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Famke Janssen è la strega di Hansel & Gretel

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Dopo la notizia che a Jeremy Renner si era aggiunta Gemma Arterton, ecco che in Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe arriva anche la strega cattiva. Si tratta di Famke Janssen la potentissima Jean Grey/Fenice di X-Men 3.

La storia segue i protagonisti della fiaba dei Grimm, cresciuti e alle prese coi loro traumi infantili, che si propongono come cacciatori di streghe. Sembra che il ruolo della Janssen sia quello della strega massima, capo di tutte le streghe malvagie esistenti. Le riprese del film, diretto da Tommy Wirkola, inizieranno il mese prossimo.

Fonte: comingsoon.it

Michael Hoffman dirige Girls’ Night Out

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Il regista Michael Hoffman (The Last Station) ha in cantiere il film Girls’ Night Out, che ha come soggetto le avventure romantiche di due teenager d’eccezione: nientemeno che la Principessa Margaret e la sorella Elizabeth, le stesse che abbiamo da poco visto al cinema da bambine a seguire le vicissitudini del loro padre, Re Giorgio VI ne Il discorso del Re.

J. Edgar Hoover: prime foto di Leonardo Di Caprio!

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Arrivano le prime immagini di Leonardo Di Caprio nei panni di J. Edgar Hoover, il biopic diretto da Clint Eastwood.

Nuovo adattamento di Dracula per la WB

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Dopo tutte le rivisitazioni, trasposizioni, riadattamente e varie serie tv e saga cinematografiche (di dubbio gusto) ispirate al Principe della Notte, pare che le energie del romanzo di Bram Stoker, Dracula, non siano ancora esaurite.

Liam Neeson non tornerà in Tha Dark Knight Rises

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Liam Neeson non tornerà in Tha Dark Knight Rises

Ra’s al Ghul non tornerà in The Dark Knight Rises, questo è quanto dichiara Liam Neeson su un breve articoo iportato da IGN Movies.

Da tempo infatti si parlava di un possibile ritorno del personaggio nel film, dato che sempre da vicendevoli rumors pare che la figlia del personaggio del fumetto, Talia, possa prendere parte alla storia della quale sappiamo ancora molto poco. La risposta di Neeson alle domande sulla sua eventuale partecipazione a The Dark Knight Rises è stata molto chiara: lui, a tutti gli effetti, non sarà nel prossimo film, e non è stato nemmeno contattato dalla produzione.

Tra l’altro anche se una richiesta di coinvolgimento arrivasse, Neeson sarà impegnato nelle riprese (concomitanti con quelle del terzo Batman di Nolan) de L’Ira dei Titani, sequel diScontro fra Titani, nel quale interpreta Zeus.

Tra le new entry ufficiali ne ricordiamo invece due particolarmente interessanti: Anne Hathaway e Tom Hardy.

Fonte: IGN Movies tramite badtaste.it

Liam Neeson non tornerà in Tha Dark Knight Rises

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Ra’s al Ghul non tornerà in The Dark Knight Rises, questo è quanto dichiara Liam Neeson su un breve articoo iportato da IGN Movies.

Un film sulla coppia reale Kate e William

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Il film “Kate e William” sarà trasmesso una settimana prima delle attesissime nozze reali di fine aprile tra Kate Middleton e il Principe Williams

BAFTA alla carriera per Christopher Lee

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Sir Christopher Lee, l’attore inglese che ha interpretato Saruman nel Signore degli Anelli, il Conte Dooku in Star Wars, e Dracula in almeno 10 film, riceverà il premio BAFTA alla carriera, secondo quello che i British Academy of Film and Television Arts hanno annunciato oggi.

Another Year: recensione del film con Jim Broadbent

Another Year: recensione del film con Jim Broadbent

Mike Leigh, già regista di Segreti e bugie e Il segreto di Vera Drake torna al cinema con Another Year. Per questo lavoro ha scelto attori che lo hanno accompagnato già in passato (Imelda Staunton, Jim Broadbent, Ruth Sheen, Lesley Manville) e loro, anche stavolta, non hanno deluso le aspettative.Si tratta di un film in pieno stile Leigh, che mette al centro la normalità: personaggi e temi quotidiani.

