Il network americano della
ABC ha diffuso i dettagli
di Grey’s Anatomy 12×02, il secondo
episodio che si intitolerà “Walking Tall” e che andrà in onda
questa settimana.
In Grey’s Anatomy
12×02 Baily sente la pressione nell’affrontare il suo
primo giorno in amministrazione; nel frattempo il matrimonio di
April è in pericolo e si ritrova incapace di risolvere i suoi
problemi. Meredith invece fatica a destreggiarsi tra tutte le sue
responsabilità e Amelia lavora per definire la sua relazione con
Owen.
Il network americano della
FOX ha diffuso il promo di Gotham
2×03, il terzo episodio della seconda stagione che si
intitolerà “The Last Laugh” e che andrà in onda
prossima settimana.
Ecco delle nuove immagini da
Spectre, pubblicate sul nuovo numero di
Empire Mag. Nelle foto possiamo vedere il regista Sam
Mendes a lavoro con il cast, in particolare con
Daniel Craig, 007 in persona, e Christoph
Waltz, il villain di questo episodio.
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Il film, diretto da Sam
Mendes (American Beauty,
Skyfall), uscirà nelle sale il prossimo 6 novembre.
Bond sarà impegnato a scoprire la terribile verità dietro
all’organizzazione criminale SPECTRE (aka Special Executive for
Counter-intelligence, Terrorism, Revenge and Extortion), mentre M
combatte le forze politiche per tenere in vita i servizi
segreti.
A fianco di Daniel
Craig, che vedremo vestire i panni di James
Bond per la quarta volta, ci saranno Ben
Wishaw (nel ruolo di Q), Naomie
Harris (Moneypenny), Ralph
Fiennes (M), Christoph
Waltz (Oberhauser), Monica
Bellucci (Lucia Sciarra), David
Bautista (Mr. Hinx), Léa
Seydoux (Madeleine Swann) e Stephanie
Sigman (Estrella).
Guarda il Full Trailer di
The X-Files, l’atteso ritorno dello show
cult che sarà trasmesso sul network americano FOX. Il nuovo
contributo video si intitola “The Truth Is Still Out
There”:
X-Files è una serie televisiva
statunitense ideata da Chris Carter e prodotta dalla FOX a partire
dal 1993. Ha avuto un enorme impatto grazie ai vari temi trattati
come il paranormale, le teorie del complotto, mutazioni genetiche,
UFO ed alieni.
Ciascun episodio, pur essendo
narrativamente auto conclusivo (salvo alcune eccezioni di storie
sviluppate in due o anche tre episodi), talvolta tratta temi
ricorrenti. Argomenti quali il governo ombra, l’interferenza aliena
(in particolare il rapimento alieno) e l’imminente primo contatto
alieno, vengono sviluppati in vari episodi di ogni stagione del
telefilm. Tali sviluppi narrativi sono comunemente noti come la
mitologia di X-Files.
Vincitrice del Golden Globe per la
miglior serie drammatica nel 1995, nel 1997 e nel 1998, tra la
prima e la seconda stagione ha avuto un aumento dell’audience del
42% diventando lo spettacolo televisivo più seguito negli Stati
Uniti. Ha al suo attivo ben 9 stagioni terminate con gli ultimi due
episodi dove vengono risolti in parte gli interrogativi sulla
mitologia di X-Files lasciati in sospeso nelle stagioni
precedenti. Nel 2002, la rivista americana TV Guide la ha
inserita al trentasettesimo posto nella classifica de I migliori 50
spettacoli televisivi di tutti i tempi.
Il network americano della The CW ha diffuso cinque
minuti di clip da Arrow 4,
l’attesissimo quarto ciclo dello show targato DC con protagonista
Stephen Amell.
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Arrow è una serie
televisiva statunitense sviluppata da Greg Berlanti, Marc
Guggenheim e Andrew Kreisberg. È basata sul personaggio di Freccia
Verde, supereroe protagonista di una serie di fumetti pubblicata da
DC Comics. Viene trasmessa dal 10 ottobre 2012 sul canale The CW.
In Italia la serie è stata trasmessa in prima visione su Italia 1
dall’11 marzo al 27 maggio 2013. Dal 10 gennaio va in onda in
Italia la seconda stagione su Italia 1, anche se precedentemente la
versione sottotitolata in italiano della stessa stagione è stata
trasmessa dal 22 ottobre 2013 suPremium Action.
Fandango ha diffuso online il primo
teaser di The Forest, il thriller
soprannaturale con Natalie Dormer (Game of Thrones) e
Taylor Kinney (Chicago Fire),
diretto da JasonZada e basato
su un’idea originale di David S. Goyer.
The
Forest racconta la storia di una giovane donna
americana che va alla ricerca di sua sorella gemella,
misteriosamente scomparsa. Nonostante tutti gli avvertimenti, Sara
entra nel bosco determinata a scoprire la verità sul destino di sua
sorella, solo per confrontarsi con le anime tormentate e arrabbiate
dei morti che si aggirano nella foresta.
La sceneggiatura è stata scritta da
Sarah Cornwell e Nick Antosca. La
data di uscita nelle sale americane è prevista per l’8
gennaio 2016.
