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Berlinale 2020: There is no evil, Orso d’Oro, distribuito da Satine Film

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L’ opera del regista iraniano condannato agli arresti domiciliari per il suo impegno civile e politico,  ha conquistato la Giuria presieduta da Jeremy Irons che ha annunciato il Premio con grande entusiasmo, e il pubblico della 70° Berlinale che ha accolto la proiezione ufficiale con commozione e interminabili applausi.

THERE IS NO EVIL del regista iraniano Mohammad Rasolouf trionfatore a Berlino con L’ Orso d’ Oro come Miglior film,  uscirà  nelle sale italiane con Satine Film. 

THERE IS NO EVIL è un dramma in quattro atti che si interroga sulla difficoltà di esprimere la libertà individuale quando si è di fronte a situazioni che vengono imposte come obbligate e dove non vi è alcuna possibilità di scelta.

“Un’opera protente e profonda- dichiara Claudia Bedogni, titolare di Satine Film– che sullo sfondo del dramma del popolo iraniano ci fa riflettere su dilemmi morali universali e sulla responsabilità delle nostre scelte”. Un’ opera che siamo davvero molto orgogliosi di aver acquisito e di far conoscere presto al pubblico italiano”. 

Berlinale 2020: premiati Elio Germano e i D’Innocenzo. Tutti i vincitori

Berlinale 2020: ritirato il premio Bauer, sosteneva il nazionalsocialismo

A poche settimane dall’inizio della Berlinale 2020, il Festival di Berlino ha ufficialmente sospeso uno dei premi assegnati annualmente dalla giuria internazionale proprio in occasione della kermesse cinematografica. Il riconoscimento in questione è il Premio Alfred Bauer, dedicato alla memoria dell’omonimo storico del cinema, direttore della Berlinale dal 1951 al 1976.

Il premio è stato sospeso in seguito ad alcune rivelazioni secondo le quali Bauer era un attivo nazista di alto rango, strettamente coinvolto in un’organizzazione di propaganda istituita da Josef Goebbels, ex politico e giornalista tedesco le cui tecniche di propaganda furono uno dei fattori che consentirono nel 1933 l’ascesa al potere in Germania del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori.

Il controverso passato di Bauer è emerso grazie ad un articolo del celebre settimanale tedesco Die Zeit: alcune ricerche storiche avrebbero rivelato che Bauer era sia un membro del partito nazista sia un membro delle Sturmabteilung (o SA), il primo gruppo paramilitare del Partito Nazista. Sembra, inoltre, che Bauer fosse uno dei membri del “Reichsfilmintendanz” di Goebbels, un ente istituito dal ministero della propaganda nel 1942 per controllare l’industria cinematografica.

In un verbale redatto per il partito nazista, Bauer viene descritto come un “fanatico appartenente alle SA, dalle attitudini politiche impeccabili”.

LEGGI ANCHE – Berlinale 2020: i D’Innocenzo e Diritti in concorso. Ecco i titoli

Alla luce di quanto riportato da Die Zeit, il Festival di Berlino ha sospeso ufficialmente il Premio Alfred Bauer, che veniva conferito a film ritenuti particolarmente innovativi, capaci di aprire nuove prospettive sull’arte cinematografica. In una nota ufficiale, il Festival ha dichiarato: L’interpretazione di queste fonti suggerisce che Bauer aveva ricoperto posizioni significative durante il periodo nazista. Alla luce di queste nuove scoperte, la Berlinale sospenderà il Premio Orso d’argento Alfred Bauer con effetto immediato. Accogliamo con favore la ricerca e la sua pubblicazione su Die Zeit e cogliamo l’occasione per iniziare una ricerca più approfondita sulla storia del Festival con il supporto di esperti esterni.”

La Berlinale 2020 si svolgerà dal 20 febbraio al 1 marzo. Il film d’apertura sarà My Salinger Year dello scrittore-regista Philippe Falardeau, con Sigourney Weaver e Margaret Qualley.

Fonte: The Guardian

Berlinale 2020: premiati Elio Germano e i D’Innocenzo. Tutti i vincitori

Si è appena conclusa la Berlinale 2020 con un palmares davvero vincente per l’Italia che ha presenziato al Festival. Sia il film di Giorgio Diritti, Volevo Nascondermi, che Favolacce, dei fratelli D’Innocenzo, sono andati a premio, con Elio Germano che vince il premio per il migliore attore e i D’Innocenzo per la migliore sceneggiatura.

L’Orso d’Oro è andato invece a There is no evil dell’iraniano Mohammad Rasoulof, sulla pena di morte, in quattro parti. Ecco di seguito tutti i premi che ha assegnato la giuria presieduta da Jeremy Irons (in cui c’era anche Luca Marinelli).

Orso d’oro per il miglior film:
There Is No Evil di Mohammad Rasoulof

Orso d’argento Gran Premio della Giuria:
Never Rarely Sometimes Always di Eliza Hittman

Premio 70° Berlinale per l’innovazione:
Delépine e Kervern per Effacer l’historique

Orso d’argento per la miglior regia:
Hong Sang-Soo per The Woman Who Run

Orso d’argento per la migliore attrice:
Paula Beer per Undine

Orso d’argento per il miglior attore:
Elio Germano 
per Volevo nascondermi

Orso d’argento per la miglior sceneggiatura:
Fabio e Damiano D’Innocenzo
 per Favolacce

Orso d’argento per il miglior contributo tecnico:
per la fotografia di DAU. Natasha

Premio per la migliore opera prima:
Los Conductos di Camilo Restrepo

Premio per il miglior documentario
Irradiés di Rithy Panh
Menzione speciale:
Notes from the Underworld, di Tizza Covi e Rainer Frimmel

Panorama – Premio del Pubblico, fiction

 Otac di Srdan Golubovic
2° Futur Drei (Stitches) di Faraz Shariat
3° Hap di Maria Sodahl

Panorama – Premio del Pubblico, documentari:
1° Welcome to Chechnya di David France
2° Saudi Runaway di Susanne Regina Meures
3° Petite Fille di Sebastien Lifshitz

Berlinale 2020: My Salinger Year sarà il film d’apertura

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Berlinale 2020: My Salinger Year sarà il film d’apertura

Sarà My Salinger Year dello scrittore-regista Philippe Falardeau ad aprire la 70° edizione della Berlinale, il prossimo 20 febbraio 2020 al Berlinale Palast.

La tre volte candidata all’Oscar Sigourney Weaver, l’attrice Margaret Qualley e l’attore Douglas Booth recitano nella co-produzione canadese-irlandese che racconta di una laureata (Qualley) che lavora per l’agente letterario ( Weaver) del famoso scrittore solitario JD Salinger, autore de Il giovane Holden. Il film è basato sul romanzo omonimo dell’autrice statunitense Joanna Rakoff.

Il film è stato prodotto da micro_scope (Canada) e Parallel Films (Irlanda). Memento Films International gestisce le vendite internazionali e UTA gestisce le vendite negli Stati Uniti.