Sceglie di parlare dello scorrere del tempo, di nascita e di morte, e della loro accettazione. Racconta di vite normali, che scorrono serene, ma anche di esistenze di cui si è perso il bandolo, segnate dall’infelicità e dal disagio. Fa un film in cui non ci sono vere e proprie trame e intrecci da seguire e alla fine non si tirano le fila delle “storie”, perché l’importante non è ”come va a finire”, ma ciò che si dice e si fa durante Another Year e ciò su cui si può riflettere. È una commedia, un film ironico, che strappa sorrisi e qualche risata, ma è anche un film realista, che guarda i problemi in faccia e non li nasconde sotto al tappeto come la proverbiale spazzatura. Leigh si concentra su una coppia di sessantenni inglesi. Tom e Gerry sono sereni e appagati: lui geologo ingegnere, lei psicologa (Jim Broadbent e Ruth Sheen).

Another Year, il film

Vivono a Londra, hanno una bella casa e un orto cui si dedicano con passione. Sono sposati da molti anni, ma tra loro c’è ancora una buona intesa, nonostante qualche piccolo screzio, degno dei loro nomi. I loro modi gentili e accoglienti, come la casa che abitano,  fanno sì che questa sia la meta preferita di amici e parenti. Attorno, si muovono vari personaggi, alle prese con piccoli e grandi problemi. Il figlio trentenne, Joe (Oliver Maltman), indeciso se mettere o no su famiglia, troverà nella simpatica Katie una buona compagna. Poi c’è Mary (Lesley Manville), segretaria nella clinica dove lavora Gerri e sua amica da vent’anni, alla costante ricerca di qualcosa o qualcuno cui aggrapparsi come a un’ancora di salvezza (un uomo, una macchina nuova, Gerri); c’è l’altra amica della protagonista, medico nella stessa clinica, che darà alla luce un bambino; c’è Ken (Peter Wight), amico di vecchia data che, come Mary, scaccia solitudine e depressione con alcool, fumo e cibo, e c’è Ronny (David Bradley), il fratello di Tom, colpito da un grave lutto.

La sceneggiatura di Another Year, firmata dallo stesso regista, tiene abilmente insieme il tutto. Funzionano perfettamente anche i momenti in cui non sono presenti Gerri e Tom (riuscitissimo, ad esempio, quello in cui sono protagonisti Ronny e Mary). I dialoghi, poi, sono efficacemente al servizio della volontà di Leigh di andare in profondità e al cuore delle questioni e il ricco ventaglio di gestualità ed espressività messo in campo dal validissimo cast fa il resto, regalando scene che sono veri gioiellini. L’abilità di Leigh sta nel restituirci, anche con pochi fotogrammi e poche battute (si pensi alla sequenza iniziale, protagonista un’impareggiabile Imelda Staunton), l’universo esistenziale dei personaggi e farci riflettere su concetti forse scomodi, ma che, secondo il regista, è necessario fare propri e mettere al centro della nostra esistenza: accettazione della realtà – non per rimanere schiacciati sotto il suo peso, bensì come punto di partenza per cambiare ciò che non ci soddisfa – assunzione di responsabilità e abbandono di aspettative irrealistiche – come quella, coltivata da Mary, di trovare qualcuno o qualcosa  che possa salvarla, che possa magicamente cambiare le sorti della sua vita – in favore di una più sensata ricerca di aiuto, che implica necessariamente un impegno anche da parte di chi lo riceve. Temi questi, che vediamo espressi chiaramente con personaggi come Mary, schiacciata dal suo senso di inadeguatezza, insoddisfatta della propria vita (una Lesley Manville perfettamente in parte), così come la paziente di Gerri (appunto Imelda Staunton), o Ken, che getta via la sua esistenza, preda della solitudine.

Tutti costoro vengono sostenuti e incoraggiati da Tom e Gerri a cercare di cambiare stile di vita, se necessario ricorrendo all’aiuto di uno psicologo (non a caso Gerri lo è, e sa far bene il suo mestiere), ma la loro volontà pare troppo debole per perseguire l’obiettivo. C’è però anche felicità in Another Year, certamente non del tipo: euforia costante, feste e risate a crepapelle, ma una felicità nell’apprezzare i piaceri quotidiani, la compagnia delle persone amate, la nascita di un figlio. Insomma, la felicità nella normalità. Bisogna riconoscere, dunque, che una riflessione come quella proposta dal regista di Manchester può interessare in varia misura ciascuno di noi, essendo peraltro condotta con estrema delicatezza e maestria. Questa, però, è una di quelle pellicole cui il pubblico italiano non è abituato. L’introspezione non è proprio il forte dello spettatore medio di casa nostra, che mal sopporta persino la scelta del regista di far partire la colonna sonora solo quando i titoli di testa scorrono già da qualche secondo. E siamo solo all’inizio del film. E che dire dell’accettazione del tempo che passa, dell’invecchiamento e della morte, nella nostra società? Basta aver presenti i  volti del nostro cinema, della tv e quelli sulle prime pagine di alcune note riviste (con qualche rarissima eccezione). Qui da noi l’invecchiamento è ormai un tabù, mentre nel film di Leigh la maggior parte dei personaggi sono sessantenni… e i loro volti lo dimostrano!  E anche i giovani non sembrano certo tutti appena scesi da una passerella di Armani.