Nuovo progetto all’orizzonte per
Jeremy Saulnier, regista del thriller horror
Green Room con protagonista Patrick
Stewart. Saulnier, infatti, collaborerà nuovamente con la
A24 per Hold the Dark,
adattamento cinematografico del bestseller di William
Giraldi.
Il film, che sarà sceneggiato da
Macon Blair, verrà prodotto da Eva Maria Daniels
della VisionChaos Productions e
a Russell Ackerman e John Schoenfelder
dellaAddictive Pictures.
Hold the Dark, ambientato
in Alaska, racconterà la storia di un bambino che viene strappato
al suo villaggio da un branco di lupi. Un esperto cacciatore viene
reclutato per seguirne le tracce e riportarlo alla sua famiglia. Il
viaggio alla ricerca del bambino scomparso, però, lo condurrà in un
sentiero sempre più oscuro e sconvolgente dove l’uomo si troverà a
fare i conti non solo con la natura, ma anche con se stesso.
Continuano le riprese di
Once Upon a Time 5 e oggi dal set
arrivano le foto dell’episodio 7, la puntata che sarà dedicata a
Nimue, il grande amore di Merlino.
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C’era una volta (Once Upon a Time)
è una serie televisiva statunitense di genere fantasy, in onda
sulla ABC dal 23 ottobre 2011. La serie è liberamente ispirata a
leggende e ai racconti classici della letteratura fantasy e
soprattutto delle fiabe, ma impostati al giorno d’oggi, facendo
spesso riferimento ai film d’animazione Disney tratti dagli stessi,
da cui si riprendono nomi, personaggi e luoghi specifici. Nel 2013
ne è stato tratto uno spin-off: Once Upon a Time in Wonderland.
In occasione della promozione di
Sopravvissuto The Martian, lo sceneggiatore Drew
Goddard ha parlato di Daredevil,
la serie tv da lui ideata per Netflix e basata sull’omonimo personaggio
dei fumetti Marvel.
Goddard ha rivelato che, in origine,
l’idea non era quella di realizzare una serie tv, ma bensì un nuovo
film dedicato all’avvocato Matt Murdock che di
notte combatte il crimine nei panni di Daredevil: “Andai dalla
Marvel e parlammo della possibilità
di realizzare un film – ha detto Goddard a IGN – É
successo un paio d’anni fa, molto dopo il film con Ben Affleck. Ma
non erano convinti, soprattutto per una questione economica. C’era
poi tutta la questione legata al personaggio e al fatto che, in fin
dei conti, Matt Murdock non è uno che deve salvare il mondo: è
soltanto un personaggio che fa giustizia per le strade di Hell’s
Kitchen…
…La verità è che ci saremmo
sentiti molto più liberi facendo una serie tv. Avremmo potuto dare
al personaggio una dimensione più adulta. Realizzare una serie tv
ci ha permesso di esplorare al meglio il personaggio. E poi, se
fosse arrivato nuovamente al cinema, con le nostre idee sarebbe
stato sicuramente vietato ai minori. Netflix è stata la vera “casa”
di questo nuovo Daredevil.”
In seguito al successo di
The LEGO Movie, ecco arrivare la
“risposta cinematografica” dei diretti concorrenti della
Playmobil. Ben presto, infatti, arriverà al
cinema un film dedicato proprio alla popolare linea di action
figure prodotta dalla società tedesca Geobra
Brandstätter a partire dal 1974.
Il film non sarà una produzione
americana, ma bensì una produzione francese che vedrà coinvolti
Wild Bunch, Pathe e la ON
Animation Studios gestita da Dimitri
Rassan e Aton Soumache.
La pellicola, che si intitolerà
Playmobil: Robbers, Thieves & Rebels,
verrà distribuita in America dalla Cross Creek,
già responsabile delle recenti produzioni di film come
Everest e Black Mass. Il film dovrebbe essere il
primo capitolo di una trilogia e sarà diretto e sceneggiato da
Bob Persichetti (Monsters vs. Aliens,
Shrek 2).
Per diverso tempo si è parlato di un
possibile film dedicato a Spider Gwen,
adattamento della serie a fumetti della Marvel incentrata sul
personaggio di Gwen Stacy. La stessa Emma
Stone (che ha interpretato proprio Gwen in The
Amazing Spider Man 1 e 2)
ha rivelato, in un’intervista con MTV News dello scorso giugno
(qui), di essere interessata nel caso il film
dovesse mai vedere la luce.
Ad oggi non ci sono stati più
aggiornamenti circa il progetto. In attesa di eventuali sviluppi,
vi mostriamo di seguito un bellissimo trailer fan made che ci
mostra come potrebbe essere la Stone nei panni della
supereroina:
La Weinstein Company ha diffuso
online il trailer ufficiale di Burnt, la
nuova commedia di John Well interpretata dal
candidato all’Oscar Bradley Cooper (Il lato
positivo, America Sniper).