Il direttore artistico del Festival, Carlo Chatrian, ha dichiarato: “Siamo lieti di aprire la 70a edizione del festival con una storia per adulti che prende il punto di vista del protagonista che ha una nuova prospettiva, che non è affatto ingenuo. Philippe Falardeau raffigura il piccolo mondo letterario di New York degli anni ’90 con umorismo e una nota dolce, ma non dimentica mai il 21 ° secolo in cui viviamo o il ruolo unificante che l’arte svolge in tutte le nostre vite. Non vediamo l’ora di dare il benvenuto a Margaret Qualley e Sigourney Weaver e ad altri membri del grande cast e della troupe di Philippe Falardeau.”

Il regista ha commentato: “Sono entusiasta che il mio film aprirà la Berlinale 2020. Non avremmo potuto sperare in una prima mondiale migliore. In passato, la Berlinale si è aperta con meravigliosi film di registi affermati; inutile dirlo, sono onorato di essere in quella lista. Ho ricordi affettuosi del festival in cui uno dei miei film è stato proiettato alla Generation nel 2009. Non vedo l’ora di ricongiungermi con Margaret Qualley e Sigourney Weaver per l’evento.”

Berlinale 2020: i D’Innocenzo e Diritti in concorso. Ecco i titoli

È stato annunciato il programma del concorso ufficiale della Berlinale 2020 e, trai titoli di sicuro interesse provenienti da tutto il mondo, l’Italia offrirà una doppia razione di Elio Germano al pubblico berlinese, dato che l’attore è protagonista sia di Volevo Nascondermi, il film di Giorgio Diritti sul pittore Ligabue, sia dell’opera seconda dei Fratelli D’Innocenzo, che dopo il successo de La Terra dell’Abbastanza, tornano con Favolacce.

Ecco il concorso della Berlinale 2020

Berlin Alexanderplatz
Germany / Netherlands
di Burhan Qurbani
con Welket Bungué, Jella Haase, Albrecht Schuch, Joachim Król, Annabelle Mandeng, Nils Verkooijen, Richard Fouofié Djimeli
Prima mondiale

DAU. Natasha
Germany / Ukraine / United Kingdom / Russian Federation
di Ilya Khrzhanovskiy, Jekaterina Oertel
con Natalia Berezhnaya, Olga Shkabarnya, Vladimir Azhippo, Alexei Blinov, Luc Bigé
Prima mondiale

Domangchin yeoja (The Woman Who Ran)
Republic of Korea
di Hong Sangsoo
con Kim Minhee, Seo Younghwa, Song Seonmi, Kim Saebyuk, Lee Eunmi, Kwon Haehyo, Shin Seokho, Ha Seongguk
Prima mondiale

Effacer l’historique (Delete History)
France / Belgium
di Benoît Delépine, Gustave Kervern
con Blanche Gardin, Denis Podalydès, Corinne Masiero
Prima mondiale

El prófugo (The Intruder)
Argentina / Mexico
di Natalia Meta
con Érica Rivas, Nahuel Pérez Biscayart, Daniel Hendler, Cecilia Roth, Guillermo Arengo, Agustín Rittano, Mirta Busnelli
Prima mondiale

Favolacce (Bad Tales)
Italy / Switzerland
di Damiano & Fabio D’’Innocenzo
con Elio Germano, Barbara Chichiarelli, Lino Musella, Gabriel Montesi, Max Malatesta
Prima mondiale

First Cow
USA
di Kelly Reichardt
con John Magaro, Orion Lee, Toby Jones, Scott Shepherd, Gary Farmer, Lily Gladstone
Prima internazionale

Irradiés (Irradiated)
France / Cambodia
di Rithy Panh
Prima mondiale / Documentario

Le sel des larmes (The Salt of Tears)
France / Switzerland
di Philippe Garrel
con Logann Antuofermo, Oulaya Amamra, André Wilms, Louise Chevillotte, Souheila Yacoub
Prima mondiale

Never Rarely Sometimes Always
USA
di Eliza Hittman
con Sidney Flanigan, Talia Ryder, Théodore Pellerin, Ryan Eggold, Sharon Van Etten
Prima internzionale

Rizi (Days)
Taiwan
di Tsai Ming-Liang
con Lee Kang-Sheng, Anong Houngheuangsy
Prima mondiale

The Roads Not Taken
United Kingdom
di Sally Potter
con Javier Bardem, Elle Fanning, Salma Hayek, Laura Linney
Prima mondiale

Schwesterlein (My Little Sister)
Switzerland
di Stéphanie Chuat, Véronique Reymond
con Nina Hoss, Lars Eidinger, Marthe Keller, Jens Albinus, Thomas Ostermeier, Linne-Lu Lungershausen, Noah Tscharland, Isabelle Caillat, Moritz Gottwald, Urs Jucker
Prima mondiale

Sheytan vojud nadarad (There Is No Evil)
Germany / Czech Republic / Iran
di Mohammad Rasoulof
Prima mondiale

Siberia
Italy / Germany / Mexico
di Abel Ferrara
con Willem Dafoe, Dounia Sichov, Simon McBurney, Cristina Chiriac
Prima mondiale

Todos os mortos (All the Dead Ones)
Brazil / France
di Caetano Gotardo, Marco Dutra
con Mawusi Tulani, Clarissa Kiste, Carolina Bianchi, Thaia Perez, Alaíde Costa, Leonor Silveira, Agyei Augusto, Rogério Brito, Thomás Aquino, Andrea Marquee
Prima mondiale

Undine
Germany / France
di Christian Petzold
con Paula Beer, Franz Rogowski, Maryam Zaree, Jacob Matschenz
Prima mondiale

Volevo nascondermi (Hidden Away)
Italy
by Giorgio Diritti
con Elio Germano
Prima mondiale

Qui trovate i quattro nuovi film di Berlinale Special

Onward

USA

di Dan Scanlon

con le voci di Tom Holland, Chris Pratt, Julia-Louis Dreyfus, Octavia Spencer, Mel Rodriguez, Kyle Bornheimer, Lena Waithe, Ali Wong

Prima internazionale / Animazione

Curveball

Germany

di Johannes Naber. Prima mondiale

DAU. Degeneratsia (DAU. Degeneration)
Germany / Ukraine / United Kingdom / Russian Federation
di Ilya Khrzhanovskiy, Ilya Permyakov
Prima mondiale / Documentario

Speer Goes to Hollywood
Israel
di Vanessa Lapa
Prima mondiale / Documentario

Berlinale 2019: nuovi titoli del concorso

Berlinale 2019: nuovi titoli del concorso

Sono stati aggiunti altri 11 film al concorso della Berlinale 2019, mentre altre sei titoli si sono aggiunti al programma speciale della Berlinale Special.

Al momento sono 17 le produzioni che partecipaeranno all’evento e che comprendono film provenienti da Belgio, Brasile, Canada, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Israele, Italia , Macedonia, Mongolia, Norvegia, Repubblica popolare cinese, Polonia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ucraina, Regno Unito e Stati Uniti.

Ecco la lista provvisoria con i nuovi titoli annunciati in competizione.

