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Run Boy Run recensione del film del premio Oscar Pepe Danquart

run boy run recensione 2 Jurek è un bambino di otto anni che, fuggito dal ghetto di Varsavia, cerca in ogni modo di sopravvivere nascondendosi nella foresta lavorando come bracciante e fingendosi di essere un orfano polacco. In questa odissea incontrerà persone che lo inganneranno e lo picchieranno e altre disposte a rischiare tutto pur di aiutarlo.

Il Premio Oscar Pepe Danquart, porta nella sezione Alice nella città, del Festival Internazionale del Film di Roma, una storia vera tratto dal best seller di Uri Orlev che racconta la propria esperienza delle vicissitudini dell’olocausto e della seconda guerra mondiale in Polonia. L’originalità della sceneggiatura adattata da Henirch Hadding e lo stesso Urli Olev è di testimoniare uno dei genocidi più cruenti della storia sotto un nuovo punto di vista, che non rappresenta quello dei campi di concentramento o dell’ascesa del nazismo, ma è ambientata nella verde e lussureggiante Foresta di Białowieża, luogo incontaminato in cui numerosi ragazzi e partigiani trovavano rifugio dall’esercito nazista che cercava ebrei di casa in casa per deportarli in Russia. In questo scenario crudo e violento il piccolo Jurek impara a sopravvivere grazie al coraggio, una forte identità e soprattutto un incredibile speranza nell’uomo.

run boy run recensioneDanquart ci racconta di questa foresta come un luogo selvaggio ma familiare, puro e incontaminato, che rispecchia l’indole del piccolo Jurek, che si basa su semplici regole che forgiano nel bambino una gran nobiltà d’animo lasciando un piacevole ricordo per chiunque lo incontra e conosce la sua triste storia. Questa viene seguita con gran perizia dalle soggettive alle panoramiche, che ci restituiscono l’ottica del fanciullo, inorridito e divertito dalle caratteristiche del mondo che lo sta forgiando. Le emozioni dello spettatore vengono dosate con perizia dal montaggio di Richard Marizy che riesce tramite flashback, ripetizioni ed ellissi ad enfatizzare le sensazioni per lo spettatore risaltando così la bravura dei due gemelli Andrezej e Kamil Tkcaz. Entrambi recitano alternandosi tra una scena e l’altra, e riescono a fornire a pieno tutti i sentimenti che Jurek vive, ingenuo sulle questioni legate all’uomo e ai suoi meccanismi contorti d’amore e d’odio, e coraggioso nei momenti più disperati. Questi sottolineate dalle musiche di Stephan Moucha, delicate e dai molteplici registri che riescono a risaltare la caratteristica predominante di Jurek, una carismatica solarità che commuove e fa sorridere lo spettatore.

Run Boy Run, a differenza di film più recenti quali Il bambino con il pigiama a righe, riesce a dare voce a una storia eroica, che commuove e fa sorridere, che racconta di un viaggio o meglio una corsa verso l’affermazione della propria identità. Una crescita avvenuta tra veloci incontri e bruschi abbandoni di chi lo ha amato per quello che era e odiato per ciò che rappresentava.

Run All Night: trama e cast del film con Liam Neeson

Run All Night: trama e cast del film con Liam Neeson

L’attore Liam Neeson è oggi conosciuto in particolare per i suoi tanti thriller d’azione, dove fornisce sempre prove d’attore di grande livello. Tra i più recenti si trova Run All Night, diretto dal regista spagnolo Jaume Collet-Serra, con cui Neeson aveva già collaborato per Unknown – Senza identità e Non-Stop. Anche in questo caso si tratta di un film particolarmente dinamico, come suggerisce il titolo stesso, andando a raccontare della corsa contro il tempo di un sicario e del suo tentativo di sfuggire alla morte promessa da un pericoloso boss mafioso.

La storia originale è scritta da Brad Ingelsby ed è prodotta dalla Warner Bros., dichiaratasi particolarmente entusiasta dell’intrattenimento fornito dalla storia. Run All Night, il cui sottotitolo italiano è Una notte per sopravvivere, si basa infatti sulla scarsità di tempo a disposizione del protagonista per dar vita ad un crescendo emotivo di grande impatto. Arricchito da un grande cast, il film si è da subito imposto come uno dei film del suo genere di maggior attrattiva del suo anno, il 2015. Pur se accolto da un parere critico diviso a metà tra il positivo e il negativo, il film si è poi confermato come un discreto successo al box office.

A fronte di un budget di circa 50 milioni di dollari, Run All Night è infatti riuscito ad incassarne più di 70 a livello globale. A favorire tale risultato è certamente la presenza di Neeson, divenuto una vera e propria garanzia per i film di questo tipo. Prima di lanciarsi nella visione di questo, però, è certamente utile conoscere alcune curiosità ad esso legate. Proseguendo nella lettura si potranno infatti scoprire ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast e alle piattaforme dove è possibile ritrovare il film in streaming. Con un approfondimento di questo tipo, si potrà essere pronti ad una visione come si vede del film in questione.

Run All Night: la trama del film

La vicenda del film si apre nella città di Brooklyn, dove Jimmy Conlon è un ex cecchino noto con il nome di Il Becchino. Ormai avanti con gli anni, l’uomo sembra però essersi ritirato a vita privata, circondato dai sensi di colpa e dall’alcol. Egli è infatti costretto ad affrontare da solo il brutto rapporto che ha sempre avuto con il figlio Mike, il quale si è allontanato da lui per poter vivere in pace con la propria famiglia. Nel momento in cui Mike finisce con il cacciarsi in grossi guai, però, per Jimmy sembra presentarsi l’occasione di riallacciare i rapporti con lui aiutandolo ad uscire dalla sua brutta situazione. Ciò che Jimmy non sa ancora, però, è che alle calcagna del figlio c’è Shawn Maguire, il suo vecchio boss e partner nel mondo criminale.

Per il cecchino arriva dunque il momento di scegliere da che parte stare, se aiutare suo figlio o colui che lo ha cresciuto e introdotto nel mondo a cui appartiene. Se la scelta sembra per Jimmy abbastanza ovvia, altrettanto lo sono le conseguenze. L’uomo e suo figlio si trovano così a vivere una notte di fuga, nel tentativo di rimanere in vita e risolvere i loro guai. A complicare la loro situazione, però, ci si mette di mezzo anche l’astuto e inarrestabile detective John Harding. Questi ha dalla sua numerosi conti in sospeso con Jimmy, e non vede l’ora di poterlo acchiappare e consegnare alla giustizia. Basterà una sola notte a cambiare la vita di questi personaggi, i quali con il sorgere del sole non saranno più gli stessi di prima.

Run All Night cast

Run All Night: il cast del film

Come anticipato, nel ruolo del protagonista Jimmy Conlon vi è l’attore Liam Neeson. Avendo già recitato in ruoli e film simili, l’interprete non ha avuto alcun problema a rendere particolarmente credibile il suo personaggio. Per poter eseguire le complesse scene previste, però, Neeson ha dovuto sottoporsi a diverse settimane di allenamento fisico. Così facendo ha potuto raggiungere la forma ideale richiesta per non dover essere sostituito eccessivamente da controfigure. Nel ruolo di suo figlio Mike Conlon si trova invece l’attore Joel Kinnaman, divenuto celebre l’anno prima grazie al film RoboCop. Anche lui, come Neeson, si è cimentato in diverse acrobazie e scene complesse, dando ulteriormente prova delle sue buone qualità per tale genere.

Ad interpretare il pericoloso boss criminale Shawn Maguire vi è invece il candidato all’Oscar Ed Harris. L’attore, che già in passato aveva interpreto personaggi spietati, ha qui fornito una nuova convincente interpretazione. Per risultare ulteriormente realistico, inoltre, Harris si dedicò ad approfondire il codice d’onore dei criminali irlandesi, tentando di riproporlo fedelmente nella sua costruzione del personaggio. L’attore Boyd Holbrook, che aveva già avuto modo di collaborare con Neeson in La preda perfetta, interpreta qui il figlio di Maguire, Danny. Nei panni del detective Harding, invece, si ritrova l’attore Vincent D’Onofrio, celebre per il personaggio di Palla di Lardo nel film Full Metal Jacket. Nel film si ritrova anche un breve cameo di Nick Nolte nei panni di Eddie Conlon, fratello di Jimmy. L’attore aveva inizialmente un ruolo più ampio nel film, ma con il montaggio molte delle sue scene sono state tagliate.

Run All Night: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Run All Night è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno venerdì 21 aprile alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Run All Night: trailer ufficiale del film con Liam Neeson

Run All Night: trailer ufficiale del film con Liam Neeson

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Warner Bros Pictures ha pubblicato online il primo trailer ufficiale di Run All Night, diretto da Jaume Collett-Sera (Unknown, Non-Stop) e con la presenza di una star di eccezione come Liam Neeson. Ve lo mostriamo:

Run All Night, diretto da Jaume Collett-Sera (Unknown, Non-Stop) e con la presenza di una star di eccezione come Liam Neeson. Il film, scritto da Brad Ingelsby, è incentrato sulle vicende di un killer professionista (Neeson) che ha il compito di catturare il suo capo nel giro di una sola notte, dovendo proteggere il proprio figlio (Kinnaman) dalla vendetta dei guardiani del principale. Kinnaman è attualmente sulla cresta dell’onda grazie al ruolo di primo piano nel nuovo Robocop di Jose Padhila, mentre è stato visto di recente in Safe House e Lola Versus, oltre alla sua partecipazione alla serie tv The Killing. Roy Lee della Vertigo Entertainment sarà il produttore del nuovo Run All Night insieme a Brooklyn Weaver, mentre John Middleton sarà il produttore esecutivo.

Fonte: Comingsoon.net

Run All Night Una notte per sopravvivere: trailer del film con Liam Neeson

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Liam Neeson si è ormai specializzato in ruoli da duro e puro, e anche per questo nuovo progetto promette di vendere cara la pelle. L’attore è il protagonista di Run All Night Una notte per sopravvivere insieme a Ed Harris.

Ecco di seguito il trailer italiano:

Run All Night Una notte per sopravvivereIl killer professionista Jimmy Conlon, amico fedele del boss mafioso Shawn Maguire, vive ossessionato dai crimini commessi in passato e da un ispettore di polizia che da trent’anni instancabilmente gli dà la caccia. Quando suo figlio Mike, che non vede da anni, assistendo ad un omicidio entra nel mirino del boss, nel giro di una notte Jimmy sarà costretto ad una difficile scelta.

Run All Night Una notte per sopravvivere  è diretto da Jaume Collet-Serra e uscirà al cinema il 30 aprile 2015. Nel cast Liam Neeson, Ed Harris, Joel Kinnaman, Vincent D’onofrio, Nick Nolte.

Run All Night Una notte per sopravvivere: poster del film con Liam Neeson

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Liam Neeson si è ormai specializzato in ruoli da duro e puro, e anche per questo nuovo progetto promette di vendere cara la pelle. L’attore è il protagonista di Run All Night Una notte per sopravvivere insieme a Ed Harris.

Ecco di seguito il poster italiano del film:

Run All Night Una notte per sopravvivere

Run All Night Una notte per sopravvivereIl killer professionista Jimmy Conlon, amico fedele del boss mafioso Shawn Maguire, vive ossessionato dai crimini commessi in passato e da un ispettore di polizia che da trent’anni instancabilmente gli dà la caccia. Quando suo figlio Mike, che non vede da anni, assistendo ad un omicidio entra nel mirino del boss, nel giro di una notte Jimmy sarà costretto ad una difficile scelta.

Run All Night Una notte per sopravvivere  è diretto da Jaume Collet-Serra e uscirà al cinema il 30 aprile 2015. Nel cast Liam Neeson, Ed Harris, Joel Kinnaman, Vincent D’onofrio, Nick Nolte.

