Dopo il grande successo mondiale e un
incasso di quasi 700 milioni di dollari, Resident Evil, adattamento
cinematografico del popolare videogioco, torna con un attesissimo
quinto episodio, RESIDENT EVIL: RETRIBUTION, disponibile anche in
3D.
Paradiso Amaro – Trailer Italiano
Matt King è un marito e
padre da sempre indifferente e distante dalla famiglia. Ma quando
la moglie rimane vittima di un incidente in barca nel mare di
Waikiki è costretto a riavvicinarsi alle due figlie: e quindi a
riconsiderare il suo passato e valutare un nuovo futuro. Mentre i
loro rapporti si ricompatteranno, Matt è anche alle prese con la
difficile decisione legata alla vendita di un terreno di famiglia,
richiesto dalle elite delle Hawaii ma anche da un gruppo di
missionari. Paradiso Amaro Dal 17 Febbraio al Cinema.
Ulteriori info nella nostra Scheda-Film
Italia fuori dagli Oscar, ancora una volta
Spettatori chiedono il rimborso dopo aver visto The Artist!
I Mercenari 2 vietato ai minori di 13 anni
18/01/02 – 18/01/12: dieci anni di Signore degli Anelli
Dieci anni fa usciva al cinema Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello, e il mondo del cinema cambiò per sempre. Il più bel romanzo del ‘900 trovava finalmente una trasposizione cinematografica degna e invadeva milioni di immaginari individuali, fino a formare un immenso, straordinario immaginario collettivo, come era successo prima solo per Star Wars, e per Harry Potter dopo.
“New Line Cinema presenta” ed è cominciato il viaggio. La profonda voce di Cate Blanchett/Galadriel ci annunciava con solennità e inquietudine che il mondo era in procinto di cambiare e così è stato. Qualcuno riesce ad immaginare il cinema di oggi senza il Signore degli Anelli? Quella ormai tanto abusata motion capture che ha irretito tanti registi non è forse nata per dare corpo a Gollum? Le epiche scene di battaglia del fosso di Helm non riecheggiano nella mente di tutti quelli che guardano un qualsiasi film fantasy? Il Signore degli Anelli ha ridato vita al genere al cinema e l’ha trasformato in un vero must per le industrie cinematografiche di tutto il mondo, ha creato una realtà economica impressionante, ha dato lavoro a moltissimi esperti di special effect, ha fatto sognare gli appassionati di Tolkien, conciliando forse per la prima volta i nerd del romanzo con la trasposizione cinematografica del proprio libro di culto.
Molto di quello che oggi ci sembra normale al cinema non ci sarebbe stato senza la grande visione di Peter Jackson e anche se l’evoluzione naturale del mezzo cinema avesse apportato ugualmente i suoi cambiamenti, non avremmo conosciuto forse mai i tantissimi volti che ora riconosciamo come amici, attori che hanno visto la fama mondiale solo grazie a questo film. Da quelli già grandi, come Cate Blanchet, Ian McKellen, Ian Holm, Hugo Weaving, Christopher Lee, a quelli che si sono affacciati al cinema proprio con questa trilogia come prima esperienza (vedi Orlando Bloom o Dominic Monaghan), a quelli che aspettavano solo il ruolo importante per balzare agli occhi di tutto il mondo (Elijah Wood, Viggo Mortensen, Sean Astin). Ognuno di loro ha lasciato un’impronta nel cinema, e sicuramente in ognuno di loro il Signore degli Anelli ha lasciato un segno profondo.
E pensare che tutto è partito da un rischio incredibile che Peter Jackson si è assunto in prima persona, lui che era noto ‘solo’ per i suoi film splatter/horror ha messo in piedi una produzione neozelandese (!) ed ha creato una delle riduzioni da romanzo migliore se non di sempre, sicuramente degli ultimi 10 anni, conquistando non solo il pubblico, ma anche la critica e soprattutto il prestigio degli Academy Awards: ben 11 per Il Ritorno del Re, come Titanic e Via col Vento, ma su 11 nomination! Non si vuole qui celebrare una trilogia a discapito di molte altre che pure meritano rispetto, ma a tutti i fan di Harry Potter, di Game of Thrones e di tutte quelle saghe e film fantasy che negli ultimi 10 anni hanno proliferato si vuole dire: guardatevi indietro e ringraziate Jackson, e tutti quelli che con lui hanno creduto che un’operazione del genere fosse possibile. Tre film girati in contemporanea, 18 mesi ininterrotti di riprese, comparse, trucchi, costumi, scene, set naturali, modellini in scala e pagine e pagine di sceneggiatura.