Competition

Di jiu tian chang (So Long, My Son)
People’s Republic of China
by Wang Xiaoshuai (In Love We Trust, Beijing Bicycle, Chinese Portrait)
with Wang Jingchun, Yong Mei, Qi Xi, Wang Yuan, Du Jiang, Ai Liya, Xu Cheng, Li Jingjing, Zhao Yanguozhang
World premiere

Elisa y Marcela (Elisa & Marcela)
Spain
by Isabel Coixet (Elegy, The Bookshop, The Secret Life of Words)
with Natalia de Molina, Greta Fernández, Sara Casasnovas, Tamar Novas, Maria Pujalte
World premiere

Gospod postoi, imeto i’ e Petrunija (God Exists, Her Name is Petrunija)
Macedonia / Belgium / Slovenia / Croatia / France
by Teona Strugar Mitevska (When the Day Had No Name, The Women Who Brushed Off Her Tears, I Am From Titov Veles)
with Zorica Nusheva, Labina Mitevska, Simeon Moni Damevski, Suad Begovski, Violeta Shapkovska, Stefan Vujisic, Xhevdet Jahari, Andrijana Kolevska
World premiere

Marighella
Brazil
by Wagner Moura
with Seu Jorge, Adriana Esteves, Bruno Gagliasso, Jorge Paz, Luiz Carlos Vasconcelos, Humberto Carrão, Bella Camero, Ana Paula Bouzas
World premiere – First Feature
Out of competition

Mr. Jones
Poland / United Kingdom / Ukraine
by Agnieszka Holland (Spoor, Europa Europa, Angry Harvest)
with James Norton, Vanessa Kirby, Peter Sarsgaard
World premiere

Öndög
Mongolia
by Wang Quan’an (White Deer Plain, Apart Together, Tuya‘ s Marriage)
with Dulamjav Enkhtaivan, Aorigeletu, Norovsambuu Batmunkh
World premiere

The Operative
Germany / Israel / France / USA
by Yuval Adler (Bethlehem)
with Diane Kruger, Martin Freeman, Cas Anvar
World premiere – Out of competition

La paranza dei bambini (Piranhas)
Italy
by Claudio Giovannesi (Fiore, Alì Blue Eyes)
with Francesco Di Napoli, Ar Tem, Viviana Aprea, Pasquale Marotta
World premiere

Systemsprenger (System Crasher)
Germany
by Nora Fingscheidt (Without this World)
with Helena Zengel, Albrecht Schuch, Gabriela Maria Schmeide, Lisa Hagmeister
Wold premiere – First Feature

Ut og stjæle hester (Out Stealing Horses)
Norway / Sweden / Denmark
by Hans Petter Moland (The Beautiful Country, A Somewhat Gentle Man, In Order of Disappearance)
with Stellan Skarsgård, Tobias Santelmann, Bjørn Floberg, Danica Curcic
World premiere

Varda par Agnès (Varda by Agnès) – Documentary
France
by Agnès Varda (Cléo from 5 to 7, The Gleaners and I, The Beaches of Agnès, Faces Places)
World premiere – Out of competition

Berlinale Special at the Haus der Berliner Festspiele

ANTHROPOCENE: The Human Epoch – Documentary
Canada
by Jennifer Baichwal (Long Time Running, Watermark, Manufactured Landscapes), Nicholas de Pencier (Long Time Running, Black Code, Four Wings and a Prayer), Edward Burtynsky (Watermark)
European premiere

Es hätte schlimmer kommen können – Mario Adorf (It Could Have Been Worse – Mario Adorf) – Documentary
Germany
by Dominik Wessely (Reverse Angle: Rebellion of the Filmmakers, Nelly’s Adventure, The Housewife’s Flower)
with Mario Adorf, Senta Berger, Margarethe von Trotta
World premiere

El Norte (The North)
USA (1984)
by Gregory Nava (Bordertown, My Family, Selena)
with Zaide Silvia Gutiérrez, David Villalpando, Ernesto Gómez Cruz, Lupe Ontiveros
El Norte was restored in 2017 by the Academy Film Archive, supported in part by the Getty Foundation.
European premiere of the restored version
In cooperation with NATIVe

Berlinale Special Gala at the Friedrichstadt-Palast

The Boy Who Harnessed the Wind
United Kingdom
by Chiwetel Ejiofor
with Chiwetel Ejiofor, Maxwell Simba, Lily Banda, Noma Dumezweni, Aïssa Maïga, Joseph Marcell, Lemogang Tsipa European premiere – First Feature

Lampenfieber (Kids in the Spotlight) – Documentary
Germany
by Alice Agneskirchner (On Hunting – Who Owns Nature?, 20xBrandenburg, Dear Mum, I Hardly Knew You…)
World premiere

Berlinale Special Gala at the Zoo Palast

Celle que vous croyez (Who You Think I Am)
France
by Safy Nebbou (Angel of Mine, Dumas, In the Forests of Siberia)
with Juliette Binoche, François Civil, Nicole Garcia
World premiere

Alla luce degli eventi recenti, il direttore del festival Dieter Kosslick ha commentato il film in concorso Grâce à Dieu di François Ozon: “Grâce à Dieu – sugli abusi sessuali su minori che sono andati avanti per anni nell’arcidiocesi di Lione – mostra come il cinema possa essere rilevante. L’arcivescovo e gli altri membri dell’arcidiocesi sono stati accusati di mantenere segrete le loro conoscenze sui casi di abuso. Il procedimento giudiziario è iniziato il 7 gennaio 2019, accompagnato da un’ampia copertura mediatica. La Berlinale mostrerà il film all’inizio del festival.”

Berlinale 2019: ecco tutti i vincitori di quest’anno

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Berlinale 2019: ecco tutti i vincitori di quest’anno

Si è concluso con la premiazione oggi la Berlinale 2019, arrivata alla sua sessantanovesima edizione e che ha visto la presenza di titolo acclamati come il cinese “So Long, My Son” di Wang Xiaoshuai e “By the Grace of God” di François Ozon.

Ecco tutti i premiati della giuria presieduta da Juliette Binoche con i membri Justin Chang, Sandra Hüller, Sebastián Lelio, Rajendra Roy, Trudie Styler.

(In aggiornamento):

  • Orso d’oro per il miglior film : “Synonyms,” Nadav Lapid
  • Gran Premio della Giuria d’Argento : “By the Grace of God,” François Ozon
  • Orso D’oro for Best Director: Angela Schanelec, “I Was at Home, But”
  • Orso D’Argento Alfred Bauer Prize: Nora Fingscheidt’s “System Crasher”
  • Orso D’Argento per la miglior attrice: Yong Mei, “So Long, My Son”
  • Orso D’Argento per il miglior attore: Wang Jingchun, “So Long, My Son”
  • Orso D’Argento per la miglior sceneggiatura: “La paranza dei bambini” Maurizio Braucci, Claudio Giovannesi e Roberto Saviano
  • Orso d’argento per eccezionale contributo artistico, costume o scenografia: “Out Stealing Horses,” Rasmus Videbæk
  • Berlinale Glashütte Original – Premio del documentario: “Talking About Trees,” Suhaib Gasmelbari
  • Miglior Opera prima: “Oray,” Mehmet Akif Büyükatalay
  • Orso d’oro per il miglior cortometraggio: “Umbra,” Florian Fischer and Johannes Krell
  • Orso d’argento per il premio della giuria del cortometraggio: “Blue Boy,” Manuel Abramovich
  • Premio Audi Short Film : “Rise,” Bárbara Wagner and Benjamin de Burca