Rumors: recensione del film con Cate Blanchett – Cannes 77

Rumors: recensione del film con Cate Blanchett – Cannes 77

Cosa avviene durante gli annuali incontri del G7? I registi Guy Maddin, Evan e Galen Johnson provano ad immaginare tale situazione condendola di elementi soprannaturali, fantasy e anche horror, ma soprattutto satirici. Prende così forma Rumors, il film presentato Fuori Concorso al Festival di Cannes 2024 che vanta un cast d’eccezione composto tra gli altri da Cate Blanchett e Charles Dance. Un film che punta dunque a farsi beffe dei principali leader mondiali – più o meno ispirati ai loro reali corrispettivi – e dell’attuale situazione politica. Seppure le premesse sembrino promettere grandi risate, però, il film purtroppo si spegne ben presto. Ma andiamo con ordine.

La trama di Rumors

La vicenda del film ha luogo durante il vertice annuale del G7, dove i sette leader delle più ricche democrazie liberali del mondo si ritrovano per discutere delle problematiche globali e delle possibili azioni per risolverle. Mentre tentano però di redigere la loro dichiarazione provvisoria, nel bel mezzo di un bosco, si accorgono di essere stati lasciati soli, abbandonati a loro stessi. Nel tentativo di uscire da quella situazione, si imbattono in una serie di imprevisti soprannaturali del tutto inaspettati. Nel cast, tra gli altri, Cate Blanchett nel ruolo del primo ministro tedesco e Rolando Ravello di quello italiano. Charles Dance è il presidente degli Stati uniti, mentre Alicia Vikander ricopre il ruolo del Presidente della Commissione Europea.

Rumors è un film dalle buone premesse…

Come si diceva, l’inizio di Rumors è di quelli che promettono grandi risate ai danni dei leader mondiali, attaccabili sotto innumerevoli punti di vista. Il raduno del G7 nel film diventa infatti l’occasione non per parlare dei reali problemi dei paesi partecipanti quanto una sorta di giornata tra amici. Si alternano così mangiate, bevute, chiacchiere, risate ma anche momenti di confessione in cui i sette leader posso rivelarsi l’un l’altro preoccupazioni e segreti inconfessabili (il primo ministro italiano, a tal proposito, non delude le aspettative e regala probabilmente la maggior risata del film).

Naturalmente i sette leader non sono solo specchio dei reali capi di governo (quello di Charles Dance è palesemente una parodia del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, Cate Blanchett è acconciata come Angela Merkel), ma anche incarnazione degli stereotipi dei rispettivi paesi e immagine di come gli interi governi di questi vengono visti all’estero. Le maggiori risate le fornisce anche in questo caso il primo ministro italiano di Ravello, continuamente servile, disattento ma capace di tirare fuori del cibo dalla propria giacca ad ogni momento.

… che però si esuriscono ben presto

Insomma, le premesse offerte dalle prime scene del film – che descrivono in tali termini questi personaggi – sembrano essere buone per potersi fare fragorose risate. Tuttavia, i problemi iniziano quando inizia l’avventura vera e propria dei protagonisti. È a quel punto, quando i sette si avventurano nel bosco che le buone idee del film sembrano finire, lasciando il posto ad una serie di lungaggini che finiscono per fare ben poco oltre che annoiare. Lo smarrimento nel bosco dovrebbe servire come allegoria per l’attuale situazione globale, ma non riesce ad essere fonte per nuove convincenti gag, tutte riservate alla prima parte di Rumors.

Da qui in avanti il film sembra prendersi troppo sul serio, pur se continuando a proporre alcune situazioni assurde se non surrealiste (il cervello gigante che compare ad un certo punto). Indubbiamente il girare a vuoto dei sette protagonisti è esso stesso un elemento voluto e indicativo di ciò che i registi vogliono comunicare, ma la sensazione è che il film viva progressivamente un appesantimento, complice l’introduzione di una serie di elementi come un’inspiegata apocalisse, l’arrivo di misteriosi zombie dal passato e la spaventosa intelligenza artificiale.

Certo, non manca qualche guizzo di tanto in tanto ma l’obiettivo viene generalmente mancato, complice anche una durata eccessiva (118 minuti) a fronte di un limitato numero di trovate capaci di sostenerla. Si giunge così al finale che ci si è lasciati ormai alle spalle le risate iniziali, accompagnati ormai unicamente da un misto di noia e disinteresse. Il che è un peccato, visto comunque il cast composto per Rumors, ma seppure gli attori coinvolti non deludono con le loro interpretazioni, ciò non basta per sostenere un progetto che non sembra poter avere poi molto da dire.

Rumors: la seconda stagione del teen drama arriva in esclusiva su RaiPlay dal 20 giugno

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Dopo il successo della prima stagione, Rumors torna in esclusiva su RaiPlay dal 20 giugno con la sua attesissima seconda stagione. La serie cult norvegese, acclamata per il suo sguardo autentico sull’adolescenza, riparte da dove ci aveva lasciati: nuovi inizi, vecchi segreti e un mare di domande su chi siamo davvero.

Ambientata sull’isola (fittizia ma incredibilmente realistica) di Vesterøy, la storia segue ancora una volta le vite dei protagonisti – Mathias, Erik, Thea, e la nuova arrivata Olivia – alle prese con il salto verso la vita adulta. Un momento di passaggio che si trasforma in un’esplosione di emozioni, paure, desideri e scelte sbagliate. Nella nuova stagione Mathias torna dopo un’estate passata a lavorare su una barca da pesca, ma ritrovare i vecchi amici è tutt’altro che semplice. Erik è cambiato, ormai integrato nel gruppo dei ragazzi insieme a Felix, che non vuole più saperne di Mathias. L’unico elemento dirompente sembra essere Olivia, ragazza anticonformista appena arrivata sull’isola da Oslo, che spinge Mathias a esplorare se stesso – ma quando l’amicizia si incrina, i segreti iniziano a fare rumore. Thea si reinventa dopo aver rotto con il passato: apre un canale social per aiutare gli altri e trova un’inaspettata alleanza in Synnøve. Ma la sua impulsività la porta sull’orlo di scelte estreme, e non tutti sono disposti a seguirla. Intanto Felix, sempre più solo e in difficoltà, si ritrova ad affrontare le conseguenze delle proprie azioni.

“Abbiamo visto troppe volte problemi giganteschi per un tredicenne trattati come comparse nei racconti per adulti”afferma il creatore Christoffer Viskum Ebbesen“A noi non interessa dire ‘quando avrai trent’anni riderai di questo’. A quattordici anni, questi problemi sono tutto. E meritano rispetto.” La seconda stagione di Rumors ruota attorno a una nuova, profonda, tematica: l’identità. Non solo sessuale, ma anche politica, accademica, sociale. “Il passaggio verso la maggiore età è una linea di confine” – spiega Ebbesen – “Ed è lì che nasce la crisi: chi sei, chi diventerai, cosa vuoi davvero. E la verità è che spesso non hai una risposta. E va bene così.”Tutti gli episodi di Rumors nascono da un confronto reale con il suo pubblico. Le sceneggiature vengono lette da adolescenti della fascia 13-15 anni, che contribuiscono con suggerimenti e critiche reali. È questo processo partecipativo che rende la serie tanto credibile quanto coinvolgente.

Rumore bianco (White Noise): recensione del film di Noah Baumbach

È con rumore che si apre la 79ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Con il suo Rumore bianco (White Noise), Noah Baumbach torna al Lido assieme alla compagna – sulla scena e nella vita – Greta Gerwig e ad Adam Driver, che aveva fatto brillare nel precedente Storia di un Matrimonio. Il film, basato sull’omonimo romanzo di Don DeLillo, chiede agli spettatori di approcciarsi al concetto di rumore bianco: un particolare suono con potenza uguale a tutti i livelli, che favorisce il rilassamento, aiutando il cervello a ignorare i suoni che si manifestano naturalmente, ad alta intensità o spiacevoli. L’adattamento di Baumbach, che verrà distribuito da Netflix, gioca col concetto di sonorità mascherata: in ultima istanza, saranno le catastrofi naturali tanto decantate dai protagonisti a fare meno paura rispetto a un equilibrio familiare che va frantumandosi. Nel cast del film, anche Raffey Cassidy, Don Cheadle e Jodie Turner-Smith.

Il rumore bianco (White Noise) delle icone (e di mamma e papà)

Rumore bianco (White Noise)La morte fa paura. O meglio, è il pensiero di questa a logorare costantemente i protagonisti di Baumbach. Jack e Babette Gladney si sono trovati dopo una serie di matrimoni sfortunati e conducono un’esistenza piuttosto stravagante: i quattro figli Denise, Arlo, Elliot e Heinrich sono fratelli, provenienti da matrimoni diversi ma uniti a livello caratteriale. La paranoia regna infatti sovrana nella famiglia Gladney, non lascia immuni neanche i più giovani, ma sortisce un effetto diverso rispetto all’età: nei fratelli, diventa ingegno e curiosità, negli adulti fomenta il terrore di non lasciare il segno, tanto dal punto di vista privato quanto da quello professionale.

C’è un unico modo per sopravvivere alla morte: diventare icona. Imperatori “musicali”, come Elvis, o politici – secondo il punto di vista di Jack, pioniere degli studi su Hitler – fiori imperituri del consenso, forzato e non, che sopravvivono ai processi di creazione e disintegrazione. Non c’é incidente, catastrofe naturale, o cospirazione, che possa minare gli studi sostanziosi dei due professori. Ma l’insegnamento si ferma all’università; a casa, sono i figli a domandare, a captare i segnali negativi di un male che si sta insinuando tanto all’interno di un nucleo familiare quanto nello spazio geografico. Jack sa tutto di Hitler, ma poco dei suoi figli.

Babette vive in un mondo completamente a sè stante: i due membri della coppia cercano in ogni modo di trovare un appiglio, una scorciatoia per rifuggire il pensiero intrusivo per eccellenza, quello di non avere abbastanza tempo. Ed è qui che Baumbach ci offre maggiore intensità dal punto di vista della scrittura, “sorella” del meraviglioso Storia di un Matrimonio: infilandosi nei meandri di un dramma emotivo, di una circoscrizione mentale che diventa però estremamente materica, tattile, assumendo perfino forma fisica: quella di una pillola bianca, dalla composizione incerta, che contiene il rumore assordante di psicologie in frantumi, quelle di uomini che si professano grandi comunicatori, ma in realtà perdono vigore proprio nella fatica di confessare che qualcosa non va.

La cospirazione come legge matrimoniale

Rumore bianco (White Noise)La cospirazione si insinua così in ogni frangente della comunicazione famigliare. A differenza delle icone, che ricevono risposte dalle folle, Babette non ha un riscontro: rimane sola, infreddolita tra le lenzuola che ne mangiano il volto, che fanno fare incubi a Jack, inducendolo a domandarsi cosa sia andato storto nell’alchimia della coppia (che ha lasciato spazio alla chimica). Jack e Babette erano abituati a procedere assieme, uniti da una vera e propria psicosi concettuale, che ha a che fare con le radici più profonde dell’ideologia Americana, purtroppo non trattate con la stessa enfasi claustrofobica del romanzo di De Lillo, in cui la paranoia politica diventa domestica, la comunicazione verbale lascia il passo a quella tecnologica, i giovanissimi iniziano ad essere più informati degli adulti.

Se il libro di De Lillo è assurto ad archetipo della letteratura postmoderna, con Rumore Bianco Baumbach si appropria di una narrazione estremamente stratificata, ma riadattata al suo marchio registico da dark comedy, alla The Squid and The Whale (2005), non riuscendo tuttavia a impostare al meglio i momenti che effettivamente avrebbero goduto di satira pungente. Il fantomatico evento tossico aereo non è nulla rispetto al vero dramma, è – appunto – un Rumore bianco (White Noise), che attutisce qualcosa di molto più profondo e potenzialmente pericoloso.

