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Yellowjackets: teaser promo della serie con Juliette Lewis

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Yellowjackets: teaser promo della serie con Juliette Lewis

Il canale americano Showtime ha diffuso il teaser promo di Yellowjackets, l’annunciata nuova serie tv generazionale creata e prodotta da Ashley Lyle e Bart Nickerson per Showtime.

Yellowjackets, la serie 

Yellowjackets racconta la storia di una squadra di calciatrici di talento liceale che diventano le sopravvissute a un incidente aereo nel deserto dell’Ontario. La serie racconta la loro discesa da una squadra complicata ma fiorente a clan in guerra e cannibali, mentre tiene traccia delle vite che hanno tentato di ricostruire quasi 25 anni dopo.

Nel cast di Yellowjackets protagonisti sono Sophie Nélisse nei panni di un’adolescente Shauna Sheridan – Melanie Lynskey interpreta una Shauna adulta. Jasmin Savoy Brown da adolescente Taissa – Tawny Cypress interpreta una Taissa adulta Sophie Thatcher come Natalie adolescente – Juliette Lewis interpreta una Natalie adulta. Sammi Hanratty come Misty adolescente  Christina Ricci interpreta una Misty adulta. Ella Purnell come Jackie, Steven Krueger come Ben Scott,  Amy Okuda come Cat Wheeler e Warren Kole da adulto Jeff Sadecki.

Yellowjackets: la terza stagione non debutterà prima del 2025

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Yellowjackets: la terza stagione non debutterà prima del 2025

Secondo quanto appreso da Deadline, la terza stagione di Yellowjackets non debutterà prima del 2025. Dopo gli scioperi degli sceneggiatori e degli attori che hanno ritardato la produzione della maggior parte delle serie, la writers room del thriller psicologico di Showtime è stata riaperta a settembre. La pre-produzione della serie era stata interrotta appena un giorno dopo l’inizio dello sciopero della WGA, lo scorso maggio.

Yellowjackets è una serie co-creata da Ashley Lyle e Bart Nickerson che ruota attorno a un gruppo di adolescenti coinvolti in un incidente aereo avvenuto nel 1996 e alle conseguenze dell’incidente anni dopo.

La serie Yellowjackets ha debuttato nel 2021 ed è stata acclamata, ottenendo sette nomination ai Primetime Emmy Award nelle sue due stagioni, tra cui Outstanding Drama Series lunedì scorso, quando ha perso contro Succession della HBO.

Il cast di Yellowjackets comprende Sophie Nélisse, Jasmin Savoy Brown, Sophie Thatcher, Samantha Hanratty, Liv Hewson e Courtney Eaton nell’era 1996, mentre le loro controparti nell’era 2021 sono interpretate da Melanie Lynskey, Tawny Cypress, Juliette Lewis, Christina Ricci, Lauren Ambrose e Simone Kessell. L’ultimo episodio di Yellowjackets è andato in onda il 28 maggio 2023, il finale della seconda stagione intitolato “Storytelling”.

Chi è coinvolto nella terza stagione di Yellowjackets?

Questa epopea di sopravvivenza, storia di orrore psicologico e dramma dell’adolescenza racconta la saga di una squadra di giocatrici di calcio liceali di grande talento che diventano i (non) fortunati sopravvissuti di un incidente aereo nelle remote regioni selvagge del nord“, si legge nella sinossi ufficiale. “La serie racconta la loro discesa da una squadra complicata ma fiorente a un clan selvaggio, seguendo anche le vite che hanno cercato di rimettere insieme quasi 25 anni dopo“.

Yellowjackets è raccontata attraverso due linee temporali: una segue un gruppo di ragazze adolescenti che sopravvivono a un incidente aereo nella natura selvaggia, e l’altra riprende 25 anni dopo con le ragazze adulte.

Il grande cast di Yellowjackets comprende Melanie Lynskey e Sophie Nélisse nei ruoli dell’adulta e dell’adolescente Shauna Shipman, Tawny Cypress e Jasmin Savoy Brown nei ruoli dell’adulta e dell’adolescente Taissa Turner, Christina Ricci e Samantha Hanratty nei ruoli dell’adulta e dell’adolescente Misty Quigley, Juliette Lewis e Sophie Thatcher nei ruoli dell’adulta e dell’adolescente Natalie “Nat” Scatorccio, Simone Kessell e Courtney Eaton nei panni dell’adulta e dell’adolescente Charlotte “Lottie” Matthews, Lauren Ambrose e Liv Hewson nei panni dell’adulta e dell’adolescente Vanessa “Van” Palmer, Steven Krueger nei panni di Ben Scott, Warren Kole nei panni di Jeff Sadecki, Kevin Alves nei panni di Travis Martinez ed Elijah Wood nei panni di Walter Tattersall.

Yellowjackets: il survival horror con Christina Ricci dal 17 novembre su SKY e NOW

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Arriva in prima visione il 17 novembre alle 22.15 su Sky Atlantic e in streaming su NOW, in contemporanea con gli Stati Uniti, Yellowjackets, survival drama dalle sfumature horror sull’incredibile storia di una squadra di calcio femminile di una scuola superiore che negli anni ‘90 sopravvive a un incidente aereo rimanendo isolata nelle remote terre dell’Ontario in attesa dei soccorsi. Adolescenti, le protagoniste si dovranno adattare, riunendosi in clan e arrivando a compiere azioni crudeli e spietate pur di sopravvivere. 25 anni dopo, nonostante abbiano tentato di ricostruirsi una vita, le poche sopravvissute all’incidente dovranno confrontarsi con il loro tormentato passato.

Creata da Ashley Lyle e Bart Nickerson, creatori anche di Narcos: Mexico, la serie – costruita su due diversi piani temporali – vanta un ampio cast quasi tutto al femminile: tra le star della serie Christina Ricci (Paura e Delirio a Las Vegas, La Famiglia Addams, Monster) e Juliette Lewis (Cape Fear – Il promontorio della paura, Assassini nati – Natural Born Killers, I Know This Much Is True), oltre a Melanie Lynskey (Le Ragazze del Coyote Ugly), Sophie Thatcher (When The Streetlights Go On), Tawny Cypress (The Blacklist: Redemption), Ella Purnell (Belgravia, Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali), Sammi Hanratty (Salem),  Steven Krueger (The Originals), Keeya King (Saw: Legacy), Warren Kole (Common Law).

Yellowjackets, la trama

Anni ’90. Le giovani e talentuose giocatrici di una squadra di calcio femminile di un liceo nordamericano sopravvivono per miracolo a un terribile incidente aereo e si ritrovano da sole nella natura selvaggia dell’Ontario per svariati mesi. La speranza di essere salvate dai soccorsi cede presto il posto alla disperazione, alla rabbia e alla paura, e le ragazze, ormai divise in veri e propri clan, si ritrovano a lottare senza pietà per la sopravvivenza, arrivando anche a praticare il cannibalismo. Nel presente, 25 anni dopo,  alcune delle sopravvissute,  Shauna, Taissa, Misty e Natalie, sono andate avanti con le loro vite, ma il ricordo di quei giorni è impossibile da cancellare: ciò che è successo un quarto di secolo prima non ha mai smesso e non smetterà mai di tormentarle.

Yellowjackets: gli showrunner aggiornano sulla terza stagione

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Yellowjackets: gli showrunner aggiornano sulla terza stagione

Gli showrunner di Yellowjackets Ashley Lyle, Bart Nickerson e Jonathan Lisco hanno fornito un promettente aggiornamento sulla terza stagione.

Siamo in piena fase di scrittura“, ha detto Lyle durante un Q&A per i membri del comitato di nomina SAG-AFTRA, come riporta Variety. “Ci stiamo divertendo molto e siamo molto eccitati“.

Dopo aver ricevuto il rinnovo della terza stagione nel dicembre 2022, il team creativo degli Yellowjackets ha iniziato a lavorare alla terza stagione. Tuttavia, la produzione si è dovuta fermare quando a maggio è iniziato lo sciopero della WGA. Quando lo sciopero è terminato a settembre, Lyle ha notato che “tutti sono tornati incredibilmente entusiasti, impazienti di andare e creativamente rinvigoriti“.

Chi è coinvolto nella terza stagione di Yellowjackets?

Questa epopea di sopravvivenza, storia di orrore psicologico e dramma dell’adolescenza racconta la saga di una squadra di giocatrici di calcio liceali di grande talento che diventano i (non) fortunati sopravvissuti di un incidente aereo nelle remote regioni selvagge del nord“, si legge nella sinossi ufficiale. “La serie racconta la loro discesa da una squadra complicata ma fiorente a un clan selvaggio, seguendo anche le vite che hanno cercato di rimettere insieme quasi 25 anni dopo“.

Yellowjackets è raccontata attraverso due linee temporali: una segue un gruppo di ragazze adolescenti che sopravvivono a un incidente aereo nella natura selvaggia, e l’altra riprende 25 anni dopo con le ragazze adulte.

Il grande cast di Yellowjackets comprende Melanie Lynskey e Sophie Nélisse nei ruoli dell’adulta e dell’adolescente Shauna Shipman, Tawny Cypress e Jasmin Savoy Brown nei ruoli dell’adulta e dell’adolescente Taissa Turner, Christina Ricci e Samantha Hanratty nei ruoli dell’adulta e dell’adolescente Misty Quigley, Juliette Lewis e Sophie Thatcher nei ruoli dell’adulta e dell’adolescente Natalie “Nat” Scatorccio, Simone Kessell e Courtney Eaton nei panni dell’adulta e dell’adolescente Charlotte “Lottie” Matthews, Lauren Ambrose e Liv Hewson nei panni dell’adulta e dell’adolescente Vanessa “Van” Palmer, Steven Krueger nei panni di Ben Scott, Warren Kole nei panni di Jeff Sadecki, Kevin Alves nei panni di Travis Martinez ed Elijah Wood nei panni di Walter Tattersall.