E poi c’è un’altra società – quella inglese evidentemente – culturalmente pronta a riconoscere, accogliere e lavorare sul disagio esistenziale, cosa che qui siamo ben lungi dal fare: se si vuole cambiar vita qui ci si rivolge al chirurgo estetico e non allo psicologo e l’individuo non viene spesso neppure indirizzato nella maniera corretta dalle istituzioni preposte. Insomma, forse molti in Italia  non sono pronti per questo film coraggioso e onesto. Per chi invece è stanco di botox e festini e aspettava di veder rappresentata al cinema anche un po’ della sua normalità, è decisamente una boccata d’ossigeno.

Meryl Streep come Margaret Tutcher

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La prima foto ufficiale di Meryl Streep nei panni di Margaret Tatcher è on line. Pubblicata da Empire la foto mostra l’attrice truccata e pettinata come la Lady di Ferro, nomignolo dal quale prende il titolo il film, che si chiamerà appunto The Iron Lady.

Mike Newell per Grandi Speranze

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Mike Newell, che con il suo ultimo lavoro Prince of Persia non ha convinto moltissimo, ha accettato di dirigere una nuova versione di Grandi speranze (Great Expectations) di Charles Dickens.

Cobie Smulders in The Avengers

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La bella Cobie Smulders, attrice canadese tra i protagonisti della serie di successo negli States How I Met Your Mother, interpreterà il ruolo dell’agente della S.H.I.E.D. Maria Hill nel prossimo The Avengers.

Gere al posto di Pacino

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Richard Gere prenderà il posto di Al Pacino in Arbitrage. Lo scorso novembre era stata infatti annunciata la partecipazione di Pacino al film, che però è stata revocata con la sostituzione del protagonista de Il Padrino con l’American Gigolò Gere.

Box Office USA 7 febbraio 2011

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Box Office USA 7 febbraio 2011

Ritornano i film thriller a guidare il botteghino Usa. La scorsa settimana avevamo lasciato The Rite con Anthony Hopkins in testa alla classifica dei film con maggiore incasso, questa settimana è stato scalzato da un teen-thriller incentrato sui comportamenti sicuramente poco normali di una studentessa di college americano. The Roommate di Christian E. Christiansen regista danese al suo primo film in terra americana, guadagna nella prima settimana di uscita 15 milioni di dollari.

A seguirlo un’altra nuova uscita: Sanctum, prodotto da James Cameron sembra approfondire anche con l’aiuto del 3d le ambientazioni dello spettacolare The abyss, uno dei film a cui Cameron sembra maggiormente legato, visto che un prototipo in forma di cortometraggio lo fece ai tempi dell’università per poi arrivare a quest’ultimo esperimento in cui passa la guida della regia a Alister Grierson, fino ad ora regista di action movie di mediocre qualità. A seguire le due nuove entrate troviamo una vecchia conoscenza: No strings attached di Ivan Reitman con Natalie Portmane e Ashton Kutcher resiste in terza posizione, con un incasso lordo di quasi 52 milioni di dollari. Finalmente le 12 candidature ai prossimi Oscar aiutano The king’s speech a salire nella classifica del box office, a più di un mese dall’uscita si affaccia quasi sul podio, fermandosi in quarta posizione con un lordo di 81,4 milioni di dollari di incasso. La prova nell’action movie di Michel Gondry, The green hornet, abbandona la parte alta della classifica, scende infatti in quinta posizione.

The rite aggiunge solo altri 5 milioni di dollari al suo incasso della scorsa settimana scivolando così in sesta posizione. Anche Jason Statham protagonista di The mechanic è relegato alla parte bassa della classifica; dopo due settimane nelle sale, si trova in settima posizione e il film ha guadagnato 20 milioni di dollari. True Grit dei fratelli Coen si avvia all’uscita dalla classifica, ma ha un bottino di 155 milioni di dollari di incassi. La commedia di Ron Howard sui problemi di etichetta legati alla sincerità negli affari di coppia altrui, The dilemma, è in nona posizione. A chiudere la classifica, un altro favorito ai prossimi premi Oscar: The black swan di Darren Aronofsky raggiunge quota 96 milioni di dollari di incasso, ma dopo molto più di un mese di uscita nelle sale. La prossima settimana si aspettano le uscite di: Jennifer Aniston che si finge la prossima ex moglie di Adam Sandler in Just go with it. Esce anche un ennesimo adattamento di Romeo e Giulietta, questa volta in versione nano da giardino,per lo meno per quanto promette titolo e locandina di Gnomeo and Juliet, Kevin MacDonald, dopo il documentario vincitore di Oscar, One day in September e de L’ultimo re di Scozia che è valso all’eccezionale Forest Whitacker la statuetta come miglior attore, si cimenta con il peplum, il suo The Eagle è infatti ambientato nella Britannia dell’epoca della dominazione romana. Esce anche la commedia Cedar Rapids, ma a sollevare un interesse irresistibile è Justin Bieber: Never say never,il primo documentario di un live del quindicenne cantante statunitense.

