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I 10 biopic più controversi e perché sono risultati divisivi

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Ormai sono decenni che Hollywood punta nel raccontare storie di vita reale, vedi Napoleon ora al cinema, e che siano poi diventati trasposizioni cinematografiche. Certo alcuni di questi sono risultati i biopic più controversi d’altri e tutti indipendentemente dalla qualità del film o dalla fedeltà degli eventi mostrati davvero accaduti. Questi film possiedono grossolane imprecisioni, invenzioni di trama ridicole o mostrano stereotipi offensivi ma comunque sono sempre presenti nella stagione degli Awards ed alcuni si sono pure aggiudicati l’Oscar.

Tuttavia, alcuni di questi biopic vanno oltre la divisione dei fans più accaniti o degli storici e provocano un vero dibattito mediatico per le loro controverse rappresentazioni di personaggi ed eventi reali. Il genere è stato testimone di numerosi film controversi, ma alcuni si distinguono come i biopic più controversi.

Ecco i 10 biopic più controversi di sempre

10
Bohemian Rhapsody storia vera

Bohemian Rhapsody

Nonostante la performance trasformativa e anche vincitrice dell’Oscar di Rami Malek nel 2019 , Bohemian Rhapsody ha dovuto affrontare numerose critiche. Molti hanno sottoliniato, fin dalle prime proiezioni stampa, la gestione della bisessualità di Freddie Mercury. Il film ha assegnato una parte significativa del tempo sullo schermo alle relazioni di Mercury con le donne, minimizzando poi sulle sue relazioni omosessuali. Nella rappresentazione di rapporti con gli uomini, il film è stato accusato di perpetuare stereotipi, comprese idee potenzialmente dannose come ritrarre Mercury come un predatore sessuale.

Al di là dei problemi con la rappresentazione, il film è stato criticato per aver romanzato gli eventi sia nel percorso della band che nella vita personale del cantante. Naturalmente, questo ha messo alla prova la pazienza dei fan devoti. La vittoria del film per il miglior montaggio agli Academy Awards ha suscitato ulteriori reazioni, poiché le clip online hanno evidenziato la vittoria ridicola e la realizzazione cinematografica scadente.

Perché è controverso: per la sua rappresentazione della bisessualità e il cattivo montaggio. 

9
blonde ana de armas adrien brody

Blonde

Blonde ha suscitato un intenso dibattito a causa della sua estesa durata di tre ore, della sconcertante struttura simile a un collage e della sua rappresentazione sessista di Norma Jean, alias Marilyn Monroe. Il film ha affrontato crescenti polemiche per la rappresentazione di Monroe costretta ad abortire, una scelta narrativa che ha suscitato reazioni negative, in particolare data la mancanza di prove di cui la diva abbia mai subito una tale procedura.

L’inclusione di un feto CGI ha ulteriormente alimentato le critiche, con alcuni che lo hanno definito un’aggiunta vergognosa e una presa di posizione contro l’aborto.

Perché è controverso: per la gestione della violenza sessuale e dell’aborto.  

8

Nina

Questo biopic del 2016 ritrae la vita della musicista americana e attivista per i diritti civili Nina Simone e ha suscitato forti polemiche a causa della scelta di Zoe Saldaña, un’attrice afro-latina e non nera. La trasformazione di Saldaña ha comportato l’uso di un trucco pesante per rappresentare la cantante dalla pelle più scura, una scelta di cui in seguito ha espresso rammarico e che ha causato il rifiuto della famiglia di Nina Simone di promuovere il film.

Al di là del problema del casting, la pellicola di Cynthia Mort ha dovuto affrontare ulteriori critiche per la sua narrazione cliché e l’esecuzione piatta, risultando in un punteggio incredibilmente basso del 2% su Rotten Tomatoes.

Perché è controverso: per il casting di Zoe Saldaña

7
Green Book film

Green Book

Ispirato alla storia vera del pianista afroamericano Don Shirley, interpretato da Mahershala Ali e del suo autista-guardia del corpo italoamericano Frank Vallelonga l’attore Viggo Mortensen. Green Book ha vinto il premio come miglior film agli Oscar, insieme al miglior attore non protagonista per Ali. Tuttavia, il film suscitò intensi dibattiti sulla sua accuratezza e sulla sua rappresentazione dell’amicizia tra due uomini di razze diverse nel sud americano degli anni Sessanta.

Molti hanno criticato il personaggio di Shirley, evidenziando la rappresentazione scarsamente disegnata del suo personaggio e suggerendo che il personaggio esisteva principalmente per cambiare la prospettiva di una persona bianca. Inoltre, molti critici hanno condannato il film per aver reinventato la storia vera, in cui un personaggio bianco viene celebrato per aver presumibilmente salvato qualcuno di un’altra razza.

Perché è controverso: per l’uso di troppi e dannosi steriotipi. 

6
Richard Jewell

Richard Jewell

Nel caso reale di Richard Jewell, la giornalista Kathy Scruggs è stata la prima a raccontare la storia secondo cui Jewell era il principale sospettato dell’attentato avvenuto al Centennial Olympic Park di Atlanta, in Georgia, il 27 luglio 1996. In realtà, Jewell, una guardia di sicurezza, era un eroe che invece salvò la folla riunita per le Olimpiadi estive scoprendo un dispositivo prima che potesse esplodere.