A tutti gli adolescenti che hanno aspettato l’ultimo Harry Potter con ansia diciamo che le lacrime a l’attesa per Il Ritorno del Re sono state altrettanto sentite e copiose, a tutti i fan di Steven Spielberg che osannano il suo lavoro in Tin Tin chiediamo di guardare Gollum e di come la tecnologia da allora si sia evoluta, ma sempre da quel punto sia partita, a tutti quelli che non vedono l’ora che arrivi l’1 di Aprile per vedere la seconda stagione di Game of Thrones facciamo notare che il protagonista Sean Bean è e sarà sempre prima di tutto Boromir. Con questo non si sta dicendo bene di qualcosa per screditarne altre, si vuole solo ricordare e ringraziare chi ha reso possibile che questo progetto finisse sul grande schermo, grazie a chi ha ridato vita al fantasy al cinema, infine grazie a chi ha contribuito a fare de Il Signore degli Anelli un punto fondamentale per la storia del cinema. Con emozione e gratitudine grazie per questi di anni di Terra di Mezzo!
The Help – Intervista a Bryce Dallas Howard
Bryce Dallas
Howard ci parla di Hilly Holbrook, il personaggio che
interpreta in The Help. The Help è una storia drammatica,
ambientata a Jackson, nel Mississippi dei primi anni Sessanta ed
esplora i temi del razzismo e del perbenismo di facciata delle
famiglie del Sud. In questo video l’autrice ed il regista parlano
di come sono nati il romanzo ed il film The Help. The Help dal 20
gennaio 2012 al cinema.
Ecco la nostra recensione di The Help
L’ora nera: recensione del film con Emile Hirsch
E’ proprio vero che la fantascienza è in crisi. Nella fattispecie lo Sci-Fi vive uno dei momenti meno prolifici della sua storia, tant’è che è persino difficile individuarne il momento in cui ci si è resi conto che questo storico genere ha iniziato a non riuscire ad essere più originale, intenso. Insieme all’horror ha rappresentato quello spazio nel quale poter rappresentare le angosce dell’uomo, che difficilmente erano rappresentate altrove. L’ora nera è la storia di cinque giovani che si ritrovano a Mosca e che cercano di sopravvivere dopo un devastante attacco da parte degli alieni. Dopo aver superato indenni l’attacco iniziale nascondendosi sotto terra, i cinque emergono ai confini di una Mosca sempre più dominata dagli alieni. La città, un tempo piena di vita, è ormai priva di energia elettrica e di abitanti, se non per una forza di occupazione sconosciuta.
Per quanto l’idea di strani impulsi elettronici discesi dall’abisso dell’universo per sterminare il genere umano e privarlo di tutti i suoi preziosi minerali, potrebbe risultare interessante soprattutto dal punto di vista visivo, non può essere certo l’unica fonte di sostentamento di un film. Passati i primi dieci minuti, dove la sconvolgente comparsa di questi esseri spiazza un po’ tutto e tutti, vengono fuori i grossi limiti di L’ora nera che difficilmente incide per tematiche e per svolgimento.