Showtime non ha ancora annunciato una data di uscita per la terza stagione di Yellowjackets. Tuttavia, se la produzione inizierà nei prossimi mesi, la serie potrebbe debuttare nella seconda metà del 2024.

YELLOWJACKETS: dal 12 aprile su Paramount+ la seconda stagione

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YELLOWJACKETS: dal 12 aprile su Paramount+ la seconda stagione

Finalmente l’attesa è finita. Da mercoledì 12 aprile su Paramount+ sarà disponibile la seconda stagione della serie candidata agli Emmy YELLOWJACKETS.

La prima stagione ha ottenuto il raro punteggio del 100% su Rotten Tomatoes e ha ricevuto sette nomination agli Emmy. YELLOWJACKETS è prodotto dallo studio Entertainment One (eOne).

Creata da Ashley Lyle e Bart Nickerson (Narcos), YELLOWJACKETS è la saga di una squadra di giocatrici di calcio liceali di grande talento che diventano le sfortunate sopravvissute di un incidente aereo nelle remote terre selvagge del nord.

La serie racconta la loro discesa da una squadra complicata, ma fiorente a un clan selvaggio, e allo stesso tempo segue le vite che hanno cercato di rimettere insieme quasi 25 anni dopo, dimostrando che il passato non è mai veramente passato e che ciò che è iniziato nella natura selvaggia è tutt’altro che finito.

La trama della seconda stagione di YELLOWJACKETS

Nella seconda stagione, sono passati due mesi da quando Shauna ha dato il benservito a Jackie, con risultati disastrosi. Di fronte all’acuirsi della fame e della paura, la tensione non fa che aumentare. Le dure condizioni dell’inverno si intensificano di giorno in giorno e la psiche delle sopravvissute si deteriora altrettanto rapidamente. Minacciate dall’oscurità della natura selvaggia – e dai suoi ricordi ossessionanti nel presente – le ex campionesse saranno costrette a prendere decisioni impossibili. Mentre affrontano l’orribile verità di ciò che comporta la sopravvivenza, il vero incubo per ognuna di loro sarà capire chi sono e cosa sono disposte a sacrificare per rimanere vive.

Il cast della seconda stagione di YELLOWJACKETS

Epopea di sopravvivenza, storia di orrore psicologico e dramma di formazione, YELLOWJACKETS ha come protagonisti la candidata agli Emmy e vincitrice del Critics Choice Award Melanie Lynskey (Castle Rock), la candidata agli Oscar e agli Emmy Juliette Lewis (Camping), la candidata agli Emmy Christina Ricci (Z: L’inizio di tutto) e Tawny Cypress (Unforgettable).

Anche Lauren Ambrose (Six Feet Under, Servant) e Simone Kessell (Obi-Wan Kenobi) si sono unite alla seconda stagione della serie, insieme a Elijah Wood (la trilogia de Il Signore degli Anelli) in un arco narrativo che durerà una stagione.

Nel cast della seconda stagione ci sono anche Sophie Nélisse (The Book Thief), Jasmin Savoy Brown (The Leftovers), Sophie Thatcher (Prospect), Samantha Hanratty (SHAMELESS), Courtney Eaton (Mad Max: Fury Road), Liv Hewson (Santa Clarita Diet), Steven Krueger (The Originals), Warren Kole (Shades of Blue) e Kevin Alves.

Ashley Lyle, Bart Nickerson e il collega showrunner Jonathan Lisco sono i produttori esecutivi. Anche Drew Comins di Creative Engine è produttore esecutivo insieme ad Ameni Rozsa, Sarah L. Thompson e Karyn Kusama che hanno diretto l’episodio pilota.

Yellowjackets 2: trailer della seconda stagione

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Yellowjackets 2: trailer della seconda stagione

Showtime ha finalmente svelato il trailer completo dell’attesissima seconda stagione di Yellowjackets, la cui premiere è prevista per il 24 marzo 2023 negli USA. Il contributo video svela che la serie continuerà a raccontarci due linee temporali, con i restanti membri dei sopravvissuti che cercano di superare a un rigido inverno compiendo atti indicibili. Più di due decenni dopo, il loro oscuro passato è tornato a perseguitare i sopravvissuti, che devono affrontare il trauma e le conseguenze della loro vita nella natura selvaggia. Il contributo presenta anche l’apparizione della tanto attesa versione adulta di Lottie, interpretata da Simone Kessell.

Dai un’occhiata al trailer della seconda stagione di Yellowjackets di seguito:

La trama della seconda stagione di Yellowjackets

“Nella seconda stagione, sono passati due mesi dagli eventi che ha visto coinvolti Shauna e Jackie – con risultati disastrosi”, si legge nella trama ufficiale. “Di fronte alla loro crescente fame e paura, la tensione tra i nostri Yellowjackets è solo peggiorata. Le dure condizioni dell’inverno si stanno intensificando di giorno in giorno e la psiche dei nostri sopravvissuti si sta deteriorando altrettanto velocemente. Minacciati dall’oscurità della natura selvaggia e dai ricordi ossessionanti che dominano le menti nel presente, i nostri protagonisti saranno costretti a prendere decisioni impossibili. Mentre affrontano l’orribile verità di ciò che comporta la sopravvivenza, il vero incubo per ognuno di loro sarà capire chi sono e cosa sono disposti a sacrificare per sopravvivere.

Yellowjackets  attualmente è interpretato da Christina Ricci, Juliette Lewis, Melanie Lynskey, Tawny Cypress, Samantha Hanratty, Sophie Thatcher, Sophie Nélisse, Jasmin Savoy Brown, Steven Krueger e Warren Kole. Tra le new entry della seconda stagione troviamo l’attrice nominata agli Emmy Lauren Ambrose (Six Feet Under, Servant) nei panni di Van Palmer da adulta, Simone Kessell (Obi-Wan Kenobi) nei panni di Lottie da adulta ed Elijah Wood nei panni del detective cittadino Walter.

Yellowjackets è creato e prodotto da Ashley Lyle e Bart Nickerson. I produttori esecutivi sono Drew Comins, Karyn Kusama e Jonathan Lisco, che funge anche da showrunner. È prodotto da Entertainment One.

Yellowjackets 1×08: promo e trama dall’episodio

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Yellowjackets 1×08: promo e trama dall’episodio

Il canale americano Showtime ha diffuso il promo e la trama  di Yellowjackets 1×08, il l’ottavo episodio di Yellowjackets, l’annunciata nuova serie tv generazionale creata e prodotta da Ashley Lyle e Bart Nickerson per Showtime.

In Yellowjackets 1×08 che si intitolerà  “Flight Of The Bumblebee ” Durante il triage dopo un attacco feroce, gli Yellowjackets sono lasciati a scovare il meglio delle loro peggiori idee. Shauna si diletta in un po’ di cyberstalking leggero. Scritto da: Cameron Brent Johnson e Liz Phang Diretto da: Ariel Kleiman

Yellowjackets 1×08

Yellowjackets racconta la storia di una squadra di calciatrici di talento liceale che diventano le sopravvissute a un incidente aereo nel deserto dell’Ontario. La serie racconta la loro discesa da una squadra complicata ma fiorente a clan in guerra e cannibali, mentre tiene traccia delle vite che hanno tentato di ricostruire quasi 25 anni dopo.

Nel cast di Yellowjackets protagonisti sono Sophie Nélisse nei panni di un’adolescente Shauna Sheridan – Melanie Lynskey interpreta una Shauna adulta. Jasmin Savoy Brown da adolescente Taissa – Tawny Cypress interpreta una Taissa adulta Sophie Thatcher come Natalie adolescente – Juliette Lewis interpreta una Natalie adulta. Sammi Hanratty come Misty adolescente  Christina Ricci interpreta una Misty adulta. Ella Purnell come Jackie, Steven Krueger come Ben Scott,  Amy Okuda come Cat Wheeler e Warren Kole da adulto Jeff Sadecki.

Yellowjackets 1×07: promo e trama dall’episodio

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Yellowjackets 1×07: promo e trama dall’episodio

Il canale americano Showtime ha diffuso il promo e la trama  di Yellowjackets 1×07, il settimo episodio di Yellowjackets, l’annunciata nuova serie tv generazionale creata e prodotta da Ashley Lyle e Bart Nickerson per Showtime.

In Yellowjackets 1×07 mentre la fame incombe, Taissa conduce uno sforzo disperato e/o una missione suicida. Gli Yellowjackets sono costretti a fare chiacchiere. In Yellowjackets 1×07 protagoniste Melanie Lynskey, Tawny Cypress, con Christina Ricci e Juliette Lewis.

https://www.youtube.com/watch?v=C1KzePclF5w

Yellowjackets 1×07

Yellowjackets racconta la storia di una squadra di calciatrici di talento liceale che diventano le sopravvissute a un incidente aereo nel deserto dell’Ontario. La serie racconta la loro discesa da una squadra complicata ma fiorente a clan in guerra e cannibali, mentre tiene traccia delle vite che hanno tentato di ricostruire quasi 25 anni dopo.

Nel cast di Yellowjackets protagonisti sono Sophie Nélisse nei panni di un’adolescente Shauna Sheridan – Melanie Lynskey interpreta una Shauna adulta. Jasmin Savoy Brown da adolescente Taissa – Tawny Cypress interpreta una Taissa adulta Sophie Thatcher come Natalie adolescente – Juliette Lewis interpreta una Natalie adulta. Sammi Hanratty come Misty adolescente  Christina Ricci interpreta una Misty adulta. Ella Purnell come Jackie, Steven Krueger come Ben Scott,  Amy Okuda come Cat Wheeler e Warren Kole da adulto Jeff Sadecki.