Berlinale 2015: un film d’amore e sabbia, Nicole Kidman e Werner Herzog presentano Queen of the Desert

Dopo Nobody Wants the Night di Isabel Coixet, che ha inaugurato la Berlinale 2015 proprio ieri sera, è il giorno di un altro biopic tutto al femminile, The Queen of the Desert del regista tedesco Werner Herzog. Protagonista assoluta del film una straordinaria Nicole Kidman, suo il ruolo di Gertrude Bell, esploratrice britannica che più di ogni console e politico è riuscita a comprendere il deserto e l’anima dei suoi abitanti. “È una storia grandiosa quella di Gertrude Bell” ha esordito il regista, “mi sono appassionato leggendo moltissime delle sue lettere autentiche. Era una donna che amava smisuratamente gli spazi aperti, la poesia, il deserto. Una figura femminile di grande impatto, riusciva a imporre il suo volere senza forzature, semplicemente ascoltando, cercando un punto di incontro con chi aveva di fronte.”

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Un personaggio certamente stimolante per un’attrice come Nicole Kidman, che incarna alla perfezione i canoni della donna amante del potere ma con estrema grazia. “Io amo viaggiare e scoprire nuove storie, odio invece fermarmi a casa per troppo tempo oppure rimanere chiusa in studio a girare film. Werner ci ha dato la possibilità di girare tutto per davvero, non c’è un solo green screen, l’idea di vivere da vicino il deserto, lo Yemen e il Marocco era talmente bella che ho portato con me i miei figli, hanno avuto una tenda tutta loro. Ho anche imparato a cavalcare i cammelli, porto con me dei bellissimi ricordi del set.”

Le location del film sono state le vere protagoniste della conferenza stampa, del resto chi conosce bene il regista sa quanto sia fondamentale per lui creare quasi una chimica fra la sceneggiatura, gli interpreti e i luoghi: “Parlare delle location prenderebbe davvero parecchio tempo, ne abbiamo passate tante sul set. Ad esempio ci siamo ritrovati in una vera tempesta di sabbia, abbiamo incontrato decine di veri beduini con i quali ci siamo confrontati ma soprattutto gli avvoltoi. Non potete immaginare quanti avvoltoi abbiamo visto per strada, ne abbiamo ‘catturato’ uno e lo abbiamo reso protagonista di una scena con James e Nicole”.

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Il regista parla del momento in cui i due protagonisti salgono su una torre (la torre del silenzio) e trovano un avvoltoio sulla cima che li guarda incuriosito, la scena preferita di Nicole Kidman. “Nicole ha lavorato davvero duramente, ho messo tutto sulle sue spalle ed è stata grandissima. Ha persino contribuito ad una scena splendida che non era inizialmente in sceneggiatura, il momento in cui fa il bagno nel mezzo del deserto. Lavorare con lei è stato davvero prezioso.” Gertude Bell è stata però più esploratrice o politica? “La vita della Bell è fatta soprattutto di solitudine, di storie d’amore tragiche e difficili, la sua è una storia di scoperta prima di ogni altra cosa. La carriera politica è arrivata dopo, conseguente agli eventi, la sua missione principale era sentire il deserto”.

Berlinale 2015: Juliette Binoche e Rinko Kikuchi alla corte di Isabel Coixet

In una Berlino ghiacciata, con le temperature di qualche grado sotto lo zero, Isabel Coixet ha incontrato la stampa internazionale della 65ma Berlinale, aprendo ufficialmente le danze della competizione. Con i suoi ormai tradizionali occhiali spessi e un giubbetto nero decisamente aggressivo, la regista spagnola ha inscenato un vero e proprio spettacolo presentando la sua ultima fatica, Nobody Wants The Night. Il film è il racconto romanzato della vera vita di Josephine Peary, moglie del primo esploratore americano a raggiungere il Polo Nord nel 1909. Un’opera interamente al femminile sia nella realizzazione, forte di una sensibilità particolare, che nelle interpretazioni. Protagoniste assolute del film sono infatti Juliette Binoche e Rinko Kikuchi, in conferenza stampa accanto alla regista.

Actor Binoche and director Coixe arrive for photocall at 65th Berlinale International Film Festival in Berlin

Tre personalità differenti, distanti culturalmente ma accomunate dall’essere donna. “Sono stata accusata (scherzando ndr.) di aver trattato il personaggio di Allaka come una transgender. Assolutamente no, come si può pensare una cosa del genere. Ha le sue tette, la sua vagina, è assolutamente donna a tutti gli effetti” ha tuonato la regista punzecchiata dalla platea. “Queste polemiche sul sesso sono incredibilmente noiose. Del resto non c’è mica bisogno di avere un ca**o per fare le cose per bene.” L’animo mediterraneo della Coixet è senza dubbio il più esuberante, fra i tre. Alla Binoche, in un elegantissimo vestito bianco, spetta la parte più seria, interessante del dibattito: “Com’è stato girare al freddo? A dire il vero abbiamo girato la maggior parte delle scene in uno studio a Tenerife, sotto il caldo dei riflettori e del vento artificiale..! La vera sfida è stata apparire infreddoliti.

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Ci sono state anche volte in cui ho avuto a disposizione una cella frigorifera, la utilizzavo prima di iniziare le riprese.” Ma come si prepara un personaggio del genere, che ha vissuto per mesi al freddo della Groenlandia patendo la fame? “È stato un ruolo straordinario, è una donna perfettamente padrona del suo mondo, con delle idee e delle convinzioni, ma con il confronto con la natura selvaggia deve cedere terreno, diventare più piccola. Per preparami ho letto i libri di Josephine Peary, da cui ho preso tantissimo, ma anche il lavoro di Isabel (Coixet, ndr.) è stato fondamentale.”

10186891wTotalmente differente il punto di vista di Rinko Kikuchi, giovane attrice giapponese classe 1981, che nel curriculum ha già titoli come Pacific Rim e 47 Ronin. “A differenza di Josephine, Allaka è una bambina che inizia a scoprire il mondo, con ingenuità e purezza. L’ho amata da subito.” Il racconto di questa conferenza movimentata termina con le parole che Juliette Binoche ha dedicato a Isabel Coixet, un’autentica dichiarazione d’amore artistica: “Dopo aver letto la sceneggiatura ho pensato a Ingmar Bergman, che ha raccontato in modo splendido le donne. Isabel è una vera pittrice, non ama dare ordini ma lascia che le cose accadano in modo naturale.”

Berlinale 2015: “Non sapevamo mai cosa stavamo per girare”, Natalie Portman e Christian Bale su Knight of Cups

Come tradizione, fra proteste e applausi, Terrence Malick divide in due enormi tronconi la stampa di un festival internazionale. Dopo l’Orso d’Oro del 1999 vinto con La Sottile Linea Rossa, il regista texano torna a Berlino presentando Knight of Cups, probabilmente il suo film più sperimentale, più slegato e anarchico. ‘Torna’ ovviamente in senso figurato, perché il regista difficilmente abbandona il suo ranch per eventi mondani di questo genere, presenti alla conferenza del film il protagonista principale Christian Bale e la meravigliosa Natalie Portman, che in realtà – e aggiungiamo anche purtroppo – ha solo un piccolo ruolo che arriva verso il finale. Il lato più oscuro di Hollywood, di Los Angeles, diventa il perfetto pretesto per mostrare nel modo più diretto, quasi brutale, il lato più buio della nostra vita, della nostra società.

