Arriva al cinema distribuito da
01 Distribution il film di Riccardo Milani
Benvenuto Presidente, con protagonista
Claudio Bisio.
Ne Benvenuto
Presidente il Parlamento Italiano non riesce a trovare un
accordo sull’elezione del presidente della Repubblica e a un certo
punto tutte le forze politiche per scherno e protesta eleggono
Giuseppe Garibaldi. Ma in Italia solo uno ha tutti i requisiti per
diventare presidente. “Peppino”, così chiamato dai suoi
amici, è pervaso da uno inguaribile ottimismo e vive nella
quiete di un paesino di montagna. Strappato dalla sulla vita si
ritroverà a ricoprire un ruolo per quale si pensa essere
inadeguato…
Riccardo Milani porta in
scena una commedia leggera, che prende uno dei temi più visitati
nel cinema “l’uomo qualunque che sale al potere” invaso da quel
senso di ingenuità che lo porta ad essere simpatico ed ironico su
tutto il severo protocollo del palazzo. Ma più che le gag e i lati
comici, che sono ben riusciti e incontrano facilmente il sorriso
della platea, si conferma il momento d’oro dello sceneggiatore,
Fabio Bonifacci che sarà al cinema con tre suoi lavori
(Amiche da morire e Il principe
Abusivo).
Viene tracciato un percorso che
tocca la cultura popolare e viene riletta nei toni della commedia
senza però farsi tentare dalla battuta facile che nasce dalla
propaganda o dal consenso generale. La storia che il regista romano
riprende è equilibrata nel ripercorre le fasi del personaggio-Bisio
che vanno dalla proclamazione sino alla morale sottile ma pungente
che il film racchiude in sé. Ma che purtroppo perde di ritmo e
verve nei vari appuntamenti “d’agenda” che il Presidente deve
rispettare a discapito di una certa continuità narrativa. Altre
sequenze invece sono rese ridondati da una musica di repertorio ben
curata ma troppo presente.
Nel cast artistico, spicca la
bravura di Claudio Bisio anche se nel finale si sfuma facendo
vedere di più l’attore; convincente è il ruolo di Kasia
Smutniak nel duplice ruolo di donna di palazzo che riscopre la
sua doppia identità. Ma l’originalità la rappresentano Giuseppe
Fiorello, Cesare Bocci e Massimo Popolizio, i tre
politici-eminenze grige che se pur non volutamente schierate da
nessuna parte, rendono perfettamente un ritratto agrodolce della
politica, con tutte le contraddizioni e le malefatte che nascondo.
Altra piacevole sorpresa è scoprire il ruolo “dei poteri forti”
in Lina Wertmüller, Pupi Avati, Steve della
Casa e Gianni Rondolino, strappando l’ulteriore sorriso
e aggiungendo la ciliegina sulla torta.
Benvenuto
Presidente è un gradevole film comico che si collega ai
recentissimi, Viva la libertà di Roberto Andò, Viva l’Italia di Massimiliano Bruno e Al Tutto Tutto, Niente Niente con Antonio Albanese.
Anche se in quest’ultimo caso non c’è nessuna volontà di
indirizzare la battuta alla politica ma piuttosto si usa la favola
per riscoprire i lati buoni della commedia all’italiana. Dal 21
Marzo al cinema e in anteprima il 16 Febbraio al Festival di
Bari.
Il loro è sempre stato un fortunato
sodalizio, ma per l’ultima versione cinematografica dell’ Anna
Karenina di Tolstoj la collaborazione non poteva essere più
azzeccata: stiamo parlando di Joe Wright e Dario
Marianelli, regista inglese e compositore italiano già uniti
sotto la buona stella della letteratura con Orgoglio e
Pregiudizio, nomination per la miglior Colonna Sonora agli
Oscar 2006 ed Espiazione, che aveva conquistato
l’ambita statuetta nel 2008 fondendo il ritmo spietato di una
macchina da scrivere col lirismo dell’orchestra sul devastato campo
di battaglia di Dunkirk.
Non appena si alza il sipario su
Anna Karenina, appare subito evidente quanto in un
film dall’architettura tanto complessa la colonna sonora fosse non
un semplice orpello ornamentale ma un vero e proprio pilastro di
sostegno, senza il quale difficilmente la pellicola avrebbe mai
trovato la sua dimensione: messo in scena con ambizioni
metateatrali in un vecchio teatro dove ciascuno pretende di
presentare un’immagine sufficientemente compiacente e
artificiale per gli occhi della buona società, con i suoi
personaggi intenti a danzare con costanza un walzer dell’ipocrisia
per favorire il continuo cambio di scenografie che segna il
passaggio da un’ambientazione all’altra, Anna Karenina si apre con
un Overture intrisa di una pomposità del tutto
funzionale a presentare lo sfarzo della Russia imperiale e con esso
i tratti caricaturali del fratello della protagonista,
Obloskij. Si prosegue con Clerks, curioso
Walzer che accompagna la catena di montaggio sempre uguale e
impeccabile di un gruppo di impiegati e con She’s of the
Heavens, il brano che ci introduce al candido
personaggio di Kitty e all’amore non corrisposto del suo
tenero spasimante Levin: il cuore della santa madre Russia
inizia a scaldarsi grazie a Beroza (tema ripreso in
the Girl in the Birch), tipica filastrocca del
folclore popolare che con violino e balalaika vibra di vecchie e
immortali glorie gitane.
Se è Interessante notare come le
sonorità più squisitamente romantiche siano lasciate alle scene
lontane dal palcoscenico (Beyond The Stage, Someone is
Watching), quando il violino di Jack Liebeck può
finalmente abbandonarsi a note più intime e meno altisonanti nel
tentativo di catturare l’anima della mutevole protagonista
Anna (un approccio vicino a quello perseguito dalle musiche,
sempre firmate da Marianelli con la collaborazione dello stesso
Liebeck, di Jane Eyre di Cary
Fukunaga), un vero è proprio capolavoro è Dance With
me, la memorabile danza che segna lo scoccare definitivo
della scintilla fra Anna e il Conte Vronskij: pur mantenendo
alcuni tratti felici del Netherfield Ball di Orgoglio e
pregiudizio( dove Elizabeth e Darcy erano talmente coinvolti da
riuscire a isolare il resto dei convitati danzando su una melodia
più dolce e misurata), qui ci troviamo decisamente su altri
livelli, con una catena di Walzer che inizia gradualmente e procede
incessante fino a soffocare la protagonista e a risucchiarla in un
vortice senza uscita, dove la vertigine è palpabile e il crescendo
dell’orchestra sembra minacciare l’arrivo di una locomotiva
impazzita per presagire il triste destino di Anna in modo
Magistrale.