Yellowjackets 1×06: promo e trama dall’episodio

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Yellowjackets 1×06: promo e trama dall’episodio

Il canale americano Showtime ha diffuso il promo e la trama  di Yellowjackets 1×06, il sesto episodio di Yellowjackets, l’annunciata nuova serie tv generazionale creata e prodotta da Ashley Lyle e Bart Nickerson per Showtime.

In Yellowjackets 1×06 che si intitolerà “Saints” Gli Yellowjackets si intrecciano con gli uccelli e le api, navigando nell’amore, nella lussuria e nella chirurgia fai-da-te. Nel presente: ricatti, coniglietti e una gelida riunione. Misty si prepara per un ospite a sorpresa.

Yellowjackets 1×06

Yellowjackets racconta la storia di una squadra di calciatrici di talento liceale che diventano le sopravvissute a un incidente aereo nel deserto dell’Ontario. La serie racconta la loro discesa da una squadra complicata ma fiorente a clan in guerra e cannibali, mentre tiene traccia delle vite che hanno tentato di ricostruire quasi 25 anni dopo.

Nel cast di Yellowjackets protagonisti sono Sophie Nélisse nei panni di un’adolescente Shauna Sheridan – Melanie Lynskey interpreta una Shauna adulta. Jasmin Savoy Brown da adolescente Taissa – Tawny Cypress interpreta una Taissa adulta Sophie Thatcher come Natalie adolescente – Juliette Lewis interpreta una Natalie adulta. Sammi Hanratty come Misty adolescente  Christina Ricci interpreta una Misty adulta. Ella Purnell come Jackie, Steven Krueger come Ben Scott,  Amy Okuda come Cat Wheeler e Warren Kole da adulto Jeff Sadecki.

Yellowjackets 1×05: promo e trama dall’episodio

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Yellowjackets 1×05: promo e trama dall’episodio

Il canale americano Showtime ha diffuso il promo e la trama  di Yellowjackets 1×05, il quarto episodio di Yellowjackets, l’annunciata nuova serie tv generazionale creata e prodotta da Ashley Lyle e Bart Nickerson per Showtime.

In Yellowjackets 1×05 che si intitolerà  “Blood Hive” Fuori nel deserto, le ragazze cavalcano l’onda cremisi e pianificano un pigiama party di arti oscure. Natalie e Misty addomesticano uno stallone. La notte di Halloween, Shauna festeggia come se fosse il 1996.

Yellowjackets 1×05

Yellowjackets racconta la storia di una squadra di calciatrici di talento liceale che diventano le sopravvissute a un incidente aereo nel deserto dell’Ontario. La serie racconta la loro discesa da una squadra complicata ma fiorente a clan in guerra e cannibali, mentre tiene traccia delle vite che hanno tentato di ricostruire quasi 25 anni dopo.

Nel cast di Yellowjackets protagonisti sono Sophie Nélisse nei panni di un’adolescente Shauna Sheridan – Melanie Lynskey interpreta una Shauna adulta. Jasmin Savoy Brown da adolescente Taissa – Tawny Cypress interpreta una Taissa adulta Sophie Thatcher come Natalie adolescente – Juliette Lewis interpreta una Natalie adulta. Sammi Hanratty come Misty adolescente  Christina Ricci interpreta una Misty adulta. Ella Purnell come Jackie, Steven Krueger come Ben Scott,  Amy Okuda come Cat Wheeler e Warren Kole da adulto Jeff Sadecki.

Yellowjackets 1×04: promo e trama dall’episodio

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Yellowjackets 1×04: promo e trama dall’episodio

Il canale americano Showtime ha diffuso il promo e la trama  di Yellowjackets 1×04, il quarto episodio di Yellowjackets, l’annunciata nuova serie tv generazionale creata e prodotta da Ashley Lyle e Bart Nickerson per Showtime.

In Yellowjackets 1×04 che si intitolerà  “Bear Down” Le ragazze giocano con le pistole per determinare chi è il più responsabile. Natalie sbroglia una vita mettendo insieme uomini distrutti. Taissa saluta i ricchi.

Yellowjackets 1×04

Yellowjackets racconta la storia di una squadra di calciatrici di talento liceale che diventano le sopravvissute a un incidente aereo nel deserto dell’Ontario. La serie racconta la loro discesa da una squadra complicata ma fiorente a clan in guerra e cannibali, mentre tiene traccia delle vite che hanno tentato di ricostruire quasi 25 anni dopo.

Nel cast di Yellowjackets protagonisti sono Sophie Nélisse nei panni di un’adolescente Shauna Sheridan – Melanie Lynskey interpreta una Shauna adulta. Jasmin Savoy Brown da adolescente Taissa – Tawny Cypress interpreta una Taissa adulta Sophie Thatcher come Natalie adolescente – Juliette Lewis interpreta una Natalie adulta. Sammi Hanratty come Misty adolescente  Christina Ricci interpreta una Misty adulta. Ella Purnell come Jackie, Steven Krueger come Ben Scott,  Amy Okuda come Cat Wheeler e Warren Kole da adulto Jeff Sadecki.

Yellowjackets 1×03: promo e trama dall’episodio

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Yellowjackets 1×03: promo e trama dall’episodio

Il canale americano Showtime ha diffuso il promo e la trama  di Yellowjackets 1×03, il terzo episodio di Yellowjackets, l’annunciata nuova serie tv generazionale creata e prodotta da Ashley Lyle e Bart Nickerson per Showtime.

In Yellowjackets 1×03 che si intitolerà  “Dollhouse” Gli Yellowjackets discutono dei meriti di probabilmente morire mentre si rimane fermi o probabilmente morire mentre cercano un riparo. Taissa naviga tra un annuncio di attacco sporco e l’altra parola con la C. Shauna vede un ragazzo.

Yellowjackets 1×03

Yellowjackets racconta la storia di una squadra di calciatrici di talento liceale che diventano le sopravvissute a un incidente aereo nel deserto dell’Ontario. La serie racconta la loro discesa da una squadra complicata ma fiorente a clan in guerra e cannibali, mentre tiene traccia delle vite che hanno tentato di ricostruire quasi 25 anni dopo.

Nel cast di Yellowjackets protagonisti sono Sophie Nélisse nei panni di un’adolescente Shauna Sheridan – Melanie Lynskey interpreta una Shauna adulta. Jasmin Savoy Brown da adolescente Taissa – Tawny Cypress interpreta una Taissa adulta Sophie Thatcher come Natalie adolescente – Juliette Lewis interpreta una Natalie adulta. Sammi Hanratty come Misty adolescente  Christina Ricci interpreta una Misty adulta. Ella Purnell come Jackie, Steven Krueger come Ben Scott,  Amy Okuda come Cat Wheeler e Warren Kole da adulto Jeff Sadecki.

Yellowjackets 1×02: promo e trama dall’episodio

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Yellowjackets 1×02: promo e trama dall’episodio

Il canale americano Showtime ha diffuso il promo e la trama  di Yellowjackets 1×02, il secondo episodio di Yellowjackets, l’annunciata nuova serie tv generazionale creata e prodotta da Ashley Lyle e Bart Nickerson per Showtime.

In Yellowjackets 1×02 che si intitolerà  “Heart-Shaped Black Box”  Mentre gli adolescenti si orientano tra le macerie, Misty scopre che l’inferno sulla terra si sta avvicinando. Nel presente: vendetta, compiti sessuali e il poliziotto precedentemente noto come Goth.

Yellowjackets 1×02

Yellowjackets racconta la storia di una squadra di calciatrici di talento liceale che diventano le sopravvissute a un incidente aereo nel deserto dell’Ontario. La serie racconta la loro discesa da una squadra complicata ma fiorente a clan in guerra e cannibali, mentre tiene traccia delle vite che hanno tentato di ricostruire quasi 25 anni dopo.

Nel cast di Yellowjackets protagonisti sono Sophie Nélisse nei panni di un’adolescente Shauna Sheridan – Melanie Lynskey interpreta una Shauna adulta. Jasmin Savoy Brown da adolescente Taissa – Tawny Cypress interpreta una Taissa adulta Sophie Thatcher come Natalie adolescente – Juliette Lewis interpreta una Natalie adulta. Sammi Hanratty come Misty adolescente  Christina Ricci interpreta una Misty adulta. Ella Purnell come Jackie, Steven Krueger come Ben Scott,  Amy Okuda come Cat Wheeler e Warren Kole da adulto Jeff Sadecki.

Yellowbird: anteprima al Romics 2015

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Yellowbird: anteprima al Romics 2015

Il nuovo lavoro del regista e storyboard artist di fama internazionale Christian De Vita, Yellowbird, in collaborazione con Universal Pictures Italia, verrà proiettato in anteprima nella giornata di domani, Sabato 3 Ottobre, nella cornice del Romics, il Festival internazionale del fumetto, dell’animazione e dei Games di Roma.

Yellowbird segue le vicende di un uccellino che si ritroverà casualmente a capo di uno stormo diretto in Africa e verrà proiettato presso il padiglione 8 alle ore 13:45. La proiezione sarà preceduta da un incontro con il regista Christian De Vita che si terrà a partire dalle ore 12:40 nel Padiglione 5. L’anteprima anticiperà la release in home video del film, disponibile in DVD a partire dall’11 Novembre.

Yaya e Lennie – The Walking Liberty: intervista al regista Alessandro Rak

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In occasione della presentazione al Lucca Comics & Games di Yaya e Lennie – The Walking Liberty di Alessandro Rak, ecco cosa ci ha raccontato il regista napoletano sui protagonisti del suo film, che arriverà in sala dal 4 al 7 novembre.