Adam Jones è un cuoco che ha
distrutto la sua carriera facendo uso di droghe e comportamenti
eccentrici. Decide di rimettersi in riga e tornare a Londra per
riscattarsi guidando un ristorante di alto livello in grado di
fargli guadagnare tre stelle Michelin.
Sceneggiato da Steven
Knight (Locke), Burnt annovera nel cast
anche Emma Thompson, Daniel Brühl (Il quinto
potere, Rush), Jamie Dornan (50 Sfumature
di Grigio), Alicia Vikander (Ex Machian,
The Danish Girl), Uma Thurman e Lily
James (Cenerentola). Il film uscirà in Italia il
prossimo 29 ottobre.
Il produttore Jon
Landau ha diffuso online, via Twitter, quello che sembra
essere (vista anche la didascalia che lo accompagna) il primo
artwork ufficiale di Avatar
2, primo dei tre attesissimi sequel del
blockbuster di James Cameron, la cui uscita al
cinema è fissata per dicembre del 2017.
L’artwork ci permette di dare un
primo sguardo a quello che dovrebbe essere il personaggio di
Neytiri
(interpretato da Zoe Saldana).
Potete vedere la foto di
seguito:
Ricordiamo che
Avatar 2 vedrà il ritorno di Sam
Worthington, Zoe Saldana, Stephen Lang e Sigourney
Weaver. I sequel sono stati scritti da James
Cameron insieme a Josh Friedman, Rick Jaffa, Amanda Silver
e Shane Salerno. L’uscita dei tre seguiti è prevista per il
dicembre del 2017, 2018 e
2019.
L’affermazione può sembrare un po’
controversa, ma Matt Damon ha sicuramente dato una
spiegazione argomentata e plausibile a ciò che ha dichiarato.
Second l’attore di The
Martian infatti i suoi colleghi dovrebbero essere
discreti e silenzioni in merito alla loro privacy, soprattutto per
quanto riguarda la sessualità “che è una grande parte di come è
una persona”. “Che tu sia gay o etero – ha dichiarato
Damon – le persone non dovrebbero sapere nulla della tua
sessualità perché è uno dei misteri che si dovrebbero mettere in
scena (con il lavoro d’attore, ndr.)”.
Siete d’accordo? Vedremo
Matt Damon al cinema dall’1 ottobre in
Sopravvissuto – The Martian.
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Ecco la sinossi:
Durante una missione su Marte,
l’astronauta Mark Watney (Matt Damon) viene
considerato morto dopo una forte tempesta e per questo abbandonato
dal suo equipaggio. Ma Watney è sopravvissuto e ora si ritrova solo
sul pianeta ostile. Con scarse provviste, Watney deve attingere al
suo ingegno, alla sua arguzia e al suo spirito di sopravvivenza per
trovare un modo per segnalare alla Terra che è vivo.
A milioni di chilometri di distanza,
la NASA e un team di scienziati internazionali lavorano
instancabilmente per cercare di portare “il marziano” a casa,
mentre i suoi compagni cercano di tracciare un’audace, se non
impossibile, missione di salvataggio.
Sopravvissuto – The
Martian vede protagonisti anche un cast d’eccezione
composto da Kate Mara, Jessica Chastain, Kristen Wiig,
Sebastian Stan, Sean Bean, Michael Peña, Mackenzie Davis, Chiwetel
Ejiofor e Jeff Daniels.
The
Revenant, prodotto da Annapurna Pictures, New Regency
e la Ratpac Entertainment di Brett Ratner,
dovrebbe avere un’uscita limitata il giorno di Natale (in tempo per
concorrere agli Oscar) ed espandere il numero di sale l’8
gennaio 2016. La Fox non nasconde di mirare nuovamente alla
statuetta più ambita dopo aver fatto centro con 12 anni
schiavo e Birdman.
Il film, scritto da Mark L.
Smith e dallo stesso Inarritu, uscirà a settembre 2015 e
sarà distribuito dalla Fox.
Nel 1823 il cacciatore di pelli Hugh
Glass (Leonardo DiCaprio) si unisce alla Rocky
Mountain Fur Co. per avventurarsi in un territorio inesplorato in
cerca di nuove pelli. Dopo essere stato aggredito da un grizzly che
lo ha quasi ucciso, l’uomo viene preso in custodia da due volontari
della compagnia, il rude mercenario John Fitzgerald e il giovane
Jim Bridger, futuro “Re degli Uomini delle Montagne”. Quando gli
indiani assaltano il loro accampamento, Fitzgerald e Bridger
abbandonano Glass al suo destino dopo averlo derubato delle armi e
degli oggetti di sua proprietà. Isolato, privo di difese e furioso,
Glass giura di sopravvivere per vendicarsi.
Il film è la seconda collaborazione
di Inarritu con la New Regency dopo
Birdman.
Dramma familiare e sentimentale,
Padri e figlie è caratterizzato da una struttura
bipartita che alterna al montaggio sequenze del passato e del
presente della storia, con un salto di ben trent’anni, con
l’obiettivo di affondare le radici in due momenti altrettanto
cruciali della vita dei protagonisti. Per quanto riguarda l’aspetto
registico, ogni tanto purtroppo si cade nel vizio di indugiare più
del necessario sul finale di una situazione e/o di una reazione di
personaggio, quando si potrebbe tagliare leggermente prima.