Girato con l’ormai classico piglio filosofico e poetico che contraddistingue Terrence Malick, Knight of Cups è anche difficile da comprendere a una prima visione. È pieno di simboli, di momenti ambigui e tagli di montaggio repentini, per non parlare dei salti temporali che il personaggio principale compie sullo schermo. Immaginate ora di essere l’attore protagonista e di sapere poco o niente del film che state girando, è ciò che ha passato Christian Bale che racconta: “È stato strano approcciarsi al film, perché Terrence non ci ha spiegato esattamente cosa stavamo per fare ogni volta. Abbiamo lavorato tanto sul personaggio, sulla sua storia personale, il suo contesto, ma del significato del film non ne abbiamo mai parlato. Sapevo di dover interpretare un personaggio vuoto, che sogna e desidera tante cose che in realtà sono vacue, ma ogni giorno si andava sul set senza sapere cosa si stava per affrontare. Poteva anche capitare di prendere fra le mani una GoPro e correre a girare in riva all’oceano, all’improvviso. Oppure di registrare le voci off dentro qualche studio mobile per strada.” Stesso trattamento per Natalie, che ha però avuto dal regista diversi libri per preparare il personaggio, altra tradizione tutta malickiana (provate a chiedere a Olga Kurylenko o a Jessica Chastain).

Nonostante attorno alla figura di Terrence Malick aleggi un’aria di prepotenza, Natalie Portman smentisce tutto, come del resto già Jessica Chastain aveva fatto ai tempi di The Tree of Life: “Io amo Terrence, The Tree of Life, The New World sono film straordinari dal grande impatto emotivo, mi sento davvero fortunata per aver preso parte a questo film. Devo confessare che l’essere umano è addirittura meglio dell’artista che immaginavo.” Se lavorare da attore nei film di Terrence Malick, visto il carattere schivo dell’autore, non è affatto facile, com’è invece essere produttore di un suo lavoro? Gli attuali produttori lavorano con lui ormai da più di un decennio, e hanno imparato a sottostare alle sue regole, che ovviamente non prevedono un’organizzazione standard. C’è nei suoi confronti una grandissima fiducia, ogni sua richiesta viene soddisfatta a scatola chiusa.

All’interno del Festival in ogni caso serpeggiano parole (scherzose) di conflitto d’interessi, poiché il presidente della Giuria della Berlinale 65 è Darren Aronofsky, regista che conosce perfettamente Christian Bale e Natalie Portman. L’attrice premio Oscar proprio per Il Cigno Nero di Aronofsky parlerà con il suo amico, mettendo una buona parola per Knight of Cups? “Assolutamente no (sorride), voglio salutare Darren ma non voglio assolutamente parlare del film, voglio pensare che neppure esista.” Seppure i ritmi del dialogo siano sempre stati pacati, finisce un incontro stampa per molti versi surrueale: un giornalista si è alzato per fare una domanda vestito da giocare di calcio, altri due hanno posto una domanda a Terrence Malick che non era presente, riferendosi invece erroneamente al produttore del film… Poi ci si chiede perché il regista texano non legga le critiche dei suoi film e non presenzi mai nessun festival da anni.

Berlinale 2015: “Le vergini giurate esistono ancora oggi”, Laura Bispuri e Alba Rohrwacher presentano Vergine Giurata

Alla Berlinale 2015 è il giorno dell’unico film in concorso italiano, Vergine Giurata, dell’esordiente Laura Bispuri con la premiata Alba Rohrwacher. Siamo in Albania, dove le donne sono ancora tenute al confine della società; molte cose comuni fra gli uomini sono per loro precluse, tanto che molte giurano di restare vergini e vivere come maschi. Mark, il personaggio principale della storia, compie esattamente questa scelta, rinuncia totalmente alla sua femminilità e si trasforma in un uomo a tutti gli effetti, maltrattando il proprio corpo e lo spirito.

Vergine Giurata-film“L’incontro con Alba mi ha cambiato la vita”, ha detto la giovane regista, “ho pensato a lei sin dall’inizio, era l’unica attrice capace di interpretare perfettamente questo ruolo e sono ancora più convinta a film terminato. Fra noi c’è stato un vero e proprio rapporto simbiotico, c’è stata una preparazione lunga tre anni durante la quale ci siamo frequentate moltissimo, abbiamo parlato del film e letto il copione fino ad avvicinarci al momento delle riprese e affrontare il personaggio al completo. Abbiamo cercato delle linee guida rispetto all’uso del corpo, alla trasformazione fisica, poi tutto è stato piuttosto naturale, semplice. Eravamo vicine nel trovare i piccoli cambiamenti del personaggio, anche perché ne eravamo innamorate”. Parole sincere di affetto, quelle che la regista ha dedicato alla sua attrice, che ricambia con altrettanta schiettezza: “Anche per me l’incontro è stato bellissimo, la sua fiducia nei miei confronti mi ha dato coraggio e coscienza di intraprendere questa impresa spericolata, le sono davvero grata per essermi stata così vicina, per aver condiviso un percorso indimenticabile”.

Laura bispuri-Vergine GiurataNel film è interessante vedere come il corpo, della protagonista ma anche delle atlete di nuoto sincronizzato al centro dell’attenzione in più di un momento, sia in qualche modo sempre modificato, cambiato, con bende pettorali o trucco molto pesante: “L’elemento corporeo è fondamentale nel film, la parte italiana è il racconto di un corpo congelato che compie pian piano uno scongelamento. Fa dei piccoli passi per tornare alla vita normale, la scena in cui Mark/Alba si asciuga i capelli è simbolica. L’idea della piscina nasce perché era importante vedere la protagonista a contatto con corpi spogliati, liberi.” Accanto alla piscina anche il simbolismo del nuoto sincronizzato: “Mi è sembrato uno sport perfetto per dare un’immagine femminile dei nostri tempi, nuotano in acqua molto truccate, devono sorridere a tutti i costi, è un’idea di femminilità sbagliato, non si può essere sempre perfetti. Mark aiuta a capire che non c’è bisogno di stare dentro questa definizione di donna assoluta”.

Se l’acqua è un elemento che ricorre anche nei precedenti cortometraggi della regista, la storia delle vergini giurate è un’idea nuova, raccolta in una parte dell’Albania in cui ancora le donne hanno pochi diritti e sognano la parità: “La vicenda delle vergini giurate è per me un punto di partenza, un viaggio interiore ed esteriore, tramite il quale fare una grande riflessione sulla libertà, l’identità. Sono andata in Albania più volte per vivere direttamente l’esperienza, ho incontrato molte vergini giurate che mi hanno aiutato tantissimo nella stesura della sceneggiatura. Addirittura una si vede nel film, è il personaggio di Pal. Le tradizioni e le vicende che si vedono nel film esistono davvero, siamo ancora lontani da una parità fra uomo e donna. Una volta, parlando con una giovane vergine giurata, le ho chiesto quale fosse il suo sogno: mi ha risposto guidare la macchina. Capite bene che ancora c’è tantissima strada da fare”.