La sensualità del Walzer torna
nuovamente a imperare in I dont’ Want you go, dove il
violino continua a insinuarsi pericolosamente e a tessere la rete
fra Anna e Vronskij fino ad esplodere definitivamente in too
late, dove può infine avvolgere la scandalosa passione dei
due amanti.
Anna
Karenina è anche però la storia di Kitty e Levin,
coppia altrettanto innamorata il cui legame è reso ancora più
profondo perché nutrito da tenerezza e devozione:quanto sia
necessaria e non ingombrante la presenza dei due giovani
nell’economia della storia è evidente in Leaving home, coming
home, dove l’impeto del violino riservato ad un’ Anna che
abbandona il suo stesso figlio per fuggire con l’amato declina
nella pacata armonia dei due giovani sposi, intenti ad esplorare
quella casa che li vedrà iniziare la loro nuova vita insieme; due
temi che si scontrano sul campo della medesima partitura, ma che si
sostengono in perfetto equilibrio.
A Kitty è dedicata anche Masha’s
song, commovente e malinconica ninna nanna che esalta tutta la
dolcezza del suo personaggio e ci lascia vedere la ragazza con gli
stessi occhi di Levin.
Forse la pecca più grande di questo
score è di non volere focalizzarsi su un unico tema portante che
possa restare a lungo nella memoria dopo la visione, ma la
ricchezza della composizione è tanto esaltante che la mancanza è
facilmente perdonabile.
note: candidato agli Oscar 2013,
Anna Karenina ha dovuto cedere lo scettro per la miglior colonna
sonora all’ost di Life Of Pi firmato da Michael
Danna.
Buongiorno Papà – Andrea
è un trentottenne, bello e sicuro di sé. Single, ‘sciupafemmine’ e
superficiale, con un’avviatissima carriera in un’importante agenzia
che si occupa di product placement. Nella sua vita, fatta di
avventure di una sola notte, sembra andare tutto a gonfie vele:
nessuna responsabilità, tutto lavoro e divertimento. Finché un
giorno, al suo ritorno a casa, dove vive con Paolo – un curioso
amico disoccupato – trova… Layla. La ragazzina, decisamente
stravagante, ha diciassette anni e dice di essere sua figlia. E non
è sola… Con lei c’è suo nonno Enzo, un improbabile ex rockettaro e
padre della sua prima fugace e dimenticata conquista… E sono venuti
per restare!
Dopo il trailer VM che ieri
ha spopolato in rete, ecco sei nuove foto ufficiali di Kick-Ass
2, che vedono protagonisti il nostro beniamino
in verde, la scatenata Hit Girl e uno straordinario Colonnello
Stelle e Strisce, interpretato da Jim Carrey. Ecco
i sei scatti:
Kick-Ass 2, il film
Kick-Ass
2 uscirà nei cinema americani il 23 giugno
2013. Tornano i protagonisti dell’irriverente commedia d’azione sui
supereroi del 2010 diventata in breve tempo un cult
cinematografico.
In Kick-Ass
2 la ragazza assassina Hit Girl
(Chloë
Grace Moretz) e il giovane vigilante Kick-Ass
(Aaron
Taylor-Johnson) stanno entrambi cercando di vivere
come due normali teenager con i nomi di Mindy e Dave. Preoccupato
del diploma di fine anno e di un futuro alquanto incerto, Dave crea
la prima squadra di supereroi “mondiali” insieme a Mindy.
Sfortunatamente però la ragazza viene scoperta nei panni di Hit
Girl, ed è costretta a ritirarsi, restando sola ad affrontare il
terrificante mondo della scuola, popolato da malvagie studentesse.
Nel frattempo Red Mist sta creando la propria squadra per far
pagare ai suoi acerrimi nemici – Kick-Ass e Hit Girl – per ciò che
hanno fatto a suo padre…
Nuovo aggiornamento sul set di
The Amazing Spiderman 2, nuove
rivelazioni e dettagli che ci arrivano direttamente dal regista
Marc Webb.
Nonostante quanto accaduto
nell’ultimo film, con il coinvolgimento della Oscorp nelle vicende
di Lizard, la bionda e bellissima Gwen Stacy, interpretata da
Emma Stone, lavorerà ancora nei laboratori di
ricerca scientifica della multinazionale. Gwen, come sappiamo, non
è assolutamente consapevole delle pressioni del dottor Ratha su
Curt Connors, sarà ora interessante capire e vedere i comportamenti
e le reazioni del personaggio.
Ecco il poster italiano di Hansel e Gretel cacciatori di
streghe, il film che racconta le avventure dei
due fratellini nati dalla fantasia dei Grimm a parecchi anni di
distanza
La sceneggiatura era stata curata
dalla Cholodenko insieme a Robert Lieber, con Shawn Levy che curerà
la produzione. Poi alcune incomprensioni avevano però costretto la
regista a rinunciare. La Disney non ha quindi perso tempo ed ha
scelto immediatamente il sostituto. Miguel Arteta è un regista
televisivo e cinematografico portoricano, che visse la sua prima
regia con Star Maps. Raggiunge la notorietà dirigendo
The Good Girl nel 2002, con
Jennifer Aniston. Oltre all’attività
cinematografica Arteta lavora anche per la televisione, creando
singoli episodi per numerose serie tv, come
Homicide, Life on the
Street, Spie, Freaks and
Geeks, Cracking Up, The
Office e Ugly
Betty. Ben tre sono invece le puntate da lui
realizzate per Six Feet
Under.
Le riprese di Alexander
and the Terrible, Horrible, No Good, Very Bad
Day cominceranno in autunno.
Sarà Robert Duvall
ad interpretare il padre del protagonista (Robert Downey
Jr) in The
Judge. L’inizio delle riprese del film del
regista David Dobkin è ormai alle porte ed è
finalmente arrivata la scelta, ricaduta appunto sull’attore
diventato celebre nel ruolo di Tom Hagen, consigliere della
famiglia Corleone nel capolavoro Il
Padrino.
Il ruolo era stato offerto
precedentemente a Jack Nicholson, il cui ingaggio
sarebbe stato caldeggiato anche lo stesso Downey Jr. L’attore
newyorkese ha però rifiutato, lasciando quindi strada spianata a
Robert Duvall. Dopo l’ultima apparizione in
JackReacher Duvall torna quindi al lavoro,
pronto a duettare col talentuoso Robert Downey
Jr.
L’adattamento cinematografico della
serie Veronica Mars si farà. Ormai da anni il
creatore Rob Thomas e l’attrice Kristen
Bell spingevano per questa soluzione, senza però mai
convincere pienamente la Warner Bros, nonostante
l’appoggio di numerosi fan.