Rumore Bianco: un adattamento silenzioso

La catastrofe se ne va via con la stessa velocità con cui è piombata ad Iron City, è un frangente fulmineo, dinamico dal punto di vista registico, ma che non assume la stessa pregnanza visiva e simbolica che gli è associata nel romanzo. È la preparazione che porta al tragico evento spartiacque, perpetrato da un lasso di tempo indefinito in cui all’interno delle famiglie americane, a metà anni ‘80, hanno iniziato ad insediarsi le fatiche comunicative, la dissociazione dal ruolo a cui si dovrebbe tenere testa in nome del presagio negativo, caricato a dismisura dalla comunicazione mediale. Nel film vi è un ribaltamento dei ruoli: sono i professori a diventarsi giornalisti, di cronaca, politica, vere e proprie sibille che impiegano il loro tempo nel sensazionalizzare figure e ideali del passato e incapaci di reagire e prendere atto dei cambiamenti del presente.

Rumore bianco (White Noise) è un adattamento silenzioso, gentile nei confronti del genere di appartenenza di Baumbach, ma non altrettanto nei confronti di personaggi surclassati dai nomi delle star che li impersonano. La difficoltà di passaggio da un genere all’altro si concilia a fatica con la vastità di una base di partenza stratificata, aperta a plurivoche interpretazioni e, soprattutto, controversa. Una pillola che piace sicuramente a Babette e andrà bene anche su Netflix, un ritorno forse un po’ sottotono di Baumbach, fagocitato dalla sovraesposizione ai rumori bianchi.

RUMOR: spunta un’intrigante logline per il film live-action Teen Titans

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Alcune nuove intriganti informazioni sul film Teen Titans del DCU, recentemente annunciato, sono emerse da Batman-News, via Production Weekly.

È emersa una logline del film che recita: I Teen Titans sono più lontani che mai… finché Damian Wayne non recluta Starfire, Raven, Beast Boy e il nuovo Kid Flash per unirsi a lui nella lotta contro suo nonno, Ra’s al Ghul.

Se non conoscete Production Weekly e i suoi logline, Production Weekly (spesso abbreviato in PW) è una pubblicazione su abbonamento che si occupa principalmente del settore cinematografico e televisivo.

È la prima risorsa per tenere d’occhio le nuove produzioni cinematografiche e televisive. Production Weekly è una risorsa preziosa per gli addetti alle troupe, i fornitori e altri lavoratori ausiliari del settore che desiderano tenersi aggiornati sulle novità in arrivo e magari proporre i propri servizi per i progetti in arrivo.

Uno degli elementi chiave offerti da Production Weekly è un ampio database sui progetti cinematografici in uscita, che include una logline, una breve sinossi (da una a due frasi) che cattura l’essenza della narrazione di un film.

Per quanto riguarda il film sui Teen Titans, sembra che il film possa ispirarsi alla run del 2016 della DC Rebirth dei Teen Titans di Benjamin Percy e Jonboy Meyers.

Di cosa parla la serie a cui potrebbe ispirarsi il film su Teen Titans?

In questa serie, Damian Wayne vuole dimostrare a suo padre e a suo nonno di essere in grado di ereditare l’eredità del Cavaliere Oscuro e di non essere affatto come suo nonno, Ra’s al Ghul.

Le cose iniziano con Ra’s che, nel giorno del suo compleanno, invia a Damian un messaggio in cui gli comunica che una nuova schiera di reclute della Lega degli Assassini si è appena diplomata e che è stata mandata a uccidere la prossima generazione di supereroi come prova delle loro abilità.

La serie si trasforma in una competizione tra Damian e Ra’s per vedere se il primo ha davvero abbandonato i suoi modi da assassino ed è diventato un eroe come suo padre.

I lettori di lunga data dei fumetti Teen Titan e i fan della serie animata sono già in rivolta per il fatto che sembra che il film possa saltare l’era di Dick Grayson della squadra e che la logline non menziona Cyborg. Va detto che i logline dei film pubblicati su Production Weekly non sono sempre accurati al 100%, quindi per il momento questo film è da considerarsi una voce di corridoio.

Rumor: Henry Cavill “non è disposto a tornare” nei panni di SUPERMAN?

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Nonostante alcune voci credibili avessero anticipato la possibile presenza di Henry Cavill al Panel Warner Bros e DC del San Diego Comic Con, alla fine l’attore non ha presenziato. Inoltre nessun riferimento è stato fatto sul destino dell’Uomo d’Acciaio. Ebbene, durante il panel sia a Dwayne Johnson (Black Adam) che a Zachary Levi (Shazam! Fury of the Gods) è stato chiesto come se la sarebbero cavata i loro personaggi contro l’Uomo d’Acciaio, ma nessuno dei due è entrato nei dettagli ed entrambi hanno evitato di menzionare Henry Cavill per nome.

In merito alla vicenda nessun altro aggiornamento è arrivato. Invece ieri su twitter a parlare dell’assenza di annunci su Supermen ha parlato l’affidabile scooper ViewerAnon via Twitter rivelando alcune voci (non confermate) riguardo alla situazione non propriamente idilliaca tra la Warner Bros. e Henry Cavill. Aggiungendo anche che ha sentito dire che Cavill stesso ad oggi potrebbe essere “riluttante” a tornare ad interpretare il ruolo di Superman. Al momento queste sono solo voci, nulla  di confermato, quindi non sappiamo cosa vogliano dire.

Resta il fatto che comunque altre fonti affidabili hanno più volte ribadito che la Warner Bros. stia facendo una sorta di sforzo per riportare Henry Cavill a bordo poiché “gli hanno chiesto di tornare in più occasioni”, ma sembra che l’attore potrebbe non essere del tutto soddisfatto con il modo in cui il suo personaggio è stato trattato finora dallo studio o potrebbe effettivamente essere stufo del ruolo e potrebbe volersi concentrare soprattutto su The Witcher. VA dice di aver sentito ragioni diverse da fonti diverse, con alcuni che affermano di l’attore voglia un controllo più creativo sul futuro di Kal-El e altri che affermano che non è contento dell’offerta di contratto che la Warner Bros. gli ha fatto per le apparizioni future. Ad ogni modo, non sembra che avremo una risoluzione sulla questione in tempi brevi, dunque non resta che aspettare ulteriori sviluppo e possibilmente aggiornamenti ufficiali.

Rumble – Il grande spirito del rock: prima clip dal film

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Rumble – Il grande spirito del rock: prima clip dal film

Ecco la prima clip di Rumble – Il grande spirito del rock, il film  documentario musicale di Catherine Bainbridge e Alfonso Maiorana, che vede trai protagonisti Martin Scorsese, Iggy Pop, Steven Tyler.

Disponibile in sala, distribuito da I Wonder Pictures, dal 19  al 21 Marzo.

Dopo il grande successo riscosso al Sundance Film Festival, arriva in Italia il sorprendente documentario di Catherine Bainbridge e Alfonso Maiorana che porta alla luce l’influenza che i nativi americani e la loro musica hanno avuto nella nascita dei più importanti generi musicali contemporanei.

Rumba Therapy: dalla trama al cast, tutte le curiosità sul film

Rumba Therapy: dalla trama al cast, tutte le curiosità sul film

Se è vero che la danza è vita, allora si spiega come mai da sempre il cinema si interessa a tale arte tanto da dedicargli numerosi film, ognuno con le proprie particolarità e punti di vista a riguardo. Dalla saga di Step Up a Shall We Dance?, dall’iconico Billy Elliot al cupo Il cigno nero, ognuno di questi film affronta la danza in modo personale, evidenziando però sempre le emozioni che questa sa suscitare. Che sia protagonista degli eventi o solo un pretesto di sfondo, il ballo suscita sempre grande gioia quando visto sul grande schermo. Un altro film in cui è protagonista è il francese Rumba Therapy, del 2022.

Si tratta di una commedia sentimentale che combina con delicatezza elementi di dramma e ironia e affronta temi universali come il senso di colpa, la volontà di redimersi e la complessità dei rapporti familiari, in particolare quelli tra genitore e figlio. La danza diventa dunque una metafora del tentativo di ritrovare l’armonia perduta, rappresentando allo stesso tempo una sfida e un’opportunità di crescita per il protagonista. Il film non si limita  quindi a far sorridere, ma oscilla anche tra forti momenti di tenerezza e introspezione.

Si tratta dunque di un titolo ideale per quanti sono appassionati di ballo quale forma espressiva capace di comunicare molto più di quello che le parole lasciano intendere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Rumba Therapy. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Franck Dubosc in Rumba Therapy
Franck Dubosc in Rumba Therapy. Cortesia di Lucky Red.

La trama di Rumba Therapy

Protagonista del film è Tony, un uomo che vive da solo in una casa isolata in campagna sin da quando è stato abbandonato dalla moglie, che è andata via insieme alla figlioletta. Ormai cinquantenne, Tony lavora come autista di scuolabus e trascorre il resto delle sue giornate in solitaria, circondato solo da campi e natura. Dopo aver avuto un grave problema al cuore, l’uomo prende coscienza della sua vita e decide che è giunto il momento di affrontare il suo passato: vuole conoscere sua figlia Maria. Avendo saputo che la giovane è un insegnate di ballo, Tony, pronto a tutto pur di incontrarla, si iscrive a un corso di rumba, nonostante lui odi ballare.

Il cast di attori del film

Ad interpretare Tony vi è lo stesso Franck Dubosc, anche regista e sceneggiatore del film e qui alla sua opera seconda dopo la commedia Tutti in piedi. Accanto a lui, nel ruolo della figlia Maria Rodriguez vi è l’attrice Louna Espinosa, nota in particolare per aver interpretato Roxane nella serie Les Bracelets Rouges, versione francese della fiction italia Braccialetti rossi. Jean-Pierre Darroussin – popolare attore francese recentemente visto in Il teorema di Margherita E la festa continua! – interpreta invece Gilles. Completano il cast le attrici Marie-Philomène Nga nel ruolo di Fanny Massamba e Karina Marimon in quello di Carmen Rodriguez Llorca.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Rumba Therapy grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TVTim Vision e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 2 ottobre alle ore 21:30 sul canale Rai 1.

Rules Don’t Apply: trailer e poster del film di e con Warren Beatty

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Ecco il trailer di Rules Don’t Apply, il primo film da regista di Warren Beatty dal 1998. Protagonisti del film sono Alden Ehrenreich (il nuovo Han Solo) e Lily Collins, mentre Beatty stesso interpreta il ruolo dell’ipocondriaco miliardario Howard Hughes.

Ecco il trailer:

Di seguito potete vedere anche il primo poster del film:

Rules Don’t Apply poster

La storia racconta di una giovane donna, Marla Mabrey, che comincia a lavorare per Hughes, ma che si innamora dell’autista del miliardario. La loro attrazione istantanea si scontra con il fatto che lui è fidanzato e prossimo alle nozze e che Hughes stesso proibisce le relazioni sentimentali trai suoi impiegati.

Nel cast di Rules Don’t Apply ci sono Lily Collins, Warren Beatty, Alden Ehrenreich, Haley Bennett, Alec Baldwin, Matthew Broderick, Candice Bergen, Steve Coogan, Martin Sheen, Ed Harris, Oliver Platt e Annette Bening.

Il film uscirà negli Stati Uniti il prossimo 23 novembre, distribuito dalla 20th Century Fox.

Fonte

Ruin: Margot Robbie protagonista del film di Justin Kurzel

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Sarà Margot Robbie l’interprete principale di Ruin, nuovo lavoro di Justin Kurzel (Macbeth, Assassin’s Creed). Il film sarà ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale e la Robbie avrà il ruolo di una sopravvissuta all’Olocausto che si trova a vivere in una Germania ancora distrutta dalla battaglia. Stringerà un legame con un ex-militare delle SS pentito che per placare la sua sete di vendetta proporrà alla ragazza di mettersi sulle tracce del componenti dello squadrone della morte.

