare quello che potrebbe essere il cast del film.

Si tratterebbe nientemeno che di Bradley Cooper, Gwyneth Paltrow e Bruce Willis – il quale si riunirebbe con Shyamalan dopo il successo del Sesto Senso e Unbreakable, che hanno lanciato il regista ormai diversi anni fa.

Per ora nessuno, salvo alcuni dirigenti fidati delle major principali, ha letto lo script. Vi terremo informati: sicuramente con l’avvicinarsi di luglio e dell’uscita dell’Ultimo Dominatore dell’Aria ne sapremo di più…

Nuovo sorprendente spot per INCEPTION!

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Nuovo sorprendente spot per INCEPTION!

Sono uscite due locandine coreane di Inception: le prospettive si fanno sempre più disorientanti, la città si accartoccia sempre di più in questi poster nei quali vediamo i principali protagonisti del film.

Cliccate sulle miniature per vedere le immagini in alta risoluzione: E’ uscito poi un nuovo spot bootleg del film, questa volta non un semplice rimontaggio di scene dal trailer. Il filmato, infatti, espande la scena al caffé tra Leonardo DiCaprio e Ellen Page, e svela che si tratta di un sogno…

Nuovo sorprendente spot per INCEPTION!!

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Sono uscite due locandine coreane di Inception: le prospettive si fanno sempre più disorientanti, la città si accartoccia sempre di più in questi poster nei quali vediamo i principali protagonisti del film.

Prime immagini dal set di Trasformers 3!

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Prime immagini dal set di Trasformers 3!

Dopo una primissima immagine dal set, ecco arrivarne di nuovissimo con stavolta in primo piano i protagonisti: Shia La Beouf e Rosie Huntington Whiteley. Per vedere le immagini rubate direttamente dal set:

Box Office

Box Office

A-Team conquista il primato al botteghino italiano, pur sotto il milione di euro di incasso. The Hole in 3D scende al secondo posto, mentre l’altra new entry 5 appuntamenti per farla innamorare si piazza terza. Ancora una volta, tuttavia, risultati generalmente insoddisfacenti. Per sapere i risultati al box office…

I vincitori del weekend sono due: l’estate e gli ascolti della partita Italia-Nuova Zelanda, che hanno ridotto notevolmente il numero di italiani che sono andati al cinema nel fine settimana. Tanto che un titolo forte come A-Team ha ottenuto un incasso sotto il milione di euro: la pellicola tratta dal telefilm cult degli anni ottanta ha infatti esordito al primo posto con 898.000 euro, risultato sotto le aspettative. Il buon passaparola potrebbe tuttavia aiutare il film a mantenere una buona tenuta nei prossimi giorni.

Scende al secondo posto The Hole in 3D, che ottiene altri 436.000 euro per un totale di 1,1 milioni, un risultato abbastanza buono soprattutto grazie al sovraprezzo del biglietto.
L’altra new entry a ‘imporsi’ è la commedia sentimentale 5 appuntamenti per farla innamorare, che si piazza in terza posizione con 318.000 euro: ad attirare gli spettatori è ovviamente la coppia Nia Vardalos e John Corbett, protagonisti del successo Il mio grosso grasso matrimonio greco di qualche anno fa.

Sex and the City 2 scende al quarto posto con altri 292.752 euro: il film è così a quota 5,8 milioni di euro. Tata Matilda e il grande botto conserva la quinta posizione, incassando altri 292.036 euro e superando il milione totale.

Sesto posto per Prince of Persia: Le sabbie del tempo, arrivato a 6,2 milioni con altri 289.000 euro. Segue Robin Hood, che con 186.000 euro giunge all’ottimo risultato di 10,8 milioni totali.

Saw VI scende all’ottavo posto (173.000 euro per 1,6 milioni), seguito da La nostra vita, che con i 144.000 euro del suo quinto weekend supera finalmente i 3 milioni totali.

Chiude la top10 Bright Star, film sottovalutato dal pubblico italiano, che al suo secondo fine settimana ottiene soltanto altri 142.000 euro per un totale pari a 351.716 euro.

Il Doc su Joaquin Phoenix trova un compratore

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Casey Affleck sembra vicino a trovare un compratore per il suo strano documentario su Joaquin Phoenix: la Magnolia è infatti in trattative per acquistare i diritti…

L’Ultimo Dominatore dell’Aria: effetti rivoluzionari

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Acqua, fuoco, aria e terra manipolate in maniera realistica: scopriamo che gli effetti visivi che vedremo nell’Ultimo Dominatore dell’Aria,  decisamente difficili da sviluppare…


In un articolo apparso su USA Today, il regista M. Night Shyamalan parla di come sono stati realizzati i rivoluzionari effetti visivi (in particolare quelli particellari) dell’Ultimo Dominatore dell’Aria.