Nonostante queste sottolineature di
troppo e nonostante l’intreccio non sia sempre perfettamente
credibile e scevro da qualche caduta di stile e/o mancanza di
ironia, nel complesso stavolta il regista porta a casa un buon
dramma, nel quale il pubblico femminile – target principale del
film – può tranquillamente identificarsi viste le ottime capacità
empatiche e interpretative di
Amanda Seyfried e l’indiscutibile bravura e
credibilità e di Russell Crowe in qualità di padre tendente
pressoché ad una tenera ma non stucchevole perfezione. I due
personaggi e protagonisti principali, padre e figlia appunto, fanno
decisamente la differenza in Padri e figlie,
mentre alcuni personaggi secondari non risultano perfettamente
sfaccettati, se non a volte didascalici nella loro funzione di
aiutanti o villain dell’amore padre/figlia, il che è un po’ un
peccato visto che suonano come note stonate in un drama non
originalissimo ma che fa il suo compito, soprattutto per quanto
riguarda l’atmosfera generale del film.
Costumi, scenografie, musica e una
fotografia molto calda coadiuvano a creare un look molto ben
definito e un mondo narrativo coerente, molto riuscito soprattutto
nella parte del film Padri e figlie, ambientata
negli anni Ottanta dell’infanzia della piccola Kate. Quest’ultima è
interpretata dalla piccola Kylie Rogers (già vista
nella serie TV The Whispers): la piccola
talentuosa senza dubbio riesce a regalare insieme a Crowe i momenti
più intensi della pellicola.
Mia Wasikowska ha incontrato per la prima
volta il grande pubblico nel 2010, nonostante avesse alle spalle
una carriera già piuttosto impegnata tra cinema e tv. Il film però
non è stato un successo e non è mancata la sorpresa quando,
all’annuncio del sequel, Alice Through the Looking Glass – Alice Attraverso lo
Specchio, la Wasikowska ha confermato la sua
partecipazione, anche ora che la sua carriera va a gonfie vele e
può vantare collaborazioni con registi e attori molto
importanti.
Ospite a Roma per presentare
Crimson
Peak, l’attrice Mia Wasikowska ha così spiegato il motivo che
l’ha spinta ad accettare: “Non avevo scelta” ridendo e
lasciando intendere vincoli contrattuali ai quali non si poteva
sottrarre, salvo poi continuare “questa volta il progetto è un
po’ diversoC’è un altro regista e l’approccio sarà diverso, molta
meno CGI e molte più cose concrete, oggetti sul set con cui
interagire”.
Che vi aspettate da
Alice Through the Looking Glass – Alice
Attraverso lo Specchio ?
Alice Through the Looking Glass – Alice Attraverso lo
Specchio si basa su una specie di romanzo sequel,Attraverso lo Specchio, che Lewis Carroll
scrisse proprio come seguito ideale a Le Avventure di Alice nel
Paese delle Meraviglie. Nel cast, oltre a Mia
Wasikowska (Alice), anche Johnny Depp (il
Cappellaio Matto), Helena Bonham Carter (La Regina
Rossa), Matt Lucas (PincoPanco, PancoPinco),
Stephen Fry (Stregatto), Alan
Rickman (Brucaliffo), Michael Sheen
(Bianconiglio), Timothy Spall (Bayard),
Paul Whitehouse, Barbara Windsor, Rhys Ifans
(Zanik Hightopp, il padre del Cappellaio), Sacha Baron
Cohen (Time), Ed Speelers (James
Harcourt) e Toby Jones (la voce di Wilkins).
Minuta e sorridente, con un pixie
cut che le sta d’incanto, l’incarnato chiaro e gli occhi vispi,
Mia Wasikowska, ultima eroina di Guillermo
Del Toro in Crimson Peak, ha
interpretato tanti personaggi femminile forti e avventurosi, tanto
che quando la si scopre così timida appare quasi strano. Una
carriera cominciata con Alice in
Wonderland di Tim Burton e
proseguita poi con una lunghissima serie di registi e personaggi
importanti.
Vitalità e determinazione, ma anche
intelligenza e ingenuità, sono le caratteristiche della sua Edith
Cushing: “In lei c’è una forza interiore notevole, una
determinazione che magari all’inizio sembra assente, ma che
lentamente emerge nella storia”.
Per prepararsi al ruolo
Mia ha letto tanto, non solo le dettagliate biografie del
personaggio scritte per tutto il cast da Guillermo Del
Toro in persona, ma anche romanzi e letteratura gotica,
anche il Frankenstein di Mary Shelley.
“Devo ammettere che non sapevo molto di lei, prima di questo
film. Anzi, non sapevo nemmeno che Frankenstein fosse stato scritto
da lei. Per Crimson Peak ho ricevuto una vera e
propria educazione sul gotico”.