Gianni e le Donne: recensione del film

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Gianni e le Donne: recensione del film

In Gianni e le Donne Gianni ha sessant’anni ben portati, pensionato in anticipo, passa le sue giornate senza far nulla, al servizio delle donne che lo circondano: moglie, figlia (con fidanzato), madre, vicina di casa. Gianni, sempre più depresso e zavorrato dalla natura mite ed estremamente educata che da sempre lo contraddistingue, capisce che è arrivato il momento di darsi una svegliata, rimettendo così in moto il proprio motore, con il risultato di produrre tanto fumo e poco arrosto. Un David di Donatello, un Nastro d’Argento, un Leone del futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” alla Mostra del 2008, critica e pubblico piacevolmente conquistati.

Gianni e le Donne, il film

Questo il bilancio de Il Pranzo di Ferragosto opera prima del 60enne esordiente, ed ora Gianni di Gregorio arriva addirittura a Berlino nella sezione Speciale con Gianni e le Donne, suo ultimo film, malinconica e ironica panoramica sulla terza età. Con grande misura ed equilibrio, di Gregorio confeziona un film garbato e piacevole, senza grandi intrighi narrativi ma che insieme alla sfacciata ironia dei personaggi intreccia un sotto testo malinconico, a tratti quasi struggente, che aiuta a costruire questa figura di uomo rappresentativo di un’età.

Le sue donne non fanno altro che accentuare la sua centralità nella storia e il suo approccio ad ognuna di esse mostra infondo la sua mancata volontà di stabilire un vero e proprio legame. Purtroppo di questa assoluta centralità di Gianni ne risentono proprio le sue donne, che sono tratteggiate dalla sceneggiatura (dello stesso di Gregorio) come tante sagome messe a far scena, senza un vero e proprio carattere. Fa eccezione in questo quadro da teatro il fidanzato della figlia, così fuori dagli schemi da risultare incredibilmente convincente.

Anche la regia è sicuramente notevole, molta macchina a mano segue il protagonista dall’inizio alla fine in un susseguirsi di micro-piani sequenza che scandiscono il ritmo lento e cadenzato di tutto il film. Nel suo complesso l’opera è gradevole, non certo eccelsa, ma godibile e senza troppe pretese accompagna lo spettatore per 90 minuti molto piacevoli. Oltre a Di Gregorio, nel cast anche Valeria de Franciscis, Alfonso Santagata, Elisabetta Piccolomini, Valeria Cavalli, Aylin Prandi, Kristina Cepraga, Michelangelo Ciminale, Teresa Di Gregorio, Lilia Silvi, Gabriella Sborgi, Laura Squizzato, Silvia Squizzato.

Un Gelido Inverno: recensione del film con Jennifer Lawrence

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Un Gelido Inverno: recensione del film con Jennifer Lawrence

Arriva al cinema il film di Debra Granik, tratto dall’omonimo libro Un Gelido Inverno – Winter’s Bone scritto da Daniel Woodrell, un vero e proprio thriller naturalistico, dove al pari dei personaggi, è la natura a raccontare, nella sua selvaggia ostilità.

Un Gelido Inverno – Winter’s Bone, la trama

Ne Un Gelido Inverno La diciassettenne Ree cerca suo padre. La sua ‘missione’ però è molto pericolosa, poiché il padre è scomparso nel nulla dopo aver impegnato la casa di famiglia per potersi permettere la cauzione ed uscire di prigione. Con il rischio di rimanere senza casa, la ragazza, che bada da sola a due fratelli piccoli ed alla madre malata, si avventura nell’altopiano di Ozark, in mezzo ai boschi e al freddo, sfidando la riluttanza e l’omertà della gente, senza accettare compromessi e mettendo a repentaglio la sua stessa vita.