Insieme alla Robbie nel ruolo di co-protagonista anche Matthias Schoenaerts. La sceneggiatura è stata invece affidata ai fratelli Ryan e Matthew Firpo che avevano completato lo script anni fa ma non avevano avuto modo di vendere l’intero manoscritto. Per questo il script diventò famoso come uno dei migliori ancora da realizzare a Hollywood.

Ricordiamo che la bella Margot Robbie arriverà nei prossimi anni al cinema con molteplici progetti tra cui Mary Queens of Scots, Once Upon a Time in Hollywood di Quentin Tarantino, attualmente in fase di lavorazione, e Birds of Prey, cinecomic tutto al femminile di cui l’attrice è anche produttrice.

FONTE: ScreenRant

Ruido – Una voce che non si spegne: recensione del film su Netflix

Natalia Beristain si fa corazza per il suo nuovo film Ruido – Una voce che non si spegne. La regista, come lei stessa racconta, decide di affrontare una tematica molto attuale nel Messico, quella dei femminicidi e delle scomparse improvvise. Un fenomeno che a ben guardare sembra non interessi nessuno al di là di quella “frontiera” inesistente che lo separa dall’America del Nord.

Una ribellione, quella della Beristain, che si tramuta in coraggio di portare, seppur sul piccolo schermo di Netflix, una denuncia fatta a gran voce, il cui impatto spera possa creare uno tsunami in grado di travolgere tutto il mondo. La pellicola è stata presentata al Festival di San Sebastian 2022, per poi approdare in piattaforma l’11 gennaio.

Ruido – Una voce che non si spegne, la trama

Julia (Julieta Egurrola) è una madre che ha perso da nove mesi sua figlia, Ger. Mentre la Polizia sembra non interessarsi come dovrebbe al suo caso, e l’ex marito sceglie di arrendersi, la donna decide di iniziare le ricerche da sola, aiutata dalla giornalista Abril (Teresa Ruiz). Seppur provata dal suo dolore, Julia comincia un viaggio per l’America Latina nella speranza di trovare qualche indizio che possa portarla alla figlia.

Mentre Julia cerca la figlia Ger in solitaria, cercando di rimanere in piedi, il suo cammino si intreccia con le storie di coraggio e le lotte delle varie donne che incontra, interfacciandosi con un una forza che neppure lei pensava di conoscere.

Una denuncia contro la criminalità

Non si può vivere nella paura, altrimenti come si riesce a combattere il male? Una domanda che Natalia Beristain si è posta dietro la macchina da presa dopo anni di esitazione per il film, con l’intento di fotografare una realtà di cui poco si parla, quella della criminalità in Messico. La regista decide di portare sullo schermo, forse troppo soffocata dalle inquadrature strette dello streaming, una storia dal taglio amaro in cui amore e sofferenza si fondono per poter marciare in una lotta pericolosa ma necessaria. In Ruido – Una voce che non si spegne, c’è il coraggio prima di tutto di una donna vera, Natalia, che traspone se stessa in Julia, interpretata da una toccante Julieta Egurrola, e poi di una collettività martoriata nel profondo.

Julia, nella pellicola della Beristain, diventa specchio di quelle madri in Messico che da tempo devono sopportare il dolore della scomparsa dei propri familiari a causa di una guerra, quella al narcotraffico, che ha mietuto 90.000 vittime. Una figura, la sua, che seppur ricoperta dal tormento, riesce a protestare contro le ingiustizie, gli abusi e le violenze, e si fa portavoce dell’urlo e della battaglia di tante famiglie che ancora vivono nel lutto della perdita.

Nel portare in scena uno Paese in ginocchio, che funge da cerniera fra le due Americhe, la Beristain si avvale di una regia didascalica, dalle inquadrature spesso fisse, funzionale per un racconto in cui non si vuole architettare una trama complessa e dalle mille digressioni, quanto piuttosto una fotografia della situazione fuori controllo del Messico, in cui l’indifferenza della Polizia e i criminali impuniti producono un rumore molto forte. Ed è proprio alla protagonista che la regista affida il compito di insinuarsi in quel rumore assordante per dare vita a un eco che si espande.

Diventa dunque chiaro che Ruido – Una voce che non si spegne, non si pone al suo pubblico con fare ammaliatore, poiché il suo intento è essere un film di denuncia e non di verità o bellezza estetica. È il grido intimo della regista e del suo popolo, con il messaggio di non abbassare mai la testa e non lasciarsi scavalcare. Perché se nessuno ti ascolta, se nessuno ti vede, se nessuno ti aiuta allora è meglio rimboccarsi le maniche da soli, piuttosto che osservare nell’ombra.

Ruggine: recensione del film di Daniele Gaglianone

Ruggine: recensione del film di Daniele Gaglianone

Ruggine, presentato alle Giornate degli Autori, Venezia 2011, affronta dunque il tema della pedofilia, vista attraverso gli occhi dei bambini, con pudore. Il regista, Daniele Gaglianone, si concentra proprio sull’infanzia, su questo passato così ingombrante, con continui ed estesi flashback. Sembra così voler restituire ai bambini quella centralità, quell’attenzione che  gli adulti hanno negato loro. La pellicola è infatti anche un atto d’accusa verso “i grandi” che non capiscono, offuscati da pregiudizi e luoghi comuni, assorbiti dal lavoro e dai loro problemi. Accurate la scelta delle inquadrature e la fotografia, con molta attenzione al valore dell’immagine.

Ruggine è ambientato negli anni ’70 a Torino. In periferia, vicino a un edificio abbandonato (una fabbrica dismessa?) ai confini con la campagna, abitano un gruppo di famiglie venute dal sud. Mentre i genitori lavorano, o sono assenti, i figli giocano in strada, proprio nell’edificio arrugginito, che chiamano “il castello”. Carmine (Giampaolo Stella),  Sandro (Giuseppe Furlò) e Cinzia (Giulia Coccellato) vivono in questo periodo l’esperienza più dura e traumatica, che li segnerà per sempre. Si trovano faccia a faccia con l’orco delle favole e con i suoi crimini, qui tristemente reali, cui fanno fronte come possono, nell’assenza e inadeguatezza degli adulti.

L’uomo nero è magistralmente interpretato a Filippo Timi. Il personaggio, come tutta l’azione ambientata nel passato,  è costruito proprio  con riferimento all’immaginario delle favole: coadiuvato da un sapiente gioco di luci e ombre e da un interessante uso del fuori fuoco, l’attore dà corpo e voce (importante anche l’aspetto sonoro del personaggio) a un folle e ai suoi deliri, come pochi sanno fare.

L’andamento del film Ruggine appare però lento, specie nella prima parte, in cui si descrivono il gruppo di bambini e le sue dinamiche interne. Inoltre, pur giocando spesso sull’alternanza tra passato e presente, il regista non fotografa l’oggi dei tre protagonisti dandogli spessore e complessità, ma in modo piuttosto schematico. Carmine (Valerio Mastandrea) passa la giornata al bar a fare e dire sempre le stesse cose; Sandro (Stefano Accorsi) gioca ininterrottamente col figlioletto; Cinzia (Valeria Solarino) è un’insegnante alle prese con gli scrutini. Tutti e tre non fanno che pensare al passato: un passato nel quale sembra esaurirsi tutto e che impedisce un presente “normale”. Tuttavia, resta l’impressione che Mastandrea, Accorsi e Solarino, le cui prove sono pure buone, siano un po’ sacrificati nei ruoli e non trovino un adeguato spazio espressivo. In ciò gioca forse una sceneggiatura non sempre efficace, con dialoghi di spessore altalenante, opera dello stesso regista assieme a Giaime Alonge e Alessandro Scippa. Pertinente all’atmosfera oscura la colonna sonora, di incisivo minimalismo.

Coraggiosa, dunque, la scelta di Gaglianone di trattare un tema così spinoso, trasponendo un romanzo di Stefano Massaron, la si porta avanti con estrema delicatezza, ma con esiti discontinui. Nonostante ciò, la pellicola si fa in parte apprezzare. La produzione è affidata alla Fandango di Domenico Procacci e a Gianluca Arcopinto,  in collaborazione con Rai Cinema.

Ruggero Deodato: morto il re del cannibal movie

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Ruggero Deodato: morto il re del cannibal movie

Si è spento all’età di 83 anni, il 29 dicembre 2022, Ruggero Deodato regista considerato il vero e proprio re del cannibal movie. Professionista serio e dedito alla sua idea di cinema, è stato forse più famoso e celebrato all’estero che in Italia.

Dopo un inizio di carriera con film poliziotteschi, afferma la sua identità di autore nel 1977 con Ultimo mondo cannibale e poi nel 1980 con il suo vero capolavoro, Cannibal Holocaust. Non solo il film fu un capostipite del genere cannibal, ma contribuì in maniera fondamentale alla nascita del mockumentary, il finto documentario che poi ha spopolato anche a Hollywood (basti pensare a Borat).

Ruggero Deodato è un membro importantissimo della scuola del genere horror e delle sue varianti, con il quale il mondo del cinema internazionale sarà sempre in debito.

Rufus Sewell: 10 cose che non sai sull’attore

Rufus Sewell: 10 cose che non sai sull’attore

Pur con una lunga carriera cinematografica e televisiva alle spalle, l’attore Rufus Sewell non è particolarmente conosciuto. Ciò non gli ha però impedito di prendere parte ad alcuni celebri film, che gli hanno permesso di ottenere una propria schiera di fan. Apprezzato per la sua versatilità, Sewell non manca di destreggiarsi tra ruoli e generi diversi, ottenendo in più occasioni le lodi della critica. Ecco 10 cose che non sai di Rufus Sewell.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Rufus Sewell: i suoi film

1. Ha recitato in numerosi lungometraggi. L’attore esordisce al cinema nel 1994 con il film Un uomo senza importanza, per poi recitare nei film Hamlet (1996), Dark City (1998), Illuminata (1998), La mossa del diavolo (2000), Il destino di un cavaliere (2001), The Legend of Zorro (2005), Tristano & Isotta (2006), Paris, je t’aime (2006), Amazing Grace (2006), L’amore non va in vacanza (2006), The Tourist (2010), Le leggenda del cacciatore di vampiri (2012), Hercules – Il guerriero (2014), The Devil’s Hand (2014), Billy il koala (2015), Gods of Egypt (2016) e Judy (2019).

2. Ha recitato anche per la televisione. Nel corso della sua carriera l’attore ha preso parte anche a diverse produzioni televisive. Tra queste si annoverano i film TV Cold Comfort Farm (1995), Lei, la creatura (2001) e Killing Jesus (2015); e le serie TV Helen of Troy – Il destino di un amore (2003), Carlo II – Il potere e la passione (2003), John Adams (2008), Eleventh Hour (2008-2009), I pilastri della terra (2010), Le inchieste dell’ispettore Zen (2011), Restless (2012), L’uomo nell’alto castello (2015-2019) e Victoria (2016-2017).

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Rufus Sewell è su Instagram

3. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 65,5 mila persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago, mentre maggiormente presenti sono invece immagini promozionali dei suoi progetti da interprete. Non mancano inoltre foto tratte dalle premiere o alle cerimonie a cui Sewell ha preso parte.

Rufus Sewell è anche su Twitter

4. È presente sul celebre social network. Sewell dispone anche di un profilo su Twitter, dove ha un totale di 53,8 mila followers. Qui l’attore è solito condividere novità riguardanti i propri progetti da attore, ma frequentemente esprime anche proprie opinioni su fatti d’attualità. Non manca inoltre di mostrarsi disponibile per i propri fan, rispondendo alle loro curiosità.