In questo modo l’attrice australiana
colma una lacuna nella sua vasta conoscenza dei classici della
letteratura, che tante volte ha portato sullo schermo, da Jane
Eyre a Madame Bovary: “Nella mia carriera sono
stata molto fortunata, ho avuto la possibilità di interpretare
personaggi meravigliosi. Mi piace molto lavorare sui classici e
sugli adattamenti, mi piace pensare che sia una riproposizione
sempre nuova di storie che continuano a risuonare anche nel
presente”.
Per quanto riguarda invece le sue
origini eil proliferare a Hollywood di talenti asutraliani, Mia
abbozza un sorriso timido e dice: “Non so come mai, un caso, o
forse qualcosa nell’aria”. Ma non è ugualmente indecisa quando
ci dice quello che la spaventa di più: “Le persone, non i
fantasmi. Credo in queste cose come se fossero emozioni o
esperienze, ma le persone sono più spaventose”.
Fast and Furious
8 è ancora alla ricerca di un regista, nonostante sia
già stata decisa la data di uscita, fissata per il 14
aprile 2017. Eppure negli ultimi giorni, sono uscite delle
voci riguardanti la possibilità di dirigere il prossimo capitolo
dallo stesso Vin Diesel, star della saga. L’attore
ha scritto ai suoi fan, sulla pagina Facebook, spiegando la
situazione, e ringraziandoli per l’affetto nei suoi confronti.
”I fan della saga Fast and
Furious sono i migliori fan del mondo. Da quando sono diventato
produttore nel 2008, siete stati con me in ogni passo del mio
cammino, dandomi feedback davvero importanti. Il mio partner di
produzione, Neal [H. Moritz], vorrebbe che fossi io a dirigere il
prossimo film, ma questo è un franchise speciale e queste sono
questioni che vanno affrontate con molta cura. Per essere chiari, a
nessuno è stata offerta la regia di Furious 8, lo stesso vale per
lo script. La Universal è stata troppo buona con me e fiduciosa
della mia visione, sono come una famiglia… Ho promesso allo studio
che farò un’ultima trilogia, per porre fine alla saga. Annuncerò il
regista nel mio prossimo post…”
Non si capisce bene, se questa
ultima trilogia comprenda anche Fast and Furious
7, oppure se si tratti di altri tre film, l’8, il 9 e
il 10. In ogni caso non ci resta che aspettare un nuovo post, che
svelerà il nuovo regista.
Camicia azzurra, in tinta con gli
occhi, fisico snello, sorriso pronto e grande affabilità.
Tom Hiddleston si presenta prima di cominciare la
sua chiacchierata con la stampa in una comoda suite dell’Hotel De
Russie di Roma. “Piacere, Tom“. È veramente un piacere
sentirlo parlare con spirito, acume e gentilezza di
Crimson Peak, l’ultimo film di
Guillermo Del Toro che è venuto a
presentare in Italia insieme a Mia Wasikowska, sua
compagna di set.
Ovviamente la priam cosa che ci
racconta è il motivo che l’ha spinto a scegliere di parteciare alla
storia horror del regista messicano. “Ci sono stati tanti
motivi, tanti livelli di fascinazione in questa storia – ha
spiegato – C’è un amore gotico, un gentiluomo elegante,
carismatico che però nasconde chiaramente un mistero, ha il fascino
del potere, del suo nome di nobile inglese, ma dietro aquesta
facciata c’è la colpa e la vergogna, ma anche una grande
vulnerabilità. Mi piace che ad un certo punto della storia trova
anche un nuovo coraggio. La sua complessità mi ha
convinto”.
Il personaggio in
questione è Thomas Sharpe, nobile inglese con nient’altro che un
buon nome, una vecchia casa e un segreto. Un ruolo complicato che
doveva essere di Benedict Cumberbatch. “Gli
attori sono sempre in trattative per tanti ruoli – ha spiegato
Tom Hiddleston – Non credo che Benedict fosse così coinvolto.
Mia (Wasikowska, ndr.) non doveva essere Edith invece, ma dipende
da tante cose, forse ben era impegnato. Poi ha chiesto a me, ha
fatto delle modifiche per me. È questo il modo in cui funziona.Ho
letto il copione per la prima volta di mercoledì, e giovedì ero già
in volo per un pranzo di lavoro con Guillermo in Canada e al
venerdì stavo già visitando i set in costruzione”.
Per quanto riguarda invece il
processo di costruzione del personaggio,Hiddleston è stato aiutato
dalla costumista del film, Kate Hawley, che gli ha
mostrato quadri simbolo del romanticismo (come il“Viandante davanti a un mare
di nebbia” di Caspar David Friedrich), immagini
diLord
Byrone
immagini delle miniere inglesi del primo Novecento: “Ma a
differenza di altri grandi eroi romantici, dietro la maschera di
orgoglio di Thomas c’è ancora più dolore”. Parte
importantissima, nella finzione del film e nella realizzazione
dello stesso, è la casa, un set imponente che Del Toro ha voluto
venisse costruito.
“Come attore, è tutto più facile
quando hai un set fisico e reale a disposizione. Devo essere
realistico in situazioni immaginarie e qui è stato particolarmente
più bello proprio per il numero di cose con cui potevo
interagire”.
