Gli anni Novanta sono stati un decennio particolarmente importante per il genere thriller. In quegli anni, infatti, hanno calcato il grande schermo alcuni titoli particolarmente importante nel ridefinire i canoni e le caratteristiche di tale tipologia di racconti. Tra i più importanti vi è senza dubbio Schegge di paura, uscito nel 1996 e capace con il suo finale di spingere a riconsiderare tutto ciò che si era visto fino a quel momento. Questo è stato diretto da Gregory Hoblit, qui alla sua prima regia e in seguito affermatosi con altre celebri opere thriller come Il caso Thomas Crawford e Nella mente del serial killer.
Il film in questione è tratto dal romanzo Prima Fear, dello scrittore William Diehl. Pubblicato nel 1993, questo divenne da subito un best seller del suo genere, attraendo tanto per la sua complessa trama quanto per l’ambiguità dei protagonisti. Adattato per il cinema da Steve Shagan e Ann Biderman, il film ha saputo riproporre tali centrali elementi, affermandosi a sua volta come un grande successo di critica e pubblico. Grazie a questo film, inoltre, si è affermato un nuovo attore sul panorama cinematografico: Edward Norton.
Complesso, cupo, intricato e infine sconvolgente, Schegge di paura è ancora oggi un brillante esempio di come un film possa portare ad infrangere le aspettative dello spettatore, lasciandolo con un misto di soddisfazione e turbamento. In questo articolo approfondiamo alcune curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori ed alla spiegazione del suo finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Schegge di paura
La vicenda del film ha inizio a partire dall’assassinio dell’arcivescovo Richard Rushman, brutalmente assalito da uno dei suoi protetti, il giovane Aaron Stampler. Balbuziente e timido, il ragazzo si dichiara però innocente e di ciò si convince anche l’avvocato Martin Vail. Nel corso delle sue indagini, però, questi arriva a scoprire una serie di motivi che potrebbero aver effettivamente portato il ragazzo a compiere l’omicidio. Tuttavia, ci sono ben altri segreti con cui Martin dovrà scontrarsi, tra cui il fatto che Aaron potrebbe essere realmente innocente, ma non nei modi che ci si aspetterebbe.
Ad interpretare il protagonista del film, l’avvocato Martin Vail, vi è l’attore Richard Gere. Accanto a lui, si ritrovano poi numerosi altri celebri nomi del cinema statunitense. La candidata all’Oscar Laura Linney ricopre il ruolo di Janet Venable, assistente distrettuale incaricata del caso, mentre Stanley Anderson dà volto all’arcivescovo Richard Rushman. La premio Oscar Frances McDormand è la dottoressa Molly Arrington, e Terry O’Quinn, noto per il ruolo di John Locke nella serie Lost, interpreta Bud Yancy. Alfre Woodard, infine, è il giudice Miriam Shoat.
Di particolare importanza, però, è il personaggio di Aaron Stampler. La ricerca del giusto attore per questo fu particolarmente lunga e complessa. Tra i tanti che vennero considerati per il ruolo vi sono stati Leonardo DiCaprio, Matt Damon, Pedro Pascal, Wil Wheaton, James Marsden e James Van Der Beek. Alla fine, però, ad ottenere la parte fu l’esordiente Edward Norton, il quale venne scelto tra più di duemila candidati. Questi, infatti, aveva dimostrato di poter interpretare entrambe le differenti personalità del personaggio. Grazie a questa interpretazione, Norton ottenne numerose prestigiose nomination a svariati premi, tra cui l’Oscar.
La spiegazione del finale del film
Nella scena finale, Vail va a trovare Aaron in prigione e il ragazzo ringrazia il suo avvocato per avergli salvato la vita in aula. Tuttavia, proprio mentre sta per andarsene, Vail si accorge che il ragazzo sta mentendo. Vail capisce infatti che Aaron non stava dicendo la verità quando gli ha detto di porgere le sue scuse per l’aggressione subita in aula dal pubblico ministero Janet Venable. Aaron ha affermato che ogni volta che “Roy” si impadronisce della sua mente e inizia a fare del male alle persone, perde i sensi e non ne conserva alcun ricordo.
Ma quando Aaron chiede a Vail di scusarsi per aver attaccato Venable, significa che deve aver ricordato ciò che ha fatto. All’inizio Vail pensò che questo significasse che non era mai esistito un Roy, ma il suo subdolo cliente lo corregge: “Non c’è mai stato un Aaron”. Il personaggio violento di Roy è sempre stato la vera personalità di Aaron, e il chierichetto dolce e ingenuo che si è presentato a Vail era solo una recita. Aaron si sentiva a suo agio nel rivelare la verità a Vail perché il giudice aveva già sciolto la giuria e aveva deciso di dichiararlo non colpevole per infermità mentale.
Il che significa che sarebbe stato mandato in una struttura psichiatrica, non in prigione. Dal punto di vista tematico, dunque, Schegge di paura è incentrato sulla dualità del genere umano. L’esempio più evidente è quello di Aaron e del suo lato oscuro Roy – Aaron è in grado di recitare la parte di un ragazzo dolce e innocuo, mentre Roy è capace di infliggere atti di violenza indicibili – ma può essere visto anche in Vail. Vail mette in scena la sua facciata di avvocato famoso che attira l’attenzione dei media facendo uscire dai guai criminali infami, ma nelle conversazioni con Aaron inizia ad abbandonare la recita e rivela di avere davvero a cuore i suoi clienti.
Il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Schegge di paura è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV+, Paramount+ e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 18 settembre alle ore 21:00 sul canale Iris.