YAYA E LENNIE – The Walking Liberty, la trama

YAYA E LENNIE – THE WALKING LIBERTY ci trasporta in un tempo in cui, in seguito a un misterioso sconvolgimento, il mondo come lo conosciamo oggi è finito. La natura si è ripresa prepotentemente il pianeta e ora la giungla riveste tutta la terra. Dalle macerie del mondo che fu, una nuova società sta cercando di risorgere. Si tratta de “L’Istituzione”, i cui adepti cercano di ripristinare l’ordine precostituito imponendo al popolo libero della giungla il loro concetto di diritto. Ma c’è chi si oppone con forza al loro processo di “civilizzazione”: i dissidenti stanno preparando la loro rivoluzione. Questa è la storia di due spiriti liberi che vogliono trovare il loro posto nel mondo. Yaya, una ragazza dal carattere ruvido e dallo spirito indomito, e Lennie, un giovane uomo alto più di due metri e affetto da un ritardo mentale. Uniti da un legame profondo si prendono cura l’uno dell’altro cercando di non farsi portar via l’unica ricchezza che gli è veramente rimasta: la loro libertà.

Yaya e Lennie – The Walking Liberty: il trailer del nuovo film di Alessandro Rak

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Ecco il trailer di Yaya e Lennie – The Walking Liberty, il nuovo film di Alessandro Rak. Prodotto da Mad Entertainment con Rai Cinema, il film si avvale delle voci di Ciro Priello, Fabiola Balestriere, Lina Sastri, Francesco Panofino, Massimiliano Gallo, Tommaso Ragno e Fabrizio Botta.

Yaya e Lennie – The Walking Liberty – la trama

In seguito a un misterioso sconvolgimento, il mondo come lo conosciamo oggi è finito. La natura si è ripresa prepotentemente il pianeta e ora la giungla riveste tutta la terra.   Dalle macerie del mondo che fu, una nuova società sta cercando di risorgere. Si tratta de “L’Istituzione”, i cui adepti cercano di ripristinare l’ordine precostituito imponendo al popolo libero della giungla il loro concetto di diritto. Ma c’è chi si oppone con forza al loro processo di “civilizzazione”: i dissidenti stanno preparando la loro rivoluzione! Questa è la storia di due spiriti liberi che vogliono trovare il loro posto nel mondo. Yaya, una ragazza dal carattere ruvido e dallo spirito indomito e Lennie, un giovane uomo alto più di due metri e affetto da un ritardo mentale. Uniti da un legame profondo si prendono cura l’uno dell’altro cercando di non farsi portar via l’unica ricchezza che gli è veramente rimasta: la loro libertà.

Yaya e Lennie – The Walking Liberty, recensione del film di Alessandro Rak

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Yaya e Lennie sono come la libertà quando cammina, che non le puoi dire dove deve o dove non deve andare. Così dice zia Claire, con la sua tenera e dolente voice over, mentre accompagna con lo spirito questi figli adottivi che camminano verso la Terra della Musica, “dove il tempo si è dimenticato di passare”.

Yaya e Lennie – The Walking Liberty, la storia

Così Alessandro Rak sceglie di raffigurare i suoi splendidi nuovi protagonisti, in Yaya e Lennie – The Walking Liberty, al cinema distribuito da Nexo soltanto dal 4 al 7 novembre. La storia è quella di una ragazzina molto sveglia e un po’ brusca e del suo amico tanto tardo quanto forzuto e imponente, una meraviglia della natura. Si muovono nella giungla che, a seguito di una catastrofe non ben specificata, ha preso il sopravvento sulla città, in un non luogo che potrebbe essere Napoli, ma che potrebbe anche rappresentare tutti i posti del mondo, in un futuro distopico in cui a seminare il terrore in mezzo alla natura selvaggia è l’Istituzione, una forza militarizzata che rastrella tutti i giovani per arruolarli nei suoi ranghi, per dar loro regole e imporsi con la forza.

Yaya e Lennie sono soli, dopo la morte di zia Claire, due ragazzini che passando da un rifugio all’altro, a caccia di cibo e di sopravvivenza, con il sogno di raggiungere un posto da poter chiamare casa. Yaya e Lennie sono liberi, senza padroni, con poche regole che servono a rimanere in vita, si bastano eppure sono in pericolo. Yaya e Lennie sono nati sbagliati e fanno sogni sbagliatiquelli che moriranno di quello che gli piace. Fino a che non incrociano l’Istituzione, che vuole catturarli.

Un inno alla libertà

The Walking Liberty è un inno alla libertà, quella fisica e mentale, che appartiene ai nostri giovani e ammaccati eroi, ma anche quella creativa, grazie alla quale Alessandro Rak porta su grande schermo, con la squadra di professionisti della Mad Entertainment, un esperimento visivo unico, in cui l’immagine appare composta da strati sovrapposti di impressioni, di texture, in movimenti continui e avvolgenti che catapultano lo spettatore nella foresta, sotto le stelle, in mezzo agli animali che si aggirano liberi per le fratte. 

La libertà di Rak è anche drammaturgica: il film non segue quasi nessuna delle regole narrative canoniche, eppure ha una potenza emotiva rara, genera un trasporto emozionale e un legame intimo con i protagonisti da lasciar cadere qualsiasi perplessità su strutture e canoni. E gran parte di queste suggestioni sono raggiunte anche grazie alla musica, alle canzoni che irrompono cariche di malinconia dentro alle immagini, musiche composte dallo stesso Rak, che ancora una volta si fa aiutare, collabora, condivide il suo genio con altri artigiani di sogni che alla fine del film, in una delle sequenze di titoli di coda più belle di sempre, compaiono tutti come gli “artisti” che hanno realizzato il film. Senza gerarchie, in una felice comune di creatività.

Di natura e di libertà

Dopo la musica e la pioggia de L’arte della felicità, il sangue e la cenere di Gatta Cenerentola, sono la natura e la libertà a prendere forma sullo schermo grazie al genio di Alessandro Rak che, forse involontariamente, sembra suggerire anche un messaggio ambientalista molto forte e attuale, un avvertimento di tutela nei confronti di quella Terra che ci accoglie, ci nutre e ci custodisce come suoi figli e che l’Istituzione vuole sventrare per trarne profitto e alimentare la macchina dell’industria. 

La metafora immediata del film viene poi condita da personaggi memorabili, non solo Yaya e Lennie, che hanno le voci di Fabiola Balestrieri e Ciro Priello, ma anche Rospoléon, leader di un gruppo di guerriglieri straordinariamente somigliante a Maradona e con la voce inconfondibile di Francesco Pannofino, che dopo aver salvato i nostri dalle grinfie dell’Istituzione, decide, con la sua scapestrata banda, di fare la rivoluzione e mettere in ginocchio il tiranno. 

Yaya e Lennie - The Walking LibertyMa sui rumori delle trivelle, sullo scoppio degli spari, sul parapiglia di assalitori e vittime, si ergono due voci a sovrastare ogni cosa, da una parte quella di Charlie Chaplin con il suo discorso all’umanità da Il grande dittatore, la voce di quelli che ancora lottano, resistono e sperano, dall’altra quella di zia Claire (Lina Sastri), la voce di una Madre Natura che non smette mai di proteggere i propri figli, di accompagnarli nella loro corsa verso la libertà.

Yaya e Lennie – The Walking Liberty è travolgente, riempie gli occhi di meraviglia e lascia il cuore in tumulto. La migliore prova alla regia di Alessandro Rak (e della sua squadra di artisti), fino a oggi.

YAYA E LENNIE – THE WALKING LIBERTY, dal 4 al 7 novembre al cinema

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Dopo il successo della presentazione al Locarno Film Festival 2021 arriva nelle sale italiane dal 4 al 7 novembre l’atteso nuovo film del pluripremiato regista di animazione Alessandro Rak, YAYA E LENNIE – THE WALKING LIBERTY. Un film potente, prodotto da Mad Entertainment con Rai Cinema e distribuito nelle sale da Nexo Digital, che fonde arte e fantasia per ripensare alle urgenze ambientali e ai valori sui quali si fonda la nostra società.

YAYA E LENNIE – The Walking Liberty, la trama

YAYA E LENNIE – THE WALKING LIBERTY ci trasporta in un tempo in cui, in seguito a un misterioso sconvolgimento, il mondo come lo conosciamo oggi è finito. La natura si è ripresa prepotentemente il pianeta e ora la giungla riveste tutta la terra. Dalle macerie del mondo che fu, una nuova società sta cercando di risorgere. Si tratta de “L’Istituzione”, i cui adepti cercano di ripristinare l’ordine precostituito imponendo al popolo libero della giungla il loro concetto di diritto. Ma c’è chi si oppone con forza al loro processo di “civilizzazione”: i dissidenti stanno preparando la loro rivoluzione. Questa è la storia di due spiriti liberi che vogliono trovare il loro posto nel mondo. Yaya, una ragazza dal carattere ruvido e dallo spirito indomito, e Lennie, un giovane uomo alto più di due metri e affetto da un ritardo mentale. Uniti da un legame profondo si prendono cura l’uno dell’altro cercando di non farsi portar via l’unica ricchezza che gli è veramente rimasta: la loro libertà.

Con YAYA E LENNIE – THE WALKING LIBERTY, Alessandro Rak riporta sullo schermo il suo immaginario poetico e coraggioso, che lo ha consacrato come uno dei talenti più innovativi del cinema europeo d’animazione, grazie a lavori come L’arte della felicità (2013), che ha ottenuto il prestigioso riconoscimento di Best European Animated Film agli European Film Awards 2014, e Gatta Cenerentola (2017), vincitore di due David di Donatello. Le immagini di Yaya e Lennie – The Walking Liberty entrano in risonanza con quanto è stato vissuto a livello globale nell’ultimo biennio: Yaya e Lennie sono i protagonisti che si muovono in un futuro apocalittico, in cui Napoli e il mondo intero si sono trasformati, a causa di una serie di catastrofi ecologiche, in una foresta impenetrabile. Nella giungla del nuovo mondo, tramite la storia di due ragazzi, si rimetteranno in discussione i valori sui quali dovrà reggersi la (nuova) civiltà.