Per quanto riguarda invece il
rapporto con il regista, Guillermo Del Toro,
Hiddleston ha raccontato: “Guillermo ci ha chiesto di sentire
molto profondamente, di essere schiavi delle nostre emozioni di
quelle dei nostri personaggi e come attore è stata una cosa molto
divertente – dice – Le passioni di questo film sono
davvero trascinanti, e Guillermo, se fosse qui, direbbe che le
emozioni non sono più cool e che il nostro tentativo è stato quello
di farle tornare tali” salvo poi correggersi poco dopo “Mi
sono appena reso conto di aver detto che le emozioni non sono coll
in Italia, non si può dire una cosa del genere nella patria di
Puccini”.
E Tom crede ai fantasmi? “Credo
che tutti i bambini sono affascinati dal paranormale, mi piacevano
molto le storie di fantasmi da piccolo. Soprattutto quelle
diM.R.
James, ma perfino i Ghostbusters. Ai
fantasmi non credo, ma penso ancora che i luoghi possano mantenere
traccia delle emozioni e degli eventi forti o traumatici che lì
sono avvenuti. No, non credo ai fantasmi, ma cerco di avere una
mente aperta”.
Su quello che ha apprezzato di più a
lavorare con Del Toro, Tom Hiddleston sorprende: “Tutti
conosciamo Guillermo come un personaggio appassionato, accogliente,
cinefilo e davvero dedito a tutto ciò che fa. La cosa che non tutti
sanno è che è anche molto saggio. Una volta mi ha detto ‘nella vita
agistono due forze, l’amore e la paura’”.
Ma che cosa fa davvero paura a Tom
Hiddleston? Ancora una volta l’attore inglese non delude e dà una
risposta magnifica: “La mancanza di cura verso gli altri”.
L’attrice Rachel
Weisz ha sfilato sul red carpet alla 53esima edizione
del New York Film Festival, per promuovere il suo film
The Lobster. Con lei anche la co-star del
film Ariane Labed e il
regista Yorgos Lanthimos.
La Weisz è apparsa davvero
meravigliosa nel suo abito firmato Marc Jacobs, abbinato
alle scarpe Bally e alla borsa Ferragamo.
The
Lobster è ambientato in un futuro distopico in cui,
per legge, le persone single vengono invitate a trasferirsi in un
hotel e obbligati a trovare un compagno o una compagna entro 45
giorni. In caso contrario, le persone verranno trasformate in un
animale e lasciate nei boschi.
L’attrice la rivedremo presto anche
nel prossimo film Mia cugina Rachele, al
quale si è aggiunto di recente Sam Claflin.
Per i fan della saga è un’occasione
ghiotta, senza dubbio imperdibile. Si tratta della colonna sonora
dell’intera saga di Star
Wars in uscita in vinile, il prossimo 8 gennaio
2016.
Si chiamerà Star Wars The
Ultimate Vinyl Collection, e per chi non fosse interessato
al vinile, sarà disponibile anche in CD, con diverse interviste al
compositore John Williams e a Han Solo, Harrison Ford; ma anche in
DVD, con dei video nei quali verrà mostrato il lavoro di
integrazione di musica e immagine.
Intanto, il conto alla rovescia è
già iniziato per il nuovo film della saga Star Wars il
Risveglio della Forza, in uscita in Italia il 16
dicembre. Nel cast
vedremo il ritorno diHarrison Ford, Carrie
Fisher, Mark Hamill, Anthony
Daniels, Peter
Mayhew e Kenny Panettiere con
le nuove aggiunte John
Boyega, Daisy
Ridley, Adam
pilota, Oscar
Isaac, Andy
Serkis, Domhnall
Gleeson, Lupita
Nyong’o, Gwendoline
Christiee Max
von Sydow.
La star della saga
Hunger Games, Sam Claflin, è in
trattative per unirsi al cast di Mia cugina
Rachele, con Rachel Weisz. Il
film sarà il remake del noir del 1952 diretto
da Henry Koster e interpretato
da Olivia de Havilland e da un allora
esordiente Richard Burton.
Il film, basato sull’omonimo
romanzo di Daphne Du Maurier (autrice di
Rebecca, la prima moglie da cui
Alfred Hitchcock ha tratto il suo famoso
film), si concentra sul sentimento di vendetta che un giovane uomo
nutre nei confronti della bella e misteriosa Rachele, ritenuta
responsabile della morte del cugino e tutore.
A dirigere questa nuova versione
prodotta da Fox Searchlight di Mia cugina
Rachele sarà Roger
Michell, famoso per essere il regista di
Notting Hill. Sam
Claflin lo rivedremo presto nell’ultimo attesissimo
Hunger Games il Canto della Rivolta parte
2 (in uscita il 21 novembre), ma anche
in The Huntsman, con Chris
Hemsworth , e Me Before You, con
Emilia Clarke.
Il film
Gambit, che ha perso il suo
regista Rupert Wyatt perché impegnato con un
altro progetto, non avrà neanche l’attrice Anna
Paquin, star della saga di X-Men, nella quale interpreta
Rogue. A confermalo è l’attrice stessa sul suo account Twitter,
alla domanda esplicita di un fan.