Uno dei punti più deboli dell’opera è senza dubbio la scrittura, incapace di apportare un reale contributo alla vicenda. Nello specifico sono i dialoghi che sostengono debolmente la narrazione, molto spesso banali e retorici e altre volte fuori luogo e troppo catastrofici. Altra nota negativa è l’intreccio che in genere dovrebbe svolgere un ruolo importante ma che in questo caso è il primo a franare su se stesso. Per quanto L’ora nera sia dotato di una discreta regia ed un attore come Emile Hirsch non riesce a decollare, rimanendo ancorato a difetti che difficilmente sono superabili da una performance eccellente ed una regia incalzante. E se nella prima parte l’unico pregio era quello di una rappresentazione visiva interessante e coinvolgente, anche questo lato crolla quando viene rivelata la vera natura di questi esseri. Totalmente inadatto è il loro concept, poco aiutato anche da una ricostruzione grafica non delle migliori. Sono lontani anni luce gli straordinari concept di Alien o La Cosa. Quello che rimane è un film che incide poco e che è incapace di regalare un vero contributo al genere.
Hugo Cabret, ovvero la magnifica incursione di Scorsese nel 3D
Per la sua nuova opera,
Martin Scorsese traspone al cinema il romanzo di Brian Selznick The
invention of Hugo Cabret: una storia di bambini rivolta a tutte le
fasce d’età. Nella Parigi degli anni Trenta, due bambini (Asa
Butterfield e Chloe Moretz) si incontrano per caso e restano
coinvolti in un’avventura misteriosa ben lontana dall’essere
casuale.
Tommy Lee Jones interpreterà il Generale MacArthur
Ormai specializzato nell’interpretazione di poliziotti, militari, sceriffi e quant’altro, Tommy Lee Jones arricchisce la sua già cospicua collezione, interpretando il Generale Douglas MacArthur in Emperor, colossal bellico ambientato alla fine della seconda Guerra Mondiale, con protagonista Matthew Fox. Quest’ultimo interpreterà il Generale Bonner Fellers, membro dello staff di MacArthur ed esperto di Giappone, incaricato di decidere se l’imperatore giapponese Hirohito debba essere processato (ed eventualmente condannato a morte) come criminale di guerra.
Fellers sarà nel frattempo impegnato in una missione più personale, la ricerca di Aya, una studentessa giapponese conosciuta negli Stati Uniti prima della guerra, della quale si è innamorato; su chi la interpreterà non vi sono ancora conferme. Le riprese del film, diretto da Peter Webber, dovrebbero però cominciare a breve e si snoderanno tra Giappone e Nuova Zelanda.
Fonte: Empire
Tilda Swinton potrebbe partecipare a Snow Piercer
Proseguono le indiscrezioni riguardo il cast che Bong Joon-ho sta assemblando per il suo nuovo lavoro, Snow Piercer: dopo la notizia dei contatti avuti con Chris Evans, escono i nomi di Tilda Swinton e Jamie Bell. Snow Piercer sarà il debutto americano del regista coreano (nonostante le riprese, il cui inizio è previsto per il prossimo marzo, verranno effettuate a Praga) e si concentrerà sui rapporti tra un gruppo di passeggeri a bordo di un treno che attraversa una Terra sconvolta da un nuova glaciazione. Bong ha scritto la sceneggiatura assieme al suo sodale Park Chan-Wook, qui anche in veste di produttore.
Per la Swinton sarebbe un ritorno a climi ‘glaciali’, dopo aver interpretato la Strega Bianca nella saga di Narnia; l’attrice britannica ha conquistato una nomination BAFYA per We Need To Talk About Kevin e ha partecipato a Moonrise Kingdom, prossimo film di Wes Anderson; nel frattmepo, la vedremo in Man On A Ledge, con Elizabeth Banks e Sam Worthington, la cui uscita è fissata per il prossimo 3 febbraio.
Fonte: Empire
Ritiro in vista per George Lucas?
E’ una notizia da prendere con le molle, ma in una recente intervista rilasciata al New York Times George Lucas appare aver deciso di ritirarsi definitivamente dalle scene, dopo aver finito di lavorare su Red Tails. Lucas ha affermato esplicitamente di volersi ritirare dal business, dalla comapgnia e da tutto il resto; a incidere sulla decisione, sarebbero state innanzitutto le grandi difficoltà avute proprio col suo ultimo progetto, rifiutato da tutti i principali studios, costringendolo a finanziarlo completamente da solo; questo l’avrebbe dunque portato a decidere di porre la parola fine alla sua partecipazione a blockbuster, lasciando la porta aperta a progetti di dimensioni più contenute e dall’attitudine sperimentale.