Lo studio ha però dato ieri il via
libera ai due per creare una pagina Kickstarter, con l’obbiettivo
di raccogliere i due milioni di dollari necessari per la
realizzazione del film. La cosa davvero incredibile è la velocità
con cui la cifra è stata raggiunta. Thomas e Bell hanno dovuto
aspettare solo quattro ore e mezza per veder superare la soglia del
milione, prima di raggiungere, dopo dieci ore, i due milioni di
dollari. Per ora siamo a 2,45 mln, di cui il 5% andrà però a
Kickstarter.
La Warner a questo punto vedrà
produrre il film e lo distribuirà attraverso la Warner Bros Digital
Distribution, anche se l’intenzione dei produttori sarebbe quello
di aprire alla pellicola anche le porte delle sale
cinematografiche, almeno negli Usa.
Una vicenda particolare, dato che
Kickstarter è spesso stato utilizzato per il finanziamento di
progetti indipendenti. Stavolta è stata una Major a voler testare
l’effettivo interesse dei fan. Una soluzione che non è escluso
possa essere riproposta anche nei prossimi progetti per ottenere
maggiori profitti.
Direttamente dal sito hobbitfilm,
primo fansite italiano dell’opera di Peter Jakson,
emergono ulteriori dettagli sulla preview de La desolazione di
Smaug, che come avevamo già anticipato verrà
regalata ai fan il 24 marzo.
L’orario sarà alle 21.00 ma,
contrariamente a quanto precedentemente detto, dovrebbe riferirsi
all’ora italiana. Per assistere all’evento, però, gli spettatori
statunitensi dovranno aver acquistato l’home video di Un viaggio
inaspettato. Sarà infatti presente all’interno un
codice con il quale poter accedere all’evento live. Tutti gli altri
appassionati, compresi gli italiani, dovranno quindi aspettare che
il video compaia, più o meno legalmente, online sul web.
Una trovata della Warner Bros per
rendere ancor più appetitoso l’acquisto dell’home video,
nell’edizione cinematografica, aspettando la versione integrale
prevista per fine anno.
Domani, 15 marzo, le sale di tutti
gli Stati Uniti vedranno l’uscita del nuovo film della
Warner Bros, diretto da Don
Scardino, The Incredible Burt
Wonderstone. Un film che promette davvero bene,
soprattutto dando un’occhiata al cast, decisamente importante,
infarcito di grossi nomi come Jim Carrey e
Steve Buscemi, oltre a Steve
Carrell, Olivia Wilde, James
Gandolfini e Alan Arkin.
La pellicola segue le vicende di
Burt Wonderstone (interpretato da Steve Carrell) e
Anton Marvelton (Steve Buscemi) due illusionisti
sulla cresta dell’onda, che animano e intrattengono Las Vegas con
le loro strabilianti esibizioni. I due, nonostante le apparenze e
l’impressione che danno in pubblico, non si sopportano e la loro
collaborazione mostrerà ben presto delle crepe. Le cose
precipiteranno quando un artista di stada, Steve Gray (Jim
Carrey), comincia a conquistare notorietà, oscurando
gradualmente i più esperti colleghi. Burt dovrà così appassionarsi
di nuovo come un tempo alla magia e al suo lavoro per tornare ad
essere apprezzato dal pubblico.
Il giorno dell’uscita italiana del
film non è ancora stata comunicata, ma intanto arrivano le foto del
red carpet tenutosi pochi giorni fa a Los Angeles, direttamente
dalla Warner Bros via Twitter, aspettando domani per osservare le
prime reazioni del pubblico americano.
Dopo il successo dell’ultimo capitolo, il regista
Paul W.S.
Anderson ha deciso di ritornare alla regia del sesto
capitolo di Resident
Evilche ha già una data di uscita prevista per
il 12 Settembre 2014
Guarda la nuova spettacolare featurette del film di prossima
uscita Oblivioncon Tom
Cruise, Olga
Kurylenko e Morgan
Freeman. La pellicola fantascientifica è diretta da Joseph
Kosinski (Tron:Legacy).
In un spettacolare pianeta Terra
del futuro che si è evoluto fino a diventare irriconoscibile, un
uomo si confronta col passato che lo porterà ad affrontare un
viaggio di redenzione e ricerca mentre si batterà per salvare
l’umanità. Jack Harper (Tom
Cruise) è uno degli ultimi riparatori di droni
operanti sulla Terra. Parte di una massiccia operazione per
estrarre risorse vitali dopo decenni di guerra contro una
terrificante minaccia conosciuta come Scavs, la missione di Jack è
quasi terminata. Vivendo e perlustrando gli straordinari cieli da
migliaia di metri d’altezza, la sua esistenza crolla quando salva
una bella straniera da uno spacecraft precipitato. Il suo arrivo
innesca una serie di eventi che lo costringono a mettere in
questione tutto ciò che conosceva e mettono nelle sue mani il
destino dell’umanità. Tutte le info sul film nella nostra scheda
film: Oblivion.
Arrivano da Twitter tre nuove
immagini in bianco e nero di The Wolverine:
l’immortale di James
Mangold. Le immagini ritraggono i tre protagonisti
principali del film, ovvero Logan (Hugh Jackman) e
le attrici asiatiche Tao
Okamoto e Rila Fukushima
Basato sul celebre arco narrativo a fumetti, in Wolverine:
L’immortale troviamo Logan, il guerriero eterno, in
Giappone. Lì, l’acciaio dei samurai si scontrerà con gli artigli
d’adamantino, mentre Logan affronterà una misteriosa figura dal suo
passato, in un’epica battaglia che lo cambierà per sempre. Il film
uscirà in Italia il 25 luglio 2013. Tutte le news
sul film nel nostro speciale: Wolverine. Tutte le info
invece del film nella nostra scheda: Wolverine:
L’immortale.
La Universal Pictures
ha avviato la produzione di un nuovo film Sci-fi originale dal
titolo Sagittarius, da un’idea
di Steven Karczynski, Alex Kurtzman e Roberto Orci.
L’attore Jared
Harris è entrato a far parte del cast del disaster movie
Pompei che
sarà diretto da Paul W.S. Anderson. L’attore si
unisce quindi ai già confermati Emily
Browning e Kit Harington. Meglio noto per
aver interpretato il ruolo di Moriarty in
Sherlock Holmes: Gioco d’Ombra e nell’ultimo
Lincoln di Steven Spielberg è tra gli attori
più richiesto vivendo così una seconda giovinezza. Pompei ovviamente
racconterà le vicende di alcun personaggi alle prese con l’eruzione
che spazzo per sempre la città. La pellicola sarà prodotta dalla
Constantin Film e sarà distribuito nel Nord America
da Lionsgate / Vertice, e si baserà su una
sceneggiatura scritta da Lee Batchler,
Julian Fellowes e Janet Scott
Batchler.