Le voci dei personaggi sono quelle di Ciro Priello, Fabiola Balestriere, Lina Sastri, Francesco Pannofino, Massimiliano Gallo, Tommaso Ragno, Fabrizio Botta, Federica Altamura, Fabio Balsamo, Shalana Santana, Antonio Brachi.

La colonna sonora del film sarà disponibile negli store digitali proprio dal 4 novembre, in concomitanza con l’uscita al cinema di YAYA E LENNIE – THE WALKING LIBERTY. Le musiche sono di Alessandro Rak, Enzo Foniciello e Dario Sansone, frontman dei Foja, già in original soundtrack de L’Arte della Felicità e Gatta Cenerentola. L’uscita della release digitale, e di una successiva versione deluxe, sarà preceduta il 29 ottobre dal singolo “Duje comme nuje”, accompagnato da un video ufficiale con immagini inedite del film

YAYA E LENNIE – THE WALKING LIBERTY è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, con il contributo della Regione Campania e la collaborazione di FCRC.

Yaya DaCosta: 10 cose che non sai sull’attrice

Yaya DaCosta: 10 cose che non sai sull’attrice

L’attrice Yaya DaCosta, forse poco nota al grande pubblico, ha negli anni dimostrato una buona capacità nello scegliere i progetti a cui legarsi, partecipando tanto a celebri film quanto a note serie TV. Versatile e di bella presenza, la DaCosta continua a costruire giorno dopo giorno la propria popolarità. Ecco 10 cose che non sai di Yaya DaCosta.

Yaya DaCosta: le serie TV e i film

Yaya DaCosta10. Ha recitato in celebri prodotti televisivi. L’attrice ottiene una buona popolarità nel momento in cui recita nella soap opera La valle dei pini (2008). Con la visibilità raggiunta, entra poi a far parte di Ugly Betty (2009), con America Ferrera. Partecipa poi in qualità di guest star in serie come Law & Order: Unità Speciale (2009), Army Wives (2010) e Dr. House – Medical Division (2011-2012). Dal 2015 entra a far parte del cast della serie Chicago Med, dove ricopre il ruolo di April Sexton. Riprenderà il ruolo anche per Chicago Fire, con Jesse Spencer, e Chicago P.D., con Jason Beghe.

9. Ha partecipato a film per il cinema. Nel 2006 l’attrice debutta sul grande schermo con il film Ti va di ballare?, con Antonio Banderas, e successivamente recita in note pellicole come Oltre le regole – The Messenger (2009), con Woody Harrelson, I ragazzi stanno bene (2010), con Annette Benning, Tron: Legacy (2010), In Time (2011), The Butler – Un maggiordomo alla casa bianca (2013), con Forest Whitaker, Mai così vicini (2014) e The Nice Guys (2016), del regista Shane Black.

Yaya DaCosta è su Instagram

8. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 289 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago quotidiano, da sola o in compagnia di amici. Particolarmente presenti sono però anche le immagini o i video con cui l’attrice promuove i propri progetti da interprete.

Yaya DaCosta ad America’s Next Top Model

7. Ha partecipato al celebre reality show. Prima di intraprendere la carriera d’attrice, la DaCosta si è fatta notare per aver partecipato alla terza stagione del programma America’s Next Top Model, dove ha sfoggiato le sue qualità da modella. Pur classificandosi seconda, ha poi ricevuto numerose richieste da case di moda, le quali la volevano per pubblicizzare i loro nuovi prodotti.

Yaya DaCosta e Joshua Nee Alafia

6. Ha avuto una relazione con un regista. Per lungo tempo l’attrice è stata la compagna del regista e direttore della fotografia Joshua Bee Alafia. La DaCosta ha anche svolto il ruolo di produttrice per il film Let’s Stay Together, da lui diretto. Nel 2013 nasce il primo figlio della coppia, mentre nel 2015 annunciano di essersi separati. Contrariamente a quanto si è sempre pensato, i due non sono mai stati sposati.

Yaya DaCosta Chicago-MedYaya DaCosta in Chicago Med

5. Dà vita ad un’infermiera. L’attrice è presente nella serie Chicago Med sin dalla prima stagione nel ruolo di April Sexton. Questa è un’infermiera nell’ospedale che dà il titolo alla serie. Il suo personaggio vive nel corso della storia una serie di difficili vicende, che la porteranno a sverlarsi come essere umano fragile.

4. Ha origini in comune con il personaggio. La DaCosta discende da parenti brasiliani e africani, ed è fluente nella lingua portoghese. Per lei è stata una vera sorpresa scoprire che anche il suo personaggio ha delle origini simili, e infatti nella serie non è insolito sentirla recitare alcune battute in portoghese. Non è tuttavia noto se questo dettaglio sia stato scritto per caso o pensando proprio alle radici dell’interprete.

3. Ha faticato a recitare in una scena particolare. Per l’attrice, la seconda stagione è stata ricca di eventi. Il più complesso di questi, da mettere in scena, è stata la scena dell’aborto del suo personaggio. La DaCosta ha raccontato che sul set si respirava un’atmosfera molto cupa, e la ricerca del giusto tono nella sua recitazione è stato un processo particolarmente sofferto, passato attraverso numerose emozioni negative.

2. Non vede l’ora di conoscere il futuro del suo personaggio. Pur non conoscendo nel dettaglio ciò che accadrà al suo personaggio nelle prossime stagioni, l’attrice ha affermato che ci saranno grandi novità per lei. Dar vita a questo arco narrativo è fonte di grande gioia per la DaCosta, dichiaratasi emozionata all’idea di poter dar vita ad un personaggio così ricco di sfumature.

Yaya DaCosta: età e altezza

1. Yaya DaCosta è nata a New York, Stati Uniti, il 15 novembre 1982. L’attrice è alta complessivamente 170 centimetri.

Fonte: IMDb

Yattaman – il film

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Anno: 2009

Regia: Takashi Miike

Trama: Ganchan e la sua ragazza Janet progettano e costruiscono robot ma quando il mondo è  minacciato dal malvagio trio Drombo composto dalla bellissima e perfida Miss Dronjo, e dai suoi tirapiedi Boyakki e Tonzula si trasformano nei supereroi Yattaman 1 e Yattaman 2. L’occasione per una nuova impresa si presenta quando la giovane Shoko chiede il loro aiuto per ritrovare il padre, scomparso in Egitto mentre era sulle tracce di uno dei quattro frammenti della potente Pietra Dokrostone: è il momento di una nuova battaglia per il possesso della Drokostone e per il destino del mondo…

Yates parla del film Harry Potter e i Doni della Morte

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Il regista di Harry Potter e i Doni della Morte ha commentato un tema molto dibattuto dai fan della saga: in che punto verrà suddivisa la trama del libro per creare i due film separati? Dalle dichiarazioni di David Yates, sembra che il taglio sarà a Villa Malfoy, luogo del sequestro dei tre protagonisti Harry, Ron ed Hermione.

Abbiamo tre o quattro diverse idee su come suddividere il settimo film. Tradizionalmente, i film sono sempre terminati con una morte o la perdita di qualcuno. Questa volta pensiamo di terminare con toni più drammatici.

Yaratilan – La creatura: trailer della serie adattamento turco Netflix di Frankenstein

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Netflix ha pubblicato il trailer ufficiale di Yaratilan – La creatura per la sua prossima serie di adattamento in lingua turca del classico romanzo Frankenstein del 1818 di Mary Shelley. Sarà disponibile in streaming a partire dal 20 ottobre.

Yaratilan – La creatura è una storia epica che si svolge nell’era finale dell’impero ottomano e si incentra su una delle domande fondamentali dell’umanità: “Cosa c’è dopo la morte?”. Ziya, uno studente di medicina avventuroso, ribelle, vivace e brillante, ha il desiderio irrefrenabile di diventare uno straordinario medico e riuscire a curare le malattie infettive. Il destino di Ziya si incrocia con quello di Ihsan, un collega al limite tra genio e follia. Ihsan è l’unico che capisce veramente le ambizioni di Ziya, tuttavia queste due anime ferite e ostracizzate pagheranno il prezzo dell’esperimento proibito che hanno avuto il coraggio di condurre: l’antica iscrizione che hanno tentato di decifrare potrebbe scatenare il caos… Dai un’occhiata al trailer di Creature qui sotto ( guarda altri trailer):

Yaratilan – La creatura è creata e diretta da Çağan Irmak. La serie avrà come protagonisti Taner Ölmez, Erkan Kolçak Köstendil, Sifanur Gül, Bülent Sakrak, Devrim Yakut, Durul Bazan, Aram Dildar, Macit Koper, Engin Benli e Sennur NogaylarI produttori esecutivi sono Saner Ayar, Ayse Durmaz, Mine Yilmaz e Cengiz Çagatay.

YARATILAN – La creatura: recensione della serie Netflix

YARATILAN – La creatura: recensione della serie Netflix

“Dopo giorni e notti di un lavoro e di una fatica incredibili, riuscii a scoprire la causa della generazione e della vita… anzi, di più ancora, divenni io stesso capace di dare animazione alla materia morta.” Era l’inizio del XIX secolo quando una giovane inglese di nome Mary Shelley scriveva queste parole, un po’ per gioco, dando alla luce una delle opere che ha incantato, estasiato e influenzato migliaia di artisti per più di un secolo. Tra questi anche il famoso regista Çağan Irmak (Mio padre e mio figlio, Se mi dimentico sussurra) che, con il sostegno di Netflix, riporta sullo schermo il grande e cupo classico di Shelley, Frankestein, rielaborato in chiave ottomana.

La serie – composta da 8 episodi di circa 50 minuti – vede protagonisti gli attori Taner Ölmez, Erkan Kolçak Köstendil, Sifanur Gül, Bülent Sakrak, Devrim Yakut, Durul Bazan, Aram Dildar, Macit Koper, Engin Benli e Sennur Nogaylar.