Un thriller naturalistico, dove al pari dei personaggi, è la natura a raccontare, nella sua selvaggia ostilità

La giovane protagonista Ree è interpretata dalla stupefacente Jennifer Lawrence che regala una performance asciutta ed essenziale, eppure estremamente drammatica e convincente. La giovane attrice che con questo ruolo gareggia come migliore attrice protagonista ai prossimi Oscar, si è fatta notare già in The Burning Plain con il quale a vinto a Venezia il premio Marcello Mastroianni come miglior attrice esordiente, e interpretando la giovane Ree Dolly ha dimostrato grande bravura, soprattutto per un ruolo così difficile: la ragazza infatti è cresciuta troppo in fretta, è una donna in miniatura che cerca di portare avanti la sua famiglia e ostinatamente si vuole distanziare da quel modo di criminalità che la circonda. Nonostante la sua repulsione per il suo ambiente, sarà costretta a calarvisi, sempre di più, fino a compiere il disperato gesto che porterà alla conclusione della vicenda.

Un gelido inverno Jennifer LawrenceMa grande importanza ha in questo film la scelta registica di una donna, la Granik, che si rivela capace e scrupolosa, attenta e delicata soprattutto nei momenti più crudi della vicenda. L’orrore che Ree attraversa, la paura, la violenza ci vengono mostrati sempre a distanza, senza mai l’indugio su particolari macabri. È come se la regista volesse preservare lo spettatore dalla violenza che lo storia, quasi autonomamente esprime. Nel cast anche John Hawkes nel ruolo dello zio di Ree, Teardrop, un uomo duro e corrotto, che prenderà a cuore la causa della nipote, arrivando addirittura a rischiare in prima persona per difenderla ed aiutarla

Un mondo a se state, quello di Un Gelido Inverno, che vede il ruolo della donna tragicamente in primo piano: apparentemente relegata a ambasciatrice del potere dei clan detenuto dagli uomini, la donna è invece quella maggiormente capace di iniziativa, nel bene e nel male fattrice della vicenda.

Il titolo italiano, Un gelido inverno, perde ciò che di macabro e indicativo contiene il Winter’s Bone originale, e forse si rende più appetibile e sicuramente meno specifico per un pubblico che potrebbe anche essere ingannato dal nome e attirato in sala. Un oggetto strano questo film, che coinvolge senza sconvolgere raccontando un tragico spaccato di umanità.

Super Bowl: spot Super 8, Transformers 3 e molti altri..

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Super Bowl: spot Super 8, Transformers 3 e molti altri..

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Arrivano altri spot direttamente dal Super Bowl americano: Super 8, Transformers ‘Dark of The Moon, Captain America: The First Avenger, Pirates of the Caribbean: On Stranger Tides, Thor, Fast Five, Just Go With It. Per vederli..

Annie Awards: trionfa Dragon Trainer

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Annie Awards: trionfa Dragon Trainer

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Tra premi, classifiche e vittorie, gli Annie Awards quest’anno hanno premiato il bellissimo Dragon Trainer targato DreamWorks. Il film si è portato a casa 10 premi.

WGA: vince Inception

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L’acclamato ultimo film di Christopher Nolan, Inception, che pare sia stato snobbato dai primi premi della stagione, sta collezionando una serie di rivincite ‘minori’.

Infatti dopo la vittoria agli Visual Effects Society Awards per i migliori effetti speciali, il film è stato premiato per la migliore sceneggiatura originale dalla Writers Guild of America, e iper la miglior scenografia – per un film fantasy – della Art Directors Guild of America, che ha anche assegnato a Il discorso del re il premio per il film in costume e a Black Swan il premio per il film contemporaneo.

Speriamo che i riconoscimenti per questo film incredibile non siano finiti, dal momento che il 27 febbraio ci sarà la cerimonia degli Oscar e che al regista, Christopher Nolan, non è stato ancora riconosciuta la sua grandezza con un’ufficializzazione che sarebbe costituita da premi prestigiosi. Per fortuna il pubblico ne ha da tempo apprezzato il lavoro!

Fonte: comingsoon.it

Jeff Bridge diventa esorcista

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Jeff Bridges, già premiato dall’Academy lo scorso anno per Crazy Heart e in lizza quest’anno per la sua interpretazione ne Il Grinta dei Coen, sarà un esorcista nel film che ha adesso anche un titolo, The Seventh Son.

Box Office ITA al 07/02/2011

Femmine contro Maschi debutta al primo posto, seguito dalla buona tenuta di Immaturi. Così Qualunquemente scende in terza posizione. Quanto alle altre new entry, risultati disastrosi a parte uno…

Sono settimane, per non dire mesi, che i film italiani dominano il box office nostrano. Oggi è la volta di Femmine contro Maschi, secondo capitolo della commedia Maschi contro Femmine uscita qualche mese fa per la regia di Fausto Brizzi. La commedia esordisce in prima posizione con 3,8 milioni di euro, non un risultato straordinario se pensiamo alle oltre 600 sale a disposizione.