Arriva al cinema distribuito da
Warner Bros. Italia Gli amanti passeggeri, il
nuovo film diretto da Pedro Almodovar, con protagonisti
Penélope Cruz e Javier Cámara. Era da diversi anni, anzi
da diversi decenni, che Pedro Almodovar non
portava sullo schermo una storia delirante, divertente, scorretta e
carica di erotismo e omosessualità, tutti elementi che il regista
spagnolo conosce, padroneggia e associa con una irriverenza e una
naturalezza che lo contraddistingue come unico nel suo genere.
In Gli amanti
passeggeri durante un volo diretto in Messico, un aereo di
linea rimane in avaria sul cielo di Toledo, continuando a girare in
tondo sulla città in attesa che gli venga predisposto un
atterraggio sicuro. A bordo, un’umanità ferita, stravolta,
divertita e spericolata cerca di trovare il proprio posto nel micro
universo del velivolo che si va costruendo a poco a poco. Mentre i
passeggeri della economy sono stati tutti sedati per evitare
attacchi di panico, i pochi privilegiati di prima classe mettono in
piazza, insieme al personale di bordo, tutta la loro umanità
composita e delirante. C’è una sensitiva che ha predetto un viaggio
burrascoso durante il quale perderà la sua verginità, un uomo
misterioso, in completo elegante, che dice di essere un consulente
assicurativo, una coppia di sposini in preda ad un attacco di
sonno, un vecchio attore famoso, una donna che sembra essere ben
nota a tutti i presenti e un uomo d’affari che apparentemente è
esperto di volo e di più o meno tutto quello che viene detto e
fatto a bordo. Con loro, a tranquillizzarli e intrattenerli, ci
sono tre steward e una coppia di piloti davvero singolari.
Appena ci si approccia a
Gli Amanti Passeggeri, il pensiero vola subito ad
uno dei film migliori di Pedro Almodovar,
Donne sull’Orlo di una Crisi di Nervi, in
cui ritroviamo personaggi dissociati dalla realtà, vagamente
inquietanti, segreti oscuri da proteggere e intrighi dei potenti da
svelare, tutto condito da una grossa e grassa dose di risate e da
un approccio al sesso divertito e divertente, così distaccato dalla
realtà di risultare onirico ma mai privo di quella carica sensuale,
caratteristica fondamentale dei film del regista spagnolo. Se in
Donne… il film rouge del film era un
gustoso gaspacio “condito” a dovere da Carmen
Maura, qui è l’agua de valencia a tirare brutti scherzi ai
passeggeri che, ignari, si lasciano andare ai segreti più
inconfessabili e alle azioni più lascive, dando libero sfogo alla
loro sessuale vitalità. A dar vita a questi strampalati personaggi
ci sono Blanca Suárez, Lola Dueñas, José María Yazpik,
Cecilia Roth, Javier Cámara, Hugo Silva, Antonio de la Torre,
Miguel Ángel Silvestre, Carlos Areces, Carmen Machi, la
maggior parte dei quali attori almodovariani, oltre a tre nomi di
spicco,
Penélope Cruz, Antonio
Banderas, Paz Vega, che si offrono al regista e amico
con piccoli ruoli marginali.
Certamente Gli Amanti
Passeggeri presenta diversi momenti deboli, mancando di
una sceneggiatura ben strutturata e di ritmo narrativo, ma il film
diventa, man mano che procede, un divertentissimo affresco di
un’umanità delirante.
Oggi in anteprima abbiamo visto
circa 30 minuti di footage di Star Trek: Into
Darkness. Dopo un breve video introduttivo in cui il
regista J.J. Abrams ha dato la colpa al suo
parrucchiere per non essere potuto intervenire di persona, la
parola è passata al produttore Bryan Burk, il quale ha
voluto subito commentare le scelte tecniche della pellicola.
“ La scelta di usare le riprese
in I-MAX è nata dopo la passata esperienza con Mission
Impossible: Protocollo Fantasma, dove oltre venti minuti del
film sono stati girati con questa fantastica tecnologia. Allora
abbiamo scelto di riproporla, arrivando ad estenderla per oltre 35
minuti complessivi. Sul 3D invece eravamo scettici, poiché dopo il
successo di Avatar è nata una specie di moda.
Allora abbiamo deciso che avremmo creato un film diverso da tutti
gli altri, dove la stereoscopia avrebbe avuto un ruolo narrativo
oltre che visivo”
Burck ha poi parlato dell’aspetto
narrativo della storia, confidando un suo piccolo segreto.
“Io non sono mai stato un grande
amante di Star Trek, e per questo mi considero il produttore
perfetto per questo film. Vedendo la serie tv mi sono accorto di
come ci fossero tantissimi dialoghi e poca azione, oltre che una
storia molto confusa. Allora, sia per il capitolo precedente che
per questo nuovo film abbiamo fatto due scelte; la prima è stata
quella di bilanciare l’azione con il dramma per creare una storia
avvincente e verosimile, la seconda invece è stata quella di non
fare un film solo per i fans, ma di creare una pellicola che tutti,
anche coloro che non avevano mai visto la saga, avrebbero potuto
capire ed apprezzare”.
Infine Burcke ha parlato del
budget destinato alla nuova pellicola.
“I precedenti film di Star Trek
sono stati molto trascurati a livello produttivo, costringendo gli
autori a lavorare con budget riduoli che hanno pesato sul progetto
complessivo. Per questo film invece abbiamo chiesto alla Paramount
di assecondare le nostre necessità, e devo dire che i risultato
ripaga pienamente gli sforzi”
Questa mattina presso il cinema
Adriano in Roma, è stato presentato alla stampa il film “Benvenuto
Presidente!” per la regia di Riccardo
Milani, oltre al regista era presente il cast:
Claudio Bisio, Kasia
Smutniak, Giuseppe Fiorello, Remo Girone, Cesare Bocci, Omero
Antonutti, Patrizio Rispo, Gianni Cavina e Piera
degli Esposti.