Lucas ha anche mostrato stanchezza per le continue critiche ricevute riguardo la saga di Guerre Stellari, sottolineando come sia difficile pensare di mettere in cantiere qualsiasi ulteriore capitolo, se ogni volta si ricevono critiche anche pesanti. Nel frattempo Red Tails, storia di aviatori afroamericani durante la Seconda Guerra Mondiale, firmato da Anthony Hemingway, protagonisti Cuba Gooding Jr e Terrence Howard, uscità negli U.S.A. il prossimo 20 gennaio.
Fonte: Empire
American Pie: Reunion, il trailer internazionale
Ecco il trailer internazionale di American Pie: Reunion. Tutto il cast è stato chiamato a raccolta per questa rimpatriata che coinvolgerà quelli che erano adolescenti quando la serie è iniziata
Esordio alla sceneggiatura per Cormac McCarthy
Dopo aver visto alcuni dei suoi romanzi trasposti efficacemente sul grande schermo (Non è un paese per vecchi a cura dei Coen e La Strada, sceneggiato da Joe Penhall), Cormac McCarthy sembra aver deciso di scendere in prima persona nell’agone cinematografico, scrivendo un copione il cui titolo al momento è The Counsellor. Gli editori dello scrittore del Rhode Island sono stati presi contropiede quando, al posto del suo romanzo, si sono visti consegnaree una sceneggiatura, incentrata su un rispettato avvocato che crede di essere scaltro abbastanza per entrare nel business della droga senza venirne travolto, per scoprire, ovviamente, di essersi sbagliato.
I produttori Nick Wechsler, Steve Schwartz e Paula Mae Schwartz sono stati i più rapidi a conquistare i diritti; va peraltro ricordato che gli stessi hanno aiutato il regista John Hillcoat a portare nelle sale The Road. Secondo quanto affermato dallo stesso Steve Schwartz, il lavoro (nel quale spiccheranno le forti figure di due donne in un mondo tipicamente maschile) promette di essere trai più potenti – e disturbanti – dell’intera opera dello scrittore.
Fonte: Empire
The Help – Intervista a Kathryn Stockett
E ora dove andiamo? : recensione del film di Nadine Labaki
In E ora dove andiamo? in un non ben precisato paese del Medio-Oriente impazza la guerra civile, una guerra dettata, guarda caso, dalle solite divisioni religiose. Lontano da tutto questo, sperduto nelle amenità di rocciose e aride montagne, convivono in un piccolo villaggio, gli uni accanto agli altri, cristiani e musulmani, una convivenza difficile e sempre a rischio ma tenuta in piedi dalle caparbie donne del luogo, mogli e madri stanche di piangere nuove vittime.
La tensione tra gli uomini, divisi da fedi differenti, è sempre al limite, piccoli episodi e incomprensioni possono sfociare in una tragica guerra da un momento all’altro. Le donne, separate dalla fede ma unite nel desiderio di pace, faranno di tutto, per evitare che anche nel loro piccolo villaggio la violenza e la morte vincano sulla vita e sulla civile convivenza tra uomini.
E ora dove andiamo?, il film
E ora dove andiamo? è il nuovo film di Nadine Labaki, regista oltre che bellissima interprete, che torna nelle sale dopo il successo internazionale di Caramel del 2006. E ora dove andiamo? che uscirà nelle sale italiane il prossimo 20 gennaio, è una sorta di favola moderna che racconta con sensibilità e ironia il dramma che incatena da sempre la civiltà mediorentale, l’odio e l’intolleranza religiosa. Come ammesso dalla stessa regista, il film non vuole affrontare l’argomento in tono drammatico ma si pone al pubblico come commedia dove si susseguono sequenze e situazioni molto divertenti nel chiaro tentativo di sdrammatizzare l’argomento trattato.