Immaturi conferma la buona tenuta della scorsa settimana: mantenendo la seconda posizione, la pellicola corale raccoglie 1,8 milioni giungendo a 11,3 milioni complessivi.
Qualunquemente scende al terzo posto con altri 1,5 milioni e sfiora così i 14 milioni totali.

I fantastici viaggi di Gulliver debutta al quarto posto incassando un milione: nulla di esaltante, giacché il film con Jack Black è stato distribuito massicciamente in 3D. Ecco un altro esempio di 3D che non attira la gente al cinema, ma piuttosto allontana gli spettatori…

Il discorso del re conferma la quinta posizione con cui ha debuttato la scorsa settimana: il film pluricandidato agli Oscar ottiene altri 930.000 euro, un risultato pressoché identico a quello del primo weekend, a conferma del passaparola positivo. Il discorso del re arriva dunque a 2,3 milioni complessivi.

Seguono due commedie in discesa: Parto col folle (739.000 euro), giunto a 2,6 milioni, e Che bella giornata (666.000 euro), arrivato a quota 42,7 milioni.

Ottavo posto per Vallanzasca – Gli angeli del male, arrivato a 2,5 milioni con altri 253.000 euro. Segue Animals United, che con 204.000 euro giunge a quota 1,5 milioni.
Chiude la top10 Another Year, che in poco più di 60 sale debutta con 177.000 euro.

Da segnalare infine il pessimo risultato registrato da Biutiful: l’acclamato film che ha regalato una nuova nomination all’Oscar al protagonista Javier Bardem (e il premio come Migliore Attore all’ultimo Festival di Cannes) ha ottenuto appena 98.000 euro in 60 sale, piazzandosi al tredicesimo posto.

Jeff Bridges diventa esorcista per The Seventh Son

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Arriva la converma di alcuni rumors che ruotavano attorno a Jeff Bridges, fresco di nomina agli Oscar per Il Grinta. Sembra certo che sarà un esorcista nel film The Seventh Son.

Il ruolo è quello di  Spook, un esorcista che addestra il giovane Thomas (Alex Pettyfer) ambientato nel Settecento. A dirigere il film ci sarà il regista russo Sergey Bodrov, mentre per il ruolo femminile di una strega si attendono conferme per Jennifer Lawrence.

Iniziano le riprese de Lo Hobbit!

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Iniziano le riprese de Lo Hobbit!

Le riprese dello Hobbit inizieranno lunedì 21 marzo 2011,finalmente è ufficiale! Parliamo delle riprese dell’unità che vedrà al comando Peter Jackson e il cast principale alle prese con il film. Jackson ha commentato l’annuncio fatto dalla casa di produzione dei due film, la 3Foot7: “Nonostante alcuni ritardi siamo tornati pienamente al lavoro e siamo entusiasti all’idea di iniziare “. La 3Foot7 aggiunge: “La data di inizio è stata scelta in seguito a una serie di considerazioni pratiche su ciò che era necessario alla programmazione delle riprese, sulla disponibilità  degli attori e sulle stagioni neozelandesi. Le riprese si terranno agli Stone Street Studios di Miramar e in location in giro per la Nuova Zelanda“.

Nel cast del film ritorveremo molti dei personaggi già comparsi ne Il Signore degli Anelli: Ian McKellen (Gandalf), Cate Blanchett (Galadriel), Christopher Lee (Saruman), Andy Serkis (Gollum) ed Elijah Wood (Frodo). La parte di Bilbo sarà di Martin Freeman.

Fonte: badtaste.it

Iniziano le riprese de Lo Hobbit!

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Iniziano le riprese de Lo Hobbit!

Le riprese dello Hobbit inizieranno lunedì 21 marzo 2011, finalmente è ufficiale! Parliamo delle riprese dell’unità che vedrà al comando Peter Jackson e il cast principale alle prese con il film.

Jackson ha commentato l’annuncio fatto dalla casa di produzione dei due film, la 3Foot7: “Nonostante alcuni ritardi siamo tornati pienamente al lavoro e siamo entusiasti all’idea di iniziare “. La 3Foot7 aggiunge: “La data di inizio è stata scelta in seguito a una serie di considerazioni pratiche su ciò che era necessario alla programmazione delle riprese, sulla disponibilità  degli attori e sulle stagioni neozelandesi. Le riprese si terranno agli Stone Street Studios di Miramar e in location in giro per la Nuova Zelanda“.