Berlinale 2015: “Il 3D è stato l’inizio di una nuova era”, Wim Wenders presenta Every Thing Will Be Fine

Dopo Knight of Cups presentato domenica, questa Berlinale 2015 sembra aver inserito una marcia altissima. Ieri, lunedì 9 febbraio, l’ottimo film di Pablo Larraìn The Club (El Club), fra i favoriti per l’Orso d’Oro. Oggi è però il giorno di uno dei più grandi cineasti viventi, Wim Wenders, che con il suo Every Thing Will Be Fine porta al festival una vera e propria lezione di cinema. Un’opera perfetta sotto ogni punto di vista, che insegna come mettere in scena un film e come fotografarlo, con l’aggiunta di un 3D assolutamente funzionale e per nulla invasivo, che regala alle splendide location una profondità ulteriore di campo e significato. Nel film un grande James Franco, che dopo The Queen of the Desert di Werner Herzog è sempre più protagonista di questo Berlino 65, Charlotte Gainsburg e Marie-Josée Croze, che insieme al regista sono seduti pochi metri davanti a noi in conferenza stampa. Grande assente Rachel McAdams, che ha però un ruolo minore.

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Il regista tedesco dunque ha sposato ancora con forza l’idea della stereoscopia dopo l’ottima esperienza di Pina, ma qual è il motivo di questa scelta? Secondo Wim Wenders, il 3D è una tecnologia che permette di amplificare non solo gli spazi, anche il significato delle immagini. Ecco spiegato perché in un film formalmente lineare, senza effetti visivi, alieni o navi spaziali che siamo soliti associare alle tre dimensioni, un linguaggio così sperimentale è importante per vivere un’esperienza nuova, più profonda. “Quando ho scoperto le potenzialità del 3D, per me è iniziata una nuova era” ha aggiunto, “era perfetto per raccontare una storia di questo tipo, così intima”. Nel film si ritrova davvero tutto questo, le immagini sono davvero più profonde sul fronte del significato e dello spazio, completate inoltre da una colonna sonora di assoluta qualità e carattere firmata Alexandre Desplat. “Alexandre è un grandissimo compositore, ha diretto da solo la sua orchestra e ha creato esattamente ciò che stavo immaginando e sperando di ottenere”.

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Ma com’è lavorare, da attore, con un maestro di tale grandezza? Al pari di Terrence Malick, così come raccontato da Natalie Portman nella stessa sala appena due giorni fa, James Franco definisce Wenders come un “regista dal tocco dolce, pacato, sempre convinto delle sue scelte ma mai autoritario. Al contrario di Werner Herzog, per molti versi (sorride). Herzog è più cocciuto, è una figura che domina il set.” Anche il giovane Robert Naylor, che interpreta il bambino Christopher da grande, conferma la dolcezza di Wenders: “Wim è davvero generoso, ti concede tutto il tempo di cui hai bisogno. Soprattutto mette tantissima passione in quello che fa, è fantastico lavorare per un regista così.” Ma con che mood è stato girato il film? Molti, leggendo il titolo, hanno pensato a una favola romantica, Wenders però ha giustamente detto che si tratta solo di un’impressione superficiale. È un’opera che guarda all’aspetto interiore dei personaggi, al processo ‘curativo’ dei traumi, un cammino che deve essere assolutamente responsabile e che deve partire dal perdono di se stessi. Una curiosità sul film? A tre giorni dalla prima proiezione alla Berlinale 2015, si lavorava ancora al montaggio con Alexandre Desplat. una cosa “piuttosto spaventosa” – dice Wenders – “ma per fortuna è andato tutto bene, abbiamo finito in tempo.”

Berlinale 2015, la premiere di Cenerentola con con Cate Blanchett e il cast

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Ieri alla Berlinale 2015, è stato il grande giorno della premiere evento Cenerentola, il nuovo adattamento live action del classico Disney diretto da Kenneth Branagh e con un cast d’eccesione composto da Cate Blanchett, Helena Bonham Carter, Kenneth Branagh, Stellan Skarsgard, Richard Madden, Lily James. Ecco tutti i protagonisti

Il Festival internazionale del cinema di Berlino, anche noto come Berlinale, è uno dei festival cinematografici di maggior prestigio internazionale. Il festival dura generalmente dodici giorni, ospita in media più di 20.000 addetti ai lavori, tra i quali 4.200 giornalisti da circa 120 nazioni, e si tiene annualmente nel mese di febbraio a partire dal 1951. I premi principali assegnati nel corso della manifestazione sono l’Orso d’oro e l’Orso d’argento, essendo l’orso il simbolo di Berlino.

Berlinale 2015, Giorno 9: Cenerentola di Kenneth Branagh, Cate Blanchett e il cast del film

Anche la Berlinale 2015 è arrivata al capolinea, oggi ultimo giorno di proiezioni prima della cerimonia di premiazione di domani 14 febbraio. Protagonisti assoluti Kenneth Branagh e il cast stellare di Cenerentola (Cinderella): Lily James, Helena Bonham Carter, Richard Madden, Cate Blanchett e Stellan Skarsgård. Nel video daily il loro arrivo in conferenza stampa e il commento al film. Vista la fine del festival, è l’ultimo video daily che pubblicherò, per l’occasione ringrazio Chiara Guida che mi ha seguito dalla redazione di Roma, Francesco Madeo da New York e la mia regia, che mi ha sopportato con infinita pazienza, Serena Catalano. L’appuntamento è per domani alle 16 con Cinefilos Addicted, sensazioni post festival e Cinquanta Sfumature di Grigio.

http://youtu.be/Iy_RHJGRiA4

Berlinale 2015, Giorno 8: l’Italia in concorso con Alba Rohrwacher aspettando Kenneth Branagh

Oggi alla Berlinale 2015 si parla decisamente italiano, presentato in concorso Vergine Giurata di Laura Bispuri. Un film che ci porta in Albania dove le donne rinunciano alla loro femminilità per conquistare gli stessi diritti degli uomini. Un film confuso, privo di ritmo, che racconta la sua storia attraverso i silenzi e gli sguardi dei protagonisti. Alba Rohrwacher, ma soprattutto le sue attrici di supporto, non convincono fino in fondo. Una buona opera prima, destinata però ad essere inghiottita dal resto del concorso. Domani gran finale prima della cerimonia di sabato, Cinderella di Kenneth Branagh.

http://youtu.be/JH2vASQspT0

Berlinale 2015, Giorno 7: Cinquanta Sfumature di Grigio, il commento a caldo

In questo settimo giorno di Berlinale 2015 abbiamo visto in anteprima CCinquanta Sfumature di Grigio, del quale vi parliamo a caldo, appena usciti dalla proiezione. Una proiezione in IMAX che ha abbastanza deluso per qualità, perché la conversione ovviamente non rende al meglio e il risultato è un film piuttosto sfocato su tutta la linea. Se la tecnica delude, il resto purtroppo non è da meno..! Presentati inoltre in concorso Aferim!Eisenstein in Guanajuato, il nuovo film di Peter Greenaway che ha diviso la stampa.