Il punto è che per una donna nata e cresciuta a Beirut come la Labaki, impostare una commedia attorno ad un tema tanto drammaticamente presente nel mondo arabo è un’impresa quasi improba. Infatti la regista è quasi costretta o forse imprescindibilmente spinta ad alternare scene di grande ironia e leggerezza con altre dall’alto contenuto drammatico, scene di grande intensità emotiva; difficile considerare il film una semplice commedia. Come detto Nadine Labaki oltre che regista è anche una delle interpreti protagoniste del film, un’interpretazione intensa e appassionata di una donna dotata di un fascino e una bellezza fuori dal comune. Il resto del cast artistico di E ora dove andiamo? è costituito per lo più da attori e attrici non professionisti, gente comune presa dalla strada di cui la Labaki voleva esaltare e sfruttare tutte le peculiarità espressive. Il risultato è sicuramente centrato in quanto le varie interpretazioni convincono proprio per la loro spontaneità e per il loro realismo, effetto che forse non sarebbe stato garantito da attori veri.
Da sempre appassionata dei musical americani come “Grease”, la bella regista libanese ha introdotto nel suo film diverse scene ballate e cantate avvalendosi della preziosissima collaborazione di Khaled Mouzanar, musicista oltre che marito di Nadine. Mouzanar aveva già eseguito le musiche per Caramel e anche con grandi apprezzamenti, per E ora dove andiamo? ha orchestrato una vera e propria opera musicale con l’aiuto di diversi musicisti e cantanti tra cui Tania Saleh, artista e autrice molto dotata. E ora dove andiamo? non si può certo definire un musical ma la componente musicale è indubbiamente fondamentale ed in alcuni casi essenziale per capire al meglio la trama narrativa; tramite un nascosto canto interiore, il pubblico scopre i reali sentimenti che legano Amal (Nadine Labaki) e Rabih (Julien Farhat), innamorati ma, cristiana l’una e musulmano l’altro, restii a dichiarare il proprio amore.
E ora dove andiamo? è un film dal chiaro e forte intento educativo, moralizzatore e ammonitore rivolto a chi, in tutto il mondo, non è capace di amare o anche solo vivere accanto a uomini e donne visti solo nelle loro diversità. E’ chiaro che la regista nel disegnare e raccontare questa favola dolce-amara ha pensato e si è ispirata al suo contesto di vita, quello di un Libano che da decenni non trova pace e tranquillità, ma il suo film lancia un messaggio rivolto a tutti, senza distinzione e sorvolando ogni confine geografico, linguistico o religioso. Nulla può giustificare la violenza, nulla può valere l’odio e l’intolleranza, nemmeno Dio. Il titolo che riprende l’ultima battuta del film, E ora dove andiamo?, è purtroppo l’interrogativo che la regista rimanda allo spettatore in quanto il presente, il mondo di oggi, non ne svela la soluzione.
Lo Hobbit: videoblog n° 5
Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 candidato a 4 BAFTA
Sono state annunciate e nomination ai Bafta 2012, e Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 ha conquistato quattro condidature, tutte relative ai premi tecnici. Il film si troverà a concorrere con le pellicole di Spielberg, Alfredson, Scorsese e altri nomi importanti della cinematografia mondiale in queste categorie:
- SUONO
- SCENOGRAFIA
- EFFETTI SPECIALI
- TRUCCO
Speriamo che il nostro porti a casa qualche premio! Intanto c’è molto Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 anche nelle altre nomination: Kenneth Branagh che fu il Professor Gilderoy Allock, è stato candidato come miglior attore non protagonista grazie alla sua bellissima interpretazione di Sir Laurence Olivier in My Week With Marilyn; Jim Broadbent, il Professor Lumacorno, è in lizza per lo stesso premio per il film The Iron Lady, in cui interpreta il marito di Margaret Thatcher. Infine il compositore John Williams, autore delle storiche tracce de La Pietra Filosofale e de La Camera dei Segreti, è in nomination con la colonna sonora di War Horse.
Fonte: Portus
BAFTA 2012, ecco le nomination
Danny de Vito voce del prossimo film d’animazione targato Universal
Box Office ITA del 16 gennaio 2012
Immaturi – Il viaggio rimane in testa al box office italiano, metre La Talpa esordisce in seconda posizone, seguito da J. Edgar. Discreti risultati per le altre new entry.
