Road to Oscar 2023: la miglior attrice protagonista

Cate Blanchett, Michelle Yeoh, Ana de Armas, Michelle Williams e Andrea Riseborough candidate al premio come miglior attrice protagonista.

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A meno di una settimana dalla grande cerimonia degli Academy Awards la trepidazione aumenta. Il Dolby Theatre sta per tornare ad ospitare le grandi stelle del cinema, insieme, quest’anno, a tutta una serie di stelle nascenti, che si sono affermate per la loro bravura e le loro sorprendenti performance.

Per quanto tutti i premi Oscar nelle varie categorie abbiano naturalmente la stessa valenza, ci sono alcune statuette che tendono ad avere un importanza maggiore: diventano il coronamento di una carriera, in alcuni casi, o l’emergere di nuove figure nel cinema internazionale. Tra queste categorie si ricorda l’Oscar come miglior attrice protagonista. Questo è un premio dedicato a tutte le grandi donne performer che hanno brillato sul grande schermo dal 1929. Molte delle star del cinema  contemporaneo sono state coronate con uno o più di questi premi (Katharine Hepburn nella sua carriera ne vinse ben 4!).

Ma ora, vediamo quali sono le attrici che hanno ricevuto una nomination per miglior attrice quest’anno: Cate Blachett in Tàr, Michelle Yeoh in Everything, Everywhere, all at  once, Ana de Armas in Blonde, Michelle Williams in The Fabelmans ed Andrea Riseborough in To Leslie.

6Cate Blanchett, Tàr

Cate Blanchett TAR
 

 

Scritto e diretto da Todd Field, Tàr è una pellicola tutta costruita attorno alla sua protagonista, la direttrice d’orchestra “maestro” Lydia Tàr, interpretata da una magnifica Cate Blanchett. Candidato agli Academy Awards in ben 6 categorie, tra cui anche miglior film e miglior regia a Field, Tàr presenta allo spettatore una figura femminile di potere.  Si tratta di quel genere di potere socialmente associato all’uomo; questa mascolinità tossica, però, questa volta viene portata sul grande schermo come donna. Lydia Tàr  si afferma in un ambiente prettamente maschile, per poi tramutarsi nel prototipo stesso dell’uomo al potere: nella coppia diventa rispetto alla moglie una figura forte, che difende la figlia, fino ad identificarsi come “padre” della  piccola. Dopo il suicidio di Krista Taylor, allieva della Tàr, emergono tutte le accuse nei suoi confronti di abusi sessuali: un chiaro richiamo alla campagna #Metoo nel mondo di Hollywood.

Pur essendo stata premiata con la Coppa volpi a Venezia, come miglior attrice in un film drammatico ai Golden Globe ed ai BAFTA, la stessa Blanchett afferma nel discorso di ringraziamento a quest’ultima cerimonia che il ruolo di Lydia Tàr sia stato “molto pericoloso” ed avrebbe potuto mettere fine alla sua carriera. Il motivo di questa affermazione ci sembra oggi molto chiaro: una serie di polemiche si è creata dal film e dalla sua protagonista. In particolare, la direttrice d’orchestra Marin Alsop ha visto Tàr come un offesa: “Hanno avuto l’opportunità di ritrarre una donna direttrice d’orchestra e l’hanno trasformata in un’abusatrice”. La Blanchett difende invece la pellicola affermando che il film è la rappresentazione del fatto che le donne non sono monoliti.

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