Trama di Yaratilan – La creatura

L’epica storia di Yaratilan è ambientata nella Instanbul dei primi anni del Novecento, durante il declino dell’Impero Ottomano. Il protagonista è Ziya (Taner Ölmez): un giovane determinato, brillante e ribelle che, dopo aver osservato per anni suo padre, un grande e talentuoso dottore di Bursa, capisce di poter dare una svolta alla scienza della medicina e alla vita umana. Ziya vuole diventare uno straordinario medico, in grado non solo di curare orribili malattie infettive… ma anche capace di ridare la vita. Dunque, mosso da questo irrefrenabile desiderio e consapevole dell’esistenza dell’antico Libro della Resurrezione, parte per Istanbul per studiare medicina. Qui incontra Ihsan (Erkan Kolçak Köstendil), un eccentrico e ambizioso professore, espulso dalla scuola, con cui condivide genio e follia. È così che destini di Ziya e Ihsan, da quel momento, restano indissolubilmente legati tra la vita e la morte.

Cosa c’è dopo la morte?

La storia, sviluppata nel corso degli episodi come un racconto ad incastro, segue due linee narrative e temporali che giocano – grazie a continue analessi e intrecci – con le vite dei due protagonisti. Irmak realizza, quindi, una trama così completa e ricca di dettagli (persino riguardo ai personaggi minori) che a tratti sembra perdere il fulcro della storia e il suo messaggio.

Yaratilan eredita dal classico originale gli stessi profondi e controversi temi che possono essere riassunti nella fatidica domanda esistenziale: Cosa c’è dopo la morte?”. Ed è lo stesso Ziya ad anticiparcelo nel primo episodio, affermando: Gli uomini temono i demoni ma non temono la morte, perché di quest’ultima ne conoscono l’esistenza. A terrorizzarli è la possibilità che un giorno i demoni inizino a parlare, rivelando loro che non c’è assolutamente nulla dopo la morte.”

Ziya cerca ossessivamente le risposte a questa domanda facendo del Libro della Resurrezione di Shahram Amir il suo unico credo di vita. Coinvolgendo violentemente Ihsan, il giovane sfida Dio e la vita costruendo una “macchina delle seconde possibilità”. Ma il prezzo da pagare per fingersi Dio e voler fregare la morte è davvero alto: pur resuscitando egoisticamente Ihsan, rendendolo così un essere mostruoso, Ziya finisce per essere l’unico vero ignobile mostro della storia. Un uomo così accecato dalla superbia e della paura per l’ignoto che, mentre crede di aver ricreato la vita, dà origine ad un effetto domino di morte e sofferenza.

«Chi leggerà questa storia, penserà che la sua morale è che la scienza avrà conseguenze terribili e devastanti per l’umanità. Ma so per certo, io che sono l’ultimo a raccontarla, che non è così. Perché la colpa non è della scienza ma dell’arroganza». – Yaratilan

La diversità è ricchezza

Accanto al tema della morte e della resurrezione, Irmak aggiunge un altro tema universale, quello della diversità personificato dal professore Ihsan. Un uomo incompreso e generoso che, sia prima che dopo la sua “rinascita” in mostro, viene allontanato e isolato dal resto delle persone a causa del suo “essere diverso”. Si contano sul palmo di una mano le persone che, durante il racconto, scelgono di andare al di là dei pregiudizi e del suo aspetto spaventoso. Poche persone, diverse e sole a loro volta, che scoprono e abbracciano il suo profondo e buon animo.

Yaratilan – La creatura. ŞİFANUR GÜL nei panni di Asiye in Yaratilan. Cr. Courtesy of Netflix © 2023

Un Frankestein non così originale

Non sorprende poi così tanto che anche la serialità turca si sia inserita nella lunga lista di prodotti audiovisivi ispirati al mito di Frankestein. In fondo, negli ultimi anni la Turchia è alla continua sperimentazione di quei prodotti chiave – come lo sono stati, per esempio, Parasite e Squid Game per il Sud Corea – che possano spalancare le porte del successo internazionale. Ma riadattare un classico, per di più tanto amato e celebrato, non sempre risulta essere la strada più facile.

Yaratilan, infatti, per quanto intrattenga e incuriosisca lo spettatore dall’inizio alla fine, non riesce ad apportare nulla di realmente originale ad una storia che ha già girato il mondo intero nelle vesti più disparate. Irmak scrive e dirige, dunque, un oscuro dramma in costume che – con un po’ più di audacia e incisione e privilegiando la forma cinematografica piuttosto che quella seriale – avrebbe potuto guadagnarsi un posto in classifica tra i migliori prodotti netflixiani del Medio Oriente.

Yaratilan poteva essere LA creatura, ma finisce per essere solo una delle tante.

Yara: trailer del film Netflix di Marco Tullio Giordana

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Yara: trailer del film Netflix di Marco Tullio Giordana

Netflix Italia ha diffuso il trailer di Yara, il film originale Netflix diretto da Marco Tullio Giordana. Nel cast protagonisti sono Chiara Bono, Roberto Zibetti, Isabella Ragonese, Sandra Toffolatti, Mario Pirrello, Alessio Boni, Thomas Trabacchi, Aiman Machhour. Il film Yara è prodotto da TaoDue Film.

Il premiato regista Marco Tullio Giordana (“La meglio gioventù”) dirige un film drammatico basato su una storia vera. L’omicidio della tredicenne Yara Gambirasio sconvolge la cittadina di Brembate di Sopra. Per assicurare il colpevole alla giustizia, il pubblico ministero Letizia Ruggeri ha solo un esile indizio: tracce di DNA che non servono a molto senza un database con cui metterle a confronto.

Yara, recensione del film Netflix sull’omicidio di Brembate di Sopra

La realtà, sincera e fredda, è la protagonista del film Yara di Marco Tullio Giordana, un racconto quasi documentaristico della vicenda realmente accaduta a Yara Gambirasio, tredicenne scomparsa nel 2010 e ritrovata morta. Con un’attenta ricostruzione del processo di indagine e delle sue sfaccettature, il regista riporta i fatti da un nuovo punto di vista. Il risultato è un lungometraggio profondo ma lontano dai sentimentalismi esasperati e dal gossip mediatico.

La vera storia di Yara

Yara Gambirasio (Chiara Bono) era una ragazzina di tredici anni. Abitava a Brembate di Sopra nel bergamasco. Era una ginnasta, si allenava in un centro sportivo a 700 metri da casa. Anche il 26 novembre 2010 era andata in palestra a piedi, come era solita fare. Attesa a casa per le 18:30, Yara non ha mai più fatto ritorno.

La famiglia lancia l’allarme e le indagini partono tempestivamente, vedendo coinvolti nella ricerca carabinieri, polizia, RIS e innumerevoli volontari. Dopo tre mesi di nulla, il corpo di Yara viene ritrovato il 26 febbraio 2011 in un campo di Chignolo d’Isola, una località a 10 km di distanza da Brembate. Dai resti, si comprende che l’aggressore ha ferito Yara più volte. Ha tentando di abusare di lei, per poi lasciarla morire nel campo. Con il rinvenimento del corpo, le indagini possono proseguire: le tracce di DNA sugli indumenti di Yara sono l’elemento chiave per identificare Ignoto 1, ossia l’assassino. Grazie all’inarrestabile pubblico ministero Letizia Ruggeri, interpretata abilmente da Isabella Ragonese, l’indagine prosegue con test del DNA a tappeto su tutta la popolazione della zona, fino all’identificazione dell’aggressore: nel 2014 Giuseppe Bossetti viene arrestato e processato.

Discrezione e delicatezza conducono il film Yara

La vicenda di Yara è stata raccontata infinite volte dai media. I giornali, i telegiornali e i programmi televisivi hanno detto la loro sulla ragazzina, sulla famiglia e sui sospettati. Spesso a sproposito e troppo frettolosamente. Marco Tullio Giordana ha voluto invece dare il giusto rispetto alle persone coinvolte nella terribile storia, creando un racconto onesto, che segue i momenti cruciali delle indagini, includendo i successi e gli insuccessi delle forze dell’ordine, la buona e cattiva gestione delle tempistiche, le pressioni eccessive dei media sulla famiglia. Il regista inserisce così la sua visione critica sulla vicenda, ma senza compromettere la storia con eccessive coloriture del tutto non necessarie.

L’emozione contenuta dei personaggi

Le emozioni non mancano nel film. La famiglia soffre, primi tra tutti i genitori di Yara, interpretati eccellentemente da Sandra Toffolatti Mario Pirello. Isabella Ragonese, nei panni della PM Letizia Ruggeri, è vista mentre cerca di districarsi tra superiori poco fiduciosi, apprensioni materne, doveri morali e leggi vincolanti. Anche l’opinione pubblica e i concittadini sono mostrati nel loro turbamento per la scomparsa di Yara, ma non vi è nulla di eccessivo, forzato o strappalacrime. Con questo tipo di racconto, privo di crudezza estrema o di tecnicismi giuridici e medici, lo spettatore può seguire le vicende dall’inizio alla fine con la giusta dose di coinvolgimento e lucidità.

Un racconto femminile, al quadrato

Letizia Ruggeri è forse la vera protagonista del film: capo delle indagini, racconta allo spettatore passo per passo i momenti cruciali della ricerca. È lei che traina l’intera squadra d’indagine: nello sconforto generale, la Ruggeri non molla. La voce potente di Isabella Ragonese, dalle chiamate ai genitori di Yara all’arringa durante il processo, è una costante nel film. Ma non è l’unica: le parole di Yara ritornano costantemente nel lungometraggio. Con numerosi voice-over che accompagnano le immagini, vengono riprese le frasi che la ragazza scriveva nel suo diario, lette e rilette dalla Ruggeri durante le indagini per cercare di trarne anche un minimo indizio. La voce delicata e spensierata di Chiara Bono inserisce nelle fasi dell’indagine sull’assassinio la leggerezza della ragazzina, creando un efficace effetto stridente.