Come prevedibile,
Immaturi – Il viaggio conferma il primo
posto al suo secondo week-end, in un fine settimana caratterizzato
da poche uscite commerciali. Ciò spiega anche il motivo per cui la
classifica non è variata di molto rispetto alla scorsa
settimana.
Il film di Paolo Genovese incassa altri 2,1 milioni di euro e
arriva a quota 9,3 milioni totali.
La Talpa debutta in seconda posizione con 1,1 milioni: il film con un ricco cast british conferma l’ottimo avvio dell’anno solare per la Medusa Film, che distribuisce il thriller oltre a Immaturi, prima dell’imminente arrivo di Benvenuti al Nord.
J. Edgar perde oltre il 50% rispetto al week-end d’esordio e scende al terzo posto: con 1 milione raccolto negli ultimi tre giorni, il film di Clint Eastwood arriva a 4,7 milioni complessivi.
Calo anche per Alvin
Superstar 3 – Si salvi chi può, che giunge a quota
4,8 milioni con altri 880.000 euro.
Chi continua a resistere nelle prime posizioni della top10 dopo un
mese di sfruttamento è Sherlock Holmes – Gioco di
Ombre, che conferma il quinto posto con 491.000 euro
e arriva a ben 18,2 milioni totali. Il film di Guy Ritchie chiuderà
probabilmente con un risultato di poco inferiore al capitolo
precedente.
Succhiami, ennesima parodia della saga di Twilight, esordisce al sesto posto con 476.000 euro, mentre Il Gatto con gli Stivali segue con 439.000 euro, sfiorando i 16 milioni complessivi.
Ottava e nona posizione per le altre novità del fine settimana, L’incredibile storia di Winter il delfino (431.000 euro) e l’horror Non avere paura del buio (367.000 euro).
Chiude la top10 Shame, l’acclamato film di Steve McQueen con cui Michael Fassbender ha vinto la Coppa Volpi all’ultima Mostra del Cinema di Venezia: il controverso film ottiene 292.000 euro in 106 sale, un risultato non molto soddisfacente ma comprensibile per un film che non può ambire a un vasto pubblico.
Lo Hobbit: nuova immagine di Bilbo
Ecco una nuova immagine di Martin Freeman, aka Bilbo Baggins, in Lo Hobbit – un viaggio inaspettato. L’attore posa insieme a Pungolo (Sting in inglese) la famosa spada forgiata dai nani che
Underworld: il risveglio, recensione del film con Kate Beckinsale
Ritorna nelle sale cinematografiche la guerra sanguinosa fra Vampiri e Lycan, solo che questa volta a temere l’estinzione sono entrambe le razze, a favore di un uomo sempre più temibile e intenzionato a far scomparire dalla faccia della terra questa tremenda epidemia. E’ questo l’incipt (non certo un’ondata innovativa) di Underworld: il risveglio, quarto capitolo della saga di Underwolrd, che vede ritornare in grande forma Kate Beckinsale nella graziosa e sexy tutina di pelle della vampira Selene. La vicenda inizia con la sua cattura e successivamente il suo risveglio dopo oltre dieci anni in un laboratorio di Antigen, una potente compagnia biotech impegnata a sviluppare un vaccino contro i virus che ha creato Vampiri e Lycan.
Il nuovo Underworld: il risveglio, prodotto dall’ideatore della saga, nonché regista dei primi due capitoli Len Wiseman è a tutti gli effetti l’ideale continuazione di Underworld Evolution. Infatti, i collegamenti con il secondo film sono tutti esplicitamente dichiarati nel prologo iniziale, come a voler per certi versi dissociarsi dal terzo capitolo, non del tutto fortunato. Punti di forza di questa nuova pellicola sono senz’altro la scelta di ritornare ad alcuni registri che avevano regalato il successo al primo episodio. In questa nuova vicenda a dominare la scena incontrastata è l’azione, vero cuore pulsante della saga, che assieme alle atmosfere lugubri e dark, forgiano un’opera adatta al grande pubblico e agli amanti di genere. Arricchisce ulteriormente il vettore spettacolare di Underworld: il risveglio un’evoluzione stereoscopica sorprendente, funzionale alla storia e servile all’azione.