Mi ha colpito nel finale il
dimettersi dalla furbizia,mette di fronte alle responsabilità gli
italiani
Riccardo Milani: Io credo da
cittadino italiano che la politica spesso serve a coprire delle
responsabilità che sono personali credo che molto spesso e per
molti anni… io l’anti-politica la respiro da quando sono bambino,
sento parlare di governi incapaci, forse in parte è così, però
penso che questo sia un paese diviso in due, c’è chi fa politica in
maniera più nobile e penso che la politica sia una cosa importante,
una conquista intanto, il parlamento è una conquista e va difesa. E
quando sento parlare di “ventata di legalità” sono molto contento.
Quando sento di partiti tutti uguali penso che sia una cosa non
vera, che non corrisponda alla storia e alle storie dei partiti
stessi.
Il film, nella prima parte è
fortemente grillino, o influenzato da grillinismo, questo
sentimento come è venuto fuori?
RM: Questo tipo di argomenti
li sento da sempre,(…) mi pare sbagliato confondere la storia di
questo paese, e penso che non tutto il marcio sta nel parlamento ma
anche fuori, nei meccanismi economici ma anche nella vita
quotidiana delle persone che non sono abituate a rispettare le
regole, penso che questo sia un problema etico di questo paese. Il
film è una commedia leggera come una piuma, molto semplice e anche
in qualche modo surreale come la storia di questo paese, in questo
passaggio
Fabio Bonifacci: (fa
una premessa su come il soggetto iniziale sia stato di Nicola
Giuliano e lo ringrazia pubblicamente n.d.a.)
Sul Grillismo è un caso, questa
sceneggiatura è cresciuta insieme al movimento di Grillo, abbiamo
cominciato tre anni fa e lui aveva qualche consigliere comunale, la
cosa che ho cercato di raccontare è una cosa che ho visto nella
realtà. Cresceva la protesta contro i partiti, vivo in provincia e
sto nel mio quartiere e la gente cominciava a parlar male e a
contestare. (…) Mi ricordo la prima volta in palestra un gruppetto
di ragazzi, quelli che hanno solo tre argomenti: il calcio, cosa
fare la sera e le ragazze, hanno iniziato a parlare male dei
partiti e lì ho detto “sta cambiando qualcosa”, come ha detto
Riccardo (Milani n.d.a) sin da bambini le lamentele verso i
partiti erano abbastanza ristretti a club intellettuali, non ai
famosi 5 o 6 milioni di persone che leggono i giornali, persone che
si informano e sono attente a tutto. La cosa che si vedeva era che
questa protesta si stava allargando a strati molto più grandi di
popolazione a gente comune. E quello che abbiamo cercato di
raccontare, in accordo con gli altri, è stato un lavoro molto
collettivo come sempre al cinema, era raccontare questa cosa che
montava, poi raccontare la politica e scrivere questa sceneggiatura
negli ultimi due anni e mezzo è stato difficilissimo, come
descrivere le nuvole, nel momento in cui le fissavi in una giornata
di vento erano già cambiante, però alla fine siamo arrivati ad
essere abbastanza attuali, ma non stavamo descrivendo oggi ma
stavamo raccontando una spinta che c’era e poi ha preso determinate
strade.
Claudio anche tu
nell’elaborazione della storia hai avuto un ruolo, un peso.
Claudio Bisio: Io si,
confermo quello che ha detto Fabio, per la prima volta me ne
parlarono Nicola e Fabio tre anni fa e inutile che vi racconti
com’era l’Italia allora. Monti era un professore dell’università,
era stato un commissario europeo, Berlusconi aveva la maggioranza
al parlamento, Napolitano era un anziano presidente correttissimo,
Ratzinger era da pochi anni eletto a papa, giovane e in salute,
Grillo era un collega. Quindi quando accettai anch’io con un po’ di
paura perché a prescindere dall’attualità fare un presidente, pur
di fantasia o pure in una farsa, era sempre una responsabilità, mi
hanno convito, l’età c’era perché pare che basti avere più di
cinquant’anni per essere eletti presidente e io ahimè fra pochi
giorni ne faccio 56 per cui c’ero già tre anni fa. Detto questo ho
accettato con quello spirito lì, di fare una farsa e una commedia,
sapendo che avrebbe toccato quei temi lì, in particolare
l’istituzione, non tanto la politica. Noi un po’ irriverenti
toccavamo il quirinale, la più grande istituzione, non
necessariamente politica in senso stretto, ma è la più grande
istituzione italiana, ci sta in una farsa ma mi faceva paura dal
lato della credibilità. (..) Mi ricordo un momento in cui Fabio mi
ha telefonato e mi ha detto “lo sai che questo film non si fa più”,
ed è stato quando Napolitano dimissionò Berlusconi per nominare
Monti. E mi disse, “Napolitano sta facendo quello che avremmo
voluto facesse in nostro Peppino”, il nostro presidente sta
prendendo in mano la situazione, forse ci ha superato la realtà,
no?! (…) Quindi è un film che nasceva ed è nato come una farsa e
senza che lo volessimo è diventato un film iperrealistico.
La battuta sul papa, è stata
aggiunta dopo le dimissioni?Claudio Bisio i grillini sono
diventati più popolari, ti sei ispirato a loro o è frutto solo
della fantasia? RM: Quella scena era stata girata nei primi di Novembre
quindi non è stata aggiunta dopo.
CB: Io ho visto con curiosità
le immagini dal telegiornale le facce nuove che sono entrate a
Montecitorio per la prima volta e ho visto e letto con curiosità le
loro biografie: l’infermiere, l’insegnante, l’ingegnere il
precario, adesso non voglio essere supponente, non mi sono ispirato
a loro perché non esistevano, quando abbiamo girato noi c’erano
solo i consiglieri e neanche loro si sono ispirati a noi perché non
hanno ancora visto il film, è la casualità. Tra l’altro la cosa
buffa, e che molti di voi hanno detto “è un film sul grillismo”
altri hanno detto “è un film contro l’anti-politica” quindi
decidete voi, il film è questo.
Ci vorrebbe in questo momento un
Peppino al quinale? Non è un film satirico ma si prende in giro la
politica (i tre politici del film), questo è un modo di fare la
satira in maniera più generale?
CB: Per me, Peppino lì c’è
già, Napolitano fa il presidente e anche se ha quasi finito, molti
gli chiedono di restare. Per la Satira, io adoro questo tre
politici, grande merito su tutto il film, anche se Riccardo
(Milani n.d.a.) non ha voluto firmare la sceneggiatura, ha
fatto un lavoro bellissimo e difficilissimo, ha tenuto la barra a
dritta. Poteva prendere una piega farsesca quasi esagerata quasi da
burla, oppure poteva prendere una piega troppo retorica. E sui
politici in particolare, c’era il pericolo di farne o delle
macchiette esagerate o di fare un discorso ideologico alla “Tutti a
casa” non per autocitarmi, ma quando ho visto il film, mi è venuto
in mente il monologo che ho fatto io a Sanremo un mese fa, che a
pensarci oggi può sembrare un teaser del film ma giuro che non era
così, però sono contento che i temi fossero gli stessi perché sono
cose in cui credo tanto.(…) I politici del film sono della commedia
dell’arte ma del terzo millennio.