Non manca quindi l’attenzione alla dimensione femminile. Nella sua totalità, Yara è un film che vuole evidenziare criticandoli i giochi di forza che alcune donne si trovano a vivere. Può trattarsi di forza fisica, come l’aggressione subita da Yara, o di potere, come le pressioni contro cui lotta la PM, in un lavoro ancora intriso di cultura misogina.

Yara è disponibile su Netflix

Yara è disponibile dal 5 novembre 2021 in streaming sulla piattaforma Netflix. Grazie alla ricostruzione attenta del vero, il docu-film riesce a prendere parola su una storia brutale, raccontando perfettamente l’orrore inserito, se non nascosto, nell’ordinario.

Yara Shahidi: 10 cose che non sai sull’attrice

Yara Shahidi: 10 cose che non sai sull’attrice

La giovane Yara Shahidi recita sin da quando era piccola e ad oggi vanta partecipazioni ad importanti film e serie TV. Con sempre più popolarità dalla sua parte, è ora uno dei giovani volti di punta della recitazione statunitense, anche per merito del suo camaleontico talento.

Ecco 10 cose che forse non sai di Yara Shahidi.

Yara Shahidi: i suoi film e le serie TV

1. Ha preso parte a celebri film. Il primo film in cui l’attrice ha recitato, all’età di 9 anni, è stato Immagina che, mentre nel 2010 ha recitato accanto ad Angelina Jolie in Salt. Successivamente ha preso parte ai film Unthinkable (2010), con Samuel L. Jackson, Butter (2011) e Alex Cross – La memoria del killer (2012). Torna poi al cinema nel 2019, recitato in Il sole è anche una stella, mentre nel 2023 è in Peter Pan & Wendy, film con Jude Law nel ruolo di Capitan Uncino.

2. Ha recitato anche in note serie TV. Oltre ai film per il cinema, l’attrice ha recitato anche in alcune serie TV, come In the Motherhood (2009), Lie to Me (2010), Scandal (2013), The First Family (2012-2013), Bad Teacher (2014) e The Foster (2014). Ha poi doppiato il personaggio di Darci nella serie animata Trollhunters: I racconti di Arcadia (2016-2018) e 3 in mezzo a noi: I racconti di Arcadia (2018-2019). Dal 2014 al 2022 ha invece recitato nei panni di Zoey Johnson nella serie Black-ish, che l’ha resa celebre, mentre dal 2018 al 2023 ha ricoperto lo stesso ruolo anche in Grown-ish.

3. È anche regista e produttrice. Oltre a lavorare come attrice davanti la macchina da presa, la Shahidi ha già compiuto anche il passaggio dietro di essa, dirigendo un episodio della serie Shatterbox e uno della serie Growing Up. Ha poi lavorato anche come produttrice esecutiva di ben 68 episodi della serie TV Grown-ish, dove è anche una delle protagoniste.

Yara-Shahidi-Trilli-Peter-Pan-Wendy

Yara Shahidi è Trilli in Peter Pan & Wendy

4. È stata scelta per interpretare l’iconico personaggio. Per l’imminente film Disney Peter Pan & Wendy, basato sull’omonimo classico animato, l’attrice è stata scelta per interpretare l’iconico ruolo della fatina Trilli. Quando ciò è stato rivelato attraverso il primo trailer, in molti si sono naturalmente pronunciati contro la scelta dell’attrice, in quanto Trilli è sempre stata ad oggi raffigurata come una fata dalla pelle bianca. Non sono però mancate anche le lodi nei confronti della Shahidi, descritta come assolutamente idonea alla parte.

5. Si è preparata ascoltando della musica. Per prepararsi al ruolo di Trilli ed entrare nel mood e nella psicologia del personaggio, l’attrice ha rivelato di aver ascoltato delle playlist contenenti canzoni che rispecchiano l’animo e il carattere di Trilli. Con la musica in testa, dunque, ha iniziato poi a lavorare sui movimenti “fatati” di Trilli, trovando il giusto equilibrio per renderla credibile e affascinante.

Yara Shahidi ha recitato con Eddie Murphy in Immagina che

6. Ha recitato nei panni della figlia del noto attore. Il primo film in cui la Shahidi ha recitato, come già accennato, è stata la commedia Immagina che, dove ha ricoperto il ruolo di Olivia Danielson, la figlia del protagonista interpretato da Eddie Murphy. Il film è infatti basato proprio sullo speciale rapporto tra i loro due personaggi. Grazie alla sua interpretazione, la Shahidi è poi stata candidata agli Young Artist Awards come Migliore giovane attrice.

Yara Shahidi ha un fidanzato?

7. È single. Nel gennaio del 2023 l’attrice ha rivelato di essere da poco tornata single dopo una relazione piuttosto seria della durata di tre anni. Non è noto con chi avesse una relazione, in quanto la Shahidi ha sempre tenuto privato questo aspetto della propria vita. Ad ogni modo, attualmente sta vivendo quella che definisce “selfish season“, ovvero una stagione da egoista, concentrandosi primariamente su sé stessa e la propria carriera, reinventandosi dunque lontana da ogni possibile relazione sentimentale.

Yara-Shahidi-Eddie-Murphy

Yara Shahidi e il suo attivismo

8. È un’attivista per importanti cause sociali. Shahidi ha fondato Eighteen x 18, una piattaforma per incoraggiare i coetanei a votare per la prima volta al momento delle elezioni. Le sue altre organizzazioni includono poi Yara’s Club, una partnership con Young Women’s Leadership Network (YWLN) di New York, che fornisce tutoraggio online nella speranza di porre fine alla povertà attraverso l’istruzione. Nel 2021, Yara Shahidi ha aderito alla campagna Dior Stand with Women. L’attivismo dell’attrice è stato notato dall’ex first lady Michelle Obama, che le ha poi scritto una lettera di raccomandazione all’Università di Harvard.

Yara Shahidi è su Instagram

9. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 8,1 milioni di persone e dove attualmente si possono ritrovare oltre 3000 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attivista, attrice e modella, spesso inerenti il dietro le quinte di tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Yara Shahidi: età e altezza dell’attrice

10. Yara Shahidi è nata a Minneapolis, in Minnesota, Stati Uniti, il 10 febbraio del 2000. L’attrice è alta complessivamente 1,68 metri.

Fonte: IMDb, Instagram, Essence

Yara Shahidi brilla nei panni di Trilli nel live-action della Disney Peter Pan & Wendy

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Il noto sito americano Deadline ha diffuso la prima foto ufficiale di Yara Shahidi nei panni di Trilli per l’imminente adattamento cinematografico live-action della Disney di Peter Pan & Wendy. L’immagine mostra Shahidi vestita con uno splendido abito verde, con ali delicate che spuntano dalla sua schiena.

Yara Shahidi, la talentuosa giovane attrice e attivista, è stata annunciata come protagonista dell’imminente adattamento cinematografico live-action della Disney di Peter Pan & Wendy. Shahidi interpreterà il ruolo iconico di Trilli, la maliziosa e amata fata che ha catturato il cuore del pubblico per generazioni.

Shahidi, che è diventata famosa per il suo ruolo di Zoey Johnson nella serie di successo “Black-ish“, è rapidamente diventata una delle giovani star più ambite di Hollywood. Oltre al suo lavoro di attrice, è nota anche per il suo attivismo e difesa, in particolare nei settori della giustizia sociale e dei diritti delle donne. È stata inserita nella lista dei “30 Under 30” di Forbes ed è stata riconosciuta dalla rivista Time come una delle persone più influenti al mondo.

Yara Shahidi Trilli Peter Pan & Wendy

Peter Pan & Wendy è diretto da David Lowery, ed è solo l’ultimo di una lunga serie di adattamenti della classica storia di Peter Pan e i bambini perduti. La storia è stata raccontata innumerevoli volte in film, spettacoli televisivi e produzioni teatrali, ma questo nuovo adattamento live-action promette di portare una nuova ed emozionante interpretazione dell’amata storia. Con Shahidi in testa come Trilli, il pubblico può aspettarsi un film pieno di magia, avventura e cuore.

Peter Pan & Wendy  è stato diretto da David Lowery (Pete’s Dragon,  The Green Knight  con Toby Halbrooks che ha co-scritto l’adattamento con Lowery. Il film ci saranno anche Jude Law nei panni di Capitan Uncino, Alexander Molony nei panni di Peter Pan e Ever Anderson nei panni di Wendy. Nel cast anche Alyssa Wapanatâhk, Joshua Pickering, Jacobi Jupe, Molly Parker, Alan Tudyk e Jim Gaffigan.

Yannick: recensione del film di Quentin Dupieux

Yannick: recensione del film di Quentin Dupieux

“Uno spettacolo che dovrebbe tirarmi su di morale, mi fa l’effetto contrario.”Yannick

Il cinema, o il teatro, sono un’arte dentro cui, come in una bolla, ci si può isolare. Pur di natura diversa, lavorano per un medesimo compito: permettere di evadere dalla realtà. Che sia per una storia impressa su uno schermo oppure portata in scena su un palco con attori in carne e ossa, chi arriva in sala vuole chiudersi alle spalle la porta che si affaccia sul mondo reale, per pensare alle vite di altri in cui non è protagonista coinvolto. Non sempre però lo spettatore si trova davanti un’opera che lo aggrada, per cui prova trasporto, che è fedele al suo genere di riferimento (ed è il motivo per cui l’ha scelta, in base alle esigenze del momento), e che gli dà la distrazione necessaria. Se ciò che dovrebbe offrire divertimento, sollievo o svago restituisce la stessa noia o insoddisfazione della propria vita, può essere molto frustrante. Oltre che deludente.