http://youtu.be/99wEbGUGE5c

Berlinale 2015, Giorno 6: Wim Wenders presenta Every Thing Will Be Fine e 1992 la serie di Sky

Secondo la Bibbia, il sesto giorno Dio creò gli animali e l’uomo, destinato a dominare su tutti gli elementi del creato. Alla Berlinale 2015 il sesto giorno arriva invece Wim Wenders, destinato a guardare dall’alto tutti i restanti registi della competizione. Every Thing Will Be Fine è una lezione di cinema allo stato puro, una riflessione sulla cura del dolore e sul perdono girata allo stato dell’arte, con una regia autoriale, una fotografia da premio arricchita inoltre da un 3D che amplifica spazio e significati. Nel video daily di oggi il commento a caldo sul film, l’arrivo del regista e del cast in conferenza stampa e tutto sulla nuova serie di Sky 1992 con un gradito ospite, Valentina Ariete di TvZap.

http://youtu.be/6aYEb9RvRK4

Berlinale 2015, Giorno 5: Pablo Larraìn e El Club, il regista cileno mette le mani sull’Orso d’Oro

Dopo il difficile giorno passato ieri con la presentazione in concorso di Knight of Cups, il quinto giorno della Berlinale 2015 mostra il suo titolo migliore sinora: El Club (The Club) del regista cileno Pablo Larraìn, che puzza di Orso d’Oro. Finalmente un’opera che scalda la platea della stampa internazionale e raccoglie tantissimi applausi. Un film claustrofobico, un labirinto senza uscita sulla condizione umana, la fede assoluta e il rapporto con il nostro corpo, la nostra sessualità. Non della stessa qualità il film tedesco As We Were Dreaming di Andreas Dresen, un film piuttosto statico su un gruppo di adolescenti tedeschi che prova a parlare un linguaggio pop, ma fallisce. Domani il gran giorno di Wim Wenders.

http://youtu.be/ZTJmrYwJfHc?list=UUY-_0VBZ3Eku9O6RJ5wqOTA

Berlinale 2015, Giorno 4: Terrence Malick sgancia la bomba Knight of Cups

Il giorno più difficile della Berlinale 2015 sino ad ora, e probabilmente sino alla fine del festival. Presentati in concorso Mr. Holmes con un grande Ian McKellen ma soprattutto Knight of Cups con Christian Bale, Natalie Portman e Cate Blanchett, attesissima nuova opera di Terrence Malick. Il regista texano sfrutta i lati oscuri di Los Angeles per raccontare universalmente le zone d’ombra della nostra vita in un film anarchico, sconnesso, duro da digerire eppure simile ai suoi due predecessori. Vi racconto cos’è successo a Berlino oggi nel video daily.

http://youtu.be/V_cHmprNk8Y

Berlinale 2015, Giorno 2: Nicole Kidman e Werner Herzog, Taxi di Jafar Panahi

Giorno numero due della Berlinale 2015, secondo appuntamento quotidiano con il videolog di Cinefilos.it dedicato al festival. Siamo partiti a pieno ritmo (infatti la stanchezza è purtroppo visibile e palpabile), sotto i riflettori della scena di oggi il film Taxi del regista Jafar Panahi, purtroppo bloccato in patria, ma soprattutto Werner Herzog che presenta The Queen of the Desert, con una Nicole Kidman di una bellezza straordinaria, James Franco, Damian Lewis e Robert Pattinson. Chiude la giornata 45 Years di Andrew Haigh con la statuaria Charlotte Rampling. Ecco il racconto (più o meno) dettagliato di questo 6 febbraio con un grande ospite, Mauro Donzelli di ComingSoon.it.

http://youtu.be/ZoMYm0e1_nQ

Berlinale 2015, Giorno 1: Isabel Coixet e Juliette Binoche inaugurano il Festival

La Berlinale numero 65 apre ufficialmente i battenti, proprio in questi minuti il pubblico sta assistendo all’opera inaugurale Nobody Wants The Night. Firmato dalla regista spagnola Isabel Coixet (Another Me), il film vede protagonisti assolute la bellissima Juliette Binoche e Rinko Kikuchi. Unico interprete maschile Gabriel Byrne. Abbiamo visto il film questa mattina in anteprima e vi dico cosa ne penso nel daily qui in basso. Abbiamo anche incontrato la regista e il cast alla conferenza stampa del pomeriggio, durante la quale Isabel Coixet ha animato un vero e proprio show. Un daily numero 1 in formato ridotto un po’ a causa della stanchezza (abbiamo preso un aereo questa mattina alle 6 da Parigi) ma soprattutto perché il programma odierno prevedeva soltanto l’evento inaugurale. L’appuntamento è per domani, con i film e i protagonisti del giorno.

http://youtu.be/WVibq6ZR4mg

Berlinale 2015, Foto: Wim Wenders, James Franco e …

Continua la Berlinale 2015, e come di consueto arrivata alla sua 65esima edizione e come di consueto vi segnaliamo tutte le foto della giornata di ieri, che ha visto al festival personaggi del calibro di Wim Wenders, Charlotte Gainsbourg, James Franco e molti altri.

Tutte le foto:

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Berlinale 2015Il Festival internazionale del cinema di Berlino, anche noto come Berlinale, è uno dei festival cinematografici di maggior prestigio internazionale. Il festival dura generalmente dodici giorni, ospita in media più di 20.000 addetti ai lavori, tra i quali 4.200 giornalisti da circa 120 nazioni, e si tiene annualmente nel mese di febbraio a partire dal 1951. I premi principali assegnati nel corso della manifestazione sono l’Orso d’oro e l’Orso d’argento, essendo l’orso il simbolo di Berlino.

Berlinale 2015, Foto: Wim Wenders, Alba Rohrwacher e …

Continua la Berlinale 2015, e come di consueto arrivata alla sua 65esima edizione e come di consueto vi segnaliamo tutte le foto della giornata di ieri, che ha visto al festival personaggi del calibro di Wim Wenders, l’Italia con  Alba Rohrwacher e molti altri.

Tutte le foto:

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Alba RohrwacherIl Festival internazionale del cinema di Berlino, anche noto come Berlinale, è uno dei festival cinematografici di maggior prestigio internazionale. Il festival dura generalmente dodici giorni, ospita in media più di 20.000 addetti ai lavori, tra i quali 4.200 giornalisti da circa 120 nazioni, e si tiene annualmente nel mese di febbraio a partire dal 1951. I premi principali assegnati nel corso della manifestazione sono l’Orso d’oro e l’Orso d’argento, essendo l’orso il simbolo di Berlino.