Rufus Sewell è l’interprete di John Smith

5. È stato il villain di una celebre serie TV. L’attore è particolarmente noto per aver interpretato il ruolo di John Smith nella serie Amazon Prime L’uomo nell’alto castello, ambientata in una realtà distopica dove la Germania nazista ha vinto la guerra e domina ora gli Stati Uniti d’America. Qui il personaggio di Sewell è uno spietato caporale tedesco che cerca di sgominare la resistenza.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

6. È particolarmente affascinato dal personaggio. L’attore ha dichiarato un iniziale interesse nei confronti del personaggio per via della sua natura di cattivo, che permette di sbizzarrirsi nell’interpretazione. Sewell ha però aggiunto di essere rimasto particolarmente affascinato dal personaggio nel momento in cui questo ha presentato delle sfumature che non lo rendevano soltanto un cattivo, bensì un uomo che perseguiva il suo credo perché convinto che questo fosse il bene.

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Rufus Sewell in Zorro

7. Ha recitato nel film sul celebre spadaccino. Nel 2005 l’attore interpreta il personaggio del Conte Armand, villain del film The Legend of Zorro, con l’attore Antonio Banderas. All’interno del film, Armand è intenzionato a dar vita ad una serie di atti terroristi nel cuore degli Stati Uniti d’America, sfruttando le nuove linee ferroviarie da poco costruite. Sul suo cammino incontrerà tuttavia il giustiziere Zorro.

Rufus Sewell ha dei figli

8. È padre. L’attore è diventato padre una prima volta nel 2002, quando ebbe un figlio dalla relazione con la produttrice e sceneggiatrice Amy Gardner, sposata nel 2004 e da cui divorziò poi nel 2006. In seguito Sewell ha avuto una figlia dalla relazione con la modella Ami Komai.

Rufus Sewell: il suo 2019

9. È tornato a recitare in televisione. Nel 2019 l’attore recita nella nuova stagione della serie Victoria, basata sulla celebre regina britannica e dove Sewel ricopre il personaggio di Lord Melburne. Sempre nello stesso anno l’attore riprende il ruolo di John Smith nell’ultima stagione di L’uomo nell’alto castello. Recita anche al cinema nel film Judy, accanto all’attrice Renée Zellweger. Qui Sewell ricopre il ruolo di Sidney Luft.

Rufus Sewell età e altezza

10. Rufus Sewell è nato Twickenham, in Inghilterra, il 29 ottobre 1967. L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Rufus Scrimgeour in Harry Potter e i Doni della Morte

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Rufus Scrimgeour in Harry Potter e i Doni della Morte

Da tempo l’attore inglese Bill Nighy si lamentava di essere l’unico attore famoso inglese ad essere estromesso dal cast di Harry Potter, detto fatto è stato accontentato.

Sua sarà infatti la parte del nuovo Ministro della Magia Rufus Scrimgeour nella prima e seconda parte di harry Potter e i Doni della Morte, “E’ un po’ come recitare Shakespeare, in un certo senso”, ha commentato.

Rudderless trailer del film con Selena Gomez e diretto da William H. Macy

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rudderless3Uscirà a metà ottobre Rudderless, il film che segna il debutto alla regia di William H. Macy (da attore lo ricordiamo per Fargo, Boogie Nights, Shameless e molti altri) che per il suo esordio ha scelto di girare il dramma di Sam (Billy Crudup), un padre che dopo la morte del figlio e sommerso dai sensi di colpa decide di isolarsi dal mondo.
Un giorno Sam trova una scatola piena di canzoni scritte dal figlio (che evidentemente sognava un futuro nella musica) e decide così di redimersi suonando in un tour tutte le canzoni trovate per svelare al mondo il talento del ragazzo scomparso.

Il film è stato già presentato al Sundance ed ha ricevuto diverse critiche positive (80% su Rottentomatoes) che elogiano soprattutto il buon lavoro di regia fatto da Macy nonostante sia al debutto in questo ruolo.
Di seguito potete vedere il trailer in lingua originale e il poster di Rudderless.

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Ruby Sparks: recensione del film di Jonathan Dayton e Valerie Faris

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Arriva al cinema distribuito da 20th Century Fox, Ruby Sparks, il film diretto da Jonathan Dayton, Valerie Faris e con protagonisti Paul Dano e Zoe Kazan. E se quello che scriviamo prendesse vita davanti ai nostri occhi? Se, per un fortuito caso, persona di cui scriviamo, un completo prodotto della nostra fantasia, prendesse corpo davanti a noi, vivendo e mangiando e parlando con noi, come se fosse una persona reale? E’ questa la straordinaria e magica realtà con cui deve fare i conti Calvin, uno scrittore con il “blocco”.

In Ruby Sparks Calvin Weir-Fields è un trentenne che a 19 anni ha pubblicato un grande romanzo amatissimo da lettori e editori, ma da allora, nonostante fama e successo non riesce più a scrivere nulla, fino a che non sogna Ruby, una ragazza che lo ispirerà in tal misura da spingerlo a scrivere di lei. Calvin si getta a capofitto in questa nuova avventura, raccontando della sua ragazza da sogno: ne descrive le abitudini, il carattere, i gusti, l’aspetto. Tutto di Ruby gli pace, perché è lui ad inventarla riga dopo riga, e luila rende così perfetta ai suoi occhi che finisce per innamorarsene. Nonostante la completa assenza di amici, a parte il fratello, e di rapporti umani, la vita di Calvin comincia a migliorare, proprio grazie a questa magnifica invenzione di inchiostro. Fino a che Ruby non apparirà per magia nella sua casa: una ragazza in carne e ossa, occhi chiari e grandi, capelli rossi e guance paffute, invaderà la casa e la vita di Calvin, che asseconderà di buon grado questa misteriosa magia.

A sei anni dal delizioso e geniale Little Miss Sunshine, Jonathan Dayton e Valerie Faris ci raccontano Ruby Sparks, un’altra storia che ha nell’intuizione iniziale una buona percentuale del suo successo, e nel racconto svolto con grande delicatezza e criterio l’arma vincente. La storia diventa il principale elemento di veicolazione delle emozioni, in un film che racconta della necessità di avere qualcuno accanto, ma anche della solitudine, dell’ambizione e della capacità di conciliare se stessi con i propri sogni.

Ruby SparksGrandi protagonisti del film sono Paul Dano e Zoe Kazan anche autrice della sceneggiatura e nipote del grande Elia. Proprio la sceneggiatura riesce a coinvolgere in maniera sorprendente perché, una volta che il prodigio avviene e Ruby diventa reale, è naturale chiedersi come la storia potrà procedere senza annoiare, sviluppandosi lungo una retta temporale definita.

Ruby Sparks riesce benissimo a tenere il ritmo della sua storia, con dialoghi brillanti, svolte interessanti, messa in gioco di sentimenti e comportamenti tanto umani ma allo stesso tempo che appaiono assurdi in una persona “finta”. E infatti Ruby si rivelerà essere tutt’altro che una persona finta, al contrario di Calvin, che preferisce il buio, la solitudine, la realtà uguale a se stessa, senza possibilità di evoluzione o cambiamento. Fanno parte del cast in due piccoli ma divertenti ruoli Annette Bening e Antonio Banderas. Ruby Sparks è una commedia dolce e romantica, sotto alcuni aspetti anche inquietante, ma anche intelligente e con un finale che allarga il cuore.

Ruby Rose: 10 cose che non sai sull’attrice

Ruby Rose: 10 cose che non sai sull’attrice

Per chi ancora non la conoscesse, l’attrice Ruby Rose è uno dei volti televisivi più interessanti del momento, e grazie al personaggio di Batwoman è pronta a farsi conoscere anche al grande pubblico. Con già diversi successi cinematografici e televisivi alle spalle, la Rose sta cercando di costruirsi una solida carriera, e la strada intrapresa sembra avere le carte in regola per farle guadagnare il favore dei fan.

Ecco 10 cose che non sai di Ruby Rose.

Ruby Rose carriera

1 I film. Pur breve, la carriera cinematografica dell’attrice comprende una serie di titoli che le hanno permesso di diventare celebre su larga scala, arrivando a spettatori di ogni genere. Il debutto avviene infatti con il film indipendente Around the Block (2013). Successivamente prende parte all’horror Resident Evil: The Final Chapter (2016) e al film d’avventura xXx – Il ritorno di Xander Cage (2017). Partecipa poi al film John Wich – Capitolo 2 (2017) e alla commedia musicale Pitch Perfect 3 (2017). Nel 2018 è invece tra i protagonisti del thriller Shark – Il primo squalo (2018).

2 Le serie TV. Particolarmente celebre in televisione, l’attrice ha preso parte a serie come Orange Is the New Black (2015-2016), Dark Matter (2015), Arrow (2018), Supergirl (2018), e a partire dal 2019 viene scelta per il ruolo di protagonista nella serie Batwoman.

Ruby Rose Instagram

3 Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo verificato, il quale è seguito da 14,2 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere suoi scatti da modella o foto promozionali dei suoi progetti cinematografici e televisivi. Non mancano tuttavia anche foto scattate in momenti di svago con amici o colleghi.

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Ruby Rose vita privata

4 È omosessuale. L’attrice ha fatto coming out sulla sua sessualità all’età di 12 anni, confessando alla madre di sentirsi attratta dalle ragazze invece che dai ragazzi. Dal 2014 al 2015 l’attrice ha avuto una relazione con la fashion designer Phoebe Dahl. Dal novembre 2016 ha invece avuto una relazione con la cantante Jessica Origliasso. Le due si sono tuttavia separate poco dopo.

Ruby Rose tatuaggi

5 Ha più di 100 tatuaggi. L’attrice è nota per la grande presenza di tatuaggi sul suo corpo e per lo sfoggio che ne fa. Intervistata nel 2018, l’attrice ha dichiarato di aver superato i 100 tatuaggi. La Rose ha inoltre dichiarato che ognuno di questi ha un significato personale, e che non li considera come pezzi a sé ma come un unico grande tatuaggio che ripercorre la sua storia.

Ruby Rose adolescenza

6 È stata vittima di bullismo. In un intervista l’attrice ha dichiarato di essere stata vittima, tra i 12 e i 17 anni, di bullismo da parte dei suoi compagni di scuola. In seguito ad una serie di abusi verbali e fisici la Rose viene ricoverata in ospedale. Anni dopo alcuni di quei ragazzi hanno ricontattato l’attrice per scusarsi del loro comportamento. La Rose li ha perdonati.

Ruby Rose Orange Is the New Black

7 La serie le ha ridato la speranza. Dopo anni in cui l’attrice faticava ad affermarsi, ottenendo solo sporadici lavori, riesce ad ottenere un provino per la serie Orange Is the New Black, dove tra le altre recitano Natasha Lyonne e Taylor Schilling. La Rose riuscì ad ottenere una parte, apparendo in 9 episodi. Inizialmente credeva che questo non avrebbe favorito la sua carriera, ma quando nuove offerte di lavoro iniziarono ad arrivare dovette ricredersi.

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Ruby Rose Shark – Il primo squalo

8 È affascinata dai grandi predatori. L’attrice ha dichiarato di essersi sempre sentita affascinata dai grandi predatori, soprattutto da quelli storici, e che spesso a scuola le piaceva disegnarli. In particolare l’attrice è attratta dagli squali. Per questo motivo si presento subito per una parte nel film Shark – Il primo squalo, nel quale recita anche l’attore Jason Statham, ottenendo poi il ruolo.

Ruby Rose Batwoman

9 È entusiasta della costruzione del personaggio. L’attrice ha dichiarato che uno dei motivi per cui ha accetto il ruolo di Batwoman nell’omonima serie è che si è optato per costruire il personaggio passo dopo passo, partendo da una protagonista ancora inesperta. Partire subito in quinta avrebbe secondo l’attrice impedito di costruire delle solide radici alla serie.