A occuparsi della progettazione e dello sviluppo di questi effetti è stata la Industrial Light & Magic, che ha dovuto rispettare il principio dettato dal regista: “Questo non deve essere un film fantasy. Tutti gli effetti visivi devono essere riconducibili alla realtà”. Gli effetti che riguardavano i quattro elementi (acqua, fuoco, aria e terra) dovevano essere i più fotorealistici possibile.

“Night non voleva alcun effetto pixel, voleva qualcosa che potenziasse la storia,” spiega Pablo Helman, il supervisore agli effetti visivi. “Non avevamo mai manipolato gli elementi in questo modo prima d’ora, in particolare acqua e fuoco”. Le scene più difficili da realizzare sono state quelle in cui Aang, il protagonista, lancia interi torrenti di acqua contro i nemici, scaglia palle di fuoco, corre sull’aria e solleva la polvere. “Avevamo già visto effetti simili prima, come il fuoco in Harry Potter, ma in questo film il risultato sarà veramente spettacolare. Per questo abbiamo dovuto sviluppare un look che facesse sì che, se gli umani potessero davvero manipolare gli elementi, questo sarebbe il loro aspetto.”

“Come regista,” spiega Shyamalan, “Il mio obiettivo nella direzione degli attori o della colonna sonora, o di qualsiasi altro aspetto, è controllare il tono del film. Gli elementi digitali devono comportarsi tonalmente in maniera corretta. C’erano alcuni momenti nei quali pensavo che l’acqua si muovesse troppo in fretta, o che il suo peso contro un personaggio fosse poco realistico.”

Mentre gli effetti di terra e aria sono stati realizzati abbastanza facilmente, e quelli di fuoco sono stati sviluppati grazie a enormi fiammate mosse da grossi ventilatori (con l’aiuto del fatto che il fuoco vero, su pellicola, sembra finto), quelli di acqua sono stati i più complessi da rendere in maniera realistica. A tutto questo va aggiunto che le numerose scene al rallentatore volute dal regista rendevano impossibile l’aiuto della sfocatura o del motion blur, che solitamente facilita nelle scene con effetti visivi.

Qui sotto potete vedere una sequenza di tre immagini che mostra come è stato inserito un effetto di acqua in una scena presente nel trailer:

 

airbender

airbender

airbender

Il film è attualmente in fase di riconversione 3D dopo la recente decisione della Paramount di distribuirlo in 3D.

Nel film di Shyamalan Noah Ringer interpreta il protagonista Aang, Jackson Rathbone (il Jasper di Twilight) il suo amico Sokka, Nicola Peltz è Katara, sorellina quattordicenne di Sokka, e Dev Patel è il tormentato antieroe Principe Zuko della Nazione del Fuoco. Esiliato da suo padre, Zuko deve catturare l’Avatar per recuperare il suo onore e il diritto alla successione del trono.

La pellicola esce il 2 luglio 2010 negli USA, il 24 settembre da noi.

Fonte:US Today, Badtaste

L’Ultimo Dominatore dell’Aria: i promo delle quattro nazioni

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L’Ultimo Dominatore dell’Aria: i promo delle quattro nazioni!

Sono usciti quattro nuovi promo dell’Ultimo Dominatore dell’Aria, dedicati alle quattro nazioni che vedremo scontrarsi nel kolossal fantasy di M. Night Shyamalan, in arrivo il 1 luglio negli USA…

Futebol, Cinema y Corazon

Diego Armando Maradona ha attirato su di se l’interesse del mondo della musica (oltre quaranta canzoni), della letteratura e del cinema. Oltre che per le gesta sportive da calciatore ineguagliabile, Maradona ha fatto scalpore per le dichiarazioni eclatanti contro i centri di potere del calcio e non solo, oltre che per le personali vicende personali.

Un soggetto quindi appetibile per un film, e così, tralasciando i vari servizi sportivi minori, a partire dal 2005 al 2008 sono state diverse le pellicole dedicate interamente al Pibe de Oro: “Non sarò mai un uomo comune”, realizzato dal giornalista italiano Gianni Minà; “Amando a Maradona” del regista argentino Javier Vazquez; “Maradona la mano de dios” di Marco Risi, figlio di Dino, e “Maradona di Kusturica” del regista serbo di “Underground”. Quella di Gianni Minà è una lunga intervista sulla vita di Maradona anche su aspetti che vanno oltre il campo ed i gol. Il film di Vazquez ha il taglio di uno speciale sportivo per la televisione. Il film di Marco Risi non è un granché, tratteggia essenzialmente la vita di Maradona con sequenze sceniche e dialoghi simili a quelli di una fiction televisiva di bassa lega. Discorso a parte invece per il film di Kusturica, presentato fuori concorso a Cannes nel 2008. Il film ovviamente da ampia visione delle scene degli splendidi gol e dell’ascesa calcistica di Maradona, che accompagnano le vicende di vita e le sue prese di posizione. Si vedono i tatuaggi del Che e di Fidel sul polpaccio e sul braccio del campione, che afferma: «In Colombia si produce la droga, ma a gestire il traffico sono gli Usa. Che campione sarei stato, senza la droga». Ed eccolo al fianco di Morales e Chavez, in piazza, contro Nafta e Bush, il «criminale assassino», con la sua t-shirt «Stop the War». Salito in vetta dalla povertà, precipitato in basso per dipendenza da cocaina con tanto di overdose e ricoveri ripetuti in ospedale, ha accusato i dirigenti degli alti vertici delle organizzazioni calcistiche di essere dei manovratori e di fare solo proclami in campo umanitario.