Nel film Scruggs, che affrontò sfide considerevoli negli anni successivi al caso e morì solo pochi anni dopo, è ritratta in uno scenario completamente romanzato in cui scambia, per aver informazioni, del sesso con un agente dell’FBI. Questa rappresentazione non solo mostra un cliché sessista già visto nei film sulle donne giornaliste, ma introduce anche eventi che sono stati interamente immaginati.

Perché è controverso: per la rappresentazione sessista e inventata di una  giornalista. 

5
The Blind Side film

The Blind Side

Quest’anno The Blind Side ha dovuto affrontare una nuova sfida, quando l’ex giocatore della NFL Michael Oher, la cui vita d’adolescente ha ispirato il film, ha intentato una causa contro i suoi genitori adottivi Leigh Ann e Sean Tuohy. Oher ha affermato che la coppia non l’ha mai adottato formalmente, sfruttando invece la loro tutela per trarre profitto dal film senza ricompensarlo. Il procedimento legale ha ulteriormente smascherato il film che, anche dopo la sua uscita iniziale, ha attirato critiche per aver perpetuato il cliché della famiglia bianca che adotta una persona di colore come un atto di carità.

Il biopic è stato anche criticato per aver descritto il giocatore come un ingenuo, con lo stesso Michael Oher che ha rifiutato il modo in cui è stato ritratto nel libro I Beat the Odds: From Homelessness, to The Blind Side, and Beyond, uscito nel 2012.

Perché è controverso: il vero Michael Oher ha intentato una causa contro i suoi genitori adottivi e si è espresso contro il film. 

4
The Greatest Showman recensione film

The Greatest Showman

Dopo l’uscita di The Greatest Showman nel 2017, lo Smithsonian Magazine ha pubblicato un articolo in cui criticava l’eroica rappresentazione del film di PT Barnum, spiegando di come il suo viaggio verso la fama comportasse lo sfruttamento. Nello specifico, scrissero del suo debutto nel 1835, durante il quale mise in mostra una schiava afroamericana di nome Joice Heth, sostenendo che aveva 161 anni. Nonostante l’illegalità di possedere schiavi a New York Barnum trovò una scappatoia.

Il film omette opportunamente la dura realtà dello sfruttamento da parte di Barnum di individui emarginati per il successo, la fama e la ricchezza. Opta invece per una narrazione piena di canti, balli e intrattenimento spensierato, deviando sulla verità più oscura delle azioni di Barnum.

Perché è controverso: perché omette lo sfruttamento e la schiavitù illegale di PT Barnum. 

3
Chris Kyle American Sniper

American Sniper

American Sniper racconta la storia di Chris Kyle, un cecchino dei Navy SEAL, e le sue esperienze durante la guerra in Iraq. Il film, diretto da Clint Eastwood, ha dovuto affrontare critiche per essersi preso delle libertà con la narrazione. Questo biopic infatti apporta una serie di modifiche alla storia vera su cui è basato. Ha anche suscitato una notevole attenzione negativa per il suo uso ridicolo di un bambolotto, ovviamente finto, in una scena in cui Bradley Cooper tiene in braccio la figlia appena nata. L’aspetto e la mancanza di realismo della bambola, sono diventati oggetto di scherno e hanno rovinato il peso drammatico del film stesso.

Perché è controverso: per l’inesattezze storiche e la mancanza di realismo. 

2

J. Edgar

Il film del 2011 J. Edgar, un altro tra i biopic più controversi con la regia di Clint Eastwood, con Leonardo DiCaprio nel ruolo di J. Edgar Hoover, è stato criticato dagli storici e dai funzionari governativi che avevano opinioni divergenti sull’accuratezza della rappresentazione della relazione romantica tra Hoover e il suo stretto collaboratore. Per concludere anche il pubblico non era entusiasta del casting, dato che DiCaprio era molto più giovane di Hoover durante il periodo coperto dal film. L’attore infatti è stato invecchiato con il trucco che non era di certo tra i migliori visti sul grande schermo.

Perché è controverso: disaccordi sull’accuratezza storica e per il pessimo trucco. 

1
House of Gucci film 2021

House of Gucci

Il film di questa Top 10 che risulta tra i biopic più controversi è decisamente House of Gucci. Il lungometraggio del 2021 ha suscitato polemiche per le libertà creative prese nel ritrarre l’omicidio di Maurizio Gucci, interpretato da Adam Driver, da parte della sua ex moglie Patrizia Reggiani di Lady Gaga. Inoltre, le scelte del casting e le performance esagerate degli attori, hanno acceso discussioni sulla rappresentazione dei personaggi e degli accenti italiani.

La controversia è stata ulteriormente alimentata dalla disapprovazione del biopic da parte della famiglia Gucci, con diversi membri della dinastia che hanno espresso insoddisfazione per il prodotto finale.

Perché è controverso: per le performance degli attori protagonisti che erano esagerate come i finti accenti. 

Simona Tavola
Simona Tavola
Laureata in Scienze dei beni culturali all’Università degli Studi di Milano con indirizzo di Teatro e Cinema. Da sempre appassionata della settima arte ha conseguito il Master di primo livello in critica giornalistica per lo spettacolo presso l’Accademia Nazionale d’Arte drammatica Silvio D’Amico. In passato ha collaborato con varie testate online ( That's All Trends, ArteSettima, Recensito e The Hot Corn Italia ) invece dal 2023 scrive per Cinefilos.it. Dal 2021 al 2023 ha svolto il ruolo di Social Media Manager del sito di Banquo Magazine.

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