Ruby Rose età e altezza

10 Ruby Rose è nata a Melbourne, in Australia, il 20 marzo 1986. L’altezza complessiva dell’attrice è di 170 centimetri.  

Fonte: IMDb

Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli: trailer del film d’animazione

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La Universal Pictures Italia ha diffuso il trailer di Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli, il film d’animazione diretto da Kirk DeMicco e prossimamente al cinema! Quest’estate, DreamWorks Animation si tuffa nelle turbolente acque del liceo con una commedia d’azione esilarante e commovente su una timida adolescente che scopre di far parte di una leggendaria stirpe reale di mitici Kraken e che il suo destino, nelle profondità degli oceani, è più grande di quanto abbia mai immaginato.

La dolce e imbranata sedicenne Ruby Gillman (Lana Condor, della serie Tutte le volte che ho scritto ti amo) cerca disperatamente di integrarsi alla Oceanside High, ma si sente invisibile. Fa da tutor di matematica al ragazzo che le piace (Jaboukie Young-White, Ralph spacca Internet), che sembra apprezzarla solo per i frattali, Ruby non può frequentare i ragazzi più fighi della spiaggia perché la sua supermamma iperprotettiva (la candidata all’Oscar Toni Collette, Knives Out) le ha proibito a di avvicinarsi all’acqua.

Ma quando Ruby infrange la regola n. 1 di sua madre, scoprirà di essere una discendente diretta delle regine guerriere Kraken e di essere destinata a ereditare il trono della nonna (la vincitrice di un premio Oscar Jane Fonda), la Regina Guerriera dei Sette Mari. I Kraken hanno giurato di proteggere gli oceani dalle vanitose e ambiziose sirene che combattono contro i Kraken da eoni. C’è però un grosso e inatteso, problema: la bella e popolare nuova ragazza della scuola, Chelsea (la vincitrice Emmy Annie Murphy, Schitt’s Creek) è proprio una sirena. Ruby dovrà alla fine accettare chi è e affrontare grandi imprese per proteggere chi ama di più.

Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli vanta un cast straordinario che include il vincitore Emmy Colman Domingo (Fear the Walking Dead) nel ruolo del padre di Ruby, il candidato Emmy Sam Richardson (Veep – Vicepresidente incompetente) nel ruolo dello zio entusiasta di Ruby e Blue Chapman (Council of Dads) che interpreta il fratellino di Ruby.

Diretto dal candidato all’Oscar Kirk DeMicco (Vivo, I Croods) e prodotto da Kelly Cooney Cilella (Trolls World Tour, Trolls), con Faryn Pearl (I Croods 2 – Una nuova era, Trolls World Tour) come co-regista, il film si avvale di un cast comico straordinario, tra cui il candidato Emmy Will Forte (The Last Man on Earth), il candidato Emmy Nicole Byer (Nailed It!), gli YouTube Diamond creator Liza Koshy (Liza on Demand), Ramona Young (Non ho mai…), Eduardo Franco (Stranger Things) ed Echo Kellum (Arrow).

Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli, recensione del film Dreamworks

La DreamWorks Animation sforna un nuovo film d’animazione dal titolo Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli, in cui la protagonista è un’adolescente che scopre di essere un mostro marino dalla potentissima genealogia familiare.

Per la regia di Kirk DeMicco, che aveva già collaborato con lo studio di animazione per I Croods, e co-diretto da Faryn Pearl, Ruby Gillman è stato scritto dallo stesso DeMicco, Elliott DiGuiseppi e Pam Brady, nota per aver lavorato alla stesura di South Park alla fine degli anni ’90, e prodotto da Kelly Conney che aveva partecipato al secondo e terzo capitolo della splendida saga di Shrek e a I pinguini di Madagascar: Il film.

Come ben noto rispetto alla DreamWorks, non c’è uno stile di animazione proprio della casa, e agli ideatori è dunque possibile dare libero sfogo a ispirazione e libertà per la creazione dell’estetica dei personaggi, peculiarità condensate nella giovane e pimpante kraken Ruby Gillman, per la quale i disegnatori hanno tratto ispirazione dai polpi, per rendere l’idea dell’aspetto vischioso, ma senza che sembrasse in alcun modo spiacevole o – per meglio dire – minacciosa. Infatti, l’elemento più inconsueto e, senza dubbio, inaspettato de La ragazza con i tentacoli, è la scelta di una protagonista che attingesse dal mondo dei mostri più inquietanti e spaventosi della letteratura del secolo scorso. E il ribaltamento della tradizione non finisce qui.

Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli, la trama

Ruby vive con la sua famiglia a Oceanside, una località posta sulla costa del mare. La sua mamma è molto ansiosa e premurosa (in lingua originale doppiata da Toni Collette), il papà è sorridente e pacioso e poi ci sono il suo fratellino Sam e il piccolo e geniale animaletto domestico Nessie. La loro pelle è di colore blu, ragion per cui, se mai qualcuno lo dovesse chiedere, direbbero di venire dal Canada, risposta che a Oceanside è evidentemente più che esaustiva.

L’ambiente in cui si svolge gran parte della vita di Ruby, e che viene subito presentato, è la tipica high school statunitense, e lei ha il suo stretto gruppetto di amici composto da elementi – cosiddetti – impopolari e che sventolano fieri la bandiera della ribellione al sistema che vuole tutti gli studenti in fibrillazione per il famoso ballo di fine anno. La base della struttura della storia guarda, per l’appunto, alle commedie adolescenziali in cui ad essere le antagoniste sono le ragazze più famose della scuola: come Mean Girls di Mark Waters del 2004, Lady Bird del 2017 di Greta Gerwig o anche Booksmart del 2019 diretto da Olivia Wilde. Già, perché nella routinaria ma tesa vita di Ruby succedono due cose improvvise e pazzesche, e non potrebbe certo essere altrimenti nella vita di una sedicenne: scopre di potersi trasformare in un kraken gigantesco, mentre a scuola arriva una ragazza nuova e bellissima che scatena la curiosità di tutti.

Ed è questo il punto di maggior forza del nuovo film d’animazione della DreamWorks: la trasformazione di un’adolescente in un mostro, sì, come ognuno si sente a quell’età, che trova però nelle origini di quella sua mutazione fisica la sua bellezza e identità, che fino a quel momento erano rimaste soffocate.

DreamWorks gioca sul sicuro

C’è da ammettere che non si tratta di nulla che sia sconvolgente o innovativo, ma questo non è mai un problema in nessun momento dello svolgimento del film. L’animazione è sempre all’altezza del racconto che porta avanti, non risultando mai ovvia, anche quando confortevole nei suoi passaggi. Anche i disegni esilaranti con la loro fluidità, nella ricchezza delle immagini regalano colori e un ritmo sempre coinvolgenti.

Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli è insomma un rito di passaggio dall’adolescenza alla maturità, dove viene raccontato che la prima integrazione è sempre verso se stessi, completamente, e solo dopo può avvenire nei confronti di un altro. Con una caratteristica ormai consolidata nei film d’animazione, dunque, l’intrattenimento per i bimbi è solo un primo strato: sotto al quale ogni adulto può ricordare dove risiedono le basi della propria unicità.

Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli, da oggi al cinema

Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli, da oggi al cinema

A volte l’eroe che sei destinato a diventare si trova appena sotto la superficie. Quest’estate, DreamWorks Animation si tuffa nelle turbolente acque del liceo con una commedia d’azione esilarante e commovente su una timida adolescente che scopre di far parte di una leggendaria stirpe reale di mitici Kraken e che il suo destino, nelle profondità degli oceani, è più grande di quanto abbia mai immaginato.

La dolce e imbranata sedicenne Ruby Gillman (Lana Condor, della serie Tutte le volte che ho scritto ti amo) cerca disperatamente di integrarsi alla Oceanside High, ma si sente invisibile.

Fa da tutor di matematica al ragazzo che le piace (Jaboukie Young-White, Ralph spacca Internet), che sembra apprezzarla solo per i frattali, Ruby non può frequentare i ragazzi più fighi della spiaggia perché la sua supermamma iperprotettiva (la candidata all’Oscar® Toni Collette, Knives Out) le ha proibito a di avvicinarsi all’acqua.

Ma quando Ruby infrange la regola n. 1 di sua madre, scoprirà di essere una discendente diretta delle regine guerriere Kraken e di essere destinata a ereditare il trono della nonna (la vincitrice di un premio Oscar® Jane Fonda), la Regina Guerriera dei Sette Mari.

I Kraken hanno giurato di proteggere gli oceani dalle vanitose e ambiziose sirene che combattono contro i Kraken da eoni. C’è però un grosso e inatteso, problema: la bella e popolare nuova ragazza della scuola, Chelsea (la vincitrice Emmy Annie Murphy, Schitt’s Creek) è proprio una sirena. Ruby dovrà alla fine accettare chi è e affrontare grandi imprese per proteggere chi ama di più.

Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli (leggi la recensione) vanta un cast straordinario che include il vincitore Emmy Colman Domingo (Fear the Walking Dead) nel ruolo del padre di Ruby, il candidato Emmy Sam Richardson (Veep – Vicepresidente incompetente) nel ruolo dello zio entusiasta di Ruby e Blue Chapman (Council of Dads) che interpreta il fratellino di Ruby.

Diretto dal candidato all’Oscar® Kirk DeMicco (Vivo, I Croods) e prodotto da Kelly Cooney Cilella (Trolls World Tour, Trolls), con Faryn Pearl (I Croods 2 – Una nuova era, Trolls World Tour) come co-regista, il film si avvale di un cast comico straordinario, tra cui il candidato Emmy Will Forte (The Last Man on Earth), il candidato Emmy Nicole Byer (Nailed It!), gli YouTube Diamond creator Liza Koshy (Liza on Demand), Ramona Young (Non ho mai…), Eduardo Franco (Stranger Things) ed Echo Kellum (Arrow).

Rubata la testa di Friedrich Wilhelm Murnau, regista di Nosferatu

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Uno dei più grandi regist della storia del cinema è stato profanato nella sua tomba, a Stahnsdorf, Berlino. Stiamo parlando di Friedrich Wilhelm Murnau, regista di capolavori dell’espressionismo tedesco quali Aurora, L’ultima risata, Faust ma soprattuto Nosferatu il Vampiro, film capostipite del filone orrorifico che ha regalato tanta fortuna alla settima arte.

NosferatuStanto alle cronache locali, i ladri si sarebbero introdotti nella cripta di famiglia a Stahnsdorf e avrebbero decapitato i resti del regista, portando via solo il teschio.

La polizia per adesso brancola nel buio e non esclude alcuna pista, dall’occultismo fino al fanatismo.

Fonte: Repubblica.it

Royalteen: la principessa Margrethe, recensione del nuovo film Netflix

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Dopo Royalteen: l’erede, approda su Netflix Royalteen: la principessa Margrethe, sequel sulla saga dei principi reali norvegesi. Questo secondo capitolo, diretto da Ingvild Søderlind (Battle: freestyle), si incentra sulle vicende della principessa Margrethe ed è in gran parte vissuto dal suo punto di vista. La serie di film Royalteen è tratta dall’omonima serie di libri scritta da Randi Fuglehaug e Anne Gunn Halvorsen. Nel cast di Royalteen: la principessa Margrethe si ritrovano principalmente figure emergenti nel panorama cinematografico nazionale, o, per alcuni attori, si tratta di prime esperienze nel cinema. Elli Rhiannon Müller Osborne interpreta la principessa Margrethe, protagonista di questo secondo capitolo, mentre Mathias Storhøi è nei panni del principe Kalle.