La coppia Gambit e Rogue hanno dato
vita a una delle storie d’amore più belle della Marvel, ma evidentemente non sarà
oggetto del film, ancora alla ricerca di un nuovo
regista.
Ancora non si sa
se saranno spostate le riprese, ma nel cast insieme a
Channing Tatum ci sarà anche Lea
Seydoux.
Il film sarà prodotto dallo stesso
Tatum in collaborazione con Reid
Carolin,Simon
KinbergeLauren
Shuler Donner (storici produttori del franchise
di X-Men) e uscirà al cinema il 7
ottobre 2016.
Come previsto, è stato annunciato
oggi il candidato italiano agli Oscar che sarà in concorso come
miglior film in lingua non inglese. Si tratta
di Non essere cattiv, film postumo
di Claudio Caligari. Interpretato da Luca
Marinelli e prodotto da Valerio
Mastandre, il film è stato distribuito da Good Films
l’8 settembre nelle sale italiane, dopo esser stato presentato
nella sezione Fuori Concorso della 72esima Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Non essere
cattivo ha battuto film come Mia
Madre di Nanni Moretti e Sangue del mio
Sangue di Marco Bellocchio.
La Commissione di selezione, che ha
designato il film, era composta da Nicola BORRELLI, Direttore
Generale Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali;
dal compositore Nicola PIOVANI; dal regista Daniele LUCHETTI; dalle
produttrici Tilde CORSI e Olivia MUSINI; dal distributore Andrea
OCCHIPINTI; Stefano RULLI, Presidente Fondazione Centro
Sperimentale di Cinematografia e dai giornalisti Natalia ASPESI e
Gianni CANOVA. La riunione per scegliere tra i nove candidati si
terrà lunedì 28 settembre, presso la sede dell’ANICA, che agisce in
rappresentanza dell’Academy of Motion Pictures Arts and
Sciences.
L’annuncio delle nomination è
previsto per il 14 gennaio 2016, mentre la cerimonia di consegna
degli Oscar si terrà a Los Angeles domenica 28 febbraio 2016.
Inside
Out è inarrestabile al box office italiano,
seguito dall’ottimo esordio di
Everest e gli
imbattibili Minions.
Come prevedibile,
nessun cambio al vertice del box office italiano malgrado le
numerose nuove uscite.
Infatti Inside
Out resta saldamente in vetta al botteghino con un
incasso di ben 5,3 milioni di euro alla sua seconda settimana di
programmazione. Grazie a uno straordinario passaparola, la
pellicola Pixar ha perso pochissimo rispetto all’esordio e,
nonostante l’enorme numero di copie (circa 740), Inside
Out registra una media per sala pazzesca, pari a 7300 euro.
Così l’acclamato film arriva a ben 13,5 milioni di euro dopo dodici
giorni.
Everest apre in seconda posizione con
un ottimo risultato: 1,5 milioni di euro incassati in 464 sale a
disposizione, per una media di 3300 euro.
Così
Minions scende al terzo gradino del podio, ma
continua la sua corsa imbattibile dopo cinque settimane di
programmazione. Il film raccoglie altri 688.000 euro e giunge
al globale impressionante di 22,2 milioni di euro.
Calo anche per Tutte lo
vogliono, che arriva a 1,3 milioni totali con altri
531.000 euro.
Magic Mike XXL debutta in quinta
posizione con un risultato tutt’altro che incoraggiante. Il sequel
del film con Channing Tatum incassa infatti 504.000 euro in circa
300 copie, con una media per sala di 1600 euro.
Seguono altre novità del weekend, a
partire da Sicario,
che esordisce con 423.000 euro, mentre The
Green Inferno di Eli Roth e
The Transporter Legacy incassano rispettivamente
340.000 euro e 298.000 euro.
Ecco 15 star (o gruppi di attori
molto famosi) che, prestatisi al genere horror, sono stati capaci
di partecipare alla realizzazione di progetti interessanti, alcuni
dei veri e propri capolavori, altri film di cui si è almeno
discusso.
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È chiaro, ad esempio, che
Megan Fox non sia una star del calibro di
Jack Nicholson e che i rispettivi film
(Jennifer’s Body e
Shining) non siano nemmeno lontanamente
paragonabili. Il filo conduttore è però quello del volto arci noto
che si rpesta, con risultati variabili, a un genere considerato per
lo più minore.
Anne Hathaway e
Robert De Niro hanno partecipato alla premiere
londinese de Lo Stagista Inaspettato
(The Intern) al Vue West End, domenica 27
settembre.
In The Intern
Robert De Niro interpreta Ben Whittaker, un vedovo di 70
anni in pensione che, cogliendo l’opportunità di tornare a vivere,
diventa uno stagista presso un sito di moda online fondato e
diretto da Jules Ostin (Anne Hathaway). Nel cast
del film troviamo anche Rene Russo, Anders
Holm, Andy Rannells, Celia
Weston, Nat Wolff, Linda
Lavin, Zack Pearlman e Jason
Orley e Christina Scherer.