Nel cast del film ritroveremo molti dei personaggi già comparsi ne Il Signore degli Anelli: Ian McKellen (Gandalf), Cate Blanchett (Galadriel), Christopher Lee (Saruman), Andy Serkis (Gollum) ed Elijah Wood (Frodo). La parte di Bilbo sarà di Martin Freeman.

Super Bowl spot: Cowboys and Aliens e molti altri

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Super Bowl spot: Cowboys and Aliens e molti altri

cowboys

Arriva uno degli eventi sportivi più attesi della stagione americana: il Super Bowl e con esso anche molto spot inediti dei prossimi film in uscita, tra i più attesi: Cowboys and Aliens, Priest e Wolrd Invasion. Per vedere gli spot.

Capitan America: tantissime nuove foto!

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Capitan America: tantissime nuove foto!

Ecco tantissime nuove foto di Capitan America: The First Avenger pubblicate da alcuni siti internazionali di cinefumetti. Per vedere le foto.

Ecco le foto:

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Fonte:Badtaste

Superman: Ursa sarà villain kruger e Pike in corsa

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Superman: Ursa sarà villain kruger e Pike in corsa

Sembrerebbe che nel rumors pubblicato l’altro giorno ci sia un errore importante. Infatti il personaggio femminile di Superman per cui sono in lizza Alice Eve, Diane Kruger e Rosamund Pike,  non è quello di Lois Lane…

Secondo Latino Review si tratterà invece della villain kryptoniana Ursa, il braccio destro del Generale Zod. Fa parte del trio di personaggi Kryptoniani guidati da Zod costretti a vivere nella Zona Fantasma dal padre di Superman Jor-El. Dopo l’inevitabile evasione, si scontra con Superman. Comunque il personaggio di Loise Lane sarà nel film e rimangono in lista i nomi precedentemente citati.

Ricordiamo che riprese del film della Warner Brothers inizieranno a Vancouver la prossima estate, e che oltre al regista Zack Snayder, sono coinvolti in qualità di produttori anche Christopher Nolan ( che ha scritto la storia da cui parte la sceneggiatura di David S. Goyer) Emma Thomas e Charles Roven (produttori della magnifica saga di Batman targata Nolan).

Fonte: Latino Review

Two Sisters: recensione del film di Ji-woon Kim

Two Sisters: recensione del film di Ji-woon Kim

Two Sisters  (Janghwa, Hongryeon) è il film horror coreano del 2003 diretto da Ji-woon Kim

La trama di Two sisters

Due sorelle, Su-mi ( Lim Soojung ) e Su-Yeon ( Moon Geun-young ) tornano alla casa di campagna dove il loro padre vive con la loro matrigna, Eun Joo ( Jung-ah Yum ). Tra le ragazze e la matrigna c’è un grande odio. Tutto sembra legarsi a presenze soprannaturali e minacciose che popolano la casa.

Raccontare la storia di Two Sisters significa in buona parte raccogliere tasselli e indizi disseminati dalla regia ( pillole, armadi, parole ), trovare rispondenze e incoerenze per dare un senso a tutto ciò che si vede. Storia di fantasmi o di una mente paranoica?  Entrambe le cose? Di chi è questa mente? Di chi i “fantasmi”? In questo film ( si può anche parlare di tipologia di film ) lo spettatore avverte fin da subito lo “strano” e il “perturbante” (traspare dalle primissime scene in cui le “two sisters” arrivano nella casa, grazie anche ad un ottima recitazione “deformante” della matrigna (la Yum).

Lo spettatore più che dalla “paura” è preso  dal  bisogno di capire, che si lega ad un vago senso di inquietudine. Con lo scorrere del film, non può che affastellare congetture su congetture che di volta in volta le scene confermano, smentiscono o, cosa che chi ha familiarità con film lynchani avrà provato spesso, “confermano in parte”, e sì! perché c’è sempre, o quasi, qualcosa che non torna! L’orrore in Two Sisters è affidato a poche scene propriamente “horror”:  a quelle atmosfere alla “vedo la gente morta” stile “Il Sesto Senso” (con apparizioni dal fuori campo annesse ) e a un paio di scene che danno fondo al repertorio “orientale” di bambine alla “Samara di the Ring” (non resta che scegliere se avvicinarsi alla vittima con steady o camera a mano).