Il suo impiego non è mai futile, ma sempre scrupoloso ed efficace, tanto da rendere alcune sequenze davvero spettacolari e far sobbalzare lo spettatore a più riprese. Inoltre, il ritorno della protagonista si sente e come, ed è grazie ad essa che lo spettatore viene coinvolto nuovamente nella storia, il suo personaggio affascina e intriga ed aiuta a rendere più umane le vicende. Con Selene ritornano anche le lunghe sequenze di combattimento che senz’altro faranno felici gli avvezzi al genere. Unica nota negativa è data da una sceneggiatura che risica la sufficienza e si limita a raccontare la vicenda senza mai andare sopra le righe, come se non ci si volesse complicare la vita, e talvolta arriva a essere fin troppo esplicativa; molto spesso il silenzio è più assordante di mille dialoghi. Questa caratteristica arriva anche a produrre momenti di presunzione, nel tentativo di dare maggiore profondità e introspezione a personaggi che non necessariamente ne posseggono le capacità.
Underworld: il risveglio rispetta le aspettative del genere, intrattenendo a più riprese lo spettatore, con pochissimi momenti di riflessione e tanta azione e combattimenti, che ne fanno un film degno della saga e lo proiettano senza esclusioni di colpi ad un probabile quinto capitolo.
Millennium – Uomini che odiano le donne secondo David Fincher
Una locandina patinata
in bianco e nero, dark, popolata di cupe luci e ombre come le
infinite sfaccettature dell’animo umano. In primo piano, un uomo
(Daniel Craig) che tiene stretta una donna minuta, dallo sguardo
profondo, capelli punk e piercing ovunque (Rooney Mara): la ragazza
è nuda ma censurata, naturalmente, per l’occasione.
Box Office USA del 16 Gennaio
Sinceramente, anche io personalmente a Tom Cruise preferisco Mark Wahlberg. Più o meno da quando dimostrò di saper anche recitare oltre che avere dei gran addominali in The departed.
La lunga strada che lo ha portato da Marky Mark a Scorsese, lo fa arrivare oggi in testa al Box office settimanale dei film più visti nelle sale USA. Contraband, il nuovo film di cui è protagonista, per la regia di un oscuro regista islandese dal nome islandese che è anche di difficile copiatura, è un action in cui Mark Wahlberg è un ex contrabbandiere che deve difendere il cognato da un boss del cartello della droga.
Il film ha incassato 24 milioni di dollari. Lo segue la seconda riedizione in un anno solare di un classico Disney: La bella e la bestia ritorna restaurata e rimasterizzata in sala, e raggiunge subito la seconda posizione della classifica con un incasso di 18 milioni di dollari. Ethan Hunt e Mission Impossible: Ghost Protocol scendono invece in terza posizione, il film è alla quinta settimana di uscita e ha raggiunto un incasso totale di 187 milioni di dollari.