Berlinale 2015, Foto: Nicole Kidman, James Franco e …

Berlinale 2015, Foto: Nicole Kidman, James Franco e …

Continua la sua marcia la Berlinale 2015, arrvata alla sua 65esima edizione e ricca di grandi film in arrivo. Ecco le attese prime star di Hollywood: Nicole Kidman, James Franco, Damien Lewis etc. L’opera inaugurale è Nobody Wants The Night. Firmato dalla regista spagnola Isabel Coixet (Another Me), il film vede protagonisti assolute la bellissima Juliette Binoche e Rinko Kikuchi. Unico interprete maschile Gabriel Byrne

Berlinale 2015, Foto: Jane Malone, Olga Kurylenko e …

Continuano ad arrivare le star alla Berlinale 2015, arrivata alla sua 65esima edizione e ricca di grandi film. Tra le star di oggi Jane Malone, Olga Kurylenko, Christopher Waltz e tanto cinema. Tutte le foto nella nostra gallery di seguito.

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Il Festival internazionale del cinema di Berlino, anche noto come Berlinale, è uno dei festival cinematografici di maggior prestigio internazionale. Il festival dura generalmente dodici giorni, ospita in media più di 20.000 addetti ai lavori, tra i quali 4.200 giornalisti da circa 120 nazioni, e si tiene annualmente nel mese di febbraio a partire dal 1951. I premi principali assegnati nel corso della manifestazione sono l’Orso d’oro e l’Orso d’argento, essendo l’orso il simbolo di Berlino.

Berlinale 2015, Foto: Christian Bale, Natalie Portman, Ian McKellen ..

Continuano ad arrivare grandi nomi alla Berlinale 2015, arrivata alla sua 65esima edizione e ricca di grandi film in arrivo. Ieri è stato il grande giorno di Terrence Malick, ma anche di Mr. Holmes con Ian McKellen. Ecco le foto di protagonisti

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Il Festival internazionale del cinema di Berlino, anche noto come Berlinale, è uno dei festival cinematografici di maggior prestigio internazionale. Il festival dura generalmente dodici giorni, ospita in media più di 20.000 addetti ai lavori, tra i quali 4.200 giornalisti da circa 120 nazioni, e si tiene annualmente nel mese di febbraio a partire dal 1951. I premi principali assegnati nel corso della manifestazione sono l’Orso d’oro e l’Orso d’argento, essendo l’orso il simbolo di Berlino.

Berlinale 2012: Orso d’oro per Cesare deve morire dei Taviani

I fratelli Taviani hanno vinto l’Orso d’oro alla 62ma edizione del Festival del cinema di Berlino con il semidocumentario Cesare

Berlinale 2012: ecco i primi titoli!

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Berlinale 2012: ecco i primi titoli!

La 62esima edizione Festival Internazionale del Cinema di Berlino si terrà dal 9 al 19 febbraio nella capitale tedesca; presidente della

Berlin, I Love You: il trailer del film con Keira Knightley e Helen Mirren

È online il primo trailer ufficiale di Berlin, I Love You, terzo esperimento corale dopo Paris, je t’aime del 2006 e New York, I Love You del 2009. Nel cast stellare figurano Keira Knightley, Helen Mirren, Luke Wilson, Mickey RourkeJenna Dewan, Diego Luna, Jim Sturgess, Nolan Funk, Charlotte Le Bon, Iwan Rheon, e Dianna Agron.

Tra i registi coinvolti ricordiamo invece Peter Chelsom, Claus Clausen, Fernando Eimbcke, Justin Franklin, Dennis Gansel, Dani Levy, Daniel Lwowski, Stephanie Martin, Josef Rusnak, Til Schweiger, e Massi Tadjedin.

Il film arriverà nelle sale americane il prossimo 8 Febbraio e prossimamente anche in Digital Download e On Demand.

Berlin, I Love You – il trailer

Fonte: Saba Film

Berlin Falling: dal cast al finale, tutte le curiosità sul film

Berlin Falling: dal cast al finale, tutte le curiosità sul film

Berlin Falling è un film thriller tedesco del 2017 diretto da Ken Duken, dove si racconta la storia di un soldato in pensione che raccoglie un misterioso autostoppista, dando vita ad eventi inaspettati. Giocando nei territori del thriller on the road che può in un primo momento ricordare il classico The Hitcher – La lunga strada della paura, Ken Durken – anche attore protagonista – si dirige in una differente direzione toccando argomenti come il terrorismo di matrice islamica in una prospettiva però piuttosto inusuale.

Per gli appassionati del genere, è dunque un film da non perdere, specialmente ora grazie al suo passaggio televisivo. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Berlin Falling. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Tom Wlaschiha in Berlin Falling
Foto di Tom Wlaschiha / Berlin Falling – © Edith Held

La trama e il cast di Berlin Falling

Protagonista del film è Frank Balzer (Ken Duken), un ex soldato d’élite che ha abbandonato i Berretti Verdi dell’esercito tedesco nella speranza di rifarsi una vita. Ora vive solo in un appartamento fatiscente, tormentato dal suo oscuro passato di violenza, affogando nell’alcool i ricordi traumatici della guerra. L’unica speranza che lo tiene a galla è il pensiero di riallacciare i rapporti con sua figlia Lilly, che vive lontano da lui con la sua ex moglie Claudia (Marisa Leonie Bach). Così, con l’intenzione di passare un weekend con la figlia dopo tanto tempo, Frank sale in macchina pronto a farsi un viaggio di parecchie ore per incontrarla a Berlino.

Durante una sosta in un’area di servizio, accetta di dare un passaggio a un autostoppista di nome Andreas (Tom Wlaschiha), convinto dalla sua apparente simpatia e desideroso di compagnia durante il lungo tragitto. La situazione precipita quando Frank scopre che Andreas sta trasportando una bomba nel suo zaino. L’uomo ha l’intenzione di compiere un attentato a Berlino e, con la minaccia di una pistola, vuole costringere Frank ad aiutarlo a portare a termine la sua missione. Tra i due uomini inizia un pericoloso confronto serrato fatto soprattutto di astuzia mentre la bomba sta ticchettando.

Ken Duken in Berlin Falling
Foto di Ken Duken / Berlin Falling – © Edith Held

Il finale del film

Nel finale del film, Andreas costringe Frank a salire in macchina e lo fa guidare. Mentre sono in macchina, Andreas rivela che in realtà odia i musulmani e che il video serviva solo a far credere che si trattasse di un attacco in nome dell’Islam, in modo che la gente reagisse contro gli arabi e smettesse di dipendere dagli Stati Uniti per iniziare a difendere la Germania. Arrivano alla stazione di Berlino, dove Andreas dice a Frank che sarà un martire e che dovrà far esplodere la bomba. Frank scende dall’auto e quando esita, Andreas gli ricorda di Lily. Frank reagisce picchiandolo e dicendogli che ricorda i bambini uccisi quella notte, gli odori e il dolore.

Andreas lo colpisce alla testa con una pietra, ma Frank ha la meglio e lo picchia fino a fargli perdere i sensi, poi lo trascina in macchina e fa esplodere la bomba. Nell’ultima scena, si vede la moglie di Frank uscire dalla stazione di polizia con la figlia, con le sirene lontane, ascoltando la segreteria telefonica di Frank. Egli le dice di non credere a tutto ciò che la gente dice e nel messaggio successivo lo si sente respirare a fatica dopo che Andreas lo ha colpito con il taser, implorare sua figlia e dire che farà di tutto per salvarle la vita.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 7 ottobre alle ore 21:30 sul canale Rai 1. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

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