RM: Io penso che la commedia
all’italiana sia un libro di storia, un modo per conoscere
bene il paese e penso che il cinema debba raccontare il paese e le
commedie non devono nascondere i vizi e le lacerazioni.
Giuseppe Fiorello: Mi sono
divertito, innanzitutto, non mi sono ispirato a nessuno, l’ho
immaginato è stato un personaggio di fantasia. Molto fisico, che
prende e da schiaffi a destra e sinistra. È stato un bel gioco e
molto divertente.
Cesare Bocci: La satira prima
era più sbilanciata da una parte,ora c’è da colpire a destra e
sinistra, se questo la fa sembrare meno incisiva non è colpa della
satira, perché va a passo con i tempi, adesso c’è da colpire tutti.
La valenza del film e del cinema italiano in genere e che vive al
passo con i tempi interpretando un sentimento che c’è in noi. È
brutto il cinema che non vive nella realtà in cui siamo. I
personaggi c’erano ed erano già scritti, non c’era uno che ci ha
ispirato, rappresentando tutti senza indirizzi.
A chi è venuto in mente di
mettere Pupi Avati e Lina Wertmuller ai “poteri forti”?
RM:È stata un idea mia, come
Gianni Rondolino e della Casa. Un senso di riconoscenza verso
alcuni registi e alcune persone del cinema, sono cresciuto con i
loro film.
Come è stato passare racchiudendo
nello stesso personaggio, una donna ferrea ligia al protocolla alla
donna che canta l’inno a Che Guevara? Kasia Smutniak: Perché sono psicopatica! Quando sono sul set
spesso mi capita di non sapere neanche le battute che dovrò dire.
Ma la cosa bella di questo lavoro è di lasciarsi andare dialogando
con gli attori che sono bravi, che fanno sì che accade quel
qualcosa di magico e vivi la storia e ti scordi della troupe, della
telecamera e dei limiti che ci da il cinema e ti scordi per due o
tre secondi e succede quel qualcosa che è il motivo per cui faccio
questo lavoro e onestamente non ho pensato al come e perché.
Il cinema ha ignorato la politica
da decenni e volerlo raccontare così, in maniera surreale, da cosa
nasce?
RM: Credo che questo film
faccia lo sforzo di uscire dal parlamento, le famiglie che
osservano la politica sono quello che caratterizza il film, cioè
c’è un occhio sugli italiani, su alcune banalità e luoghi comune su
cui spesso ci si rifugia. Il marcio non è dentro ma fuori dal
parlamento. Molta della responsabilità della caduta dell’etica e
morale appartengono a chi deve dare l’esempio ed è anche una
responsabilità ma anche nella vita comune, in tutti quegli
atteggiamenti che ci portano a quella Furbizia di cui siamo un po’
orgogliosi e un po’ ci gratifica e spacca eticamente il paese in
due. C’è molta gente per bene e c’è molta gente che nella
corruzione sta bene e ci vive.
Nel film quello che unisce tutti
è la protezione verso chi ti è caro. Volevo sapere, siamo davvero
un paese il cui collante è tenere sempre famiglia? Quante delle
mazzate tra te e Kasia erano vere?
CB: Per la prima è Si e per
la seconda le mazzate erano vere, mi ha messo un dito nell’occhio e
abbiamo interrotto la lavorazione perché avevo l’uveite.
KS: Noi in realtà abbiamo un
rapporto violento anche fuori dal set ci siamo fatti male, sai come
quelle persone che si incontrano e si danno la capocciata perché
non sanno da che parte baciarsi. Ci siamo dati tante botte, lui
senza occhio e io tanti lividi.
Che ne pensate di questa
esperienza?
Patrizio Rispo: Alla
chiamata di Riccardo senza leggere il copione io vado comunque e
poi far parte di una squadra così aristocratica, un film che mi
ricorda i film degli anni ’40 e ’50, in cui anche la figurazione
speciale era fatta da gente che questo mestiere lo faceva da anni e
ora è territorio di tutti. Il fatto di essere chiamato ancora a nel
fare l’autorità, Riccardo mi vedi solo tu in questo ruolo quando in
realtà sono la bontà fatta persona! E dovevo dare con la mia
fisicità che non è così imponente o cattiva, un’autorità allo staff
dirigenziale. Credo che al di là di Grillo, si è istituita la
commedia come era una volta con termini giocosi e divertenti ma con
il tessuto del momento. La voglia è di raccontare le nostre
esigenze in maniera divertente.
Piera degli Esposti: Io ho
visto la grande apertura dell’inizio, questa libertà e la grande
costrizione del chiuso e questo è l’elemento emblematico del film
con una forza iniziale che poi prosegue. Riccardo Milani è il mio
pigmalione, mi ha fatto ballare Beyoncé, essere Barbie e adesso fumare le canne, quindi mi aspetto
altre sorprese!
Gianni Cavina: Non centra
niente Grillo nel film e poi io mi sono ispirato a Lavitola.
In attesa dell’uscita nei cinema
statunitensi del nuovo Star Trek: Into
Darkness che avrà luogo il 17 maggio, il produttore
Bryan Burk è giunto in questi giorni in Italia per
presentare in anteprima alcune immagini esclusive del nuovo
lungometraggio di fantascienza che approderà nel nostro paese il 06
giugno. Il film è stato a lungo tenuto nel più stretto riserbo, in
un alone di mistero che non ha fatto altro che aumentare la
curiosità intorno al progetto. Nei mesi scorsi infatti la
Paramount aveva rilasciato solo alcuni brevissimi trailers, tra cui
l’inedito italiano dei giorni scorsi, ma soltanto oggi infatti,
dopo mesi di silenzio stampa forzato, Burk ha
deciso di presentare a Milano i primi trenta minuti in anteprima
della pellicola.
La
prima nota distintiva sono ovviamente gli strabilianti
effetti speciali, affidati alla Industrial Light & Magic di
George Lucas e alla Bad Robot, i quali appaiono
straordinariamente fluidi e dinamici, ancor più che nel capitolo
precedente, dando vita a scene d’azione strabilianti e mozzafiato.
La fotografia estremante fredda e asettica di Daniel Mindel
sa rendere perfettamente i toni più dark di queste nuove avventure,
dove gli avvenimenti e i personaggi risulteranno agli spettatori
ricchi di colpi di scena e di inattese sfumature.