Ma chi cerca un “The Ring” non può restare soddisfatto da un “Two sisters“. Del resto è una diversa tipologia di horror. I punti di forza, e le tensioni del film sono in altre scelte: nel senso di enigma attraverso un montaggio che lega scene di apparizioni o sevizie ad altre che lasciano avvertire una tragedia più “intima” e “metaforica”, nelle sequenze complesse (ancor più se riviste col senno di poi) aperte da dettagli significativi o evocativi ( l’occhio in dettaglio di Soo-mi o il calice inquadrato con grandangolo che occupa l’intero schermo e si  riempie di vino rosso aprendo una perturbante cena con parenti ).

L’angoscia e l’orrore iniziano a emergere negli ultimi minuti del film, per l’accumulo di tensione e di enigmi che si “sciolgono”. In Two sisters ci sono pochi personaggi, legati da una rete di conflitti ad eventi passati cui si accenna continuamente ma che non vengono mai affrontati direttamente ( ottimo sviluppo del concetto di “perturbante” da parte Ji-woon Kim, sia in qualità di regista che di sceneggiatore ).  Le primissime scene sono curate con grandi dote estetiche ( molto bella l’opposizione lirica dei paesaggi naturali con gli ambienti chiusi della casa ).

Le musiche di Byung-woo Lee, pochi temi ben dosati e ricorrenti, che creano suggestioni e avvolgono gli eventi in una rassegnata e dolorosa malinconia, aprono i poetici titoli di testa. Per far tornare i conti in “Two Sisters” serve più di una visione, senza la garanzia di venire poi appagati da una vera coerenza. Se non altro una seconda visione è invogliata anche dalle pregevoli qualità estetiche del film.

Parto col folle: recensione del film con Robert Downey jr.

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Parto col folle: recensione del film con Robert Downey jr.

Todd Phillips torna in sala con Parto col folle, una brillante commedia che si presenta come piccolo intervallo fra il suo grande successo Una notte da leoni e l’attesissimo sequel previsto per questa primavera. Ma Phillips non permette ai suoi fan più accaniti di disperarsi nell’attesa e anche questa volta butta dentro il film il divertente e amato (nonostante il nome impronunciabile) Zach Galifianakis, il cognato dello sposo de Una notte da leoni per intenderci.

Protagonista di Parto col folle questa volta è il carismatico Robert Downey jr. che visti i successi degli ultimi anni (da Iron Man a Sherlock Holmes) può permettersi di guardare al futuro e lasciarsi alle spalle le vicissitudini giudiziarie che l’hanno coinvolto nei primi anni del 2000 e che gli regalarono anche un calo di popolarità. Peter Highman, architetto in trasferta, riceve la notizia dell’imminente nascita del suo bambino, intenzionato a prendere il primo volo per Los Angeles si imbatte nel curioso Ethan, aspirante attore, con cui ha una serie di imprevisti che gli faranno saltare il volo. Paradossalmente da qui in poi sarà proprio Ethan l’unico con cui potrà viaggiare on the road fino all’ospedale di Los Angeles in una corsa contro il tempo piena di situazioni “anomale”.

Parto col folle, Robert Downey jr. e Zach Galifianakis in stato di grazia

Formula già vista e ben rodata, Phillips utilizza l’ennesima strana coppia per l’ennesimo film on the road pieno zeppo di spunti comici, malintesi, equivoci e situazioni irritanti. I due attori tengono bene il film, Downey ha finalmente la possibilità di mettere i suoi costumi da detective/supereroe nell’armadio mentre Galifianakis ripropone con pochissime varianti il personaggio di Alan Garner della precedente pellicola di Phillips. Il regista dal canto suo, si rifà molto al suo datato ma sempre molto divertente Road Trip.

Oltre ai due attori che recitano a tutto campo sono senz’altro da segnalare le altre presenze del film, Jamie Foxx, Juliette Lewis e RZA, attori che curiosamente svolgono tutti e tre la duplice carriera di cantante/attore, chi più e chi meno bilanciato da una parte e dall’altra. Un Jamie Foxx, qui nei panni dell’amico Jim, che ritrova per la terza volta Robert Downey jr.  dopo Kiss Kiss Bang Bang e il bellissimo film di Joe Wright: Il solista. Chiude la fila Michelle Monaghan fresca del film Somewhere di Sofia Coppola che qui interpreta la moglie di Peter, donna incinta in attesa dell’arrivo di suo marito.

Ottima anche la colonna sonora per lo più a tinte rock dove spiccano nomi come Cream, Wolfmother, Rod Stewart, Neil Young e Pink Floyd.

Ecco il trailer del film su Amanda Knox

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E’ stato rilasciato il trailer del film che ripercorre la vicenda di Amanda Knox, girato in Italia dal regista Robert Dornhelm, sara’ trasmesso in prima mondiale negli USA il 21 febbraio dalla rete televisiva.

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