Royalteen: la principessa Margrethe: vita da reali

I due film fin ora prodotti della serie Royalteen raccontano le vicende di due membri della famiglia reale norvegese, Margrethe  e Kalle, e si soffermano soprattutto sulla difficoltà per i due di essere degli adolescenti di sangue blu. Nel primo capitolo, L’erede, si seguono le vicende del principe ereditario e della sua storia d’amore con Lena, una giovane ragazza con tanti segreti  nascosti. In questo secondo capitolo si seguono le vicende di Margrethe, riprendendo il filo della storia dalle scene finali del primo film: il ballo di  fine anno.

Margrethe viene ricoverata in ospedale: il suo organismo cede per un mix di cocaina ed antidepressivi. Solo con il proseguimento del film si scoprirà la verità di quella sera: la principessa si lascia andare per una sera con un compagno di classe, il quale però finirà col ricattarla con un video fatto quella sera. Non sapendo come agire e gestire la pericolosa situazione, Margrethe si chiude in se stessa, respingendo tutti, specialmente l’amica Ingrid ed il compagno Arnie,  innamorato di lei. La principessa riuscirà a ritrovare se stessa nella sua forza e nel supporto della famiglia.

Royalteen: Princess Margarethe Elli Müller Osborne
Max Emanuelson / Netflix Cr. Courtesy of Netflix © 2023

Una principessa fuori controllo

Personaggio focale di questo secondo capitolo di Royalteen: la principessa Margrethe è la principessa Margrethe. Si tratta di una figura alquanto complessa; costretta a vivere secondo le rigide regole di comportamento riservate ai reali, lei è sottoposta a continue pressioni da parte dei genitori e della società stessa. Tutte le responsabilità tendono ad essere addossate su di lei, considerata anche dalla stessa madre come la più forte in famiglia.

Margrethe non riesce a vivere la sua adolescenza in maniera normale per paura di essere osservata e sbattuta su un giornale di gossip; è molto diffidente verso gli altri, e vive nella paura di essere tradita da amici e conoscenti. Nell’unico momento in cui lei sbaglia, o meglio si lascia più andare, come tutti i teenagers, viene condannata è giudicata dal mondo.

È interessante sottolineare come molti degli attori di Royalteen: la principessa Margrethe siano alle loro prime esperienze attoriali è come siano riusciti ugualmente a portare sullo schermo delle performance molto interessanti. La stessa Elli Rhiannon Müller Osborne, pur essendo finora apparsa in appena otto film, dimostra la sua bravura.

Nel complesso, Royalteen riesce ad unire insieme gli intrecci adolescenziali, molto leggeri e piacevoli da seguire, con delle tematiche più serie: le pressioni a cui possono essere sottoposti gli adolescenti da parte dei genitori e specialmente l’eccessiva invasione di privacy a cui sono sottoposti personaggi pubblici come i membri di una famiglia reale.

 Il peso degli occhi puntati

Una delle tematiche più ampiamente affrontate in Royalteen è la continua violazione di privacy a cui sono sottoposti Margrethe e tutti i membri della famiglia reale. Questi sono continuamente costretti a nascondere la propria vera identità per paura di essere giudicati dal popolo norvegese. La stessa principessa ed il principe Kalle non possono vivere liberamente la loro adolescenza, per paura di essere colti da paparazzi o anche semplicemente da propri compagni ed amici, pronti a pubblicare la qualsiasi sui social media.

Film come Royalteen dovrebbe aiutare lo spettatore a comprendere il danno che l’eccessivo gossip causa a persone come i componenti di una famiglia reale. A cui si aggiunge anche l’importanza di giudicare una persona, anche un personaggio pubblico, nella sua interezza, non da una sola foto scattata magari in un momento fraintendibile. Riflettere su queste tematiche è importante perché non sono solo racchiusi in film o serie: sono molte le persone che puntano continuamente ad intrufolarsi nella vita di personaggi pubblici, attraverso i social e le riviste di gossip. Già in parte il tema è stato affrontato nella docuserie Harry e Meghan, in cui i due raccontano le loro vite, perseguitati dai paparazzi.

Royal Pains: tutto quello che c’è da sapere sulla serie con Mark Feuerstein

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Royal Pains è la serie tv di successo del 2009 ideata da Andrew Lenchewski e John P. Rogers, per USA Network e interpretata da Mark Feuerstein. La serie tv è lunga ben otto stagioni. 

La serie racconta la vita di Hank Lawson, brillante medico newyorchese di pronto soccorso, che per una serie di eventi si ritrova a lavorare come medico privato per una ricca comunità benestante negli Hamptons.

Royal Pains: dove vederla in streaming

Royal Pains è trasmessa in prima visione negli Stati Uniti da USA Network. In Italia è trasmessa dal canale pay Joi, ed in chiaro da Italia 1 e La5.   è disponibile su Infinity, la piattaforma VOD di Mediaset.

Royal Pains: la trama e il cast

Hank Lawson è un giovane e promettente medico di un pronto soccorso di New York. Durante un concitato pomeriggio, sceglie di occuparsi prima di un ragazzo gravemente ferito, piuttosto che del maggior finanziatore dell’ospedale per cui lavora. Nonostante la scelta di Hank sia stata moralmente e legalmente giusta, gli viene intentata causa e licenziato in tronco. Dopo che tutto il suo mondo gli è crollato addosso, decide di lasciare la città e di trasferirsi negli Hamptons, meta vacanziera di ricche e benestanti famiglie, dove si reinventa come “medico a domicilio”.

In Royal Pains protagonisti sono Henry “Hank” Lawson (stagioni 1-8), interpretato da Mark Feuerstein, Evan Richard Lawson (stagioni 1-8), interpretato da Paulo Costanzo, Divya Katdare (stagioni 1-8), interpretata da Reshma Shetty, Jill Casey (stagioni 1-3, ricorrente 4, guest 8), interpretata da Jill Flint, Boris Kuester von Jurgens-Ratenicz (stagioni 4-5, ricorrente 1-8), interpretato da Campbell Scott, Paige Collins (stagioni 4-8, ricorrente 2-3), interpretata da Brooke D’Orsay, Jeremiah Sacani (stagioni 5-8, ricorrente 4), interpretato da Ben Shenkman.

Royal Pains: ottava e l’ultima stagione

Royal Pains 8La ottava ed ultima stagione della serie televisiva Royal Pains, composta da 8 episodi, è stata trasmessa dal 18 maggio al 6 luglio 2016.

Il primo episodio si intitola in originale Stranger Danger, in italiano Matrimonio last-minute.

Eddie sorprende i ragazzi con improvvisi piani di matrimonio. Hank aiuta un candidato senatoriale sovraccarico di lavoro e trova un possibile interesse romantico. Geremia ritorna ma lotta con il suo primo paziente. Divya affronta un dilemma con la facoltà di medicina.

Il secondo episodio si intitola Palpating the Orbital Rim, in italiano Hackeraggio

Evan potrebbe essere in acqua calda dopo una violazione dei dati dell’ospedale. Geremia riceve una visita inaspettata dai suoi genitori. Hank aiuta una donna stuntman e ha un primo appuntamento molto atteso. Boris si rivolge a Hank per chiedere aiuto con suo figlio.

Il terzo episodio si intitola Fly Me to Kowloon, in italiano Viaggio a Hong Kong

Hank trova romanticismo a Hong Kong mentre impedisce il furto delle cartelle cliniche di Boris. Divya tratta un uomo repo deciso a riprendersi uno yacht. Paige convince Evan a ripensare il loro percorso genitoriale.

Il quarto episodio si intitola Doubt of Africa, in italiano Mal d’Africa

Nel centesimo episodio, Hank lavora per la prima volta da anni in ER. Jill fa una visita a sorpresa negli Hamptons. Geremia si lega a un paziente che ammira segretamente e Divya si preoccupa per un paziente.

Il quinto episodio si intitola Saab Story, in italiano La vecchia Saab

Una visita al suo vecchio mentore e una seria diagnosi per l’agente Ken Keller inducono Hank a ripensare il suo futuro. Evan lotta per essere più solidale mentre Paige cerca di rimanere incinta. Jeremiah prova a girare un video per la baby shower di Divya.

Il sesto episodio si intitola Home Sick, in italiano Casa dolce casa

Hank incontra una donna che teme di avere una malattia ereditaria. Eddie prende una decisione medica senza consultare Hank. Geremia apprende che Boris è andato a studi clinici senza il suo contributo.

Il settimo episodio si intitola The Good News Is… , in italiano La buona notizia è…

Hank aiuta una leggenda del teatro mentre si occupa di confusione e perdita di memoria al matrimonio di Eddie. Riconcilia anche Eddie ed Evan prima della cerimonia. Paige ed Evan attendono i risultati dei test di gravidanza.

L’ottavo episodio si intitola Uninterrupted, in italiano Non finisce qui

HankMed si dissolve temporaneamente poiché ogni giocatore importante nel settore si dedica a cose più grandi e migliori, tranne Hank, che non ha ancora idea di cosa gli riserva il futuro.

Royal Pains 7 stagione

Royal Pains 7 stagione

Il primo episodio della settima stagione si intitola “Delusione d’amore”

HankMed gira una nuova pagina dopo che Boris ha acquistato Hamptons Heritage. Hank perde Charlotte e affronta il caso del conduttore televisivo che sta organizzando una festa a casa di Newberg. Evan e Paige scoprono che potrebbero avere un bambino.

Il secondo episodio della settima stagione si intitola “Falsa partenza”

Hank tratta un paziente di triathlon che gli dà anche alcuni consigli per gli appuntamenti. Persino è preoccupato che possa essere già un padre. Jeremiah aiuta a cancellare il nome di Divya, ma il suo video di arresto diventa virale.

Il terzo episodio della settima stagione si intitola “Medico per un giorno”

Un intenso attore di metodo hollywoodiano vuole mettere in ombra Hank per prepararsi al suo prossimo ruolo. Nel frattempo, Divya esegue un test genetico su un paziente reale che non vuole giocare secondo le regole.

Il quarto episodio della settima stagione si intitola “Il principe dei nucleotidi”

Evan e Paige pensano di adottare un bambino. Hank tratta un adolescente transgender. Geremia è fuori di testa quando una vecchia conoscenza arriva con un’offerta commerciale. Il principe Quami è interessato a Divya.

Il quinto episodio della settima stagione si intitola “Per colpa della voce”

Evan pensa che Boris non si fidi di lui per il suo lavoro. La data di Hank alle Nazioni Unite si traduce in una grande offerta di lavoro. Un terzo pretendente per Divya arriva negli Hamptons. Paige è finalmente stufo del suo pigro imprenditore.

Il sesto episodio della settima stagione si intitola “L’asiatico misterioso”

Boris è costretto a condividere i suoi piani segreti con Evan. Divya si occupa di quello che sembra essere un focolaio di vaiolo. Un paziente imposta Hank su un doppio appuntamento. Geremia si distende dopo il suo grosso errore commerciale.

Il settimo episodio della settima stagione si intitola “Operazione segreta”

Hank aiuta Boris a preparare un paziente segreto per un intervento chirurgico mentre Evan cerca di scacciare un cattivo presagio dall’ospedale. Un’offerta di Quami porta Divya a prendere una decisione importante sulla sua vita personale.

L’ottavo episodio della settima stagione si intitola “Una spalla su cui piangere”

La figlia surrogata di Evan e Paige va in travaglio, Hank si imbatte nella sua ex fidanzata da New York e scopre problemi irrisolti con lei, e Divya si prepara a grandi cambiamenti di vita dopo la morte della nonna.