Burk ha
voluto sottolineare la straordinarietà della tecnologia utilizzata
per questa pellicola, ricordando che si tratta del primo film in
cui le tecniche dell’I-MAX vengono combinate con la visione 3D,
dando vita ad un universo visivo veramente spettacolare e del tutto
nuovo. Interessanti poi alcune inusuali scelte estetiche, come il
ricorso allo zoom (quasi mai visto nel cinema di fantascienza) e i
mirabolanti movimenti della macchina da presa, la quale arriva
addirittura a ruotare e ad inclinarsi in maniera
psichedelica. L’aspetto sonoro appare altrettanto avvincente,
dimostrando una cura più che maniacale per l’effettistica (resa qui
ai massimi livelli del Dolby Sorround 7.1) e soprattutto per la
coinvolgente colonna sonora di Michael Giacchino (il quale
non nasconde chiari riferimenti alle musiche di The Avengers).
Da un punto di vista narrativo poi la storia appare molto più
curata e approfondita, mettendo in risalto alcuni personaggi
secondari e soprattutto focalizzando l’attenzione sulla figura di
Spock e del nuovo intrigante antagonista, John
Harrison.
Il blockbuster dell’anno si può
solo definire “Spettacolare” (Rolling Stone). Quando Khan (Benedict
Cumberbatch), uno spietato criminale dalla mente brillante,
dichiara guerra alla Federazione, il capitano Kirk (Chris Pine),
Spock (Zachary Quinto) e l’ardito equipaggio della U.S.S.
Enterprise intraprendono la caccia all’uomo più esplosiva di
sempre. Ci vorrà tutta la loro abilità per difendere la Terra ed
eliminare la letale minaccia in questa “avventura entusiasmante e
geniale” (USA Today) firmata J.J. Abrams.
Come già annunciato
Halle Berry riprenderà il suo ruolo di
Tempesta nel prossimo film X-Men: giorni di un futuro
passato. Lunedì la bellissima attrice è stata ospite
al The Tonight Show dove ha parlato brevemente del franchise:
“E ‘un personaggio che amo e ai
fan piace molto tutta la serie, sono davvero innamorati di
Tempesta. E’ come una famiglia per me. E ‘divertente tornare
insieme con Hugh e tutti, è divertente.”
Guarda il nuovo spettacolare poster
di After Earth di M.
Night Shyamalan (Il Sesto
Senso) con protagonisti Will
Smith e Jaden Smith
Vi ricordiamo che il film
intitolato in Italia, After Earth – Dopo
la fine del mondo uscirà nella sale il 5 Giugno 2013.
Tutte le info utili nella nostra scheda: After
Earth. Per tutte le news consultate il nostro
speciale: After Earth.
Vi ricordiamo che il film
intitolato in Italia, After Earth – Dopo la fine del
mondo uscirà nella sale il 5 Giugno 2013. Tutte
le info utili nella nostra scheda: After Earth. After
Earth è diretto da M. Night
Shyamalan, e tra il cast troviamo attori
quali David Denman, Isabelle Fuhrman, Jaden
Smith, Kristofer Hivju, Will Smith.
Ecco la sinossi ufficiale del film:
In “After Earth”, mille anni dopo un cataclisma che ha
costretto l’umanità a fuggire dalla Terra, Nova Prime diventa la
nuova casa dell’umanità. Il leggendario Generale Cypher Raige
(interpretato da Will Smith) ritorna da una lunga missione di
lavoro dalla sua famiglia, pronto per essere un padre per suo
figlio di 13 anni, Kitai (Jaden Smith). Quando un tempesta di
asteroidi provoca dei danni all’aereo di Cypher e Kitai, i due si
schiantano su una Terra poco familiare e pericolosa. Con il padre
mortalmente ferito, Kitai deve scoprire un territorio ostile per
cercare la salvezza. Kitai ha sempre voluto essere come suo padre e
questa è la sua possibilità.
Kick-Ass
2 uscirà nei cinema americani il 23 giugno
2013. Tornano i protagonisti dell’irriverente commedia d’azione sui
supereroi del 2010 diventata in breve tempo un cult
cinematografico.
In Kick-Ass
2 la ragazza assassina Hit Girl
(Chloë
Grace Moretz) e il giovane vigilante Kick-Ass
(Aaron
Taylor-Johnson) stanno entrambi cercando di vivere
come due normali teenager con i nomi di Mindy e Dave. Preoccupato
del diploma di fine anno e di un futuro alquanto incerto, Dave crea
la prima squadra di supereroi “mondiali” insieme a Mindy.
Sfortunatamente però la ragazza viene scoperta nei panni di Hit
Girl, ed è costretta a ritirarsi, restando sola ad affrontare il
terrificante mondo della scuola, popolato da malvagie studentesse.
Nel frattempo Red Mist sta creando la propria squadra per far
pagare ai suoi acerrimi nemici – Kick-Ass e Hit Girl – per ciò che
hanno fatto a suo padre…
In principio furono le storie
bibliche (Giuseppe il Re dei Sogni e
Il Principe d’Egitto), poi l’animazione
tradizionale ha lasciato pian piano il posto alla CGI e la
DreamWorks Animation Studio è diventata uno dei colossi
dell’animazione, capace di competere anche con le superstar
Disney e Pixar. Arrivano adesso a sconvolgere gli
schermi italiani I Croods, una simpatica,
bisbetica, selvaggia famiglia di cavernicoli, che catturerà la
simpatia dei più piccoli e intenerirà i cuori dei padri più
burberi.
I Croods sono una famiglia
preistorica alle prese con i grandi sconvolgimenti geologici della
terra. La famiglia, capeggiata dal coraggioso, forte e un po’
ottuso padre, Grug (Nicolas
Cage), vede in Eep (Emma Stone),
l’energica figlia maggiore, la pecora nera, un’adolescente curiosa
e desiderosa di avventura, in pieno contrasto generazionale con un
padre che ha come unico scopo di vita la protezione e la
sopravvivenza della propria famiglia. Con loro ci sono la quasi
centenaria nonna (Cloris Leachman), il giovane e
fifone secondogenito Thunk (Clark Duke), la dolce
madre Ugga (Catherine Keener) e la piccola di
casa, la selvaggia Sandy. L’equilibrio (e lo squilibrio) familiare
potrebbe restare immutato fino alla fine del mondo, se non che,
l’impetuosa Eep viola le regole di famiglia e incontra Guy
(Ryan
Reynolds), un giovani uomo primitivo che mostrerà ai
Croods un altro modo di vivere: inizia così un viaggio avventuroso
e pericoloso in una terra da scoprire, che cambierà per sempre la
vita di tutti.