In quarta posizione troviamo un’altra nuova uscita: Joyful Noise un musical con stelle di prima grandezza nel campo musicale, ma che spesso abbiamo visto anche come attrici: Queen Latifah, che negli anni ’90 insieme a Mary J. Blige era una delle signore dell’ r’n’b e rap, e Dolly Parton, indiscussa stella della musica country ormai da anni. Il film ha incassato 11 milioni di dollari. Al quinto posto della classifica scende Sherlock Holmes: a game of shadows, ai primi posti per tutto il periodo delle feste natalizie, ora il film inizia a perdere posizioni, ma vanta un incasso totale di 170 milioni di dollari. Al sesto posto sprofondano gli esorcismi di The devil inside, era in prima posizione la scorsa settimana, mentre questa, incassa solo 9 milioni di dollari che portano il suo totale a 46. Scende anche decisamente l’ultima fatica di David Fincher, che dopo gli adattamenti di Fight Club dal libro omonimo di Chuck Palaniuk, di The social network, adattato da un altro romanzo, Accidental Billionaires di Ben Mezrich, ora si mette alla prova con un bestseller di cui già in Europa avevamo avuto la trasposizione filmica: The girl with the dragon tattoo è infatti il primo capitolo della saga di Millennium, ma nonostante la candidatura ai Golden Globes della protagonista Rooney Mara, il film questa settimana incassa poco meno di 7 milioni di dollari. In ottava posizione troviamo Alvin Superstar 3: Chipwrecked che scende la classifica ma ha un incasso totale di 119 milioni di dollari, in nona posizione si ferma War Horse di Steven Spielberg, che decisamente non ha convinto il pubblico americano: in 4 settimane di uscita il film è a quasi 66 milioni di dollari di incasso. Chiude la classifica il film che ha valso l’ennesimo Golden Globe all’impareggiabile Meryl Streep che veste i panni di Margaret Thatcher in The iron lady, il film ha incassato 6 milioni di dollari.
La prossima settimana vedremo se le vittorie ai Golden Globes faranno cambiare qualcosa nella classifica per i film già usciti, magari una riapparizione di The descendants, sull’onda della vittoria di George Clooney, ma intanto si attendono: l’ennesimo capitolo di Underworld: Awakening, Red tails, che narra le vicende di un plotone composto da afroamericani durante la seconda guerra mondiale, ma non si tratta di Miracolo a Sant’Anna, e il film a basso budget che accompagna sempre la realizzazione di un blockbuster per Steven Soderbergh, che porta sugli schermi Knock out, con Ewan McGregor e un ormai richiestissimo Michael Fassbender.
Golden Globe Awards 2012: tutti i premiati
L’Era legale: recensione del film diretto da Enrico Caria
InL’Era legale Nicolino Amore ha sconfitto la Camorra, ma non solo, ha anche risolto il problema della spazzatura in città ed il suo smaltimento e riciclo, rendendo inceneritori e campi avvelenati da discariche abusive solo un cattivo e lontano ricordo. Nicolino Amore è il sindaco di Napoli, un colto uomo comune dal passato disgraziato, candidato di una lista civica extraparlamentare ed eletto a furor di popolo. Grazie a quest’uomo, Napoli è finalmente tornata all’originario, anzi nuovo, splendore. Ce n’è voluta ma alla fine qualcuno è riuscito in un impresa titanica.
In che modo è stato possibile e con quali operazioni è ciò che vi racconterà L’Era legale: quelli che hanno studiato lo definirebbero un mockumentary ma, esimendosi da esibizionismi, possiamo definirlo un film che ci racconta avvenimenti futuri, inventati si, ma non impossibili da realizzare.
Enrico Caria, il regista di L’Era legale, utilizza lo stile del documentario più rigoroso per mostrarci questa rinascita di una città vessata da mille disgrazie ad opera di un comune cittadino. Le vicende acquistano maggiore credibilità oltre che attraverso immagini di repertorio, anche da interviste di illustri ospiti e autorità competenti: a dare testimonianza vedremo Isabella Rossellini e Renzo Arbore ma anche Carlo Lucarelli e Tano Grasso, capo dell’antimafia. Attraverso la finzione gli ospiti, mettendosi in gioco, riportano dati reali e veritieri, ottenendo un’atmosfera assolutamente credibile e che ben fa sperare per il futuro.
Distribuito inizialmente a Roma e a Napoli, l’interessantissimo esperimento di Caria introduce il finto documentario in Italia, diventando uno dei primi mockumentary made in Italy, e fondendo gli elementi della commedia alla cronaca più rigorosa, realizza un prodotto molto gradevole da guardare ma che fa molto riflettere senza risultare ‘bacchettone’. Un vecchio motto diceva: “se puoi pensarlo, puoi farlo!”. Beh, la rinascita di Napoli e la sconfitta della malavita è stata pensata e si è concretizzata ne L’Era Legale, ora non ci rimane che agire.
Recensione di Giovanni Villani