E poi, come spiega Maradona “il presidente Matarrese e Havelange sono mafiosi altrimenti non si spiegherebbe come gli unici calciatori risultati positivi ai test antidoping, negli anni ’90, sono stati Maradona e Caniggia”. Osservando alcune scene del film si potrebbe pensare ad una rappresentazione un po’ oleografica, ne mancano passaggi in cui Kusturica parla del suo mito senza però destare interesse nello spettatore. Maradona indefettibile rivoluzionario? C’è chi storce il naso, ma una vita così anticonformista in fin dei conti rende bene nella pellicola del regista serbo. Qualche stelletta in più la merita sicuramente un altro film con dei riferimenti al futebol, intenso ed impegnato.

Si tratta di “Cronaca di una fuga – Buenos Aires 1977” in concorso a Cannes nel 2006. E’ un lavoro del regista argentino Israel Adrian Caetano, che parla della storia di Carlo Tamburini, uno tra i trentamila “desaparecidos” argentini, perlopiù giovani di sinistra che furono imprigionati, torturati, sedati ed uccisi nei modi più turpi da parte della polizia dei regimi militari sudamericani, nel caso del film si tratta della dittatura di Videla. Il film parla di una storia vera, tratta dal libro di Tamburini “Pase libre: La fuga da la Mansión Serè”, in cui l’autore racconta le prigionie e le torture subite da parte dei commando militari in una villa situata nella periferia di Buenos Aires. Una truce esperienza che però riuscì a risolversi con una fuga attuata da Tamburini insieme ad altri tre giovani. Tamburini era un bravo studente di filosofia e promettente portiere di una squadra di calcio di serie B, il San Lorenzo de Almagro. Squadra di un barrio, quartiere periferico di Buenos Aires, ancora più politica dei Boca Juniors, forse per questo mezza squadra finì tra quei 30.000 desaparecidos. Il 23 novembre del 1977, proprio dopo una partita, Claudio viene sequestrato dalla polizia della Junta militare e accusato di «attività sovversive». Claudio non è un militante dell’estrema sinistra, è solo un simpatizzante, ma gli sgherri dei generali non vanno per il sottile, chi finisce nelle loro mani viene torturato e poi, confessi o no, fatto sparire. Assieme ad altri ragazzi come lui, Claudio viene rinchiuso nella Mansion Seré, una villa signorile adibita a centro di detenzione e tortura dalla dittatura militare argentina, isolata nella periferia di Buenos Aires. All’interno della Villa, Claudio trascorrerà mesi assieme ad altri ragazzi, sottoposto ad inaudite torture, psicologiche e fisiche.

Nel film si riesce a ricreare il clima di estrema tensione tra le mura fatiscenti della mansion, dentro lo squallore degli ambienti ed il senso generale di sporcizia, i materassi sporchi e le pozze di urina, le pareti scrostate, le brande cigolanti. Lo spettatore è catturato ed immedesimato da un suspance che viene fuori dalla continua incertezza sul destino dei giovani sottoposti alle sevizie per un periodo prolungato, le immagini puntano dritto ai nervi. I giovani nudi e dai corpi martoriati, striscianti e rannicchiati a terra, sembra di essere con loro. Sale ancora dippiù il nodo alla gola di chi guarda quando due aguzzini e due prigionieri in una cucina guardano la nazionale argentina in tv. Claudio pensa di approfittare della situazione per ucciderli e fuggire. Il compagno Gallego non vuole. Secondi drammatici, in apnea. Ma l’albiceleste segna e tutti si uniscono in un grottesco urlo per il gol. I mesi passano, ma Claudio non si è assuefatto alle torture, e così assieme a tre compagni – Guillermo, el Vasco, el Gallego – intuisce la possibilità dell’evasione e la mette in atto. E così siamo al momento della fuga a cui si riferisce il titolo, la tensione tocca il suo apice. Nudi come vermi i quattro corrono nella notte argentina e riescono a trovare dei panni per coprirsi e affrontare la prima alba da fuggiaschi. Solido, asciutto, il film si conclude con una didascalia sui destini dei quattro giovani.

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