In una realtà surreale, come quella allestita da Quentin Dupieux nella sua commedia dell’assurdo Yannick, il pubblico ha tutto il diritto di ribellarsi e dire la propria. Perché spesso si tende a pensare che la funzione di un film, o nel caso della storia del regista francese una piéce teatrale, sia solo quella di contenere le espressioni artistiche di chi lo mette in piedi. Ma l’arte di saper creare storie non deve far star bene solo chi la fa, ma anche chi la riceve, proprio perché fonda il suo essere su una comunicazione soddisfacente fra le parti. Tuttavia, se manca il dialogo e l’impegno, come in una coppia, il disastro è assicurato. Yannick, undicesimo lavoro di Dupieux, è stato presentato al Locarno e Torino Film Festival 2023, e arriva nelle sale italiane dal 18 gennaio.

Yannick, la trama

Siamo in un teatrino della provincia francese, dove è in corso la rappresentazione di una (brutta) commedia intitolata Il Cornuto, che mette in scena uno dei più classici ménage a trois: tra battute mediocri ed equivoci già visti, sul palco due attori si contendono la protagonista. In sala gli spettatori sono pochi, tutti abbastanza annoiati, che di tanto in tanto ridono forzatamente. All’improvviso però, stanco di quell’operetta, si leva la voce d Yannick, , un guardiano notturno che ha fatto “quarantacinque minuti di treno e quindici a piedi per essere lì”, oltre ad essersi preso un giorno di ferie, e non accetta di star guardando una piecé scarsa e scontata. Nessun colpo di scena, nessun brillante dialogo, niente di quello portato in scena lo entusiasma, anzi aggrava il suo stato d’animo già abbattuto, quando lui era andato a teatro proprio per stare meglio. Dopo una serie di battibecchi con gli attori, Yannick, deluso dalla loro performance, ne prende il controllo per rivoluzionarla e creare qualcosa di davvero divertente. Dimostrando quanto spesso, chi non dovrebbe esserlo, si rivela essere migliore di chi è esperto. Semplicemente perché ci crede fino in fondo.

Yannick

Dupieux: dalla parte dello spettatore

Dalla prima inquadratura in 4:3, una chiara falsa soggettiva, Dupieux imprigiona il suo pubblico, sia intradiegetico che extradiegetico, nello spazio del piccolo teatro. Con questa scelta di formato, sentirsi più vicini – e intimi – agli spettatori in sala, a Yannick e agli attori sul palco diventa quasi automatico, e sottrarsi a quel processo di identificazione è pressoché impossibile. Dupieux mette regia e sceneggiatura a favore di spettatore, trasformando così Yannick in una riflessione su come possa sentirsi che inizia dall’incipit, e porta avanti con frenesia di montaggio e dialoghi calzanti fino all’exploit finale. Con insolenza e una buona dose di umorismo ed eccesso, il regista si schiera dalla parte dello spettatore, spesso lasciato nell’ombra, a cui non viene data la rilevanza che merita, parlando a nome suo e dei suoi diritti.

Nella maggior parte dei casi questi deve infatti accettare ciò che ha di fronte – che può essere insipido, scialbo, spento – senza replicare. Eppure non si pensa mai alla responsabilità che ha un autore nei suoi confronti. Per essere meritevole di lode, lui, deve curare la sua opera fino in fondo, volerle bene, valorizzarla, essere presente quando viene messa in scena – senza abbandonarla a se stessa come invece accade per la commedia teatrale nel film. Perché una specifica piéce (in questo caso ci si rivolge ai compiti di una commedia) come dice Yannick deve far stare bene, e non buttare giù di morale ancor di più. Come dimostrerà poi in seguito, per riuscire in qualcosa bisogna avere in primis il carburante della passione, ma soprattutto non trattare il lavoro – e l’arte – con superficialità e inerzia. Perché se non siamo i primi a credere nel nostro operato, non possiamo pretendere che lo facciano gli altri. E neanche che a loro, in quanto spettatori, vada bene tutto così come viene proposto.

Yann Tiersen: Kerber-The Film, recensione del film musicale

Yann Tiersen: Kerber-The Film, recensione del film musicale

È in uscita Kerber, nuovo album del compositore e polistrumentista francese Yann Tiersen, testimonianza audiovisiva del nuovo sound elettronico che la poetica dell’autore ha assunto. Yann Tiersen è, difatti, conosciuto proprio per le sperimentazioni musicali e sinfoniche, oltre che per il contributo a colonne sonore cinematografiche (ricordiamo Goodbye, Lenin! e Il favoloso mondo di Amelie). Proprio in occasione dell’uscita del suo ultimo disco è stato girato il lungometraggio Yann Tiersen: Kerber-The Film, diretto da Kit Monteith e prodotto da Louise Sinnerton, disponibile on demand sulla piattaforma pay-per-view LIVENow dal 26 agosto 2021.

La sperimentazione musicale di Yann Tiersen: Kerber-The Film

Yann Tiersen: Kerber-The Film vede Yann Tiersen, Jens L. Thomsen ed Emilie Tiersen nel ruolo di performers all’opera nello studio di Tiersen, nella location incantata dell’isola di Ouessant in Bretagna, terra sempreverde dove risiedono soltanto 834 persone. E’ proprio l’estetica paesaggistica di questo luogo fiabesco ad avere esercitato la maggiore influenza sul compositore che, lasciatosi guidare dalle suggestioni naturali, ha composto nuove sinfonie. Nel film Yann Tiersen esegue dunque i brani, combinando svariati strumenti musicali, quali pianoforte, vari tipi di violini e fisarmonica.

Il regista Kit Monteith si avvale di fotocamera 35 mm quale strumento analogico per poter incorniciare al meglio gli intonsi paesaggi dell’isola, col l’intento di rendere le trasformazioni del paesaggio in musica, in un sodalizio tra artista e natura che denota una ricerca performativa ottimale. Il nuovo sound di Tiersen è rigenerato e rinvigorito dai sistemi elettronici analogici, che ridefinisco le sinfonie musicali tramite il campionamento e la sintesi sperimentale. Il prodotto filmico è il risultato di un lavoro ininterrotto per gran parte del 2020, anno di ricerca stilistica volta alla composizione di melodie al pianoforte da rileggere con suoni elettronici. La miscela di estetica classica e contemporanea permea l’intera cornice filmica, che vive di sospiri e pause musicali, nell’ottica di partiture pittoresche che riescono a delineare al meglio la poetica di Yann Tiersen.

L’album di Kerber dimostra ampiamente uno spirito volto alla sperimentazione incessante, che si nutre di suggestioni visive e temporali, per ricreare il fluire del proprio tempo in musica. La rappresentazione di un universo visivo interiorizzato e contemplativo è chiave fondamentale di lettura di un prodotto artistico incasellabile, che mira a sfruttare a proprio vantaggio i mezzi audiovisivi per proporre una dinamica di promozione dell’album del cantante ottimamente ideata, pur con qualche difetto registico, che comunque non va a minare nel complesso l’estetica dell’opera.

Kerber è il risultato di un percorso di ridefinizione dell’essenza di musicista e compositore di Yann Tiersen, già in opera da alcuni anni e ravvisabile chiaramente nel disco Portrait, in cui rileggeva un venticinquennio di carriera alla luce della consapevolezza attuale e presente. Anche il disco ALL restituiva una miscellanea di materiale registrato tendente a nuovi percorsi creativi, dalla marcatura ecologista. Sicuramente però il risultato migliore è stato raggiunto tramite questo progetto, che riprende le sinfonie prive di cantato del disco precedente (indubbiamente tra le più convincenti) e approfondisce il “sodalizio musicale” tra il pianoforte, lo strumento tanto amato, e l’elettronica.

Yann Tiersen: Kerber

Yann Tiersen: Kerber-The Film, un diario musicale tutto da sfogliare

Ciò che sorprende maggiormente è l’appropriazione da parte di Tiersen dell’impianto più ambient, e meno pop, della sua musica; è innegabile che l’influenza della prorompente “identità geografica” di cui Tiersen si è nutrito abbia costituito la carta vincente per regalarci non solo uno splendido omaggio all’isola di Ushant, ma anche un diario musicale tutto da sfogliare, che mira a catturare la veridicità delle impressioni.

Per quanto riguarda il metodo compositivo, Tiersen ha affermato che, diversamente dal passato, non è più il pianoforte l’ unico centro propulsore delle sue idee; indubbiamente, ne costituisce l’impianto e la resa melodica, che scaturisce da un attento lavoro di scrittura, avvalendosi però anche di strumenti elettronici analogici che si elevano a ruolo di orchestra. Esempio ben riuscito di questo modus operandi sono Ker yegu, Poull Bojer e Ker Loch.

Scogliere alte e frastagliate, una landa pianeggiante sconfinata, sferzata dai venti, sono lo sfondo perfetto per raccogliere sonorità vibranti, e contaminate, che vanno a reinterpretare la cornice paesaggistica secondo l’occhio di chi chiama quella terra “casa”: Yann Tiersen: Kerber-The Film mira ad ampliare gli orizzonti musicali di un artista duttile, in continua evoluzione, ma che continua sempre a volgere lo sguardo alle sue radici.

Lo streaming di Yann Tiersen: Kerber- The Film è disponibile su LIVENow da giovedì 26 agosto alle 20:00.

Yann Tiersen: Kerber film

Yakuza: un nuovo progetto per Gavin O’ Connor!

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Si chiamerà Yakuza il nuovo film del regista di Warrior Gavin O’ Connor. La pellicola, ambientata nel mondo della malavita giapponese,avrà per protagonista un agente della CIA che si ritroverà coinvolto in loschi affari con un boss, all’indomani del terribile Tzusami che ha devastato il paese.