Nancy Meyers ha
prodotto il film con Suzanne Farwell e
Celia Costas. Il team creativo è composto dal
direttore della fotografia Stephen Goldblatt, la
scenografa , il montatore Robert Leighton e la
costumista Jacqueline Demeterio. Le musiche
originali del film sono di Theodore Shapiro.
I coniugi Mercer sono in procinto di
festeggiare i loro quarantacinque anni di matrimonio passati
all’insegna dell’amore e della spensieratezza, quand’ecco che
giunge una lettera che informa Geoff dell’improvviso ritrovamento
del corpo dell’ex compagna scomparsa e rimasta intrappolata per
oltre cinquant’anni fra i ghiacciai svizzeri, a seguito di un
terribile incidente avvenuto nel 1962 durante un’escursione. Avendo
celato per tutti questi anni alla moglie l’accaduto, Geoff inizia a
essere assalito dal peso terribile del passato, una nuvola gravida
e buia che rischia di gettare un’ombra sul felice rapporto di
coppia in un anniversario così importante.
45 Anni è
una pellicola di sobria e intensa bellezza impostata su ritmi
lenti, pacati e contemplativi ma capace di trasudare emozione da
ogni inquadratura, un racconto che fa del suo puro e semplice
realismo l’arma suprema per raccontare poeticamente il cancro della
memoria e del passato che finisce per erodere dall’interno una
relazione solo in apparenza solida ma contaminata dal peso di un
fantasma d’amore mai dimenticato. Andrew Haigh si
dimostra capace tanto quanto nel precedente
Weeked di affrontare con garbo e
sensibilità il tema della relazione affettiva messa a nudo fin nei
suoi intimi anfratti, questa volta scegliendo di lavorare per
sottrazione sino ad asciugare la narrazione e ridurla alla pura
essenza delle parole, così come nello stile dei migliori film di
dialogo di Rohmer, decidendo infine di rinunciare alla classica
colonna sonora e impiegando commenti musicali esclusivamente
diegetici, tutti brani estrapolati dal passato e dalla vita dei due
protagonisti e che ne segnano le tappe fondamentali di ascesa e
caduta. Non è un caso infatti che sia proprio “Smoke Gets in
Yours Eyes” (nella celebre versione dei Platters) a definire
il circolo ideale di apertura e chiusura della storia, un brano
dolce ed evocativo preso come simbolo dell’amore della coppia ma
che nasconde l’inquietante presagio di una relazione in cui tutto
appare alla fine solo “fumo negli occhi”. L’etereo
fantasma del primo grande amore di Geoff aleggia come un’ombra
sepolcrale per tutta la vicenda, e la sua essenza si percepisce
anche laddove si sceglie di non mostrane mai le sembianze carnali,
una presenza che si sedimenta in ogni ricordo, in ogni parola e in
ogni sguardo e che finisce per insinuare il tarlo del dubbio nel
cuore e nella mente della disorientata Kate.
Charlotte Rampling
e Tom Courtenay, premiati entrambi con l’orso
d’argento al 65° Festival di Berlino, danno vita ad una perfetta e
commovente alchimia che si gioca tutta sulle parole, i gesti e i
laconici sguardi, una magistrale prova attoriale che buca la
superficie dello schermo e si trasferisce in un livello
extra-cinematografico che lambisce la misteriosa e intima palude
dell’introspezione psicologica che solo Bresson e Antonioni erano
riusciti a valicale con tale sicurezza.
Fantastici
4 diretto da Josh Trank non si è
certo risparmiato alcun tipo di critica o offesa. Il film Fox, che
pure ha riscontrato un tiepido sostegno in Cinefilos.it
(leggi la recensione) presenta
senza dubbio dei limiti, che tuttavia non offuscano completamente
le tante cose buone del film.
Anche Mark Millar,
consulente per i fumetti Marvel alla Fox, non ha apprezzato
troppo la critica negativa al film, dicendo la sua: “È un
peccato perché penso che alcuni elementi di questo film fossero
buoni. Alcune cose erano buone. Ricordo che la prima metà, in
particolare, funziona bene. E Josh Trank è bravo. Chronicle è stato
il mio film di supereroi preferito nel 2012. E vi ricordo che c’era
anche Avengers quell’anno. Adoro Chronicle. È un peccato che a
volte le cose non funzionino come previsto. Nessuno spera che un
film vada male. Tutti fanno del loro meglio, e questi ragazzi si
sono davvero impegnati. Non è uscito decisamente il film che tutti
speravano, il che è un peccato”.
Sulla eventualità di un sequel del
film sempre alla Fox con lo stesso cast, ma difficilmente con lo
stesso regista, Millar ha aggiunto: “Penso che la discussione
sia aperta. Non è stata ancora presa una decisione definitiva,
penso. A un certo punto dovranno fare alcune telefonate, ma credo
che il brand Marvel sia molto potente. I film
non funzionano sempre bene, Thor 2 e Iron Man 2 sono un esempio di
film che non hanno funzionato particolarmente bene. Ma poi è
arrivato Iron
Man 3 ed è grande. Non tutto fila sempre liscio. Avengers 2 non è neanche lontanamente
bello come Avengers 1”.