Royal Pains 6 stagione

Royal Pains 6 stagione

  1. Hank ritorna temporaneamente negli Hamptons per partecipare a una cerimonia per Divya e il suo nuovo bambino, e aiuta un musicista che potrebbe avere una grave malattia. Nel frattempo, anche una misteriosa giovane donna ha distrutto la festa.
  2. I Lawsons scoprono di avere una sorella, ma c’è qualcosa di strano in lei. Nel frattempo, Hank aiuta un professionista di tennis e Jeremiah affronta la vita con Divya e il suo bambino.
  3. Evan cerca di riparare recinzioni per Eddie ed Emma, ​​Divya trova la tata perfetta ma soffre di ansia da separazione e Hank aiuta un investigatore privato mentre è al lavoro.
  4. Boris manda Hank in una pericolosa missione a Monte Carlo, la presenza di Emma mette in evidenza il matrimonio di Evan e Paige, e Divya e Jeremiah cercano di risolvere una misteriosa malattia per una squadra di vigili del fuoco.
  5. Lo sforzo di Evan in una prodezza pubblicitaria fallisce, un nuovo paziente potrebbe essere un mafioso, la carriera di Paige potrebbe essere in pericolo e la nuova gestione dell’ospedale potrebbe cercare di far fallire HankMed.
  6. Hank parla con Emma del suo futuro, mentre il nuovo chef di un ristorante mostra comportamenti insoliti. Divya tratta un capo dell’equipaggio della NASCAR che ha problemi di ansia.
  7. Geremia si interessa al compagno di stanza di uno dei suoi pazienti. Emma fornisce pettegolezzi a un sito online. Hank e Divya trattano una domestica.
  8. Una vecchia fiamma visita Hank mentre cerca un medico, Divya si lega a una paziente che cerca di rimanere incinta, Emma viene invitata a una festa di compleanno di alto livello, Jeremiah ha un appuntamento con Viviana e Paige vuole confrontarsi con Russell sul tappeto.
  9. Il team vede due nuovi clienti quando Hank Lab apre, Cinco ferisce i sentimenti di Emma, ​​Evan scopre di essere una “vecchia scoreggia”, Hank aiuta Charlotte a prepararsi per la sua procedura e Divya si intromette inutilmente nella relazione di Geremia.
  10. Divya e Sachi vanno con Hank e Boris in Argentina per visitare la nonna di Sachi. Evan è arrabbiato per una foto compromettente di Hank. Geremia prova a sistemare le cose con Viviana. Paige aiuta Ray a decorare e aiuta Russell a rimediare.
  11. Evan cerca di distanziare HankMed da Ray mentre si occupa del ruolo di Emma nell’attaccare Hank. Divya deve trovare un modo per tornare a casa di Sashi e lavorare con Geremia mentre trattano un modello in salute fragile.
  12. Evan e Paige aiutano Emma a seguire Oz mentre Hank è rimasto per curare Cinco. Divya e Jeremiah trattano un costruttore di barche e Charlotte si abitua alla vita dopo l’intervento chirurgico.
  13. Hank ed Evan cercano Emma, ​​mentre Divya deve combattere per mantenere Sashi. Paige scopre notizie scioccanti sul suo terapeuta, Jeremiah decide di apportare alcune modifiche e Boris ha nuove preoccupazioni per le sue condizioni.

Royal Pains 5 stagione

Royal Pains 5 stagioneNella quinta stagione Hank ha subito una craniotomia con una lunga convalescenza, a causa dell’esplosione che ha visto la morte di Boris. A causa di alcuni problemi burocratici della Hankmed, la società deve rimanere chiusa per tre giorni così Hank decide di partire per Budapest per indagare meglio su quanto è successo a Boris e lí scopre che in realtà Boris non è deceduto. Boris confida ad Hank che dopo l’esplosione ha deciso di rifugiarsi a Budapest per capire chi voleva la sua morte. Marisa e Carlos sapevano tutto. Divya scopre di aspettare un bambino da Rapha. Dopo un inizio un po’ burrascoso, la gravidanza viene confermata e lo comunica agli amici più stretti. Hank decide di partire con Boris. Evan si candida come consigliere comunale. Nasce la bimba di Divya e lei inizia a stringere rapporti, tramite Skype con la mamma di Rapha, il papà della bambina. Durante un viaggio d’affari di Boris, Divya decide di partire con Boris ed Hank per andare a trovare per la prima volta la mamma di Rapha in Argentina.

Royal Pains 4 stagione

Royal Pains 4 stagioneNella quarta stagione dopo che Jill è partita definitivamente in giro per il mondo, Divya ed Eddie riescono a far riconciliare i due fratelli Lawson, che ritornano così a lavorare insieme. Nella nuova HankMed entrano a far parte il dottor Van Dyke assieme a Jeremiah, un medico di laboratorio dal bizzarro comportamento. Dal canto suo, Hank decide di voler essere sempre più coinvolto negli affari di Boris, esponendosi in prima persona. Intanto, Divya cerca anche di recuperare il rapporto col padre, che è ancora risentito con lei per l’esito del mancato matrimonio, mentre Paige, ormai promessa sposa di Evan, inizia a dare una mano allo studio medico come segretaria; la stessa ragazza affronta un difficile momento quando scopre di essere stata adottata, e inizia a cercare la sua vera madre. Nel frattempo Hank comincia a frequentare Harper, una pediatra che si prende cura del figlio di Boris e Marisa. Visto l’imminente inizio degli studi di Paige, Evan le propone di anticipare il loro matrimonio prima della fine dell’anno.

Royal Pains 3 stagione

Royal Pains 3 stagioneNella terza stagione Divya è alle prese coi problemi economici derivanti dal suo mancato matrimonio. Contemporaneamente, Hank ed Evan cercano di riavvicinarsi al padre, il quale si è mostrato ravveduto dei passati misfatti e ha deciso di scontare la sua pena in Florida; nell’occasione conoscono Ted, l’uomo che sta aiutando Eddie a rigare dritto, e scoprono che si tratta del nonno che non hanno mai conosciuto. Evan cerca anche di sistemare i rapporti col padre di Paige, che non vede di buon occhio la relazione tra i due; ciò nonostante, trova il coraggio di chiedergli la mano della figlia. Nel frattempo, Jill rimane coinvolta in un incidente d’auto che si rivela essere legato agli affari privati di Boris, il quale si ritrova a sua volta vittima di oscure trame familiari a opera dei suoi parenti. Intanto Divya – bisognosa di soldi dopo che la sua famiglia, a seguito dei fatti delle nozze, le ha tagliato i fondi – accetta un lavoro all’Hamptons Heritage, dove conosce il dottor Paul Van Dyke.

Royal Pains 2 stagione

Royal Pains 2 stagioneNella seconda stagione Eddie, il padre di Hank ed Evan, arriva negli Hamptons per rincontrare i figli e per cercare di risolvere i problemi che ha causato loro; mentre Evan è felice di riaverlo di nuovo accanto, Hank è ancora arrabbiato per il modo in cui li abbandonò vent’anni prima, rapportandosi in maniera distaccata e diffidente. Eddie trova però presto il modo di rimanere negli Hamptons, fidanzandosi con la signora Newberg. Intanto Hank e Boris scoprono una possibile cura per la sua malattia a Cuba, messa a punto da Marisa, una dottoressa con cui in passato l’uomo ha avuto una relazione. Nel corso di un viaggio clandestino sull’isola, Boris e Marisa si riscoprono innamorati, tanto che l’uomo riesce a farla fuggire negli Stati Uniti. Divya è invece alla prese con i preparativi per il suo matrimonio con Rajan, ma l’incontro con Adam, un affascinante paziente, le fa nascere molti dubbi sulla sua relazione. Da parte sua, Jill cerca di portare avanti la creazione di una clinica gratuita al servizio dei meno abbienti, ostacolata in questo dal suo capo Elizabeth, che vorrebbe destinare i fondi dell’ospedale ad ambiti più elitari. Jill e Hank continuano a essere buoni amici, anche se talvolta non riescono a mascherare i sentimenti che provano l’uno per l’altra. Hank deve fare i conti anche con l’arrivo negli Hamptons di Emily, una spregiudicata e affascinante medico a domicilio, con cui entra presto in concorrenza sul piano lavorativo; inaspettatamente però, questo li porta ad avvicinarsi e a innamorarsi. Anche Evan trova finalmente l’amore grazie a Paige, una giovane e ricca ragazza.

Royal Pains 1 stagione

Ancora scottato per il licenziamento, Hank accetta l’invito di suo fratello Evan, un giovane commercialista, a trascorrere una vacanza negli Hamptons per distrarsi dai recenti eventi; qui le sue capacità mediche colpiscono Boris, un ricco signore tedesco che vive in un grande castello del luogo, il quale gli propone di diventare il suo “medico a domicilio”. Inizialmente Hank rifiuta: fondamentale è l’incontro con Jill, la responsabile dell’Hamptons Heritage, l’ospedale della contea. Per Hank è un colpo di fulmine, che lo porta a decidere stabilirsi negli Hamptons insieme al fratello, ospitati nella dépendance della residenza di Boris. Hank ed Evan creano così la HankMed, uno studio medico privato, con cui iniziano a guadagnare in maniera decisamente facile grazie alle numerose richieste di aiuto da parte della comunità. Entra a far parte della HankMed anche Divya, una giovane del posto che ha studiato medicina contro il volere dei genitori, e che vorrebbe intraprendere la professione medica; la ragazza proviene da una famiglia di origine indiana, molto tradizionalista, che tra l’altro le ha da tempo organizzato un matrimonio combinato con Rajan, un suo amico d’infanzia.

Royal Pains rinnovato per una settima e ottava stagione

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Royal Pains 6Arriva l’annuncio che molti aspettavano con trepida attesa, infatti Usa Network ha deciso di rinnovare già da adesso lo show di successo Royal Pains per un settimo e ottavo ciclo di episodi. La decisione del network arriva dopo una risposta più che positiva del pubblico alla messa in onda dell’ultima stagione, che ha incollato alla poltrona circa tre milioni di telespettatori.

Royal Pains (reso graficamente come ℞oyal Pains) è una serie televisiva statunitense prodotta dal 2009. Ideata da Andrew Lenchewski e John P. Rogers, è interpretata da Mark Feuerstein. La serie racconta la vita di Hank Lawson, brillante mediconewyorchese di pronto soccorso, che per una serie di eventi si ritrova a lavorare come medico privato per una ricca comunità benestante negliHamptons.

Royal Pains è trasmessa in prima visione negli Stati Uniti da USA Network. In Italia è trasmessa dal canale pay Joi, e in chiaro da Italia 1 e La5.

Hank Lawson è un giovane e promettente medico di un pronto soccorso di New York. Durante un concitato pomeriggio, sceglie di occuparsi prima di un ragazzo gravemente ferito, piuttosto che del maggior finanziatore dell’ospedale per cui lavora. Nonostante la scelta di Hank sia stata moralmente e legalmente giusta, gli viene intentata causa e licenziato in tronco. Dopo che tutto il suo mondo gli è crollato addosso, decide di lasciare la città e di trasferirsi negli Hamptons, meta vacanziera di ricche e benestanti famiglie, dove si reinventa come “medico a domicilio”.

Royal Pains 7×06: anticipazioni sul prossimo episodio

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Royal Pains 7×06: anticipazioni sul prossimo episodio

Royal-Pains-7x06Si intitolerà Secret Asian Men, Royal Pains 7×06, la quinta puntata della settima stagione della serie televisiva Royal Pains che andrà in onda su USA NETWORK.

In Royal Pains 7×06 Keller (Michael B. Argento) chiama Hank (Mark Feuerstein) per chiedere aiuto quando soffre di un problema medico imbarazzante, ma Hank ritiene che la nuova ragazza di Keller potrebbe influire sulla sua salute in più di un modo. Divya (Reshma Shetty) tratta un gruppo di rievocatori della guerra civile che sembrano essere affetti da una malattia più probabile per i loro antenati. E Evan (Paulo Costanzo) si preoccupa di essere troppo coinvolto quando viene coinvolto in un progetto segreto con Boris (Campbell Scott).