Il genio di Chris
Sanders, già visto all’opera con i magnifici
Lilo & Stitch e Dragon
Trainer, ci racconta, in coppia con Kirk De
Micco, un’altra storia sull’importanza e sul valore della
famiglia, sulla voglia di vivere dei giovani che contrasta con i
sentieri sicuri e già battuti dagli adulti, ma soprattutto sulla
fondamentale capacità che ha l’uomo di adattarsi alle situazioni e
di riuscire a migliorarsi. Così I Croods
diventa non solo un coloratissimo e magnifico racconto per bambini
ma anche un’analisi intergenerazionale che, per quanto
semplicistica possa sembrare, non è mai oziosa e sicuramente sempre
valida.
Un sontuoso 3D, un concept visivo
eccezionale e innovativo costruiscono un mondo preistorico
alternativo, dove le balene hanno le zampe, le scimmie e le tigri
sono dei colori dell’arcobaleno e i pappagalli hanno la stessa
voracità di piranha affamati. L’originalità dell’apparato visivo si
sposa alla perfezione con una colonna sonora firmata dal genio di
Alan Silvestri, padre della soundtrack leggendaria
di Ritorno al Futuro, e che da un tocco pop al racconto, in linea
con l’idea narrativa inaugurata con Shrek e proseguita poi con gli
altri capolavori d’animazione dello studio.
Straordinaria l’animazione dei
dettagli e delle particelle, dalla trasparenza dell’acqua al fluire
dei capelli e delle pellicce, dei quali si può quasi sentire la
diversa consistenza e morbidezza, che contribuisce a creare uno
strano effetto di verosimiglianza anche di fronte agli esseri più
assurdi che possano mai venire concepiti dalla mente umana, trai
quali spicca Laccio, il tenerissimo incrocio tra un marsupiale e
una scimmia, rigorosamente rosa shocking.
I Croods
è un delizioso film d’animazione, adatto ai più piccoli, ma che
riesce a coinvolgere anche lo spettatore adulto in un’avventura a
metà tra il film d’azione e il percorso di iniziazione di un essere
umano alla vita.
Nonostante le reazioni contrastate
di fronte al secondo capitolo, Sylvester Stallone
continua ad avere tutta l’intenzione dei dare vita al terzo film
dedicato agli Expendables.
Mentre nelle intenzioni dell’attore
regista Jakie Chan dovrebbe tornare ad essere
della partita, per gli appassionati del genere arriva una
delusione: al momento infatti non sembra che Stallone voglia
coinvolgere Steven Seagal.
Stallone sta attualmente scrivendo
il film: la sua intenzione sarebbe quella di rinfrescare il cast,
coinvolgendo attori under 30, che interpretino maghi
dell’informatica; ad essi dovrebbe aggiungersi una giovane donna,
non un sex symbol ma ‘simpatica’ e soprattutto ‘reale’, distante da
certe bellezze algide e ‘robotiche’ che vanno per la maggiore.
Al momento il progetto è ancora
alle fasi iniziali, anche se Stallone mira a realizzarlo entro
l’anno; secondo quanto affermato da Dolph
Lundgren, oltre a Jackie Chan Sly vorrebbe coinvolgere nel
progetto anche Wesley Snipes.
Nel frattempo, Stallone arriverà
sugli schermi in settembre a fianco di Arnold
Schwarzenegger in The Tomb;
successivamente sarà la volta di Grudge
Match assieme a Robert De Niro, la
cui uscita è prevista per il prossimo anno.
Drew Barrymore
affiancherà Adam Sandler nel suo prossimo film,
ancora senza titolo. Il progetto, il cui regista dovrebbe essere
Frank Coraci, altro collaboratore storico di
Sandler, è stato avviato dopo che lo stesso attore ha per il
momento accantonato l’idea di portare sugli schermi la commedia
western The Ridiculous Six.
Basato su una sceneggiatura firmata
da Ivan Menchell e Clare Sera, il
film sarà incentrato su una coppia che, dopo un disastroso
appuntamento al buio, finirà per ritrovarsi in un resort per
famiglie, assieme ai figli avuti dai propri matrimoni
precedenti.
Sandler e Barrymore hanno già
recitato assieme in Prima o poi me lo
sposo e 50 volte il primo bacio.
Mentre Il Grande e
Potente Oz continua a mietere successi al botteghino,
il produttore Joe Roth continua a cercare nuovi
potenziali successi: la sua attenzione sembra essere stata attratta
da Brilliance, il nuovo romanzo di
Marcus Sakey.
La storia è ambientata in un mondo
in cui l’un per cento dei bambini è nato con poteri speciali:
battezzati ‘briliants’, molti di loro crescendo hanno compiuto
opere straordinarie; naturalmente però ci sono anche le mele marce,
tra cui uno in particolare, che utilizza i suoi poteri per atti di
terrorismo.
Al centro della storia vi è un
altro di questi individui particolari, divenuto un agente federale.
Il romanzo arriverà sugli scaffali in luglio; i diritti
cinematografici sono stati conquistati da
Legendary che se li è contesi con la Fox.
Steven Spielberg sarebbe
intenzionato a produrre un film ambientato in India, e in
particolare nella provincia del Kasmir, al confine col
Pakistan.
Il regista ha parlato del progetto
a Mumbay, in occasione della presentazione di
Lincoln: tutto partirebbe dall’ampia
molte di fotografie scattate dal padre di Spielberg nel corso della
Seconda Guerra Mondiale.
Il regista ha spiegato come quelle
foto gli abbiano dato la piena consapevolezza dell’esperienza del
padre, offrendogli la rappresentazione visiva dei suoi racconti. Le
immagini ritraggono spesso gruppi di bambini indiani assiepati
attorno alle jeep e che cercano di comunicare con i giovani soldati
americani; le foto scattate ad elefanti, mucche, bazaar, mercati e
persone restituiscono invece una vivida immagine della vita
quotidiana in India all’epoca. Al momento il progetto è in fase di
scrittura e in attesa di un regista.
Spielberg ha già avuto a che fare
con l’India in passato, girandovi parte di Indiana
Jones e il Tempio maledetto e alcune scene di
Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo.
Altra notizia sul fronte –
Spielberg è quella dell’acquisizione dei diritti da parte della
Dreamworks del prossimo libro di David
FinkelThank You For Your
Service, incentrato sulla sindrome post-traumatica
che colpisce alcuni reduci dall’Iraq e dall’Afghanistan. Lo
stesso Spielberg ha inoltre dichiarato di puntare al Natale 2015
per l’uscita del seguito di Tintin.