Le uscite al cinema di oggi, giovedì
19 febbraio, segnano una decisa frenata rispetto al prosperare di
film attesi e chiacchierati delle scorse settimane, ma non manca di
riservare sorprese interessanti. Da una parte abbiamo la nuova
commedia di Edoardo Leo, che scommettiamo sarà tra
i film più graditi di questo fine settimana, dall’altra abbiamo il
bellissimo e folle Un piccione seduto sul ramo riflette
sull’esistenza, Leone d’Oro all’ultimo Festival di Venezia. Ecco quali pellicole
arrivano in sala a partire da oggi:
Noi e la
giulia: Diego (Luca Argentero), Fausto (Edoardo Leo)
e Claudio (Stefano Fresi) sono tre quarantenni insoddisfatti e in
fuga dalla città e dalle proprie vite, che da perfetti sconosciuti
si ritrovano uniti nell’impresa di aprire un agriturismo. A loro si
unirà Sergio (Claudio Amendola), un cinquantenne invasato e fuori
tempo massimo, ed Elisa (Anna Foglietta), una giovane donna incinta
decisamente fuori di testa. Ad ostacolare il loro sogno arriverà
Vito (Carlo Buccirosso), un curioso camorrista venuto a chiedere il
pizzo alla guida di una vecchia Giulia 1300. Questa minaccia li
costringerà a ribellarsi ad un sopruso in maniera rocambolesca e lo
faranno dando vita a un’avventura imprevista, sconclusionata e
tragicomica, a una resistenza disperata …quella che tutti noi
vorremmo fare se ne avessimo il coraggio.
Un piccione seduto sul
ramo riflette sull’esistenza: Come una coppia di Don
Chisciotte e Sancho Panza dei nostri tempi, Sam e Jonathan, due
venditori ambulanti di travestimenti e articoli per feste, ci
accompagnano in un caleidoscopico viaggio attraverso il destino
umano. È un percorso che svela la bellezza di singoli momenti, la
meschinità di altri, l’ironia e la tragedia nascosti dentro di noi,
la grandezza della vita, ma anche l’assoluta fragilità
dell’umanità. Il film racconta una serie di storie quotidiane e
fuori dal comune in una prospettiva aerea, come raccontate da un
uccello che riflette sulla condizione umana. Il piccione è sorpreso
dagli uomini, e cerca di dare un senso e capire le loro attività,
le follie, l’orgoglio e l’agitazione.
Mortdecai:
Gestire un branco di russi inferociti, i servizi segreti inglesi,
una moglie dalle gambe chilometriche ed un terrorista
internazionale non sarà cosa facile. Ma Charlie Mortdecai ci
riuscirà. In giro per il mondo, armato solo del suo fascino e della
sua bellezza, Charlie intraprenderà una corsa contro il tempo per
riuscire a recuperare un dipinto rubato, che si dice contenga il
codice per accedere ad un conto bancario in cui era stato
depositato l’oro dei Nazisti. Diretto da David Koepp, Mortdecai
vede protagonista Johnny Depp nel ruolo brillante e carismatico di
un ricco mercante d’arte, il Signor Charlie Mortdecai. Innamorato
della sua incantevole moglie, interpretata da Gwyneth Paltrow, ma
anche del lusso più sfrenato, del brandy e dei suoi baffi, Charlie
Mortdecai non si fermerà davanti a nulla pur di ottenere quello che
vuole.
Il segreto del suo
volto: Giugno 1945. Ferita, con il volto sfigurato,
sopravvissuta ad Auschwitz, Nelly torna a Berlino. Guarita a
malapena dall’intervento chirurgico al volto, la donna cerca il
marito Johnny, l’amore della sua vita. Quando casualmente Nelly
ritrova Johnny, lui non la riconosce. L’intervento l’ha resa quasi
irriconoscibile. Eppure notando in lei una vaga somiglianza con la
moglie, le chiede di assumerne l’identità, sperando così di mettere
le mani sull’eredità della famiglia di lei. Nelly accetta. Vuole
capire se Johnny l’ama ancora o se l’ha tradita, come sostiene la
sua amica. Nelly rivuole la sua vita.
Il settimo
figlio: Sta per scatenarsi una guerra tra le forze
del sovrannaturale e gli uomini. Secoli prima, il Maestro Gregory
aveva imprigionato la feroce strega Madre Malkin che, riuscita a
fuggire, adesso è in cerca di vendetta. L’unica speranza per gli
uomini è il giovane apprendista Tom Ward, settimo figlio di un
settimo figlio, il solo in grado di sconfiggere la potente maga e
la sua magia nera.
Advances
Style: A che età di smette di essere un’icona di
stile? Semplice: mai. Come dimostra ogni giorno, dalle pagine del
suo blog, Ari Seth Cohen, che con la sua macchina fotografica
ritrae dal 2008, per le strade di New York, i look più curiosi,
alla moda, e talvolta persino estremi, di chi non teme gli anni che
passano. Quel blog, diventato nel tempo un autentico fenomeno di
culto, è ora anche un film. Protagoniste, sette donne newyorkesi –
tutte tra i 62 e i 95 anni – dallo stile personale ed eclettico,
dotate di una grande vitalità con cui mettono in discussione i
luoghi comuni e gli stereotipi sulla bellezza e l’ossessione
dell’Occidente per la giovinezza.
Life
itself: Per lui i film sono macchine che generano
empatia. Roger Ebert, giornalista e sceneggiatore scomparso nel
2013, è stato uno dei più rinomati critici cinematografici
americani, il primo a vincere il Premio Pulitzer. Il film
ripercorre l’avventura della sua vita, l’amore per la settima arte
e il controverso rapporto con il mondo del giornalismo, senza
trascurare lati oscuri come la lotta contro la dipendenza da alcol.
Life Itself: la vita è un romanzo, un film, una storia d’amore.
Fatti di alti e bassi tra cui navigare senza paura, come seppe fare
Ebert.